La rubinetteria Diametro35 di Ritmonio scelta per un progetto di ristrutturazione creativa a Milano firmato co.arch studio
Una cifra stilistica libera, identificata dalla continua ricerca di soluzioni architettoniche creative, che impattano positivamente sulla vita di chi abita gli spazi migliorando la vita quotidiana delle persone.
Questo è il cuore dell’attività professionale di co.arch studio – hub di architettura evoluta fondato nel 2012 da Andrea Pezzoli e Giulia Urciuoli – che ha guidato la ristrutturazione creativa di un appartamento milanese di proprietà di una giovane famiglia con due figli.
Un modus operandi condiviso da Ritmonio, Azienda che ha assunto un ruolo di prestigio nel mondo della rubinetteria di design e che – offrendo al mercato soluzioni in grado di combinare estetica e funzionalità – sta contribuendo in maniera significativa a progettare l’evoluzione degli stili abitativi.
La ristrutturazione creativa per creare spazi abitativi confortevoli e fruibili
La committenza ha richiesto di ripensare gli interni, senza però stravolgere la struttura originale dell’appartamento, recuperando spazio e armadiature in modo elegante. Un ridisegno formale e funzionale di apertura, che voleva un chiaro imprinting mediterraneo per trasmettere un carattere solare all’intera abitazione.
Soluzioni d’arredo personalizzate
Valori stilistici che si sono tradotti in un’invenzione formale di soluzioni di arredamento personalizzate, per creare spazi abitativi confortevoli e fruibili. Ne sono un esempio la libreria a tutta altezza che domina la zona living ed è diventata cabinet de curiosité di tutta la famiglia. La vetrata texturizzata con motivo a righe che funge da elemento di limite e raccordo con le aree più riservate della casa. Armadi su misura a tutta altezza scandiscono il corridoio e ospitano alcune opere d’arte della famiglia. Le porte filo muro che nascondono il locale lavanderia enfatizzano la pulizia e la semplicità degli spazi.
La nuova cucina
Uno dei nodi fondamentali del progetto è stato aprire la vista della cucina dall’ingresso, ripensandone l’involucro per massimizzare l’apporto di luce naturale e conferire ariosità agli ambienti. Nell’ambiente fulcro dell’abitazione sono presenti i componenti fondamentali che si richiamano in tutti gli altri spazi della casa: il motivo a cementine esagonali del pavimento, utilizzato anche in entrambi i bagni in alternanza di chiaro/scuro nei toni del blu e dell’azzurro, disegna un tappeto geometrico che crea un’armoniosa eleganza generale.
Le finiture in nero opaco
Il nero opaco del piano di lavoro della cucina ha la stessa finitura scelta anche per altri elementi. Tra questi la struttura della parete vetrata, le porte e la rubinetteria dei bagni per tutte le diverse funzioni: lavabo, zona shower e gruppo vasca. Interessante il mix materico con la pavimentazione. L’intensità del nero della rubinetteria Diametro35 crea un gioco di contrasto dal forte impatto scenico, donando un tocco raffinato e incisivo alla stanza del benessere.
Ritmonio per gli ambienti bagno
Un total bathroom concept innovativo, quello di Ritmonio, che si mette al servizio degli architetti con un approccio creativo fluido, fondato sulla sperimentazione e l’emozionalità. Componenti fondamentali per comprendere le esigenze dell’abitare contemporaneo, che questo progetto interpreta e risolve.
Lo studio ZDA ripensa e riplasma gli spazi di Casa Miti, un appartamento dove si respira un’atmosfera sobria ma distintiva. I progettisti hanno sviluppato questo nuovo progetto combinando raffinate gradazioni cromatiche dai toni tenui e caldi al tempo stesso, in un equilibrio di forme geometriche. Il tutto regala un senso d’armonia e domestica distensione, non senza calibrati cortocircuiti estetici a dare una scossa alla chiave architettonica generale: minimalismo per lambire l’essenza.
Il progetto di ZDA per Casa Miti
L’appartamento è stato ridefinito secondo una nuova morfologia che ne ripensa e riplasma gli spazi proiettandoli nell’attuale declinazione così strutturata: soggiorno-cucina, bagno di servizio, camera singola, camera matrimoniale e bagno.
