I fiori sanno aggiungere quel tocco in più. Scopri tante facili idee fai-da-te per rendere la tavola estiva più trendy utilizzando i Gerani!
L’estate è quel periodo dell’anno in cui abbandoniamo i grigiori dell’inverno e torniamo a condividere momenti speciali con amici e parenti, soprattutto all’aria aperta. Proprio in queste occasioni di convivialità, la tavola può giocare un ruolo centrale. Soprattutto se consideriamo l’effetto che una bella mise en place può avere sui nostri ospiti. E i fiori, grazie ai loro mille colori, hanno un’ottima resa.
Gli esperti di Pelargonium for Europe, associazione impegnata a livello europeo nella campagna divulgativa dedicata alle piante di Geranio, suggeriscono alcune semplici decorazioni da realizzare con i Gerani, fiori simbolo della bella stagione.
Tavola estiva trendy e colorata
Con i loro fiori vari in un’ampia gamma di colori, forme e dimensioni, dai gerani possiamo ricavare meravigliosi fiori recisi.
In questa tavola estiva, i gerani sono disposti in vasi di vetro insieme a erbe e gemme. Il risultato è un centrotavola ordinato e colorato che porterà ariosità e un’atmosfera allegra alla tua tavola estiva. Le candele coniche coordinate rendono il tavolo perfetto per le feste e creano una piacevole luce soffusa di sera.
Centrotavola d’effetto
Il segreto di questo originale centrotavola? Il gioco di contrasti tra i colori dei fiori e le pietre, oltre alla facilità con cui si può realizzare.
Strumenti necessari:
9 ciottoli in pietra
1 ciotola piana e quadrata di zinco
cannucce in metallo, numero a piacere
1 martello
erbe e Gerani recisi
1 cinghia da tensione abbinata al colore dei fiori
Ecco di seguito il tutorial per realizzare fai da te questo centrotavola per la tua tavola estiva.
Disporre le pietre nella ciotola in zinco e legarle insieme con la cinghia colorata. Aiutandosi con un martello, inserire le cannucce di metallo di misure differenti nelle fessure che si vengono a creare. Successivamente, inserire i Gerani e le erbe di campo recise (es. pampas, grano, ecc.).
Un piccolo suggerimento: posizionando i Gerani ad altezze diverse e mescolando i colori sarà possibile ottenere un risultato più dinamico.
La tavola estiva fresca e naturale
Questa tavola apparecchiata con cura ha un aspetto fresco e spensierato in estate. Grazie ai gerani bianchi che la rendono luminosa e vari pezzi riciclati, il risultato è una mise en place naturale e di tendenza. Un suggerimento per una tavola fresca ed armoniosa? Il total white dei Gerani è perfetto per le calde serate estive, grazie a delle semplici decorazioni DIY è facile reinventare questa pianta e trasformarla in elementi decorativi raffinati.
Segnaposto ‘natural’
Per aggiungere degli elementi naturali, si possono utilizzare delle piccole sezioni di rami per creare dei segnaposto. In alternativa puoi utilizzarli per creare delle provette “fai da te” per inserire i Gerani recisi, forandole per accogliere i fiori recisi; oppure per creare una fioriera centrotavola, realizzata con sezioni di rami differenti.
Lanterne fai da te
Serve un tocco di atmosfera in più? Si possono creare delle graziose lanterne recuperando vecchi barattoli di vetro e cinghie in pelle. Un piccolo suggerimento: se i barattoli sono molto grandi si possono piantare al loro interno dei Gerani. In questo caso è importante però che ci siano dei fori per il drenaggio, per evitare il ristagno dell’acqua.
Ecco l’occorrente per creare delle lenterne:
forbici,
una pinza perforatrice,
uno spago robusto ed un ago di media grandezza,
un barattolo di vetro,
una candela,
un Geranio della misura corrispondente ai barattoli scelti
una vecchia cintura di pelle.
Come procedere? Tagliare la cintura della lunghezza giusta in modo tale che possa essere avvolta intorno al vaso ed allacciata. Forare la cintura di pelle. Cucire con lo spago gli scarti della cintura ai due lati opposti della cinta. Lasciare la fibbia al centro in modo tale da creare un manico per poter appendere la lanterna. Ora è possibile incollare la cintura con la cinghia attorno al vaso. Inserire una candela oppure piantare il Geranio all’interno del vasetto. È possibile anche aggiungere piccoli sassolini, argilla espansa, o trucioli di legno. Finito!
Importante: mai lasciare una candela incustodita.
Centrotavola dall’eleganza naturale
Erbe e Gerani recisi aggiungono il giusto tocco estivo alla tavola. Per creare questa composizione minimal e fresca, occorre procurarsi una semplice scatola di legno e diverse bottiglie di vetro, meglio se identiche tra loro. La scatola può essere di forma rettangolare, come nella foto, o di qualsiasi altra forma si desideri.
Consiglio: la tavola estiva è più elegante se decorata con i Gerani nei colori chiari.
Con l’avvicinarsi dell’estate, dai più grandi ai più piccoli, vien voglia di trascorrere il tempo libero in giardino, considerato un posto magico dove poter recuperare la calma e la pace interiore. Dopo un’intensa giornata di studio, è d’obbligo concedersi un momento di assoluto relax, leggendo magari un bel romanzo oppure schiacciando un pisolino rigenerante.
Con le temperature in repentino aumento e l’umidità che raggiunge i livelli massimi, genitori e figli adolescenti si trasferiscono all’esterno della propria abitazione o, quando non fosse possibile, cominciano a darsi da fare per arieggiare gli ambienti interni, lasciando però dei sottili varchi nei quali potrebbero infiltrarsi tranquillamente le zanzare, le mosche, le cimici, dei moscerini e tantissimi altri insetti, alla ricerca di un riparo dal caldo asfissiante e dall’intensità dei raggi solari.
Specie nelle grandi metropoli come la Capitale, è facile individuare aziende certificate che si occupano dell’installazione di zanzariere Roma, ma è anche possibile trovare imprese operanti nel settore dislocate in tutto il territorio italiano.
Detto ciò, bisogna capire come muoversi nel mercato delle zanzariere, quando costretti ad un primo acquisto o ad una sostituzione di vecchi modelli poco funzionali.
1. Considerare le misure di porte e finestre
Se c’è da stabilire un punto di partenza nella scelta delle nuove zanzariere, questo è dato sicuramente dalle misure di porte e finestre sulle quali si procederà all’installazione. Talvolta, la metratura interna e la cattiva organizzazione degli spazi non consentono l’inserimento di misure standard fissate per porte e finestre. Da un problema del genere, se ne viene fuori solo facendo uso di strumenti su misura.
Di conseguenza, le zanzariere, seguendo la progettazione di porte e finestre, non possono non subire lo stesso tipo di trattamento.
