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13 Settembre 2025 / / Case e Interni

Perché non ha senso rifare il look al bagno senza controllare gli impianti

Il bagno è una delle stanze più costose e delicate da ristrutturare. Per questo, spesso si cercano soluzioni facili, rapide e meno invasive come dipingere le piastrelle con vernice senza dover demolire. Questi interventi estetici possono dare un bel colpo d’occhio, ma attenzione: se il bagno ha più di 25-30 anni, c’è un rischio concreto che diventino soldi spesi male.

Siamo Anna e Marco e come architetti e interior designer oggi ti spieghiamo perchè non dovresti buttare via i tuoi soldi per un relooking del bagno.

Cosa significa rifare il look al bagno

Con relooking del bagno non si intende una vera ristrutturazione, ma un intervento più leggero e veloce che mira soprattutto a rinnovare l’estetica. In pratica, invece di demolire e rifare completamente impianti e rivestimenti, si punta solo a “rinfrescare” l’ambiente con soluzioni superficiali in particolare coprendo le vecchie piastrelle con vernice o microcemento. 

Poi si possono cambiare gli elementi principali del bagno per renderli più moderni: sostituire il box doccia o i sanitari, cambiare la rubinetteria, cambiare arredi o complementi come specchi e illuminazione. 

È un modo pratico, relativamente economico e veloce per dare un aspetto moderno e piacevole a un bagno datato, senza dover affrontare lavori invasivi e costosi.

Applicazione di vernice su vecchie piastrelle del bagno come relooking superficiale

credit photo: Historiska Hem

Quando conviene verniciare le piastrelle del bagno

Rinnovare il bagno senza togliere le piastrelle? Vediamo quando è meglio farlo, secondo il nostro parere da esperti.

1. Se si vive in Affitto

Il rifacimento estetico del bagno è una soluzione che può essere presa in considerazione se si vive in affitto. Non essendo proprietari, non avrebbe senso investire grandi somme in una ristrutturazione completa. Di fatto, non si è nemmeno responsabili nel caso in cui ci fossero guasti alle tubazioni, che danneggino i vicini di casa. Se il padrone di casa non ha intenzione di spendere soldi per una ristrutturazione, l’inquilino con un contratto a lungo termine, con piccoli interventi estetici, può comunque rendere l’ambiente più moderno, funzionale e accogliente, così da godere di uno spazio piacevole, fintanto che rimane in affitto nella casa.

2. Bagno nuovo, ma non rispecchia i gusti

Un altro caso in cui la soluzione di rinfrescare il bagno potrebbe essere valutata è quando l’ambiente è relativamente nuovo: ad esempio un bagno che ha meno di dieci anni, ma non rispecchia i nostri gusti. Non è raro l’acquisto di una casa nuova o già ristrutturata, con impianti recenti, ma con rivestimenti, sanitari o finiture che non ci convincono. In questi casi non serve rifare tutto da capo: bastano interventi mirati di relooking, come nuove pitture, resine, rivestimenti adesivi, nuovi specchi e accessori, per dare un aspetto completamente diverso al bagno senza toccare la parte impiantistica e senza i tempi lunghi di un cantiere. Se l’idraulico ci dice che gli impianti sono a posto, il relooking permette di dare freschezza con interventi mirati.

3. In caso di Vendita

Ci sono altre situazioni in cui un restyling del bagno può essere una soluzione sensata senza dover ricorrere a una ristrutturazione completa? Sì, ad esempio, in caso di vendita dell’immobile: un rinnovamento veloce (così come avviene anche con l’home staging) può rendere il bagno più appetibile e curato, senza dover investire grandi somme. Usare la vernice apposita sulle piastrelle, cambiare la rubinetteria, i sanitari o aggiungere un’illuminazione moderna può bastare a far sembrare il bagno apparentemente più nuovo in modo da attirare compratori interessati.

Fin qui abbiamo visto quando il relooking può essere una scelta valida: in un bagno in affitto o in uno recente, ma poco in linea con i nostri gusti. Tuttavia, c’è un’altra situazione in cui questa soluzione non solo non è consigliabile, ma rischia di trasformarsi in un vero spreco di denaro: quando il bagno ha già 25-30 anni sulle spalle. In questi casi, intervenire solo sull’estetica senza toccare gli impianti significa buttare via i soldi. E ora vediamo nel dettaglio perché.

Verniciare le piastrelle del bagno per rinnovarle

credit photo: Farrow & Ball

Il problema del “restyling veloce”

A prima vista, rinnovare un bagno datato solo in superficie può sembrare la soluzione più semplice e conveniente: un po’ di vernice o microcemento sopra le vecchie piastrelle, la sostituzione di qualche rubinetto e un nuovo mobile lavabo. Il risultato è immediato, il bagno appare più moderno e accogliente e il portafoglio sembra salvo.

Il problema è che questa scorciatoia ignora la vera criticità: gli impianti. Se le tubature o gli scarichi hanno più di 25-30 anni, è molto probabile che prima o poi si presentino guasti, perdite o malfunzionamenti. E quando accade, non resta che rompere le pareti o il pavimento per intervenire. A quel punto, tutto il lavoro estetico fatto sopra (verniciatura, resina, rivestimenti nuovi, smontaggio dei sanitari…) viene inevitabilmente distrutto.

In pratica, si finisce per pagare due volte: prima per il relooking, poi per la ristrutturazione vera e propria. Per questo motivo, il “restyling veloce” può avere senso solo in bagni relativamente recenti o con impianti già in buono stato o nelle soluzioni che abbiamo elencato prima.

Perché il relooking del bagno rischia di essere inutile

credit photo: Leroy Merlin

Impianti vecchi = rischio perdite

Qualche tempo fa ci ha chiamato un cliente, davvero disperato. Aveva deciso di fare un “restyling veloce” del vecchio bagno di un appartamento da dare in affitto, risalente agli anni ’80.  Così come gli avevano consigliato in un negozio, la soluzione prevedeva l’applicazione di vernice sopra le piastrelle e la sostituzione del box doccia e dei sanitari. Non ci aveva chiesto una consulenza preventiva. All’inizio era entusiasta: il bagno sembrava completamente nuovo e aveva speso relativamente poco.

Purtroppo, dopo poco più di un anno, l’incubo. Una perdita improvvisa dalle vecchie tubature lo ha costretto a dover chiamare muratore e idraulico per rompere muri e pavimento. Tutto il lavoro estetico fatto è andato distrutto. Alla fine, ha dovuto ristrutturare il bagno da capo, spendendo quasi il doppio rispetto a una ristrutturazione completa fatta subito, poiché le infiltrazioni avevano anche causato danni ai vicini di casa.

Purtroppo, dopo decenni, le tubazioni e gli scarichi non offrono più le stesse garanzie di tenuta. Le perdite possono verificarsi all’improvviso e spesso non sono subito visibili: l’acqua penetra nei muri, inizia la formazione di muffa, rovina i rivestimenti, le pareti e i soffitti dei locali adiacenti e può arrivare anche agli appartamenti vicini, creando inevitabilmente dei danni e dei costi maggiori di quelli che si affronterebbero con la sola ristrutturazione. Quando accade, si è costretti a intervenire in emergenza, rompendo pavimenti e rivestimenti, con tutti i disagi del caso.

