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28 Maggio 2025 / / Dettagli Home Decor

L’acquisto di una seconda casa rappresenta una decisione patrimoniale rilevante, spesso motivata da esigenze di vacanza, investimento o diversificazione immobiliare. Rispetto alla prima abitazione, comporta una serie di implicazioni economiche, fiscali e burocratiche che è indispensabile valutare con attenzione prima di sottoscrivere qualsiasi impegno contrattuale. La differenza di trattamento normativo tra prima e seconda casa, infatti, non si limita all’ambito delle agevolazioni fiscali, ma si estende a imposte, spese di gestione e obblighi documentali.

seconda casa con piscina in giardino
immagine Depositphotos

Scelte consapevoli: località, finalità e sostenibilità economica

La prima valutazione deve riguardare la destinazione d’uso: uso personale o investimento. Nel primo caso, la scelta sarà influenzata da fattori emotivi e pratici, come la prossimità ai luoghi di interesse, la qualità dell’ambiente circostante e la disponibilità di servizi. Nel secondo, entrano in gioco elementi di redditività, come la domanda locativa, la stagionalità e la sostenibilità fiscale dell’investimento. In entrambi i casi, è cruciale stimare il costo totale, includendo spese notarili, imposte d’acquisto, eventuali interventi di ristrutturazione e costi annuali di gestione.

Regime fiscale e imposte applicabili

Uno degli aspetti più rilevanti da approfondire riguarda la tassazione. L’acquisto di una seconda casa non beneficia delle agevolazioni previste per l’abitazione principale. Di conseguenza, le imposte da versare sono più elevate: se si acquista da un privato, l’imposta di registro è pari al 9% del valore catastale (che viene rivalutato in base a un moltiplicatore); se si acquista da un’impresa costruttrice, si applica l’IVA al 10% (22% in caso di immobili di lusso), più imposta di registro, ipotecaria e catastale in misura fissa.

Informazioni dettagliate e aggiornate possono essere consultate sul sito dell’Agenzia delle Entrate, dove è disponibile una sezione dedicata all’acquisto di una casa e alle relative imposte, che rappresenta un riferimento fondamentale per comprendere il carico fiscale legato all’operazione.

Costi di gestione: manutenzione, tasse e assicurazione

La proprietà di una seconda casa implica anche oneri di lungo periodo. L’IMU (Imposta Municipale Unica), che non si applica alla prima casa, è dovuta sulla seconda casa con aliquote variabili stabilite dai singoli comuni. Anche la TARI (Tassa sui Rifiuti) è in genere più elevata, poiché l’abitazione è considerata non abitata stabilmente. A queste si aggiungono le spese di manutenzione ordinaria e straordinaria, eventuali oneri condominiali e la necessità di assicurare l’immobile.

In quest’ottica, le cose da sapere sull’assicurazione per la seconda casa sono numerose e complesse. È importante valutare non solo la copertura per danni da incendio, eventi atmosferici e responsabilità civile, ma anche garanzie opzionali come il furto, soprattutto se l’immobile resta vuoto per lunghi periodi. Alcune polizze specifiche per seconde case offrono clausole particolari per coprire i rischi connessi all’affitto stagionale o a eventuali atti vandalici. Il confronto tra più proposte assicurative, anche tramite consulenza professionale, può ridurre significativamente l’esposizione a eventi imprevisti.

Vincoli normativi e aspetti notarili

Dal punto di vista giuridico, l’acquisto comporta obblighi che non possono essere sottovalutati. Il ruolo del notaio, in particolare, è cruciale non solo per il rogito ma anche per le verifiche preliminari: conformità catastale, libertà da vincoli o ipoteche, regolarità urbanistica. È anche necessario verificare eventuali limiti alla destinazione d’uso dell’immobile, come nel caso di edifici storici, rurali o sottoposti a vincoli paesaggistici.

Inoltre, chi ha già usufruito delle agevolazioni per l’acquisto della prima casa e desidera accedere nuovamente a tali benefici su un nuovo immobile, dovrà vendere il primo entro dodici mesi dal nuovo acquisto. In caso contrario, non solo decade il diritto alle agevolazioni, ma si è soggetti a sanzioni e al versamento delle imposte non versate all’epoca.

Prospettive d’investimento e redditività

Quando la seconda casa è destinata alla locazione – sia essa turistica, breve o a lungo termine – è fondamentale valutare l’attrattività del territorio, la regolamentazione comunale in materia di affitti brevi e l’andamento del mercato immobiliare locale. Le rendite derivanti dalla locazione sono tassate secondo due modalità: la cedolare secca (21% o 10%) o il regime IRPEF ordinario. La scelta del regime fiscale può incidere notevolmente sulla convenienza dell’investimento, ed è consigliabile farsi assistere da un consulente fiscale per l’analisi di convenienza.

 

 

L’articolo Comprare una seconda casa: cosa sapere prima di firmare proviene da dettagli home decor.

28 Maggio 2025 / / Maconi

Quando si pensa a come arredare l’ingresso di case piccole, spesso ci si concentra solamente sul massimizzare la funzionalità dello spazio intorno alla porta d’entrata. Dove appoggiare le chiavi? Dove mettere le scarpe, le borse e le giacche?

Tuttavia, l’ingresso è molto di più: è il biglietto da visita della propria abitazione, il primo spazio che viviamo rientrando e l’ultimo che attraversiamo prima di uscire.

Arredarlo nella maniera più adeguata diventa fondamentale, soprattutto quando i metri quadrati a disposizione sono pochi. Per queste ragioni, un mobile da ingresso multifunzione, con scarpiera e specchio integrati, può rappresentare non solo un’idea, ma la soluzione migliore per un ambiente da non sottovalutare.

Prosegui nella lettura per saperne di più sui mobili da ingresso con specchio e vano scarpe e scopri come possono tornare utili nell’ingresso della tua casa.

 

 

 

Dove collocare i mobili da ingresso multifunzione?

Non tutti gli ingressi sono uguali. Oltre a chi può godere di maggior spazio per arredare con più libertà, c’è anche chi ha un corridoio stretto, chi un piccolo angolo tra la porta e il soggiorno e chi si trova a dover fare i conti con la porta d’entrata che si apre direttamente sull’open space di un monolocale.

I mobili da ingresso multifunzione con specchio, scarpiera e appendiabiti integrati sono versatili e capaci di inserirsi in diversi contesti, ma dove metterli?

 

 

Le versioni più compatte possono essere sistemate lungo la parete del corridoio, senza intralciare il passaggio. Se l’ingresso è più aperto, si può creare una vera e propria zona attrezzata, magari con un mobile contenitore sotto lo specchio e una scarpiera affiancata. Se invece lo spazio a disposizione è davvero ridotto, l’unica alternativa è quella di sfruttare l’angolo a fianco della porta d’entrata con contenitori alti e stretti, capaci di sfruttare al meglio anche lo spazio in verticale.

 

 

 

Mobili da ingresso modulari: una soluzione su misura

Una delle caratteristiche più interessanti dei mobili multifunzione è rappresentata dalla loro componibilità.

 

 

Mobili ingresso con specchiera e scarpiera, composizioni che prevedono anche vani appendiabiti e contenitori a giorno, o cassetti dove riporre le chiavi una volta rientrati a casa.
Ogni arredo prevede diverse configurazioni che si rivelano più o meno indicate a seconda dello spazio a disposizione.

 

 

Tra le varie opzioni è anche possibile scegliere le finiture dei piani, delle spalle e delle ante. In ambienti moderni dove prevalgono i toni neutri e chiari, il melaminico bianco o grigio si sposa alla perfezione. Per locali più caldi ed eleganti dove il colore naturale del legno spicca, il melaminico nei colori noce od olmo si lega all’atmosfera della casa.

