
In the blue painted blue






Via







Sfruttare al meglio il tuo balcone è molto più semplice di quanto pensi. Ecco qualche consiglio.
Disporre di un balcone in città, anche se piccolo, è un vero tesoro. Soprattutto in questo periodo in cui trascorriamo la maggior parte del tempo chiusi in casa. Per questo motivo, indipendentemente dalla dimensione, dovresti considerare il tuo balcone come una tela bianca da personalizzare in base al tuo stile e in modo funzionale. Godere di un balcone pieno di fascino è alla portata di tutti, ecco alcuni consigli che ti possono essere di grande aiuto.
Prima di tutto, dovresti considerare questo spazio come un’estensione naturale dello stile degli interni. Se hai valutato con attenzione la scelta dei mobili che arredano i diversi ambienti della casa, perché non fare esattamente lo stesso per il tuo balcone? Tieni in considerazione i metri quadri a disposizione e valuta quale funzione vuoi destinare al tuo balcone. Vuoi che sia una piccola sala da pranzo per pranzi e cene all’aperto? O forse preferisci un delizioso soggiorno dove poterti rilassare? In qualsiasi caso dovrai optare per mobili da esterno resistenti ai raggi del sole e all’acqua in modo che non si possa rovinare nel tempo. Puoi scegliere materiali come legno, ferro, bamboo, polietilene. Inoltre, se il tuo balcone è molto stretto o piccolo, i mobili pieghevoli sono la scelta ottimale per sfruttare al meglio lo spazio.

Una base neutra si presta sempre alla combinazione di stili decorativi diversi. Crea piacevoli contrasti con materiali e colori che rispecchiano il tuo gusto e mettono in risalto la tua personalità. Così facendo renderai il balcone il tuo angolo personale, accogliente e pieno di carattere. Naturalmente, quando si combinano stili diversi, è importante non esagerare mai, altrimenti il rischio è quello di creare solo confusione e cadere nel kitsch.
Come in qualsiasi altra stanza di casa, puoi “vestire” il tuo balcone con diversi complementi tessili. Puoi mettere un bel tappeto progettato per l’esterno, una tenda per avere un po’ di privacy e per creare una zona d’ombra. Inoltre, puoi decorare lo spazio inserendo dei cuscini che aggiungono un tocco di colore e aumentano il comfort. Per migliorare il pavimento del balcone potresti ricoprirlo con una pavimentazione in legno, in commercio si trovano soluzioni economiche e di facile installazione. Naturalmente, cuscini, tappeti e tende, andranno cambiati a seconda della stagione dell’anno!

Non dimenticare mai che i balconi sono l’habitat migliore per le piante! Crea la tua oasi verde con tante piante verdi e fiorite, trasformeranno il tuo balcone in un luogo perfetto per una pausa dalla routine quotidiana. Se lo spazio non è molto puoi sempre aggiungere delle belle fiorire sospese!
L'articolo Blacone: come sfruttarlo al meglio proviene da Dettagli Home Decor.
Qualche anno fa, sono venuta a conoscenza di Airbnb. Nata nel 2008 negli States, Airbnb è una piattaforma online utilizzata per mettere in contatto guest in cerca di un alloggio e hosts disposti ad affittare uno o più spazi extra, per brevi periodi di tempo.
per capire come la piattaforma fosse un’ottima alternativa ai motori di ricerca più in voga, riservati alla prenotazione di alloggi sul web.
Semplice. Airbnb sembrava rappresentare una soluzione famigliare modesta rispetto a quella ricercata ed a volte esageratamente “gonfiata” della sua concorrenza online.
Una soluzione “inusuale” quindi – considerando i suoi concorrenti – ma particolarmente vincente per viaggiatori alla ricerca di una sistemazione intima ed a buon mercato
dunque con un rapporto qualità/prezzo proporzionale alla scelta dell’alloggio stesso.
Ad oggi Airbnb, nonostante abbia raggiunto un target di clienti ampio, ha mantenuto nel tempo una delle sue più importanti caratteristiche: la famigliarità.
Alloggiare in una casa vacanza, regala la sensazione di ritrovarsi in un “nido famigliare” in cui sentirsi a proprio agio. Una peculiarità unica quanto difficile da trovare nel momento in cui si alloggia in un hotel, dove il “servizio” è un fattore importante di cui tener conto.
A tal proposito nelle ultime settimane, dopo aver ottenuto ingenti finanziamenti
Airbnb ha deciso di sviluppare soluzioni alternative ma necessarie a fronte dell’emergenza sanitaria Covid-19, offrendo la sua peculiarità in forma nuova.
Per prima cosa, la piattaforma ha deciso di introdurre le esperienze online o online experiences. Organizzate dagli hosts di tutto il mondo, queste esperienze digitali offrono agli utenti attività differenti a cui poter assistere.
L’accesso alle esperienze, divise per categorie, avviene dopo la prenotazione online ed il pagamento agli hosts. Un link Zoom guiderà gli utenti all’interno delle attività.
La piattaforma ha sviluppato un servizio per cui gli hosts possono offrire la propria sistemazione al personale medico coinvolto nell’emergenza sanitaria attuale. Gratuitamente o ad un prezzo agevolato.
Alloggi per l’emergenza o frontline stays sembra stia avendo successo. In Italia, sono circa 3000 le case vacanze rese disponibili a medici ed infermieri.
Non più case vacanza, ma smart offices. Luoghi dove poter lavorare da remoto in sicurezza e tranquillità. Un’idea ancora in fase di sviluppo che si suppone garantirà un servizio ad un prezzo ragionevole, quanto la tutela sanitaria degli ospiti.
Airbnb, sembra non volersi arrendere al Covid-19. Le soluzioni sviluppate tendono una mano di conforto agli utenti della piattaforma.
Una grande famiglia digitale, unita nella distanza.
B.
L'articolo AIRBNB: L’EVOLUZIONE DELLE CASE VACANZA proviene da Laura Home Planner.
Al momento nessun cittadino italiano può viaggiare, ma questo non impedisce di iniziare a programmare un lavoro lontano dalla Penisola. E magari scoprire nuove prospettive sia professionali che di vita, in Cina, Australia o Svizzera.

