Per il prossimo 16 maggio “Giornata Internazionale della luce” l’architetto Domenico De Rito con studio a Cosenza, ha ideato e curato un Forum, dal titolo, “la luce illumina la storia”. Secondo l’UNESCO, lo scopo di questa giornata è quello di rafforzare la cooperazione e sfruttare il suo potenziale per promuovere pace e sviluppo. Le tecnologie basate sulla luce svolgono un ruolo importante in: istruzione, arte, scienza, cultura, sviluppo sostenibile, comunicazione.
Un progetto di luce sostenibile per valorizzare il patrimonio archeologico della Calabria
Il progetto dell’architetto De Rito, prevede di “mettere in luce” in Calabria, il Mausoleo Romano, che sorge sulla costa dell’alto Tirreno cosentino, nel borgo di Cirella, in c/da Tredoliche.
L’impianto illuminotecnico e la sistemazione della zona circostante il manufatto, fanno parte di un progetto più ampio che comprende anche la riqualificazione della “passeggiata archeologica” con i resti della villa Romana e le vasche nella zona dell’antico porto. Riqualificazione che non intende esclusivamente corredare i luoghi e gli spazi di illuminazione pura e semplice ma, di dotare questi luoghi gia’ suggestivi per natura, di una radiazione calda, accogliente e affascinante, capace di far apprezzare questi luoghi dalla storia millenaria agli appassionati avventori. Tutto ciò per restituire libertà a questo “teatro storico” naturale e magico affacciato sul mare di Cirella.
Intervista all’Architetto Domenico De Rito
In vista della Giornata Internazionale della Luce, abbiamo incontrato l’architetto Domenico De Rito per approfondire il significato della Cultura della Luce nel progetto architettonico. Dalla valorizzazione dei siti archeologici calabresi fino alla sostenibilità negli spazi privati, De Rito racconta visioni, soluzioni e riflessioni sul ruolo dell’illuminazione come strumento etico, ambientale e narrativo.
Il progetto di Domenico De Rito per illuminare il patrimonio archeologico di Cirella
Architetto, quale fra i monumenti o i luoghi della Calabria le piacerebbe illuminare?
Il progetto a cui in questo momento mi sto dedicando, quello di “mettere in luce“ la zona archeologica dell’antica Cirella mi sta gratificando molto, poichè mi da la possibilità di restituire al territorio, grazie all’Amministrazione Comunale di Diamante che sa ascoltare ed è colta e sensibile, un’emergenza architettonica così vetusta e preziosa come il Mausoleo Romano ed un sito suggestivo come la passeggiata archeologica. Restituire loro la dignità che meritano, salvarli dal degrado e “metterli in luce“ in tutti i sensi significa anche implementare un tipo di turismo più qualificato che non sia unicamente balneare ma che divenga un attrattore culturale e sostenibile.
Sostenibilità e innovazione negli impianti di illuminazione pubblica
Per quel che riguarda l’impianto illuminotecnico della “passeggiata archeologica” lungo la scogliera ho progettato una luce dinamica con sistema crepuscolare. Una luce sempre accesa dall’imbrunire ma che, quando percepisce il passaggio di presenza umana aumenta il suo flusso di luce per garantire sicurezza e maggior visibilità ma, poi automaticamente in situazione di non presenza, l’intensità della luce diminuisce per garantire un intelligente risparmio energetico.
In questo modo possiamo parlare di progetto sostenibile. In primis la luce è sicurezza per la comunità ma, soprattutto quando parliamo di illuminazione pubblica è necessario che si tenga conto del controllo dei consumi energetici quindi considero fondamentale adottare sistemi dinamici e crepuscolari.
Progettazione della luce negli spazi privati
E nel privato qual è secondo lei la soluzione?
Anche per quanto riguarda la progettazione nell’edilizia privata è fondamentale lo studio della luce naturale e di quella artificiale. Qualche anno fa, ho disegnato la luce nello zoccolo dei gradini di una scala per un eco b&b, che funziona con sistema crepuscolare, garantendo sempre dall’imbrunire la presenza della luce, sicurezza e controllo dei consumi.
Dobbiamo comprendere che anche la luce all’aperto negli spazi privati appartiene a tutti, la sua ricaduta e’ sempre di dominio pubblico. Può accadere di ricevere in casa propria, luci indesiderate e fastidiose proiettate dal giardino del vicino di casa o dall’illuminazione pubblica.