In parole povere, è indispensabile un adattamento caso per caso, confidando nelle mani sapienti di un team di esperti nell’installazione delle zanzariere. In caso contrario, si rischia di rovinare seriamente le pareti e di compiere delle scelte individuali errate, senza sortire alcun effetto sul transito delle zanzare, delle mosche e degli altri insetti sopracitati.
2. Confrontare la praticità e la finalità dei vari modelli
Oltre la lunghezza e la larghezza degli ambienti interni, bisogna fare attenzione al grado di praticità e al tipo di utilità tratta da un certo tipo di zanzariere. Sotto questi profili, il mercato nazionale sembra dividersi in due macrocategorie: le zanzariere a rilascio verticale e le zanzariere a rilascio orizzontale.
Le prime, a rilascio verticale, si associano generalmente alle finestre di casa mentre le seconde, a rilascio orizzontale, munite di pratica maniglia che aiuta a mantenere salda la presa, sono l’ideale per le porta-finestre, per le ampie vetrate e per i balconi collegati le camere da letto.
3. Informarsi sui meccanismi interni
Infine, l’acquirente non può non tener conto del meccanismo all’interno delle zanzariere. Al giorno d’oggi, i consumatori manifestano un certo apprezzamento per le zanzariere elettriche e le zanzariereplissé.
Le zanzariere elettriche vantano dei sistemi elettronici, azionabili con l’ausilio di un piccolo interruttore. A differenza dei modelli precedenti, queste speciali zanzariere non si limitano a bloccare il passaggio degli insetti ma li fulminano all’istante, spegnendo qualsiasi loro speranza di intrufolarsi in casa.
Se siamo alla ricerca di un accessorio funzionale e che sia pure di bell’aspetto, allora conviene puntare su dei modelli plissettati dal telaio in PVC. In più, le zanzariere plissettate sono classificabili come accessori salvaspazio, guardando al loro spessore di appena 5 millimetri.
I tappeti sono quella parte di arredamento che non può mancare in una casa in quanto ne incorniciano l’arredamento, lo risaltano e lo rendono unico. I tappeti, infatti, hanno l’opportunità di personalizzare la nostra casa, dandole un tocco particolare che vale la pena soffermarsi ad ammirare. Come un quadro, il tappeto può essere definito un pezzo d’arte che dona luce e colore alla nostra abitazione, soprattutto in una casa in stile moderno, dove le forme e i colori dei mobili sono molto minimal, è necessario scegliere dei tappeti pregiati moderni coerenti e vivaci per ogni stanza. Vediamo adesso come sceglierne la forma e la fibra che lo caratterizzano.
Dove posizionare il tuo tappeto moderno rettangolare
Scegliere il tappeto giusto può risultare difficile talvolta dal momento che è necessario trovare la giusta combinazione tra forma, colore, motivo e grandezza, tuttavia esistono alcuni semplici consigli che possono aiutarti a prendere la decisione che più ti soddisferà, vediamone alcuni.
La forma sicuramente più semplice da collocare è quella classica rettangolare. Le forme geometriche lineari si adattano più facilmente all’arredamento, creando un ambiente regolare e spazioso. Questi tappeti sono per pertanto ideali per spazi grandi e aperti come la zona living. Nonostante la sua adattabilità, anch’esso segue una piccola regola che gli permette di risaltare e avere una maggiore presenza all’interno del tuo salotto. Questa regola estetica fondamentale riguarda la dimensione del tappeto moderno pregiato in questione. Bisogna dunque porre un’attenzione in più alla scelta del tappeto moderno e guardare un piccolo dettaglio aggiuntivo rispetto al disegno che presenta e i colori che riporta, bisogna assicurarsi che le sue dimensioni siano uguali o superiori alla lunghezza del divano, senza dimenticare di tenere in considerazione anche l’eventuale chaise lounge annessa al tuo divano. In questo modo l’arredamento nell’insieme risulterà più armonico e gradevole.
Se invece lo si intende posizionare sotto a un tavolo da salotto o da pranzo, la regola di dare un’attenzione in più alla dimensione del tappeto rimane, ma in questo caso la larghezza del tappeto deve essere sufficientemente ampia da consentire di camminare sulla sua superficie quando si intende fare il giro intorno al tavolo.
Tappeti moderni pregiati: altre forme e dove collocarli
Altra forma ampiamente apprezzata per i tappeti di arredamento per la loro eleganza e finezza che si adatta anche ai mobili dalle forme più delicate, è quella rotonda. Anche in questo caso si segue lo stesso principio della grandezza del tappeto che deve essere proporzionata a quella del mobile sotto il quale verrà posizionato. La dimensione del tappeto deve essere sufficientemente grande da incorniciare il mobile o i mobili che lo accolgono. Se, per esempio, questo viene posto sotto a un tavolo da pranzo, è necessario che anche le sedie siano disposte all’interno della sua superficie, così da incorniciarle ed esaltarle. Seguendo queste semplici suggerimenti, eviterai un effetto ottico soffocante che limita e restringe gli spazi, creando un ambiente sgradevole da vedere.
Più complicato da posizionare è il tappeto moderno dalla forma quadrata che, però, diventa ottimo quando si vuole ricreare uno spazio e un ambiente vivace, ricco di diverse forme geometriche che si incontrano e si combinano. Questo può essere collocato sotto a un pouf o a un tavolino da caffè rotondi, così da creare un gioco di forme geometriche opposte.
Alternate Lifeforms, JCP Universe presenta i suoi nuovi artefatti nel corso della Milano Design Week.
Cos’è esattamente la vita? Come si può definire? Non c’è ancora un consenso generale nella comunità scientifica o filosofica sulla definizione esatta da dare al concetto di vita, e ogni giorno scopriamo nuove entità sul nostro pianeta che potrebbero essere considerate vive.
Tutta la materia esistente è un aggregato di piccolissime particelle, che si uniscono creando infinite combinazioni: da un semplice atomo di idrogeno fino a qualcosa di complesso come il cervello.
Queste ed altre questioni sono alla base del nuovo progetto di JPC UniverseALTERNATE LIFEFORMS. Presentato in anteprima lo scorso 25 maggio, il progetto animerà lo showroom milanese di ONIRO Group durante la Milano Design Week. Con un allestimento curato da CTRLZAK dove i nuovi artefatti firmati da Gionata Gatto, Damien Gernay, rlon e Martina Taranto si alternano a pezzi già noti del brand, la mostra si interroga sul concetto di vita, concentrandosi in particolare sull’interazione tra l’ambiente, l’uomo e gli oggetti creati.
I nuovi artefatti di JPC Universe
Coloniae di Gionata Gatto presenta una serie di vasi e tavolino dove ogni struttura è pensata per interagire con la pianta che ospita, lasciando che questa si sovrapponga ad essa, ridefinendo il suo aspetto fino a colonizzarla.