 

Mobili da ingresso con specchio: più luce e spazio percepito

Avere uno specchio all’ingresso non è solo una scelta estetica, perché permette di dare un’ultima controllata al proprio outfit prima di uscire, ma soprattutto è in grado di riflettere la luce naturale e quella artificiale, rendendo così l’ambiente più luminoso, ampio e arioso.

 

 

I mobili da ingresso dotati di specchiera sono un trucco d’arredo semplice ed efficace, soprattutto in spazi piccoli.

 

 

Uniti ad un elemento scarpiera o ad un vano appendiabiti fanno trasparire un effetto visivo ancora più armonico che si inserisce nell’ingresso di casa in modo discreto, elegante e funzionale.

 

Mobili da ingresso con scarpiera integrata

Le scarpe sono tra gli oggetti che spesso vengono lasciati vicino alla porta d’entrata creando disordine nella zona dell’ingresso.

 

 

Un mobile con scarpiera integrata permette di tenere le calzature di tutta la famiglia in ordine e fuori dalla vista, senza il bisogno di doverle spostare ogni volta.

 

 

Le soluzioni Maconi offrono vani capienti anche in versioni salvaspazio, con ante a ribalta o apertura push-pull. Alcune hanno anche ripiani regolabili per ospitare diversi tipi di calzature, dalle sneakers agli stivaletti. In più, il design essenziale le rende facili da abbinare a qualsiasi stile d’arredo.

Il risultato? Un ingresso ordinato, funzionale e sempre pronto ad accogliere chi entra in casa.

 

Non hai trovato la soluzione che fa per te? Contattaci!

Rivenditori Italia Maconi

28 Maggio 2025 / / Romina Sita

Può capitare di sentire l’esigenza di rinnovare una stanza della casa: un po’ perché gli arredi sono ormai vecchi e rovinati, un po’ perché cambiano le nostre esigenze. A volte, semplicemente, sentiamo il bisogno di un cambiamento perché gli interni non ci rispecchiano più.
Le domande più comuni che potrebbero sorgere sono:

Di che colore scelgo il tavolo?
Di che colore scelgo le sedie?
Qual è il colore giusto per il mobile della TV?

In questo articolo facciamo chiarezza su come approcciare il rinnovo di una stanza e ti do qualche consiglio per scegliere con consapevolezza ogni elemento di arredo, affinché la casa risulti armonica e accogliente.

INDICE DEI CONTENUTI
Quando una stanza è confusa nella disposizione e manca di armonia e coerenza
Immagina la stanza dei tuoi sogni
Il metodo per rinnovare una stanza con armonia cromatica
Quando scegli gli elementi di arredo, fai in modo che…

Quando una stanza è confusa nella disposizione degli arredi e manca di armonia e coerenza

Quante volte, presi dall’entusiasmo del cambiamento, iniziamo a comprare mobili e decorazioni senza un filo conduttore?
Può succedere che ci ritroviamo con pezzi bellissimi presi singolarmente, ma che insieme non dialogano.

Il risultato è uno spazio che non ci soddisfa appieno: ci sentiamo “spaesati” nella nostra stessa casa, percepiamo un senso di disordine visivo o semplicemente capiamo che manca armonia.

Anche a me è capitato, anni fa, ad esempio quando ho acquistato i cuscini per il mio divano.

Li avevo scelti un pò a caso, presa dall’euforia da fare tutto e subito.

Erano carini sì, ma man mano che passava il tempo mi rendevo sempre più conto di quanto quella scelta frettolosa e impulsiva, abbia condizionato l’aspetto globale del mio salotto.

Solo quando ho capito l’importanza di una visione d’insieme, tutto è cambiato…

Immagina la stanza dei tuoi sogni

Ora, ti invito a fare un piccolo esercizio.

Chiudi gli occhi e immagina la stanza che desideri:

Com’è la sensazione quando entri?
– Calda, luminosa, accogliente?
– Quali colori percepisci?
– Quali materiali tocchi?

Prova a visualizzare uno spazio in cui ogni elemento è in equilibrio, i colori si rincorrono armoniosamente e ti senti pienamente a tuo agio.
Bene, questo è il traguardo che puoi raggiungere grazie ad un approccio consapevole.

Il metodo per rinnovare una stanza con armonia cromatica

Fai un check: cosa rimane e cosa va via

Rinnovare una stanza non significa eliminare tutto. È importante valutare cosa tenere e cosa lasciar andare, in funzione delle nuove esigenze.

Fai una lista di ciò che ami davvero e di ciò che può essere sostituito per rendere lo spazio più funzionale e armonioso.

Ricerca il tuo stile

Per fare un “lavoro fatto bene”, ti suggerisco di partire dalle fondamenta: conoscere la tua essenza, la tua personalità, in altre parole, il tuo stile.

Ti invito di leggere questo articolo: Come trovare il proprio stile d’arredo.

Questo ti aiuterà a definire con chiarezza l’estetica che desideri dare alla stanza (linee, forme, colori, materiali).

Definisci la tua palette colori

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Una volta definito lo stile, avrai anche individuato una palette colori.
Si tratta di 5 o 6 “tacche” di colore che rappresentano le tonalità principali che desideri riprodurre nella stanza, sia negli arredi sia negli elementi decorativi.

Applica la palette colori in modo armonico

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Ora arriva la parte più creativa!

Una volta che avrai definito la funzionalità dello spazio e deciso dove collocare gli elementi principali di arredo, potrai stabilire quali colori scegliere per questi elementi.
Per farlo, utilizzeremo la palette colori che hai appena costruito.

Il concetto è molto semplice: devi applicare consapevolmente ogni tacca della palette agli elementi principali che compongono la stanza (pavimenti, pareti, arredi principali, complementi e decorazioni).

Attenzione: non dobbiamo farlo a caso. È importante applicare i colori con consapevolezza e armonia.
Immagina di distribuire ogni singolo colore della palette su diversi elementi della stanza, non raggruppando tutti quelli dello stesso colore in un unico punto, ma muovendo i colori e richiamandoli qua e là nello spazio.

In questo modo, creerai un ambiente equilibrato e dinamico. Puoi aiutarti anche con gli oggetti di home decor, per ottenere una distribuzione ancora più fluida e armoniosa.

Ti mostro un esempio.

stanza-applica-palette-colori-verde

Nota come il verde ritorna in punti diversi: sulla poltrona in primo piano, nella decorazione a parete in fondo, sul cuscino del divano.

Lo stesso vale per il marrone scuro, il beige e così via.

È il concetto dello zig zag e del dinamismo visivo, di cui ti ho parlato anche qui: Come decorare una libreria con libri e oggetti.

Prova a osservare questi altri ambienti con questo nuovo concetto appena appreso:

Applica la palette colori come una professionista

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Se vuoi fare uno step successivo e ottenere un risultato a regola d’arte, puoi applicare la regola 60-30-10 (ho fatto un gioco di parole… ahah) per distribuire la palette in modo estremamente armonico.

Un ripassino veloce:

  • 60% → colore principale
  • 30% → colore secondario
  • 10% → colore d’accento

Per “colore” non si intende un’unica tonalità precisa; altrimenti la nostra casa risulterebbe composta da sole tre tinte nette e rigide.
In realtà, per colore intendiamo una gamma di tonalità molto simili tra loro, come se fosse un gruppo di sfumature che variano leggermente per luminosità, saturazione o tonalità.

Per questo motivo, quando costruisci la tua palette colori, ti consiglio di raggruppare insieme le tacche più simili. Meglio ancora se la crei da 6 tacche colore (così sarà più semplice dividere le 3 percentuali).