Attualmente sono in fase di completamento per i lavori di ristrutturazione di un antico Casale il cui progetto illuminotecnico l’ho pensato per creare all’esterno suggestivi scenari in sintonia con quelli della luce del sud dall’imbrunire, e di notte lasciar spazio a quello immenso e magico del firmamento nell’intento anche di non interferire con le abitudini dei volatili, quindi a difesa dall’inquinamento luminoso. All’interno ho fatto di tutto per attrarre il più possibile la luce naturale mentre per quella artificiale ho dotato gli spazi di una luce calda e accogliente sempre tenendo conto del risparmio energetico e non solo. Altro esempio calzante è la progettazione della luce per il rudere di c/da Lauro, progetto in fase di maturazione, la luce è indiretta e con sistema crepuscolare, senza creare inquinamento luminoso.
Normative e cultura della luce in Italia
Ma come si regolano i progettisti: in Italia esiste una vera e propria regolamentazione?
Mentre nei Paesi europei le regole sono diverse, in Italia “il piano della luce” viene regolamentato dalle singole Regioni. Ormai in Italia il piano esiste in quasi tutte le regioni ma, nonostante ciò, vedo ancora luce selvaggia, inquinamento luminoso e, la cosa più grave vedo luce colorata senza un motivo. Mi spiego meglio: vedo ancora in giro sfere che illuminano piazze e strade, ma anche negli spazi privati, e poi, la luce colorata senza un senso.
La luce colorata deve esclusivamente segnalare iniziative o eventi, per esempio è bene che il 25 novembre, edifici di rilevanza storica o monumenti, si illuminino di rosso per la “Giornata Internazionale contro la violenza sulle donne” mentre di blu il 2 Aprile per ricordare la “Giornata sulla consapevolezza dell’autismo” … la luce diventa (ancora non lo è) Comunicazione e Linguaggio. La Cultura della Luce!
Domenico De Rito, Architetto della Luce – Studio e Ricerca
Domenico De Rito è architetto, docente di disegno e storia dell’arte e membro del Centro Cetri-Tires, Circolo europeo per la Terza Rivoluzione Industriale. Partecipa a tavoli internazionali in qualità di architetto della luce ed esperto di daylighting, design e sviluppo sostenibile.
Lo studio ddra+d
Nel 1997 fonda lo studio ddra+d con sede a Cosenza con cui svolge le attività di ricerca e professionali. Fin dalle prime fasi della sua carriera, l’architetto De Rito ha indagato a fondo, con metodo e curiosità, la disciplina architettonica, maturando esperienze significative nel campo della riqualificazione urbana e di quella paesaggistico/ambientale, della progettazione architettonica, dell’interior design.
La ricerca sulla luce
Una ricerca ininterrotta, appassionata, meticolosa, concentrata sulle differenti modalità di impiego della luce naturale e artificiale: una materia di cui è diventato tra i principali esperti in Italia. Tutto inizia nel marzo del 2004 quando ha ideato e condotto il suo primo seminario sulla disciplina del linguaggio luminoso con il mood: “La riqualificazione urbana di una città, di un’area passa certamente dall’attenta progettazione sostenibile della luce che è parte integrante del processo progettuale architettonico complessivo.”
Progetti urbani e sostenibilità
Nel 2009 presenta con il suo studio il progetto di riqualificazione della via Padre Giglio, importante arteria della città di Cosenza con l’innovativa soluzione di luce dinamica, sicurezza e risparmio energetico, evidenziando la qualità progettuale.
Convegni e divulgazione
Ha poi curato, organizzato e partecipato ad innumerevoli incontri e convegni su questo affascinante argomento: a Reggio Calabria, Venezia, Cosenza e Roma, dove nel 2021 ha argomentato sulle modalità eccezionali, sorprendenti e innovative con cui i progettisti della Roma antica hanno gestito e canalizzato la luce naturale all’interno del Pantheon attraverso il cosiddetto “oculus”.
Premi e pubblicazioni
Sui temi della luce come comunicazione e linguaggio, l’architetto ha ricevuto premi e riconoscimenti, come quello per la progettazione dell’illuminazione del Castello Svevo di Cosenza, Concorso di idee (2005), premiato per la qualità della proposta, pubblicato ed esposto a Montreux.
Pubblicato invece da Aracne, il progetto “Luci sullo Stretto” (2015) in occasione dell’iniziativa “100 Idee per Reggio Calabria Città Metropolitana” presentato presso la sede della Facoltà di Architettura dell’Università Mediterranea di Reggio Calabria.
Ricerca e inclusione
In seguito ha elaborato uno studio sperimentale sulle disabilità visive con un progetto patrocinato dall’UNESCO (2015).
Ultimi progetti
Nel dicembre 2024, con il Simposio “PAESAGGI” da lui ideato e curato, ha affrontato il tema dei paesaggi di luce a Diamante in Calabria.
In quest’ultimo periodo sta curando il progetto “La luce illumina la Storia”, il progetto illuminotecnico per la “passeggiata archeologica” a Cirella, un percorso naturalistico particolarmente affascinante che farà apprezzare il percorso anche in notturna.
(Foto Archivio Domenico De Rito Architetto)
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