2 Aprile 2021 / / La Gatta Sul Tetto

Stile BoHo chic

Lo stile BoHo chic per l’arredo di interni é sempre popolare, nonostante sia di tendenza da molti anni. Forse il motivo é da ricercare nella sua semplicità, nella libertà formale e nella fantasia. Tuttavia, ogni stile ha le sue regole, e anche il BoHo Chic non fa eccezione: per esempio, le piante da appartamento sono un must. Del resto, per uno stile che si ispira alla natura non poteva essere altrimenti. Ma attenzione, non tutte le piante possono ambire ad arredare la vostra casa in stile BoHo. Vediamo perché e quali scegliere.

Le caratteristiche dello stile BoHo Chic

Lo stile BoHo Chic é uno dei più amati di sempre, come testimonia la sua longevità. Ne ho parlato, infatti, circa dieci anni fa in questo articolo. Rispetto ad allora lo stile si é evoluto, integrando spunti decorativi di altri stili, come lo scandinavo o l’industriale. Del resto, si tratta di uno stile eclettico, che contempla il mix di diverse tendenze. La parola BoHo deriva infatti dalle due parole bohémien e homeless, quest’ultima intesa come nomade. Lo stile incorpora elementi del movimento hippy degli anni ’70 e della cultura gitana o gipsy.

Oggi le ispirazioni legate al tema della natura sono presenti in quasi tutti gli stili d’arredo, e il BoHo chic non fa eccezione. Per questo le piante sono diventate uno degli elementi irrinunciabili. 

Quali piante da appartamento scegliere

Nello stile BoHo non bisogna lesinare con le decorazioni, i complementi e le piante da appartamento. L’atmosfera che si vuole evocare é quella del viaggio, della vita all’aria aperta, tra la natura. Perfetti i ricordi di viaggio, soprattutto se provengono da luoghi esotici e se hanno un aspetto etnico. Anche le piante devono richiamare luoghi lontani, quindi la scelta cade inevitabilmente sulle piante tropicali e sulle succulente.

Tra le piante tropicali, scegliete la Sansevieria, il Pothos, la Monstera, la Kentia, lo spatifillo, la Pilea Peperomide, i Ficus e i Pholodendrum. Tra le succulente, nella famiglia delle cactacee sono molto apprezzati l’Euphorbia, per il suo portamento a colonna, e una grande varietà di cactus in formato mini con cui creare delle composizioni armoniose.

Come disporre le piante

La parola d’ordine dello stile BoHo é fantasia, dunque potete sbizzarrirvi nella scelta, posizionando piante in tutte le stanze della casa. Scegliere portavasi realizzati con fibre naturali, come il bambù, la canapa, il vimini di salice.

Stile BoHo chic

Sfruttate l’altezza utilizzando portavasi sospesi, e create delle composizioni. Le piante da appartamento crescono meglio se le raggruppate in un angolo al riparo da correnti d’aria e dai raggi diretti del sole. Create gruppi dividendo le piante secondo la specie, posizionando le più alte sullo sfondo. Le piante a portamento cascante sono perfette per mensole e librerie.

7 Marzo 2021 / / ChiccaCasa

Immagina di essere a casa in un giorno di pioggia. All’improvviso, il campanello suona. Ti avvicini alla porta d’ingresso, la apri dolcemente, e ti sporgi verso l’esterno.

Non vedi nessuno, così, incuriosito, inizi a guardarti intorno. Lo sguardo cade ai tuoi piedi, su una scatola di cartone. Una scatola semplice, a base rettangolare, con uno stampo di cera chi tiene fermo uno spago bianco e poi una scritta: “Therapybox”.

Resti a guardarla per un po’, poi, curiosa, ti decidi a portarla dentro per scartarla. D’altronde, se qualcuno l’ha lasciata lì, il contenuto dovrà appartenerti. 

Inizi a scartarla ed ecco, una tazza! – che bel pensiero! -. La scatola però è troppo grande per un oggetto solo, quindi infili di nuovo le mani al suo interno,  ed ecco arrivare un vaso, poi un paio di cartoline illustrate, una rivista di design, un sottobicchiere..e tanti altri meravigliosi oggetti!

-Sembra una favola- ti dici. 

-Tutto per me? Chi sarà l’artefice di questo pacchetto?-. 

Nel frattempo, ti eri anche dimenticato della pioggia.

Questa non è  una storia frutto della mia fantasia da sognatrice, bensì il racconto di una mattina trascorsa a tirare fuori da una scatola miriadi di oggetti accuratamente selezionati da Manuela di Design Therapy (la testimonianza è nell’unboxing che ho salvato qui!).

Design Therapy è uno spazio virtuale che racconta di case, arredamento e design. Manuela è una collega, insomma! Il suo blog è pieno di ispirazioni di cui fare tesoro se ami particolarmente il settore “home” o se hai intenzione di rinnovare o arredare da zero i tuoi spazi. 

La Therapy box è stata pensata per deliziare gli occhi con una “dose di design”. Scartarla è davvero un’esperienza strepitosa. Una sensazione simile a quella che provavi da bambino quando qualcuno arrivava da te con un regalo.

Aprire la scatola diventa un percorso sensoriale. Tagliare lo spago è un po’ come una liberazione e sentire lo scricchiolio dell’imballaggio fa crescere le aspettative nei confronti del tanto ambito contenuto.

Il momento più bello è decisamente quello in cui afferriamo tra le mani uno dopo l’altro gli accessori e possiamo finalmente “sentirli” con il tatto, provarli e dargli un posto ed una funzione a in casa.

La Therapy box è una super scatola! Super, per via dell’insana quantità di meravigliosi oggetti al suo interno e per la squisita selezione di prodotti unici e particolari.

Prima di parlarvi di come e dove accaparrarvi un pacchetto del genere, vi lascio sbirciare un po’ al suo interno!

La tazza BFF ideata da COSE è in alluminio smaltato. Un omaggio all’amicizia, quella vera, che dura tutta la vita. La tazza BFF è già la mia preferita. Le sue dimensioni generose le permettono di contenere il mio doppio caffè mattutino!

La selezione è incentrata sulla celebrazione degli oggetti di uso comune, quelli che teniamo tra le mani ogni giorno con un umore differente. A loro è affidato l’arduo compito di facilitarci la vita con le loro funzioni, ma cosa succede se sono anche belli? Il risultato è sorprendentemente gradito. Preparare un caffè diventa una vera gioia se puoi gustarlo nella tazza che ti fa pensare alla tua best friend e la corsa verso il sottopentola, con il canovaccio avvolto tra le mani per non scottarti, è più lieve se al traguardo c’è un esagono colorato!

La vedete quella tipa che mi assomiglia? Si tratta di una cartolina di un set di due illustrata da COSE.

Le therapy box sono in edizione limitata. Ogni due mesi Manuela ce ne preparerà una nuova! 

Svelerà il suo contenuto pezzetto per pezzetto, lasciandoci un po’ sulle spine, ma noi già sappiamo con quanta cura quegli articoli saranno selezionati. Il concept della Therapy Box gioca proprio sulla sorpresa. 

Un vasetto in cartone riciclato, ideale per la semina o per il rinvaso di una talea in terra. Io ci ho piantato una baby Monstera Adansonii!

