3 Giugno 2020 / / Dettagli Home Decor

profumatori naturali per ambienti

Ava & May cattura la sensazione di un viaggio, che dal mondo viene ricordato nella propria casa con i profumi che più li rappresentano. Le fragranze non sono solo un mezzo per rievocare sensazioni e ricordi lontani ma arricchiscono l’ambiente di casa con il loro packaging design.

Ava & May produce candele fatte a mano in cera di soia, quindi vegan con la filosofia di ridurre più possibile l’impatto ambientale, curate in ogni dettaglio e senza l’utilizzo di sostanze nocive. Le sue profumazioni sono frutto di studio di mastri profumieri, che poi vengono realizzate in Europa, per la precisione in Spagna riducendo così l’impronta di carbonio; infine non sono testate sugli animali.

Le profumazioni Ava & May 

Se non abbiamo ancora programmi per l’estate, e dopo quello che abbiamo vissuto forse passeremo le vacanze vicino a casa, perché non concedersi un viaggio almeno spirituale con le profumazione di Ava & May con candele dalla durata di 40/80 ore e diffusori che rilasciano profumo per 4 settimane.

diffusore naturale per la casa

Con i diffusori facciamo tappa Santa Monica per un vero mazzo di fiori di benvenuto per l’ingresso della casa e poi si vola ad Ibiza, regina dei contrasti con la sua miscela dolce ma allo stesso tempo rinfrescante.

candela e diffusore naturale

Dall’Oceano Indiano invece le candele Seychelles anch’esse fresche ed equilibrate ed infine una candela da massaggio come Ashikaga, direttamente dal Giappone, per un intenso sapore fruttato che galleggia tra le ninfee e anche sulla pelle.

Per maggiori informazioni visita www.ava-may.it 

Articolo di Silvia Fabris

 

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3 Giugno 2020 / / Dettagli Home Decor

progetto Eastabrook Architects

Le lamiere grecate sono da sempre state associate a contesti industriali e di cantiere, in quanto rivestimenti semplici e poco costosi per capannoni, magazzini e serre.

Negli ultimi anni, tuttavia, abbiamo assistito a una sorta di rivincita delle lamiere grecate, che sono uscite dal contesto prettamente industriale per entrare ufficialmente a far parte di quello residenziale, come soluzioni di copertura estremamente vantaggiose.

Sandrini Metalli, specializzato nella fornitura di lamiere grecate, ci racconta come sempre più spesso, infatti, è possibile vedere case e appartamenti rivestiti con lamiere grecate: il risultato è uno stile indistrial/mid century modern, minimalista ma chic e ricercato allo stesso tempo.

Tuttavia, lo stile accattivante non è l’unico motivo che spinge a scegliere le lamiere grecate come soluzione al rivestimento di tetti e pareti.

progetto Red House Crosson Clarke Carnachan Architects

I vantaggi di avere una copertura in lamiera grecata

C’è tutta una serie di incredibili vantaggi che, a livello pratico, fanno delle lamiere grecate una soluzione estremamente più vantaggiosa, rispetto alle classiche tegole (costose e molto fragili) o ad altri più tradizionali metodi di copertura. Vediamoli insieme.

1.       Facilità di posa e minima manutenzione

Le lamiere grecate, che altro non sono che fogli di metallo lavorato, sono estremamente semplici da posare, sia su superfici piane che curve e, una volta installate, richiedono una manutenzione davvero minima.

2.       Resistenza e leggerezza

Le lamiere grecate hanno la grande peculiarità di essere leggere, grazie allo spessore ridotto, e resistenti allo stesso tempo, grazie alla lega metallica. La leggerezza delle lamiere grecate contribuisce ad alleggerire il peso dell’intera struttura portante, mentre la resistenza fa sì che siano in grado di sostenere urti e condizioni atmosferiche avverse. Non solo, le lamiere grecate, a differenza delle tegole, sono assolutamente pedonabili.

3.      Risparmio economico

Il fatto che siano molto leggere e semplici da posare comporta un notevole risparmio dei tempi di trasporto e installazione, che si traduce automaticamente in un risparmio dei costi complessivi.

4.      Possibilità di personalizzazione

Le lamiere grecate si prestano a una varietà di personalizzazioni pressoché infinita. Non solo è possibile scegliere tra diversi materiali e spessori, ma è anche possibile trattare le superfici in modo tale che assumano colori e texture unici e particolarissimi. In più, per garantire alla propria copertura in lamiera grecata un livello di protezione in più, è possibile accessoriarla con sistemi di coibentazione anti-umidità e anti-rumore. Si tratta di spessori in tessuto non tessuto che vengono inseriti tra una lamiera e l’altra, come una sorta di sandwich, per proteggere gli ambienti interni da pioggia e rumori esterni.

progetto Shuhei Goto Architects House in Kosai

Un rivestimento in lamiera grecata coniuga praticità ed estetica

Dunque, la decisione di rivestire tetto e pareti in lamiera grecata non è intelligente soltanto da un punto di vista pratico, ma costituisce un vantaggio anche estetico. A livello visivo, l’effetto che regala un rivestimento in lamiera grecata è assolutamente unico.