È vero, il giorno in cui potremo prendere nuovamente un aereo e viaggiare sembra ancora molto lontano, per via di una situazione che non permette alcun tipo di spostamento o programmazione a breve termine. Però questo è forse il momento migliore per sognare di fare le valigie, e di partire, quando l’emergenza attuale avrà avuto finalmente termine. E chi non sogna, almeno una volta nella vita, di andare a lavorare all’estero? Ci sono diversi motivi che possono spingere una persona a cullare questo desiderio, e tantissime mete pronte per accoglierla a braccia aperte. Cina, Svizzera e Australia sono tre le opzioni più interessanti.
Perché optare proprio per la Cina? Per una questione di “portafoglio”. L’economia cinese è una delle più brillanti del momento, e si pensa che nel giro di pochi anni diventerà la prima potenza economica di tutto il globo. Significa che le opportunità lavorative non mancano di certo, e che si possono trovare diversi ruoli aperti e adatti a qualsiasi competenza. In molti credono che la principale barriera sia quella linguistica, ma in realtà per molte mansioni basta conoscere l’inglese base. E la Cina è la soluzione numero uno anche per chi desidera fare carriera.
Sono decenni che gli italiani emigrano in Australia, e un motivo ci sarà. Questa meta viene spesso vista come una vera e propria terra promessa, che regala una chance a tutti, e che riesce a coniugare lavoro, divertimento e bellezza dei paesaggi. Bisogna però studiare con attenzione quali sono i visti richiesti per ottenere l’accesso in Australia. Ad esempio, fino a 31 anni non compiuti è possibile ottenere un Working Holiday VISA, ossia un permesso di vacanza-studio (richiedibile anche su siti come auvisa.org) della durata di 12 mesi, e rinnovabile per un secondo anno. In genere chi usufruisce di questo visto combina vacanza e lavoro, sceglie una grande città, studia la lingua inglese e si mantiene con dei lavori occasionali. Naturalmente ci sono dei paletti da rispettare, che conviene sempre approfondire.
La terza opzione di oggi è la Svizzera, e forse è una delle più scontate, perché ha tantissimi vantaggi. Per prima cosa, è vicinissima all’Italia e quindi permette di tornare spesso a casa, per consentire di visitare amici e parenti. Da un punto di vista economico, poi, è raro trovare dei paesi così convenienti: per molte professioni, lo stipendio è circa il doppio rispetto alle medie italiane. Inutile poi elencare le mille bellezze della Svizzera, soprattutto per quanto riguarda i paesaggi e la natura. Serve solo fare attenzione alle spese, perché il costo della vita è molto elevato.