È una “coccola” per noi e per la nostra casa che possiamo concederci ogni due mesi.

Una sensazione super positiva che ci meritiamo, ogni tanto! 

Nella TB trovi anche la rivista di Design Therapy: un concentrato di ispirazioni per i tuoi interni!

È possibile abbonarsi e, quindi, affidarsi del tutto al buon gusto di Manuela oppure acquistare quando si vuole la sua scatola delle meraviglie. 

Puoi mettere le mani sulla tua box nello shop di Design Therapy

Ho un codice sconto in serbo per te! 

Inserendo il codice

 CHICCACASA10


 avrai diritto ad uno sconto del 10% sulla prima Therapy Box!


Le spedizioni sono aperte, quindi non ti resta che prenotare la tua box e scoprire gli altri 3 oggetti contenuti nella box, di cui ti ho tenuto all’oscuro in questo post!

8 Gennaio 2021 / / ChiccaCasa

 Ormai è di rito: la domenica è il giorno in cui dedico tutta me stessa alla Casetta. 

Mi piace staccare la spina dalle attività della settimana passata, spostando cose, aggiungendo dettagli, realizzando diy o facendo shopping per il nostro posticino.

Questa domenica, nella mia to-do list c’era da spuntare la voce  “cambiare le stampe nella gallery wall del salotto al piano di sopra”.

Dunque, ne ho approfittato per testare la mia nuova stampante, che giaceva da mesi nell’armadio, ancora inscatolata.

Ebbene sì, le nuove stampe sono uscite fresche fresche, direttamente dalla stampante!

 Ho passato gran parte della mattinata a cercare dei free printables degni di nota, che fossero in grado di caratterizzare la parete alle spalle del divanone. Volevo qualcosa di speciale, non una classica foto prodotta in serie.

La mia ricerca ha portato numerosi frutti! Sono riuscita a sostituire ben due delle stampe in salotto e ad aggiungerne un paio in bagno ed in camera.

Di seguito trovi una serie di siti da cui puoi scaricare immagini gratuite da stampare e da utilizzare come posters per le tue pareti.

 NYPL Digital Collections. Un tuffo nella libreria pubblica di New York, con vecchie copertine di magazines, stampe di pattern vintage, schizzi fatti a mano di abiti anni ’60, illustrazioni botaniche e tanto altro. Le immagini, di dominio pubblico, possono essere scaricate e stampate.

Pexels. Include fotografie, video e qualche illustrazione. I miei preferiti qui sono i pattern fotografici. Pexels mette inoltre a disposizione un sacco di foto stupende di paesaggi e soggetti naturali. Qui i creators hanno un loro profilo da cui puoi spulciare i loro portfolio. Puoi ringraziarli del loro lavoro seguendoli o sostenendoli con una donazione.

Gratisography. Una serie di foto divise per categoria. Adoro la sezione “urban”, per quanto questa sia lontana dai miei interessi, di norma. Contiene scatti deliziosamente desaturati e ricchi di dettagli architettonico interessanti. 

Il mio preferito, nonchè mia nuova ossessione è il primo. Puoi trovarci davvero dei pezzi incredibilmente unici! Io ho scaricato le copertine di vecchie riviste, un ritratto di donna, una stampa di arte giapponese e delle stampe botaniche enciclopediche.

Ho rinnovato, quindi, una parte della mia gallery (le vecchie stampe erano state riadattate a questa zona della casa, quindi non mi piacevano lì…).

Ho stampato su dei semplici fogli A4, impostando la stampa su “verticale” (puoi impostarla su “orizzontale” se la tua immagine ha un portamento orizzontale).

Per incorniciarle per bene e riadattarle alle mie cornici, ho pensato di costruire dei pass partout.

Qui di seguito trovi un reel in cui ti spiego come puoi farlo anche tu!

Per adattare il foglio A4 alla cornice 40×50, invece, ho costruito un passpartout più grande rispetto alla stampa e riempito lo spazio in eccesso con un foglio di carta mooolto vintage (era la base di un vecchio quadro). Ho quindi centrato la stampa fissandola con un pezzetto di scotch.

Puoi usare la stessa tecnica sostituendo la carta vintage con un campione di carta da parati o un cartoncino della tinta che preferisci, meglio se in accordo con i colori della tua stampa.

Per non lasciarti a bocca asciutta, e anche per non contagiarti con la mia nuova dipendenza, ho selezionato per te le mie stampe preferite!

Per averle ti basterà seguire le istruzioni sotto questo post di Instagram.

30 Novembre 2020 / / VDR Home Design

Villaggio operaio di Crespi d’Adda. Da 25 anni fa parte del Patrimonio Mondiale dell’Unesco, ma è conosciuto da pochi. Scoprilo qui.


Hai mai sentito parlare dei villaggi operai? 

Probabilmente no o forse di sfuggita, perché in Italia di questo fenomeno architettonico e culturale ci sono davvero poche testimonianze. E’ più facile vederli in nord Europa, dove la cultura industriale è sempre stata profondamente diversa dalla nostra. 

In Italia però è conservato uno di questi gioielli, testimoni di un tempo che fu. Il Villaggio Operaio di Crespi D’Adda, in provincia di Bergamo, è entrato a far parte del Patrimonio Mondiale Unesco nel 1995 e celebra quest’anno i suoi primi 25 anni. 

Ti va di scoprire con me qualche dettaglio in più?

Crespi d'Adda, Veduta aerea - ©Archivio Storico di Crespi d'Adda
villaggio operaio di Crespi d’Adda, Sala caldaie – ©Archivio Storico di Crespi d’Adda

Villaggio Operaio Di Crespi D’adda: testimonianza di una cultura imprenditoriale illuminata

Perché ti parlo di questo reperto di architettura industriale? 

Prima di tutto perché si tratta di uno degli innumerevoli tesori che abbiamo sul nostro territorio e di cui conosciamo poco o nulla. Secondo, perché da sempre le architetture industriali del nostro passato recente mi affascinano da che ne ho memoria. 

Materiali solidi come i mattoni, ma anche tecnologici come il ferro ed il vetro, intrecciati in forme anche insolite per uno stabilimento industriale. Le grandi campate ad arco, ma anche i grandi lucernari a shed. 

Tutti elementi che sono entrati nel nostro immaginario collettivo e impreziosiscono le tanto di moda case loft. 

Veniamo al dunque. 

villaggio operaio di Crespi d'Adda, Ingresso della fabbrica
villaggio operaio di Crespi d’Adda, Ingresso della fabbrica – ©Walter Carrera, Associazione Crespi d’Adda

Chi ha voluto questo Villaggio e perché?

SI tratta di un villaggio operaio voluto dal proprietario del cotonificio, Cristoforo Benigno Crespi, per tutte le persone impiegate nel suo stabilimento. 

Le opere di costruzione sono cominciate nel 1877 e sono finite intorno al 1920, passando nelle mani del figlio Silvio. L’architetto a capo del progetto era Ernesto Pirovano con l’ingegnere Pietro Bunati. 

