
An artist loft in Paris















Ai piedi del Monte Rosa (dal colore che prende in certi momenti della giornata), in una sorte di valle tempestata di massi caduti come briciole dalle parete rocciose, siede un rifugio costruito nel 1925 e ri-decorato nel 1980 (vedi i tavoli in formica), il Rifugio Zamboni-Zappa.
Ho passato una notte lì con Alex e Giulio e all’occasione ho fatto almeno una trentina di foto. Svegliarsi in questa location meravigliosa e fare colazione in questo rifugio dagli interni così particolari, è stata sicuramente un’esperienza da rifare.
Il rifugio si adagia proprio sotto la parete Est del Monte Rosa, offrendo un punto di vista unico sull’imponente massiccio. Per arrivare al rifugio, bisogna prendere due seggiovie da Macugnaga (o camminare, dipende dalle tue gambe) e poi arrampicarsi per sentieri panoramici e ghiacciai per circa un’ora (anche in questo caso, dipende dalle tue gambe).
Il rifugio è gestito da una coppia molto carina e amichevole e ospita la notte o anche solamente a pranzo.
Io vi raccomando vivamente di dormire lì (non vi scordate di prenotare).
Quando, a metà pomeriggio, l’ultimi gruppetti di visitatori va via, ti ritrovi all’ombra delle vette del Monte Rosa, circondato dalla forza della natura, in una solitudine epica ma al protetto fra le pareti di questo bellissimo rifugio.











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L’European Product Design Award, evento globale all’avanguardia nato con lo scopo di dare risalto e promuovere i migliori prodotti di design, ha appena annunciato i vincitori dell’edizione 2020 sia in ambito professionale che studentesco.
Il concorso ePDA 2020 ha ricevuto iscrizioni da ogni parte del mondo con prodotti di design tra i più rivoluzionari e innovativi proposti nelle diverse categorie, da Home Interior Products e Illuminazione a Packaging Design e Sustainable Living, tutti in competizione per aggiudicarsi i migliori premi di questo prestigioso concorso, che offre la meritata visibilità ad aziende, designer, progettisti e studenti di tutto il mondo.
La giuria ha selezionato lo studio Foster + Partners come Product Design of the Year 2020, per l’innovativo design del televisore “LG SIGNATURE OLED TV R”.
Foster + Partners ha stretto una partnership con LG, utilizzando la sua tecnologia di schermo OLED roll-roll all’avanguardia, per ridefinire l’idea della televisione e degli spazi abitativi che occupa. La nuova tecnologia consente una pianificazione spaziale flessibile preservando la purezza degli spazi abitativi.
La giuria ha premiato come Emerging Product Design of the Year 2020, il designer Wojciech Morsztyn diplomato al Royal College of Art nell’ambito dell’Intelligent Mobility, con il progetto “OCEAN COMMUNITY” nella categoria Trasportation.
Si tratta di una serie di case galleggianti interconnesse che, collegate tra di loro tramite passerelle, rendono la vita autonoma trasformando mari e oceani in spazi abitabili, come se fossero delle estensioni naturali delle città costiere. Ogni abitazione modulare sarà autonoma e avrà la capacità di immagazzinare e filtrare l’acqua, canalizzare il flusso d’aria per rinfrescare e raccogliere l’energia del sole e del vento.
Hossein Farmani, fondatore e presidente di ePDA e della sua società madre, Farmani Group, ha commentato:
“ePDA riconosce non solo grandi progetti di prodotti, ma anche grandi designer, visionari, artisti e creatori che danno vita a questi progetti. Sappiamo che ognuna delle iscrizioni al premio di quest’anno rappresenta innumerevoli ore di lavoro appassionato e impegno instancabile, e i risultati sono davvero stimolanti. Sono orgoglioso ed eccitato mentre accendiamo i riflettori su questi fantastici prodotti che aiuteranno a plasmare il nostro futuro!”
Per conoscere tutti i vincitori vai su www.productdesignaward.eu
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L’architetto Marco Stacchini di msplus architettura progetta il nuovo negozio Ottica Mascagni a San Miniato, uno spazio moderno e dallo stile ricercato.