La tua palette colori potrebbe essere così composta e suddivisa:

  • 3 colori simili: saranno il to 60%
  • 2 colori simili: saranno il tuo 30%
  • 1 colore abbastanza diverso (in contrasto) dai precedenti: sarà il tuo 10%.

Nella maggior parte dei casi, il 60% dello spazio sarà occupato dal gruppo di tonalità chiare e neutre (solitamente presente nelle palette di interni) che faranno da base armoniosa all’ambiente.

Quando scegli gli elementi di arredo, fai in modo che…

Quando dovrai scegliere gli elementi di arredo (come arredi principali, colori delle pareti, complementi, tessili e decorazioni), fai in modo che ogni scelta dialoghi con la palette colori che hai definito.

Non prendere decisioni isolate.

Ogni elemento deve richiamare, bilanciare o completare gli altri, creando un filo conduttore visivo.

Questo significa:
– Distribuire i colori in modo equilibrato nello spazio (non tutti raggruppati in un angolo)
– Alternare materiali e texture che si armonizzano tra loro
– Riprendere i colori scelti anche nei piccoli dettagli, come cuscini, quadri o tappeti

Così, stanza dopo stanza, elemento dopo elemento, costruirai una casa coerente, armoniosa e pienamente in sintonia con te.

Ora che conosci tutti i passaggi per rinnovare una stanza in modo armonico, è il momento di metterti all’opera!

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L’articolo Come rinnovare una stanza: il metodo per scegliere e posizionare gli elementi di arredo con armonia cromatica sembra essere il primo su Romina Sita.

28 Maggio 2025 / / VDR Home Design


Ci siamo: arriva quel periodo dell’anno dove ci sembra di tornare a respirare, dove ci sembra che alla fine non è tutto così malaccio.

Le giornate si allungano mentre noi continuiamo a rincorrere tutte le nostre attività quotidiane e cominciano ad aumentare i pranzi all’aria aperta, gli aperitivi con amici e parenti e tra poco anche qualche domenica in piscina.

Ma i veri fortunati sono quelli che hanno un giardino… ormai gli spazi esterni sono diventati fondamentali, ci servono per non sentirci in gabbia e per trovare un legame con la natura.

Il giardino può diventare a tutti gli effetti un salotto estivo, e proprio per questo merita di essere arredato con attenzione, proprio come si fa per gli spazi interni.

I giusti arredi, complementi, luci e dettagli sono capaci di trasformare un giardino mediocre in un vero e proprio angolo di paradiso.

E quale è l’elemento perfetto, che tutti vorremmo mettere? 

Certo: la piscina, magari anche una di quelle fuori terra.

piscina fuori terra in giardino moderno con arredi minimal

Vantaggi delle piscine fuori terra: perché sempre più persone le scelgono 

Perché c’è questo boom di persone che scelgono le piscine fuori terra?

Perché hanno indubbiamente molti vantaggi. Il più importante di tutti è sicuramente il fatto di non dover fare pratiche, al contrario di quanto succede per le piscine interrate. Non cambia categoria catastale dell’immobile e ovviamente i costi sono nettamente inferiori.

È vero che le piscine interrate, soprattutto se di grandi dimensioni, hanno un costo comunque importante. Ma si tratta solo di quella voce di spesa: una volta acquistata è pronta da essere montata e riempita e può cominciare il divertimento.

Non si devono fare opere murarie, che non è assolutamente cosa di poco conto. Ne esistono di ogni forma e dimensione, per cui è davvero semplice trovare il modello che si addice allo spazio esterno che abbiamo.

Prendere le misure dello spazio è sempre il primo passo fondamentale: è importante scegliere una piscina che garantisca comunque un buon passaggio tutto intorno, per evitare di acquistare qualcosa che poi sia ingestibile a livello di flussi e usabilità.

Se il budget lo permette, si può anche valutare una piscina fuori terra modulare e personalizzabile, per ottimizzare al massimo la spesa ma anche le dimensioni della stessa.

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Scegliere la piscina giusta per il tuo giardino: di cosa tenere conto 

Anche se stiamo parlando di una piscina fuori terra, non possiamo sceglierne una a caso, tanto per.

È importante tenere conto di fattori come il materiale di cui è fatta, la manutenzione che richiede, il budget e le dimensioni.

È vero che si tratta di un elemento riposizionabile e che all’occorrenza può essere tolta, ma trattandosi comunque di un investimento importante, è giusto scegliere con criterio.

Scegliere i giusti materiali, per avere durabilità ed estetica 

I materiali a disposizione sono tanti e diversi tra loro. Come fai quindi a capire quale sia meglio?

Le piscine in legno hanno sicuramente un fascino più rustico e country, perfette per chi ha uno spazio aperto in mezzo alla natura. Si mitigano bene e richiedono meno opere di schermatura. Ovviamente, il legno richiede più attenzione in fase di manutenzione e pulizia, proprio perché è un materiale naturale e tende a subire di più il passaggio del tempo e delle intemperie.

Ci sono poi le piscine in acciaio e alluminio, resistenti e dal fascino un po’ industriale, che si prestano bene a giardini più urbani. Di solito sono abbinate a rivestimenti esterni, per adattarle meglio allo spazio esterno.

Ci sono poi le piscine in PVC o liner gonfiabile, perfette per chi vuole una soluzione facile da mettere e togliere e preferisce qualcosa di più temporaneo e meno invasivo.

E come forma? Ci sono le classiche rettangolari o ovali, di solito di dimensioni abbastanza generose e abbastanza eleganti. Quelle rettangolari sono anche molto funzionali, soprattutto se di grandi dimensioni perché permettono di essere sfruttare anche per un po’ di attività sportiva.

Se invece lo spazio non è molto, valuta una piscina tonda: essendo più compatte ti permettono di sfruttare comunque lo spazio ma senza sacrificare i passaggi.

Come ti dicevo più su, valuta le dimensioni della piscina in relazione allo spazio totale del giardino che hai e degli arredi che metterai intorno. Solo così avrai una panoramica generale corretta, che ti permetterà di capire se gli spazi di passaggio sono sufficienti e se il layout generale è abbastanza funzionale.

Altri punti a cui prestare attenzione sono la compatibilità delle piscine con accessori e complementi come scalette in acciaio, skimmer e pompe a sabbia o cartuccia.

Prediligi le piscine con sistemi di filtraggio efficienti e valuta se ti possa servire un sistema di copertura, nel caso tu non volessi togliere la piscina nella stagione invernale.

piscina fuori terra in legno con bordo rialzato e fioriere

Non solo piscina fuori terra: arredare lo spazio intorno per dargli importanza 

Ora che abbiamo fatto un po’ di chiarezza sulle varie tipologie di piscine fuori terra dobbiamo anche fare due parole sullo spazio tutto intorno.

Perché se hai scelto una bella piscina è giusto attrezzare in modo flessibile la parte del giardino che rimane.

Possiamo concettualmente dividere questa parte in sezioni: la parte dedicata alla pavimentazione, alle pergole e alle zone d’ombra, agli accessori funzionali e di stile e qualche dritta per chi ha lo spazio proprio contato.

Per quello che riguarda le pavimentazioni, direi che è un aspetto da valutare soprattutto se il giardino è un po’ datato e ci sono parti che vuoi coprire perché magari l’erba è sconnessa o perché per motivi pratici preferisci avere una parte pavimentata (ad esempio se hai una zona pranzo o cucina).

Le possibilità sono diverse: puoi usare piastrelle in legno da posare a incastro, ci sono le piastrelle drenanti, oppure le pedane in teak (legno perfetto per le zone umide, per le sue caratteristiche fisiche di resistenza senza rovinarsi).

È importante pensare a delle zone d’ombra in cui andare a riposarsi nelle ore più calde o anche solo per mangiare al fresco.