Hariona di Martina Taranto traduce l’anima della pianta in una presenza fisica. Con i suoi bordi appuntiti ma delicati, l’oggetto – un vaso realizzato interamente in fibre di legno e colorato con pigmenti naturali di colore viola – rievoca la natura del fico d’India, un cactus esotico che genera frutti spinosi ma succosi e colorati.
Harvat di Damien Gernay esplora l’idea di un oggetto geometrico di base, come un disco, a cui un’interazione fisica dà un’identità e una funzionalità proprie. Ispirato alla teoria del caos, il pezzo – uno specchio dalla forma irregolare e tridimensionale che come un drappo orienta e trasforma l’identità dello spettatore – esprime come un piccolo cambiamento in un sistema complesso possa avere enormi effetti altrove.
Infine due progetti firmati da Studio rlon.
Un progetto ispirato al concetto di sincronicità. Termine coniato da Carl Jung per indicare eventi che si verificano senza relazione causale ma che sembrano essere significativamente collegati. Nekomat lo materializza in una cornice tridimensionale – proposta in due diverse composizioni – che sottolinea la connessione tra due immagini.
Linea e sfera sono invece i protagonisti delle lampade Naginam. In una cornice di geometria minimalista e materiali elementari (metallo verniciato nero opaco e ottone opaco) i due elementi dialogano tra loro. Ogni composizione è un fermo immagine di questo dialogo, un frammento, un momento congelato nel tempo. La lampada diventa un personaggio a sé, e lascia spazio alla riflessione sulle conversazioni che facciamo ogni giorno.
Belli, pratici e funzionali: i divani letto sono diventati celebri – per non dire immancabili nel salotto – in virtù della natura trasformabile che li caratterizza.
Icone di design sotto i riflettori delle tendenze, divanetti, sofà, dormeuse e moduli méridienne celano e offrono comodi letti aggiuntivi per organizzare un’insospettabile zona notte nel soggiorno, in cameretta, nella casa per le vacanze o in un appartamento in affitto.
Ciò avviene grazie a meccanismi di apertura di qualità, brevettati da marchi di fama internazionale per garantire una movimentazione semplice e rapida della struttura, soprattutto nel caso di un uso quotidiano, frequente e regolare.
A questo punto, però, una domanda è d’obbligo: come aprire il divano letto? In altre parole, come chiudere il meccanismo facilmente e nel modo corretto?
Il divano letto (o trasformabile) è uno speciale modello di imbottito progettato per convertire una parte della struttura in un piano di riposo singolo o doppio.
Benché diversi prototipi – tra cui l’antenato del letto pieghevole – siano stati prodotti nel XIX secolo, è solo negli anni ‘30 del Novecento che i divani letto moderni vedono la luce.
La paternità dei primi trasformabili è attribuita a Bernard Castro, un italiano emigrato negli Stati Uniti per cercare fortuna dopo la Prima Guerra Mondiale. Formatosi come apprendista tappezziere, Castro iniziò a frequentare il Metropolitan Museum of Art, luogo di design che divenne culla di ispirazione per il marchio fondato nel 1931, la Castro Convertibles.
Il vero successo arrivò qualche anno dopo, nel 1948, quando l’italo-americano girò uno spot pubblicitario in cui appariva la figlia di 4 anni, Bernadette.
Da allora, i divani letto della collezione – e, in generale, qualsiasi modello trasformabile – furono associati a due presupposti irrinunciabili: design intelligente e apertura facile.
In altre parole, la reclame pubblicitaria fece leva, da un lato, sul fatto che i migliori divani letto dovessero a tutti gli effetti sembrare dei divani da salotto, ragione per cui il materasso non poteva in nessun modo essere visibile.
Dall’altro, estrema importanza venne attribuita alla facilità di apertura del meccanismo, così intuitiva, semplice e sicura che anche un bambino sarebbe stato in grado di manovrare la struttura.
Questi punti chiave sono sopravvissuti allo scorrere del tempo, stabilendo ancora oggi alcuni tra gli standard qualitativi dei divani letto di alta gamma.
La struttura del divano letto
I divani letto di produzione artigianale vengono sottoposti a procedure costruttive articolate e complesse, ispirate a quelle dei modelli fissi ma solo in parte sovrapponibili ad esse.
La differenza principale tra imbottiti apribili e fissi è data dal meccanismo metallico trasformabile, una sorta di telaio mobile movimentabile che occupa lo spazio al di sotto della seduta.
Osservando nel dettaglio i vari componenti, i divani letto ribaltabili più tradizionali sono costituiti da:
uno schienale rigido
una sponda frontale
due braccioli
spalliere imbottite
eventuali poggiatesta
cuscini di seduta
un meccanismo di trasformazione
A sua volta, il meccanismo è sezionabile in:
un telaio trasformabile
una rete a maglia o a doghe
un materasso
Vediamo nei particolari quali sono le caratteristiche dei componenti interni.
Il telaio o meccanismo di apertura
È il cuore pulsante dell’imbottito, l’elemento che consente l’apertura e la chiusura della rete letto. In breve, è ciò che fa dei divani letto degli arredi trasformabili. Generalmente, la struttura del meccanismo è realizzata in tubi d’acciaio verniciati con polveri atossiche.
La rete pieghevole a doghe o a maglia
Notoriamente elettrosaldata, la griglia metallica dà corpo ad un piano di riposo elastico ma non flettente, e costituisce la base di quasi tutti i divani letto. Fissata al telaio tramite molle, può essere sostituita da reti ortopediche a doghe di legno.
L’essenza più utilizzata è il faggio, curvato a vapore per garantire durabilità, elasticità ed ergonomia. Infatti, al pari di un vero letto, il pianale a doghe restituisce una flessione differenziata a seconda della zona o del lato di dormita, contribuendo al comfort complessivo.
Nei modelli a ribalta, la parte inferiore della rete è costituita da un intreccio di cinghie elastiche che ha lo scopo di perfezionare l’esperienza di comfort quando si è seduti sul divano. Infatti, quando il pianale è chiuso, quella porzione di rete si troverà proprio in corrispondenza della seduta, la quale risulterà confortevole e sostenuta.
Il materasso per divano letto
Si tratta della vera superficie di riposo, piegata su se stessa e nascosta al di sotto delle sedute. La scelta del materasso è un fattore estremamente personale, che varia dalle abitudini di comfort, al gradiente di rigidità e al livello di portanza desiderati.
In commercio si trovano modelli in espanso, in memory (o schiuma a memoria di forma), a molle tradizionali o impacchettate, con materassi sottili 6-8 cm, spessi 10-12 cm o alti 16-18 cm.