Casa Miti si caratterizza per le finiture in cemento architettonico e la scelta del legno a contrasto. In continuità con tutti gli ambienti, il cemento è la soluzione stilistica che interpreta anche i rivestimenti dei bagni, mentre il legno – come in un dialogo dinamico e intermittente – è il materiale che compare e scompare ma sempre ritorna, nel soffitto a vista ad esempio: assieme alla grande apertura del soggiorno sulla terrazza, i due slanci creativi di maggiore impatto nell’omogeneità di casa Miti. Pur senza mai risultare urlati o eclatanti.
Anzi. Talvolta apparentemente sfuggenti, come nel caso dell’armadiatura che disegna gli spazi della casa. All’interno delle armadiature si collocano “a scomparsa” la cucina, le porte che conducono alle stanze e gli armadi. Così l’illuminazione, perlopiù tecnica, con solo alcuni pezzi decorativi, non si discosta dall’identità messa a fuoco.
Non ultimo, un significativo dettaglio: altri importanti elementi d’arredo sono stati interamente disegnati su misura da ZDA. Tra questi le pareti armadiate, il letto, la boiserie, il tavolo da pranzo e la cucina.
Ci sono situazioni in cui il divano non si trova con lo schienale al muro, ma al centro stanza, sorge quindi spontanea la domanda: cosa mettere dietro al divano?
In questi casi lo schienale può ritornare utile e fare le veci di un piccolo muretto, una parete non fissa a cui accostare un mobile contenitivo. Tutto questo ovviamente deve avvenire già quando avete saputo scegliere il divano giusto per voi.
Mobili da mettere dietro al divano
Abbiamo già parlato di cosa mettere dietro al divano, come abbellirlo, come non renderlo vuoto sapendo dare importanza anche al divano più economico.
Ci sono diverse soluzioni per sfruttare al meglio lo spazio dietro al divano. L’obiettivo e l’importante è sempre quello di non affogare lo spazio ma inserire il nostro mobile solo quando si ha realmente la superficie a disposizione.
Sicuramente quello che possiamo fare è utilizzare lo spazio per creare dei contenitori o delle librerie, insomma uno spazio contenitivo per sfruttare al massimo ogni cm della vostra camera. Ecco quindi alcune idee su cosa mettere dietro al divano.
Mobile basso dietro al divano
Potete pensare ad una madia o un mobile basso, cosiddetto buffet, contenitivo.
Sfruttare quindi lo schienale del divano, non sempre molto bello, per contenere oggettistica o magari per creare una piccola libreria bassa, molto scenografica. Per questa soluzione fare molta attenzione, si parla di profondità dai 30 ai 40 cm, bisogna quindi essere certi dello spazio che si ha a disposizione.
Consolle allungabile dietro al divano
Nel caso in cui abbiate una stanza unica, con sala da pranzo e salotto e vogliate dare la giusta importanza al vostro divano, senza utilizzare lo spazio per creare una zona pranzo, potete comunque scegliere un divano di dimensioni maxi da mettere a centro stanza e inserire una consolle dietro. In questo modo avrete il vostro tavolo da pranzo all’occorrenza, senza rinunciare a dimensioni decisamente big.
Soluzione intelligente, ma a volte forse un pò scomoda.
Inserire mobili alti e librerie dietro al divano
Di grande pregio e molto chic è la possibilità di inserire una libreria all’interno del vostro salotto. Parliamo di qualcosa a tutta parete che funge da sfondo per il vostro divano, impreziosendolo e riempiendo al massimo la vostra stanza.
Questa può essere una possibilità anche se non si ha spazio libero dietro al divano ma è messo direttamente con lo schienale a parete. Una libreria a ponte o delle librerie laterali al divano ti permettono di avere spazio contenitivo e hanno sempre un grande impatto visivo entrando in salotto.
Mobile dietro divano Ikea
Arriviamo infine alla nostra parte preferita, l’immancabile sezione dedicata ad Ikea. Vi diciamo sempre che questa big svedese può dare grandi soddisfazioni se mixata e scelta con gusto. E’ per questo che secondo noi è giusto offrire sempre una soluzione low cost per qualsiasi zona della casa.