Puoi installare delle pergole fisse o amovibili, con tende da aprire e chiudere a piacimento o da decorare con glicine o piante rampicanti. Oppure ancora, le tende a vela, da ancorare a pali, alberi o parti fisse che hai in giardino, per creare ulteriori zone d’ombra, anche in spazi ridotti. Ci sono anche gli ombrelloni e le tende motorizzate (con o senza serramenti apribili), perfette per chi ha un grande giardino e vuole creare una stanza in più all’esterno.

E arriviamo ai dettagli che vestono ogni spazio: tutto quegli oggetti (grandi e piccoli) che rendono lo’ stare all’aperto comodo e pratico. Qualche sdraio su cui prendere il sole e riposare, qualche dondolo, dei tavolini per appoggiare bicchieri e giornali. Ma anche dei porta teli, dei cuscini colorati…

Tavoli, sedie e salotti da esterno vanno scelti delle dimensioni che davvero ci stanno nello spazio, in linea con lo stile generale scelto per lo spazio nel suo insieme.

Se hai un piccolo spazio, pensa bene a quali sono le funzioni che sono importanti oltre alla piscina. Preferisci avere un tavolo per mangiare o preferisci una zona salotto?

Hai tante piante e quindi ci sta solo qualche sdraio richiudibile? 

Ricordati di sfruttare lo spazio in verticale e di lasciare lo spazio a terra quanto più sgombero possibile.

arredo giardino con piscina fuori terra e zona relax

Nascondere la struttura della piscina fuori terra: qualche idea di stile

Sicuramente uno dei limiti più comuni delle piscine fuori terra è l’estetista della struttura visibile. Non sempre è proprio bella da vedere, soprattutto se parliamo di piscine in PVC. Schermare la struttura può essere un’idea abbastanza semplice (anche dal punto di vista economico) per cambiare l’impatto visivo e dare l’impressione di avere una piscina più ricercata.

Una delle soluzioni più fattibili è quella di dotarsi di vasi e fioriere di varie dimensioni e disporle intorno alla struttura per mitigarla ma anche per aumentare il verde.

Le fioriere possono essere anche modulari, che si adattano perfettamente allo spazio a disposizione oppure possono essere vasi singoli in legno, cemento o resina e quindi abbinabili a panchine e altri elementi di arredo già presenti.

Se alziamo un po’ il budget possiamo optare per pannelli in legno composito o in listelli di teak, per dare l’effetto di una piscina interrata. Puoi anche far realizzare una pavimentazione o un decking intorno alla piscina per agevolare ingresso e uscita dalla stessa.

Se sei amante del bambù puoi fare delle pareti divisorie con canne intrecciate, oppure una vera e propria parete di listoni con luci integrate e box contenitori.

In questo modo non solo migliori l’estetica dello spazio in generale ma aumenti la sicurezza (soprattutto se ci sono bambini) e puoi creare spazi più raccolti e privati.

La giusta illuminazione per il tuo piccolo paradiso 

E come dico sempre, se segui il mio blog da un po’, un progetto non è completo senza la giusta illuminazione.

Prima di tutto pensa a cosa vuoi ottenere con la tua illuminazione: creare atmosfera sulla piscina di sera? Avere luce per mangiare, cucinare, leggere? Creare luci d’accento per evidenziare alcuni particolari del tuo giardino?

In base a queste risposte puoi scegliere le tue luci e lampade. Si solito per l’esterno si sceglie luce calda intorno ai 2700K. Puoi mettere delle lanterne per terra intorno alla piscina, oppure delle catenarie luminose sul pergolato o sul portico; puoi valutare dei faretti integrati (magari a energia solare) se hai una struttura di copertura della piscina ma anche delle luci fisse da mettere nel giardino per avere una luce generale d’ambiente.

La giusta manutenzione ti permetterà di allungare la vita della tua piscina 

Concludiamo con un aspetto spesso sottovalutato ma che è fondamentale per la durata della piscina fuori terra, ma anche di tutto gli elementi che hai in giardino.

La pulizia e la cura dei tuoi pezzi ti garantirà un funzionamento perfetto e soprattutto potrai essere sicuro che dureranno a lungo.

Assicurati di pulire i bordi della piscina e il fondo, di tenere pulito e igienizzato filtro e pompe, cura le superfici dei tuoi arredi da esterno e soprattutto puliscili con prodotti adatti.

Per i pezzi più delicati procurati sacchi e coperture, in modo da tenere tutto al riparo quando intemperie e freddo si faranno sentire.

Ora che hai una panoramica completa dei vari aspetti puoi cominciare a fare le tue ricerche e valutazioni, per dare vita alla tua oasi di relax.

 

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28 Maggio 2025 / / La Gatta Sul Tetto

Sono sempre stata affascinata dal decluttering, dal liberarsi degli oggetti che non servono più, che ormai hanno esaurito la loro utilità e sono pronti per essere regalati, venduti, scambiati. 

“Decluttering”, che proviene dal termine inglese “clutter, ingombro”, significa letteralmente “liberarsi di qualcosa che ingombra” e ha un potere quasi magico e immediato di smuovere le energie stagnanti che ci circondano. Moltissime persone “bloccate” in un periodo della loro vita (compresa me!) hanno trovato benefici stupefacenti anche soltanto dopo aver cominciato a fare spazio nella loro casa: telefonate attese per molto tempo che finalmente arrivano, nuovi lavori che si presentano improvvisamente, relazioni che terminano, nuove che iniziano.

Nel suo libro “Il magico potere del riordino”, Marie Kondo parla proprio di come, con il suo metodo di decluttering Konmari, abbia aiutato migliaia di persone a sbloccare situazioni stagnanti. 

Ma il metodo Konmari non è certo l’unico al mondo. Anche il metodo di Margareta Magnusson, di cui parla nel suo libro “L’arte svedese di mettere in ordine” è efficace. Sicuramente più pragmatico e meno “magico”, ha comunque lo stesso scopo: liberarsi di oggetti che non ci servono più per alleggerire le nostre vite.

Eppure, in alcuni miei articoli passati di questa rubrica, ho parlato di come le persone siano tutte diverse, che le case non devono e non possono essere delle fotocopie, che il minimalismo non fa bene a tutti perché alcuni hanno bisogno di avere più oggetti intorno a loro.

È vero quindi che il decluttering fa bene a tutti? 

Spoiler: SI

Sì. Il decluttering fa bene a tutti, ma proprio tutti. Quello che non fa bene è pensare che uno stesso metodo possa essere valido per tutti. Un giusto decluttering deve essere personalizzato perché il “clutter” non è lo stesso per tutti. 

Nel metodo Konmari, ad esempio, Marie Kondo consiglia di cominciare prima dai vestiti e poi proseguire il decluttering passando in rassegna i libri, tirarli tutti fuori e poi eliminare quelli che sono sugli scaffali da molto tempo perché “se non li hai ancora letti non lo farai mai”. Per me questa cosa non è valida. Mi sono ultimamente trovata a leggere libri che avevo  comprato anni fa e che ho trovato particolarmente adatti alla situazione in cui mi stavo trovando. Ho anche pensato che fosse stata una fortuna averli letti ora, perché probabilmente dieci anni fa non li avrei compresi. Io sono una lettrice assidua, mi piace leggere e avere tanti libri in casa, non potrei pensare di avere “massimo trenta libri”. 

Il decluttering è una buona cosa, un cambiamento di vita, non deve assolutamente essere una tortura. Se ti fa bene avere una cosa intorno significa che ancora non è tempo di lasciarla andare. Ci sono sicuramente degli oggetti che tutti dovrebbero buttare senza guardarsi indietro: tutto quello che è scaduto, rotto, inutilizzabile deve essere eliminato perché ha esaurito il proprio scopo, quindi non può essere utile né a noi né a nessun altro. 

