Finalmente questa settimana abbiamo definito il progetto della nuova cameretta di Nicolò, scegliendo i colori, la disposizione dei mobili, le finiture… Credo sarà una bella cameretta, divertente ma anche attuale per quando sarà più grandicello. Pensando al progetto mi viene da dire che ciò che lo caratterizza sono il design e la qualità dei materiali. Non vediamo l’ora che si concretizzi, tra 2 mesetti. Ahimé, dovremmo armarci di pazienza. Nel frattempo però ti mostro alcuni particolari.
La cameretta di Nicolò
Ormai la camera di Nicolò ha fatto il suo corso: sta crescendo, i mobili e lo spazio vanno ripensati perché non corrispondono più alle sue esigenze. Così a 10 anni Nicolò avrà una cameretta tutta nuova, con mobili salva spazio, una scrivania come si deve, delle mensole per riporre i libri.
Attualmente sono i mobili Ikea ad arredare la camera da letto.
Il progetto e le nuove finiture
Il progetto è opera dell’architetto Elena di TollotandC. Elena è una persona deliziosa, piena di pazienza e super professionale. Devo dire che grazie a lei questo progetto è davvero un’avventura divertente e stimolante.
Per la nuova stanza abbiamo sfruttato la tutta la geometria della stanza, per esempio, la nicchia creata dall’attiguo box doccia che ospiterà un letto in alto. Sotto il letto abbiamo deciso di inserire l’armadio per liberare la stanza dagli ingombri dei mobili che rimpiccioliscono ulteriormente la stanza.
La scrivania riceverà tutta la luce della finestra e unirà gli spigoli del letto alla parete opposta, su cui correrà {più in alto, a livello dello stipide della porta} una lunga mensola. In questo modo lo spazio sembrerà più grande e comodo da vivere.
Abbiamo optato dei mobili seriali. Nonostante le misure standard essi hanno risposto alle nostre esigenze: si tratta di mobili in legno, laccati e spazzolati, prodotti da Callesella. L’azienda lavora artigianalmente per cui risulta flessibile e soddisfa molte richieste che si scostano dal catalogo.
A noi sono piaciute le finiture color bianco, carta da zucchero e petrolio: il bianco dominerà, mentre gli altri due colori serviranno per alcuni dettagli {… non posso svelarti tutto }. Purtroppo le immagini non rispecchiano fedelmente le cromie.
La testiera del letto è stato un dilemma. Inizialmente avevamo scelto la collezione Outwall di Dominique Kieffer by Rubelli, ma i colori non ci hanno convinti appieno e preferito la linea Lin Bombé.
Non mancheranno i tocchi di design… la lampada Tolomeo di Artemide, l’appendiabiti Hang it all di Vitra e la sedia Trip Trap di Stokke che zia Mari ha regalato a Nicolò in occasione del battesimo.
Speriamo che il risultato sia soddisfacente, soprattutto per Nicolò… ora non ci resta che aspettare.
Tapparelle, avvolgibili, inferriate: scopri le soluzioni più innovative per le tue porte e finestre
Un elemento di particolare importanza quando si parla di arredo della casa, è dato dalla scelta delle tapparelle e degli avvolgibili che andranno a corredare le porte e le finestre della tua abitazione. In base al genere di design scelto per l’arredamento, infatti, sarà opportuno optare per una tipologia piuttosto che un’altra. L’altro aspetto che ovviamente non va sottovalutato riguarda la sicurezza.
Questi accessori sono indispensabili per mantenere il tuo appartamento protetto da ladri e malintenzionati. Soprattutto nelle grandi città, come Milano, sarà indispensabile trovare il professionista giusto a cui affidare il montaggio delle tapparelle o delle inferriate. Scegliere un fabbro di Milano esperto in congegni di ultima generazione ti garantirà la realizzazione di una lavoro a regola d’arte. Vediamo quali sono i tipi di tapparelle e inferriate più venduti quest’anno.
Tapparelle Smart: la tua casa diventa intelligente
Scordati i vecchi avvolgibili rumorosi e manuali. I nuovi prodotti immessi sul mercato sono eleganti, silenziosi ed elettronici. Le tapparelle di ultima generazione sono dotate di un motore che ne permette la regolazione. Questo congegno può essere collegato sia a un pannello che controlla tutte le chiusure della casa, sia ad applicazioni per smartphone o tablet.
Pensa alla comodità di poter controllare lo stato delle tapparelle anche quando sei fuori casa. Quelle più evolute, inoltre, possono essere collegate ai dispositivi di controllo Smart dell’appartamento, come Google Assistant o Alexia. La cosa più straordinaria è che, se stai leggendo questo articolo ma hai già installato delle tapparelle prive delle opzioni che ti stiamo descrivendo, non devi mangiarti le mani. Puoi aggiungere un piccolo e poco ingombrante motore ad ogni tipo di avvolgibile, così da controllare il loro funzionamento nel modo che preferisci.
Le tapparelle moderne, inoltre, possono essere progettate in modo da scomparire completamente nel muro una volta aperte, così da non disturbare la linearità del design dell’appartamento. Possono inoltre essere orientabili. L’inclinazione delle stecche in questo caso è variabile. Sarai tu a decidere quanta luce lasciar entrare nell’abitazione, senza precludere la sicurezza data dalle tapparelle chiuse. Se, infine, abiti in una zona particolarmente criminosa o sei al piano terra, ti consigliamo le tapparelle blindate. Mantenendo tutte le caratteristiche descritte finora, avrai in più la sicurezza che nessuno possa scassinarle per introdursi nel tuo appartamento. Questa soluzione, benché più costosa, è in assoluto quella che offre le maggiori garanzie: nel tempo l’investimento verrà ampiamente ripagato.
Inferriate scorrevoli a scomparsa e inferriate avvolgibili: estetica e utilità diventano una cosa sola
Se non ti senti abbastanza sicuro con le sole tapparelle, puoi scegliere fra due soluzioni che renderanno la tua casa a prova di qualsiasi tentativo di intrusione:
Inferriate scorrevoli a scomparsa
Inferriate avvolgibili
Le inferriate scorrevoli a scomparsa scorrono su un’apposita guida orizzontale in modo che, una volta aperte, siano praticamente invisibili alla vista. Questo è particolarmente utile quando vi siano precise esigenze estetiche per edifici di alto valore, oppure quando debbano essere rispettati vincoli costruttivi in base alla località. Nel centro storico di Milano e delle altre grandi città, ad esempio, prima di svolgere lavori che modificano l’estetica dell’edificio è necessario informarsi bene presso il comune sugli eventuali permessi da dover presentare.
Ancora più innovative sono le inferriate avvolgibili, che occupano persino meno spazio e non necessitano di una nicchia laterale nel muro per ospitare l’inferriata, una volta chiusa. L’apertura avviene infatti attraverso guide verticali e la struttura, per chiudersi, si “impacchetta” all’interno di un cassonetto, esattamente come succede per le tapparelle.
La scelta di un metodo piuttosto di un altro sarà influenzata esclusivamente dalle caratteristiche costruttive della tua abitazione ed eventualmente dal fattore economico, in quanto la sicurezza è garantita per entrambi i sistemi. Anche le inferriate possono essere collegate a dispositivi Smart, per una casa sempre più intelligente.
Un letto per ospiti può diventare un problema se la casa è piccola ma hai davvero bisogno di uno o due posti letto in più.
Si pensa sempre che, in mancanza di una stanza dedicata, il divano letto sia una delle opzioni migliori quando si tratta di ospiti assidui. Ma non sempre è così e ci sono varie ragioni per cui non è detto che tu voglia un divano trasformabile! Prima fra tutte il costo: se vuoi un divano che sia bello da chiuso e comodo come un vero letto da aperto, il prezzo lievita.
Esistono dei mobili pensati per risparmiare spazio quando non utilizzati ma che ti permettono di avere un letto comodissimo, con un materasso confortevole che non devi essere costretto a ripiegare. Piega che ti ripiega anche il migliore dei divani letto si ritrova con un materasso non proprio in forma perfetta.
Se invece ti capita di ospitare amici e parenti solo saltuariamente ci sono delle alternative più economiche.
Ecco alcune soluzioni per un letto per gli ospiti a prova di risparmio...di spazio e di budget
Letto per ospiti pieghevole
Non chiamatela brandina, perché questo è un letto pieghevole con materasso che una volta richiuso può essere riposto in maniera ordinata all'interno di un mobile.
Le rotelle permettono di spostare agevolmente il contenitore e di posizionarlo dove si vuole. Il mobiletto è la soluzione perfetta per mantenere il materasso lontano dalla polvere ma anche per nascondere la rete: nessuno vuol vedere una branda in giro per casa.
Letto a scomparsa a parete
Negli spazi piccoli sfruttare le pareti è il trucco numero 1 per ottimizzare le stanze al meglio. Se hai bisogno di un letto per ospiti saltuari opta per un letto singolo a scomparsa verticale. Sembra una soluzione d'emergenza ma a differenza di una brandina da chiuso sembrerà un semplice armadio, da aperto offrirà un comodo singolo con rete a doghe in legno e materasso alto 18 cm.
Letto matrimoniale a scomparsa verticale
Un mobile con letto matrimoniale a scomparsa con apertura verticale a ribalta: da chiuso occupa una profondità minima, solo 41 cm, una volta aperto offre un vero e proprio matrimoniale con materasso alto 18 cm. Questa altezza consente di riposare su un piano confortevole, paragonabile a quello di un normale letto. Lo si può posizionare in soggiorno o in qualsiasi spazio disponibile (ricordandosi che per aprirlo ci sarà bisogno di uno spazio superiore ai 209 cm).