Si può giocare con superfici trasparenti, riflettenti oppure opache, a seconda della finitura della lamiera. Inoltre, è possibile sfruttare la composizione ondulata della lamiera per creare interessanti giochi di luci e ombra, che cambieranno al variare della posizione del sole. L’aspetto della copertura non sarà mai lo stesso nel corso della giornata.

Una copertura in lamiera grecata, dunque, non solo costituisce un risparmio di costi e tempi, ma anche un’occasione per personalizzare il proprio tetto, liberando la creatività.

 

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3 Giugno 2020 / / VestaArredo

Il fango rosso è un rifiuto generato dalla lavorazione della bauxite impiegata per la produzione industriale dell’alluminio.

A livello mondiale vengono prodotte ogni anno circa 77 milioni di tonnellate di questo materiale pericoloso.

Con un volume di rifiuti così importante lo smaltimento del fango rosso è sicuramente uno dei problemi ambientali più importanti per quanto riguarda l’industria mineraria.

Bauxite e “fango rosso”, come si crea questo rifiuto

Il fango rosso è un sottoprodotto che si crea dal processo Bayer, il processo primario per la raffinazione della bauxite al fine di ottenere allumina che è la materia prima per la produzione dell’alluminio.

Normalmente un impianto di lavorazione della bauxite genera fango rosso in rapporto da uno a due rispetto all’allumina prodotta.

Questo rapporto è variabile in base al tipo di bauxite lavorata e da come la bauxite viene estratta.

Il fango rosso è costituito da una miscela di solidi e di ossidi metallici.

Il caratteristico colore rosso mattone da cui deriva il nome fango rosso è dovuto agli ossidi di ferro, che possono raggiungere il 60% in peso della sostanza.

Il fango è estremamente basico, con un pH che può variare da 10 a 13. Questo a causa proprio del ferro, ma anche silice, residui di allumina non estratta e biossido di titanio.

Perchè il fango rosso è un problema

Il problema più grande che rappresenta l’emergenza legata al fango rosso, derivato dalla bauxite, è il suo smaltimento.

Nella gran parte dei casi, una volta prodotto questo rifiuto, è scaricato in bacini di decantazione e accumulo.

Nonostante questi creino splendide immagini satellitari, i costi ambientali sono enormi.

Purtroppo il fango rosso consuma territorio, che non può essere edificato o coltivato neanche quando il fango è secco.

Essiccare il fango con impianti richiede molta energia a causa del calore latente di evaporazione dell’acqua.

Possibili soluzioni

Lo scarico di fango rosso dal punto di vista ambientale è rischioso anche a causa della sua elevata alcalinità.

Sono comunque in corso ricerche per capire come poter utilizzare questo scarto della bauxite, circa 2-3 milioni di tonnellate all’anno sono utilizzate per:

  • produzione di cemento
  • la costruzione di strade
  • fonte di ferro.
  • produzione di calcestruzzo a basso costo

La società Vedanta Aluminium Ltd ha commissionato un’unità di produzione di polvere da fango rosso presso la raffineria di Lanjigarh, in India, è stata la prima nell’industria dell’allumina ad affrontare questi importanti rischi ambientali.

R.E.D. Mud

Come abbiamo visto il residuo di bauxite, è un residuato dell’industria dell’allumina.

Oltre 77 milioni di tonnellate vengono prodotte ogni anno e lasciate inutilizzate in fosse giganti.

Un gruppo di designer del Royal College of Art di Londra ha ideato il “progetto R.E.D. Mud” ( Red Mud è l’inglese per Fango Rosso ma R.E.D. è anche acronimo per Residue Enabled Design cioè “Progettazione Grazie ai Residui”).

Per esplorare i metodi di trasformazione del fango rosso, creando set di stoviglie in “ceramica” e altre forme funzionali.

Il team, composto dai designer Guillermo Whittembury, Joris Olde Rikkert, Kevin Rouff e Luis Paco Bockelmann, ha escogitato un modo per raccogliere questo residuo di fango rosso e trasformarlo in materiale ceramico utilizzabile e sicuro.

intera collezione ottenuta da scarti di bauxite dal progetto Red Mud
Elementi del Progetto R.E.D. Mud (photo credit: Kevin Rouff)

Creazione della serie

Hanno acquistato il fango rosso dal sud della Francia con l’aiuto di Alteo, una delle prime raffinerie di allumina al mondo.

Attraverso centinaia di test, hanno sviluppato i propri corpi ceramici, smalti e calcestruzzi, tutti realizzati con il materiale.

Hanno lavorato a stretto contatto con laboratori di ricerca, ceramisti e fabbriche in tutta Europa, per creare una serie di oggetti dal materiale scartato della bauxite.

Forme e colori

La scelta estetica della serie di stoviglie in fango rosso si ispira a quella di una fabbrica, con forme che riecheggiano camini, silos e ciminiere.

Gli smalti sono stati inoltre sviluppati utilizzando lo stesso materiale, data l’abbondanza di ossidi metallici nella sua composizione.

terra cotta smaltata del progetto Red Mud
Stoviglia smaltata dalla Collezione R.E.D. Mud (photo credit: Kevin Rouff)

Il risultato è un set di stoviglie ispirato alle fabbriche moderne da cui proviene la maggior parte del fango rosso.

Il materiale è composto principalmente da ossido di ferro (ruggine), caratterizzando il set di stoviglie con il suo colore rosso vibrante.