Nel caso ci sia dello spazio dietro al divano, da Ikea sicuramente riuscirete a trovare qualche mobile, e non solo, che può fare al caso vostro. Un classico Kallax è una soluzione low cost che se utilizzata in maniera corretta può unire stile ed utile in un colpo solo. Ci sono ormai tantissime combinazioni e tantissime misure. Può essere completato con delle ante da mettere in tutti o n alcuni cubi, con delle scatole in juta o con dei veri e propri cassetti. C’è anche la possibilità di inserire dei piccoli ripiani, accessorio utile per inserire delle riviste suddivise per argomento.
Kallax dietro divano
L’altra opzione è sicuramente Besta, componibile, con i piedini per poter essere posato dietro al divano. Una soluzione non a vista, perchè si tratta di un mobile con ante, con ripiani e davvero molto capiente.
Le ultime novità hanno introdotto in Ikea tanti diversi tipi di anta che portano Besta a qualità estetiche molto elevate.
Se si dovesse trattare di un divano con uno spazio posteriore ridotto, seppure sfruttabile, allora si può pensare ad una consolle in legno, di spessore minimo, ma comunque con ripiani da poter sfruttare al massimo. Liatorp o Havsta faranno al caso vostro in questa situazione, Ikea ha sempre una soluzione per tutti.
Le giornate che si accorciano, gli alberi ingialliti e una leggera malinconia per l’estate oramai alle porte. Tutto fa presagire il cambio di stagione, e con lui l’attesa previsione di Pantone.
Ben prima della proclamazione del Color of the Year 2023, il celebre istituto cromatico ha difatti stilato l’elenco – o meglio, creato la moodbord – delle tinte che ci accompagneranno verso l’autunno e durante l’inverno, diventando dei veri color trend nel campo della moda, dell’abbigliamento, della nail art, della cosmetica, del flower design, della decorazione d’interni e, ovviamente, dell’arredamento.
Scopriamo innanzitutto quali saranno le tendenze e i colori dell’autunno/inverno 2022/2023 secondo Pantone.
Autunno-Inverno 2022-2023: i colori di tendenza
Pubblicato in occasione della New York Fashion Week, il report di Pantone contiene la gamma dei 15 colori moda che si sono contraddistinti sulle passerelle.
Suddivisa in due palette – una contenente le 10 tinte principali, l’altra dedicata a 5 colori classici – la proposta degli esperti riflette un sentimento contraddittorio, scisso tra un estremo desiderio di comfort e l’esplosione di gioia che giunge dalla consapevolezza di essere vivi.
Ricchi di contrasti, gli abbinamenti illustrano il bisogno di liberarsi dalle costrizioni attraverso tonalità luminose che esprimono energia e vitalità, aumentandone il potere.
Come affermato da Leatrice Eiseman, Executive Director del Pantone Color Institute
i colori per l’Autunno/Inverno 2022/2023 contrastano i nostri desideri di calma e comfort […] attraverso una gamma di colori riposanti e rigeneranti, in tandem con toni esuberanti. […] Le tonalità per l’Autunno/Inverno 22/23 consentono ai consumatori di muoversi in modo fluido tra una gamma di tonalità contrastanti, permettendo loro di esprimere spontaneamente chi sono e come si sentono in un dato giorno.
Quella evocata da Leatrice Eiseman è un’immagine del colore come strumento di libertà e liberazione, il tramite che favorisce l’espressione pura e autentica delle proprie emozioni e sensazioni. Un sentito inno alla vita, celebrata con sfumature allegre e sature, brillanti e vibranti, eppure in perfetta armonia con grandi classici come il bianco, il blu e il grigio, intramontabili e adatti a tutte le stagioni.
Colori autunnali sì, dunque, ma reinterpretati con la gioia che solo la primavera e l’estate appena trascorse – vissute come una rinascita – possono suscitare.
Palette autunnali: 15 abbinamenti per l’arredamento
Arancione, azzurro, rosso, rosa, verde scuro: può sembrare difficile immaginare l’arrivo dell’autunno davanti a colori così vivaci.
Ma è proprio dal loro contrasto, dalla loro esuberanza, che prendono vita abbinamenti originali e accostamenti inediti, che offrono numerose occasioni di sperimentazione cromatica anche nel più delicato dei campi: l’arredamento.
