Un esclusivo triplex a Notting Hill, noto quartiere di Londra, si aggiunge all’ampio portfolio di collaborazioni di Italamp, confermando ancora una volta la capacità del brand di essere partner d’eccellenza anche per la committenza internazionale.
Notting Hill. Uno dei quartieri più affascinanti di Londra. In questo meraviglioso contesto, Itallamp ha ridisegnato l’illuminazione di un esclusivo triplex residenziale.
Italamp è una storica realtà Made in Italy del settore illuminazione con 50 anni di storia. In questo progetto, realizzato in collaborazione con l’interior designer Mary Zia dello Studio INTEGRATE di Londra, l’obiettivo era la valorizzazione della luce, insieme al recupero conservativo dell’architettura .
La ristrutturazione completa degli interni di questo appartamento su tre piani racconta una storia di eleganza tra tradizione inglese e contemporary living, con una finestra aperta sull’attenzione al dettaglio tipica del brand italiano.
In stile Postmodern Revival, questo progetto residenziale delinea una perfetta fusione tra l’eleganza delle abitazioni tradizionali britanniche, segnate da travi a vista e una rigorosa suddivisione geometrica degli ambienti e l’anima eclettica di arredi contemporanei che privilegiano la sinuosità delle forme.
Le boiserie su misura, gli arredi accuratamente selezionati e l’illuminazione raffinata creano un interior project equilibrato, capace di raccontare una storia luminosa coerente con l’intera palette cromatica.
Protagonista assoluta è la luce
La luce si diffonde come un velo di magia tra le ampie stanze e gli alti soffitti della location. Tra i pezzi più scenografici spicca la cascata di cristalli LISIA della collezione KALEIDO, un modello di grande impatto scenografico che domina lo spazio a doppia altezza con cupola che affaccia sulla zona giorno.
La lavorazione in vetro artigianale ricalca le linee di grandi foglie, con finitura trasparente e topazio, offrendo un effetto luminoso di rara eleganza.
L’ultimo piano soppalcato ospita un’ampia living room con illuminazione completamente firmata ITALAMP.
La serie di lampade a parete FILO, design Defne Koz e Marco Susani, veste le pareti chiare della sala con un tocco di luce delicato che scalda l’atmosfera. La struttura presenta uno stelo curvilineo in metallo nero opaco e una sfera in vetro soffiato bianco, una combinazione perfetta con lo stile moderno e ricercato del concept.
Tra i modelli artistici selezionati troviamo anche TEA, una floor lamp dal design semplice e romantico, evocativo di bouquet di fiori. La base in metallo con finitura oro nichel e antracite sostiene steli di diverse altezze, alle cui estremità si ergono diffusori sferici in vetro soffiato satinato, per una luce avvolgente che completa l’ambiente.
Al piano inferiore, la dining room accoglie la sospensione RAMI, Defne Koz e Marco Susani, che incarna la fusione tra innovazione e tradizione, un leitmotiv ricorrente nelle firme Italamp. La collezione, con una struttura ramiforme in tubi di vetro trasparente e diffusori in bianco satinato, dialoga con il minimalismo estetico dell’ambiente, offrendo una luce impeccabile per le pause conviviali della zona dining.
Notting Hill e Italamp: un altro goal Made In Italy
Questo progetto esclusivo si aggiunge all’ampio portfolio di collaborazioni di Italamp, confermando ancora una volta la capacità del brand di essere partner d’eccellenza anche per la committenza internazionale. Si tratta di un rilevante riconoscimento del Made in Italy nel saper creare oggetti luminosi capaci di emozionare e definire atmosfere distintive in contesti internazionali di alta fascia.
CREDITS
Interni: Mary Zia Design Studio: Studio INTEGRATE Location: Notting Hill, London Website:www.studiointegrate.co.uk
ADV | In collaborazione con Mugalab, realtà italiana che unisce stampa 3D e ricerca estetica per creare vasi dal design sorprendente: sostenibili, colorati e pieni di carattere.
Cammini tra negozi e showroom alla ricerca di un vaso che non solo completi il tuo arredo, ma lo elevi. Qualcosa di originale, che racconti una storia, che abbia anima e identità. Eppure, tutto ciò che vedi sembra uguale: materiali plastici anonimi, forme convenzionali, colori basici.
Sai davvero come scegliere i vasi giusti? Qui ti svelo una serie di styling tips e ti fornisco alcune proposte colorate, sostenibili, made in Italy e piene zeppe di carattere.
Il potere di un vaso ben scelto
“Ma è solo un vaso, che differenza fa?” Davanti a questa frase, darei volentieri una risposta alla Miranda Priestly, nella scena più iconica de Il Diavolo Veste Prada.
Un vaso, che sia da tavolo o per piante è un tassello del tuo puzzle stilistico e come tale, deve incastrarsi alla perfezione nel tuo ambiente.
Laforma e la trama. Allinea la scelta ad altri elementi presenti in casa, o, meglio, nella stanza. Per esempio, hai una sedia metallica a griglia? Richiama la trama incrociata anche nel vaso. Hai un elemento a righe verticali (rivestimento, carta da parati, divano a coste)? Un vaso plissettato può richiamarle. Se hai scelto una forma geometrica da ripetere, come un filo conduttore, in tutta la casa (cerchio, quadrato, ovale…) sai già che forma dovrà avere la base dei tuoi vasi.
Il colore. Un bel vaso può costituire un elemento di rottura, dal punto di vista cromatico. Può essere, quindi, quel colore d’accento più chiaro, più scuro o più vivace del resto, che catalizza l’attenzione verso di sé. Nella regola del 60-30-10, fondamentale per la distribuzione del colore in casa, un vaso può far sfoggio del colore del 10%.
Posizione. Scegli il vaso anche in base al supporto su cui poggerà. Se vuoi che spicchi, il mobile o il complemento che lo ospita deve essere diverso sia per materiale che per colore.
Dimensioni.Il vaso non deve intralciare la vista o la conversazione, se poggiato, per esempio, su un tavolo o un coffee table. Nello styling di sideboard, mensole, consolle o comò, il vaso, al contrario, può essere l’elemento più alto della composizione. Per quanto riguarda la grandezza della base, meglio non andare mai oltre 1/3 o 3/4 della larghezza del mobile sottostante. Un vaso troppo grosso appare pesante su un tavolo piccolo, uno troppo piccolo si perde su un tavolo grande.
Vasi decorativi per piante da interno: come sceglierli?
Vasi dalla forma a fiascoper le piante ricadenti: lasciano che anche le foglie abbiano la loro scena e creano un equilibrio perfetto tra vaso e pianta.
Vasi scultorei per piante grandi come Monstera o felci scenografiche, che diventano elementi centrali nel soggiorno. Forma organica o geometrica? Dipende dalle forme che hai già in casa.
Vasetti per le baby plants. Per sceglierli devi pensare a dove li posizionerai. Includi i vasi più piccoli in composizioni di oggetti di altezze, materiali e colori diversi. Diversifica il materiale e il colore da quello della base (libreria, mensola, mobile…).
Scegli sempre il vaso anche in base alla dimensione del panetto di radici e alla struttura della pianta. Per esempio, piante a portamento verticale come la Strelitzia o la Kentia, hanno bisogno di un bordo più alto rispetto a Pothos, Ceropegia o felci.