Ai nostri clienti, che ci chiedono consulenze per l’acquisto di una nuova casa, lo diciamo sempre: tubature vecchie possono causare perdite, muffa e danni consistenti. Sostituirle è fondamentale.

Il divano e il letto dei sogni possono aspettare, ma il rifacimento completo del bagno è una priorità.

Bagno moderno ristrutturato con impianti nuovi e rivestimenti

credit photo: Larsson Estate

Quando conviene rifare gli impianti

Se il bagno ha più di 25-30 anni, è altamente consigliabile valutare la sostituzione completa degli impianti idraulici ed elettrici, insieme all’intervento estetico. Potrai così:

  • Dormire sonni tranquilli senza la paura di perdite improvvise.

  • Investire meglio i tuoi soldi, perché il bagno durerà nel tempo.

  • Migliorare la funzionalità con nuovi scarichi, rubinetterie e impianti moderni, più efficienti, a norma e più duraturi.

Bagno moderno ristrutturato con impianti nuovi e rivestimenti

credit photo: Behrer

Ottimizzare la distribuzione del bagno per vivere meglio

C’è una cosa a cui nessuno pensa: ristrutturare il bagno offre l’occasione perfetta per ripensare la disposizione degli elementi, migliorando quindi non solo l’estetica, ma anche la funzionalità dello spazio. 

Un bagno ben progettato non deve solo “piacere alla vista”, ma deve rispondere alle esigenze quotidiane di chi lo vive. Riposizionare la doccia in un punto più comodo, sostituire la vasca con un box doccia moderno e pratico, integrare un mobile contenitore su misura, nascondere la lavatrice o realizzare un antibagno secondo le normative sono scelte che trasformano radicalmente l’esperienza d’uso e il valore dell’immobile.

Ad esempio, se non si dispone di una lavanderia separata, si può pensare in anticipo a dove collocare la lavatrice. Può trovare posto in un antibagno oppure essere integrata in un armadio o in un mobile, così da risultare pratica ma anche discreta.

Come studio di architettura sappiamo che spesso pochi centimetri fanno la differenza: lo spostamento di una porta, la scelta di sanitari sospesi o l’inserimento di un divisorio in vetro possono migliorare la percezione dello spazio, rispettare le norme e rendere più agevoli i movimenti quotidiani. Non si tratta solo di estetica, ma di progettare il benessere: un bagno pensato con cura permette di vivere la casa in modo più fluido, funzionale e piacevole.Progetto bagno lungo e stretto: Prima e Dopo

Quando si decide di ristrutturare il bagno, affidarsi a un architetto è una scelta strategica: grazie alla sua esperienza, può proporre soluzioni su misura, sfruttare ogni centimetro e garantire che estetica e praticità vadano di pari passo. Un locale ben progettato migliora la fruibilità quotidiana, anche in bagni piccoli o lunghi e stretti, come sono spesso i bagni delle nostre case, oltre al fatto che un bagno moderno e funzionale aumenta il valore della casa sul mercato.

Bagno moderno ristrutturato con impianti nuovi e rivestimenti

credit photo: Larsson Estate

Ristrutturare il bagno: un approccio intelligente

Il bagno è spesso il primo e l’ultimo ambiente che utilizziamo ogni giorno, per questo, renderlo confortevole, funzionale e sicuro ha un impatto diretto sul nostro benessere quotidiano. Ristrutturare un bagno non significa soltanto rinnovarne l’aspetto, ma soprattutto assicurarsi che impianti, rivestimenti e soluzioni progettuali garantiscano efficienza e durata nel tempo. È un vero investimento, non solo per il valore della casa, ma anche per la serenità di chi la abita.

Certo, piastrelle moderne, sanitari di design e un’illuminazione ben studiata possono trasformare il bagno in uno spazio piacevole e accogliente. Ma il cuore di una ristrutturazione intelligente sta nel combinare estetica e funzionalità, così da ottenere un ambiente bello da vivere e allo stesso tempo sicuro, efficiente e duraturo.

Ristrutturare il bagno, insomma, non è un semplice “relooking”, ma una scelta consapevole di cura verso la casa e verso sé stessi. Un modo per migliorare la qualità della vita, ogni giorno.

Vuoi altre idee e consigli pratici? Continua a seguirci: presto parleremo di soluzioni per bagni piccoli e spunti progettuali da copiare.
Perché non ha senso rifare il look al bagno senza controllare gli impianti

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Anna e Marco – CASE E INTERNI

13 Settembre 2025 / / La Gatta Sul Tetto

L’architetto Massimiliano Gamba firma un progetto che valorizza una dimora secolare a Valeggio sul Mincio. Un’impresa impegnativa visti i vincoli ai quali sono sottoposte la maggior parte delle abitazioni del borgo. 

dimora secolare
Copyright: Massimiliano Gamba

Immersa nella splendida cornice di Valeggio sul Mincio, fatta di vicoli stretti, botteghe in cui il tempo si ferma e un antichissimo ponte in mattoni, si colloca una dimora secolare protagonista del progetto di ristrutturazione dell’architetto Massimiliano Gamba.

Dimora secolare: una sfida architettonica  

L’edificio residenziale da lui ristrutturato fa parte di una proprietà storica vincolata. Le torri del magnifico Castello Scaligero, complesso fortificato risalente al XIII secolo, si innalzano proprio alle sue spalle. Gli interventi sono stati quindi ridotti al minimo, con l’obiettivo imprescindibile di preservare l’eredità storica e la tradizione edilizia locale. 

I lavori di ristrutturazione si sono concentrati sugli interni e sull’ampio giardino, in cui oggi spiccano il prato a scacchiera, una maestosa piscina e un sistema di piante ed elementi d’arredo da esterno che giocano sui contrasti dei materiali. 

Per gli interni sono stati scelti materiali autentici, come il legno chiaro, creando ambienti confortevoli in cui estetica moderna e tradizione mediterranea si uniscono armoniosamente.

Gli accostamenti con alcuni elementi come legno scuro, marmo nero e piastrelle con disegni decisi creano una interessante composizione materica. 

dimora storica
LIVING. Copyright: Massimiliano Gamba

Dialogo tra luce e ombra 

La cucina con zona pranzo segue lo stesso stile, con pareti a vista e rivestimenti in legno, arricchita dalla rubinetteria Dornbracht Dark Platinum spazzolato, che si integra armoniosamente con arredi e superfici.

Nella dependance con piscina, la seconda cucina presenta una versione classica di Tara, creando un contrasto tra superfici in legno e pareti color crema

dimora secolare
CUCINA DEPENDANCE. Copyright: Massimiliano Gamba

Anche nei bagni si ripropone il contrasto tra chiaro e scuro. Il bagno principale, quasi completamente bianco, è equilibrato dalla rubinetteria Meta Dornbracht in Dark Platinum, mentre il piccolo bagno degli ospiti combina finiture raffinate con un design minimalista. 