Scopri gli altri articoli della rubrica Viaggi.
Ti é piaciuto questo post? Allora non perderti i prossimi, iscriviti alla newsletter de La gatta sul tetto: niente paura, non ti inonderò di messaggi, riceverai solo una e-mail mensile che riassume i post del blog, e la Kitchen Trends Guide 2020 in regalo. Basta cliccare sul link qui sotto e inserire il tuo indirizzo e-mail:
Oggi parliamo di Stile Country Americano, delle sue origini, di colori, tessuti, fantasie e decorazioni.
Le radici dell’arredamento country americano si possono rintracciare nello stile coloniale. Questo stile si è definito nel corso del 1700 quando i coloni portarono in America le influenze degli stili europei.
Lo stile della country house americana ,caratterizzato da un approccio rilassato e dalla mescolanza di vecchio e nuovo, si sviluppò però nella sua forma più completa dopo il 1885.
Non a caso il periodo d’oro di questo stile si colloca tra la fine dell’Ottocento e i primi due decenni del Novecento. Dopo la Guerra Civile americana infatti le città iniziarono ad espandersi e la ricca élite del Paese cominciò a identificare nella casa di campagna un luogo dove poter “sfuggire” al trambusto della metropoli e respirare aria buona. Queste case diventarono un simbolo tangibile di ricchezza.
Col procedere dei decenni, poi, lo stile country americano è diventato decisamente di moda, e negli anni Settanta del secolo scorso poteva capitare di trovarlo nelle case rurali del Midwest così come nei grattacieli di Uptown a Manhattan.

Nell’arredamento in stile country americano abbonda il bianco caldo abbinato – soprattutto nelle rifiniture – ai colori primari tradizionali, oppure al verde, al grigio, al ruggine. Per approfondire l’argomento leggi il post sul colore country.
I tessuti hanno una predilezione per l’ “handmade”, con asciugamani e copriletto in spugna, tappeti e trapunte fatti a mano, dettagli ricamati a mano.
L’altro aspetto fondamentale per quanto riguarda i tessuti è la naturalezza: vengono utilizzati cotone, lino, lana nei tendaggi, ma anche percalle con fiori tenui e trame naturali, elementi essenziali per il design delle stanze.
Le texture fanno la differenza, in particolare con l’abbondante utilizzo di tappeti spessi e di plaid corposi: i pattern tipici sono i quadri o le strisce, in tonalità come blu, verde lime e ocra, oppure nel classico black&white.
Gli interni della casa in stile country americano rimandano alle case coloniche costruite secoli fa, dove il design era semplice, efficiente e pratico.
Diversamente dal delicato stile europeo, questo décor si caratterizza per un mobilio dall’aspetto rustico realizzato con materie prime locali. Il legno è il materiale prevalente. Lo troviamo sia sui pavimenti che sul soffitto, dove elementi strutturali come le travi svolgono un ruolo importante nel definire l’atmosfera dello spazio. Non mancano le pietre grezze.
Spazi interni e spazi esterni vivono una sorta di sincretismo e la transizione dall’uno all’altro è resa armoniosa attraverso l’uso di grandi finestre e ampi ingressi. Non a caso il patio e il portico sono elementi tipici della classica country house americana.
Gli spazi sono invitanti, accoglienti e rilassati. I mobili tipici includono poltrone in vimini o sedie a dondolo in legno con cuscini in cotone a colori vivaci, ma anche (nelle aree più formali della casa) poltrone e divani imbottiti con schienale alto.
Un oggetto tipico del décor country americano è la sedia Windsor. Questa sedia è la versione country di una tipica sedia da scrivania inglese, che divenne di uso comune sia in Inghilterra che nelle colonie americane nei primi decenni del 1700. Gli esemplari originali di questa sedia erano dipinti di verde, ma in seguito sono state spesso verniciate anche in altri colori.
Salvo rare eccezioni, tuttavia, piuttosto che i raffinati mobili d’ispirazione europea nelle case di campagna americane l’arredamento è utilitaristico, pratico e resistente, con mobili decorati, dipinti e verniciati in modi semplici ed essenziali.
Per fare di una casa una vera e propria dimora country americana non possono mancare elementi decorativi:
Infine, contribuiranno ancor più a creare la giusta atmosfera dei cartelli vintage e un richiamo identitario come la bandiera americana dipinta o appesa alle pareti.
Questo articolo Stile Country Americano proviene da NellEssenziale.
Lo studio Laura Álvarez Architecture recupera un vecchio fienile in pietra trasformandolo in una casa vacanze tra le campagne della Cantabria spagnola.
Villa Slow è il nome del progetto realizzato dallo studio Laura Álvarez Architecture. Un rifugio per le vacanze situato nel Parco Naturale di Valles Pasiegos, a nord della Spagna, che nasce dalle rovine in pietra di una costruzione tradizionale della zona chiamata “cabaña pasiega” (cabina contadina) ma con un design contemporaneo. La sua posizione strategica sulla cima di una piccola collina, esposta a sud, offre una vista mozzafiato verso la valle e la montagna.
Esternamente Villa Slow è caratterizzata da muri in pietra, tetto in ardesia e ampie porte in legno scorrevoli, dettagli che rimandano al suo passato. All’interno, invece, è tutta un’altra storia. Entrando, infatti, si presenta come una casa di campagna minimalista con pareti bianche, arredi contemporanei e ampie vetrate dal quale ammirare il paesaggio naturale che la circonda.