Con questi presupposti abbiamo creato le nostre personali palette diotti.com, studiate nei minimi dettagli per assecondare lo stile e il carattere degli spazi abitativi moderni.
Quale sarà la combinazione più adatta alla tua casa? Quale tabella colore lascerà il segno nei tuoi arredi?
Lava Falls, Rosso Lava | Pantone 18-1552
PER PANTONE È: un appassionato rosso aranciato dalla presenza accattivante.
LA PALETTE: l’energia del viola e la passione del rosso, i colori della vendemmia e degli aceri che si vestono per l’autunno, un abbinamento audace e rinvigorito dalla presenza di toni delicati e luminosi.
PER PANTONE È: il colore allegro del sole di Samoa, che illumina e rischiara.
LA PALETTE: una combinazione di giallo, beige e grigio che racconta la transizione tra l’estate e l’inverno e il rinnovamento della terra, tra la luminosità del sole d’agosto e i plumbei cieli autunnali.
I COLORI: Giallo Sole #F4B05, Greige #D6CFC0, Tan #AC9279, Nocciola #937659, Metal Brown #524D49
PER PANTONE È: un arancione ad alta visibilità che aggrega con un tocco di estrosità.
LA PALETTE: una combinazione di sfumature vitaminiche, dove l’arancione brillante e le tonalità di blu-viola evocano il profumo degli agrumi e la profondità dei vigneti carichi di tralci, in attesa che arrivi l’inverno.
I COLORI: Orange Tiger #DC4F02, Blu di Prussia #3C4461, Lavanda #7C7283, Grigio Luce #B2B1AF, Sahara #D1BAA0
PER PANTONE È: un rosa-viola vivace, vibrante e pieno di brio.
LA PALETTE: l’inedito incontro tra rosa shocking e color latte dà vita a una palette estremamente femminile e luminosa, capace di rallegrare la stagione autunnale con la vivacità di tinte floreali.
PER PANTONE È: il verde di una fertile e lussureggiante latifoglia.
LA PALETTE: un viaggio sensoriale intorno al mondo che porta con sé la freschezza delle foreste pluviali, il sapore di spezie pregiate, l’aroma dei chicchi di caffè. Verde, giallo e marrone non sono che il ricordo di un’estate tropicale.
IDEE D’ARREDO: la vitalità di Amazon riflette l’energia della zona pranzo, dove enfatizzerà il design moderno di una credenza con ante asimmetriche.
Nosegay, Rosa Confetto | Pantone 14-2806
PER PANTONE È: un rosa floreale che avvolge i sensi.
LA PALETTE: si ispira ai piccoli bouquet cerimoniali, donati da amanti gioiosi e custoditi come cimeli preziosi. Il rosa vive il suo momento di gloria, declinato in sfumature brillanti o tenui, equilibrate dalla serietà del grigio.
I COLORI: Rosa Confetto #F4A6C5, Rosa Nuvola #DECDD4, Rosa Grigio #C7B3BC, Grigio Pietra #888888, Basalto #444444
PER PANTONE È: un limpido zampillo rinfrescante e rigenerante.
LA PALETTE: un abbinamento fresco, luminoso, frizzante, energizzante che vede protagonista un limpido azzurro cielo dallo spirito infantile. Una sferzata di brio che trova in una scala di grigi il suo opposto naturale.
PER PANTONE È: una deliziosa tonalità di marrone che tenta con gusto.
LA PALETTE: le passeggiate nei boschi, i tramonti sulle colline, i tappeti di foglie cadute dai rami. Questa palette incarna a pieno lo spirito dell’autunno, accogliendo l’arrivo della nuova stagione con sfumature calorose e rassicuranti.
I COLORI: Caramello #8D4F24, Kaki #8D7C62, Corda #B9AC8C, Verde Oliva #7B6840, Verde Mirto #414A32
IDEE D’ARREDO: perfette per una sala da pranzo conviviale che non rinuncia al minimalismo estetico, le tinte di Caramel Café si adattano a un tavolo da pranzo con gambe a cavalletto.
Midnight, Blu Mezzanotte | Pantone 19-4127
PER PANTONE È: un blu ipnotico e profondo che evoca i cieli notturni.