Come capire quale metodo fa per noi

Come fare quindi con il resto delle cose? Come capire quello che ho bisogno di buttare o regalare e cosa no?

Diciamo che è proprio per questi motivi che ci si affida a esperti del settore e personal organizer, persone che possono guidarci in un momento in cui abbiamo bisogno di riorganizzare la nostra casa e la nostra vita.

decluttering

Perché nel momento in cui decidiamo di iniziare un decluttering e fare spazio nelle nostre vite, significa che qualcosa sta cambiando o ha bisogno di essere cambiato: è un modo di guardarsi dentro per capire chi siamo diventati e chi vogliamo essere nel futuro. Ricordatevi comunque che il nostro intuito ha sempre ragione, se sentiamo di dover lasciare andare qualcosa significa che è arrivato il suo momento. È difficile sbagliare e soprattutto è molto difficile che ci pentiremo in un secondo momento di aver eliminato un oggetto.

Potremmo aver bisogno di essere più pragmatici e decisi, magari perché ci stiamo trasferendo in una casa più piccola o all’estero e non abbiamo  possibilità di portare tante cose, in questo caso il metodo “lo butto perché non lo uso da più di 6 mesi” può avere un senso; così come anche il metodo Konmari, che vi porta a eliminare più del 50% dei vostri oggetti.

Vagliate vari metodi e varie soluzioni, tra libri e blog di esperti, l’importante è cominciare a un certo punto, che il “trovare il proprio metodo” non diventi una scusa per non eliminare mai nulla: ricordate che per far entrare qualcosa di nuovo nella vostra vita qualcosa di vecchio se ne deve andare per forza. 

E allora cominciamo!

Leggi gli altri articoli della rubrica Home Therapy

Se vuoi saperne di più di home therapy o di come puoi rinnovare la tua casa con un basso budget, visita il sito www.Sphomecoming.it e scrivimi nella sezione Contatti.

27 Maggio 2025 / / Dettagli Home Decor

Gestire lo spazio in un piccolo appartamento di 50 mq è una sfida quotidiana per molte famiglie, soprattutto quando si desidera mantenere ordine, funzionalità e un’atmosfera accogliente. Il progetto realizzato dallo studio Adrian Chan Design and Research Office (ADRO) a Hong Kong rappresenta un esempio virtuoso di come sia possibile ottimizzare ogni centimetro quadrato di un’abitazione di soli 53 metri quadrati, senza rinunciare a estetica e comfort. Grazie a soluzioni di stoccaggio ingegnose e a un design architettonico innovativo, questo appartamento dimostra che anche gli spazi più compatti possono diventare ambienti armoniosi e funzionali per una famiglia con un neonato.

Parete ondulata multifunzionale in appartamento di 50 mq a Hong Kong progettata da Adrian Chan


Parete ondulata multifunzionale progettata da Adrian Chan
Parete ondulata multifunzionale in appartamento di 50 mq a Hong Kong progettata da Adrian Chan

La parete ondulata: un elemento architettonico multifunzionale

Il cuore del progetto è una parete ondulata che attraversa l’intero appartamento, dalla cucina alla camera da letto, passando per il corridoio. Questa struttura non è solo un elemento estetico, ma svolge molteplici funzioni: organizza lo spazio, integra il bagno e offre sistemi di stoccaggio nascosti. La sua superficie curva crea un senso di continuità e fluidità, contribuendo a definire le diverse aree della casa senza ricorrere a divisori tradizionali che occupano spazio prezioso.

La parete ondulata diventa così un meccanismo di orientamento all’interno dell’appartamento, guidando il movimento e l’uso degli ambienti in modo naturale e armonioso. La scelta di un rivestimento in rovere impiallacciato, leggero ed economico, aggiunge calore e raffinatezza, mantenendo un’estetica minimalista e contemporanea.

Interni minimalisti e funzionali di un appartamento di 50 mq progettato da Adrian Chan Design Office


Interni minimalisti e funzionali progettati da Adrian Chan Design Office
Mobili orizzontali salvaspazio integrati in appartamento di 50 mq per ottimizzare lo stoccaggio

Soluzioni di stoccaggio orizzontali e verticali: un equilibrio perfetto

Un aspetto innovativo del progetto ADRO è l’integrazione di mobili “orizzontali” oltre ai tradizionali mobili verticali. Mentre armadi e cassettiere verticali sono comuni nelle case, l’uso di mobili orizzontali – come panchine contenitore, scrivanie ribaltabili e sistemi di stoccaggio integrati nel soffitto del corridoio – sfrutta lo spazio altrimenti inutilizzato, amplificando l’illusione di spaziosità.

Ad esempio, la camera da letto principale dispone di un sistema idraulico che solleva l’intero piano del letto, rivelando uno spazio nascosto perfetto per riporre abiti fuori stagione o oggetti di valore. Nel corridoio, elementi in legno integrati nel soffitto offrono spazio per alimenti secchi e bagagli, mentre la panca del soggiorno si trasforma in un contenitore grazie a un meccanismo a ribalta. Questi dettagli permettono di mantenere l’ordine e di nascondere il disordine quotidiano, un aspetto fondamentale per la serenità della famiglia.

Corridoio con elementi in legno integrati per riporre bagagli e alimenti in appartamento di 50 mq

camera da letto dai toni neutri di un appartamento piccolo Sistema idraulico per sollevare il piano del letto e creare spazio di stoccaggio in appartamento di 50 mq

Un appartamento di 50 mq pensato per la crescita e il benessere familiare

ADRO ha sviluppato questo progetto con un’attenzione particolare alle esigenze della famiglia nel lungo termine. L’analisi approfondita delle abitudini e delle necessità dei clienti ha permesso di prevedere come lo spazio dovrà evolversi nei prossimi dieci anni, soprattutto con l’arrivo del neonato. La casa è stata concepita per essere accogliente, sicura e funzionale, favorendo un’esperienza abitativa piacevole e senza stress.

L’ordine e la pulizia visiva sono garantiti da gesti di design precisi e discreti, che non appesantiscono l’ambiente ma ne valorizzano la morbidezza e la sensualità. La palette di colori neutri e i materiali naturali creano un’atmosfera rilassante, ideale per i momenti di vita quotidiana e per la crescita del bambino.

cameretta funzionale di un piccolo appartamento

bagno minimalista e funzionale di un appartamento di 50 mq progettato da Adrian Chan Design Office bagno minimalista e funzionale progettato da Adrian Chan Design Office

Il valore del design minimalista e sostenibile

Il progetto di Adrian Chan Design and Research Office si distingue anche per l’attenzione alla sostenibilità e all’efficienza economica. L’utilizzo minimo di materiali e la ridotta necessità di demolizioni hanno permesso di contenere i costi, senza sacrificare la qualità e l’eleganza degli interni. Il design minimalista, con un tocco internazionale e contemporaneo, si adatta perfettamente alle esigenze di uno spazio piccolo ma dinamico.

ADRO considera i limiti fisici, economici e sociali come opportunità di innovazione, dimostrando che anche in contesti urbani densi come Hong Kong è possibile creare ambienti abitativi funzionali, belli e accoglienti.

lay out appartamento 50 mq progettato da Adro

Conclusioni: un modello da seguire per piccoli appartamenti

Questo appartamento di 50 mq rappresenta un modello esemplare per chi cerca soluzioni salvaspazio in piccoli appartamenti. La combinazione di una parete ondulata multifunzionale, mobili orizzontali integrati e un design attento alle esigenze familiari dimostra che con creatività e pianificazione è possibile trasformare anche un ambiente limitato in una casa confortevole, ordinata e armoniosa.