Questo letto è perfetto anche per chi vive in un monolocale e ha bisogno di utilizzarlo tutti i giorni.
Un letto singolo d'emergenza in soggiorno
Un mobile letto richiudibile con rete e materasso che sembra una consolle: la soluzione perfetta per chi ha una casa piccola ma vuole un lettino di emergenza in soggiorno. Il suo design pulito con ripiano superiore e piccolo vano aperto lo rende utilizzabile anche in un ingresso di casa come piano d'appoggio per oggetti, libri, svuotatasche, cd. Basta aprire il pannello frontale per estrarre il letto singolo pieghevole...ma c'è di più perché il mobile, profondo solo 40 cm e alto 1 metro, nasconde anche un piccolo tavolo a ribalta.
Mettere un letto in corridoio
Se lo spazio in soggiorno è limitato oppure semplicemente non volete occuparlo con un letto a scomparsa, il corridoio o un ampio disimpegno possono essere le aree perfette per un letto a ribalta orizzontale che una volta aperto occupa solo 99 cm. È sicuramente una soluzione per far dormire un ospite occasionale, ma offre un comodissimo materasso da 18 cm di altezza che potrebbe essere usato tranquillamente tutti i giorni.
SOS monolocale: da una parte letto, dall'altra tavolo
Abiti in un monolocale e vuoi un posticino dove ospitare ogni tanto tua mamma, un'amica, tua sorella. Oppure hai una casa vacanze da affittare...e in vacanza ogni posto letto in più è preziosissimo.
Arredare un casa piccola è una sfida, per questo è meglio affidarsi a mobili multifunzionali come un mobile con letto a scomparsa e tavolo incorporati. Durante il giorno il mobiletto chiuso occupa solo 40 cm in profondità, all'ora di pranzo o per lavorare e studiare si apre il piano del tavolo raggiungendo i 111 cm di ingombro. Quando serve basta girare il mobile ed estrarre il letto singolo ripiegato al suo interno. Nella parte sopra si trova anche un piccolo contenitore per il guanciale.
Il letto in più in cameretta
Un letto singolo trasformabile può sempre far comodo anche in cameretta per un amico che vuol fermarsi per la notte o per veri e propri pigiama party. Da chiuso sembra una semplice cassettiera e il piano superiore può servire come appoggio per libri o lampade. Da aperto si trasforma in letto singolo con materasso della lunghezza di 190 cm e largo 85.
Aggiungi un posto letto che c'è un amico in più: il letto a castello a scomparsa
Da chiuso sembra un normale armadio a due ante e come tale misura: 100 cm di larghezza e 60 cm di profondità. In pochi secondi però rivela il suo super potere sfoderando un letto a castello nascosto. L'apertura verticale consente di ridurre lo spazio di ingombro in larghezza, poi una volta aperto si ottengono due normali letti singoli sovrapposti, ciascuno con materasso da 80x190 cm.
È la soluzione ideale per completare una casa delle vacanze dove ogni posto letto aggiuntivo è prezioso. Ma anche in caso di micro cameretta, monolocale ad uso transitorio, un appartamento per studenti o un bed & breakfast. I materassi alti 18 cm lo rendono molto comodo, anche per chi ha bisogno di usarlo tutti i giorni.
Negli spazi piccoli la parola d'ordine rimane una: multifunzionalità.
Il più grande errore è riempire ogni stanza di arredi. Meglio optare per mobili "due in uno", letti a parete per ottimizzare le superfici utilizzando i muri ed evitando così di ingombrare i pavimenti.
Il volto di una casa piccola o di un monolocale cambia a seconda dei momenti del giorno e delle necessità. Durante il giorno si ha bisogno di muoversi liberamente e di fruire dell'ambiente senza dover saltare di qua e di là o inciampare nelle gambe di un letto. Ci si rilassa sul divano, si fanno le pulizie, si cucina, si pranza e si cena. Trasformare questo panorama domestico diventa necessario la sera: è il momento in cui relax e risposo la fanno da padrone e un letto è tutto quello che ci serve. Scegliere gli arredi giusti ci aiuta a rispettare questa organizzazione intelligente degli spazi, oltre che a vivere meglio la nostra casa, a vederla sempre bella e a tenerla ordinata anche agli occhi degli ospiti!
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Meglio i mobili in laminato o i mobili in impiallacciato? Quali sono i vantaggi, gli svantaggi e le caratteristiche di questi materiali? Leggi il nostro articolo per trovare risposte alle tue domande. Cerchiamo di capire cosa sono i laminati, cosa significa “impiallacciatura” e riassumiamo le principali differenze tra questi pannelli rivestiti, sempre più presenti nelle case moderne.
Il laminato è un rivestimento composto da strati di carte impregnate di resine termoindurenti (melaminiche e fenoliche), applicati su un pannello di MDF, truciolato o tamburato e sottoposti a una pressione più o meno elevata. È conosciuto anche come fòrmica dal nome della società americana, la Formica Products Company, che lo brevettò come sostituto della mica. Il laminato più diffuso ha uno spessore di circa 0,6 mm, anche se non è raro imbattersi in laminati di 1,2 mm o in pannelli autoportanti di 2 cm, detti compatti. Se lo spessore del pannello può variare a seconda della tipologia, quello che resta pressoché costante è la sua stratificazione interna.
Di norma, i laminati sono composti da 3 strati. Procedendo dalla superficie al cuore del pannello, si trovano:
l’overlay, ovvero un film in pura cellulosa impregnato di resina melaminica con funzione protettiva
un foglio decorativo su cui sono riprodottii motivi e i colori visibili sul pannello
il kraft, ovvero una stratificazione di fogli di carta robusti e resistenti impregnati di resine fenoliche.
Ogni elemento ha una funzione ben precisa e contribuisce a definire la qualità del materiale. Se la pellicola è indispensabile per creare uno strato di protezione da calore, graffi o liquidi, il foglio decorativo risulta altrettanto importante per nobilitarne l’aspetto. Infatti, a parità di disegno, una stampa accurata restituirà un pannello più fedele all’originale ed esteticamente più gradevole.
I tipi di laminato
In commercio esistono diversi tipi di laminato, classificati a seconda della procedura di lavorazione o dei fogli decorativi applicati. Prima di tutto, in base alla lavorazione si parla di:
HPL (acronimo dell’inglese High Pressure Laminate), ovvero un pannello ottenuto dalla forte pressione dei fogli con presse piane abbinate ad alte temperature, ciò che rende il materiale molto resistente
CPL (acronimo dell’inglese Continuous Pressure Laminate), ovvero un pannello sottoposto ad una pressione minore ma costante con presse a rullo (chiamate calandra)
CHPL (acronimo dell’inglese Continuous High Pressure Laminate), un pannello di nuova generazione sottoposto a pressione continua in calandra per ottenere un laminato molto simile a quello ad alta pressione
In base al materiale del foglio decorativo utilizzato, si possono ottenere diversi tipi di laminato, tra cui:
laminato melaminico: pannello di legno rivestito con fogli di carta impregnati di resina melaminica, che può essere verniciata in superficie
laminato polimerico, in cui del materiale sintetico (PVC) è applicato sul supporto di legno. Il foglio plastico viene riscaldato, stirato, adeso alla superficie e ripiegato lungo i bordi affinché il rivestimento interessi la totalità del pannello. Grazie alla capacità di stiratura, che differenzia i polimerici da altri tipi di laminato, questo materiale è impiegato nella produzione dei rivestimenti 3D
laminati di nuova generazione come il Fenix NTM® e il PET
Cos’è il laminato Fenix NTM®? Si tratta di un tipo di laminato ottenuto da lavorazioni nanotecnologiche e composto di resine acriliche fissate sul pannello con polimerizzazione a freddo. Quanto a caratteristiche, il Fenix NTM® è opaco e liscio, anti-impronte digitali e si ripara termicamente. Questa proprietà permette di riparare piccoli graffi o segni con l’ausilio del calore per riportare la superficie del laminato ad uno stadio pressoché originale. Impiegato per fabbricare top da cucina eleganti e resistenti, il Fenix NTM® non imita l’effetto legno, ma è proposto in una gamma di colori neutri e di tendenza: scale di grigi, nero, bianco, beige, tortora.
Il PET, invece, è una materiale plastico molto resistente e setoso al tatto, completamente riciclabile, igienico e privo di emissioni tossiche. Costituisce una vera e propria evoluzione delle foglie polimeriche.