LA PALETTE: un abbinamento di grande impatto, nato dall’accostamento di colori profondi e saturi che ricordano l’immensità della notte. Fluidi e solidi allo stesso tempo, blu e bordeaux rubano la scena alla coppia rosa e marrone metallico.
I COLORI: Blu mezzanotte #23566E, Bordeaux #523037, Rosa Antico #FFCECF, Greige #C5918C, Metal Brown #4B4540
IDEE D’ARREDO: l’abbinamento di blu e melanzana risulta vincente per una madia moderna a 4 ante.
Martini Olive, Verde Oliva | Pantone 18-0625
PER PANTONE È: una tonalità di verde oliva con un tocco di salamoia.
LA PALETTE: un abbinamento avvolgente, che insieme attira lo sguardo e crea una sensazione di spaesamento. Solo in apparenza monocromatica, gioca sottilmente con le sfumature del verde evocando distese di terra brulla, selvaggia, autentica.
I COLORI: Verde Oliva #7A7150, Verde Salvia #636854, Verde Cacciatore #515643, Ecru #9D875B, Grigio Pietra #5D584D
PER PANTONE È: un bianco tattile dalle sfumature morbide.
LA PALETTE: quintessenza della versatilità, un accostamento di sfumature sornione e accattivanti che supera i confini stagionali per accompagnarci lungo tutto l’anno. Evoca la durezza della montagna e la sensualità di lidi sabbiosi.
IDEE D’ARREDO: sfumature rilassanti e avvolgenti, ideali per riflettere lo spirito di una zona giorno moderna, perfetti per personalizzare un grande divano componibile di design.
Autumn Blonde, Burro | Pantone 12-0813
PER PANTONE È: una tinta cremosa che nutre con gentilezza.
LA PALETTE: richiama i colori della terra spoglia, apportando tuttavia una raffinata nota glamour e un tocco di luminosità. Un souvenir dell’estate che invita l’autunno con sfumature vellutate, rotonde, calorose.
PER PANTONE È: una sfumatura di blu ispirata al cosmo che esplora orizzonti nuovi e misteriosi.
LA PALETTE: un tuffo in acque profonde o una passeggiata a notte fonda, guidati solo dalla luce della luna e della Stella Polare, fino all’arrivo dell’alba. L’estrema eleganza del blu abbinata al chiarore di bianco e grigio.
IDEE D’ARREDO: omaggio ai colori della notte, Polar Night configura un letto con testiera multicolor unico nel suo genere.
Loden Frost, Verde Glauco | Pantone 17-0210
PER PANTONE È: una tonalità di verde infusa di terra che calma e ristora.
LA PALETTE: una tavolozza ibrida, vibrante, ipnotica, inarrestabile, che attira lo sguardo e lo intrappola in un labirinto cromatico con pareti verdi, grigie e rosse. Il perfetto equilibrio tra toni caldi e freddi.
I COLORI: Verde Glauco #62806, Blu Polvere #7B8C90, Marsala #9B675E, Nude #CCB6AB, Rosa Nuvola #E8DCD9
PER PANTONE È: una pietra cesellata che, senza presunzione, mostra la sua forza silenziosa.
LA PALETTE: l’accostamento più invernale, il trionfo del grigio nelle sue sfumature più eleganti. Evoca il silenzio dei cieli coperti e delle strade innevate, diffondendo tuttavia una sensazione di calore, equilibrio, risolutezza.
IDEE D’ARREDO: da sempre ritenuto uno dei colori più eleganti, il grigio e i suoi abbinamenti cromatici sposano la ricercatezza di un confortevole divano con sedute scorrevoli.
I quadri aiutano a dare carattere allo spazio, oltre che rappresentare ed esprimere la nostra personalità. In questo articolo vediamo alcuni schemi per ricreare le cosiddette “Gallery wall”, ovvero composizioni di quadri che possono arredare la parete dietro il letto, una parete del soggiorno, quella della scala, oppure la parete dove è collocata una madia, magari all’ingresso di casa.
Partiamo col dire perché dovreste rispettare uno schema compositivo per appendere i quadri: la mancanza di allineamenti può generare disordine e incoerenza. Quando vediamo composizioni con cornici di stili e dimensioni diverse che funzionano – sebbene non lo notiamo a prima vista – si nasconde uno schema preciso che consente un effetto finale armonico.