Se sei alla ricerca di idee per ottimizzare lo spazio nella tua abitazione, questo progetto di ADRO ti offre spunti concreti e ispirazione per reinventare il tuo piccolo appartamento con stile e funzionalità.

Se vuoi approfondire altri progetti salvaspazio o scoprire consigli pratici per arredare piccoli ambienti, continua a seguire dettaglihomedecor.com: il tuo punto di riferimento per il design intelligente e la decorazione d’interni.

Scheda tecnica

Dimensioni: 570 piedi quadrati/53 metri quadrati
Progettista: Adrian Chan Design & Research Office (ADRO)
Luogo del progetto: Kowloon, Hong Kong
Costruzione: C & H Studio Ltd
Fotografia: Kevin Mak @ 1km Studio

 

 

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27 Maggio 2025 / / Dettagli Home Decor

Immersa nella bellezza selvaggia della Val di Noto, Casa IDDA è un raffinato progetto di architettura contemporanea che riesce a fondere perfettamente innovazione, sostenibilità e rispetto per il paesaggio. Firmata da Itinera Studio Associato, la villa sorge tra ulivi secolari e profumati limoni, con una vista privilegiata sulla riserva naturale di Vendicari e sul mare della Sicilia sud-orientale.

Un’architettura essenziale, geometrica e silenziosa, capace di dialogare armoniosamente con l’ambiente, grazie anche all’utilizzo dei sistemi in alluminio Schüco, scelti per garantire alte prestazioni energetiche, comfort abitativo e continuità visiva tra interno ed esterno.

esterno di Casa IDDA a Noto

Un progetto che nasce da un modulo: essenzialità e visione

Il concept architettonico di Casa IDDA è fondato su una struttura modulare di base: un quadrato di circa 7,50 metri per lato viene ripetuto e articolato per creare i diversi ambienti della casa. Questo elemento generatore organizza sia gli spazi interni – zona notte, area living e zona ospiti – sia quelli esterni, offrendo una visione chiara e misurata dell’architettura.

Il risultato è un’abitazione contemporanea, dal linguaggio sobrio ma fortemente identitario, dove ogni dettaglio è stato progettato per essere parte integrante del paesaggio circostante.

giardino mediterraneo con ghiaia di Casa Idda a Noto

Integrazione paesaggistica e comfort abitativo

Uno degli elementi distintivi di Casa IDDA è la sua perfetta integrazione con il territorio: la forma dell’edificio, l’orientamento, i materiali naturali e le scelte impiantistiche sono stati studiati per ridurre l’impatto ambientale e garantire il benessere degli occupanti.

La vista sul mare e sulla natura circostante entra in casa diventando parte dell’esperienza quotidiana, mentre le ampie superfici vetrate trasformano ogni stanza in un osservatorio privilegiato sul paesaggio siciliano.

vetrata panoramica scorrevole Schuco presso una villa ristrutturata a Noto

La scelta dei sistemi Schüco: estetica, efficienza e innovazione

Per raggiungere gli obiettivi progettuali di sostenibilità, qualità e comfort, Itinera Studio Associato ha scelto i sistemi in alluminio Schüco, leader nel settore dei serramenti ad alte prestazioni. In particolare:

  • Schüco ASE 67 PD (Panoramic Design) è stato utilizzato per le grandi vetrate scorrevoli a scomparsa. Questo sistema consente di abbattere le barriere visive, creando una continuità senza soluzione di continuità tra interno ed esterno. I profili ultrasottili offrono massima trasparenza e una vista impareggiabile.
  • Le prestazioni termiche e acustiche di questi serramenti assicurano un comfort abitativo costante durante tutto l’anno, riducendo le dispersioni energetiche e valorizzando l’estetica dell’edificio con discrezione ed eleganza.

soggiorno con vetrata scorrevole panoramica Schuco

Luce naturale e minimalismo: le finestre a battente Schüco

Oltre alle vetrate scorrevoli, Casa IDDA adotta i sistemi Schüco AWS 75 BS (Block System) per le finestre a battente. Questo sistema si distingue per il profilo dell’anta a scomparsa, che consente di aumentare fino al 20% l’ingresso di luce naturale negli ambienti.

Le sezioni in vista ridotte e l’assenza di cornici visibili garantiscono un design minimale e lineare, perfettamente coerente con l’estetica dell’intero progetto. Il risultato è un involucro architettonico leggero, luminoso e altamente performante.

zona giorno moderna e luminosa di Casa Idda a Noto

Soluzioni su misura per ogni ambiente

Casa IDDA utilizza anche una combinazione dei sistemi Schüco AWS 65 e AWS 75, con anta a vista, per rispondere a specifiche esigenze progettuali e funzionali. Le diverse profondità costruttive – 65 mm e 75 mm – sono state calibrate in base all’orientamento degli ambienti e alle caratteristiche climatiche del luogo.

Questa flessibilità ha permesso di realizzare un edificio efficiente sotto il profilo energetico, silenzioso e confortevole, capace di offrire agli abitanti un’esperienza abitativa d’eccellenza.

sistemi Schuco presso una casa ristrutturata a Noto

Un progetto condiviso tra architettura e know-how tecnico

La realizzazione di Casa IDDA ha coinvolto anche il Serramentista Schüco Premium Partner Sicilcima. Quest’ultimo ha curato con attenzione ogni fase del processo, dalla consulenza iniziale fino all’installazione su misura. La collaborazione tra progettisti e fornitori ha garantito una qualità costruttiva elevata e una perfetta coerenza estetica e tecnica dell’intero progetto.

patio con vista panoramica sul living illuminato

Casa IDDA: vivere l’architettura come esperienza

Casa IDDA non è solo una casa, è un manifesto di architettura contemporanea sostenibile. Un esempio virtuoso di come tecnologia, design e paesaggio possano dialogare senza compromessi.

Il progetto dimostra come una visione consapevole e responsabile possa trasformarsi in un’abitazione che rispetta il territorio, valorizza la bellezza naturale e garantisce il massimo benessere per chi la vive.

vista notturna di Casa Idda a Noto

Scheda Tecnica

Nome Progetto: Casa Idda

Progettista: Giuseppe Di Vita ITINERA studio associato

Luogo: Noto, contrada Gioi

Superficie mq.190 

Sistemi in alluminio utilizzati: Schüco ASE 67 PD, Schüco AWS 75 BS, Schüco AWS 65 e Schüco AWS 75 (fissi e battenti)

Serramentista: Schüco Premium Partner Sicilcima.

Foto credits: Salvatore Gozzo

 

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27 Maggio 2025 / / Casa Poetica

Organizzare i farmaci - Casa Poetica

Organizzare i farmaci è una di quelle attività che spesso rimandiamo… fino a quando non serve davvero.
Trovare subito il medicinale giusto, sapere cosa è ancora valido e cosa invece va eliminato non è solo una questione di ordine: è soprattutto una questione di sicurezza.

Per aiutarti a capire come organizzare correttamente i farmaci a casa, abbiamo intervistato il Dottor Marco Torresan, farmacista della Farmacia Anglese di Lurate Caccivio (CO), che ogni giorno vede da vicino gli errori più comuni e sa bene quanto sia importante avere farmaci ordinati, aggiornati e conservati nel modo giusto.
Insieme ai suoi consigli, troverai anche le mie indicazioni pratiche per creare un sistema semplice, funzionale e facile da mantenere.



Come organizzare i farmaci: i consigli del Dottor Marco Torresan

Quali sono gli errori più comuni nella gestione dei farmaci a casa?