Tra i più celebri produttori di meccanismi per divano letto c’è un nome italiano, Lampolet. L’azienda, leader nel settore dei trasformabili, progetta e brevetta da quasi 60 anni sistemi di apertura altamente performanti, innovativi e sicuri, perché testati da organi competenti come il CATAS e sottoposti a serrati controlli.
Le tipologie di movimento variano dai tradizionali sistemi a ribalta in un solo gesto a quelli attivati tramite estrazione della seduta, passando per i modernissimi meccanismi con apertura laterale salvaspazio.
I meccanismi di apertura
Chiamarli semplicemente apribili è riduttivo. Sì, perché non esiste una sola tipologia di meccanismo trasformabile e, di conseguenza, non tutti i divani letto si aprono e si chiudono nello stesso modo.
Possiamo però individuare due grandi famiglie di sistemi di trasformazione, individuate a seconda che l’apertura avvenga tramite ribalta/rotazione o per estrazione/scorrimento.
Vediamo nel dettaglio quali sono le modalità tramite cui il divano diventa letto e viceversa.
Divani letto con meccanismo a ribalta
I divani letto ribaltabili sono definiti tali per il sistema di trasformazione che avviene per rotazione dello schienale o sollevamento della seduta, con o senza rimozione dei cuscini.
Lo svolgimento della rete, piegata due o tre volte su se stessa, avviene in maniera intuitiva, rapida e senza sforzo. In base alle varianti, è sufficiente tirare a sé la spalliera, assecondare il dispiegamento della rete e accompagnare il pianale nella discesa verso il basso. Alcuni modelli, inoltre, facilitano l’apertura della rete grazie a manopole tessili inserite tra i cuscini dello schienale.
Più nel dettaglio, i trasformabili che integrano il meccanismo a ribalta sono classificabili in diversi modelli: manuali, elettrici o motorizzati, in due tempi, in tre tempi, senza rimozione dei cuscini. I più conosciuti restano però i divani letto ad apertura frontale e laterale.
Divani letto con apertura frontale
Si tratta del modello classico a tre pieghe, il più tradizionale e diffuso, che il design moderno ha elevato a rappresentante estetico dell’intera categoria. L’asse di dormita è perpendicolare alla seduta, motivo per cui è richiesto un certo spazio in profondità davanti al divano.
Come si aprono?
L’apertura dei divani letto tradizionali avviene per ribaltamento dello schienale, in un solo movimento, fino all’estensione completa del piano rete.
Divani letto con apertura laterale
Variante originale dei precedenti, i divani letto laterali sono chiamati anche trasversali in ragione dell’asse di dormita parallelo alla seduta. Considerati modelli salvaspazio, rispondono all’esigenza di ridurre la profondità massima occupata dalla rete aperta. Per questo, sono adatti ad arredare salotti poco spaziosi o ambienti stretti e lunghi.
Alla profondità ridotta della rete corrisponde, però, una larghezza maggiore del divano chiuso. Le sedute, dovendo contenere una rete nel senso della lunghezza, raggiungeranno i 230/240 cm a vantaggio di un uso quotidiano più agevole da parte dell’intera famiglia.
Come si aprono?
L’apertura dei divani letto trasversali avviene per rotazione dello schienale, in un solo movimento, fino allo svelamento completo della rete. Il meccanismo agisce su un asse orizzontale, con una notevole riduzione dell’ingombro totale (per alcuni modelli, la profondità non supera i 180 cm).
Divani trasformabili in letto a castello
Esempi di nicchia, rappresentano una particolare categoria di imbottiti che predilige lo sviluppo in altezza rispetto a quello in profondità.
Il meccanismo, infatti, sfrutta l’ingombro del divano per erigere una struttura a castello completa di letti singoli. Simili ai modelli trasversali, duplicano la possibilità di riposo con una superficie di dormita doppia, e risultano così indispensabili in monolocali, camerette piccole o strutture ricettive dedicate all’ospitalità di giovani e famiglie.
Come si aprono?
La trasformazione del divano in due letti a una piazza sovrapposti avviene tramite un meccanismo a scomparsa che agisce sulla seduta. Il letto superiore è dotato di barre metalliche snodate ed è supportato da pistoni a gas che ne consentono l’apertura. Il letto inferiore, invece, agisce tramite un meccanismo di alzata a filo frontale.
Divani letto con meccanismo scorrevole
I divani letto scorrevoli hanno bisogno di poche presentazioni. Come dice il nome, basano la loro trasformazione su un meccanismo a scorrimento che facilita l’estrazione di un secondo letto.
Chiamati anche divani con letto cassettone, occupano un posto di elezione nelle camere dei ragazzi, nei monolocali e in qualsiasi ambiente che necessiti la disponibilità di un letto singolo aggiuntivo da predisporre velocemente e senza sforzo.
Ma non solo. La presenza di due letti singoli, di cui uno mobile, offre possibilità di utilizzo che vanno ben oltre quello del semplice letto di emergenza per gli ospiti. Infatti, a seconda delle necessità, si può optare per
l’uso di un letto singolo
il divano si trasforma in letto a una piazza, senza ricorrere alla rete né al materasso aggiuntivi che rimangono nascosti nella struttura
l’uso di due letti singoli separati
il divano diventa letto e, contestualmente, si ricorre al secondo lettino per organizzare due posti letto divisi
l’uso di due letti singoli come matrimoniale
il divano fisso si converte il letto, si estrae la seconda rete, si solleva il meccanismo e si colloca il materasso supplementare accanto al primo per disporre di un piano di riposo a due piazze.
Come si aprono?
In tutto e per tutto identici ai piccoli divani da salotto, i trasformabili scorrevoli sfruttano la struttura dell’imbottito fisso per nascondere al suo interno un secondo letto singolo completo di rete e materasso.
Il sistema di apertura prevede che il primo letto, ovvero quello che corrisponde al divano, resti fisso. Per usare il piano di riposo è sufficiente rimuovere i cuscini di schienale o eventuali cuscinetti decorativi, a seconda dei modelli.
A muoversi è invece la rete aggiuntiva nascosta nello spazio sottoletto. Le operazioni di estrazione prevedono l’apertura della barra frontale del divano, lo scorrimento della rete letto e il sollevamento del secondo materasso, normalmente tramite un sistema di pistoni a gas o tramite alzata a pantografo.
Divani prontoletto
I pronto letto appartengono a una categoria di trasformabili celebri per un meccanismo di apertura estremamente rapido e immediato: il sistema a slitta o a fisarmonica.
Utilizzati in stanze-studio, in appartamenti in affitto, in seconde case o in residenze di villeggiatura, i divani prontoletto si distinguono dai classici trasformabili per almeno quattro ragioni.
Il sistema di apertura rapido
Notoriamente, i pronto letto sono associati all’idea di divano letto pronto all’uso, ovvero di un imbottito che garantisce una fruizione immediata del piano di riposo. In realtà, anche i meccanismi più rapidi richiedono qualche secondo per la movimentazione della rete.