La posizione del Villaggio è strategica, perché sorge vicino al fiume Adda. Lungo la strada che costeggia il fiume trovano posto la fabbrica, gli uffici e la casa padronale. Il resto degli edifici sono situati dall’altra parte della griglia, scandita da tre strade parallele alla principale.

Nel Villaggio c’erano le case per gli operai, ognuna con piccolo orto e giardino, e le case dei dirigenti. Ma  anche la chiesa, il teatro, la caserma dei pompieri, la scuola ed il cimitero (più altre strutture comunitarie).

Il villaggio cominciò a spopolarsi intorno al 1929 (quando il cotonificio smise l’attività) e tutto il villaggio rimase di proprietà di un’unica azienda fino al 1970. 
Una planimetria perfettamente distesa ed ordinata, che vedeva nettamente separate le zone residenziali, da quelle di pubblica utilità da quelle di produzione. Una progettazione che ha voluto trasformare un territorio inutilizzato in una risorsa per la comunità, creando valore e senso di unità.

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Crespi d'Adda
Crespi d’Adda, Unesco Visitor Centre e Monumento ai caduti – ©Marlin Dedaj, Associazione Crespi d’Adda

Celebrare i primi 25 anni di una preziosa risorsa nazionale ed internazionale 

Era il 5 dicembre 1995, a Berlino, quando il Villaggio Operaio di Crespi D’adda venne inserito nel World Heritage List. Questa la motivazione:

“un esempio eccezionale del fenomeno dei villaggi operai, che vide la luce in Europa e nell’America del Nord tra il diciannovesimo ed il ventesimo secolo, espressione della filosofia predominante tra gli industriali illuminati nei riguardi dei loro operai”.

Questa candidatura straordinaria è stata merito dell’audacia di alcuni giovani universitari, che riuniti nel “Centro Sociale Fratelli Marx” riuscirono a far capire l’importanza storica e sociale della promozione di un luogo così speciale. 

Nel 1993 elaborarono il  “progetto di rivalutazione culturale per Crespi d’Adda”, atto a proteggere il villaggio operaio da una attività di speculazione edilizia, supportata in parte anche dalla comunità. In questo progetto erano comprese attività di promozione e sviluppo culturale e turistico del Villaggio, oltre che ovviamente quella di preparazione di tutta la documentazione da presentare per fare inserire il sito nel World Heritage List. 

villaggio operaio di Crespi d'Adda, Sala caldaie - ©Archivio Storico di Crespi d'Adda
villaggio operaio di Crespi d’Adda, Sala caldaie – ©Archivio Storico di Crespi d’Adda

Tutta questa mirabolante avventura verrà raccontata in un libro che uscirà l’anno prossimo, il cui autore è Giorgio Ravasio

Voglio raccontare come andarono realmente le cose in quegli anni. Molti si sono arrogati meriti non propri e molti che osteggiarono la nomination sono poi saliti sul carro dei vincitori. Nel mentre, ai veri eroi di questa esperienza non sono mai stati riconosciuti i meriti di questo risultato incredibile. Sarà l’occasione per fare chiarezza su un periodo importantissimo della nostra storia”.

Purtroppo a causa del Covid il Villaggio non potrà festeggiare questo importante anniversario in modo adeguato. L’Associazione Crespi con l’Assessore competente Donatella Pirola ha pensato però a tutta una serie di iniziative che avranno luogo nel 2021 (si affiancheranno alle normali visite al Villaggio).

Sarà possibile ammirare mostre fotografiche, così come partecipare ad una rassegna cinematografica all’interno del Teatro del Villaggio, dibattere all’interno di un circolo letterario che avrà come argomento principe l’industria ed il lavoro.    

Crespi d'Adda, Massa di operai nella fabbrica
Crespi d’Adda, Massa di operai nella fabbrica – ©Archivio Storico di Crespi d’Adda

Villaggio Operaio di Crespi D’adda. Una perla da conoscere e tramandare 

Penso che circa questi bellissimi poli culturali ci sia sempre troppo poca diffusione della conoscenza. 

Dalla nostra storia recente c’è sempre da imparare, nel bene e nel male

In questo caso specifico però, è stupendo poter vedere i livelli di civiltà a cui si era arrivati. Progettando questo villaggio l’intenzione era quella di aver cura della vita (in senso completo) delle persone che lavoravano per il cotonificio. 

Si era già arrivati alla concezione che una vita più soddisfacente avrebbe portato a lavoratori più produttivi. 

Purtroppo nei decenni molte vittorie sono andate perse e questo anniversario potrebbe essere una splendida occasione per tornare a riflettere. 

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23 Novembre 2020 / / ChiccaCasa

Sfogliavi una rivista e tac! Hai visto una parete colorata ed è stato subito un colpo di fulmine.

Sei corso in coloreria e hai scelto la nuance più simile. Poi, pieno di entusiasmo hai iniziato a stenderla e lì, la delusione. Non era come ti aspettavi. E adesso che si fa?

Ti è capitato, vero? Se non ti è mai accaduto sei nella rosa dei pochi fortunati che hanno scampato il pericolo di ritrovarsi in casa con una parete indesiderata.

Basta un soffio per cadere nel tranello delle nuances “cugine”, che, pur essendo simili fra loro, hanno un carattere diverso (proprio come noi!) e sono in grado di suscitare, di conseguenza, sensazioni differenti, seppur simili.

Ho sbagliato anche io, sai? Con una tinta delle rarissime pareti colorate della Casetta: quella del bagno. Alla fine del post, ti mostrerò una foto “inconfessabile” di quello che si è rivelato, una volta steso, il colore che avevamo scelto dalla palette.

Da quel momento, che ricordo ancora con terrore, ho deciso che non mi sarebbe mai più accaduto ed ho elaborato degli escamotages per andare a colpo sicuro quando mi trovo davanti alla scelta di un colore per le nostre pareti. Ho il piacere di condividerli con te, per evitarti spiacevoli inconvenienti cromatici!😳

1. ATTENZIONE ALLE MAZZETTE/TABELLE COLORI


Il mezzo più diffuso con cui le persone scelgono definitivamente il colore da portare a casa è la mazzetta, quella ruota di strisce di cartoncino ricoperte da colori organizzati per tonalità. Un oggetto meraviglioso, che però, nasconde un pericolo inaspettato!
A tal proposito, è difficile, anche per l’occhio più allenato, immaginare quale sarà l’effetto di una parete colorata, basandosi su un campione di pochi centimetri. 
Scendendo nel dettaglio delle mazzette e delle tabelle colori, ho notato che può essere fatta una distinzione. Esistono campionari stampati e campionari che hanno il tassellini dei colori incollati nella tabella. Nelle prime, i colori sono semplicemente impressi sul cartoncino, le seconde invece sono frutto di un processo manuale che consiste nel ricavare i piccoli quadrati colorati da grandi fogli verniciati. Per via di questo processo, dal mio punto di vista, ritengo più “affidabili” le tabelle colori appartenenti alla seconda categoria.

Per non sbagliare, sarebbe consigliato acquistare una piccola quantità di colore da stendere sulla propria parete per sincerarsi che l’aspetto sia quello auspicato. Qualora questo non fosse possibile, scopri, di seguito, quali sono i due mezzi per approfondire la tua ricerca a partire da un catalogo o dalla mazzetta dei colori.