Infine, a seconda dell’effetto estetico ottenuto, in commercio si trovano:
laminati colorati, lucidi o opachi
laminati in finto legno: il più celebre della famiglia, è disponibile in moltissime varianti, che spaziano dalle essenze più scure a quelle più chiare
laminati materici: riproducono fedelmente la texture del cemento, della pietra, del marmo o dei materiali tessili, restituendo l’impressione di porosità o irregolarità
Caratteristiche tecniche del laminato
Come per tutti i materiali, le caratteristiche del laminato possono cambiare a seconda del tipo di pannello, ma i vantaggi superano di gran lunga gli svantaggi. Se ne stai valutando l’acquisto, il consiglio è di scegliere un laminato HPL, considerato dagli esperti come il migliore del gruppo. In particolare, il laminato ad alta pressione presenta le seguenti caratteristiche tecniche:
durezza, compattezza e omogeneità
buona resistenza agli urti, alle sollecitazioni meccaniche e ai graffi; ottima resistenza all’usura
impermeabilità e resistenza all’umidità, alle infiltrazioni e al vapore
resistenza al calore, ma non a quello elevato (il limite si aggira intorno a 180° per l’HPL)
resistenza alle macchie e al calcare
ottima igiene e antistaticità
praticità di utilizzo
ricchezza cromatica e resa estetica gradevole, soprattutto nel caso dell’effetto legno o pietra
stabilità alla luce e resistenza alla luce solare (questo è dovuto alla natura sintetica della stampa)
durata di vita lunga
manutenzione rapida e limitata
Tra i principali svantaggi del laminato si annovera il colore rossastro delle resine fenoliche, che nel caso di laminati molto chiari potrebbe risultare leggermente visibile (ad eccezione dei pannelli di nuova generazione). A partità di materiale, il laminato lucido è meno resistente ai graffi (gli addetti ai lavori lo paragonano al laccato).
Mobili in laminato
In virtù delle sue molteplici caratteristiche, il laminato è sempre più spesso usato nel settore dell’arredo. L’ottima resistenza, l’ecletticità estetica, la grande praticità e il prezzo abbordabile ne fanno il materiale ideale per la produzione di mobili bagno, top per la cucina, ante per pensili, piani per tavoli da pranzo.
Il laminato HPL è in assoluto la scelta migliore per le superfici orizzontali sottoposte a sollecitazioni severe, come appunto il piano della cucina. Il laminato stratificato HPL ne rappresenta l’evoluzione. Oltre ad averne ereditato le caratteristiche, questo materiale ha perfezionato la sensibilità al calore e l’impermeabilità, doti che lo rendono particolarmente apprezzato nelle cucine moderne. Non resta che citare nuovamente il laminato Fenix NTM®: dati l’impatto estetico notevole, la resistenza all’usura e la capacità di auto-rigenerazione (sì, proprio come le fenici!), non è difficile immaginare il motivo della sua scalata verso l’Olimpo dei migliori materiali per i top da cucina.
I laminati in PVC o PET, invece, sono preferibilmente applicati su superfici verticali che non subiscono particolari sollecitazioni. Nel caso delle ante, i fogli polimerici giocano un ulteriore asso nella manica: il rivestimento tridimensionale. Si tratta di una speciale tecnica di lavorazione delle foglie polimeriche, che in seguito a riscaldamento e stiratura, sono applicate su tutta la superficie lignea, rivestendo i bordi ed eventuali irregolarità del pannello (come nel caso delle ante bugnate o a telaio). In virtù di queste caratteristiche, il laminato polimerico è un’alternativa ottima (e meno costosa) al laccato.
Ecco qualche esempio di mobili in laminato:
Manutenzione: come pulire un top in laminato?
Come abbiamo visto, il laminato è un materiale resistente e duraturo, rapido da pulire e di facile manutenzione. Basta seguire pochissimi accorgimenti per garantire ai mobili in laminato una lunga vita e un aspetto sempre impeccabile. Ecco un piccolo esempio pratico.
Per la pulizia ordinaria, è sufficiente utilizzare un panno morbido (la microfibra è perfetta), imbevuto in acqua e sapone neutro da strofinare dolcemente sul piano. In alternativa si può usare anche l’aceto, ottimo per sciogliere il calcare in modo naturale ed ecosostenibile. L’importante è ricordarsi di strizzare il panno e asciugare bene la superficie trattata perché ristagni di acqua potrebbero, alla lunga, creare piccoli e antiestetici rigonfiamenti nei punti di giuntura. Rimuovi macchie di vino o caffè immediatamente, quando sono ancora liquide, per prevenire la formazione di aloni sul piano della cucina. Non utilizzare pagliette, creme abrasive o detersivi in polvere, soprattutto sui laminati lucidi, perché rischieresti di graffiarli irrimediabilmente e di rimuovere la pellicola protettiva. Evita anche l’uso di acetone, trielina, ammoniaca o detergenti aggressivi che potrebbero danneggiare l’omogeneità e la lucentezza del colore. Non utilizzare il top come piano di taglio né per appoggiare pentole molto calde, perché nonostante la sua resistenza, il materiale potrebbe danneggiarsi.
Nel caso di laminati polimerici, è sconsigliato l’uso di getti di vapore durante la pulizia.
Che cos’è l’impiallacciato?
Partiamo da una semplice definizione: impiallacciare significa rivestire una superficie lignea con sottilissimi fogli di vero legno nobile. Questa operazione di falegnameria, chiamata impiallacciatura, può essere applicata su pannelli di varia natura: truciolato, compensato, multistrato, MDF, truciolare o tamburato, giusto per citare i più comuni.
Utilizzata fin dal Rinascimento, l’impiallacciatura era conosciuta con il nome di lastronatura, una tecnica che consisteva nel ricoprire legno di scarso valore con lastre di essenza di circa 6 millimetri. L’evoluzione della tecnologia e l’introduzione di macchinari sempre più precisi hanno permesso di perfezionare le tecniche di taglio fino ad ottenere fogli di pochi decimi di millimetro, usati anche per impiallacciare superficie curve.
Ecco nel dettaglio le fasi di cui si compone la moderna impiallacciatura del legno:
scortecciatura e taglio: è la prima operazione di lavorazione del legno, in cui il tronco è privato della corteccia e di eventuali irregolarità. Il blocco così ottenuto è porzionato in blocchi più piccoli e sottoposto ad una prima e grossolana rifilatura. Successivamente, il legno subisce un’operazione di vaporizzazione per allentare le fibre e garantire una qualità di taglio ottima
tranciatura: si tratta della vera e propria fase di creazione dei piallacci. I blocchi di legno sono sottoposti ad un’operazione di taglio che può avvenire con lame o laser. Si tratta di una fase determinante, poiché la direzione di taglio (transversale o longitudinale) definisce l’orientamento delle fibre e il disegno visibile sui tranciati. Oltre alla tranciatura, esiste una tecnica chiamata sfogliatura: in questo caso, il taglio viene effettuato con movimento rotatorio, alle volte anche sul tronco tondo. I piallacci così ottenuti sono più grandi, ma la loro resa estetica è meno pregiata
essiccazione: una volta tagliati, i piallacci sono essiccati, stirati, spianati e accorpati in più fogli (detti pacchi)
impiallacciatura: è la vera e propria fase di creazione del legno impiallacciato. I piallacci sono ulteriormente rifiniti, accostati tra loro e incollati sul supporto ligneo.
Come abbiamo visto, l’impiallacciatura si basa sull’utilizzo di legno nobile per rivestire mobili meno pregiati ed ottenere una resa estetica davvero impagabile. A questo proposito, per classificare i legni impiallacciati ci si riferisce a:
l’orientamento delle fibre del legno, per cui si distinguono piallacci fiammati, rigati e misti
la disposizione dei tranciati, che a seconda del loro accostamento creano pattern di fiammature e venature parallele o asimmetriche (si parla di disposizioni “a correre”, “a libro” o “baciata”)
il tipo di essenza: nazionali o esotiche, tra le essenze impiallacciate più diffuse ci sono il noce (nazionale e canaletto), l’ulivo, il mogano, il frassino, l’olmo, il rovere, il palissandro, il ciliegio, l’acero, la betulla, l’ebano, il tanganika. A questi si aggiungono i legni di recupero come quello riciclato dalle Briccole della laguna di Venezia
le laccature e le tinture: l’impiallacciato può essere naturale, verniciato, laccato, tinto (sono noti il rovere e il frassino tinti grigio o wengé)
Piccolo chiarimento
Finora abbiamo considerato i piallacci come fogli ricavati dal tronco degli alberi, ma bisogna precisare che non sono i soli. Ne esistono altri due tipi: i piuma e la radica. Gli impiallacciati piuma sono ottenuti dalla tranciatura della porzione di tronco da cui dipartono i rami. La radica, invece, è una massa legnosa molto fibrosa, che si trova in prossimità delle radici. Particolarmente apprezzata per l’intricato gioco di venature, la radica di noce è in assoluto la tipologia più celebre.
Caratteristiche tecniche del legno impiallacciato
Ecco, in breve, le principali caratteristiche del legno impiallacciato:
buona impermeabilità e stabilità
resistenza ai graffi, al calore e alla luce *
manutenzione rapida e pulizia facile
ottima ecosostenibilità
ricca gamma di essenze, colori e motivi
unicità, calore e aspetto tipici del vero legno
costi contenuti rispetto al massello
* Precisazione:
trattandosi di un rivestimento in vero legno, l’impiallacciato potrebbe presentare, nel corso degli anni, le tipiche e lievi variazioni che interessano i materiali naturali. Uno fra tutti, il cambiamento cromatico, che si accentua in caso di prolungata esposizione alla luce diretta del sole.