Usando temperature di cottura diverse però sono stati in grado di creare vari colori dallo stesso materiale, i risultati hanno creato una varietà di colori in base alla temperatura di cottura che vanno da un morbido terracotta rosso, fino al viola, e infine quasi nero.

Lo scopo del progetto

Il team di progettisti, con la sua sperimentazione di ceramiche funzionali, strutturali e decorative, mira a evidenziare il potenziale e la versatilità di questa risorsa secondaria come alternativa all’utilizzo di materie prime vergini.

Lo scopo è anche quello di sensibilizzare le persone all’impatto dei materiali che ogni giorno vengono dati per scontati, come l’alluminio, e di realizzare il potenziale delle loro controparti di sottoprodotti.

Il progetto R.E.D. Mud mette in discussione la nostra nozione di riutilizzo di “rifiuto” e mostra il valore dei materiali secondari in un mondo di risorse limitate.

collezione Red Mud da scarti di bauxite
Collezione R.E.D. Mud (photo credit: Kevin Rouff)

Potrebbero aiutare gli altri progettisti a pensare ai rifiuti di produzione quando scelgono i materiali per i loro progetti.

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3 Giugno 2020 / / +deco

We know that IKEA has always been upfront in design research and has always worked to find new environmentally friendly solutions for packaging and producing but this time they have outdone themselves. On United Nations International Bee Day, May 20 IKEA’s research and design lab SPACE10 has teamed up with design studio Bakken & Bæck and industrial designer Tanita Klein and they have launched Bee Home, a free and open-sourced design that allows everyone to design your very own Bee Home in just a few minutes.

This is how it works:
“Step 1: Design. Visit Bee Home website and design your own Bee Home based on predefined parameters. This means you not only select the size, height and visual expression, but also define if you want to place your Bee Home on a rooftop, a backyard or on a balcony. This makes the design process fun, intuitive and easy enough that it can be done in a matter of minutes.
Step 2: Fabricate. When satisfied with your design, you download the design files instantly and for free, which you then forward to your local makerspace and have them make it locally and on demand. On https://www.beehome.design/ you can find a list of makerspaces in your local area.
Step 3: Place.The final step is to place your Bee Home and plant some flowers.”

Bees are under increasing threat of extinction, as Myles Palmer, Project Lead at Bakken & Bæck explains:
“To reconnect with the many bees in our environment, we need to give back what we have taken from them: their homes. By designing new interactive experiences, we can create a more sustainable manufacturing process for doing so: one that is truly open-sourced, informed by local living and customisable for many contexts and uses.”

Images courtesy di SPACE10

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2 Giugno 2020 / / Decor

È online la guida definitiva all’abbinamento sedia-tavolo

Se lo stai facendo sai di cosa stiamo parlando.

Trovare gli abbinamenti perfetti tra gli arredi può essere una vera sfida. Soprattutto se sei alle prese con l’arredamento di una nuova casa e, noi lo sappiamo, hai in testa mille cose. Ci sono i pavimenti, le piastrelle, il colore delle pareti, i serramenti, il box doccia, per non parlare della burocrazia, del trasloco da organizzare…e chi più ne ha più ne metta.

Ma i mobili sono il cuore pulsante di ogni ambiente e quindi bisogna dedicarsi a loro con particolare attenzione.

Per questo stiamo creando tantissime guide per darti una mano nelle varie fasi di scelta.

Cosa troverò nella guida?

Scoprirai quali sono le linee guida seguite dagli interior designers per trovare gli accostamenti migliori partendo da:

  • dimensioni e proporzioni
  • ambienti
  • colori
  • stili
  • materiali
  • design particolari

Clicca e leggi la GUIDA COMPLETA PER ABBINARE TAVOLO E SEDIE >>

Tavolo e sedie bianche, abbinamento infallibile

 

Ricorda: non esistono regole, quelle che trovi nella guida sono idee che possono aiutare ad orientarsi verso una scelta più consapevole. Le scelte che farai dovranno riflettere la tua personalità e non quella di un venditore.

Hai bisogno di un consiglio da un arredatore esperto? Clicca qui sotto e raccontaci cosa stai cercando

 

 

Altre guide qui

2 Giugno 2020 / / La Gatta Sul Tetto

In questo articolo vi svelerò tutti i segreti del rococò, un movimento artistico che si sviluppò in Francia nel periodo della Reggenza e proseguì fino ai primi anni del regno di Luigi XVI.

rococò Salon de la princesse -Hôtel de Soubise
Salon de la princesse -Hôtel de Soubise – Parigi – 1737 – Arch. Germain Boffrand
crediti Link

Il periodo in cui si sviluppò e dominò il rococò si può dividere in tre periodi: la Reggenza, dal 1715 al 1723, gli anni del regno di Luigi XV, dal 1723 al 1774, e i primi anni del regno di Luigi XVI (fino al 1785). Parallelamente, in Italia si sviluppò una corrente simile, il barocchetto, mentre in Inghilterra imperversavano i mobili Chippendale (ne parlerò in modo specifico in un altro post). Il rococò si diffuse con successo anche nel sud della Germania, in Austria e in Russia.

rococò Palazzina di Caccia di Stupinigi
Palazzina di Caccia di Stupinigi – Sala del Gioco – 1731 – Arch. Filippo Juvara
Chiesa di Wies – Germania
Palazzo d’Inverno – San Pietroburgo – 1754 – Arch. Bartolomeo Rastrelli

Il rococò è movimento artistico che traeva ispirazione dal barocco, con le sue linee curve, le serpentine, le spirali, senza le atmosfere cupe e la pesantezza. Dal barocco eredita le decorazioni sovraccariche ma le alleggerisce con colori chiari e nuance pastello come il rosa, l’azzurro, il verde acqua. 