“Il primo errore è conservare i farmaci dove capita, senza un criterio preciso: spesso li troviamo nei bagni o in cucina, ambienti umidi e caldi, che compromettono la qualità dei principi attivi.
Un altro errore molto frequente è accumulare farmaci scaduti o che non servono più, magari perché ‘possono sempre tornare utili’. Questo crea solo confusione e, nei casi peggiori, può anche portare ad assumere farmaci non più efficaci o addirittura dannosi.
Infine, molte persone separano i farmaci dal foglietto illustrativo: è fondamentale conservarli sempre insieme per avere tutte le informazioni a disposizione.”

Come dovremmo conservare correttamente i farmaci, inclusi quelli da frigorifero?

“La regola principale è semplice: fresco, asciutto, al riparo dalla luce.
I farmaci normali vanno riposti in un contenitore chiuso, in un armadietto o cassetto lontano da fonti di calore.
I farmaci da frigo – come alcuni antibiotici ricostituiti, l’insulina, determinati vaccini – devono essere conservati a una temperatura compresa tra 2°C e 8°C, possibilmente in una scatola chiusa nel ripiano centrale del frigorifero, mai nella porta per evitare sbalzi termici.
E soprattutto, mai mischiare farmaci da frigo con alimenti che potrebbero contaminarli.”

Cosa possiamo fare con i farmaci che non utilizziamo più?

“I farmaci scaduti devono essere portati negli appositi contenitori presenti fuori dalle farmacie, senza scatola esterna ma con il blister.
Se invece il farmaco è integro, non scaduto e correttamente conservato, può essere donato ad associazioni solidali che gestiscono raccolte di farmaci da destinare a persone in difficoltà.
È fondamentale, però, assicurarsi che le confezioni siano intatte, complete di bugiardino e conservate sempre secondo le modalità corrette.”



Come organizzare i farmaci a casa: i consigli della professional organizer

Una volta che sappiamo come trattare i farmaci dal punto di vista medico, possiamo pensare alla loro organizzazione pratica.
Ecco come trasformare il tuo “angolo farmaci” in uno spazio sicuro, funzionale e ordinato.

1. Scegli un contenitore chiuso e sicuro

Evita le scatole aperte o appoggiate casualmente sugli scaffali.
Usa una scatola rigida con coperchio, una piccola cassettiera o un organizer da armadio. Se hai farmaci da frigo, dedicali a un contenitore separato all’interno del frigorifero.

2. Categorizza i farmaci in modo intuitivo

Organizza i medicinali per funzione, non solo per tipo:

  • Uso quotidiano: terapie continuative o farmaci di utilizzo costante

  • Emergenze e pronto soccorso: cerotti, disinfettanti, antidolorifici

  • Stagionali: farmaci per allergie o influenza

  • Veterinari: medicinali per animali domestici, conservati separatamente

In questo modo trovi subito ciò che ti serve, anche nei momenti di fretta.

3. Fai manutenzione ogni sei mesi

Segna in agenda un check-up semestrale:

  • Controlla scadenze

  • Smaltisci farmaci inutilizzati

  • Aggiorna la lista dei medicinali realmente necessari

In pochi minuti tieni tutto sotto controllo e non corri rischi inutili.

4. Etichette chiare = ordine che dura

Se il contenitore ha più scomparti, applica etichette semplici: “Pronto soccorso”, “Terapie quotidiane”, “Farmaci da viaggio”, ecc.
Per i farmaci da frigo, scrivi su una nota separata le date di apertura, utilissima per prodotti come insulina o colliri.

5. Dona ciò che puoi

Se hai medicinali integri, validi e ben conservati che non utilizzi più, valuta la possibilità di donarli.
Ci sono farmacie solidali, parrocchie, associazioni locali che raccolgono farmaci per chi non può permetterseli. Un piccolo gesto che fa la differenza.



Organizzare i farmaci: ordine, sicurezza e solidarietà

Organizzare i farmaci è solo il primo passo verso una casa più funzionale e serena. Quando ogni cosa è al suo posto, anche le situazioni impreviste diventano più semplici da gestire. Lo sa bene il Dottor Marco Torresan, farmacista presso la Farmacia Anglese di Lurate Caccivio (CO), che da anni affianca le famiglie non solo nella scelta dei medicinali giusti, ma anche nella promozione di una gestione consapevole e sicura dei prodotti che teniamo in casa.

Il suo contributo ci ricorda che prendersi cura della propria salute passa anche da piccoli gesti quotidiani, come sapere dove si trovano i farmaci, conservarli correttamente, ed evitare accumuli inutili. Perché ordine non significa perfezione, ma accessibilità, prevenzione e attenzione concreta alla vita di tutti i giorni.



Vuoi portare ordine non solo nei farmaci, ma in tutta la casa?

Organizzare i farmaci è solo il primo passo.
Avere una casa ordinata, funzionale e pensata su misura per te significa vivere meglio ogni giorno, con meno stress e più tempo per te stessa.

Se vuoi creare un sistema di organizzazione pratico, duraturo e adatto al tuo stile di vita, scrivimi.
Ti aiuterò a trovare soluzioni semplici, sostenibili e cucite sulle tue reali esigenze.

Cover Photo on I-Stock









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26 Maggio 2025 / / Dettagli Home Decor

La cucina è lo spazio che più di ogni altro rappresenta l’identità di una casa. Lì si intrecciano memorie, abitudini e bisogni quotidiani. Ristrutturarla non significa solo aggiornare un ambiente, ma rinegoziare un equilibrio tra funzionalità e intimità, tra passato e presente. E proprio per questo è un processo che richiede attenzione meticolosa e qualche scelta ponderata, più simile a un atto di cura che a un’operazione edilizia. I materiali, le linee, la disposizione: ogni dettaglio concorre a ridisegnare non solo lo spazio, ma il modo in cui lo si abita. Eppure, l’elemento più determinante resta invisibile fino alla fine.

cucina ristrutturata con rivestimenti in gres porcellanato
Marazzi

Misurare prima di cambiare

Tutto comincia con un gesto apparentemente semplice: misurare. Non tanto per sapere dove finirà un pensile o quanto spazio lascia il frigorifero, quanto per capire come si muove il corpo nello spazio. Porte, finestre, attacchi per gas e acqua, punti luce: non è solo una questione tecnica. È un disegno di forze che racconta come verrà vissuta la stanza. Quali angoli si useranno di più, dove cadrà la luce naturale, in quali punti sarà meglio non intralciare i movimenti.

Rilevare con precisione lo stato dell’esistente, dalle sporgenze fino all’orientamento delle aperture, è l’unico modo per evitare errori che, più avanti, non saranno né economici né rapidi da correggere. Il resto è una derivazione geometrica.

Il nodo del budget

Parlare di denaro in questo contesto è inevitabile. Eppure, anche qui, non si tratta soltanto di cifre. Il budget è una dichiarazione d’intenti, un compromesso tra ciò che si desidera e ciò che è sostenibile. In media, una ristrutturazione completa oscilla tra i 4.000 e i 7.000 euro, ma è un dato che dice poco se non si contestualizza.

Il punto non è solo quanto si può spendere, ma dove destinare le risorse. Rinunciare a stravolgimenti impiantistici, ad esempio, può significare tagliare una fetta rilevante dei costi, concentrandosi su elementi davvero trasformativi. Anche scegliere materiali alternativi a quelli di pregio può restituire una resa visiva simile, purché selezionati con consapevolezza.

cucina ristrutturata disposta ad angolo
Casalgrande Padana

Distribuire, non solo arredare

Una cucina efficiente non si giudica dall’estetica, ma dalla disposizione. Il triangolo ideale – tra lavello, piano cottura e frigorifero – è una regola che vale ancora, sebbene oggi le cucine si presentino in forme sempre più diverse: lineari, a L, a U, ad isola.