Entrando nel merito dei processi di trasformazione, il più diffuso è quello con scorrimento frontale a slitta: il telaio del divano scivola in avanti innescando così lo slittamento della rete e lo svolgimento del materasso.
La posizione del meccanismo
Diversamente dai trasformabili a ribalta, i prontoletto non nascondono il meccanismo di apertura sotto la seduta. Si può addirittura affermare che seduta e materasso coincidono, poiché è il piano di riposo piegato a dare forma al divano nella sua versione fissa.
Questo elemento diventa determinante in fase di scelta: infatti, poiché il materasso deve garantire una certa portanza, le sedute dei divani letto a slitta risultano più rigide rispetto ai modelli tradizionali, di norma corredati da cuscini di seduta assenti nel caso dei prontoletto.
Le dimensioni ridotte
I pronto letto hanno una progettualità particolare, che incide su un design minimalista e da un ingombro piuttosto ridotto. In altre parole, i divani letto con apertura a slitta occupano meno spazio.
Per esempio, è del tutto plausibile che modelli larghi solo 165 cm offrano materassi matrimoniali da 160 cm, una proporzione impensabile per i divani letto tradizionali (che, a parità di piazze, non avrebbero una lunghezza minore di 210/220 cm).
Il costo contenuto
Più semplici da produrre e privi di meccanismi di trasformazione complessi, i prontoletto si collocano in una fascia di prezzo moderatamente economica, ragione che li rende dei bestseller.
Daybed e brandine
Ai prontoletto più diffusi (tra cui si collocano anche i clic-clac) si aggiungono due varianti: i daybed e le brandine di lusso.
I primi, conosciuti anche come letti da giorno, sono particolari arredi multifunzionali costituiti da un telaio fisso imbottito e rivestito. Simili a moduli méridienne o chaise longue, sono privi di un vero e proprio meccanismo di apertura ma offrono comunque un piano di riposo su cui rilassarsi o dormire.
I secondi, invece, sono modelli ibridi che sfruttano la tecnologia a scorrimento per trasformarsi da divanetti a veri e propri posti letto.
Alcuni modelli, in particolare, fanno sì che l’apertura del piano di riposo avvenga in due tempi: prima, si procede all’estrazione del telaio; successivamente, si agisce con un movimento di apertura a libro sul materasso, che fino a quel momento era piegato in due in corrispondenza della seduta.
L’unicità di questi divani letto express è data dalla possibilità di personalizzazione, a cui partecipano accessori esclusivi come braccioli salvaspazio, cuscini cilindrici e tavolini integrati.
Aprire e chiudere i divani letto: FAQ
L’acquisto di un divano letto non è una faccenda da poco. Ancora prima del design, oltre all’estetica, è la funzionalità che deve appagare i bisogni e rispondere alle esigenze dei contesti abitativi contemporanei, ragione per cui molti dubbi riguardano la sfera dell’utilizzo dei trasformabili.
Abbiamo raccolto le domande più frequenti, i dubbi più comuni che insorgono quando si prende in considerazione l’acquisto di un imbottito trasformabile.
Le operazioni di chiusura dei divani letto, di norma, seguono step-by-step le fasi di apertura ma in ordine inverso. La procedura dipende quindi dal modello di meccanismo e dal sistema di trasformazione.
Per i divani letto ribaltabili, per esempio, sarà necessario sollevare leggermente la rete affinché il materasso si pieghi, accompagnare la rotazione del piano di riposo e spingere delicatamente i cuscini di schienale affinché aderiscano alla struttura.
Il divano letto è richiudibile con le coperte?
In linea generale, no. Per prolungare la durata di vita del meccanismo, è bene che il telaio metallico possa chiudersi agevolmente e senza ostacoli. Per quanto sottili, anche le coperte leggere costituiscono uno spessore poco compatibile con il funzionamento del meccanismo.
Lo stesso vale per le lenzuola: al netto di un coprimaterasso, si raccomanda di non lasciare parure inserite all’interno del divano letto.
Devo togliere i cuscini per aprire il divano letto?
Dipende dai modelli. La maggior parte dei divani letto apribili tramite rotazione dello schienale, tuttavia, prevedono che i cuscini restino in posizione durante le fasi di apertura e chiusura. I cuscini d’arredo o a supporto dei braccioli, invece, devono essere rimossi.
Quanto spazio serve per un divano letto?
Anche in questo caso, l’ingombro è strettamente legato al modello in questione. Per dare un’idea, nei modelli a ribalta il divano letto aperto può raggiungere i 230 cm di profondità.
È dunque consigliato di optare per un sistema di trasformazione compatibile con lo spazio disponibile e, in caso di ambienti stretti e lunghi, considerare i sistemi di apertura salvaspazio (ad esempio, i divani letto ad apertura laterale o trasversale).
Come si dorme su un divano letto?
I divani letto moderni sono progettati e realizzati per restituire un’esperienza di comfort simile, se non identica, a quella di un letto tradizionale. Sulla comodità, e nel lungo periodo sulla qualità del sonno, influiscono fattori come lo spessore o il tipo di materasso, oltre al modello e alle dimensioni della rete.
Per questo, in fase di scelta, è bene pensare alla frequenza di utilizzo (se giornaliera o saltuaria) e alla destinazione d’uso (se personale e per ambienti domestico oppure di ospiti e per situazioni contract).
Come dev’essere un buon divano letto?
I migliori divani letto, o in altre parole i divani letto di alta gamma, sono quelli che si distinguono per la qualità dei meccanismi, la durata di vita e il senso di comfort e accoglienza che restituiscono.
Un buon divano letto deve essere progettato per assolvere due funzioni: divano di giorno, letto di notte. In un prodotto di eccellenza, non per forza di design, la comodità della seduta e quella del materasso sono indistinguibili, perché entrambe di ottimo livello.
A questo si aggiunge la componente tecnologica: il sistema di apertura dev’essere brevettato, certificato, sicuro e costruito per sopportare innumerevoli cicli di apertura e chiusura, mentre la struttura dev’essere smontabile per garantire un trasporto agevole dei componenti.
Quanto dura in media un divano letto?
In media, i divani letto hanno una durata di vita che si attesta tra i 7 e i 15 anni. Il dato varia in base alla qualità del prodotto, alla frequenza d’uso e alla corretta manutenzione.
Quanto costa un divano letto?
Il prezzo dei divani letto dipendono da innumerevoli fattori, per cui dare una risposta precisa sarebbe difficile, oltre che fuorviante. Si può tuttavia affermare che, per un modello entry level, i prezzi di partenza si aggirano intorno ai 1000/1500 €, accessori e rivestimenti top di gamma esclusi.