Il rococò rappresenta il canto del cigno della classe aristocratica, che, forse percependo la fine imminente del proprio potere assoluto, si aggrappa alla frivolezza e all’edonismo. Visto da un’altra ottica, il rococò è anche espressione del senso di liberazione dell’ambiente artistico rispetto ai rigidi codici imposti dall’Assolutismo di Luigi XIV. In questo articolo vi parlerò del periodo della Reggenza e della nascita del rococò.

Il contesto storico

Alla scomparsa del Re Sole, nel 1715 l’unico successore maschio sopravvissuto era un bimbo di 5 anni, che ereditò il trono del bisnonno, diventando Re Luigi XV di Borbone.

Insieme a Luigi XIV scomparve, quasi immediatamente, anche il suo tanto amato stile. Il reggente al trono, il duca Filippo d’Orléans, volle dare un taglio netto con il passato, con l’opulenza e il rigido cerimoniale che imperversavano a Versailles. Per questo trasferì la corte a Parigi, al Palais des Tuileries. Scomparsi i saloni di rappresentanza, con le parate e le feste sontuose, i salotti parigini divennero il centro della mondanità.  All’ostentazione e alla magnificenza si sostituirono l’eleganza e la ricercatezza.

I primi anni del Settecento furono un periodo di transizione, che vide lo sviluppo della potenza economica della classe borghese. Questo ebbe conseguenze importantissime sulla storia del mobile. I ricchi borghesi, che cominciavano ad abitare in appartamenti di pregio nei nuovi palazzi parigini, desideravano mobili di qualità e nello stesso stile di quelli che arredavano le dimore aristocratiche. Non si tratta di una situazione inedita nella storia, ma in questo caso è il numero che fa la differenza: i commercianti, gli artigiani e i professionisti prosperi erano molto numerosi e la domanda di arredi salì alle stelle. Si può dire che l’industrializzazione del mobile cominciò in questo periodo. 

La prova dell’abito – Pietro Longhi – Venezia – Ca’ Rezzonico – crediti Lien

Nel campo della pittura si diffondono scene che ritraggono la vita quotidiana in interni borghesi, di cui il maggiore esponente fu il pittore veneziano Pietro Longhi.

Sul piano culturale, è il momento l’Illuminismo, movimento che condannava lo strapotere della monarchia e della Chiesa in favore della ragione e della scienza. In generale si respirava un clima più liberale e aperto, anche se sul finire del regno di Luigi XV la crisi economica pose le basi della Rivoluzione Francese. In ambito internazionale, paesi come l’Italia, la Francia e i Paesi Bassi persero prestigio a favore dell’Inghilterra e della Russia, potenza emergente.

Nascita e sviluppo del rococò e dello stile Reggenza

Durante il periodo della Reggenza lo stile Luigi XIV, come ho già accennato, lascia spazio ad una nuova estetica, che va sotto il nome di stile Reggenza. I mobili divennero più pratici e confortevoli, le dimensioni si ridussero notevolmente, per adattarsi agli spazi più contenuti. E’ in questo clima che si sviluppa il Rococò, una corrente stilistica il cui nome, attribuito molti anni dopo, deriva da Rocaille, un tipo di decorazione da esterno composta da pietre irregolari e conchiglie assemblate con della malta. Questo tipo di decorazione era già in voga all’epoca del Re Sole ed era utilizzata per grotte, fontane, percorsi.

L’architetto e designer più rappresentativo di questo periodo è Gilles Marie Oppenord, grande ammiratore di Bernini e Borromini, la cui opera ebbe modo di vedere in Italia.

Progetto dell’alcova del Duca d’Orleans – Palais Royal – Arch. Gilles Marie Oppenord – source Link

L’opera dei due maestri influenzò l’architetto, che integrò la linea curva nei progetti architettonici e decorativi. Figlio di un ebanista, progettò mobili nel nuovo stile, affidandone la realizzazione allo scultore ed ebanista Charles Cressent. Il Reggente affidò i lavori di rinnovamento della sua residenza, il Palais Royal a Parigi.

I mobili in stile Reggenza

I mobili in stile Reggenza sostituiscono alla pesantezza e alla rigidità di quelli in stile Luigi XIV la ricercatezza e la leggerezza. Cassettoni, tavoli e scrivanie si alleggeriscono grazie al profilo bombato e alle gambe en cabriole. Questa particolare gamba, che si ispira alle zampe posteriori degli animali, ha una forma tipica a S, che rende immediatamente riconoscibili i mobili Regénce e Luigi XV. 

rococò scrivania Disegno a sanguigna Gilles Marie Oppenord
Disegno a sanguigna -Gilles Marie Oppenord – Source Link
Scrivania piatta con gambe a S decorate con zampe di leone e teste di donna. Pannello frontale costituito da cassetto centrale e pannelli laterali decorati con foglie d’acanto.