2. USA LE APP

Uno screenshot di un test con l’app di Jotun su una parete della Casetta

Ognuna delle aziende più famose ha la sua app, attraverso la quale puoi virtualmente colorare le pareti inserendo una foto della tua casa.
Questi mezzi tecnologici ti forniscono la possibilità di provare tutte le tinte che vuoi senza muovere un dito (o, meglio, solo muovendo l’indice sul cellulare).

Per sfruttare al meglio questa possibilità è opportuno avere una foto nitida e ben illuminata della zona della casa che contiene la parete in questione. Nella foto, è bene che tu includa, quanto più possibile anche i mobili all’interno della stanza, al fine di avere un quadro d’insieme ben chiaro. Un altro vantaggio delle app, infatti, è che puoi valutare dal digitale se ti piace come i tuoi arredi comunicano con le varie tinte.

Noterai come i colori, estesi su un muro, seppure virtuali, cambiano rispetto alla cartella dei colori di partenza. Questo perchè ti viene mostrata una porzione più estesa di quel colore, attraverso la quale riesci meglio a carpirlo.

Ti segnalo 2 app che io trovo fantastiche!

SIGMA Home Painter: se hai a che fare con i sistemi NCS o RAL, non puoi tralasciare questo tester virtuale!
La percezione del colore dallo schermo è super affidabile e chiarisce davvero le idee. Puoi colorare ambienti prestrutturati o inserire la tua foto.
Inoltre. puoi anche effettuare una ricerca per codice colore, e questo è uno dei motivi per cui amo questa app (il perchè lo capirai a fine paragrafo!)

Jotun ColourDesignJotun è un brand che non vende in Italia, ma il suo catalogo ha i colori e gli styling più fighi del momento, almeno per me.
Quando devo scegliere un colore mi affido sempre alle ispirazioni che le bellissime immagini di questo brand sanno darmi. 
Utilizzo l’app (per accedere, ho selezionato un paese a caso tra quelli in cui Jotun vende i suoi prodotti) per selezionare il colore e poi “traduco” il codice Jotun in NCS utilizzando la tabella su questa pagina ->  JOTUN LADY – NCS

TRUCCO NERD: Per cercare velocemente il nome del colore Jotun Lady, nella tabella, premo F3 sulla tastiera del pc e scrivo il nome del mio colore. In automatico il nome viene evidenziato in arancio.
Un trucchetto super furbo, lo conoscevi?

Isomma, grazie a questa app ed a questo stratagemma, posso avere accesso ai colori che bramo dal catalogo dei miei sogni, ed ottenerli anche se sono in Italia.
Queste due strategie sarebbero già sufficienti di persè, ma possiamo matematicamente evitarci sorprese cromatiche adottando un terzo accorgimento! Te lo lascio qui di seguito.
3. GUARDA LE FOTO DEI CLIENTI

Se hai scelto il colore di un brand con un profilo Instagram (come ad esempio Sikkens, Wilson&Morris, Jotun, Farrow & Ball), scandaglia meticolosamente le immagini e gli hashtag. Molte di queste aziende, infatti, a fine post scrivono il nome del colore e lo abbinano ad un hashtag. Per esempio, nel profilo di Jotun c’è questa immagine, di un super adorabile rosa. Il colore si chiama Devine e, come puoi notare, a fine post c’è l’hashtag #devine (ma puoi cercare anche #Jotundevine). Cliccando sull’hashtag si apriranno le immagini Instagram delle persone che hanno assegnato questo hashtag al loro post, e che, quindi, hanno fotografato il risultato dell’uso di questo colore nelle loro abitazioni. In questo modo puoi sbirciare nelle case dei clienti e verificare come la tinta cambia in base alla luce. Avrai, dunque, davanti una versione più realistica del colore, anche perchè non tutte le foto sono scattate da professionisti, come su catalogo.
Puoi cercare anche nei post in cui l’azienda è stata taggata per avere altre immagini “autentiche”.

Ora che hai acquisito questi tre suggerimenti, la probabilità che tu acquisti un colore sbagliato è ridotta all’osso!
Adesso posso rivelarti il motivo per cui mi sono promessa di seguire sempre questa strategia per scegliere un colore per le pareti della Casetta.

Durante la ristrutturazione, c’erano sempre mille cose da fare. Eravamo sempre di corsa tra un negozio e l’altro, destreggiandoci tra i turni di entrambi per incontrarci.

Una mattina, stavamo andando a comprare qualcosa (che non ricordo) per la casa ed eravamo, come sempre, di fretta. Il sant’uomo che ha eseguito i lavori era alle prese con la preparazione del rivestimento del bagno e ci ha dato un ultimatum per scelgiere il colore. Abbiamo, quindi, preso in mano la mazzetta e scelto la tinta che più ci rappresentava. Entrambi, contemporaneamente: un verdeblu, desaturato e rilassante. è stato amore a prima vista e non vedevo l’ora di vederlo applicato alle pareti.

Quando sono tornata a casa, prima di entrare in bagno ho visto un fascio di luce turchese, e sottolineo, turchese, che usciva dalla porta riflettendosi sul parquet. Entrando è questo lo spettacolo che mi si è presentato. Il colore in sè è molto appariscente e simpatico, ma non è nelle mie corde (se hai imparato a conoscermi, lo sai già).

Il povero sant’uomo ha ripetuto la verniciatura con un nuovo colore, che ho selezionato dopo aver redatto il mio codice anti – shock cromatico.

E a te, è mai capitata un’esperienza simile? Come hai risolto? 
Hai tenuto il colore o l’hai coperto con una nuova tinta? 

Se ti va, raccontamelo in un commento qui sotto!



Special thanks: conosco Jotun da tempo, ma posso attribuire gran parte della mia passione per questa azienda a Camilla di latazzinablu.com (una delle mie muse ispiratrici) che molto spesso ne parla sul suo delizioso blog.

16 Novembre 2020 / / Stili

Bauhaus e arredamento: scopri con me cosa significa questo movimento e alcuni pezzi attuali che ne celebrano la grandezza.


Dimmi la verità.

Sei uno di quelli che se dico Bauhaus pensa ad un sacco di oggetti e pensieri o non ti viene in mente nulla?

Per chi ha studiato architettura o design il nome Bauhaus vuol dire molto. Una scuola all’avanguardia che ha segnato la strada di tutto il mondo dell’interior che è venuto dopo di essa.

Siccome so che molti conoscono i pezzi d’arredo creati in quegli anni (e copiati un sacco), ma non sanno da dove originano, ho pensato di scrivere questo post.

Pronta a prendere appunti?

Bauhaus e arredamento: qualche cenno di storia

Prima di parlarti degli arredi attuali che celebrano il compleanno della Bauhaus, voglio raccontarti qualche accenno di storia di questa scuola.

Ricordo ancora quando a storia dell’architettura la prof. ci spiegava le origini di questo movimento, ci raccontava dei maestri incredibili che vi hanno insegnato e della filosofia che stava alla base di tutto.