Vasi da tavolo: 4 styling tips
Styling in gruppo, con altezze diverse Vuoi mettere un bel vaso portafiori su un mobile contenitore come una madia, un sideboard, una cassettiera? La posizione giusta è su un lato, insieme ad altri due oggetti, di altezze, materiali e colori diversi rispetto al vaso. Il vaso può essere l’elemento verticale più alto del gruppo. Vuoi un trucco? Usa la tecnica del triangolo per lo styling.
Vasi come centrotavola basso e lussureggiante Per il tavolo da pranzo o la cucina, meglio prediligere vasi sferici (per tavole tonde o quadrate) oppure lunghi (per tavoli ovali o rettangolari) con composizioni floreali o verdi generose, ma contenute in altezza per non ostacolare la conversazione e per lasciare spazio tra i fiori e il punto luce a sospensione sovrastante.
Vasi vuoti come sculture Un vaso non deve sempre contenere fiori: può essere un oggetto architettonico, scultoreo, da esporre su una mensola, su un caminetto o su uno scaffale come pezzo forte. Forme geometriche o organiche e design audaci, diventano opere d’arte.
La mia selezione di vasi sostenibili in PLA
Veniamo alla parte più succulenta di questo articolo: la selezione dei meravigliosi vasi di Mugalab, in grado di arricchire – attraverso le loro particolari textures – ogni interno.
Quelli che vedi qui sotto sono vasi made in Italy realizzati in PLA, stampati in 3D e rifiniti artigianalmente (e lo so, questa definizione è complessa, ma sono pronta a fare chiarezza).
Partiamo dal materiale: il PLA è una bioplastica ecologica, derivata da fonti rinnovabili come mais o barbabietola, biodegradabile e compostabile in condizioni industriali.
La stampa 3D permette di dar vita a progetti audaci e, quindi, prodotti finali pieni di carattere. I vasi Mugalab sono contraddistinti da superfici plissettate, forme e texture particolarissime.
Mugalab realizza vasi, portaoggetti e portapenne on demand e questo rende l’azienda ancora più sostenibile. I prodotti sono rifiniti artigianalmente e spediti dalla loro sede, a Padova.
La gamma di colori è davvero molto interessante e c’è ancora un altro motivo per innamorarsi di questa azienda: se non trovi il vaso della misura che cerchi, puoi richiedere un su misura (un lusso, nell’era della standardizzazione!).
Una nuova concezione dell’arredamento: sostenibilità e organizzazione degli spazi gli elementi chiave
Fino a non molti anni fa a caratterizzare l’ambiente domestico era il fatto che le stanze dovessero essere arredate esclusivamente in funzione del loro ruolo: idea che sembra essere ormai superata. E le persone si dimostrano sempre più consapevoli di come le scelte si riflettano sull’ambiente.
Idee più in linea con la vita moderna
Il mondo dell’arredo ha attraversato varie fasi storiche seguendo le mutevoli esigenze e le necessità di un pubblico diversificato, divenuto più attento ed esigente con il passare degli anni. Oggi, anche grazie alle aziende che hanno deciso di vendere la propria produzione via Web, trovare gli elementi con cui arredare la casa e il giardino con gusto e personalità è facile e veloce. È sufficiente soffermarsi sul catalogo di alcune realtà attive online, ad esempio collegandosi qui, per rendersi conto di come l’arredo si sia decisamente evoluto. L’obiettivo principale è arrivare a proporre soluzioni in grado di porsi in equilibrio ideale tra l’ottimizzazione degli spazi disponibili e l’elasticità. Quanto venduto, di conseguenza, ha la capacità di dare origine a spazi eleganti e dinamici.
Le caratteristiche dell’arredo moderno
Quanto appena scritto è evidente nell’offerta di armadi, cabine armadio e sistemi living creati per essere delle soluzioni integrate che regalino continuità ai vari ambienti dell’abitazione. Oltre a essere compatibili tra loro in termini di dimensioni e finiture, ma anche in altezza e profondità, possono essere combinati a piacere, rispondendo al meglio alle esigenze del singolo consumatore. Non è raro imbattersi in sistemi living dove compaiono sia moduli chiusi che librerie, oltre a spazi in cui la tecnologia è destinata a essere protagonista. Il risultato è un ambiente “fluido”, pronto a ospitare attività diverse tra loro. La camere da letto, assieme alla zona living, a sistemi guardaroba e non solo nascono per proporsi come opzioni flessibili.
Sostenibilità degli arredi per il presente e il futuro del pianeta
C’è un altro aspetto, nell’arredo moderno, che merita di essere esaminato nel dettaglio: la sostenibilità. Non è un caso, infatti, che la richiesta di materiali come legno massello e bambù sia via via aumentata; e non è esagerato affermare che i materiali naturali si siano ritagliati un ruolo prominente nell’arredo. Il motivo? Sono più etici e sostenibili, quindi più umani. Prediligere materiali naturali significa impattare in misura minore sull’ambiente rispetto a quanto accadrebbe scegliendo materiali trattati chimicamente. E i primi, spesso, sono anche rinnovabili, vengono riciclati e richiedono l’impiego di meno energia nella fase produttiva. Attenzione, però: affidarsi a tali opzioni non vuol dire fare unicamente una scelta etica, ma operare un investimento destinato a durare nel tempo. Un mobile in legno invecchia con ammirevole eleganza, non ha problemi nell’adattarsi a stili anche molto diversi tra loro (come il rustico e il minimal, fino al contemporaneo).
I materiali
Grande importanza, nell’arredare una casa, la rivestono anche i tessuti. Dai divani alla tappezzeria, oggi si ha la possibilità di impiegare fibre naturali come il cotone organico oppure opzioni “riciclate”, in primis il poliestere riciclato. L’analisi non può trascendere da un richiamo ai metalli. Il mondo dell’arredamento si avvale di acciaio e alluminio, spesso riciclati, e del vetro. Se l’intenzione è rispettare appieno l’ambiente occorre infine selezionare collanti e vernici privi di sostanze tossiche.
In epoca moderna sarebbe un peccato, nel campo dell’arredo, limitarsi ad acquistare mobili e complementi d’arredo solo valutando il design. Fondamentali sono anche l’origine dei materiali utilizzati, la durabilità di questi ultimi e la sostenibilità dell’intero processo di produzione. Le aziende hanno dimostrato di essere pronte al cambiamento, a tutto vantaggio dei consumatori.
Organizzare l’armadio non significa solo sistemare i vestiti in modo ordinato, ma anche trovare un equilibrio che funzioni per te, in base al tuo stile di vita e alle tue esigenze quotidiane. Ogni persona ha abitudini diverse, vestiti differenti e necessità uniche, perciò, quando parliamo di come sistemare i capi, non possiamo pensare a un approccio standardizzato che vada bene per tutti. L’organizzazione deve essere su misura; non è solo una questione di ordine, ma di praticità. L’armadio deve rispecchiare chi sei, come ti vesti, come ti piace sentirti quando apri il tuo spazio personale. Qui, non c’è una formula unica: ci sono solo soluzioni che si adattano a te.