Le poltrone diventano l’arredo attorno al quale si organizza tutto l’arredamento, grazie al fatto che la vita mondana, più intima e raccolta, si svolgeva nei salotti (boudoir). L’influenza femminile diventa molto importante: le acconciature elaborate e la foggia degli abiti dell’epoca costringono gli ebanisti ad abbassare gli schienali, ad arretrare i braccioli e ad allargare le sedute. 

Abito Andrienne, in voga nella prima metà del Settecento

La seduta più usata in questo periodo è la poltrona à la Reine, molto più confortevole delle poltrone del secolo passato, caratterizzata da uno schienale dritto e braccioli aerei. Il profilo superiore dello schienale presenta una leggera curva con una gobba al centro, e sono ancora presenti le traverse a forma di X, anche se verso il 1720 compaiono poltrone prive di questo elemento. Altra caratteristica è lo schienale separato dal sedile.

Oltre alle sedute, i mobili più importanti sono i cassettoni, che poteva essere un commode à la Régence, con tre cassetti e gambe corte, oppure un cassettone con due o quattro cassetti montati su due file e lunghe gambe affusolate. Una variante molto in voga era l’encoignure, un mobile contenitore, a volte chiuso con vetrine, alto o basso, che grazie alla forma triangolare si poteva collocare agli angoli delle stanze.

rococò

Da segnalare i mobili incannicciati, una grande novità dell’epoca. Importati dall’Asia, ebbero subito successo grazie alla maggiore leggerezza e alla maggiore economicità rispetto ai mobili rivestiti in tessuto. 

Un’altra novità è la diffusione della pendola, fino ad allora riservata ai più abbienti. L’orologio a pendolo, sviluppato nel secolo precedente grazie agli studi di Galileo e di Huygens, che depositò il brevetto, cominciò ad essere più accessibile. Gli orologi a pendolo erano dei veri e propri mobili nei quali erano inserito il meccanismo e il quadrante. Si diffusero anche le varianti a pendolo corto da appoggio, realizzate in bronzo dorato e finemente decorate.

rococò reggenza tavola mobili stile

Le decorazioni dei mobili e degli interni rococò

La decorazione riveste una particolare importanza nello stile Rococò, e segue un codice ben preciso. Generalmente la decorazione rococò è sovrabbondante ed esuberante, dominata da linee curve e sinuose, forme rotonde o ovali.

Scompaiono i leoni e i simboli di guerra a favore di teste femminili, motivi floreali, foglie d’acanto, nastri e soprattutto le conchiglie Saint Jacques, che simboleggiavano Venere.

rococò stile reggenza

Le decorazioni, spesso asimmetriche, sono realizzate con intarsi, con delicati intagli, con motivi dipinti o con applicazioni in bronzo dorato agli angoli e intorno a maniglie e serrature. I piani in marmo sono ancora in voga, come pure gli intarsi à Boulle in materiali preziosi come l’avorio, la tartaruga, l’argento, le pietre dure, anche se meno diffusi rispetto al periodo del Re Sole.

Le pareti meritano un’attenzione particolare e si ricoprono di decorazioni, ormai diventate imprescindibili. Fioriscono intricate decorazioni a stucco su pareti e soffitti, dipinte poi di bianco o rivestite in foglia d’oro. Il doratore diviene una figura centrale tra i decoratori, in quanto l’oro veniva usato spesso per ricoprire materiali meno nobili.

Molto popolare il rivestimento con pannelli di legno dipinti e decorati, cui spesso erano integrate porte che conducevano a passaggi segreti.

Gli specchi sono un altro elemento fondamentale della decorazione rococò. Oltre ad adornare la parte superiore dei camini, spesso vengono usati per rivestire intere pareti.

Gabinetto ottagonale con specchi – Palazzo Isnardi -Torino – 1739
Foto tratta dal volume “Il mobile italiano”- Helen Costantino Fioratti – Giunti – 2004

I colori privilegiati sono le delicate nuance pastello, anche se in certi casi si ricorre a giochi di contrasto con tinte più intense, come il rosso, il verde o il blu Cina.


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1 Giugno 2020 / / Dettagli Home Decor

Ambientha – Deja Vu Wave by Andrea Tarella

Carte da parati disegnate da artisti che interpretano il mondo e le tematiche contemporanee. Con Ambientha puoi donare una nuova identità ai diversi ambienti della tua casa creando atmosfere suggestive e nuove emozioni.

Il progetto Ambientha nasce nel 2019 dall’idea di un papà e di sua figlia, Maurizio e Alessandra Nazzari, ma ha una lunga storia alle spalle, iniziata negli anni ‘60 nella grafica e nella comunicazione fieristica e congressuale, come fornitore ufficiale della Fiera di Milano, per poi approdare all’interior design.  La passione degli artigiani unita alle più innovative tecnologie di stampa, la cura meticolosa dei progetti e la dedizione si uniscono oggi alla creatività di tanti giovani artisti e designer affermati per creare ambienti unici ed emozionali. Ambientha propone carte da parati stampate con inchiostri ecologici e tagliate su misura. Supporti professionali per qualsiasi ambiente, residenziale o ad alto traffico. Design di grande formato per rispondere a ogni esigenza di ambientazione.