La vera sfida è far convivere estetica e funzionalità, soprattutto quando si lavora su spazi ridotti. Una cucina compatta può funzionare magnificamente se ogni elemento è pensato in funzione del suo uso. Pensili troppo alti, mobili troppo profondi o elettrodomestici mal posizionati possono compromettere l’agilità dei gesti quotidiani.

Anche piccoli accorgimenti fanno la differenza: posizionare la lavastoviglie accanto al lavello è una scelta tanto pratica quanto silenziosa. Chi ha lavato piatti a mano almeno una volta sa quanto può pesare, a lungo andare, una posizione sbagliata.

Pavimenti e rivestimenti: questione di superficie

È sulla superficie che si riflette la personalità di una cucina. I pavimenti in gres porcellanato rappresentano una soluzione particolarmente apprezzata per resistenza e versatilità. Offrono un’estetica ricercata, ma sono anche pratici, facili da pulire e adatti a sopportare le sollecitazioni di un ambiente vissuto intensamente.

Se stai valutando alternative al marmo o al legno, qui troverai una selezione delle migliori marche di gres porcellanato, con soluzioni adatte a ogni esigenza stilistica, dal minimalismo contemporaneo all’effetto cemento.

Il rivestimento non è solo una protezione muraria, ma anche un dispositivo estetico capace di definire l’atmosfera. Piastrelle, vernici e materiali adesivi possono mutare radicalmente l’aspetto dello spazio senza intervenire strutturalmente.

isola e parete rivestite in gres verde lucido
Marazzi

I materiali parlano

Ogni materiale porta con sé un linguaggio. Il legno scalda e rievoca, l’acciaio suggerisce igiene e modernità, il vetro alleggerisce e riflette, il cemento espone senza fingere. Scegliere vuol dire allinearsi a una narrazione. Non sempre serve uniformare: il contrasto può raccontare meglio l’identità di chi abita la cucina.

Anche gli elementi più piccoli – una maniglia, uno zoccolo, una mensola – contribuiscono alla composizione finale. È nei dettagli che si misura la coerenza di un progetto, più che nelle grandi superfici.

E poi ci sono le finiture, lucide o opache, grezze o lisce, che plasmano la luce e trasformano la percezione dello spazio. Non sono scelte secondarie. Sono le prime a essere percepite.

Elettrodomestici: efficienza silenziosa

Nel processo di rinnovo, gli elettrodomestici sono elementi strutturali. Non solo per l’ingombro, ma per il loro impatto sulla quotidianità. Scegliere modelli ad alta efficienza energetica è un investimento che si ammortizza nel tempo. Le nuove tecnologie, dal forno combinato alla lavastoviglie intelligente, parlano ormai la lingua della sostenibilità.

Anche l’integrazione visiva conta. Una cappa può essere nascosta, un frigorifero incassato. L’estetica non deve sacrificare la funzionalità, ma il contrario è ancor meno accettabile.

cucina lineare bianca con elettrodomestici a colonna
Fantastic Frank – Barcellona

Il tempo, il fattore dimenticato

Infine, c’è un elemento che si tende a trascurare, e che invece regola tutto: il tempo. Una ristrutturazione non è solo un fatto tecnico, è un’interruzione. Implica adattamenti, attese, decisioni improvvise. Chi pensa di cavarsela in due settimane potrebbe doversi ricredere. Ecco perché la pianificazione deve tenere conto anche delle fasi intermedie, delle convivenze temporanee con il cantiere, dei ritardi.

E tuttavia, proprio in questa sospensione si nasconde la possibilità più interessante: quella di pensare, davvero, a come si vuole abitare. La cucina che ne verrà fuori potrebbe sorprendere anche chi l’ha progettata.

 

 

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26 Maggio 2025 / / Dettagli Home Decor

Nel cuore vibrante del quartiere Isola, MOGO Milano si distingue come un nuovo punto di riferimento per gli amanti del buon cibo, del design sofisticato e del suono ad alta fedeltà. Non è solo un ristorante o un bar: è un luogo in cui convivono estetica, cultura e gusto, in una fusione perfetta tra gastronomia giapponese contemporanea e atmosfere musicali ispirate ai listening bar di Tokyo.

corner dedicato alla musica e ai vinili presso MOGO Milano

Un’esperienza multisensoriale nel cuore di Isola

Progettato per essere vissuto in ogni momento della giornata, MOGO Milano è uno spazio poliedrico in cui nulla è lasciato al caso. Dal pranzo informale al brunch del weekend, dall’aperitivo serale alla cena raffinata, ogni momento è accompagnato da una colonna sonora eccezionale e un ambiente curato nei minimi dettagli. La promessa è chiara: alta fedeltà. Non solo nel suono, ma in ogni aspetto dell’esperienza.

parete in legno con vinili appesi e illuminati

La firma culinaria dello chef Yoji Tokuyoshi

A guidare la cucina di MOGO Milano è lo chef giapponese Yoji Tokuyoshi, già noto nella scena milanese per progetti innovativi come Bentoteca, Katsusanderia e Pan. Ex sous-chef di Massimo Bottura a Modena, Tokuyoshi porta in tavola una cucina ispirata ai valori nipponici di autenticità, qualità ed eccellenza, reinterpretati con un tocco moderno.

Il menù di MOGO è pensato per accompagnare l’intera giornata: proposte leggere per i pranzi di lavoro, brunch curati nel weekend e piatti eclettici per la sera, tutti basati su ingredienti di prima qualità e sapori equilibrati, capaci di soddisfare anche i palati più esigenti.

parete con arazzo nel bar ristorante MOGO a Milano Isola

Un design che racconta una storia

Il progetto architettonico di MOGO Milano è firmato da Giorgia Longoni, che ha saputo creare un ambiente accogliente e ricco di personalità, dove materiali, luci e colori dialogano con armonia. Lo spazio combina suggestioni vintage anni ’70 e dettagli industriali contemporanei, offrendo un’estetica calda ma raffinata.

Il legno è protagonista assoluto: riveste scaffali, tavoli e sedute, e si abbina a tonalità pastello di verde, beige e marrone. A contrasto, accenti in acciaio lucido e finiture metalliche donano ritmo e dinamismo. L’illuminazione soffusa e i pannelli luminosi a griglia sul soffitto contribuiscono a creare un’atmosfera intima e avvolgente, perfetta per ogni occasione.

vinili a vista e amplificatori vintage nel locale MOGO Milano

Il cuore musicale: il Listening Bar

Fiore all’occhiello di MOGO Milano è il suo Listening Bar, un angolo ispirato ai celebri locali giapponesi dedicati all’ascolto musicale consapevole. Una consolle centrale, vinili a vista, amplificatori vintage e un sistema audio artigianale progettato da H.A.N.D.HiFi offrono un’esperienza sonora unica nel suo genere.

I subwoofer integrati nelle librerie e i diffusori distribuiti nel locale non solo garantiscono una qualità del suono impeccabile, ma si inseriscono perfettamente nel design, diventando parte integrante dell’estetica. Le pareti sono animate dagli arazzi dell’artista Andrea Marco Corvino, che arricchiscono l’ambiente con un tocco espressivo e artistico.

arazzo appeso all'ingresso di MOGO a Milano

Un nuovo modo di vivere la città

MOGO Milano non è solo un luogo dove mangiare o bere: è un invito a fermarsi, ascoltare, osservare. È un ambiente in cui il suono, la luce e i materiali raccontano una storia comune, quella di una Milano sempre più cosmopolita, attenta alla qualità e al dettaglio.

Con il suo mix di alta cucina giapponese, design d’autore e sound experience, MOGO si propone come una destinazione imperdibile per chi cerca qualcosa di più di una semplice serata fuori. È un luogo in cui ogni elemento è pensato per coinvolgere i sensi, offrendo un’esperienza che resta impressa.

Fotografo: Vittorio La Fata

 

 

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