Design essenziale e minimalista per le camere da letto, ravvivate dalle poltroncine in tessuto colorato.

Il risultato è una bellezza discreta, conservatrice del tempo. 

Gamba si dichiara orgoglioso del progetto, sottolineando i valori di bellezza senza tempo trasmessi da questa villa, ispirandosi alla filosofia di Mies van der Rohe:

Un’opera non finita quando non si può più togliere nulla, ma quando non c’è più nulla da aggiungere. 

11 Settembre 2025 / / La Gatta Sul Tetto

Arredare la propria casa è un’esperienza entusiasmante, ma può facilmente trasformarsi in una fonte di stress e insoddisfazione se non si affronta il processo con la giusta pianificazione. In questo articolo spiego 3 errori di Interior design che possono compromettere il risultato finale, rendendo gli spazi poco funzionali, disordinati o privi di personalità.

Errore 1) Non avere un progetto

Quando si arreda una casa, un errore comune è acquistare i mobili prima di aver pianificato con attenzione lo spazio e la loro disposizione. Questo può portare a scelte sbagliate riguardo alla collocazione e alle dimensioni, causando insoddisfazione.

Soluzione: per evitare questi problemi, un metodo efficace è procurarsi la pianta catastale dell’immobile, che è in scala, e disegnare la disposizione dei mobili. Questa visuale dall’alto aiuta a comprendere meglio lo spazio disponibile e a fare scelte più accurate. Ricordate quindi che il progetto viene prima degli acquisti.

Errore 2) Arredare senza una linea guida

Tra gli errori di Interior design da evitare assolutamente c’è la mancanza di una linea guida. Spesso si acquistano di mobili e oggetti d’arredo singoli, perché piacciono o sono in offerta. Questo approccio porta a uno stile incoerente, dove ogni stanza sembra appartenere a un mondo diverso e l’atmosfera generale risulta confusa. 

Soluzione: il mio consiglio è creare una moodboard. Questo strumento, che sia digitale o fatto con ritagli di riviste, aiuta a definire chiaramente lo stile, i colori e i materiali che si desiderano per la propria casa. La moodboard funziona come una vera e propria bussola,in quanto offre una linea guida e una direzione chiara da seguire, facilitando tutte le scelte successive, dagli arredi ai colori delle pareti. 

Errore 3) Sbagliare l’illuminazione

L’illuminazione è un aspetto cruciale dell’Interior design, spesso trascurato o gestito in modo errato. L’errore più comune è affidarsi a un’unica fonte di luce centrale, come un semplice lampadario; questa crea un’illuminazione piatta e poco funzionale. Al contrario, anche un eccesso di luce mal posizionata può risultare controproducente e fastidioso.

Soluzione: per ottenere un ambiente ben illuminato e funzionale, è fondamentale utilizzare diverse fonti di luce e a diversi livelli. Si consiglia di combinare tre tipi di illuminazione:

– Illuminazione generale: con plafoniere o faretti, serve a illuminare l’intero ambiente in modo uniforme.

– Illuminazione d’atmosfera: crea calore e accoglienza con lampade da terra, da tavolo, sospensioni o applique. Per queste zone relax, usate lampadine con luce calda (2700-3000K).

– Illuminazione funzionale: essenziale per le aree dove è necessario vedere bene, come il piano cucina, lo specchio del bagno o la scrivania. Scegliete una luce neutra (4000K) per non affaticare la vista.

Questi sono i 3 errori di Interior design che è bene evitare per avere una casa che ci rappresenti. È importante, dunque, investire tempo nella pianificazione, definire uno stile coerente con una moodboard e progettare un’illuminazione funzionale e d’atmosfera.

Se desiderate una progettazione ottimale degli spazi della vostra casa, consultate il sito https://zeumadesign.com/

9 Settembre 2025 / / Casa Poetica

Organizzare la scrivania - Casa Poetica

Organizzare la scrivania dovrebbe essere un gesto semplice, quasi intuitivo. E invece, per molte persone, è un’azione rimandata, aggirata, sabotata ogni giorno con scuse tipo: “Non ho tempo adesso”, “Prima devo finire questo progetto”, “Tanto so dov’è tutto”.

E così, la scrivania diventa un campo di battaglia silenzioso. Fogli che si accumulano senza logica, oggetti che si spostano da una parte all’altra senza mai davvero trovare un posto. Cavi arrotolati come liane, post-it scoloriti, penne mezze scariche, quaderni iniziati e poi dimenticati.

Nel frattempo, cerchi di lavorare. Ma ogni cosa in più che hai davanti ti chiede attenzione. E ti ruba energia.



La scrivania non è un parcheggio

C’è una grande differenza tra “usare” una scrivania e viverla davvero come uno spazio di supporto. Spesso trattiamo questo piano di lavoro come un parcheggio temporaneo per tutto ciò che non vogliamo gestire subito: posta da aprire, occhiali dimenticati, caricabatterie in stand-by, biglietti “da sistemare”. Ma tutto ciò che lasciamo lì, anche solo per poco, diventa parte del nostro paesaggio mentale. E lo appesantisce.

Organizzare la scrivania non significa renderla perfetta, ma eliminare il rumore visivo e mentale. Significa decidere cosa merita di restare, e dove.



Spazio piccolo, soluzioni intelligenti

L’ottimizzazione dello spazio non ha niente a che fare con l’estetica da catalogo.
È una questione di realismo e funzionalità.

Se hai una scrivania piccola, sfrutta la verticalità: una mensola sopra il piano, un organizer da parete, anche un portadocumenti in sospensione. Ogni oggetto che sollevi dalla superficie libera centimetri preziosi — non solo per appoggiare le cose, ma per respirare meglio mentre lavori.

Un altro trucco efficace: crea punti di appoggio secondari. Una scatola bella e pratica dove raccogliere oggetti “in transito”. Una piccola cassettiera con divisori, così non devi sempre spostare tutto per trovare una graffetta. E poi scegli contenitori che ti invoglino a usarli. Il design serve anche a questo: facilitare le abitudini.



Organizzare la scrivania con la regola del bersaglio

Un modo semplice ed efficace per organizzare la scrivania è applicare la cosiddetta regola del bersaglio.
Immagina la superficie della scrivania come un bersaglio a cerchi concentrici. Al centro c’è l’essenziale: tutto ciò che usi ogni giorno, più volte al giorno. Penna, quaderno di lavoro, computer, tazza d’acqua, magari le cuffie.

Nel cerchio successivo ci sono gli oggetti che ti servono spesso, ma non continuamente: evidenziatori, caricabatterie, notes, piccoli strumenti di cancelleria. Questi possono stare a portata di mano, ma non devono occupare il centro dello spazio.

Infine, nell’anello più esterno, ci sono gli oggetti che usi raramente: etichette, puntine, archivi cartacei, ricariche di inchiostro, materiale creativo. Questi possono essere riposti in un cassetto, su una mensola, o in un contenitore dedicato.