Il progetto nasce dal ribaltamento cromatico dello spazio: non il semplice bianco, ma il suo opposto, il nero. Una parete rivestita completamente con mattonelle nero lucido valorizzano, attraverso il contrasto cromatico e il riflesso, i “cassetti ripiani” che come per magia fuoriescono dal muro e si illuminano valorizzando i veri protagonisti del progetto: gli occhiali.
L’orizzontalità enfatizzata anche dal cromatismo fucsia della stuccatura della parete, guida lo sguardo del cliente verso la parete rivestita con una carta da parati in stile tropical, quinta scenografica di tutto l’ambiente. Un ambiente “semplice”, dove le linee parallele generate dalla conduttura della areazione centrale e dai binari delle luci enfatizzano e accentuano la fuga prospettica verso la quinta della carta da parati.
Lo spazio, caratterizzato da pochi cromatismi, è riscaldato dalla presenza del legno naturale, che dalla fascia sottostante le cassettiere tecniche, genera per estrusione il “ceppo” geometrico del bancone tornado poi a essere il materiale principe per i piani orizzontali dei tavoli.
A completare la ricerca stilistica di questo negozio di ottica, le scenografiche lampade da tavolo “Giraffe in Love”.
Con il progetto Ottica in Black, l’architetto Marco Stacchini ha volutamente sradicato il classico stereotipo di negozio per questo settore commerciale.
Progetto: Marco Stacchini – msplus architettura
Foto: Chiara Tuccini, architetto di MSplus architettura
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Il bagno è sempre più area welness con servizi che perfezionano e arricchiscono le capacità di questo spazio della casa. L’azienda irlandese Flair ad esempio propone una collezione di docce anticonformiste che si adattano a tutte esigenze progettuali per un sistema doccia walk in elastico ed estetico.
Flair propone la collezione Ayo, un programma doccia completo e dalle mille sfaccettature. La sua versione di doccia che nelle case di oggi tende ad essere sempre più grande, risponde alla richiesta di angoli relax che restino areosi, funzionali meno tecnici ma più belli da vedere.
L’innovativa collezione AYO dona la libertà di giocare con le varie combinazioni disponibili per offrire autentiche soluzioni all’avanguardia su misura ad ogni spazio bagno.
Prima di tutto con Ayo si va ad eliminare la porta della doccia, gli elementi fissi sono in vetro trasparente e le strutture sono rigorose, stile già confermato dal brand che si abbina perfettamente alle soluzioni d’arredo bagno contemporanee.
Altre qualità? Le garanzie di sicurezza con spessori dagli 8 ai 10cm del vetro, facilità di montaggio e tenuta all’acqua. I profili possono essere incassati nella parete, rispondono alla continua ricerca del mercato dell’estetica essenziale.
Tutti gli elementi della collezione sono testati e ispezionati dal reparto R&D di Flair che verifica la qualità delle guarnizioni, dei profili in alluminio, oltre ad effettuare continue prove di trazione, impatto, movimento per le alette rotanti aggiuntive e di corrosione in nebbia salina.
Un prodotto dal design fiero, Designed for life, fatto per durare nel tempo e per migliorare la vita di tutti i giorni, assicurando un vero piacere a chi lo usa. Oggi possiamo dire con certezza che l’innovativo design della collezione AYO, la rende la scelta migliore tra le collezioni disponibili sul mercato del settore.
Il rivestimento protettivo di Flair, incluso, è in grado di rendere idrorepellente la superficie del vetro prevenendo così la formazione del calcare e sporcizia.
In totale Flair offre 37 combinazioni possibili per la collezione Ayo nella prima fase di lancio, confermata da un’ampia scelta tra le finiture e lo spessore del vetro, i profili e i colori, le tipologie di guarnizioni e accessori vari.
Articolo di Silvia Fabris
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Oggi condividiamo questa idea fai da te di Paper & Stitch.
Per creare il tuo bastone per tende in stile scandinavo, avrai solo bisogno di pochi elementi. La soddisfazione di farlo da soli è impagabile!