Il costo base aumenta a circa 2000 € a seconda della complessità delle configurazioni (lineare, angolare, con chaise longue), del materiale scelto per il rivestimento e del modello di braccioli e schienale selezionati (se reclinabili, con poggiatesta, regolabili, e così via).
In occasione della Milan Design Week 2022, Padiglione Brera presenta le novità di alcuni tra i più famosi designer anglosassoni.
divano modulare Arcade progettato da Simon James per Resident
Dal 6 al 12 giugno, nel chiostro maggiore del complesso di San Simpliciano, l’innovativo format, al suo debutto, accompagna le aziende Britanniche Case Furniture, SCP e Very Good & Proper, assieme alla Neozelandese Resident.
Nel Chiostro cinquecentesco saranno in mostra progetti di numerosi designer anglosassoni di fama, tra i quali Barber & Osgerby, Cheshire Architects, Ilse Crawford & Oscar Peña Angarita, Robin Day, Matthew Hilton, David Irwin, Simon James, Nazanin Kamali, Sarah Kay, Philippe Malouin, Jamie McLellan, Jasper Morrison, Tim Rundle, Wilkinson & Rivera e Terence Woodgate. Si aggiungono designer provenienti da altri paesi come Patricia Perez e AC/AL.
Designer anglosassoni al Fuorisalone
Un mondo di sedie
Molte delle novità presentate riguardano le sedie, un oggetto molto caro ai designer. Il brand Case Furniture, fondato nel 2005 a Londra, presenta la collezione Ella, disegnata da Mattew Hilton, che comprende una sedia, una lounge chair con poggiapiedi. Il brand Resident presenta Isabella Chair, una poltroncina rivestita in velluto con struttura tubolare disegnata da Simon James. Il designer presenta anche la sedia impilabile in legno Tangerine.
lounge chair Ella design Mattew Hilton per Case FurnitureIso-lounge design Jasper Morrison per VG&P sedia Tangerine design Simon James per ResidentIsabella Chair design Simon James per Resident
VG&P è un brand il cui nome per esteso è Very Good & Proper e significa buono e corretto, in riferimento al design. La sedia scelta per l’esposizione è disegnata da Jasper Morrison e si chiama Iso-lounge. si tratta di un progetto a sbalzo realizzato in compensato ingegnerizzato, che offre resistenza, sostegno e comfort, coniugati a un’estetica elegante e accattivante. Sviluppata nel corso di 18 mesi presso il laboratorio londinese di Isokon+ da Jasper Morrison e dal team di Isokon+, la sedia, sebbene apparentemente semplice nella forma, spinge al massimo le prestazioni tecniche del compensato.
Poltrone e divani
I designer anglosassoni portano a Milano anche poltrone e divani. Si distingue SCP, un’azienda britannica produttrice di mobili guidata dal pioniere britannico dell’arredamento moderno Sheridan Coakley. SCP presenta una selezione dei suoi pezzi più belli delle collezioni 2021 e 2020, con disegni di Ilse Crawford & Oscar Peña, Philippe Malouin, Matthew Hilton, Sarah Kay e Terence Woodgate.
poltrona Bruno di Ilse Crawford & Oscar Peña per SCPdivano Puffer di Philippe Malouin per SCP
Resident presenta il bellissimo sofà modulare Arcade progettato da Simon James. La caratteristica forma a L dei braccioli crea un moderno contrasto lineare con la morbidezza dei cuscini e dello schienale. Il rivoluzionario sistema di cuscini in piuma e schiuma multi-densità di Arcade è stato sviluppato in Nuova Zelanda nel corso di diversi anni e garantisce un comfort straordinario.
Tavoli e tavolini
Accanto alle sedie possiamo trovare una serie di tavoli, come l’elegante modello Marlow con piano ribaltabile, tipicamente inglese, disegnato da Mattew Hilton per Case Furniture. Quando è completamente aperto, il tavolo Marlow può ospitare fino a 8 persone, ed è disponibile nelle finiture rovere e noce.
tavolo Marlow di Mattew Hilton per Case Furnituretavolino Offset di Philippe Malouin per Resident
La collezione Offset progettata da Philippe Malouin per Resident si compone di un tavolino, di uno sgabello-tavolino e di una panca in rovere massiccio.
ICONA!!
tavolino Loop di Edward Barber & Jay Osgerby
Fantastico il tavolino basso Loop disegnato nel 1996 da Edward Barber & Jay Osgerby, riproposto per il 25° anniversario del suo lancio con una nuova finitura blu. Loop Table è una prodezza artigianale, un’icona del design oggi presente nelle collezioni permanenti del V&A di Londra e del Metropolitan Museum of Art di New York. l corpo del tavolo è composto da due elementi curvi in compensato, che si collegano senza soluzione di continuità alle estremità per creare un anello.
Siamo ad Algaida, una cittadina maiorchina ben conservata, a soli 20 minuti dalla città di Palma. Nel centro del paese, si trova Casa Roca, un edificio del 1890 completamente ristrutturato da una coppia di designer. Il risultato è una casa dal fascino rurale con stile e comfort moderni che la rendono una dimora unica.
Ciò che la rende unica e conferisce molto carattere agli interni sono i preziosi dettagli originali sapientemente recuperati nel corso della sua ristrutturazione.
La casa ha una superficie di 234 mq e si sviluppa su due livelli. Al piano terra ospita una cucina nera dallo stile moderno e un bellissimo piano di lavoro in pietra naturale. Realizzata su misura, la cucina è attrezzata con elettrodomestici Bosch. Sempre al piano terra si trovano la sala da pranzo e soggiorno con camino aperto in due direzioni.
A questi ambienti si aggiungono un pratico ripostiglio e un’imponente cantina.
Salendo la moderna scala bianca si raggiungono le tre camere da letto, dotate di bagno privato, e un bagno per gli ospiti.
Gli arredi scelti sono un fantastico mix di arredi in stile moderno abbinati a elementi in stile maiorchino e arredi di design realizzati su misura.
Di grande impatto è sicuramente il patio privato esposto a sud di 65 mq, trasformato in una vera e propria oasi di tranquillità. Qui trova spazio anche una piscina riscaldata, rivestita con piastrelle realizzate artigianalmente, dotata di vasca idromassaggio e cascata.
L’intera casa è dotata di riscaldamento a pavimento e di un sistema di ventilazione a scambio termico che favorisce un clima piacevole e uniforme durante tutto l’anno. I materiali naturali caratterizzano tutta la casa. Le pareti sono imbiancate a calce mentre le travi dei soffitti sono dipinti con un bianco di Farrow & Ball.
Per i pavimenti è stato scelto un parquet in legno di quercia, con posa a spina di pesce, al piano superiore e piastrelle di ceramica bianca al piano terra. La rubinetteria nera scelta per i bagni è firmata Dornbracht.