Io ne sono rimasta stupita, capendo che il design (quello buono) è proprio come lo vedevano loro. Funzionale, armonico, bellissimo, sempre attuale. Mi sono sempre chiesta cosa si provi a far parte di un movimento così innovativo. Ti rendi conto di far parte di qualcosa che cambierà la storia o forse non ne sei del tutto conscio?

Miei vagheggiamenti a parte, arrivo al sodo.

tavolo con piano in marmo rosso, base in laccato opaco rosso e dettagli in acciaio oro
HOMMES studio

Cos’è il Bauhaus?

Il Bauhaus (o meglio Staatliche Bauhaus in Weimar) è stata una scuola di design, arte e architettura fondata nel 1919 a Weimar, rimasta aperta e operante fino al 1933. E’ stata fondata da Walter Gropius ed il nome rimanda al termine medievale Bauhutte, cioè la loggia dei muratori.

Bauhaus non è stata solo una scuola, ma un vero e proprio riferimento per quelli che si muovevano nei campi dell’arte e dell’architettura di innovazione.

La direzione della scuola traeva le origini dalla scuola d’artigiano artistico di Weimar di Henry van de Welde. Diciamo che si tratta di movimenti che hanno voluto ridare importanza all’artigianato e ai prodotti fatti manualmente, in seguito alla Rivoluzione Industriale, alla produzione in serie e alla mancanza di unicità e imperfezione degli artefatti.

Quali erano i valori progettuali di questa scuola? Realizzare progetti che fossero funzionali, razionali, leggeri, trasparenti e ovviamente bellissimi. Si mescolavano tra loro materiali naturali come il legno e il cuoio, a materiali tecnologici come l’acciaio, la plastica ed il vetro.

Il Bauhaus rivoluziona tutta la filosofia progettuale. Non è più l’aspetto estetico ad avere importanza rispetto alla funzione, ma viceversa. La funzione d’uso e la praticità di fruizione erano i primi punti di considerare, l’estetica era una conseguenza.

Gli arredi del Bauhaus hanno creato le fondamenta del movimento moderno, con le loro forme semplici ed essenziali. Lo scopo di questi oggetti era di essere destinati ad entrare nella vita quotidiana di tutti, portando cura del dettaglio di natura artigianale con una produzione industriale.

Alcuni designer che hanno fatto parte di questo movimento? Le Corbusier, Mies Van Der Rohe, Kandinsky, Saarineen, Eames…

Appassionato di design storico? Qui un approfondimento su un maestro italiano

La mia selezione di pezzi per celebrare il Bauhaus

Come hai letto poco più su, la scuola del Bauhaus ha aperto nel 1919. Quindi è passato un secolo da quando questa filosofia ha plasmato le basi del futuo design industriale.

Tantissimi suoi principi e tipologie di arredi sono ancora in voga, utilizzati e prodotti dalle grandi aziende di arredo. Molti pezzi invece sono stati disegnati per celebrare questo compleanno così iconico.

Ho selezionato personalmente alcuni pezzi che sembrano usciti direttamente da Weimar e che hanno un fascino eterno. Guarda la carta da parati geometrica, che sembra vero marmo. E’ di Mindthegap e sta benissimo accoppiata con poltrone in tubolare d’acciaio e cuoi nero, come quelle vendute da Knoll.

Oppure un tappeto nei colori primari caratteristici del movimento (giallo, rosso e blu) legati da linee precise e nette. Altri due pezzi che meritano attenzione sono il tavolo di HOMMÉS Studio, con tavolo in marmo rosso, base laccata opaca rossa e dettagli in acciaio satinato oro.

Il portariviste di Block Design è semplice e geniale al contempo. Un filo solo che si piega ad accogliere 8 riviste, perfetto per completare il tuo studio o il tuo soggiorno.

Come si organizza una zona studio in casa? I miei consigli qui 

bauhaus e arredamento. la moodboard
 einrichten-design.de | HOMMÉS Studio | Chaplins Furniture | Rug’Society | Block Design

Bauhaus e arredamento: che ne pensi?

Sicuramente è uno stile, quello razionale, che non può piacere a tutti. Nessuna concessione a colori pastello o rassicuranti come il rosa, nessuna forma organica o floreale.

E’ uno stile asciutto ed essenziale, che vuol dare risposte concrete a domande ancora da porre.

Quel che è sicuro è che anche uno solo di questi elementi porterà nel tuo ambiente eleganza e sofisticatezza. Non è necessario averne tanti, ma sicuramente in un’interno molto classico pezzi di questo tipo creano il giusto mix di nuovo e antico.

Sono curiosa di conoscere il tuo punto di vista: conoscevi già il Bauhaus?

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31 Luglio 2020 / / Idee

Home personal shopper: chi e cosa fa questa nuova figura professionale. In questo post un’analisi dettagliata di tutto quello che devi sapere.


Ti piacerebbe avere un consulente personale per arredare casa?

Sì, parlo proprio di un personal shopper come Carla Gozzi ed Enzo Miccio. Solo che invece di avere a che fare con vestiti, borse e scarpe, avrebbe per le mani letti, tavoli, sedie, ma anche lenzuola e quadri.

Esiste infatti la figura dell’Home Personal Shopper anche in Italia, anche se è ancora poco conosciuta.

Nel post di oggi voglio spiegarti bene cosa fa precisamente, perché dovresti rivolgerti a queste professioniste e per quali motivi.

Cominciamo.

bottiglie azzurre in vetro e in ceramica su credenza bianca
Kaboompics

Da dove nasce la figura dell’home personal shopper? Qualche cenno sulle origini

Delle origini di questa figura professionale non si ha una traccia certa dell’origine. Si sa che è nata in Inghilterra e negli Usa, dove anche la pratica dell’Home Staging è molto più radicata.

Il mondo dell’edilizia e dell’architettura è differente in quei paesi rispetto che in Italia. C’è più differenziazione e rispetto delle diverse attività che ogni professionista svolge. Ti faccio un esempio: una volta che un architetto ed un ingegnere edile hanno finito di costruire o ristrutturare un edificio, non è strano che si rivolgano ad un interior designer o ad un home personal shopper per definire tutto il progetto di arredamento e home styling.

È quindi quasi sicuro che questa figura professionale sia nata per supportare queste attività, nella ricerca di determinati pezzi di arredo. Rivolgendosi infatti ad una persona formata e competente nel campo si risparmia in tempo ma anche in soldi.

Perché l’Home Personal Shopper è in grado di trovare una selezione di complementi che siano in linea con un determinato stile e budget, senza dover perdere settimane in ricerche online (magari anche infruttuose).

home personal shopper che lavora alla scrivania con agende e quaderni
kaboompics

L’Associazione Nazionale Home Personal Shopper: obiettivi e mission

Veniamo ora all’Italia.

In Italia di questa figura si è cominciato a parlare nel 2012, quando è nato il primo sito con lo scopo di riunire tutti i professionisti del settore interior (sia architetti che interior designer) che oltre alle loro competenze, offrivano anche questo servizio.

Negli anni la situazione è cambiata ed il network non rispecchiava più le nuove esigenze dei professionisti, così come dei clienti. Quindi da semplice sito “raccoglitore” il network è diventato una vera e propria Associazione di Categoria.