Scegli un bastone di legno leggermente più lungo della tua finestra, calcola circa 20 cm in più. Nei negozi di fai da te è possibile comprare liste di legno rotonde in lunghezze variabili, che puoi anche far tagliare a misura (altrimenti dovrai pensarci tu). Se la tua finestra è piccola, può bastare addirittura un bastone per scope (dovrai tagliare le estremità).
Conviene carteggiare l’asta di legno per assicurarsi che sia liscia a sufficienza da far scorrere la tenda. Quindi passa una o due mani di vernice trasparente, sempre per facilitare lo scorrimento della tenda. Lascia asciugare completamente.
Nel frattempo misura e taglia le strisce di cuoio in due pezzi uguali: ogni pezzo deve avvolgere completamente il bastone e in più devi calcolare almeno 4 cm ulteriori su ciascuna estremità (verificare sul bastone la misura).
Piegare a metà ogni striscia di cuoio e fare il segno del foro per appenderla al muro.
La parte più difficile consiste nel misurare la lunghezza della tenda infilata sul bastone e la striscia di cuoio che la sostiene. Segnare le misure sul muro dell’altezza dove andranno posizionati i chiodi o i tasselli con le viti.
Martellare o avvitare le strisce di cuoio alla parete. Quindi infilare la tenda sul bastone e infine il bastone attraverso le cinghie di cuoio. Voilà!
Fonte foto: Paper & Stitch
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Anna e Marco DMstudio – CASE E INTERNI
Esempi di riqualificazione di aree industriali: il tabacchificio di Brescia. Quando sinergia e rete sul territorio riescono a valorizzare risorse dimenticate
Quante aree industriali abbandonate ci sono in Italia?
Quante di queste sono monumenti e quindi patrimonio culturale? Meriterebbero tutte una seconda vita, invece di essere lasciate al degrado e alla dimenticanza.
Ogni tanto succede che ci siano imprenditori illuminati, dalla visione ampia e futuristica, che riescono a compiere un piccolo miracolo.
È il caso dell’ex Tabacchificio di Brescia che è tornato a splendere col nome di La Tabaccaia.
Te ne parlo ora.

Quando ho visto le foto del progetto di riqualificazione finito, mi sono innamorata del luogo.
Impossibile non succedesse e impossibile non capiti anche a te appena vedrai le foto. Ho quindi voluto scavare un pochino più a fondo per conoscerne meglio la storia e capire chi effettivamente avremmo dovuto ringraziare per tutto questo.
Grazie ad un bellissimo articolo del Giornale di Brescia (che ti invito a leggere), ho scoperto che questa struttura è stata costruita tra il 1933 ed il 1934. Ci hanno lavorato ben 300 persone fino al 1956, anno in cui la struttura ha chiuso.
L’ex tabacchificio negli anni è diventato anche filanda e consorzio, fino a che è subentrato lo stato di abbandono assoluto, tra erbe, muri pericolanti e senzatetto che vi cercavano riparo.

Arriviamo nel 2017, quando c’è il punto di svolta. Giordano Agosti con la sua AJ group rileva la struttura, pronto a traghettarla verso il suo nuovo destino. Agosti è a capo anche della Ristorent, azienda che si occupa di noleggio di attrezzature per catering.
La società di Agosti comincia i lavori di messa in sicurezza, consolidamento e di recupero della struttura. Si arriva al fatidico 2020 che obbliga a fermare il cantiere per qualche mese. Ma Agosti non si perde d’animo e decide di utilizzare il cortile esterno della struttura, in queste sere d’estate.
Un open air aperto a tutti anche solo per concedersi una pausa, sorseggiare un buon bicchiere di vino, cenare degustando le numerose e differenti proposte culinarie offerte dallo street food, dal bistrot e dall’osteria, che ospiterà grandi nomi della ristorazione italiana.

In questi 10.000 mq riparte un’estate dai ritmi volutamente più lenti, deputato alla condivisione e agli incontri. Uno spazio che proporrà tante attività, nate dalla collaborazione con aziende e attività presenti sul territorio.