Villa Slow è stata progettata nel pieno rispetto per l’ambiente, e non solo dal punto di vista estetico. È una casa di campagna a basso consumo energetico grazie a una pompa di calore che fornisce tutta l’energia termica necessaria alla casa che, insieme all’isolamento termico delle finestre, garantisce il massimo comfort tutto l’anno.

Fotografo Eugeni Pons
L'articolo Una casa di campagna minimalista proviene da Dettagli Home Decor.
Obbiettivo della progettazione contemporanea in ambito edilizio è garantire un controllo di processi complessi che sono difficilmente irregimentabili in una prassi. Lo strumento smart è in via di sviluppo, la sintesi è ciò che si può raggiungere grazie all’approfondimento continuo di strumenti software di tipo informativo, che sfruttano le potenzialità del BIM per offrire un’interfaccia unica di controllo e Management. Più persone, professionisti ed esperti collaborano su un’unica piattaforma, condivisa in Cloud o su Server, per dar vita a progetti che superano il limite standard del 3D. Questo infatti rappresenta solo il limite fisico-geometrico di una data figura. Ciò che entra in gioco e permette di raggiungere stadi di sviluppo del modello è l’informazione connessa ad esso; il BIM si fonda proprio sull’integrazione di queste informazioni, anche grazie alla interoperabilità con altri software gestionali.
Il 4D è raggiunto con la simulazione delle fasi di lavoro previste nel Gantt, con lo scheduling con la supervisione del rispetto dei tempi di lavoro. Il 5D lega al modello 3D e ai tempi i costi realizzativi: è uno strumento di cost planning, permette la verifica delle quantità associate ad essi e la loro estrapolazione, riguardando tutte le categorie realizzative, dallo strutturale al meccanico, dall’architettonico all’elettrico. Il 6D diventa fondamentale per la sostenibilità di quanto progettato; alla visualizzazione concettuale delle analisi energetiche eseguite sul modello, include le informazioni di LEED tracking, il monitoraggio degli elementi e delle certificazioni legate alla sostenibilità di quanto previsto per la posa in opera. Il 7D è l’ultimo step integrabile, dedicato al facility Management, alle Life Cycle BIM Strategies, all’esportazione degli As-Built, alla gestione dei manuali di Operation & Maintenance.
L’impronta di tale approccio è netta, olistica, onnicomprensiva. La progettazione multidisciplinare integrata ne è fondamento. Realtà come ATIproject ne hanno fatto la chiave del successo che stanno riscuotendo.
Un colorato trio di gerani appesi! Una decorazione originale che porta la primavera anche sui balconi in città. Semplice da realizzare, servono solo pochi strumenti e un po’ di manualità.
Le fioriere appese sono sempre di grande impatto e realizzarle è davvero semplice. Ecco gli strumenti necessari: vasi di terracotta con piattini, colla, corda, due pali di legno rotondi con pezzi di collegamento. I pezzi di collegamento devono avere due fori alle estremità, con un diametro leggermente più grande di quello dei pali. Importante: la lunghezza dei pezzi di collegamento e la distanza tra i fori dipenderà dalle dimensioni dei vasi di terracotta.
Ecco come fare: per prima cosa, far scorrere i pezzi di collegamento su entrambe le estremità dei due pali di legno, in modo da creare una struttura stabile.
Successivamente, legare quattro corde di lunghezza uguale alle estremità dei pali di legno, legandole insieme in modo che la struttura rimanga dritta.
Successivamente, fissare i piattini ai fondi dei vasi usando la colla a caldo.
Disporre i vasi e i piattini di terracotta nella cornice creata, cercando di mantenerli alla stessa distanza.
Appendere la struttura, inserire i gerani nei vasi e il gioco è fatto! Consiglio: a seconda della lunghezza delle corde, scegliere gerani verticali o ricadenti.
immagini: Pelargonium for Europe
L'articolo Fioriera appesa fai da te proviene da Dettagli Home Decor.

@EasyRelooking
L'articolo Un soggiorno con ingresso, arredato con un budget basso proviene da easyrelooking.
Oggi parliamo di “come arredare piccoli balconi”, il balcone è uno degli spazi della casa più spesso trascurato, con i dovuti accorgimenti il balcone può diventare uno dei punti forti di una casa. Quante volte capita di vedere balconi potenzialmente […]
The post Come arredare un balcone piccolo, idee e consigli appeared first on Vesta Arredo.