Se come noi vi siete innamorati di questa casa dal fascino rurale con stile e comfort moderni, sappiate che è in vendita nel portale Fantastic Frank al costo di 1,94 milioni di euro. Naturalmente, Casa Roca è venduta completamente arredata, quindi occorre solo preparare le valige!
Ti sei mai chiesta perché le zone pranzo che vedi su Pinterest (come questa qui sopra) o sul web in generale, siano così piacevoli e accoglienti? Te lo dico subito. Tutto il merito, o almeno in buona parte, è dovuto dalla lampada sopra al tavolo. Illuminare il tavolo da pranzo è molto importante, sia per un aspetto estetico che funzionale.
In questo articolo desidero illustrarti il motivo per cui è importante avere un’illuminazione dedicata al tavolo da pranzo, abbinato ad idee ed esempi fotografici, per ispirarti a migliorare la tua zona pranzo e renderla piacevole e accogliente come desideri tanto.
Perchè illuminare il tavolo da pranzo
Spesso ci si concentra solo sull’illuminazione generale della stanza, ma per alcuni punti specifici della casa è bene considerare un’illuminazione ad hoc. Ci sono spazi funzionali, come ad esempio la zona pranzo, che hanno bisogno di più attenzione.
Illuminare correttamente il tavolo da pranzo è importante per 2 aspetti: uno estetico ed uno funzionale.
ASPETTO ESTETICO
La lampada posizionata sopra e al centro del tavolo (più avanti vedrai le 10 idee che ho da proporti), serve per creare uno spazio più raccolto, conviviale e rendere il momento del pasto in famiglia o con gli amici, davvero sereno e piacevole.
ASPETTO FUNZIONALE
Il momento del pasto è fondamentale sotto diversi punti di vista: è il momento per nutrirsi, per stare in compagnia e conversare con la propria famiglia o con gli amici.
E’ molto importante che il tavolo sia ben illuminato per vedere bene ciò che abbiamo nel piatto (senza sforzare la vista e alterare i colori dei cibi) e il volto della persona con cui stiamo parlando.
Se il tavolo da pranzo è ben illuminato ne gioverà sicuramente la nostra salute e quella dei nostri commensali.
Immagina di cenare ogni sera con la luce soffusa, oppure con una luce che proviene da dietro la schiena, che proietta l’ombra sul piatto. Non è bello vero? Sì certo, quando si va al ristorante per una cena romantica è molto piacevole, ogni tanto infatti ci sta, ma, diciamoci la verità, non va per niente bene mangiare in quel modo tutte le sere.
Per avere una buona illuminazione sul tavolo occorrono almeno 300 lux, in questo modo la nostra vista non si affiancherà e riusciremo a consumare il pasto in totale serenità.
Piccolo cenno teorico:
LUX = è l’unità di misura dell’illuminamento calcolata in funzione della distanza tra fonte luminosa e l’oggetto da illuminare.
Quindi, per spiegarmi in altre parole, più la lampada sarà vicina al tavolo e meno lux occorreranno e più la lampada sarà lontana dal tavolo e più lux occorreranno.
LUMEN = è il flusso luminoso che emette una lampadina
A che distanza deve essere posizionata la lampada sopra al tavolo?
L’altezza ideale di una lampada a sospensione, che rappresenta il giusto compomesso tra estetica e funzionalità, è di minimo 90 cm, poi dipende tutto dalla tipologia di lampada.
Che lampadine scegliere per il tavolo da pranzo?
Le lampadine LED (sono quelle che consiglio sempre) si misurano generalmente in Lumen. Per illuminare in modo funzionale il tavolo da pranzo è consigliabile scegliere una lampadina LED a risparmio energetico dagli 800 lumen in su.
La temperatura colore della lampadina viene misurata in gradi Kelvin. Se vi piace una luce fredda scegliete una temperatura intorno ai 5000/6000°K, se invece volete ottenere ambienti più caldi scegliete una temperatura di circa 3000/4000°K.
Il colore della luce si misura in temperatura °Kelvin.
Più il valore della temperatura è alto e più la luce sarà tendente a un colore blu (colore freddo). Più il valore della temperatura è basso e più la luce sarà tendente a un colore giallo-arancio (colore caldo).
La luca fredda è più adatta ad ambienti molto grandi e luoghi pubblici. La luce calda è adatta agli ambienti della casa, dal mood caldo e accogliente.
Queste sono indicazioni generali, ma dobbiamo sempre dare importanza anche al proprio gusto estetico.
Le 10 idee per illuminare il tavolo da pranzo
Fatta questa piccola premessa, ora voglio mostrarti 10 idee molto carine, scenografiche e decorative per illuminare il tavolo da pranzo. Non parlerò di stili di lampade, ma solo di tipologie. Tipologie che si adattano a qualsiasi stile tu voglia assegnare alla tua casa.
Poi voglio sapere qual è la tua preferita…dopo ti dico la mia!
IDEA #1
Punto luce unico
Copper Round Pendant by Tom Dixon
Soluzione semplice ma non per questo banale. Esistono milioni di design differenti in base al tuo stile e ai tuoi gusti. In questo esempio ti mostro la lampada Copper Round Pendant di Tom Dixon
IDEA #2
Composizione a grappolo
Terho Lamps by Mater
Molto scenografica è questa soluzione composta da più punti luce, anche di forme simili ma diverse, posizionati ad altezze differenti. Non devono essere posizionate troppo distanti tra loro perchè è importante che formino un gruppo. Da qualsiasi punto della stanza si osservi questa composizione deve sempre dare l’idea di essere un gruppo, come se fosse un grappolo.
Se il tavolo è situato vicino a una parete, un’idea simpatica può essere quella di utilizzare una o più lampade con braccio regolabile, in modo che il punto luce arrivi fino al centro del tavolo da illuminare.
Molto suggestiva è una lampada da terra che abbraccia l’area del tavolo da pranzo e crea un momento davvero intimo e accogliente.
IDEA #6
Lampada lineare
Questa soluzione è ideale per i tavoli da pranzo rettangolari, perchè la linea della lampada segue la direzione del lato principale del tavolo, enfatizzandone la profondità.
IDEA #7
Punti luce separati e allineati
Grain Pendant Light by Muuto
Una versione minimal, ma allo stesso tempo molto decorativa. Per ricreare questo effetto le lampade devono essere tassativamente tutte uguali e perfettamente allineate.
Interessante è l’idea di giocare con 2 lampade, anche abbastanza importanti, posizionate in maniera sfalsata l’una con l’altra. Il fatto di essere sfalsate tra loro ti permette di tenerle più vicine e creare maggiore coesione tra loro. Consiglio di non eccedere con l’ingombro della composizione rispetto alla dimensione del tavolo.
Un’idea molto giocosa per creare dinamismo pur rimanendo su una linea precisa e ordinata.