Ed è proprio il legame col territorio la forza propulsiva del progetto, ospitando differenti esperienze, diventando incubatore di idee e startup, promotore di cultura e coscienza ambientale.
Anche il progetto di arredo e allestimento dello spazio vede protagoniste due grandi aziende della realtà Bresciana: Creative-Cables per l’illuminazione e SCAB Design per le sedute.

L’area del bistrot è stata infatti arredata con la seduta Lady B, in tecnopolimero (un materiale resistente ai raggi UV e agli agenti atmosferici, nonché leggero ma robusto) ed in vari colori terra. La poltrona fuori scala Lisa Lounge Club con il suo tavolino, invece, è l’oggetto cult di una installazione site-specific.
Tutti questi prodotti sono di SCAB Design, che è proprio di Brescia. Un’azienda che ha come valori fondanti stile, qualità, produzione 100% italiana e rispetto dell’ambiente.

La parte dell’illuminazione è firmata Creative-Cables. Un’azienda giovane che però si è fatta conoscere subito ed in tutto il mondo. Il prodotto di punta è molto semplice: un cavo elettrico, come quello utilizzato in qualsiasi lampada, lampadario o elettrodomestico, che viene ricoperto in oltre 250 combinazioni colore-tessuto, utilizzando la stessa tecnologia alla base delle produzioni di passamaneria. Quindi da componente elettrico a elemento di design.
Per La Tabaccaia hanno proposta EIVA, il primo portalampada cablabile e riaccessibile in classe IP65 al mondo. Diverse possibili combinazioni per lampade da esterno colorate, durevoli, pratiche e funzionali. Il set-up illuminotecnico è stato seguito da CroVal.

Questo progetto di riqualificazione è davvero splendido esempio sotto più punti di vista. Prima di tutto perché sono riusciti a riportare in auge un pezzo splendido di architettura industriale, permettendo a tutta la comunità di poterne godere.
In secondo luogo, perché si è dimostrato che creando sinergia e rete tra le differenti realtà del territorio si può creare qualcosa di unico, che valorizza un paese stupendo come il nostro. Più aziende che lavorano insieme per dare vita ad uno spazio in cui è possibile passare del tempo di qualità.
Tutto questo mentre si sta seduti su elementi d’arredo di assoluta qualità, frutto di ricerche e scelte di design di un’azienda innovativa ed internazionale. Così come le luci: la rappresentazione di un progetto che è nato da poco, ma ha le carte in regola per diventare un’icona.
L’articolo Esempi di riqualificazione di aree industriali: il caso di successo del tabacchificio di Brescia sembra essere il primo su Benvenuti sul mio blog dove l’interior design è reso facile.
Le fonti luminose sono oggetti d’arredo dal grande impatto estetico e al contempo funzionali, creano atmosfera e sono in grado di definire anche lo stile dell’intera stanza.
Tra i modelli più amati ci sono senza dubbio le lampade da tavolo, accessori must have nelle case ma che spesso vengono un po’ sottovalutati. Oggi più che mai ricercate e acquistate anche online, declinate in infinite forme, dimensioni, finiture e colori le lampade da scrivania sono ideali anche per completare l’angolo studio, e con l’aumento dello smart working sono state riscoperte e rivalutate.
Come anche gli altri arredi e complementi moderni, sono accessori salva-spazio, essenziali nelle forme e nel funzionamento, molti modelli sono versatili e non mancano le proposte iconiche. Si tratta in questo caso di lampade da tavolo di design realizzate da veri designer che hanno segnato la storia dell’arredo e sono ad oggi veri oggetti del desiderio per gli amanti del genere. Inoltre, grazie alla presenza sul mercato di infinite versioni, è possibile acquistare una lampada da tavolo di design anche a prezzi davvero accessibili, ottime idee regalo originali e di sicuro successo. Una lampada da tavolo, al di là dello stile e del modello, è un dono unconventional ma sempre gradito, utile e di grande effetto. In generale nascono per essere poggiate su superfici piane come tavoli o scrivanie e sono progettate per illuminare una porzione della stanza o per agevolare la lettura. Un altro elemento distintivo della lampada da tavolo è il paralume che non ha solo una funzione estetica ma riesce a filtrare i fasci luminosi, la luce assume nuance perfette per godere anche di un effetto cromoterapico.