L’impiallacciato nei mobili
In virtù del pregio e dell’eleganza che lo caratterizzano, l’impiallacciato è diventato uno dei principali materiali utilizzati nel mondo dell’arredo e della produzione di mobili di qualità eccellente. Per quanto riguarda l’ambito domestico, è possibile integrare arredi impiallacciati in qualsiasi ambiente della casa:
in sala da pranzo, con tavoli o sedie
in soggiorno, con credenze e buffet
in camera da letto, sottoforma di armadi o strutture per il letto
in cucina, come ante per pensili, cassetti e cassettoni
in bagno, come mensole e piani per il lavabo
Tra gli arredi in legno impiallacciato possiamo annoverare anche mobiletti intarsiati, in cui piallacci di dimensioni ridotte sono utilizzati per creare disegni e motivi decorativi di forte impatto. In Italia, i mobili in stile Maggiolini sono un vero e proprio punto di riferimento per gli estimatori del genere.
Come pulire il legno impiallacciato
La manutenzione dei mobili in impiallacciato è tanto semplice quanto quella del laminato. Trattandosi però di vero legno, è bene rispettare qualche accortezza in più per godere a lungo della sua qualità e della sua bellezza.
Per la pulizia ordinaria è sufficiente munirsi di un panno morbido, inumidito con acqua e ben strizzato. Sono da evitare spugnette o panni abrasivi e detergenti non idonei. Prima di pulire, assicurati di aver spolverato la superficie da trattare; passa il panno umido seguendo le venature del legno e infine asciuga accuratamente.
Impiallacciato o laminato: le differenze
Dopo aver chiarito cos’è il laminato, di cosa è fatto l’impiallacciato e le rispettive caratteristiche, non resta che riassumere quali sono le principali differenze tra i due materiali. Se non sai dove orientarti o cosa scegliere, prima di affrontare un acquisto definisci le tue esigenze, le tue aspettative e un orizzonte di spesa da rispettare. Se ti trovi nella condizione di dover scegliere tra un mobile in laminato e un arredo in impiallacciato, puoi valutare questi elementi:
il rivestimento: il laminato è ricoperto di materiale sintetico, mentre l’impiallacciato è rivestito in vero legno
l’aspetto: l’impiallacciato preserva le caratteristiche autentiche del legno (colore, venature, sfumature), mentre il laminato ne imita, seppur magistralmente, l’effetto
la varietà di gamma: entrambi i materiali presentano una gamma di colori e texture ricca e variegata. I pannelli in legno laminato possono riprodurre anche effetti materici come la pietra, il marmo o il cemento; l’impiallacciato, invece, si limita alle essenze più celebri, ma si declina sia in versione naturale che laccata
il prezzo: il legno impiallacciato è sensibilmente più costoso rispetto ai pannelli in laminato (ad eccezione dei laminati di nuova generazione come il Fenix NTM®, che hanno un costo più elevato)
la manutenzione: i pannelli in laminato sono di facile manutenzione, mentre gli impiallacciati richiedono trattamenti specifici per il vero legno
la resistenza: in linea generale, il laminato è più resistente rispetto al legno impiallacciato (il PVC, però, non possiede una grande resistenza al calore)
bordi postformati: più che di una differenza, si tratta di una caratteristica da conoscere in fase di scelta. Il pannello subisce un’operazione di postforming, lavorazione che permette di ottenere una base leggermente arrotondata su cui applicare carta melaminica. Il rivestimento viene fatto aderire alla superficie del pannello, bordi compresi, con un’operazione di piegatura a caldo. Questo processo garantisce una resa estetica gradevole, senza giunture a vista, ed è impiegato soprattutto per rivestire linee morbide e curve.
In alternativa, il pannello può essere rifinito con bordi applicati sullo spessore. In questo caso, il materiale utilizzato agisce sulla resistenza del piano, dell’anta o del cassetto a cui viene aggiunto. Comunemente, i bordi dei pannelli lignei sono realizzati in materiale plastico come il PVC o l’ABS; tra i due, l’ABS risulta più resistente ad urti, graffi, sollecitazioni meccaniche, all’esposizione alla luce e a diverse temperature.
Certificazioni e Norme di Legge
Come per tutti i pannelli a base di legno, la produzione dei laminati e degli impiallacciati è controllata e certificata da normative europee. Le regolamentazioni internazionali definiscono gli standard produttivi e qualitativi che i pannelli lignei devono rispettare, i test di laboratorio da superare e l’elenco delle caratteristiche che il prodotto deve possedere per poter essere lavorato e trasformato per il cliente finale.
Per quando riguarda i laminati HPL o HPDL (sigla che sta per High-Pressure Decorated Laminates), sono due le norme di riferimento: ISO 4586 e EN 438. Quest’ultima, in particolare, classifica il laminato in base alla destinazione d’uso (utilizzo interno o esterno, per superfici orizzontali o verticali, e via dicendo).
Ultima ma non meno importante, la celebre normativa UNI EN 13986 certifica che i pannelli a base di legno appartengano alla classe E1 (a bassa e limitata emissione di formaldeide, materiale che – allo stato gassoso – diventa nocivo per la salute). Prima di valutare un acquisto, è prudente informarsi sulla conformità dei pannelli alla normativa vigente.
Per approfondire
Ora che conosci tutto su laminato e legno impiallacciato, non ti resta che esplorare gli altri materiali! Ecco gli articoli che potrebbero interessarti:
Il mondo dei fiori e delle piante esercita da sempre un grande fascino, fatto di colori, profumi e simboli. Questo fascino ha oltrepassato già da tempo i confini del negozio di fiori per diventare accessibile a tutti grazie all’uso dei social. Molti floral designer infatti si armano di macchina fotografica per creare un racconto fotografico personale e coinvolgente, che guarda a Instagram come strumento per eccellenza.
Ho pensato così di parlarvi oggi di cinque profili instagram che mi hanno colpito per il loro modo di raccontare e rappresentare il floral design, per una bella dose di primavera a portata di smartphone.
About Garden
La numero uno della mia lista è Simonetta Chiarugi, che con il suo profilo About Garden ci accoglie in un vero e proprio giardino virtuale.
Il suo styling dal sapore romantico ed essenziale mette ancora più in risalto la bellezza dei fiori che sceglie per i suoi scatti, che vanno al passo con la stagionalità di queste meravigliose materie prime. Preziosi sono i suoi consigli su come prendersi cura dei fiori che amiamo, e imperdibili i suoi racconti sui giardini che ha visitato.
Il profilo instagram di Cecilia Paganini, alias La Fiorellaia, è una bellissima finestra spalancata sul suo lavoro di wedding & event stylist.
L’accuratezza negli scatti di questa gallery ci trasporta davanti alla bellezza di magnifici allestimenti matrimoniali, che non raccontano mai nulla di banale, anzi si fanno ambasciatori della storia degli sposi e dei loro gusti, da quelli tradizionali ai più eccentrici. Io trovo bellissimo anche il modo di festeggiare con i fiori i vari eventi dell’anno presso lo shop a Brescia, non riuscivo più a smettere di adorare le proposte per San Valentino…guardare per credere!
Dall’Italia facciamo un salto in Giappone, dove l’artista giapponese Sawa crea delle vere e proprio opere d’arte in cui il mondo dei fiori e quello del caffè si incontrano.
Sawa infatti mette al centro delle sue geometrie minimal tazze di caffè o di cappuccini, circondate da fiori e composizioni sempre diverse, in un continuo gioco di colori e sfumature che rappresentano un vero spiraglio di aria fresca.
Dopo aver ritrovato delle buste da lettera appartenute a suo nonno, la fotografa Anna Remarchuk ha l’idea geniale di riportarle in vita riempiendole con fiori ogni volta diversi.
Nasce così la romantica serie di fotografie #envelope_series che racchiude messaggi sottoforma di tulipani, rose, margherite, riportando alla memoria i tempi in cui si affidavano le proprie parole alle lettere.
Chi l’ha detto che i fiori devono per forza stare nei vasi? Nei suoi lavori la designer Olga Prinku tesse fiori e germogli essiccati su telai di tulle per creare meravigliose ghirlande floreali.
Graphic designer di professione, si avvicina al mondo dell’artigianato e sperimenta oggi diverse tecniche di tessitura per realizzare le sue opere, composte da centinaia e centinaia di singoli elementi floreali. Il suo feed di Instagram è un diario multicolore delle sue sperimentazioni e della sua vita quotidiana all’insegna di questi meravigliosi oggetti artigianali.
Spero che la mia primavera raccontata attraverso Instagram ti sia piaciuta, ti ho portato nel mondo del floral design con i miei profili preferiti, ma quali sono i tuoi? Se hai voglia di farmeli conoscere puoi scrivermi o commentare il post!
Annuncio alla popolazione: il sito ArredaClick, da oggi, diventa diotti.com. Non stiamo decretando la chiusura del primo e solo e-commerce di mobili personalizzabili, che dal 2008 ad oggi è stato il punto di riferimento per chi desiderava acquistare online arredi su misura e componibili. Stiamo celebrando un momento di trasformazione, in cui a cambiare è il nome, non i valori.
Cos’è diotti.com?
diotti.com è una storica azienda specializzata nella distribuzione di arredi italiani personalizzati, nata dall’incontro di Arredamenti Diotti A&F e ArredaClick, rispettivamente icone di tradizione e innovazione. Ha alle spalle un’eredità centenaria, raccolta dal 1911 nel laboratorio artigianale dell’omonima famiglia, da sempre operante sul territorio brianzolo. Conoscenza del prodotto e saper fare, ben presto diventati punti cardine dell’attività produttiva e distributiva, sono stati messi al servizio del mondo digitale.