Organizzare i capi appesi: soluzioni pratiche e personalizzazione
Quando si tratta di organizzare l’armadio, i capi appesi devono essere disposti in modo ordinato e facilmente accessibile. La scelta delle grucce giuste è fondamentale per preservare la forma dei tuoi capi e ottimizzare lo spazio. Per le giacche e i blazer, le grucce in legno sono ideali, poiché mantengono la struttura delle spalle senza deformare il tessuto. Le grucce sottili sono perfette per le camicie, perché risparmiano spazio senza compromettere la loro forma. Se hai abiti delicati come quelli in seta o lana, scegli grucce più larghe e morbide per evitare che i capi si deformino. Se hai giacche di pelle, prediligi grucce con bordi arrotondati per evitare che i materiali si danneggino.
Una volta scelto il tipo di gruccia giusta, la suddivisione dei capi appesi deve seguire un principio di unico punto di raccolta. Per esempio, tutte le camicie dovrebbero essere appese insieme in una zona dell’armadio, i pantaloni in un’altra, e così via, per facilitare l’accesso e l’ordine. All’interno di queste categorie principali, puoi personalizzare ulteriormente la suddivisione in base alle tue preferenze. Alcuni scelgono di suddividere le camicie per colore, mettendo tutte le camicie bianche insieme, quelle azzurre in un altro spazio, e così via. Altri, invece, preferiscono un ordine per tipo di tessuto o per occasione d’uso, separando le camicie da lavoro da quelle casual.
In alternativa, se preferisci un’organizzazione stagionale, potresti scegliere di appendere i capi estivi, come le camicie leggere, nella parte dell’armadio più facilmente accessibile, e riporre più in alto o in un angolo i capi più pesanti come i cappotti e le giacche invernali. Questo sistema ti consente di avere un unico punto di raccolta per ogni tipo di capo, ma anche di personalizzare l’armadio in base alle tue esigenze pratiche e quotidiane. L’importante è che l’organizzazione rispecchi il tuo stile di vita e le tue abitudini, facilitando l’accesso a ciò che usi di più e rendendo l’armadio funzionale e ordinato.
Organizzare i capi piegati: come, dove e con quali strumenti
Per organizzare i capi piegati in modo efficace, è importante suddividere i capi per tipologia, creando sezioni chiare per ogni tipo di indumento. Per esempio, le t-shirt possono essere riposte insieme, i maglioni in un’altra sezione e i pantaloni casual in un’altra ancora. Questo sistema aiuta a mantenere ordine e facilita l’accesso ai vestiti. La suddivisione per tipo ti permette di avere un unico punto di raccolta per ogni categoria, evitando il disordine e il caos.
Per i maglioni, piegarli correttamente è essenziale per evitare che si deformino. Una buona pratica è piegarli orizzontalmente, in modo da non sovraccaricare lo spazio e mantenere l’armadio ordinato. Se hai cassetti profondi, piegarli verticalmente può aiutarti a sfruttare meglio lo spazio e a vedere ogni capo senza dover rovistare. Lo stesso vale per le t-shirt, che possono essere piegate in orizzontale per risparmiare spazio o in verticale se i cassetti sono abbastanza profondi.
Quando si tratta di abbigliamento più delicato, come capi in seta o lino, è importante prestare attenzione alla piegatura per evitare danni al tessuto. In questi casi, piegare i capi con maggiore delicatezza o utilizzare contenitori imbottiti può essere utile per mantenere la loro integrità.
Per i pantaloni sportivi, le felpe o i pigiami, una soluzione utile è piegare i pantaloni all’interno della felpa o del pigiama, creando un unico pacchetto compatto che ottimizza lo spazio. Se necessario, puoi anche utilizzare contenitori o scatole all’interno dei cassetti per separare e organizzare i vari capi. Questi accessori sono facoltativi, ma possono essere utili per mantenere ogni capo al suo posto.
Infine, l’approccio all’organizzazione deve essere flessibile. Non esiste un sistema giusto per tutti: l’importante è creare un sistema che funzioni per te. Puoi scegliere di essere più rigido con la suddivisione per categoria, o, al contrario, puoi optare per un sistema più libero, in base alle tue abitudini quotidiane. Alla fine, l’importante è avere un unico punto di raccolta per ogni tipo di indumento, così che l’organizzazione sia funzionale e pratica.
Cambio di stagione: come organizzare e riporre i capi
Il cambio di stagione è uno dei momenti chiave per organizzare l’armadio in modo efficace. Quando i capi di abbigliamento diventano fuori stagione, è fondamentale riporli correttamente per fare spazio a quelli più adatti al clima. La prima regola del cambio di stagione è quella di separare gli abiti estivi da quelli invernali per avere sempre a portata di mano i capi che utilizzi più frequentemente. Puoi iniziare separando i capi in due categorie principali: quelli leggeri, come le magliette, i vestiti estivi e le scarpe aperte, e quelli pesanti, come i cappotti, i maglioni in lana e gli stivali.
Per ottimizzare lo spazio nell’armadio, considera di riporre gli abiti fuori stagione in contenitori o scatole sotto il letto o su ripiani alti, fuori dalla portata immediata. È importante che i capi siano ben riposti e protetti. Puoi usare borse sottovuoto per ridurre il volume degli abiti invernali, o scatole trasparenti per mantenere visibile il contenuto senza dover aprire ogni contenitore.
Un altro consiglio utile è quello di utilizzare sacchetti di tessuto traspirante per riporre giacche, cappotti e abiti delicati. Questi sacchetti non solo proteggono i capi dalla polvere, ma permettono anche alla stoffa di respirare, evitando che si accumuli umidità che potrebbe danneggiarli. Per evitare confusioni, è una buona abitudine etichettare le scatole o i sacchetti con il contenuto, così da sapere subito cosa c’è dentro senza dover cercare.
Se lo spazio è limitato, puoi anche prendere in considerazione l’idea di sospendere alcuni capi fuori stagione, come cappotti e piumini, utilizzando delle grucce sottili su un ripiano alto o in una zona meno accessibile. Questo ti permetterà di liberare spazio per gli abiti estivi che necessitano di essere facilmente raggiungibili.
Alla fine, il cambio di stagione è anche un’ottima occasione per fare ordine: approfitta di questo momento per controllare i capi che non usi più, riparare quelli danneggiati e fare una selezione di ciò che vuoi davvero tenere. Un armadio ben organizzato non solo aiuta a fare spazio per i nuovi capi, ma rende anche più facile scegliere cosa indossare ogni giorno.
Organizzare l’armadio: un gesto di cura e coerenza per te stessa
Quante volte ti sei ritrovata a frugare nell’armadio, sopraffatta dal disordine e dalla sensazione che i vestiti non raccontino davvero chi sei? Un armadio disorganizzato non riguarda solo lo spazio, ma riflette una mancanza di coerenza con noi stesse. Ogni capo che scegliamo dovrebbe non solo essere pratico, ma anche rispecchiare chi siamo e rispettarci. Un armadio ordinato non è solo una questione di estetica, ma di praticità e di cura verso noi stesse: è uno spazio che deve parlare di noi, delle nostre scelte, delle nostre necessità quotidiane.
Non è solo un armadio: è il riflesso di una persona che si dedica a se stessa, che rispetta il proprio tempo e la propria serenità. Se hai bisogno di trovare finalmente quell’equilibrio tra spazio, funzionalità e coerenza con chi sei, sono qui per accompagnarti. Contattami e insieme costruiremo un armadio che ti faccia sentire a posto, senza compromessi, ogni giorno.