Ambientha – Times square Portrait by Lauren Wan

Ogni illustrazione racconta una storia

Un disegno si sceglie per tanti motivi: perché ci risuona dentro, perché evoca un momento o un mutamento della nostra vita, perché ispira le nostre azioni e il nostro posto nel futuro che verrà o perché, semplicemente, ci fa stare bene. Per questo Ambientha, ogni settimana, commissiona un nuovo wallpaper ad artisti, italiani e stranieri, di rilevanza internazionale. Per attingere all’inesauribile fonte di creatività che ci unisce e che parla del mondo in cui viviamo, per darne una lettura originale, vista dai loro occhi, come ad esempio Wonderland di Chiara Dattola, ispirata alle favole.

Ambientha – Wonderland by Chiara Dattola

La carta da parati Wonderland è un sogno spensierato alla scoperta della natura, che avvolge le pareti disegnando un’atmosfera surreale, sognante, quasi ovattata. Un design illustrato che riempie l’ambiente di colore, tonalità decise per contrasti affascinanti.

Tulip Trace by Ambientha

Oppure Tulip Trace, design by Ambientha, caratterizzata da trasparenze e giochi di sovrapposizione. Tulip Trace è delicata, così dolce da sembrare una brezza primaverile, che avvolge le pareti di note floreali. Come un profumo raffinato, la carta da parati regala eleganza e luminosità alla camera da letto, il tulipano simbolo del nuovo nido d’amore.

Come acquistare le carte da parati Ambientha?

Acquistare i prodotti Ambientha è facile, basta accedere al sito – www.ambientha.com/it – per scegliere la collezione del cuore, inserire la metratura e il gioco è fatto grazie al tutorial e all’assistenza attenta e dedicata per ogni cliente.

Sei indeciso su quale carta da parati o rivestimento adesivo scegliere? Ordina il Welcome Kit e ricevi il tuo campionario personalizzato al solo costo di spedizione. All’interno troverai il codice sconto che potrai utilizzare quando avrai maturato la tua scelta, le quattro guide di stile Ambientha, con i consigli utili per decorare ed arredare i tuoi interni.

Come comporre il Welcome Kit? Richiedi il campione dei prodotti che ti sembrano più adatti al tuo ambiente: i rivestimenti ispirati al legno, le finiture materiche o le differenti varianti cromatiche delle carte da parati. In ogni scheda del catalogo, nella sezione Welcome Kit, puoi aggiungere facilmente le decorazioni al Kit, cliccando il bottone verde che trovi sulla destra. Ne puoi selezionare fino a 5. Concludi l’ordine nel tuo carrello e ricevi i campioni in 3-4 giorni lavorativi.

Prenditi il tempo di cui hai bisogno, lo sconto di benvenuto non ha scadenze, e se avrai delle domande sui materiali o vorrai chiedere dei consigli, potrai contattare il team di Ambientha attraverso la chat o inviando una mail.

Ambientha – Wind of Change by Klara Hawkins

Ambientha è partner di Decor Lab

Scegliere la decorazione ideale per la casa o per un progetto di interni commerciale, richiede tempo e valutazioni. Affidarsi al consiglio dei professionisti del settore permette di arrivare alla scelta ottimale con più sicurezza, per questo Ambientha oltre alla vendita online, ha scelto di presentare dal vivo le carte da parati e i servizi di personalizzazione al Decor Lab a Milano.

 

 

Situato in via Tortona, cuore della Milan Design Week, all’interno di uno spazio post-industriale di 400 mq, Decor Lab è un laboratorio, un punto di incontro per conoscere e comprendere le potenzialità oggi offerte dal digitale nella decorazione di interni, che si tratti di una parete, un pavimento, un mobile. L’idea è di offrire la possibilità di toccare con mano prodotti e soluzioni di decorazione a progettisti e clienti finali, di conoscere le varie tecniche e tecnologie, ma anche i materiali con le loro diverse possibilità di personalizzazione, per sviluppare progetti unici e creativi.

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1 Giugno 2020 / / Dettagli Home Decor

divano da giardino in corda

Abbiamo deciso di fare shopping da Kave Home per arredare gli esterni di casa, per chi ha un terrazzo o meglio ancora un ampio giardino, per allestire la zona all’aperto dove potersi rilassare, mangiare o prendere il sole. Quest’estate ce la godremo forse più del solito.

Shopping da Kave Home, cos’è?

Kave home non è solo un portale ma un vero marchio d’arredamento che si rivolge al pubblico hipster alla ricerca di originalità. Si definisce perfezionista che cura il dettaglio, scommette sul cambiamento Kave Home e viaggia sulle onde dell’anticonformismo. Ecco la nostra proposta selezionata per il vostro carrello online.

poltroncina da giardino

Una Poltrona

La poltrona Wivina è una creazione del designer Tapio Anttia realizzata in poliestere intrecciato che si adatta perfettamente come poltrona estetica negli interni di casa ed è ottima per gli esterni a livello materico grazie anche all’acciaio zincato. Abbinato anche un cuscino impermeabile.