Modificato nella forma, diotti.com non lo è nella sostanza. Al contrario, l’esperienza di acquisto si arricchisce: avrai sempre la possibilità di arredare casa dal portale, acquistando in autonomia o consigliato dalla nostra squadra di arredatori professionisti. Oppure, potrai recarti nello Showroom per valutare di persona l’esposizione di mobili per il soggiorno, il salotto, la camera, senza dimenticare l’ampia selezione di tavoli e sedie per la sala da pranzo, l’arredo bagno, i complementi e una speciale sezione dedicata alle cucine.
Informazioni utili
Come raggiungerci: l’esposizione si trova a Lentate sul Seveso, tra Milano e Como, in provincia di Monza e Brianza
Se non conoscevi ArredaClick, non preoccuparti: puoi ancora leggere ed affidarti alle opinioni e recensioni dei nostri clienti. Ne abbiamo serviti davvero tantissimi, circa 35.000, in tutta Europa.
Pc, tablet, smartphone sono ormai parte integrante della nostra vita quotidiana. Sempre più persone lavorano da casa (o si portano a casa il lavoro). Una cosa è certa: chi per il tempo libero, chi per studio o lavoro, tutti abbiamo bisogno di un angolo computer in soggiorno con una scrivania, una consolle oppure un mensolone su cui poter organizzare un’area attrezzata da piccolo home office.
Progetti e idee per una postazione pc in salotto
Magari sei tra i fortunati ad avere una stanza adibita a studio o un home office, se non è così allora avrai bisogno di una postazione per il computer nella zona giorno.
Richieste di progetti per un angolo computer in soggiorno sono costanti, in particolare nelle grandi città dove moltissimi single e coppie vivono in monolocali e bilocali. Anche le nuove costruzioni impongono una riorganizzazione delle aree della casa, perché le famiglie scelgono sempre più spesso la formula del trilocale (cucina e soggiorno in open space, 2 camere, 1 o 2 bagni). Nelle case tradizionali e nei grandi appartamenti degli anni 60 e 70 esisteva spesso “lo studio” ma nei trilocali moderni un ambiente dedicato è oggi impensabile, a meno che non si trasformi – almeno temporaneamente – la cameretta in home office.
#1: scrivania a penisola
Per rispondere alle esigenze di case dagli spazi ridotti l’arredamento si deve adeguare con soluzioni versatili e salvaspazio, alternative ai soliti standard: la scrivania non deve per forza avere 4 gambe, si può fissare alla parete e deve offrire un’ampia flessibilità. L’esempio perfetto è la scrivania a penisola di questo progetto.
In questo progetto il committente desiderava un angolo home office in soggiorno.
Questi scrittoi sono pensati per essere integrati a mobili soggiorno perfettamente abbinati. La componibilità è stata studiata proprio per andare incontro a chi per ragioni di spazio deve integrare più funzioni all’interno dello stesso mobile.
Esempi di come utilizzare queste soluzioni:
#2: una vera e propria scrivania attrezzata per un pc
Se hai spazio non rinunciare a creare il tuo personale angolo da dedicare ai tuoi dispositivi elettronici e strumenti tecnologici. In questo caso c’è solo l’imbarazzo della scelta. Il nostro consiglio è una scrivania super attrezzata con foro passacavi e copri cavi per evitare il disordine e mantenere uno spazio ordinato e presentabile, visto che si trova in soggiorno o in salotto.
#3: postazione pc sospesa
Ecco un altro progetto in cui abbiamo sfruttato i moduli di una parete attrezzata per ricavare un angolo studio-lavoro. In questo caso la postazione pc è ricavata da una mensola con schienali a protezione della parete e mensole superiori.
Se preferite arredi non coordinati alla parete attrezzata, potete optare per altre soluzioni come consolle a parete o mensole apribili.
#4: angolo pc integrato a mobile tv
Qualsiasi parete attrezzata componibile che si rispetti comprende sicuramente dei moduli ideati per creare una zona dedicata a studio e lavoro al computer. Nel progetto qui sotto la parete attrezzata e il mensolone porta computer sono perfettamente integrati. La postazione risulta così completa di pensili contenitore e piccola libreria.
#5: libreria con postazione per pc
Le librerie componibili sono la soluzione perfetta per integrare tutte le funzionalità che cercate in un unico mobile per il soggiorno. Oltre a poter essere trasformate in pareti attrezzate porta tv, le librerie modulari possono integrare scrivanie, scrittoi, ripiani profondi adatti ad ospitare un angolo dedicato al lavoro o allo studio
#6: ricavare un angolo studio in una nicchia
Può accadere di trovarsi con nicchie che non si sa mai come utilizzare. In questo caso sono bastate poche mensole e un armadio a muro su misura per ricavare una zona studio nel piccolo soggiorno con cucina a vista.
#7: una consolle dietro al divano
Se il divano è a centro stanza, lo usi per separare la zona living dalla cucina o per delimitare un’area di passaggio o un ingresso, puoi posizionare una consolle proprio dietro allo schienale. Puoi completarla con una sedia o un pouf in base allo spazio che hai a disposizione. A seconda della profondità del mobile potrai usarlo per un pc fisso o per un portatile. Se vuoi davvero una soluzione perfetta opta per una consolle su misura in larghezza ed altezza, in modo da rispettare le proporzioni del divano. Il tocco in più: una lampada da tavolo di design e una pianta.
#8: uno scrittoio per un angolo computer di classe
Se hai tanto spazio in soggiorno, magari con una zona dedicata solo alla libreria, alla lettura, allo studio e al lavoro, la scelta diventa più semplice. Non dovendo scendere a compromessi con metri e centimetri puoi optare per la soluzione ideale: un vero e proprio scrittoio, moderno o di design, perfetto per definire la tua “area tecnologica”.
#9: consolle fissa o allungabile
La profondità di una consolle standard si aggira tra i 35 e i 50 cm, ma tutto dipende dal modello e dallo stile. Le consolle allungabili possono essere più profonde perché contengono le prolunghe e i meccanismi. Semplici nella forma e sempre più spesso adornate da gambe dal design spettacolare, questi mobili sono diventati fondamentali nelle case moderne, in particolare i modelli trasformabili ed estensibili. Il vantaggio di questa soluzione è che puoi usarla come arredo “di bellezza” quando non ti serve per lavorare, e trasformarlo in scrivania da pc solo se necessario. Se il piano si apre o si allunga, ancora meglio!
#10: un piccolo home office in sala
Se hai uno spazio vuoto abbastanza capiente puoi pensare di attrezzarlo con un piccolo home office completo di postazione pc, ripiani e armadietti. Nel progetto qui sotto l’angolo computer è stato addirittura ricavato all’ingresso.
#11: mensola porta computer o laptop
Un’altra valida soluzione è una semplice mensola o un piccolo scaffale. Una soluzione relativamente low cost (dipende dal materiale che scegli!) e che occupa il minimo spazio. Perfetta se lavori con laptop o tablet, per pc fissi controlla bene dimensioni e peso.
Quale sedia scegliere per la postazione pc in salotto
La risposta è: dipende. Dipende da quante ore usi il computer e di conseguenza da che tipo di supporto hai bisogno.
Lavori da casa
Se la tua postazione è in realtà il tuo home office allora meglio optare per una sedia da ufficio ergonomica. Non sarà esteticamente in linea con il resto della zona giorno, ma non puoi rischiare di rovinarti la schiena lavorando 8 ore al giorno su una seduta non adeguata.
Usi la postazione per studiare
Tu – o i tuoi figli – usate l’angolo pc per studiare o fare i compiti. Anche in questo caso l’ideale sarebbe una sedia da ufficio, ma non è strettamente necessaria se punti su uno sgabello o una sedia ergonomica. L’obiettivo è favorire una postura corretta.
Usi il pc poche ore a settimana
Se la zona computer è usata saltuariamente o qualche ora nell’arco della settimana, puoi puntare molto di più sull’estetica. In ogni caso, non dimenticare il comfort. La postura davanti a laptop portatili e pc è sempre poco naturale, quindi una buona seduta può aiutare a scongiurare fastidi al collo, alla cervicale e alla zona lombare. Una poltroncina con braccioli è sempre la più indicata.
Spero di averti aiutato con i suggerimenti che hai trovato in questo articolo. Hai visto che, come sempre, anche in una casa piccolissima è possibile creare un angolo computer in soggiorno o una postazione pc in salotto…perfino all’ingresso di casa. Basta cercare e organizzare al meglio gli spazi, anche i più impensati.
Non dimenticare gli angoli, spesso impiegati male o semplicemente ignorati. Una nicchia nella parete, un ingresso, un disimpegno: se hai bisogno di un angolo computer per lavorare, studiare, giocare, non disperare ma guardati intorno e individua le aree della casa con maggiori potenzialità. Poi, immagina cosa puoi farci e comincia a cercare quello che ti serve: una mensola? degli scaffali componibili o una parete attrezzata modulare? uno scrittoio o una vera scrivania da lavoro? o magari la soluzione è un piccolo porta pc dal design curato?