IDEA #10
Lampadario scenografico
Vertigo Pendant Light by Petite Friture
Questa tipologia di lampada mi piace in particolar modo perchè è molto importante ma allo stesso tempo, essendo trasparente, non risulta troppo invasiva. Una lampada che conferisce un forte carattere ma in maniera misurata.
Quale tra queste 10 idee è più in linea coi tuoi gusti? Fammelo sapere qui sotto nei commenti.
Beh, la mia secondo me lo hai già capito…comunque è la 10!
Spero che questo articolo ti abbia dato qualche spunto interessante per i tuoi progetti per rendere bella e funzionale la tua casa
Ciao e alla prossima.
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Il ritorno del colore nell’arredo è una tendenza che prende sempre più piede. Non fa eccezione il bagno, come dimostra il concept Finish Studio by Noken.
Frutto della ricerca portata avanti da Noken, brand del gruppo spagnolo Porcelanosa Group, Finish Studio rappresenta un concetto estetico applicato ai sanitari e alle rubinetterie del catalogo. Colori, finiture e superfici che restituiscono inedite esperienze visive e tattili. Le speciali finiture Finish Studio sono applicate ai lavabi della serie Slender, ai piatti doccia Slate, alle vasche da bagno e alle rubinetterie, oltre ai sanitari delle collezioni Lounge, Acro, Arquitect e Essence C.
Nello specifico, la collezione Essence C, caratterizzata da linee essenziali e forme semplici, con il suo bianco immacolato diventa una tela da dipingere. Già nella versione total white i lavabi e i sanitari Essence C si distinguono per personalità, praticità, confort e innovazione. Con l’arrivo della versione Finish Studio, qui applicata in una accattivante palette di colori uniformi, le possibilità progettuali di allargano fino ad abbracciare interni in cui il colore è protagonista.
Finish Studio by Noken, una palette allegra e colorata
Ciò che rende straordinaria la palette dei colori Finish Studio è l’audacia. Si, perché proporre colori decisi e dalla forte personalità per lavabi e sanitari è una scelta audace. Ma osservando più da vicino i pezzi della collezione, rivestiti con tinte vibranti e integrati nell’ambiente grazie ad eleganti richiami negli accenti di colore coordinato, si rivela una scelta vincente. La palette Finish Studio applicata alla collezione Essence C comprende 9 finiture:
rosa flamingo, giallo canarino, verde coccodrillo, blu artico, blu tramonto, beige pastello, marrone cioccolato, grigio fusione e nero corvino.
I pezzi della collezione sono declinati in tre versioni per i lavabi e in due versioni per WC e bidet, da appoggio o sospesi. I sanitari sono realizzati con l’innovativa ceramica ultra resistente brevettata Noken Ceramic®. L’efficiente sistema autopulente Rimless per wc permette all’acqua di circolare con forza nel water, così da raggiungere anche gli angoli più difficili. La palette che si destreggia tra colori pastello, tinte decise e gradazioni neutre nella scala dei grigi, offre infinite possibilità.
Confortevole, versatile e resistente, AQUAWOOD BY GAIA è la linea di decking in WPC per l’outdoor di BGP Group. Dal bamboo, linearità e tecnologia per delicate armonie compositive.
Che sia di nuova realizzazione o restyling, il fascino di una casa si coglie quasi nell’immediato dai pavimenti su cui poggiamo i nostri piedi. Infatti, anticipano gusto, mood e personalità dell’ambiente. E per l’outdoor? I rivestimenti per esterni tracciano il perimetro fisico ed emotivo di momenti conviviali e di relax. Al contempo diventano elementi architettonici decorativi e protettivi, e per questo sono carichi di una forte valenza progettuale.
Decking in WPC
Il decking in WPC è un rivestimento per esterni composto da un materiale innovativo che lo rende ideale per l’uso outdoor. Composto da fibra di legno e materiale termoplastico, è ecologico e riciclabile al 100%. Inoltre richiede meno manutenzione rispetto al legno massiccio o al legno massello. Le doghe in WPC sono anche antiscivolo, antimuffa e antischeggia, resistenti ad acqua e sale, inattaccabili da termiti e insetti. Tutte queste caratteristiche rendono questo materiale particolarmente adatto a rivestire pavimenti e bordi piscina.
Aquawood by Gaia in WPC marrone
Pavimenti esterni Aquawood by Gaia
AQUAWOOD BY GAIA è la linea di pavimentazioni dedicata al mondo outdoor di BGP Group. L’azienda bergamasca è tra i maggiori player in Italia nel settore delle pavimentazioni lignee per interni ed esterni.
Una collezione componibile, ispirata all’estetica del legno che garantisce al contempo massima resistenza all’umidità. La linea AQUAWOOD BY GAIA è realizzata in WPC, Wood Plastic Composite. Si tratta di un materiale innovativo composto al 60% di fibra di bamboo, 30% di materiale riciclato e 10% di agenti plastici rinforzanti. Perfetto per applicazioni in ambienti esterni come terrazze, verande, bordo piscina, giardini, gazebi, pontili e camminamenti in zone marittime.
Il WPC è un legno sintetico resistente a sollecitazioni meccaniche e fisiche, che coniuga la nobiltà del legno a materiali contemporanei. Adatto a qualsiasi condizione climatica o ambientale, è molto gradevole al tatto e può essere calpestato a piedi nudi. Infatti è antiscivolo, non si scheggia e non si sfalda.
Grazie alle dodici tonalità disponibili, AQUAWOOD BY GAIA è facilmente accostabile ad ogni stile d’arredo dell’ambiente da pavimentare. Alla collezione, si è aggiunta nel 2022 WPC PROTECTA EVO, con doga ricoperta da pellicola protettiva e antimacchia e lato effetto legno.
Tra le caratteristiche tecniche che rendono questa linea uno dei best seller aziendali per esterni l’effetto decorativo, la stabilità, la manutenzione pratica.
WPC PROTECTA EVO by BGP Group
Perché scegliere i decking in WPC Gaia
I decking in WPC Gaia richiedono poca manutenzione e offrono garanzia di 15 anni da sfilacciamento, spaccature, decadimento e attacco insetti. Resiste a temperature che oscillano tra -40°C e +60°C, acqua e salsedine. È inoltre antimuffa, inattaccabile dagli insetti, ecosostenibile e 100% riciclabile.
Quattro le collezioni disponibili:
WPC ALVEOLARE: leggera e semplice da posare, grazie alla sezione ad alveolo sopporta bene la dilatazione termica.
WPC PIENO: più robusta grazie alla sezione piena. Caratterizzata da lato millerighe e lato spazzolato
WPC PROTECTA: lato effetto legno e lato spazzolato forte. La doga è ricoperta da pellicola protettiva e antimacchia.
WPC PROTECTA EVO: novità 2022, lato effetto legno. La doga è ricoperta da pellicola protettiva e antimacchia.