divano e poltrone da giardino

Un set divano e tavolini

Il set Viridis è composto da poltrone e tavoli, componibile a piacimento ed in legno di acacia trattato appositamente per resistere sotto il sole e la pioggia grazie alla laccatura protettiva, con cuscini rimovibili e resistenti all’acqua. Ideale da stare all’aperto, poiché il legno è trattato per tollerare i raggi UV e ha una laccatura PU di lunga durata.

lettino da esterno in corda nera

Un lettino sdraio

La sdraio Shann ha la seduta e lo schienale in corda nera con struttura in acciaio zincato verniciato nero mediante polverizzazione e nel pacchetto include il cuscino. Questo lettino non è specificatamente per esterni, meglio sistemarlo in aree coperte.

tavolo e sedie da giardino

Un tavolo 

Il tavolo Yukari è una creazione del designer Tapio Anttila, realizzato in legno massello di acacia, con finitura effetto legno di teak. Resistente alla ruggine e ai raggi UV è amico dell’ambiente perchè il legno proviene da foreste con abbattimento sostenibile, certificate.

poltrona e scaffale in legno

Uno scaffale 

Scaffale con struttura in legno massello e vassoi in cemento. Essendo materiali naturali, ogni pezzo è esclusivo, con i suoi toni, striature e trame unici derivati ​​dal legno e dai materiali stessi.  Il suo design si adatta a qualsiasi ambiente e con materiali resistenti anche per l’esterno.

 

Thanks to Kave Home 

Articolo di Silvia Fabris

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La cucina chiama, diotti.com risponde: è nato Kitchen Lab, il programma personalizzabile per cucine di alta qualità dallo stile moderno e dal design contemporaneo.

Non una semplice collezione di arredi, ma una gamma di soluzioni innovative, performanti e dal taglio sartoriale, realizzate su misura e modellate sul tuo ambiente.

Cucine su misura personalizzabili Kitchen Lab

Cosa rende speciale una cucina su misura Kitchen Lab?

L’unione di bellezza, funzionalità, comfort ed ergonomia.
Un connubio felice, da cui nascono soluzioni architettoniche progettate per rendere l’ambiente accogliente e funzionale. Ogni elemento è progettato per organizzare lo spazio in maniera efficace ed ergonomica, per integrarsi nell’ambiente domestico e riflettere lo stile di chi la abita.

L’unicità.
Ogni Kitchen Lab è un pezzo unico, una cucina personalizzata e plasmata sulle esigenze della vita moderna. È un ambiente al tuo servizio, un luogo dove cucinare diventa un’esperienza estetica da vivere ogni giorno.

Cucine da sogno dove i dettagli fanno la differenza

Kitchen Lab è un concept nuovo, che rivoluziona la classica idea di cucina trasformandola in un habitat altamente innovativo e all’avanguardia.

Stile e performance si ritrovano incarnati in materiali di valore, accessori preziosi, attrezzature funzionali ed elettrodomestici di ultima generazione.

Tipologie d’apertura

Kitchen Lab predilige il design lineare. Per questo, la maggior parte della collezione propone ante senza maniglie. Il frontale diventa così protagonista indiscusso della scena, esteticamente semplice ma declinabile in numerosi colori e finiture.

Quando la maniglia c’è, è ridotta al minimo. Presente ma non visibile, prende le sembianze di profili in alluminio, gole o tagli a 30°, discretamente integrati nella parte superiore, inferiore o laterale dei pannelli.

Ante e Cassetti

Celano, nascondono, proteggono. Ante e cassetti sono il tratto distintivo di queste cucine di alta gamma. Basi e pensili sono attrezzati con ante a ribalta, basculanti o a pacchetto che, oltre ad offrire svariate possibilità di progettazione, garantiscono il massimo contenimento e la migliore ergonomia.
Protagonisti assoluti diventano i materiali, che determinano il carattere e il mood dell’ambiente: legno ed essenze, laccati lucidi e opachi, vetro specchiato, Fenix TMX.

Top e Piani di lavoro

Il cuore della cucina è il suo piano di lavoro. I top proposti sono la summa di praticità, igiene ed estetica formale. La collezione si fonda sull’estrema duttilità del progetto, che consente di ampliare le superfici di lavoro con top estraibili e tavoli girevoli integrati. A questo si aggiunge la profondità, maggiore rispetto allo standard per garantire una fruizione agevole delle zone operative.
Customizzazione e resistenza, bellezza e praticità: i piani sono realizzati in Fenix, Hanex, quarzo, marmo, porfido, acciaio, vetro e laminati innovativi.

Attrezzature e Accessori

L’attenzione per i dettagli si concretizza in interni attrezzati con ferramenta selezionata e accessori innovativi. Ne sono la prova le cerniere Salice, testate per 120 mila cicli di chiusura; le guide Blum, che garantiscono aperture assistite, graduali e silenziose; i cesti Lemans, che insieme a vassoi girevoli e ripiani scorrevoli per angolo ottimizzano anche gli spazi più piccoli.
Optional come schienali attrezzati, portarotoli, porta spezie, taglieri, porta coltelli e porta piatti sono studiati per personalizzare un ambiente a misura di utilizzo quotidiano.

Elettrodomestici

Apparecchiature di lusso, che combinano risultati di cottura ottimali alle funzionalità green. Ai classici piani cottura a gas in acciaio e ghisa si affiancano piani elettrici a induzione hi-tech in vetroceramica, completati da cappe integrate nel piano o a scomparsa e forni a vapore o ventilati.
La conservazione dei cibi è affidata a frigoriferi e congelatori A+++, quella delle bevande a cantine per vini a zone di temperatura regolabili.