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Vibrante, solare e dal fascino retrò: la graniglia gialla è uno di quei pavimenti che non passano inosservati.
Spesso temuto per la sua personalità, in realtà può diventare il punto di forza di un ambiente, se abbinato ai colori e agli arredi giusti. E allora, se la domanda è: lo teniamo o la cambiamo? Io sono per: sì, teniamolo! Le case tutte uguali, con pavimenti neutri e pareti bianche, hanno davvero stancato. Se la tua graniglia gialla ti piace anche solo un po’, non lasciarti spaventare dagli abbinamenti: basta qualche accorgimento per farla risplendere nel modo giusto.
I consigli che trovi di seguito, possono valere anche per i pavimenti in marmo giallo Siena.
Il rischio dei neutri con la graniglia gialla (o il marmo giallo di Siena)
Quando ci si trova davanti a un pavimento in graniglia gialla, il primo pensiero è quello di arredare con toni neutri: bianco, beige, grigio o nero. È una scelta che funziona, ma solo se vuoi rendere il pavimento il protagonista assoluto.
Il problema è che un arredamento totalmente neutro, su una base già colorata, tende a far risaltare ancora di più il giallo, concentrando tutta l’attenzione a terra e lasciando il resto dell’ambiente piatto e un po’ spento.
Se invece desideri un’atmosfera più equilibrata e variegata, è meglio introdurre altre tinte, anche in contrasto, che dialoghino con il giallo.
Il risultato? A colpo d’occhio si vede SOLO il pavimento.
I colori che stanno bene con la graniglia gialla
La graniglia gialla è sorprendentemente versatile: si abbina bene a tantissime tonalità, dai colori freddi a quelli più caldi e desaturati.
A proposito di colori, dosarli è importantissimo, in quanto hai già un colore dominante: il giallo.
Ecco alcune tinte che funzionano in abbinamento con il giallo, da rimodulare in base al preciso punto di giallo del tuo pavimento.
Ottanio e petrolio: intensi, raffinati, creano un contrasto elegante e contemporaneo.
Verdi bluastri sia in versione pastello, che nelle sfumature desaturate e polverose. Danno freschezza o profondità.
Rosa, malva, lilla e viola: perfetti per chi vuole un tocco più romantico. Giallo e viola, tra l’altro, sono complementari, quindi si esaltano a vicenda.
Blu che tendono al viola: pervinca, indaco e derivati più grigiastri e più chiari.
Verdicaldi e freddi: dal verde oliva, al già menzionato petrolio, passando per salvia e verde abete.
Marroni tenui come mocha mousse, cappuccino, sabbia.
Tinte terrose come terracotta, cannella, mattone.
Lo so: su Pinterest è quasi impossibile trovare ispirazioni con la graniglia gialla (o con il marmo giallo di Siena). Per questo, con l’aiuto dell’IA ho creato una serie di ambienti realistici — progettati come li arrederei io — da cui puoi prendere spunto.
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Come arredare con un pavimento in graniglia gialla o marmo giallo Siena
Con un pavimento in graniglia gialla e con il marmo giallo Siena funzionano benissimo gli stili moderni: mobili monocolore, linee pulite e design essenziale, che lasciano respirare il colore a terra e ne esaltano la luminosità.
Anche lo stile scandinavo e il mid-century sono ottimi alleati: i legni caldi e le forme morbide creano un equilibrio perfetto con la graniglia e dialogano con la raffinatezza del materiale.
Da evitare invece i mobili rustici: rischiano di creare un effetto datato. Meglio puntare su arredi raffinati e senza tempo, capaci di dialogare con la storia del pavimento ma con un linguaggio più contemporaneo.
Si fa presto a dire bianco. Un tempo bastava chiedere al colorificio “un bianco per le pareti” o affidarsi al secchio che l’imbianchino portava con sé. Tutti usavano lo stesso tono, senza troppe domande: il bianco era bianco, e tanto bastava. [foto: Alvhem]
Oggi invece le cose sono cambiate. Le nostre case non sono più semplicemente spazi da abitare, ma ambienti che raccontano uno stile, un gusto personale, un modo di vivere. Gli arredi sono diventati più ricercati, i materiali per pavimenti e rivestimenti offrono una gamma quasi infinita di sfumature e texture. In questo contesto, anche il colore delle pareti non può essere lasciato al caso: un bianco qualunque rischierebbe di appiattire l’insieme. Scegliere la giusta tonalità di bianco significa valorizzare la luce naturale, armonizzarsi con i materiali presenti e dare coerenza a tutto il progetto d’interni.
Ecco che il bianco non è più un colore “neutro” da prendere alla leggera, ma una scelta di stile capace di trasformare l’atmosfera di una stanza. Esistono decine di sfumature diverse, alcune più calde, altre fredde, alcune perfette per esaltare la luce naturale, altre ideali per ambienti moderni oppure classici.
E proprio adesso, in un momento in cui la tendenza è creare interni luminosi, eleganti e dal mood sofisticato, la scelta del giusto bianco RAL è più importante che mai. Non si tratta solo di “imbiancare”, ma di dare carattere alla casa attraverso la sfumatura giusta.
Chiunque abbia provato a scegliere una tinta lo sa bene: di “bianco” non ne esiste uno solo. Le scale colore RAL, utilizzate da architetti e interior designer e dai maggiori produttori di vernici e arredi, offrono diverse sfumature di bianco, ognuna con caratteristiche e riflessi che possono cambiare radicalmente la percezione degli ambienti.
Ma qual è il RAL bianco ideale per le pareti di casa? La risposta è: dipende.
Dipende dallo stile, dalla luce naturale disponibile e dall’effetto che vuoi ottenere.
Non è necessario che pareti, soffitti, battiscopa e porte seguano lo stesso RAL, anzi, spesso un leggero contrasto (un tono su tono) può essere la scelta vincente per dare profondità agli ambienti, valorizzare i dettagli architettonici e creare un effetto più sofisticato e curato. A meno che non si scelga la tecnica del Colour Drenching, ma lì parliamo di colore ed è tutta un’altra storia.
Vediamo insieme i 6 bianchi RAL più usati e versatili per interni.
credit photo: Kvarteretmakleri
1. RAL 9010 – Bianco Puro
Forse il bianco più diffuso oggi per le pareti domestiche. È un bianco leggermente sporco, ma neutro, che si abbina facilmente a qualsiasi stile e materiale. Dona luminosità senza risultare freddo.
credit photo: Kvarteretmakleri
2. RAL 9016 – Bianco Traffico
Un bianco brillante e fresco, con sfumatura leggermente fredda. Oggi sta soppiantando il classico 9010 soprattutto nelle nuove costruzioni. È perfetto per spazi moderni e contemporanei, in cui si voglia un effetto pulito e luminoso. Ottimo anche per esaltare la luce naturale e i contrasti con sfumature più calde, colori scuri o dettagli neri.
credit photo: Stadshem
3. RAL 9001 – Bianco Crema
Un bianco caldo, con leggere sfumature avorio. Perfetto per chi desidera un ambiente accogliente e soft, ideale in soggiorni e camere da letto arredati in stile classico contemporaneo.
credit photo: Alvhem
4. RAL 9003 – Bianco Segnale
Un bianco neutro con una punta di grigio, leggermente più luminoso rispetto al 9016. È indicato per smorzare un ambiente con troppi toni caldi diversi, ma anche per chi ama il minimalismo e vuole una base neutra che esalti l’arredamento.
credit photo: Stadshem
5. RAL 9018 – Bianco Papiro
Si tratta di un bianco grigiastro molto chiaro. Funziona benissimo in ambienti minimalisti, industrial o in spazi con tanta luce naturale, perché attenua i riflessi e rende l’atmosfera sofisticata.
credit photo: Behrer
6. RAL 9002 – Bianco Grigiastro
Un bianco caldo con una leggera sfumatura grigia. È molto usato in contesti moderni, minimal e urban chic, soprattutto se abbinato a legni chiari come il rovere o toni neutri.