La prima in Italia per questa professione: un traguardo importante, che mira a far emergere e valorizzare quella per ora è ancora vista come una funzione accessoria e non come vera professione. Grazie all’Associazione sarà possibile avere una formazione continua in questo campo, formarsi per diventare un esperto del settore.

AHPS vuole dare il giusto valore a quella che è una professione a tutti gli effetti, promuovendone l’attività sul territorio italiano anche attraverso i vari canali social inerenti.

Passiamo all’atto pratico della faccenda: cosa fa per te un HPS?

Già ti sento.

Sì ok, tante belle parole. Ma ancora non ho capito perché mi dovrei rivolgere ad un home personal shopper.

Ci sono tanti motivi per cui potresti rivolgerti ad un HPS. Potresti essere un’azienda del settore design e arredamento che vuole una figura formata nel campo, che la aiuti a promuovere i suoi articoli presso clienti e showroom.

Potresti essere un architetto alle prese con mille cantieri, che non ha proprio voglia di seguire la parte interior. Ecco che un Home Personal Shopper potrebbe supportare la fase di sviluppo contract suggerendo dei pezzi speciali che fai fatica a trovare.

Infine, potresti essere un cliente alle prese con l’arredo di casa propria. Hai quasi tutto in casa ma ancora ti sembra che manchi quel non so che. Non riesci a definire cosa, ma in soggiorno ed in camera vorresti aggiungere magari una carta da parati, o forse cambiare il tavolo. O forse solo le luci.

Un HPS ti aiuterà in tutti questi casi, chiacchierando con te prima di qualsiasi intervento, per cercare di capire i tuoi bisogni, i tuoi gusti, il tuo budget. È importante anche capire cosa non ti piace, verso quali stili sei più orientato, per cominciare a delineare una linea d’azione.

Solo poi seguono le famose moodboard e le shopping list.

E per finire: shopping assistito o per conto proprio?

Ovviamente un home personal shopper ti fornirà un elenco di pezzi che meglio rispondono alle tue richieste.

A questo punto ti si presentano due scelte: continuare lo shopping in totale autonomia, seguendo le indicazioni d’acquisto ricevute dall’HPS, oppure fare shopping assistito.

Cosa vuol dire?

Significa che l’hps può affiancarti in ogni fase dell’acquisto, dalla richiesta di preventivo fino alla finalizzazione dell’ordine. Per aiutarti a capire le diverse possibilità di scelta ma anche per aiutarti a compiere una scelta, quando l’ansia comincia a bussare.

Se invece non ne vuoi sapere e vuoi affidare tutto al HPS, puoi farlo: nessuno te lo vieta! Chiederà per te i preventivi, insieme valuterete le migliori opzioni.

Visto quante possibilità?

agenda planner con rose rosse

Scommetto che ora qualche pensiero sull’home personal shopper lo stai facendo

Ora che ti ho aperto il mondo degli home personal shopper, spero di averti incuriosito al punto da volerne sapere di più.

Se mi segui sui social lo sai che io sono Home Personal Shopper e quindi tutti i miei clienti godono di questo servizio comunque. Vai a dare un occhio al sito dell’Associazione per capire meglio cosa facciamo e leggere i post che scriviamo.

Ma anche per scoprire quali sono le splendide aziende partner che ci accompagnano in questo splendido percorso.

Ti aspetto nei commenti per sapere se conoscevi già questa professione oppure la hai scoperta ora.

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10 Luglio 2020 / / Idee

Comodini sospesi moderni: una selezione di cinque pezzi per te che vivi in una casa piccola ma vuoi comunque design e funzionalità. A prezzi accessibili.


Ce li hai i comodini in camera?

Perché si può anche stare senza, te lo assicuro. Noi ad esempio in camera non li abbiamo e sfruttiamo il letto fatto con i pallet. Appoggiamo le nostre cose sui ripiani del pallet e abbiamo finito.

Però se hai la camera piccola e non spazio per i comodini tradizionali come si fa? Dove appoggi i libri, l’acqua e tutto quello che ti fa compagnia la sera a fianco del letto?

Ho selezionato 5 pezzi speciali per te che vivi in una casa piccola.

Eccoli.

Comodini sospesi moderni: il design originale di CaosCreo

Se mi leggi da qualche tempo, conosci già l’azienda tutta italiana CaosCreo con sede in provincia di Milano (San Giuliano Milanese).

Producono complementi d’arredo in metallo dal design semplice, originale, accessibile e adatto ad ogni ambiente. Pezzi anche ironici se vogliamo, capaci di sdrammatizzare il più complicato degli interni.

In particolare, ti voglio parlare di due loro prodotti: la lampada / comodino da parete She.en e il comodino / mensola Claude et Claudette.

She.en è una lampada sì, ma anche un comodino. La luce si proietta inferiormente verso la mensola e superiormente, filtrando attraverso un taglio, in un raggio luminoso a parete. Arriva con 3 filtri colorati in dotazione, che possono essere usati da soli o insieme per creare differenti atmosfere sensoriali.

Claude e Claudette sono due simpatiche mensole a forma stilizzata di nuvola, che ti porteranno subito “il cielo in una stanza”. Perfette per appoggiare i tuoi oggetti essenziali per la notte, sono anche estremamente raffinati da vedere.

Entrambi i modelli sono disponibili in versione destra e sinistra ed in più colori.

Comodini per chi ha casa piccola. Poco spazio ma tanta funzionalità

Vivi in una casa piccola? Questo non vuol dire arrendersi ad avere tutto per terra.

Bisogna solo armarsi di pazienza e cercare le giuste soluzioni, oppure leggere il mio blog e trovare quello che stavi cercando.

Il comodino di cui sto per parlarti è geniale. Oltre ad essere davvero piccolo (misura infatti 40 cm di profondità per 20 cm di altezza e larghezza) accorpa in sé anche la funzione di illuminazione. NIT Black Wall Lamp è progettato dal designer Goula Figuera e prodotto dall’azienda di illuminazione spagnola Faro Barcelona.

In pratica è un cerchio di metallo piegato, di cui una metà si fissa a parete e una metà funge da mensola e portalampada. Ecco qui risolto il problema per te che non avevi spazio a sufficienza per comodino e lampada da tavolo. Con questo comodino ti hanno risolto il problema.

Vuoi qualcosa di piccolo sì, ma che abbia più stile e classe?

Allora il comodino sospeso moderno Inga a specchio di My Furniture fa per te. Dotato di sistema di fissaggio a parete invisibile, è completamente specchiato e con i bordi smussati. La maniglia è nascosta sotto il cassetto, così da garantire un aspetto pulito al comodino.

Puoi decidere tu la configurazione di questo elemento: è liberamente aggregabile a parete, anche a due o tre moduli, in composizione verticale o orizzontale.

Potresti usarlo in camera, così come all’ingresso o in bagno: ovunque il bisogno di spazio contenitivo si faccia sentire.

comodini sospesi moderni a specchio
My Furniture Inga

Comodini sospesi moderni: le infinite composizioni di Woodendot

Chiudo la selezione di comodini con un pezzo speciale, dell’azienda Woodendot e con il loro comodino Alba.