Più un oggetto è usato, più deve essere vicino. Meno lo usi, più deve essere lontano.
Semplice, ma rivoluzionario se applicato con costanza.



Ogni oggetto ti parla. Alcuni ti urlano.

Uno degli errori più comuni è non vedere più gli oggetti che ci circondano.
Ci abituiamo alla loro presenza, li spostiamo mille volte al giorno, ma non ci chiediamo mai se servano davvero. Alcuni sono lì solo per nostalgia. Altri per senso di colpa. Altri ancora per abitudine.

Quando decidi di organizzare la scrivania, prova a guardare ogni oggetto come se lo vedessi per la prima volta. Chiediti: “Perché è qui? Mi è utile? Mi fa stare bene?”
Se la risposta è no, forse è solo polvere che prende forma.



E se fosse anche un atto di rispetto verso te stessa?

Sistemare la scrivania non è un capriccio da maniaci dell’ordine. È una scelta di cura.
Perché quello spazio — così piccolo, così quotidiano — è il punto da cui partono tutte le tue idee, i tuoi pensieri, il tuo lavoro. È un’estensione della tua mente.

Organizzarlo in modo funzionale, su misura, con soluzioni semplici ma pensate, ti permette di ritrovare il focus e, spesso, anche la motivazione.



Organizzare la scrivania, alleggerire la giornata

Organizzare la scrivania è un gesto che può sembrare banale, ma ha un impatto profondo.
A volte basta spostare una cosa per liberare uno spazio mentale. Altre volte serve andare più a fondo, cambiare approccio, trovare soluzioni nuove.

Se senti che la tua scrivania è diventata un freno più che un supporto, posso aiutarti a trasformarla in qualcosa che ti somigli, che funzioni, e che ti accompagni nel quotidiano con più leggerezza.

Scrivimi per una consulenza: insieme possiamo creare uno spazio che ti aiuti a lavorare meglio e vivere con più ordine, senza rigidità.





Cover Photo on I-Stock





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6 Settembre 2025 / / Case e Interni

Boiserie chiara in soggiorno moderno stile Quiet Luxury con divano neutro

Chi ha detto che bisogna scegliere tra arredamento classico e moderno? Nel centro storico di Barcellona, troviamo un appartamento che fa delle tendenze del design contemporaneo più elegante la sua ispirazione. Questa proprietà unisce il fascino del lusso classico alla raffinatezza del minimalismo contemporaneo, creando ambienti che sono al tempo stesso eleganti e accoglienti.

Appena si entra, si viene accolti da un’atmosfera di serenità e raffinatezza. Le ampie finestre inondano ogni angolo di luce naturale, mettendo in risalto la meticolosa cura per i dettagli. I pavimenti in parquet a spina francese aggiungono un tocco di calore e personalità, mentre le pareti, decorate con boiserie e dipinte in toni neutri, fanno da sfondo raffinato all’arredamento. Le finiture impeccabili sono la prova di una ristrutturazione che ha saputo valorizzare ogni singolo elemento.

Il filo conduttore di tutto l’appartamento è la tendenza del design contemporaneo definita Quiet Luxury: le linee pulite, i materiali naturali come legno e lino, il “meno è meglio” ma di qualità, e una palette di colori neutri si inseriscono nel silenzio di uno spazio ben studiato e senza tempo. Non si tratta solo di scegliere mobili o applicare qualche cornice, ma abbracciare un’idea di eleganza sobria che punta alla qualità e all’attenzione dei dettagli, che si riflette nella scelta di ogni pezzo, selezionato con cura per aggiungere un tocco di personalità, pur mantenendo un’armonia visiva.

Boiserie chiara in soggiorno moderno stile Quiet Luxury con divano neutro

Caratteristiche essenziali dell’appartamento

Ogni elemento è stato scelto per combinare funzionalità ed estetica. Divano e poltrone accoglienti invitano al relax, mentre le sedie da pranzo con struttura in legno e seduta in paglia di Vienna sono un chiaro tributo allo stile senza tempo. Le scaffalature modulari, tavolo e tavolini di gusto scandinavo, completano il soggiorno dove ogni elemento ha il suo posto e la sua funzione.

C’è una chiara predominanza di colori neutri caldi, legni moderni in rovere e elementi neri, che danno profondità. Troviamo anche rivestimenti in materiali più lucidi come marmi, specchi e vetri. Come ripetiamo spesso, la varietà e il contrasto creano interesse anche in ambienti minimal.

La cucina color tortora, aperta sul soggiorno, è luminosa e funzionale. Con ante lisce e maniglia a gola è dotata di un piano di lavoro in gres nero che unisce bellezza e resistenza. I mobili dalle linee essenziali e le finiture opache si fondono armoniosamente con il resto dell’ambiente giorno, confermando l’idea di un design integrato, ben progettato e coerente.

Nelle camere ritroviamo gli stessi rivestimenti del resto della casa, accompagnati da tessuti dai toni naturali con piccoli accenti di colori tenui e semplici tendaggi in lino bianco.

Boiserie: eleganza che definisce lo spazio

Non può non attirare l’attenzione l’uso sapiente delle boiserie e delle cornici decorative, che rappresentano un raffinato equilibrio tra memoria e innovazione. Le cornici, siano esse a soffitto, a pavimento o a parete, come abbiamo visto, sono tornante protagoniste in chiave sobria e grafica.

Questi elementi, un tempo simboli di sfarzo e classicismo, oggi vengono reinterpretati con una sensibilità nuova, capace di dialogare con spazi minimalisti e atmosfere sofisticate. Le boiserie non sono più solo rivestimenti ornamentali in case storiche di pregio, ma strumenti progettuali che definiscono il ritmo e la proporzione delle pareti e degli ambienti. 

Qui i muri in tonalità neutre impreziositi da leggere cornici, contribuiscono a creare profondità visiva e calore agli ambienti. Non più solo barocche o neoclassiche, oggi le cornici (di gesso, legno o materiale sintetico) si presentano con profili semplificati, geometrie pulite, misure contenute e finiture contemporanee. Inserite con misura e criterio, creano contrappunti visivi che elevano la percezione dello spazio senza appesantirlo.

Boiserie chiara in soggiorno moderno stile Quiet Luxury con divano neutro

Boiserie chiara in soggiorno moderno stile Quiet Luxury con divano neutro

Boiserie chiara in soggiorno moderno stile Quiet Luxury con divano neutro

Cucina color tortora

Cucina color tortora

Ingresso color tortora

Parete con boiserie minimal in camera da letto elegante e rilassante

Dettaglio di boiserie classica rivisitata in chiave contemporanea

Parete con boiserie minimal in camera da letto elegante e rilassante

Boiserie verniciata in tonalità neutre in una camera raffinata Quiet Luxury

Boiserie verniciata in tonalità neutre in una camera raffinata Quiet Luxury

Bagno in tonalità neutre raffinato Quiet Luxury

Bagno in tonalità neutre raffinato Quiet Luxury

Terrazzo con poltrone Ikea

Credit photo Larsson Estate

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Anna e Marco – CASE E INTERNI

6 Settembre 2025 / / Casa Poetica

Decluttering e Cultura - Casa Poetica

Decluttering e Cultura sembrano concetti lontani dalla poesia, eppure pochi generi letterari incarnano il minimalismo e l’essenzialità come i versi poetici. La poesia è un’arte di sottrazione: ogni parola è scelta con cura, ogni silenzio tra i versi ha un significato. Non c’è spazio per il superfluo, solo per ciò che è necessario e potente.