Come scegliere il bianco giusto?
Scegliere la giusta tonalità di bianco non è solo una questione di pareti: il segreto sta nel creare un dialogo con il pavimento, la luce naturale che entra in casa, lo stile e i materiali degli arredi. Ogni superficie riflette la luce in modo diverso e questo può cambiare radicalmente la percezione del colore.
Il consiglio in più? Non fermarti mai al colore scelto in showroom: porta i campioni a casa e guardali alla luce del giorno e della sera. È lì che scoprirai qual è davvero la sfumatura perfetta.
Parti dal pavimento: A seconda del colore e materiale il pavimento può dettare le regole su quale bianco scegliere; ad esempio con un parquet in rovere è meglio orientarsi su bianchi leggermente caldi, come il RAL 9010, mentre i pavimenti in gres grigio funzionano bene con bianchi freddi e neutri, come il RAL 9016 o il RAL 9002.
Valuta la luce naturale: L’esposizione della casa o della singola stanza, gioca un ruolo fondamentale, per cui qualsiasi bianco assume sfumature differenti; un bianco freddo può sembrare troppo glaciale in stanze esposte a nord, mentre un bianco caldo può risultare troppo giallo con eccessiva luce solare.
Considera lo stile della casa: Il 9010 è un evergreen, il 9016 è perfetto per interni moderni e minimal, mentre il 9001 è perfetto per uno stile classico contemporaneo, ad esempio; valuta lo stile che vuoi dare alla casa e poi scegli il tuo bianco.
Abbina ai bianchi scelti: Se hai scelto altri arredi bianchi molto presenti (ante cucina, armadi, rivestimenti di piastrelle…), scegli il bianco delle pareti in base al RAL che ti daranno i negozi dei mobili in questione oppure fatti prestare i campioni per scegliere il bianco che si avvicina di più.
Combina ai mobili: Se hai grandi arredi in legno chiaro o naturale potrebbe essere meglio un bianco caldo, se prevalgono metalli cromati e mobili scuri punta su un bianco freddo, se vi è un mix di toni caldi molto presenti considera di raffreddarli con un bianco più luminoso e neutro.
Ricorda: il bianco non è mai solo “bianco”. Scegliere la sfumatura RAL più adatta significa creare la cornice perfetta per il tuo arredamento e valorizzare al massimo la luce degli ambienti.
Come trasformare con stile una parete vuota, uno spazio trascurato o una stanza senza carattere con gli stickers murali decorativi.
Rinnovare la casa non significa per forza affrontare lavori costosi o una impegnativa ritinteggiatura. Gli adesivi murali sono una soluzione semplice, economica e di grande effetto per dare nuova vita agli ambienti, personalizzandoli in base al proprio stile e alle proprie esigenze.
Una parete spoglia, un angolo buio o un piccolo difetto possono diventare l’occasione perfetta per esprimere la propria creatività. Inoltre, offrono innumerevoli vantaggi: vediamo quali.
I vantaggi degli stickers murali
Gli stickers murali decorativi sono delle decorazioni stampate su un supporto, che può essere di carta, gomma, o vinile. Questi ultimi sono i più utilizzati per l’applicazione nella decorazione di interni, per via del fatto che sono atossici e resistenti.
Vantaggi pratici
L’applicazione è molto semplice e veloce, e non richiede particolari attrezzi o manodopera. Sono inoltre un modo intelligente per coprire segni, tracce di chiodi e imperfezioni, senza dover ridipingere le pareti. Molti modelli sono lavabili e resistenti al calore e all’umidità, perfetti per nascondere macchie o segni d’usura vicino ai fornelli o al lavello. Infine, sono economici rispetto alla tinteggiatura o a un intervento di restyling completo.
Vantaggi decorativi
Per cominciare, sono versatili, grazie alla vasta scelta di motivi e varianti di stile, colore e formato. Per esempio, basta dare un’occhiata al catalogo di goodstickers.it per trovare idee e soluzioni. Subito uno spazio trascurato, una parete vuota, una stanza senza carattere si possono trasformare con stile. Gli stickers murali aiutano anche a correggere difetti come spazi troppo stretti o mal distribuiti, o a delimitare aree diverse di un ambiente ampio e disordinato. Vediamo a tal proposito alcuni suggerimenti di come usarli stanza per stanza.
Come usare gli adesivi murari: idee e soluzioni
Ecco alcuni suggerimenti su come usare gli stickers murali decorativi, con soluzioni studiate per ogni stanza della casa.
Stickers murali decorativi in ingresso e zona living
In ingresso, con gli adesivi murali si può trasformare un disimpegno anonimo in uno spazio accogliente e originale. Si può delimitare visivamente una zona guardaroba senza bisogno di pareti divisorie.
Motivi geometrici, frasi d’accoglienza o skyline stilizzati danno subito carattere alla casa, mentre i colori chiari o i disegni prospettici aiutano ad ampliare visivamente gli spazi stretti. Molto d’impatto i trompe-l’œil, che si affacciano su paesaggi bucolici o urbani, nelle versioni da parete o con false finestre.
Nella zona living, gli stickers murali decorativi sono ideali per bilanciare pareti vuote o troppo ampie, creando punti focali. Si possono scegliere degli adesivi che riproducono quadri o specchi, oppure soluzioni leggere e dinamiche come rami, fiori, skyline, motivi astratti.
Cercate di armonizzare la decorazione murale con lo stile dell’arredo: moderno, minimal, classico, boho, etnico, retrò.
Zona notte: gioco, atmosfera, intimità
Nella stanza dei più piccoli, gli stickers murali diventano un gioco: colorano, stimolano la fantasia e crescono insieme ai bambini. Da personaggi fiabeschi a mappe e animali, si applicano e si rimuovono senza rovinare le pareti, una soluzione ideale per chi vuole adattare la stanza alle varie fasi di crescita dei piccoli. Le decorazioni stimolano la fantasia e la creatività attraverso colori e temi ludici, e aiutano a mascherare segni, graffi e urti sulle pareti, senza bisogno di ritinteggiare spesso.
In camera matrimoniale, le applicazioni non mancano. Gli adesivi possono sostituire o incorniciare la testiera del letto, proteggendo allo stesso tempo la parete dietro il letto da segni o sfregamenti. Aiutano a correggere squilibri visivi tra pareti e arredo, a bilanciare spazi asimmetrici o a introdurre un tocco di colore. Motivi floreali, geometrici o citazioni romantiche trasformano la parete in un elemento d’arredo raffinato.