Alba in spagnolo ha lo stesso significato che in italiano, la luce del giorno che comincia. È stato chiamato così perché i due pezzi frontali del prodotto simulano il sole e la luna che si riflette nell’acqua all’alba di un nuovo giorno.

Si tratta di un prodotto estremamente flessibile e versatile, che può essere utilizzato come comodino con contenitore a scomparsa ma anche come ripiano da parete con contenitore a scomparsa. Quindi non necessariamente da usare in camera, ma ovunque in casa tu senta il bisogno di posizionarlo.

Alba è composto da tre pezzi piatti di compensato e da una staffa metallica che viene fissata al muro. La disposizione di questi pezzi dà la possibilità di nascondere gli oggetti dietro i pezzi verticali, perché c’è una separazione tra di essi. Inoltre, c’è un foro nascosto nella base che permette di inserire i cavi per caricare smartphone, tablet…

La vera particolarità di questo comodino è la possibilità di poterlo configurare in 10.000 opzioni differenti grazie alla moltitudine di forme e finiture disponibili.

I pezzi inferiori sono disponibili in quattro forme diverse e quelli anteriori in due, ma tutti insieme alla base del tavolo sono disponibili in sei diverse finiture, tutte combinabili tra loro.

Quindi è praticamente impossibile avere lo stesso comodino di qualcun altro.

Comodini sospesi moderni in compensato e laccato in camera con parete bianca e letto in legno
WOODENDOT Albe

Visto quante possibilità ci sono anche per chi vive in una casa piccola?

Come ti dico sempre, vivere in poco spazio non deve diventare sinonimo di castigo e rinuncia. Certo, le ricerche dei pezzi giusti richiedono più tempo, perché devi capire cosa ci sta nel poco spazio che hai.

Devi trovare elementi che siano poco profondi oltre che poco larghi. Ma che ti permettano di avere comunque dello spazio contenitivo e che siano di buona qualità. Ecco: non rinunciare alla qualità in nome di qualche centinaio di euro in meno.

Ti assicuro che dopo pochi mesi te ne pentirai. La qualità ripaga sempre negli anni e nelle caratteristiche positive che ti aiuteranno a trasformare il tuo spazio in una vera casa.

Ora dimmi: quale dei cinque comodini sospesi potresti davvero comprare per casa tua? Ti aspetto nei commenti!

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4 Luglio 2020 / / Decor

Mobili color cemento: la tendenza per te che ami lo stile industriale ma non vivi in un loft. Una selezione di otto pezzi per l’interno e l’esterno.


Il cemento fa subito stile industriale.

New York, Londra, i grandi fabbricati industriali. Ma anche i mattoni, il ferro, quello stile industriale un po’ mascolino e grezzo che tanto ci piace in questi anni.

Però rivestire un pavimento in cemento è una scelta importante, perché se ci si affida ad un’impresa che ha poca esperienza, che lavora male o che usa materie prime scadenti, i problemi sono dietro l’angolo.

Come fare a portare un po’ di questo affascinante materiale in casa?

Te lo dico subito.

Soggiorno con tavolo in color cemento e sedie in velluto rosa, circondato da piante
Limited Abode

Mobili color cemento: un tocco di stile industriale in casa

Lo stile industriale sta impazzando ormai da diversi anni, complici anche le grandi catene di distribuzione come Maisons du Monde. Questi spazi ampi e alti, resi accoglienti e sofisticati dai materiali grezzi hanno un che di affascinante e irresistibile.

Il ferro scaldato dal legno lasciato naturale è una combinazione immancabile in qualsiasi interno in stile industriale, così come il cemento. Ma il cemento anche da solo è un elemento in grado di conferire grande unicità agli ambienti.

Se però stai pensando che sia difficile da abbinare, sto per dimostrarti che non è così. Già il suo colore è di base abbastanza neutro, quindi con gli accostamenti con le altre tonalità avrai pochi problemi (con il rosa, il verde, il marrone…) .

Per quanto riguarda la sua texture granulare e grezza, il cemento tira fuori il meglio se è abbinato a materiali sofisticati e preziosi come il velluto, l’oro, il marmo. Il contrasto tra materiali esalterà i pregi di entrambi, creando un insieme multi-sensoriale.

Soggiorno e ingresso. Arredare con stile e un tocco rock

Scegli con coraggio i complementi e gli accessori che caratterizzeranno le due parti di casa tua che più ti rappresenteranno agli occhi del mondo. Non aver paura di andare troppo in là, perché potrai sempre bilanciare con qualcos’altro.

Prendi ad esempio la consolle per ingresso dell’immagine qui sotto. L’ingrombro è minimo, il che la rende perfetta anche per chi non ha un vero e proprio ingresso ma vuole comunque attrezzare una piccola parte di parete con pochi ma giusti accessori all’entrata di casa.

Bastano 30 cm ed un paio di piani d’appoggio, sui quali riporre degli svuotatasche, dei cesti per le scarpe, le coperte, le riviste e delle belle piante. Completa lo styling con uno specchio per controllare che sia tutto in ordine e il tuo piccolo ingresso è a posto.

In questo caso il mobile color cemento è stato abbinato ad una carta da parati tridimensionale effetto mattone, che in un piccolo spazio contribuisce ad allargare visivamente lo spazio.

Mobili color cemento in una consolle d'ingresso con gambe in ferro
Melody Maison

In soggiorno un tavolo con piano color cemento è un ottimo protagonista della scena, abbinato a delle splendide poltroncine in velluto rosa, che ingentiliscono le linee dure del tavolo.

Il verde è sempre un alleato da inserire in qualsiasi progetto d’interni. Ricorda che noi siamo nati in mezzo alla natura, è l’elemento al quale tendiamo e che ci fa stare meglio.

Lo sai che se in una foto c’è un elemento naturale ed uno particolarmente strano, la tua mente escluderà quello naturale in favore di quello strano? Questo perché la mente umana da per scontata la natura, in quanto nostro primo habitat indispensabile.

Mobili color cemento in ufficio, in bagno, nei complementi…

Le potenzialità di questo materiale non finiscono qui. Puoi inserirlo davvero ovunque, ad esempio all’interno di un pavimento effetto legno. Ma non alternando i listoni e il grés effetto cemento tra cucina e soggiorno, come ormai si vede fare dappertutto.

Scegliendo delle piastrelle esagonali in legno scuro, che hanno all’interno un cuore di cemento. Piastrelle in grés davvero preziose, che creeranno un effetto tappeto in casa. Sarà quasi un peccato coprire un pavimento del genere con tessili di qualsiasi tipo.

Piastrelle in grés esagonali in legno scuro e cemento
WOW Design

Devi attrezzare il tuo angolo ufficio?

Cosa c’è di meglio di una scrivania dalla forma lineare e pulita, spaziosa e tutta da organizzare? Con gambe in legno chiaro e piano liscio in color cemento, è la compagna perfetta di chi ama lo stile nordico e vuole un angolo Home Office semplice ma non banale.

scrivania con piano color cemento
einrichten-design.de

Da completare con una lampada da tavolo che ti permetta di avere la giusta quantità di luce, magari in stile un po’ moderno. Una lampada che all’occorrenza potrai spostare in soggiorno o perché no, in camera da letto.

einrichten-design.de

Infine, la finitura cemento a pavimento sta bene anche in bagno, in accoppiata con il marmo. Due materiali differenti tra loro ma che insieme riescono ad esaltare i reciproci pregi, creando un ambiente sia sofisticato che contemporaneo.