Il decalogo ANTI-mal di schiena
1. usare sedie convenzionali quando si lavora al pc è una delle principali cause di disturbi muscolo scheletrici, meglio optare per sedie da ufficio o sedie ergonomiche o a seduta attiva
2. la postura ideale è la neutral position della colonna vertebrale: mantenere in verticale l’asse collo schiena per non sovraccaricare nessun punto
3. il tuo peggior nemico è la staticità, stabilisci delle pause in cui alzarti per sgranchire le gambe e muoverti, mentre sei al telefono approfitta per alzarti dalla sedia e camminare o fare dei piccoli esercizi (alzarsi sulle punte dei piedi, ruotare collo, spalle, tronco, flettere le gambe in avanti e indietro)
4. una seduta “attiva” con opportuni sistemi di oscillazione e che permette il cambio di posizione è l’ideale
5. ogni tanto fermati e fai caso alla postura che stai mantenendo: sei troppo in avanti col collo? sei troppo indietro e stai inarcando la zona lombare? hai le gambe accavallate? siedi sul bordo della sedia? cosa fanno i piedi? le spalle sono troppo rigide? Questo ti aiuterà a capire di cosa hai bisogno: occhiali? una seduta con supporto lombare? una sedia con braccioli? un poggiatesta?…
6. se passi tanto tempo davanti agli schermi scegli una sedia ad altezza regolabile e ricorda che la posizione degli avambracci rispetto al corpo deve essere di 90°
7. i piedi attivano il flusso di ritorno del sangue verso il cuore e le gambe lavorano come un sistema di “pompaggio”, ma quando non camminiamo questo diventa più difficoltoso: un poggiapiedi regolato alla giusta altezza può aiutare
8. la lordosi lombare (una leggera curvatura in avanti) è normale, non è possibile stare completamente dritti con la schiena e anzi potrebbe essere origine di dolori
9. se lo schermo del pc è troppo basso alzalo con appositi supporti per evitare di sforzare troppo gli occhi
10. bevi! Acqua, si intende. Con i caffè meglio non esagerare!
Ti stai ancora chiedendo dove mettere il computer in casa? Parlane con i nostri arredatori
IL PROBLEMA
Hai da poco comprato casa e da sempre hai adorato l’idea di poter vivere in un open space. Adesso, che in quell’appartamento ci vivi per davvero, ti sei reso conto che l’organizzazione degli spazi è a dir poco vitale. Hai deciso di fare un passo indietro e stai cercando idee per separare gli ambienti senza muri, pareti o cartongesso (il solo pensiero di intraprendere lavori di muratura ti terrorizza). Scartati séparé e divisori mobili, la soluzione che cerchi deve essere su misura per te, originale, funzionale e, perché no, non definitiva.
Sì, dividere gli ambienti della casa con una libreria è possibile (ed è anche molto di tendenza). Non ti ho convinto? Leggere per credere.
Cosa troverai in questo articolo:
Librerie divisorie: che cosa sono?
Scegliere la migliore libreria: bifacciale o a montanti?
Come separare cucina, soggiorno, sala da pranzo e ingresso
Le librerie divisorie che amiamo: foto e immagini per farti ispirare
Cos’è una libreria divisoria?
Innanzitutto, un po’ di chiarezza. In generale, l’espressione “librerie divisorie” è utilizzata per indicare un particolare modello di libreria che separa gli ambienti. Ecco da cosa e come riconoscerle:
la struttura è aperta o semiaperta, e nella maggior parte dei casi è costituita da facce accessibili da due lati; queste librerie “a scaffale” non hanno schienale né fondo, e sono conosciute anche con il nome di librerie a giorno, bifacciali, double face o bifrontali
la struttura può essere autoportante: in questo caso, non è richiesto fissaggio a parete o a soffitto, poiché la libreria rimane ben stabile sul pavimento; il vantaggio maggiore delle librerie da centro stanza è che non richiedono alcun posizionamento contro il muro (sono dette anche free-standing) *
la struttura è un vero e proprio elemento divisorio, e come tale è utilizzata per organizzare o delimitare gli spazi; la funzione di separazione ha, nel tempo, assunto un ruolo di primaria importanza, al punto che queste librerie sono dette anche “passanti”, “separé”, “separa stanza” o “dividi ambienti”
* Attenzione: non tutte le librerie divisorie sono anche autoportanti. Esistono modelli detti “con fissaggio a soffitto” che richiedono, come dice il nome, di avere un punto a cui ancorarsi. Prima di scegliere una libreria, assicurati che rispecchi al 100% le tue esigenze e che possa adattarsi alla configurazione dell’ambiente, soprattutto per quanto riguarda il suo posizionamento.
Librerie per separare gli ambienti: quale scegliere?
Proprio come le librerie classiche, anche quelle divisorie assumono forme e stili diversi a seconda del designer che le progetta o dell’artigiano che le realizza. Tendenzialmente, però, possiamo dividerle in due grandi famiglie: le librerie bifacciali e le librerie a montanti.
La libreria bifacciale è il mobile separatore per eccellenza. Può essere costituita da moduli fissi o essere realizzata su misura, motivo per cui è particolarmente adatta sia per delimitare ambienti piccoli che open space di grandi dimensioni. Il sistema di scaffalature di queste librerie a mensole può raggiungere altezze e larghezze importanti, svilupparsi in verticale o in orizzontale, ed essere attrezzato con gli accessori più diversi: ante o sportelli per ottenere nicchie, cassetti e scrivanie integrate per creare un angolo studio.
La libreria a montanti è una libreria divisoria costituita da pali e ripiani. È conosciuta anche come libreria terra cielo, e questo perché sfrutta tutto lo spazio disponibile in altezza, dal pavimento al soffitto. I montanti metallici funzionano come dei sistemi modulari, e come tali restituiscono una libertà compositiva eccellente (perfetta se devi organizzare un ambiente unico, come un open space).
Perché scegliere una libreria-separatore con fissaggio pavimento-soffitto? Innanzitutto, per la sua funzionalità: è pratica, occupa poco spazio in profondità ed è visivamente leggera. E poi, ammettiamolo, è praticamente impossibile resistere al fascino del design minimalista contaminato da un tocco di stile industrial (che fa tanto loft newyorkese).
Librerie separa stanza: 8 idee ambiente per ambiente
Eccoci arrivati al nodo cruciale della questione: come dividere gli ambienti della casa senza muri, pareti o cartongesso, utilizzando solamente delle librerie separa stanza. Dopo la piccola panoramica sui modelli di maggior tendenza, non ci resta che passare ai fatti. Di seguito troverai esempi, soluzioni e idee per organizzare gli spazi in modo originale e funzionale – e perché no, risparmiando! Inizieremo dalla zona giorno, spesso divisa tra cucina, soggiorno, salotto e sala da pranzo, passeremo dalla zona notte e concluderemo con un approfondimento sull’ingresso.
Separare la cucina dal soggiorno
“Come posso dividere la cucina dal soggiorno?”. Il tuo progetto è chiaro: vuoi chiudere una cucina a vista senza intraprendere lavori di muratura, né perdere la luminosità nella stanza.
Hai a disposizione diverse soluzioni, da valutare in base allo spazio e all’effetto che vuoi ottenere. Te ne proponiamo due: la prima utilizza una libreria con fissaggio a soffitto, che alterna scaffali e moduli chiusi. Questa idea è ottima se hai bisogno di spazi contenitivi dove riporre provviste o utensili (in questo caso, il confine tra libreria e parete divisoria è labile). La seconda, invece, è una libreria bifacciale a ponte, adatta per coprire grandi larghezze. Più impattante e scenografica della prima, questa idea funziona, a tutti gli effetti, come una vero muro: la struttura integra un spazio vuoto per passare da un ambiente ad un altro.
Dividere sala da pranzo e salotto
Disponi di una cucina separata, ma la zona giorno corrisponde ad un unico ambiente?
Anche in questo caso, puoi utilizzare una libreria-separatore per riorganizzare gli spazi. Se vuoi mantenere una certa continuità visiva, puoi optare per delle librerie a montanti. Il loro impatto visivo è minimo, ma quanto a design sono impareggiabili. Discrete e funzionali, sono perfette per delimitare una piccola zona pranzo (con tavolo, sedie e tappeto) all’interno di un ambiente più ampio. In alternativa, puoi considerare una soluzione autoportante, anche di piccole dimensioni, da posizionare a centro stanza.
Separazione tra zona giorno e notte
Che tu viva in un monolocale o in un open space, potresti avere bisogno di dividere la zona notte dal resto dell’appartamento.
In alternativa alle classiche pareti divisorie mobili, puoi sfruttare a pieno le potenzialità di una libreria aperta, sia in versione scaffale che in versione bifacciale, per nascondere letto, comò e comodini. Il segreto sta nell’alternare gli spazi pieni e nel creare un effetto vedo-non-vedo funzionale e adatto alle tue esigenze. Se scegli un modello che non integra ante né pannelli, non temere: nulla ti vieta colmare i vuoti mettendo in mostra tutti i tuoi libri!
Dividere l’ingresso dal soggiorno
Oltre ad essere sempre più piccole, le case moderne hanno spesso piante aperte. Il risultato: zero corridoio, zero disimpegno.
Se non c’è l’ingresso, o se è aperto sul soggiorno, è bene crearne uno. Puoi utilizzare una libreria a giorno per delimitare una sorta di corridoio, ed evitare così di entrare direttamente nel living. Hai molti libri e preferisci una soluzione a tutta altezza, lunga o stretta? Oppure hai bisogno di un mobile divisorio basso, su cui appoggiare qualche oggetto? Ancor prima di scegliere la tua soluzione, chiarisci quali sono le tue esigenze: come vedi, le idee per creare un ingresso in un open space non mancano.