Se imparassimo a guardare i nostri spazi con lo stesso sguardo di un poeta, potremmo trasformare il decluttering in un’arte, eliminando il rumore visivo e lasciando emergere la bellezza dell’essenziale. Scopriamo insieme alcune poesie e autori che possono ispirarci a fare ordine, dentro e fuori di noi.



Decluttering e Cultura: l’arte della sottrazione nei versi poetici

La poesia ci insegna che meno è più. Ogni parola ha peso, ogni immagine ha uno scopo. Così come un poeta elimina il superfluo per arrivare all’essenza, anche noi possiamo guardare i nostri ambienti con lo stesso criterio.

Ecco alcuni poeti e componimenti che ci ricordano il valore della semplicità e dell’ordine.

Haiku giapponese – Il vuoto che parla

Il minimalismo della natura

La poesia haiku è la quintessenza del minimalismo. Con sole tre righe e pochi caratteri, riesce a evocare immagini potenti e a trasmettere emozioni profonde. Spesso ispirata alla natura, questa forma poetica giapponese dimostra che il silenzio e lo spazio vuoto sono altrettanto importanti delle parole scritte.

“Un vecchio stagno—
una rana si tuffa,
suono dell’acqua.”

(Matsuo Bashō)

LA LEZIONE: Il vuoto è parte della bellezza. In una casa troppo piena, il caos prende il sopravvento. Lascia spazio per il respiro e la semplicità.

Emily Dickinson – L’invisibile che conta

Lascia andare il superfluo per vedere l’essenziale

Emily Dickinson scriveva poesie brevi, essenziali, dove ogni parola aveva un valore assoluto. Nei suoi versi, il piccolo e l’invisibile hanno un significato profondo, mentre il superfluo scompare.

“Per fare un prato basta un trifoglio, un’ape,
un trifoglio e un’ape,
e il sogno.”

LA LEZIONE: Spesso abbiamo bisogno di meno di quanto pensiamo. Circondati di ciò che ha valore per te e lascia andare tutto il resto.

Eugenio Montale – La leggerezza come scelta

Un linguaggio essenziale per raccontare il mondo

Montale, premio Nobel per la letteratura, è un maestro della sottrazione. I suoi versi non sono mai ridondanti: ogni parola è calibrata per creare immagini potenti con il minimo indispensabile.

“Spesso il male di vivere ho incontrato:
era il rivo strozzato che gorgoglia,
era l’incartocciarsi della foglia
riarsa, era il cavallo stramazzato.”

LA LEZIONE: Anche nei tuoi spazi, taglia ciò che non serve. Il troppo pieno soffoca, la semplicità libera.

Walt Whitman – Abbraccia il cambiamento

Il fluire delle cose e delle persone

Whitman celebra la vita, il movimento, il cambiamento continuo. Nei suoi versi, il mondo è in costante trasformazione e la libertà sta nel sapersi adattare senza rimanere ancorati al passato.

“Non ti trattenere, lasciati andare!”

LA LEZIONE: Se ti aggrappi agli oggetti, rischi di perdere il senso del viaggio. Liberarti di ciò che non ti serve più ti permette di muoverti con leggerezza.



Decluttering e Cultura: come applicare le lezioni della poesia alla tua casa

La poesia ci insegna che ciò che scegliamo di lasciare è tanto importante quanto ciò che decidiamo di tenere. Prova ad applicare questi principi al tuo decluttering quotidiano:

  • Semplifica i tuoi spazi come un haiku. Lascia spazio per la luce, il vuoto e l’essenziale.
  • Tieni solo ciò che ha un significato profondo, come i versi di Dickinson. Se un oggetto non ha valore per te, liberatene.
  • Rendi il tuo ambiente più leggero, come la poesia di Montale. Taglia il superfluo, lasciando solo ciò che serve davvero.
  • Accogli il cambiamento, come insegna Whitman. Ogni tanto, fai un reset e lascia andare ciò che non rispecchia più chi sei oggi.



Un esercizio per te: scrivi il tuo haiku del decluttering

Decluttering e Cultura si fondono quando iniziamo a guardare gli spazi con più consapevolezza. Prova questo esercizio ispirato alla poesia haiku:

  1. Scegli una stanza o un angolo della casa che senti caotico.
  2. Osservalo e descrivilo in tre righe, come se fosse un haiku.
  3. Elimina un elemento che appesantisce quello spazio.
  4. Riscrivi il tuo haiku dopo il cambiamento.

Esempio:

“Scrivania piena,
libri sopra libri,
nessuno spazio.”

Dopo il decluttering:

“Un libro aperto,
luce che entra dal vetro,
aria che respira.”

Questo piccolo esercizio ti aiuterà a capire quanto l’ordine possa trasformare un ambiente, rendendolo più armonioso e vivibile.



Decluttering e Cultura: trova la tua armonia, un verso alla volta

Se la poesia ci insegna qualcosa, è che la semplicità non è una mancanza, ma una forma di bellezza. Così come un poeta sceglie con cura ogni parola, anche tu puoi decidere cosa lasciare e cosa eliminare nella tua casa per darle più respiro e significato.

Casa Poetica nasce proprio con questo obiettivo: aiutarti a trasformare i tuoi spazi in luoghi che raccontano la tua storia, dove ogni oggetto ha un senso e ogni ambiente trasmette equilibrio e serenità.

Se senti il bisogno di un cambiamento, ma non sai da dove iniziare, contattami. Insieme possiamo riscrivere la tua casa, come un poema che scorre armonioso e leggero, lasciando spazio solo a ciò che ti fa stare bene.





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6 Settembre 2025 / / La Gatta Sul Tetto

Inkiostro Bianco firma la collezione 2025 realizzata in collaborazione con La Casa Moderna, trasformando ogni ambiente in un racconto visivo capace di evocare stati d’animo e personalità. 

Inkiostro Bianco
Collezione FLORAL Architettura

Firmata da Inkiostro Bianco per La Casa Moderna, scopriamo le carte da parati della Collezione 2025. 

La Collezione, realizzata in collaborazione con La Casa Moderna, trasforma ogni ambiente in un racconto visivo capace di evocare stati d’animo e personalità. Questa vasta selezione di carte da parati va oltre la semplice decorazione. Le pareti di casa diventano storie da raccontare, emozioni, e possono creare atmosfere uniche attraverso dettagli di design esclusivi. 

Le proposte di Inkiostro Bianco per La Casa Moderna sono pensate per adattarsi a ogni esigenza estetica e funzionale. 