Stickers murali decorativi anche in cucina e in bagno
Gli adesivi murali in vinile sono adatti anche per portare un tocco creativo in cucina e in bagno. In cucina sono un valido stratagemma per rinnovare un paraschizzi datato, oppure per personalizzare l’angolo snack o la zona pranzo. Nel caso degli open space, con la cucina aperta sul soggiorno, un adesivo murale a tutta altezza aiuta a separare visivamente lo spazio.
In bagno, gli adesivi decorativi aggiungono piccoli dettagli che possono fare la differenza. Motivi marini, naturali o zen aggiungono colore e serenità, mentre le versioni impermeabili aderiscono perfettamente a piastrelle, specchi, pareti in vetro delle docce.
Qual è quell’elemento in camera da letto che viene relegato (spesso) tra gli ultimi pezzi da scegliere e comprare? Anche se poi ha bisogno di un budget abbastanza importante, visto il ruolo fondamentale che ha nelle nostre vite?
Sì, sto parlando proprio di lui: il materasso. Non si tratta solo di comfort e sonno (che sono ovviamente essenziali), ma di come la scelta del materasso giusto possa davvero trasformare l’intera estetica e funzionalità del nostro spazio più intimo.
Come interior designer, ho imparato che ogni singolo elemento della casa racconta una storia e contribuisce all’armonia dell’insieme. E la camera da letto? È il nostro rifugio, il luogo dove iniziamo e concludiamo ogni giornata. Merita tutta la nostra attenzione, partendo proprio dalle fondamenta: un buon materasso (e un buon letto).
Il materasso giusto come elemento di design
Quando pensiamo all’arredo della camera da letto, la nostra mente corre subito ai colori delle pareti, alla scelta del modello del letto e dell’armadio, ai tessili e all’illuminazione. Ma fermati un attimo: hai mai considerato come l’altezza e la tipologia del tuo materasso influenzino l’estetica dell’intera stanza?
Un materasso troppo sottile può far sembrare il letto “appiattito” e poco invitante, mentre uno troppo alto potrebbe sbilanciare le proporzioni dell’ambiente. La chiave è trovare il giusto equilibrio tra comfort, salute e design.
L’Importanza dell’altezza del letto nel design
L’altezza del letto è cruciale per creare l’atmosfera giusta. In una camera dallo stile minimalista e moderno, un materasso (ed un letto) più sottile può enfatizzare le linee pulite e essenziali. Al contrario, in un ambiente dal sapore classico o rustico, un materasso più generoso può contribuire a quell’effetto “nuvola” tanto desiderato.
Ma non dimentichiamo mai l’aspetto funzionale: l’altezza ideale del letto dovrebbe permetterti di sederti comodamente sul bordo con i piedi appoggiati a terra. È una regola d’oro dell’ergonomia che non possiamo ignorare!
La ricerca del partner perfetto per il tuo design
Trovare la giusta azienda in questo settore è molto importante; è essenziale che i materassi da poter scegliere offrano personalizzazione così come differenti tipologie di misure (sia in larghezza che altezza), tecnologie, sostegni e proprietà. Uno dei partner migliori che ho scoperto è Marcapiuma Materassi: sono rimasta colpita dalla loro attenzione non solo al comfort, ma anche agli aspetti estetici e funzionali che tanto stanno a cuore noi designer.
Quello che mi ha conquistata è il loro approccio olistico al riposo: non si tratta solo di dormire bene, ma di creare un sistema letto che si integri perfettamente con il nostro stile di vita e con l’estetica della nostra camera da letto.
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Come scegliere il materasso giusto: materiali e texture, l’Impatto visivo e tattile
Quando scelgo i materiali per un progetto, penso sempre a come questi dialogheranno tra loro. Lo stesso principio vale per il materasso: scegliere il modello giusto permetterà di unire ergonomia, funzionalità ed estetica nella stanza, rendendo il progetto preciso fino nei dettagli.
Il lattice naturale non è solo una scelta eco-friendly (aspetto che sta diventando sempre più importante nelle nostre case), ma offre anche vantaggi estetici non indifferenti. La sua struttura naturalmente traspirante e la capacità di mantenere la forma nel tempo significano che il tuo letto manterrà sempre un aspetto ordinato.
Inoltre, su un materasso di lattice potrai avere un riposo rigenerante e salutare, perché si tratta di materassi che alleviano ogni punto di pressione e ti offrendo un sostegno ottimale per tutta la notte.
Ma che cos’è il lattice? Il lattice è una linfa che viene estratta dall’albero della gomma, attraverso un processo chiamato “tapping”. Una volta raccolta la linfa, questa viene lavorata per creare la schiuma di lattice (cioè il materiale dei materassi). Il lattice può essere naturale, sintetico o una combinazione delle due.
In ogni caso si tratta di un prodotto di qualità e la bellezza di investire in un prodotto così è che ti permette di cambiare l’estetica della camera nel tempo – nuove lenzuola, nuovi cuscini, nuove tende – mantenendo sempre una base solida e affidabile.
L’arte di stratificare: materasso, topper e biancheria
Una delle tecniche che adoro utilizzare nei miei progetti è la stratificazione. Proprio come facciamo con i tessili – cuscini, coperte, tende – possiamo applicare questo principio anche al letto.
Un buon materasso rappresenta la base, ma possiamo giocare con topper in materiali diversi per adattare il comfort alle stagioni o alle nostre esigenze che cambiano. Questa flessibilità è oro per noi che amiamo reinventare i nostri spazi!
La domanda però è lecita: cos’è il topper? Il topper è uno strato aggiuntivo che si posiziona sopra al materasso e può essere di diversi materiali (lattice, memory foam o altre schiume). La sua funzione principale è di prolungare la vita del materasso e dare supporto extra. Può avere uno spessore che varia dai 2 ai 7 cm, ed è molto importante per cambiare o migliorare la sensazione di appoggio sul materasso.
Da non sottovalutare l’impatto estetico dei tessuti che scegliamo per fare il nostro letto. Mi piace molto creare abbinamenti mai provati, usare diversi tessuti in base alle esigenze e allo stile, come ad esempio:
Lenzuola in lino grezzo per un look naturale e rilassato
Tessuti lucidi come la seta per un contrasto sofisticato
Cotoni organici per un approccio completamente eco-friendly
Tessuti tecnici per chi ama lo stile contemporaneo
Da ultimo ma non per importanza, la testiera del letto (ricordi il mio post sulle idee per la testata del letto?). Se stai pensando di cambiarla, perché separata rispetto alla struttura del letto, considera sempre l’altezza del tuo materasso. Una testiera troppo bassa rispetto a un materasso generoso può creare uno sbilanciamento visivo, mentre una troppo alta potrebbe farlo sembrare insignificante.
Free pale pink flowers spread out on the pages of a book, public domain CC0 photo.
Creare atmosfera: l’Illuminazione che valorizza
Non possiamo parlare di design della camera da letto senza considerare l’illuminazione (se sei già stato sul mio blog lo sai quanto sia importante per me il fattore illuminazione). Un buon materasso, ben posizionato e proporzionato, crea linee pulite che vengono esaltate dalla giusta illuminazione.
Le luci soffuse laterali, per esempio, creano quell’effetto galleggiante che fa sembrare il letto sospeso, mentre l’illuminazione dall’alto può evidenziare la texture e la qualità dei materiali. Quando progetti o modifichi l’illuminazione della tua camera quindi, pensa all’obiettivo che vuoi raggiungere e aggiungi o togli lampade in base a questo punto. Ricorda che in camera le luci devono essere calde e soffuse, per creare relax e favorire il riposo.