Prima di acquistare cornici e stampe, decidete dove andranno collocate per capire quali sono adatte allo spazio a disposizione. Le dimensioni delle cornici che generalmente si trovano in commercio e partendo da formati non troppo piccoli, sono: 21×30, 30×40, 40×50, 50×70 e 60×90.
Schemi compositivi con assi
I seguenti schemi sono validi sia per quadri intesi come dipinti, sia per poster, che per fotografie.
Asse inferiore/superiore
Il primo schema prevede un allineamento dei quadri secondo un asse inferiore immaginario. È adatto per collocarli sopra la parete del divano o sopra il letto, essendoci al di sotto un arredo, ma va bene anche se avete un lungo corridoio.
Allo stesso modo si può seguire un asse superiore.
Asse centrale
Altra idea per appendere i quadri è immaginando una linea centrale che divida due file di quadri. Per far percepire questo asse, la distanza tra le cornici al di sopra e quelle al di sotto deve essere uguale.
via topquadros.comvia oliveetoriel.com
Linea mediana
Schema simile, prevede di allineare i quadri secondo una linea che passi per la metà del quadro stesso. Usando cornici di dimensioni diverse, i bordi superiori e inferiori saranno sfalsati, ma l’asse nascosto conferirà un risultato ordinato e armonico.
Oltre agli schemi appena visti, ecco altre idee particolari per ricreare delle Gallery wall.
Uniti
Questo schema prevede di disporre quadri o foto allineati su due file ma stavolta collocando le cornici a contatto tra loro, anche lateralmente.
via westelm.com
Spirale
Per lo schema a spirale posizionate i quadri a parete partendo da uno centrale – il più grande e rilevante – e appendendo gli altri tutto intorno seguendo, appunto, una forma immaginaria a spirale.
Diagonale
Per chi vuole appendere i quadri lungo la parete della scala, l’allineamento sarà secondo un asse parallelo all’inclinazione della scala stessa. Per individuare tale inclinazione, prendete un’altezza dal primo gradino e riportatela sull’ultimo; unendo questi punti avrete la vostra linea.
Via posterjack.caMelissa Arlena Photography
Spigolo
Una soluzione interessante per decorare le pareti con i quadri, è quella di sfruttare uno spigolo libero della casa e usando questa linea già presente come un asse di simmetria.
IkeaPh. Sébastien Hamelin
Se desiderate una progettazione ottimale degli spazi della vostra casa, consultate il sito https://zeumadesign.com/.
Grazie ai tanti design moderni e accattivanti, i fotomurali per pareti sono la scelta giusta per creare interni originali e dalla forte personalità.
I fotomurali per cambiare aspetto alla casa
Dite addio ad ambienti anonimi e poco attraenti, è tempo di cambiare aspetto alla casa per renderla più accogliente in vista dell’autunno. Per farlo in modo pratico e veloce vi suggeriamo di decorare le pareti con i fotomurali. Questi rivestimenti innovativi e versatili non sono altro che poster di grandi dimensioni con stampe originali e in alta definizione, disponibili sia in carta, sia in tessuto non tessuto e realizzati in tanti formati diversi.
I fotomurali moderni sono facili da installare e rimuovere, anche da chi non è esperto di fai-da-te. Esattamente come avviene per la carta da parati, anche i fotomurali possono essere applicati a parete con la colla. In altri casi, invece, il disegno viene stampato su carta adesiva. In poco tempo e senza alcuna difficoltà potrete quindi personalizzare una parete e rinnovare l’estetica di una stanza in base al vostro gusto.
L’importante è scegliere una dimensione congrua allo spazio che si vuole decorare e optare per soggetti che ben si integrano con lo stile della stanza.
Per prima cosa occorre valutare su quali muri si desidera applicare il fotomurale, misurando le dimensioni in larghezza e in altezza. Pensate al tipo di grafica che preferite, lo stile e, naturalmente, quali colori si adattano alla stanza. Questo perché l’offerta commerciale è davvero molto ampia.
Altro fattore da non sottovalutare è il materiale. I fotomurali in tessuto non tessuto permettono una posa rapida e facile. Inoltre, garantiscono robustezza, resistenza all’umidità e impermeabilità, così da permetterne l’impiego anche in ambienti umidi come la cucina e il bagno.