La collezione propone superfici che cambiano da stanza a stanza, creando atmosfere diverse e coinvolgenti. 

Inkiostro Bianco

I Pattern possono rivoluzionare lo spazio abitativo, da stampe dal gusto rinascimentale che ricordano gli affreschi, alle stampe bucoliche a quelle contemporanee e geometriche. 

Tra le opzioni più delicate, le fantasie Floral, come Architettura e Blues, sussurrano leggerezza con petali e foglie che trasformano le pareti in respiro vegetale, portando freschezza e naturalezza negli ambienti. 

Per chi predilige un ordine più strutturato, i motivi Geometric offrono un equilibrio raffinato, con trame precise e volumi definiti, evidenziati da colori che accentuano i dettagli grafici. La collezione include anche soluzioni più vivaci e dinamiche, come Jungle, dove la natura si fa selvaggia: piante, animali e colori intensi si animano lungo le superfici, creando ambienti ricchi di ritmo e vitalità. 

Spazio anche ai più piccoli con le carte da parati Kids! 

Inkiostro Bianco

Con queste carte da parati, ogni cameretta si apre ad un universo fantasioso in cui ogni parete diventa uno sfondo dove ogni bambino può dare voce alla sua creatività: immaginare, giocare e crescere. 

Inkiostro Bianco

Le opzioni Materic di Inkiostro Bianco sono ideali per chi desidera un effetto materico e tattile. Texture profonde e vibrazioni sensoriali ricordano materiali come pietra, legno e sabbia, con esempi come Cemento che restituisce tutta la matericità di una finitura autentica. 

Tutte le carte da parati della Collezione 2025 sono realizzate con elevati standard tecnici, anche nella versione di base vinilica. 

Sono prive di formaldeide, inodore, ignifughe e resistenti agli UV, facili da lavare e rimuovere, ideali anche per rinnovare arredi e complementi d’arredo. 

La Casa Moderna, progetto di arreda.net nato nel 1996, rappresenta un punto di riferimento nel settore dell’arredamento e del design in Italia e in Costa Azzurra. La loro struttura, un mix tra rete di negozi e catalogo, offrono soluzioni innovative per arredare con stile e funzionalità, sia in ambito residenziale che contract. 

La collezione di carte da parati Inkiostro Bianco si propone come uno strumento fondamentale per architetti e consumatori finali, alla ricerca di soluzioni di design che siano al tempo stesso pratiche e di grande impatto estetico. 

Info: sito ufficiale Inchiostro Bianco

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5 Settembre 2025 / / My happy place

Il fatto che più persone ricevano in eredità una casa è una situazione piuttosto comune: capita spesso, ad esempio, tra fratelli che ereditano l’immobile dove vivevano i genitori ormai defunti. Ma cosa succede se si intende vendere la casa ma non tutti i coeredi sono d’accordo? Lo spiegano i professionisti di Bassi Immobiliare, agenzia specializzata nel settore Real Estate, che offrono anche consulenza e supporto per l’adempimento delle diverse pratiche burocratiche per concludere la vendita della casa ereditata e per acquistare casa in completa serenità.

Le tre opzioni disponibili

 

Per prima cosa, come sottolineano gli esperti di Bassi, per vendere una casa ereditata occorre il consenso di tutti i coeredi; tuttavia, nel caso in cui uno di loro non sia d’accordo, esistono tre strade alternative da percorrere:

  1. Proporre una divisione del patrimonio ereditario;
  2. Cedere una singola quota ai coeredi o a terzi;
  3. Rivolgersi al tribunale.

Consideriamole una alla volta, integrando con esempi concreti.

La divisione dell’eredità

Ginevra e Marco sono due fratelli, che hanno ereditato dai genitori una villa e due appartamenti; di conseguenza, entrambi posseggono la metà di ciascun immobile. Ginevra vorrebbe vendere tutte le case, mentre Marco vorrebbe tenerne la proprietà e metterle in affitto. Dato che non trovano un accordo, i due fratelli decidono di rivolgersi a un tecnico, il quale stabilisce che il valore dei due appartamenti è equivalente a quello della villa. Ginevra e Marco decidono quindi di dividere l’eredità in modo che la villa venga intestata esclusivamente alla sorella, mentre al fratello saranno intestati i due appartamenti, che potrà affittare.

Questo esempio chiarisce molto bene l’opzione della divisione dell’eredità, che presuppone:

  • Un accordo tra gli eredi riguardo a questa soluzione;
  • La necessità di rivolgersi a un tecnico professionista;
  • Il ruolo fondamentale del notaio, il quale dovrà redigere l’atto notarile tramite cui ufficializzare la divisione dei beni ereditati.

Cessione della quota ereditata

La seconda alternativa per vendere una casa ereditata quando non c’è accordo tra tutti gli eredi consiste nella cessione della propria quota.

Prima di intraprendere questa strada, tuttavia, è importante sapere che i coeredi hanno diritto di prelazione: ciò significa che l’erede che intende vendere la propria quota deve proporla in primis agli altri. Qualora questi ultimi non siano interessati, invece, è possibile proporre a terzi l’acquisto della quota.
I coeredi hanno due mesi di tempo da quando viene loro notificato il diritto di prelazione per l’acquisto della quota in vendita per:

  1. Dichiarare di non voler acquistare la quota;
  2. Non rispondere (il che equivale a non essere interessati all’acquisto)
  3. Dichiarare di voler acquistare la quota.

Facendo, anche in questo caso, un esempio concreto, poniamo che Lucia abbia ereditato una casa insieme ai suoi tre fratelli. Lucia possiede quindi il 25% dell’immobile e, se vuole vendere la propria quota, deve proporla prima ai suoi fratelli; nel caso questi rinuncino, può cercare un altro potenziale acquirente.

Divisione giudiziale e vendita all’asta

Mentre le due precedenti opzioni si basano sul concetto di trovare un accordo tra gli eredi nel caso ci siano opinioni contrastanti su cosa fare dopo che si è ereditata una casa, la divisione giudiziale e la vendita all’asta si verificano qualora i coeredi non riescano proprio a raggiungere una soluzione pacifica. Questa opzione, tuttavia, alla fine risulta svantaggiosa per tutti. Ma scendiamo più nel dettaglio.

Un coerede può fare causa agli altri, assumendo un avvocato e chiedendo al Tribunale di competenza una divisione giudiziale. A questo punto, il giudice nomina un CTU (Consulente Tecnico d’Ufficio) che valuta i beni ereditati e prepara un progetto di divisione. Nel caso nemmeno in questo modo i beni si riescano a dividere equamente oppure la divisione non venga accettata dai coeredi, il tribunale procede con la vendita all’asta, che permette di monetizzare i beni per poi spartire la somma ricavata tra gli eredi i quali dovranno comunque sostenere la spesa dell’intera procedura.