Funzionalità e stile: non scegliere mai
Una lezione che ho imparato negli anni è che non dobbiamo mai scegliere tra funzionalità e stile. Il materasso giusto deve essere bello da vedere e fantastico da vivere.
Pensa a questo: trascorriamo circa un terzo della nostra vita a letto. Non credi che questo “terzo” meriti la stessa attenzione che dedichiamo al nostro soggiorno o alla nostra cucina?
Un materasso di qualità influenza:
La qualità del nostro riposo (e quindi il nostro umore il giorno dopo!)
L’aspetto generale della camera
La durata degli altri elementi del sistema letto
Il nostro benessere fisico a lungo termine
Come scegliere il materasso giusto per il tuo progetto
Dopo anni di esperienza, ecco i miei consigli pratici per come scegliere il materasso giusto per il tuo progetto di camera da letto:
Misura sempre lo spazio disponibile: non solo la superficie, ma anche l’altezza. Considera lo spazio tra il letto e eventuali mensole, applique o elementi decorativi sopra la testiera.
Pensa al lungo termine: un buon materasso è un investimento che dura anni. Scegli qualità e versatilità che si adatteranno ai tuoi cambi di stile futuri.
Considera la stagionalità: materiali traspiranti come il lattice naturale sono perfetti per chi, come me, ama cambiare l’aspetto della camera a seconda delle stagioni senza compromettere il comfort.
Valuta l’impatto visivo:l’altezza del materasso deve essere proporzionata alla stanza e agli altri mobili. In una camera piccola, un materasso troppo alto può sembrare opprimente.
L’evoluzione del design della camera da letto
Negli ultimi anni ho notato un’evoluzione importante nel modo in cui concepiamo la camera da letto. Non è più solo il posto dove dormiamo, ma un vero e proprio santuario del benessere.
Questa evoluzione ha portato una maggiore attenzione a tutti gli elementi che compongono lo spazio del riposo, materasso incluso.Instagram e Pinterest hanno cambiato il modo in cui vediamo i nostri spazi. Quella camera da letto perfettamente progettata che ammiri sui social? Ha al suo interno, tra gli altri dettagli, un materasso di qualità che garantisce le giuste proporzioni e il comfort necessario per vivere davvero quello spazio.
Scegliere il materasso giusto equivale ad investire nel proprio benessere
Come sempre, il mio consiglio è di non sottovalutare mai l’importanza delle basi. Che si tratti delle fondamenta di una casa o del materasso della tua camera da letto, investire in qualità è sempre la scelta giusta.
La bellezza di elementi come i prodotti Marcapiuma è che ti permettono di avere il meglio di entrambi i mondi: comfort straordinario e integrazione perfetta nel tuo progetto di design.
Ricorda: la tua casa deve raccontare la tua storia. E la storia del tuo riposo merita di essere scritta con i materiali migliori, tanto per il tuo benessere quanto per l’estetica del tuo spazio più intimo.
Spero che questo post ti sia stato utile per vedere il materasso sotto una nuova luce – non solo come elemento funzionale, ma come vero e proprio protagonista del design della tua camera da letto!
Se hai domande o vuoi condividere la tua esperienza, scrivimi nei commenti. Adoro confrontarmi con voi sui temi del design e sono sempre curiosa di scoprire le vostre soluzioni creative!
Quando si abbatte un muro in una casa d’epoca, spesso ci si trova davanti a un problema: i pavimenti delle due stanze erano diversi e ora devono convivere nello stesso spazio. Parquet a spina di pesce, palladiana, cotto, graniglia, veneziana o cementine: tutti pavimenti bellissimi, che meritano di essere valorizzati e non coperti. Come fare per collegarli senza rovinare l’effetto complessivo? Ecco le soluzioni più eleganti e durature per raccordare pavimenti diversi in casa.
Valorizzare i pavimenti originali, non coprirli
Prima di entrare nelle soluzioni pratiche, è importante chiarire una cosa: l’obiettivo non è mascherare le differenze, ma creare un accostamento armonioso. Ogni pavimento racconta l’epoca della casa e la sua storia. Mantenere la graniglia o il parquet significa rispettare questo patrimonio. Per questo è meglio evitare soluzioni arrangiate o provvisorie: piastrelle messe “tanto per chiudere il buco” o materiali simili ma non uguali creano un effetto disordinato. Meglio avere pazienza e fare un intervento fatto bene, magari con l’aiuto di una stylist, che sa come mescolare materiali e palette cromatiche per ottenere un risultato coerente con il tuo stile.
Se ti stai chiedendo come gestire l’accostamento di pavimenti diversi e come arredare gli ambienti intorno, il segreto è creare equilibrio visivo con materiali e colori coerenti allo stile della casa.
Mosaico sì, ma discreto e in palette
Una delle soluzioni più raffinate per unire due pavimenti diversi è il mosaico. Si possono scegliere tessere in marmo, vetro o ceramica, coordinate per colore ai due pavimenti da connettere. L’effetto è quello di una “cerniera” elegante, che accompagna lo sguardo da un ambiente all’altro. Il mosaico funziona particolarmente bene tra due graniglie diverse a grana piccola. Se la graniglia è costituita da scaglie grandi o medie, non sempre fa lo stesso effetto. È un lavoro artigianale che richiede precisione, ma ha il vantaggio di adattarsi a forme irregolari e di dare un tocco di originalità, senza snaturare lo stile della casa. In questo caso la scelta di colori e materiali è assolutamente fondamentale.
Molto meglio una soluzione discreta, che faccia visivamente da ponte tra i due pavimenti, senza creare caos visivo, che l’aggiunta di altri materiali, che rischiano di non armonizzarsi con il resto.
Anche la palladiana (la soluzione adottata nell’ultima immagine a destra qui sotto) può creare un bell’effetto.
Credits immagini, da sinistra: 1., 2., 3., 4., 5., 6
Resina monocolore
La resina è una scelta contemporanea, perfetta se si vuole ottenere un effetto minimale. Si può applicare solo nella striscia di raccordo, scegliendo un colore in palette con i due pavimenti. Ad esempio, tra palladiana e graniglia, una resina color sabbia o grigio chiaro crea continuità visiva senza competere con i due materiali. La resina ha il vantaggio di essere continua, senza fughe, e di adattarsi a dislivelli minimi tra due pavimenti. È una soluzione resistente, facile da pulire, che funziona bene soprattutto in ambienti moderni o ristrutturati con uno stile pulito.
Le lastre di marmo sono un grande classico. Possono essere rettangolari e posate in modo ortogonale rispetto ai due pavimenti, creando una soglia elegante. Il marmo funziona particolarmente bene se uno dei due pavimenti è in palladiana o veneziana, perché ne riprende la matericità. Si possono usare marmi chiari o scuri, a seconda del contrasto desiderato: un Calacatta per un effetto luminoso, un Verde Alpi o un Nero Marquina per un contrasto deciso.
È una scelta che comunica solidità e raffinatezza e che dura nel tempo.
Sia il microcemento che la malta cementizia autolivellante sono materiali sono perfetti per raccordare pavimenti dal forte carattere, come palladiana, cementine e graniglia, perché introducono un momento di pausa visiva. Si possono pigmentare per creare un filo conduttore tra gli ambienti. Hanno il vantaggio di avere un aspetto artigianale che si sposa bene anche con case d’epoca.