Il vantaggio ulteriore è che i fotomurali in tessuto non tessuto sono ignifughi e possono essere facilmente rimossi se in qualsiasi momento doveste decidere di cambiare sfondo fotografico.
Immagini a parete per tutti i gusti e dimensioni
Decorare le pareti con i fotomurali per creare ambienti originali è un’ottima soluzione. Sono poster giganti da parete con immagini fantastiche, un elemento decorativo contemporaneo capace di cambiare radicalmente uno spazio con un minimo investimento. L’importante, però, è trovare il soggetto giusto e scegliere la dimensione più adatta al vostro spazio.
Visitando ad esempio lo shop online Bricoflor troverete un ricco assortimento di fotomurali moderni per tutti i gusti. Tra questi, ad esempio, ci sono bellissime immagini con motivi floreali, geometrici o con disegni astratti; ma anche stampe fotografiche che raffigurano paesaggi, città, animali e piante. Non mancano poi fotomurali in bianco e nero, oppure che riproducono texture effetto legno o pietra, dalle trame etniche, o ancora raffiguranti personaggi famosi e molto altro.
I fotomurali commercializzati da Bricoflor sono realizzati prevalentemente in tessuto non tessuto e sono disponibili in ben cinque formati diversi. Per rispondere a qualsiasi esigenza, il formato del fotomurale può, inoltre, essere personalizzato.
Insomma, qualsiasi sia lo stile desiderato o la dimensione, troverete ciò che fa per voi e in poche mosse potrete rivoluzionare completamente l’aspetto di qualsiasi stanza.
Come applicare i fotomurali alle pareti
Applicare questi poster giganti alla parete è un’operazione semplice, proprio come per la carta da parati moderna. I poster arrivano suddivisi in fogli a seconda della dimensione.
Non servono utensili particolari e non occorre essere esperti di fai da te. Munitevi di colla, pennello e rullo e assicurarvi che la parete sia perfettamente liscia e priva di residui e impurità. In questo modo sarete certi di ottenere un risultato finale impeccabile e duraturo.
Se avete acquistato un fotomurale in tessuto non tessuto, dovrete stendere uno strato uniforme di colla sul muro e applicarvi sopra con cura i ritagli del vostro poster. Nel caso si tratti di un fotomurale in carta, dovrete stendere la colla direttamente sul retro di ciascun foglio per poi applicarlo sulla parete.
Conclusione
Un fotomurale per pareti, qualunque sia il motivo scelto, porterà un’atmosfera armoniosa e divertente in tutte le stanze: soggiorno, cucina, camera da letto, camera dei bambini e persino in bagno. Ora non vi resta che decidere da quale stanza cominciare e trovare il soggetto preferito!
Durante i nostri dieci anni di blog, abbiamo scritto numerose volte sull’importanza di sentirsi a casa, nella propria casa. Questo è il nostro appartamento da più di 20 anni e beh, quella sensazione a volte sfuggente di essere veramente a casa nel nostro appartamento, ce l’abbiamo sempre avuta, anche all’inizio, prima della grossa ristrutturazione o dopo quando era spoglio e non c’era grande budget per arredarlo. C’è una morbidezza nella luce naturale che troviamo molto rilassante e il paesaggio, come sappiamo, ha un effetto diretto sulle nostre emozioni.
Dopo i lavori che l’hanno rivoluzionata più di 20 anni fa, la nostra casa ha preso la forma che volevamo. Tuttavia ci siamo resi conto che abbiamo condiviso pochissime foto, la maggior parte su Instagram. Riordinare e realizzare delle foto degne di essere pubblicate, non è proprio il nostro punto di forza. Siamo sempre così impegnati nel realizzare il prossimo progetto, che alla fine dedichiamo poco tempo allo styling e al servizio fotografico finale. E’ successo anche a casa nostra. Così oggi abbiamo deciso di rimediare, almeno un po’.
Spesso nei vari sopralluoghi, in cui accompagno Marco per i nuovi progetti in appartamenti di recente costruzione, ci imbattiamo in camera da letto piccole. Non è così per la nostra abitazione. La nostra casa, un appartamento particolare dalle grandi finestre, su due livelli e con giardino privato, ricavato da una piccola palazzina costruita nei primi anni 70, ha stanze spaziose con soffitti molto alti (alcuni quasi 4 metri!) e la nostra camera da letto non è da meno.