A distinguere le lampade da tavolo da altri apparecchi illuminanti c’è anche l’asta, o stelo, solitamente regolabile e tra le proposte classiche o più originali c’è davvero da perdersi. Infine un ultimo elemento distintivo delle lampade da appoggio è la base che può essere più o meno ampia, con interruttori di accensione incorporati o meno, rialzata o piatta, ma anche a morsetto da agganciare alla scrivania o al tavolo da lavoro. Per quanto riguarda l’accensione i modelli più comuni sono dotati di tradizionale interruttore on/off, ma ci sono anche lampade da tavolo con dimmer che consentono di regolare l’intensità del fascio luminoso.
Come abbiamo già accennato le lampade da tavolo sono tante e ne esistono anche di molto originali e funzionali. Di seguito abbiamo voluto raggruppare le tipologie più conosciute e in voga che vale la pena conoscere e acquistare per sé o da regalare.
Le lampade da tavolo sono tantissime e ognuna ha la sua particolarità, ma tutte in generale creano atmosfera e agevolano la vista. Possiamo dire che tra i modelli più acquistati ed utilizzati ci sono senza dubbio le lampade da ufficio e proprio in questa categoria i designer si sbizzarriscono ogni anno e propongono modelli unici e capaci di rubare la scena anche all’arredo più scenografico. Non solo, a seconda dei modelli, del colore, dello stile e della texture questi accessori luminosi possono integrarsi alla perfezione con gli stili d’arredo più in voga. Ma vediamo nel dettaglio quali sono le tipologie di lampade da ufficio più di tendenza e che si possono trovare su diversi siti in vendita online come su Verdelilla Home.
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Ora che sai cosa significa avere una piscina con acqua salata è il momento di scoprire come funziona l’elettrolisi del sale in piscina, ovvero il metodo di disinfezione automatico dell’acqua attraverso la produzione naturale del sale.
Il cloro può essere prodotto direttamente il loco. Come? Partendo da semplice sale disciolto direttamente nell’acqua della piscina. Stiamo parlando del processo di elettrolisi salina, consentito da un apparecchio chiamato clorinatore, che, attraverso un campo magnetico, scinde la molecola di cloruro di sodio, dando così origine a cloro gassoso e acido ipocloroso, oltre che a un residuo di ipoclorito di sodio. Poiché l’ipoclorito di sodio determina un innalzamento del pH dell’acqua, occorre tenere questo parametro costantemente sotto controllo e deve essere regolato attraverso gli appositi sistemi automatici (il funzionamento risulterà ottimale con un livello di pH pari a 7.2). Il consumo di cloro è legato a una serie di fattori, come l’utilizzo della vasca o le condizioni meteo, quindi non si può definire con esattezza la quantità precisa richiesta da ciascuna piscina.
In generale, bastano 4-5 grammi di sale per litro: in seguito alla prima immissione di tale quantitativo in acqua all’avvio dell’impianto, basterà integrarne la dose nel corso dell’anno con aggiunte molto più contenute. Da non sottovalutare, però, i possibili effetti dell’acqua salata sui complementi presenti in vasca: il sale disciolto nell’acqua, infatti, potrebbe corrodere le parti di accessori realizzati con materiali inadatti. L’acciaio impiegato, ad esempio, dovrebbe essere Inox AISI 316L.
Il sistema di elettrolisi salina deve essere scelto e calibrato in base alle dimensioni della piscina e al suo utilizzo. Ne consegue che il suo costo dipende, prima di tutto, dalla dimensione della piscina: maggiori sono i metri cubi di acqua da trattare, maggiormente potenti dovranno essere le cellule di elettrolisi, così come più alto sarà il numero di elettrodi, di anodi e di catodi. Alcuni apparecchi, inoltre, offrono anche altre prestazioni, come il controllo automatico di pH e Redox, elementi che fanno inevitabilmente incrementare il costo del dispositivo. Un clorinatore può durare in media da 3 a 5 anni, a patto che sia eseguita una manutenzione corretta dell’impianto.
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