Se l’asta va deserta e il bene non si riesce a vendere, il prezzo dell’immobile viene abbassato. È evidente che, tra le spese giudiziarie da affrontare e l’eventualità che il prezzo di vendita dell’immobile ereditato venga ribassato rispetto al suo valore di mercato, la soluzione della divisione giudiziale non sia conveniente per nessuno: per questo è importante rivolgersi in prima battuta a professionisti come quelli di Bassi Immobiliare, che aiutano a trovare la soluzione migliore per procedere con la vendita della casa ereditata in modo da raggiungere un accordo soddisfacente per tutti i coeredi. 

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4 Settembre 2025 / / ChiccaCasa

L’architettura fluida è la nuova frontiera del design. Parte dal minimalismo, ma lo reinterpreta con più flessibilità e con un uso sorprendente del colore.

Oggi, più che mai, gli spazi devono adattarsi a stili di vita in continua evoluzione. Non ambienti fissi e statici, ma luoghi dinamici che cambiano insieme a noi. Anche l’interior design si muove in questa direzione attraverso il nuovo minimalismo e il design fluido.

Il nuovo minimalismo: dal radicale al fluido

Il minimalismo nasce negli anni ’60, quando si voleva dire addio a decorazioni eccessive sposando un concept più funzionale ed essenziale. L’intento era quello di creare armonia tra l’individuo e la nuova società di massa che si era appena creata.
Le linee sono nette: geometrie pure e volumi rigidi. La palette degli interni è costituita da tinte neutre perfettamente equilibrate: bianco, grigio e diverse sfumature di marrone incarnate da materiali come metallo, legno, pelle, vetro e marmo.
Gli arredi sono quasi geometrici e senza fronzoli, pensati per essere prima di tutto funzionali.
Questi elementi, così accostati, costituiscono il minimalismo radicale, tipico, dell’architettura di Mies Van Der Rohe.

Il design si evolve con i tempi e oggi lo scenario è diverso.

Minimalismo Razionale - Villa Tugendhat, Mies van der Rohe

Minimalismo Razionale – Villa Tugendhat, Mies van der Rohe

Minimalismo fluido

Minimalismo fluido

Viviamo in un’epoca che cambia rapidamente. Per questo la progettazione deve essere flessibile: solo così può rispondere a nuove esigenze senza perdere comfort, funzionalità e benessere.

Il minimalismo non è più così rigido, ma fluido e inclusivo.
Parliamo di minimalismo fluido o “soft minimalism”.
Linee pulite ma scaldate da colore, texture e materiali. Un minimalismo meno severo e più umano. Le forme sono organiche e la palette si apre a tutte le tonalità.
L’obiettivo, adesso, è costruire spazi dinamici, in grado di seguire l’evoluzione di chi la casa la vive ogni giorno.

Architettura fluida: il valore della flessibilità

La vera forza dell’architettura fluida è la sua elasticità. Forma e funzione non sono più fisse, ma dinamiche, aperte a spazi che si modificano.

L’ambiente si trasforma in base alle necessità, sia dentro che fuori casa, superando persino i vecchi confini tra interno ed esterno.
La fluidità in architettura e interior design significa spazi che scorrono, senza barriere nette, capaci di adattarsi al modo in cui viviamo oggi: dinamico, mutevole, con funzioni che cambiano nel tempo. Non è solo un concetto estetico, ma un approccio che porta più comfort, libertà e leggerezza agli ambienti.

Spazi interconnessi e continui

  • Living e cucina che dialogano in un open space senza muri divisori o con aperture che connettono i due ambienti.

  • Librerie passanti o pareti a giorno che separano senza chiudere.

  • Lo stesso pavimento o lo stesso colore che prosegue da una stanza all’altra, creando continuità visiva.

Dialogo tra interno e paesaggio

  • Vetrate a tutta altezza che portano dentro luce e natura.

  • Palette ispirate ai colori esterni (i verdi del giardino, i blu del cielo, le tinte neutre della pietra).

  • Terrazze e balconi arredati come un’estensione del soggiorno.

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Linee morbide e dinamiche

  • Divani curvi che accompagnano lo sguardo.

  • Pareti o arredi smussati o stondati che accompagnano i flussi di passaggio.

  • Lampade e specchi dalle forme organiche o dalla struttura regolabile che sembrano “muoversi” nello spazio.

Ambienti leggeri, trasformabili, fluidi

  • Pannelli scorrevoli in vetro o legno che aprono e chiudono gli ambienti secondo necessità.

  • Pareti mobili o sistemi modulari che permettono di cambiare configurazione con facilità.

Spazi essenziali, accoglienti e adattabili

Il design si adatta in modo dinamico alle esigenze delle persone. Gli spazi si ridisegnano con facilità, assumendo nuove funzioni ogni volta che serve.

Un soggiorno può diventare home office. Una cucina si apre al living. Una terrazza diventa stanza in più. Tutto si muove, tutto è pensato per adattarsi.

  • Ambienti privi di ingombri inutili, ma personalizzati con tocchi di colore e texture.

  • Pochi oggetti da possedere: solo ciò che si usa quotidianamente merita di entrare in casa.

  • Zone pensate per cambiare nel tempo: una cameretta che cresce con il bambino, un angolo studio che si trasforma in area relax.

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Il ruolo del colore nell’architettura fluida

Il colore è il cuore di questo nuovo modo di pensare la casa.
Non più statico, ma dinamico. Non solo neutri, ma palette ampie e sperimentali.

Il colore cambia insieme alla luce, allo spazio e alle necessità. È un elemento vivo, pronto a trasformarsi.

Il colore ha il potere di cambiare tutto. Può ampliare o ridurre visivamente una stanza, renderla più accogliente o energica, rilassante o stimolante.

Nell’architettura fluida diventa uno strumento progettuale vero e proprio: modellare, trasformare, sperimentare. Nessuna regola fissa, solo possibilità infinite per esprimere stile e personalità.

Innovazione tecnologica e ricerca artistica

Nel soft minimalism, tecnologia e arte si incontrano e danno vita a soluzioni leggere, resistenti, originali.

Da una parte, nuovi materiali e tecniche costruttive rendono gli spazi più versatili. Dall’altra, l’ispirazione artistica porta colori, texture e forme che rendono ogni ambiente creativo e unico.

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L’importanza di un arredo camaleontico

Un arredo camaleontico rende la vita più semplice e gli ambienti più belli.
Un esempio? Delle sedie moderne e colorate dal design accattivante e accogliente, che trovano posto in ogni stanza della casa e sempre con stile.

Gli arredi non restano indietro: devono essere dinamici come gli spazi.
Ecco una serie di esempi di arredi fluidi per interni dinamici.

  • Divani curvi o modulari: seguono le linee morbide della stanza o si riconfigurano facilmente. Angolo conversazione oggi, con i moduli uno di fronte all’altro, zona relax domani con una configurazione lineare o a L.

  • Tappeti tondi o dalle forme organiche: spezzano la rigidità delle stanze rettangolari e introducono un movimento naturale.

  • Sedie moderne e colorate: leggere, comode e pronte a spostarsi da una stanza all’altra. Da sole portano carattere, in gruppo diventano protagoniste.
    Scopri una selezione di sedie minimaliste e moderne ideali per un interno fluido.