Non troppo classico e non troppo modaiolo. Il giusto compromesso per un bagno che vuole essere minimal ma chic, con la vasca freestanding che ormai è d’obbligo.

Ovviamente se hai abbastanza spazio.

WOW Design

Finiamo con gli spazi all’aperto

Potevo non parlarti forse degli spazi all’aperto? Il cemento è uno dei materiali più usati quando ci si sposta all’esterno. Vuoi per le sue caratteristiche fisiche, vuoi perché il suo aspetto ruvido ben si lega con il verde della natura e il legno.

Sono tante le aziende che sfruttano questo elemento per produrre arredi veri e propri, così come rivestimenti per il pavimento o piccoli complementi.

Ed è proprio di questi ultimi che ti parlerò tra poco. Vasi di medie e piccole dimensioni con cui decorare i tuoi spazi esterni, per portare quell’ultimo tocco industriale anche fuori xasa.

Gisela Graham London

Possono essere i classici vasi da appoggio, decorati con motivi a rilievo per dare un po’ di classicità e preziosità in più al cemento, quasi fosse di ceramica.

Oppure possono essere i tanto di moda vasi da appendere nelle corde e agganciare qui e là nei balconi e nei giardini. Ma puoi anche fare un mix dei due, dislocandoli in varie posizioni nei tuoi spazi.

Gisela Graham London

Ti è piaciuta questa selezione di mobili color cemento?

Hai visto come è possibile arredare in stile industriale senza dover per forza portare in casa ferro e mattoni?

Come ti dico sempre devi capire quale è il tuo stile personale e apportare quelle piccole modifiche che ti permetteranno di adattare quello che vedi in Internet e sulle riviste alle tue abitudini.

E se hai visto qualcosa che ti piace ma non sei ancora abbastanza sicura di come potrebbe stare in casa tua non ti preoccupare: contattami e lo capiremo insieme!

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12 Maggio 2020 / / VDR Home Design

La camera con letto a soppalco non è una scelta frequente, ma può rivelarsi vincente in molti casi. Vediamo insieme alcune soluzioni e alcuni errori.


Il letto a soppalco non è una scelta comune. 

Non viene in mente subito, neanche se vivi in una casa piccola e devi ottimizzare lo spazio.

Eppure può davvero essere un’opzione da tenere in conto, perché offre diverse possibilità.

Vediamo quali.

letto su soppalco in legno bianco con scala in legno e bagno al piano inferiore

Camera con letto a soppalco: opzioni e misure

Quando si può pensare di optare per una camera con letto a soppalco?

Quando si vive in una casa in cui gli spazi sono comunicanti e non ci sono suddivisioni, oppure quando la casa è piccola.

In entrambi i casi ottieni di suddividere lo spazio, riuscendo a creare più ambienti. Ovviamente devi avere altezze sufficienti per poter ospitare letti a soppalco già pronti in commercio o da far fare su misura.

270 cm/300 cm sono le altezze standard che si trovano in quasi tutti gli appartamenti. Con queste dimensioni riuscirai a inserire un letto a soppalco di quelli in commercio. Diciamo che con 270 cm sei un po’ risicato, nel senso che chi dorme sul letto rischia di sbattere un po’ la testa quando si alza dal letto. 

L’ideale in questi casi sarebbero i letti a soppalco che salgono e scendono, così da avere un maggior controllo delle quote.   

Come larghezza considera almeno 170/180 cm. In lunghezza 220/230 CM. 

Richiedono più spazio perché hanno una maggiore struttura intorno e sotto, che serve a sostenere il peso del letto stesso e dell’eventuale armadio sottostante o di qualsiasi altra struttura si preveda di aggiungere (piattaforma per armadi, scala, scrivania…).

Le soluzioni di Domus, Cinius e Tumidei 

A parte le proposte di Ikea che già conosci, ci sono alcune aziende italiane che producono letti a soppalco molto originali.

La prima è Cinius (che ha fatto dell’ecologia e del vivere in sintonia con la natura la sua filosofia di vita), che tra i vari prodotti a catalogo ha proprio questi letti.

Hanno una piattaforma ideale per chi vive in piccolo spazio, perché sotto ha un ampio armadio e sopra invece ha una libreria e un divano che si trasforma in letto.

Il secondo prodotto ideale anche per chi non ha soffitti molto alti, è il letto matrimoniale a soppalco elettrificato Rising. Quindi sale e scende tramite telecomando. È realizzato su misura con legno massello di faggio e a sostegno del materasso viene inserito il tatami, che è calpestabile, traspirante, facile da pulire e isolante termoacusticamente.

camera con letto a soppalco Rising di Cinius bianco con parapetto pieno
Letto Rising Cinius
letto elettrificato Rising di Cinius
Letto Rising Cinius
camera con letto a soppalco in faggio massello Cinius
Letto Rising
Pedana Soppalco Armadio Cinius
Pedana Soppalco Armadio Cinius

L’azienda Dielle Domus con il modello container realizza uno dei sogni di tutti. Avere una cabina armadio anche laddove sembrava impossibile.

Questo letto infatti ha sotto un capiente armadio, al quale si accede frontalmente oppure sollevando il letto con pistoni a gas. 

Dietro al letto c’è altro spazio contenitivo, pensato proprio per chi vive in uno spazio piccolo e deve averne quanto più possibile e a portata di mano. Quattro metri cubi di spazio recuperati, di cui 3,2 di spazio contenitivo. 

Camera con letto a soppalco Dielle Domus
Dielle Domus

L’ultima azienda di cui ti parlo è Tumidei, che con la collezione Tiramolla realizza dei piccoli capolavori del Made in Italy. 

La collezione si chiama Tiramolla per la versatilità: “comporre senza limiti, liberando la fantasia con l’utilizzo di numerose finiture”. 

In pratica grazie all’utilizzo di tubi e trafile, piani e mensole che vengono tagliati come vuoi tu (anche a disegno), potrai davvero creare il tuo unico spazio. E’ possibile stampare digitalmente le ante dei mobili personalizzandole ulteriormente, abbinandole a decorazioni murali su carte in fibra di vetro stampate con inchiostri atossici.

Insomma, tutto quello che serve per avere una stanza unica nel suo genere. 

Qualche conclusione 

Le camere con letto a soppalco sono una soluzione da tenere a mente quando lo spazio è poco e avete bisogno di aumentare le funzioni da assolvere in un unico ambiente.

Sfruttare lo spazio in verticale è la soluzione migliore quando quello tradizionale scarseggia. Tieni conto però dell’altezza della tua stanza, della comodità della scala che scegli per salire sul tuo letto e di come decidi di attrezzare la zona sotto il tuo letto. 

Infatti se hai poca altezza un divano tradizionale sarebbe scomodo perché rischierebbe di farti sbattere la testa. Meglio un futon, oppure una zona studio o una piccola cabina armadio.

Conoscevi già queste soluzioni? Quale tra queste preferisci? Fammelo sapere nei commenti!

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