Se uno dei due pavimenti è parquet, una soluzione molto elegante è inserire dei listelli di legno ortogonali al verso di posa. Questo permette di creare una sorta di cornice che separa e unisce allo stesso tempo.
I listelli vanno scelti dello stesso legno e finitura del parquet esistente per mantenere coerenza.
È una soluzione che funziona bene per accostare parquet e cotto, parquet e ceramica, parquet e marmo, ma anche parquet e palladiana e graniglia.
Esistono profili per pavimenti di differente livello che aiutano a gestire piccoli dislivelli tra due pavimenti.
Possono essere in ottone, alluminio o acciaio. Nel caso di case d’epoca, meglio evitare profili silver, larghi e satinati, che risultano troppo moderni e fuori contesto.
Meglio optare per profili in ottone sottile, quasi invisibili, che creano una linea elegante senza rubare la scena ai pavimenti.
Meglio unirli con listelli di legno ortogonali al verso di posa, scelti nella stessa essenza del parquet, oppure con una lastra di marmo neutro. La resina qui rischia di risultare troppo fredda e spoglia.
Come unire palladiana e graniglia
Il disegno irregolare di entrambi i pavimenti può creare confusione visiva. Meglio inserire una fascia liscia e monocromatica – resina, microcemento o un marmo poco venato – che funga da pausa visiva e porti armonia.
Accostare parquet diversi
Niente legno su legno di altra essenza: il rischio è un effetto disordinato. Meglio un marmo elegante o una resina neutra che crei una transizione chiara e coerente.
Accostare marmo e gres ✘
Accostare un gres effetto marmo o effetto legno a un vero marmo è sconsigliato: l’autenticità va rispettata. Se si scelgono piastrelle in gres semplici o colorate, meglio raccordare con un profilo sottilissimo, preferibilmente in ottone, per unire senza invadere.
Pavimenti parquet e ceramica insieme
Ottima idea chiudere il parquet con un listello ortogonale, così da definire un perimetro netto. In alternativa, un profilo tra parquet e piastrelle è una soluzione elegante, purché minimal.
Cosa evitare assolutamente
Meglio evitare:
piastrelle o piastrelline qualsiasi: non c’è niente di peggio che unire due pavimenti originali con un materiale da magazzino scelto solo per chiudere il vuoto;
materiali simili ma non identici: non tentare di imitare il parquet o la graniglia, il risultato sarà sempre posticcio;
rosoni: a meno che non siano originali o pensati per un ingresso importante, rischiano di sembrare fuori luogo nel mezzo di una stanza.
Perché rivolgersi a una professionista
Un interior stylist può aiutarti a valutare tutte queste opzioni e a scegliere quella più coerente con il tuo stile e con l’epoca della casa. Non è solo una questione estetica: un buon progetto tiene conto delle altezze dei pavimenti, dei giunti di dilatazione, dell’effetto ottico sulla stanza e persino del modo in cui la luce cade sul materiale scelto. Affidarsi a un professionista significa evitare errori costosi e ottenere un risultato armonioso.
Conclusione
Unire pavimenti diversi in casa è un’opportunità per valorizzare il carattere dell’abitazione, non un problema da risolvere in fretta. Che si tratti di accostare marmo e gres, parquet e ceramica insieme o due pavimenti a spina di pesce di essenze diverse, la parola d’ordine è coerenza. Meglio aspettare, progettare e scegliere materiali di qualità piuttosto che fare un lavoro posticcio.
Così ogni ambiente avrà la sua continuità visiva e la casa conserverà la sua bellezza originale.
Ogni casa racconta una storia: il segreto è far dialogare i suoi materiali.
Avere una casa di proprietà è il sogno di tante persone che vogliono liberarsi dall’affitto, dando vita a uno spazio da poter sentire come proprio e che gli assomigli il più possibile.
Come si può facilmente immaginare, l’acquisto di una casa è un’attività che non va sottovalutata, ma che va affrontata con la massima determinazione e attenzione. Per questo motivo, è fondamentale non avere fretta e valutare con estrema cura diversi elementi prima di firmare il compromesso.
In questo post, ti indicheremo tre aspetti fondamentali che ti aiuteranno a scegliere con maggiore consapevolezza la casa giusta per te.
La posizione: il cuore della scelta
Puoi innamorarti dell’arredamento, della luminosità o della grandezza di una casa, ma se la posizione non è adatta alle tue esigenze quotidiane, rischi di pentirtene.
Chiediti: è una zona ben collegata ai mezzi pubblici? Quanto tempo ti serve per andare al lavoro? Ci sono scuole, supermercati, farmacie e aree verdi facilmente raggiungibili? Anche i servizi secondari, come palestre, ristoranti o centri culturali, possono fare la differenza se pensi al tuo stile di vita.
Un altro punto da non sottovalutare è la tranquillità. Magari la casa ti piace, ma si trova in una strada trafficata e rumorosa: sei sicuro che a lungo andare non possa diventare un problema? A volte conviene fare più visite in orari diversi della giornata, per capire davvero com’è vivere in quel contesto.
Lo stato dell’immobile: guardare oltre le apparenze
Una volta trovata una posizione che ti convince, è il momento di valutare lo stato reale dell’abitazione. Qui devi fare uno sforzo in più: non lasciarti conquistare solo dalle finiture nuove o dalla disposizione accogliente, ma prova a osservare in modo critico.
Controlla l’impianto elettrico, quello idraulico e il sistema di riscaldamento. Chiedi informazioni sull’isolamento termico e acustico, e soprattutto verifica la classe energetica: una casa efficiente può farti risparmiare molto sulle bollette.
Non avere paura di portare con te un tecnico di fiducia durante la visita: il suo occhio esperto può notare difetti che tu non vedresti mai. Crepe nei muri, umidità, infissi vecchi o tetto da rifare sono elementi che possono comportare spese impreviste e piuttosto salate.
Ricorda che una casa non deve solo piacerti al momento dell’acquisto, ma anche durare e garantirti comfort nel tempo. Se trovi un immobile che ha bisogno di lavori, non spaventarti: con la giusta pianificazione potresti trasformarlo nella casa dei tuoi sogni.
Il budget e le spese future: pensa a lungo termine
Forse è l’aspetto meno piacevole, ma di certo il più realistico: il budget. Prima di iniziare la ricerca, è bene avere chiaro quanto puoi spendere, considerando non solo il prezzo d’acquisto, ma anche le spese accessorie. Notaio, tasse, provvigione dell’agenzia e, se serve, mutuo con i relativi interessi.
Ma c’è di più: pensa anche alle spese future. Quanto costa mantenere quella casa ogni mese? Valuta le spese condominiali, i costi di riscaldamento, eventuali lavori straordinari deliberati dal condominio e perfino il tipo di manutenzione che l’abitazione richiede. Una villetta con giardino può essere un sogno, ma sei pronto a prenderti cura degli spazi esterni e a sostenerne le spese?
Cerca sempre di lasciare un margine economico di sicurezza. Comprare casa senza calcolare bene i costi extra può portarti a vivere con un peso economico costante, togliendoti la serenità che invece dovrebbe darti un nuovo inizio.