  • Poltroncine, pouf e panche: sedute extra che si muovono con facilità e diventano punti d’accento nello styling.

  • Schermi o separé riposizionabili: delimitano senza chiudere, perfetti per creare micro-zone di privacy (anche temporanea) in un open space.

  • Carrelli su ruote: mobili e versatili, si trasformano in bar, piano d’appoggio o mini ufficio mobile (con stampante, cancelleria e portatile, che si muove con te).

  • Librerie modulari a giorno: dividono senza isolare, permettendo riconfigurazioni nel tempo.

  • Lampade scultoree con bracci mobili: si spostano e si regolano, portando luce dinamica e forme fluide.

  • Sgabelli, tavolini o pouf contenitore, sovrapponibili tra loro o impilabili: da usare impilati o separati, leggeri e sempre pronti ad adattarsi.

  • Mensole sospese: creano movimento verticale e lasciano libertà di styling.

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Architettura fluida negli interni: una tendenza passeggera?

L’architettura fluida non è una banale tendenza: è un nuovo modo di pensare gli spazi, più vicino alla vita reale e ai suoi cambiamenti. Parte dal minimalismo ma lo rende contemporaneo, grazie a flessibilità, linee morbide e un uso del colore capace di trasformare ogni ambiente.

Dentro questa visione, anche l’arredo diventa camaleontico: sedie leggere e colorate, divani modulari, tavoli curvi e librerie a giorno non sono più semplici oggetti, ma strumenti per rendere la casa dinamica, accogliente e sempre su misura.

In un mondo che cambia alla velocità della luce, non possiamo più fare a meno di un design che si adatta, si muove e cresce insieme a noi.

ADV| Questo contenuto è stato scritto in collaborazione con Deghi.

4 Settembre 2025 / / La Gatta Sul Tetto

Settembre è il mese della ripartenza: finite le vacanze estive, i nostri ragazzi devono affrontare il rientro a scuola. Per aiutarli a ritrovare concentrazione e motivazione, preparare un angolo studio ben organizzato, funzionale e personalizzato può essere la soluzione ideale.

angolo studio

Diciamoci la verità: la fine delle vacanze, con il ritorno alla routine quotidiana, è un momento difficile per tutti, ma per bambini e ragazzi lo è ancora di più. Cerchiamo allora di rendere questo momento il più positivo possibile, per esempio riorganizzando insieme a loro lo spazio dedicato allo studio. Un angolo studio ben arredato può aiutare i ragazzi a vivere lo studio quotidiano con più serenità e motivazione.

Ecco come allestire uno spazio studio perfetto per il nuovo anno scolastico, con idee di arredo, attrezzature indispensabili e decorazioni per renderlo accogliente e stimolante.

La scrivania, regina dell’angolo studio 

La scrivania è indubbiamente la regina dell’angolo studio. È lo spazio nel quale i nostri ragazzi passeranno la maggior parte del loro tempo, quindi la scelta deve essere ben ponderata. 

Scegliete possibilmente una scrivania con un piano ampio, meglio se con cassetti o vani per riporre quaderni, penne e accessori. Se lo spazio non è molto grande, non scoraggiatevi, esistono soluzioni salva spazio, come le scrivanie angolari o attrezzate con mensole e contenitori in verticale.

  • Per bambini e preadolescenti, dai 6 ai 12 anni, privilegiate modelli con altezza regolabile, che accompagnano la crescita e rappresentano un investimento a lungo termine.
  • Per i più grandicelli, meglio puntare su scrivanie spaziose, con almeno 120 cm di larghezza, per poter collocare il computer oltre ai libri e alla cancelleria.

Per farvi un’idea, potete visitare il sito idmarket.it , che offre innumerevoli soluzioni per creare un angolo studio per ogni esigenza. Se posso darvi un consiglio, coinvolgete i vostri ragazzi nella scelta degli arredi, gli adolescenti soprattutto, poiché hanno già le idee chiare sullo stile che preferiscono.

angolo studio

Le opzioni sono varie, dallo scandi-minimal, con gambe in legno chiaro, colori neutri, linee essenziali, allo stile industrial-urbano, con piani in legno scuro e gambe in metallo nero. O ancora, scegliete uno stile più eclettico, con scrivanie dipinte in colori vivaci o in tinte pastello.

Infine, completate la postazione con una buona seduta ergonomica, possibilmente regolabile in altezza e con supporto lombare. La sedia ergonomica, oltre a preservare la salute dei ragazzi, è comoda e confortevole e può aiutarli a restare concentrati più a lungo.

Uno spazio ordinato e organizzato 

Un angolo studio ordinato e ben organizzato favorisce la concentrazione ed evita perdite di tempo, per esempio per cercare il quaderno o la penna che non vogliono farsi trovare. La maggior parte dei ragazzi sono per natura disordinati e distratti da mille stimoli, e aiutarli a mantenere in ordine il loro spazio è un buon modo per renderli più disciplinati.

Gli accessori per organizzare lo spazio di lavoro non mancano. Anche se la scrivania è dotata di cassetti, è sempre utile avere sul piano vassoi per fogli, porta penne, porta matite, vaschette per evidenziatori, graffette e così via.

Oggi è ormai indispensabile dotare lo spazio per lo studio di caricatori per telefoni, tablet e computer. Scegliete tra i numerosi dispositivi presenti sul mercato, dotati di porte USB e prese multiple e dal design gradevole, da collocare sulla scrivania.

Molto utili gli organizer verticali, che si possono appendere a parete, sopra la scrivania. Oltre a mantenere in ordine l’angolo studio, consentono di risparmiare spazio.

Infine, bisogna pensare a riporre in modo ordinato i libri scolastici. Perfette le librerie modulari componibili, che si possono ampliare con l’aumentare del numero e del volume dei libri. Prevedete anche delle mensole a muro, per piccoli libri e oggetti personali, che arredano e alleggeriscono lo spazio.

Un angolo studio personalizzato e confortevole 

Infine, pensiamo alla personalizzazione dell’angolo studio, forse l’aspetto più importante per i nostri ragazzi. Incoraggiamoli ad esprimere la loro personalità, anche se gli oggetti che sceglieranno non corrispondono ai nostri gusti. 

Partiamo dall’illuminazione, elemento fondamentale per il confort visivo, ma anche per lo stile e per l’atmosfera della stanza. Oltre alla luce principale, una lampada da scrivania orientabile è indispensabile per illuminare adeguatamente il piano di lavoro. Optate per una buona lampada da tavolo LED con luce naturale regolabile, che aiuta ad evitare l’affaticamento visivo.

E poi ci sono le strisce LED colorate, le scritte al neon o le ghirlande luminose per decorare e creare un’atmosfera particolare e personale. 

Per le decorazioni c’è l’imbarazzo della scelta, dalle stampe ai poster, dalle bacheche per appendere promemoria, fotografie, biglietti dell’ultimo concerto del cantante preferito. 

In conclusione, creare un angolo studio personalizzato e ben organizzato aiuta i ragazzi a sentirsi più motivati e a vivere il ritorno a scuola in modo positivo.