Cucine complete Kitchen Lab: esempi di configurazione

Cucina in effetto marmo KLab 01

KLab 1 è una cucina a ferro di cavallo in effetto marmo, realizzata su misura con sviluppo su tre lati. Integra colonne forno e microonde, cantina refrigerata, piano a induzione e lavello integrato nel top.

Cucina con piano snack KLab 02

KLab 2 è una cucina a penisola con piano snack in legno incorporato. Una soluzione su misura completa di top con lavello, dispensa, pensili con illuminazione integrata e basi con ripiani estraibili.

Cucina con isola centrale KLab 03

KLab 3 è una cucina con isola attrezzata con piano cottura, lavello e grande spazio di contenimento. Zona di lavoro, forno e cantina a vini restano nascosti dietro grandi ante a scomparsa laterale.

Cucina nera e legno KLab 04

KLab 4 è una cucina con grande isola centrale divisa tra piano snack con sgabelli alti e lavello integrato. Dispensa, colonna forno e piano a induzione organizzano una pratica zona di lavoro dedicata alla cottura.

31 Maggio 2020 / / VestaArredo

LightArt lancia la collezione Coil con la quale converte i rifiuti in lampade a sospensione monocromatiche.

Questa azienda produttrice di lampadari, continua a spingere i suoi progetti sostenibili verso lo spreco zero.

LightArt

LightArt, è una società affiliata a 3form, è uno studio di produzione e progettazione di illuminazione personalizzato a Georgetown, Seattle
Il lavoro dello studio di Seattle e ha una storia in continua evoluzione di innovazione, esplorazione e creativa.

Nell’Aprile 2020 è stata annunciata la linea di lampade a sospensione realizzate con rifiuti riciclati.

Dopo oltre due anni di scrupolosa ricerca interna e sviluppo, la società ha condiviso con il mondo i diversi dispositivi in bianco e nero.

lampadari della collezione Coil in nero
Lampade che sembrano ceramiche (Coil Collection By LightArt)

La collezione Coil

Sorprendentemente (per essere create da rifiuti) le lampade a sospensione della collezione Coil hanno un aspetto gradevole che richiama quello delle ceramiche artigianali.

L’idea

Come possiamo rendere i contenuti riciclati più belli possibile?

Questa era la domanda centrale durante la fase di sviluppo del prodotto per Ryan Smith, fondatore di LightArt, e il suo team.

“È qui che le cose sono diventate davvero impegnative, quando abbiamo iniziato, non sembrava niente di gradevole, in verità sembrava quello che potresti aspettarti quando stai cercando di trasformare la spazzatura in qualcosa di bello. Ma abbiamo tenuto duro e continuando col processo abbiamo realizzato qualcosa di cui siamo molto orgogliosi “.

Ryan Smith

Scienza dei materiali e design si sono uniti allo studio di produzione LightArt, con l’obiettivo di creare un materiale che sembri unico, personalizzato e diverso dai materiali di riuso visti in precedenza.

La nuova collezione Coil di lampade a sospensione affronta la domanda centrale che tutta l’industria devrebbe affrontare: che cosa possiamo fare con i rifiuti?

Il team di progettazione ha lavorato con la divisione di ingegneria della società madre 3form per capire quale potesse essere il materiale adatto su cui basare il progetto.

Il materiale

La scelta per la collezione Coil è quindi caduta sull’utilizzo di materiale di scarto interno all’azienda.

Le lampade a sospensione sono realizzate utilizzando la produzione additiva, nota anche come stampa 3D, utilizzando una nuova tecnologia per selezionare i pezzi in bianco e nero per ottenere l’aspetto desiderato.

La collezione di lampade a sospensione di LightArt è creata con un filamento privo di PVC ed è rifinita con un rivestimento in polvere privo di TGIC.

Con questo rifiuto riciclato , l’azienda ha creato sette forme in ciascuno dei due colori. I diametri cambiano con ogni forma ma vanno da 20,5 cm a 30,5 cm.

Ma, nella progettazione e nell’innovazione sostenibile il riuso non può essere l’unico scopo: il prodotto deve essere anche attraente.

Forme e Colori

Quelli di LightArt quindi volevano arrivare ad avere colori e forme distintive per la loro collezione di lampade a sospensione.

Ne è risultata una tavolozza monocromatica in bianco e nero e forme che guardano a quelle classiche e alle geometrie distintive delle lampade a sospensione, il tutto con una caratteristica finitura opaca.

Questo ha dato ai prodotti una qualità simile alla ceramica.

La finitura ruvida, data dal processo di produzione additiva, è completata da sottili aggiustamenti manuali per ottenere una sensazione unica, simile a quella dei prodotti artigianali.

Questa sensazione tattile e visiva, ha dato il nome della nuova collezione: Coil infatti significa Bobina.

Il futuro

Questa nuova collezione pone LightArt come azienda all’avanguardia nel riciclo applicato all’ illuminazione e fa parte di una più ampia iniziativa aziendale all’interno della famiglia di aziende 3form per aumentare la produzione responsabile e sostenibilità.

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