Riassumendo
In questo articolo hai scoperto che dividere due ambienti senza lavori è possibile, soprattutto se scegli di farlo con una libreria bifacciale. Ricapitoliamo in breve cosa puoi separare, cosa puoi creare e quali sono i principali vantaggi di utilizzare una libreria come elemento divisorio in un ambiente unico o in un open space.
Cosa puoi dividere con una libreria séparé
due ambienti: senza ombra di dubbio, le soluzioni più comuni sono quelle in cui cucina e soggiorno si trovano in un ambiente unico, piccolo o grande che sia. Seguono a grande richiesta le idee per separare sala e cucina, sala da pranzo e salotto, zona giorno e zona notte
un solo ambiente: un salotto molto grande, un open space, una cucina a vista… in pratica, puoi posizionare una libreria autoportante bifacciale ovunque tu voglia. Benché sia la zona giorno a richiedere più attenzione, si può ricorrere all’uso di una libreria divisoria anche nella cameretta di due ragazzi. È un’ottima soluzione per far convivere due fratelli in una stessa camera, assicurando loro tutto lo spazio e la privacy di cui hanno bisogno. Ricorda, però, in un caso come in un altro, di scegliere una libreria adatta all’ambiente, per continuare a muoverti agevolmente nella stanza.
Cosa puoi creare con una libreria divisoria
2 ambienti in 1: dividi parte dell’open space e ricavane un soggiorno e una zona pranzo; puoi fare la stessa cosa separando la cucina dalla sala
un angolo lettura: sfrutta la superficie di un salotto grande per delimitare un angolino tutto tuo, in cui leggere, riposare o conversare con gli amici. Gli ingredienti segreti sono tre: la tua poltrona preferita, un tavolino e una lampada a pavimento
un angolo studio: per necessità o per zelo, poter disporre di uno spazio in cui lavorare da casa è un grande vantaggio. In questo caso, non ti serve necessariamente disporre di una libreria dividi ambienti a tutta altezza: puoi scegliere un modello basso, che alterni mensole, moduli chiusi e spazi contenitivi
un ingresso: se la casa non ha corridoio né disimpegno, puoi utilizzare una libreria a mo’ di muretto divisorio tra ingresso e soggiorno. Anche in questo caso, opta per un modello basso: questo ti permetterà di posizionare sul piano della libreria un grazioso svuota tasche, qualche cornice e i tuoi souvenir delle vacanze
I vantaggi di usare le librerie come pareti divisorie
puoi dividere uno o più ambienti senza erigere muri né ricorrere a pareti di cartongesso
puoi separare in modo non definitivo (ovvero hai la possibilità di spostare mensole e libreria se cambi idea o devi traslocare)
puoi agire sull’organizzazione della casa in modo originale e funzionale, anche per creare spazi in cui dedicarti ai tuoi hobby o alla tua privacy
puoi separare senza schermare la luce che entra dalle finestre né bloccare il ricambio di aria
puoi creare delle soluzioni su misura, quasi al centimetro (ricorda che la libreria deve adattarsi a te, e non tu alla libreria!)
puoi sfruttare degli elementi architettonici preesistenti: colonne, pilastri e pareti (è il tipico posizionamento delle librerie interparete)
Ultimo ma non meno importante, i vantaggi estetici e quelli funzionali. Dividendo in modo parziale, le librerie séparé garantiscono la continuità visiva tra gli ambienti, un dettaglio importantissimo per non intaccare l’armonia generale della tua abitazione o, peggio ancora, restituire un senso di oppressione. Ricorda che le librerie senza schienale sono accessibili da entrambi i lati (si chiamano librerie bifacciali proprio per questo motivo), il ché aumenta in maniera esponenziale la funzionalità di questi mobili divisori.
Non solo idee: foto e immagini delle nostre librerie dividi ambienti preferite
Come fare per arredare un ingresso piccolo? Cosa mettere? E dove?
E se la casa è senza ingresso, con la porta che si apre direttamente sul soggiorno o in cucina?
Scommettiamo che molti di voi sono alla ricerca di una soluzione ad uno di questi dilemmi d'arredo. Le case nuove non hanno più gli spazi di una volta. Nonni e genitori con case costruite dagli '60 agli '80 non avevano di questi problemi, in quegli anni c'era l'ingresso vero e proprio (ampio o su corridoio) e c'erano anche le anticamere e i ripostigli..."questi sconosciuti", direte voi, specialmente se il vostro appartamento è stato edificato dalla metà degli anni '90 in poi.
Per tutti noi abitanti di appartamenti moderni, è guerra aperta allo spreco di metri quadrati. Che dico, di centimetri! Siamo tutti campioni di soluzioni salvaspazio e sempre alla ricerca del mobile da ingresso perfetto: non chiediamo tanto, giusto un posto per appoggiare le chiavi, uno svuotatasche, un ripiano per appoggiare una borsetta, un appendiabiti per sciarpa e cappotto. Magari una scarpiera, se non è chiedere troppo. Niente di più.
Ecco 11 idee per organizzare e arredare un piccolo ingresso di casa ottimizzando al meglio lo spazio a disposizione.
Sfrutta gli angoli
Quando lo spazio è ridotto è fondamentale ingegnarsi e sfruttare quanto si ha a disposizione fino all'ultimo millimetro. Avete mai fatto caso a quanto vengono ignorati gli angoli? Si pensa sempre che per arredarli servano mobili su misura, invece no: basta scegliere un pannello rotante che nasconde degli appendiabiti. Questo può essere un espediente perfetto per sfruttare una nicchia, se le dimensioni lo permettono.
Usa lo spazio dietro la porta con una scarpiera sottile
Se avete spazio dietro la porta, seppur piccolo, potete sfruttarlo con una scarpiera slim. Queste scarpiere poco profonde si infilano dappertutto e possono contenere tantissime scarpe. Inoltre se scelte con apertura scorrevole o a serrandina ingombrano ancor meno.
Organizzazione verticale con lo specchio appendiabiti 2 in 1
Se lo spazio è davvero piccolissimo, non avete posto a terra per un mobile o una scarpiera ma solo una parete da arredare, lo specchio con ganci è un'ottima soluzione.
Gli appendiabiti a muro: quelli sottili, anzi sottilissimi
Con uno spessore di pochi centimetri occupano poco e svolgono alla perfezione il lavoro di appendi giacche e borse. Ideali in un corridoio stretto e corto, in una nicchia (aggiungendo magari un faretto sopra), in un ingresso aperto su cucina o nella zona living per arredare la parete senza dare troppo nell'occhio.
Da chiusa è una specchiera a tutta altezza, che all'ingresso fa sempre comodo. Perfetta per darsi un'ultima occhiata prima di uscire di casa, aiuta a creare l'illusione di un ambiente più grande e luminoso. Ancora meglio se si apre svelando delle grucce per giacche e cappotti!
Meglio se a cubi o in formato "chiuso" tipo libreria - contenitore: le mensole sono il modo migliore per sfruttare il muro e dargli un'aria interessante. Qui infatti potete appoggiare chiavi e borse (basta appenderle in orizzontale), ma anche mettere in bella mostra libri, foto di viaggi e di famiglia, piante, piattini svuotatasche, caricatori per il telefono o il tablet (così non avrete più scuse per averli dimenticati chissà dove in giro per la casa!).
Lo scaffale modulare (economico) per arredare su misura
Scegli quanti montanti ti servono (montanti = le parti laterali della libreria che si fissano al muro e su cui si agganciano i ripiani). Aggiungi i ripiani, ma anche cassetti e contenitori, ganci e scaffali obliqui per le scarpe, specchi o piani di lavoro. Con uno scaffale componibile puoi arredare qualsiasi spazio, dall'ingresso più piccolo ad un angolo studio e lavoro in salotto o nel disimpegno.
Corridoio lungo e stretto? Scegli l'appendiabiti a pannello
Occupa pochissimo spazio e si può attrezzare con mensole, gancetti attaccapanni, specchi. Questa è una delle soluzioni migliori se il tuo ingresso dà direttamente su un corridoio, magari lungo e stretto. Con il pannello potrai definire l'area principale dedicata a riporre scarpe, cappotti e borse. Possiamo definirla un'area di transizione in cui lasciare tutti gli oggetti che ci legano al lavoro e allo stress, per entrare in casa liberi di rilassarci.
Una consolle d'ingresso non sfigura mai, non ingombra molto e permette di appoggiare i pochi indispensabili oggetti quotidiani: il telefono, il portafogli, una borsetta o una valigetta da lavoro, un portaoggetti / portachiavi. Se poi nasconde altri superpoteri ancora meglio: questa si trasforma in tavolo, l'ideale se il vostro appartamento è un monolocale piccino o se semplicemente ogni tanto avete bisogno di aggiungere qualche posto a tavola.
Se il gancetto a uncino vi sembra un po' troppo tradizionale e noioso, puntate sui pomelli e trasformate la parete nella vostra personale opera astratta (guardate bene, c'è anche il gancetto per chiavi e borse!). L'opzione ideale per chi ha l'ingresso in soggiorno e vuole un arredo poco ingombrante, funzionale e decorativo allo stesso tempo.
Dedicata ad ingressi piccoli in case molto piccole (monolocali, appartamenti-studio, mini case-vacanza...) la consolle che contiene un letto singolo e anche un tavolo non ha bisogno di ulteriori spiegazioni. È la soluzione perfetta per chi ha un ingresso non definito e deve ottimizzare ogni spazio a disposizione al massimo.
Recap: arredare un ingresso piccolo ma organizzato
Abbiamo visto varie soluzioni per poter arredare l'entrata di casa quando è piccola o quando accede direttamente a soggiorno o cucina. Tra le varie soluzioni e idee abbiamo anche inserito dei mobili trasformabili utilissimi che possono fare al caso vostro se abitate in un monolocale. Altri piccoli consigli che ci sentiamo di darvi sono:
non lasciare le scarpe a vista, l'ingresso di casa è un biglietto da visita e averlo pulito e ordinato fa bene anche a voi. Per qualche consiglio su come organizzare le scarpe puoi leggere la nostra mini guida "Dove mettere le scarpe in casa". Per contenere il budget non sottovalutare ceste o panchette
scegli soluzioni semplici per organizzare, metti ogni cosa al suo posto: un piccolo portadocumenti per le bollette da pagare o i biglietti aerei che ti servono il giorno dopo, un piattino portachiavi o una placca per appenderle, un vassoio per smartphone, caricatori e portafogli
all'ingresso tieni soltanto il cappotto che usi tutti i giorni, in questo modo avrai bisogno solo di 2 o 3 ganci. Gli altri capi (giacche eleganti, impermeabili per uscire con il cane, soprabiti, smanicati per il giardinaggio o il lavoro...) conservali nell'armadio
regola d'oro per i veri campioni della dura disciplina del salvarespazio in casa: usa lo spazio in verticale, ovvero, sfrutta bene le pareti con mensole, appendiabiti a muro, mensole. Oppure: se sfrutti il pavimento fallo con mobili multifunzionali e trasformabili
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Cos’è il letto sommier? Quanto misura? Quali sono i modelli più richiesti? Se anche per te la definizione di “sommier” è piuttosto oscura, sei nel posto giusto. Nell’articolo troverai informazioni utili su questo particolare letto senza testiera, spesso dotato di contenitore, il vero alleato salvaspazio delle camere piccole. Scopriremo quali sono i meccanismi di alzata che ne regolano l’apertura e faremo un piccolo approfondimento sulle dimensioni e le misure più comuni.
In questa mini guida vediamo:
Letto sommier: significato
I meccanismi di apertura: alzata semplice e doppia
Letti sommier: modelli e dimensioni
Letti sommier: cosa sono?
Cosa significa “letto sommier”?
Si tratta di un letto senza testiera, spesso dotato di un ampio contenitore in cui riporre cuscini, coperte, biancheria e molti altri accessori.
Lo spazio contenitivo è collocato sotto il materasso, ed è reso accessibile da un meccanismo che permette di sollevare il piano di riposo in pochi pratici gesti. I sommier moderni nascono da un bisogno pratico: ottimizzare gli spazi sfruttando fino all’ultimo centimetro la superficie occupata dal letto. Difatti, l’uso del contenitore non comporta un ingombro maggiore, bensì un uso intelligente della profondità del letto stesso.
I meccanismi di apertura del letto sommier
Come abbiamo visto, il sommier è un letto senza testiera che, nella versione più moderna, è dotato di box contenitore. Il motivo del suo successo è evidente. La base del letto, che è cava, mette a disposizione un pratico vano in cui collocare numerosi oggetti. Lo spazio è generoso, ma l’ingombro è ridotto al minimo: infatti, la superficie occupata dal contenitore corrisponde a quella del letto.
Nella versione con box, l’accesso al vano interno è resa possibile da sistemi di apertura pratici ed innovativi. In commercio ne esistono tre: il meccanismo ad alzata semplice, quello a doppia alzata e il meccanismo ad alzata laterale. Vediamo nel dettaglio di cosa si tratta.
letto sommier con alzata singola: è il meccanismo più comune, che permette di sollevare il piano rete con un solo gesto. Il movimento di apertura è verticale e, una volta sollevato, il materasso resta fermo in posizione diagonale. Il riassetto del letto è altrettanto semplice: basta accompagnare delicatamente il piano rete verso il basso, fino a farlo appoggiare al giroletto.
letto sommier con alzata doppia: è un meccanismo innovativo, dotato di pistoni idraulici che permettono la movimentazione del piano rete in due tempi. In questa tipologia di sommier, il materasso si alza in verticale e in seguito assume una posizione orizzontale. L’apertura avviene in maniera rapida, senza sforzo e in totale sicurezza, e accedere al vano interno è davvero semplicissimo. I vantaggi dei meccanismi a doppia alzata non finiscono qui. Il piano di riposo del letto contenitore si alza tutto, svelando completamente lo spazio sottostante. Inoltre, l’alzata orizzontale permette di portare il materasso ad un’altezza utile per rifare il letto comodamente, senza piegare la schiena.
letto sommier con alzata laterale: è il meccanismo di apertura dei letti singoli e ad una piazza e mezza. Permette di accedere lateralmente al vano interno, un dettaglio che favorisce il posizionamento del letto contro il muro o sotto un armadio a ponte.
Letto sommier: misure e modelli
Per quanto riguarda le misure, i sommier offrono una gamma dimensionale ricca e variegata. Qui sotto troverai alcune dimensioni indicative, che potrebbero variare a seconda dei modelli e dei produttori. In generale, se vuoi farti un’idea, le misure dei letti sommier sono le seguenti:
LETTO SOMMIER / SOMMIER CONTENITORE
MISURE STANDARD INDICATIVE
Letto Sommier Singolo
cm 80 / 90 / 100 / 110 x 200
cm 90 / 100 x 210
cm 100 x 220
Letto Sommier Una Piazza e Mezza
cm 120 x 200
cm 130 x 200 / 210 / 220
Letto Sommier alla Francese
cm 140 x 190 / 200
Letto Sommier Queen Size
cm 150 x 190
Letto Sommier Matrimoniale
cm 160 x 200 / 210 / 220
Letto Sommier Matrimoniale Large
cm 170 x 200 / 210 / 220
Letto Sommier King Size
cm 180 x 200 / 210 / 220
cm 190 x 200 / 210 / 220
Letto Sommier Rotondo
Ø cm 220 / 230 / 260
Il letto sommier è il salvaspazio per eccellenza.
Nella versione con box può essere addirittura utilizzato come piccolo armadio, e questo in virtù della funzione contenitiva che lo caratterizza.
Ma cosa rende un sommier diverso da un comune letto con contenitore?
La sua struttura: il giroletto privo di testiera permette di risparmiare preziosi centimetri in profondità e di posizionare il letto in centro stanza. A sostegno di questa ipotesi, bisogna ricordare che il design dei moderni letti sommier è davvero impeccabile: il giroletto è curato nei minimi dettagli, e accorgersi della presenza del vano contenitore è quasi impossibile.
I tipi di giroletto esistenti sono davvero tantissimi e la scelta di un modello a scapito di un altro è spesso dettata da motivi di spazio. Se non si hanno molti centimetri attorno al letto, i sommier in legno o con giroletto slim sono l’opzione migliore, poiché riducono l’ingombro perimetrale e agevolano la circolazione nella stanza. Tuttavia, se non hai particolari esigenze di spazio (o se sei un fautore dell’arte per il gusto dell’arte), sappi che esistono dei letti imbottiti senza testiera davvero originali, alcuni addirittura romantici. Tra gli esempi più lampanti non mancano grandi basi con lavorazione capitonné, oppure coperte da gonne o mantovane (rivestimenti tessili che scendono fino a terra nascondendo i piedini del giroletto).
Un’alternativa al posizionamento in centro stanza?
Collocare il sommier contro il muro e utilizzare la boiserie* al posto della testiera. Una variazione sul tema consiste nel ricoprire il muro con pannelli imbottiti e rivestiti. Sono elementi decorativi davvero funzionali, spesso usati nella cameretta dei bambini o nella camera dei ragazzi. Oltre ad essere utilizzati come testiera (dietro al letto, quindi), questi pannelli possono essere impiegati su più pareti per creare schienali e protezioni laterali. Per non parlare della resa scenografica che danno… impagabile.
* Da sapere:
quando si parla di boiserie per letto ci si riferisce ad un sistema di pannelli modulari e componibili, utilizzati per creare testiere su misura e personalizzate. Per saperne di più, dai un’occhiata all’articolo Cos’è la boiserie per letto.
Riassumendo:
In questo articolo abbiamo scoperto cosa sono i letti sommier, quali sono i meccanismi che ne regolano l’apertura ed elencato le misure più comuni in commercio. Ora non ci resta che fare un breve riassunto delle ragioni per cui vale la pena di optare per un letto sommier!
Scegli un letto sommier se:
sei alla ricerca di un letto originale, da posizionare in centro stanza
ti affascina l’idea di poter integrare al piano di riposo una testiera su misura e personalizzata
stai cercando un’alternativa al classico divano letto: in questo caso, i sommier singoli possono fare al caso tuo
Scegli un sommier contenitore se:
devi arredare una camera matrimoniale piccola e devi risparmiare centimetri in profondità
vuoi disporre di uno spazio contenitivo in più ma i cassetti sotto-letto non rispondono alle tue esigenze
cerchi un modello di letto che si possa rifare senza sforzo (i sommier contenitore ad alzata orizzontale sono i veri best seller)
Ora che sai tutto sui letti sommier, che ne dici di conoscere anche gli altri modelli? Ecco i nostri approfondimenti:
Vuoi saperne di più sui materassi? Nella guida “Come scegliere il materasso” puoi scoprire le caratteristiche dei modelli a molle tradizionali o indipendenti, in memory o lattice.
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