Quindi oggi vorrei mostrarti quella che a larghe linee, in origine era una sala da pranzo unita al soggiorno, e che poi è diventata la nostra camera da letto. Chissà, magari potrà darti qualche spunto!
Con Marco siamo stati subito d’accordo nel non realizzare con tramezzi la suddivisione tra ingresso/soggiorno e camera, ma di creare pareti divisorie che sono anche delle armadiature, in alcune parti sfruttate da entrambi i lati. Essendo i soffitti molto alti, il tutto è stato costruito su misura dal nostro falegname di fiducia, che ha realizzato su nostro disegno esecutivo, due pareti con porta, comprensive di un armadio profondo 60 cm ed uno profondo 35. Il tutto in multistrato di betulla.
Per chi non lo sapesse, il multistrato di betulla è un pannello formato da “strati” incollati fra loro, con fibra incrociata. E’ tra i materiali più utilizzati per le strutture dei mobili, ma di solito viene impiallacciato o viene incollato il laminato, mentre poche volte è lasciato a vista nell’arredamento. All’inizio il suo colore è molto chiaro, ma con il tempo, come tutte le essenze del legno, tende ad ossidarsi (come il parquet in rovere), ma a noi piace anche così, perché ci ricorda il passare del tempo.
I mobili che abbiamo fatto realizzare su misura, presentano una parete-armadio, che viene sfruttato per la zona ingresso, mentre in camera abbiamo deciso di “mimetizzare” una cassettiera. Lo studio della particolare lavorazione delle ante, con un design che comprende pannelli quasi quadrati separati visivamente, ci ha permesso di creare delle aperture variabili (a volte rettangolari, a volte quadrate) e di inserire anche la porta a scomparsa, che separa la zona notte, così come la cassettiera chiusa da ante che risulta invisibile in camera. Un largo vano a giorno, sembra una nicchia su una boiserie.
Un altro armadio bianco di produzione (Giessegi) e di misure standard, completa le pareti della stanza, ma confesso che prima di lui abbiamo vissuto per diversi anni con l’armadio dell’infanzia di Marco!
Un bravo progettista è in grado di creare stanze che possano “contenere” mobili di produzione, come se fossero stati realizzati al centimetro, evitando l’annoso problema del sovrapprezzo dei pezzi fuori misura.
All’inizio della nostra avventura insieme, Marco ed io abbiamo scelto di investire in un buon materasso e rete ortopedica, è stato un punto di svolta per dormire bene la notte. Per aiutarci a contenere i costi, abbiamo deciso di usare come letto la semplice rete in legno, e quella è rimasta. In seguito, come testata del letto, abbiamo realizzato una boiserie con due ante uguali all’armadio.
Un’idea che puoi copiare: la boiserie economica realizzata con due ante di armadio
Amiamo i pezzi vintage, il riuso e fai da te e le casa con personalità, ma amiamo anche il design italiano e lo stile scandinavo e pensiamo che il nostro appartamento combini diversi di questi elementi. Adoriamo anche i tocchi di colore e pensiamo che, in camera da letto, i tessuti e le lenzuola siano ottimi modi per aggiungere nuove tonalità. Tuttavia in questa estate torrida, avevamo proprio bisogno di “riposare gli occhi” e niente come le tonalità naturali e chiare riescono a trasmettere una sensazione di freschezza. Così abbiamo pensato che un’atmosfera rilassante, potesse essere realizzata rinnovando la camera da letto con una palette di colori più neutra e pulita.
Sapevamo che volevamo che il design della camera da letto, questa estate, avesse un aspetto moderno scandi boho. Allo stesso tempo sapevamo che volevamo mantenere alcuni dei pezzi originali nello spazio, come il comodino vintage ridipinto da me di bianco e l’opera d’arte dell’artista locale Andrea Silicati. Aggiunge tanto carattere alla stanza. Abbiamo usato questi elementi come punto di partenza e aggiunto note bianche e color corda.
Il copriletto a nido d’ape e il copriletto in mussola di cotone sono la coppia perfetta per l’estate. Il bellissimo cuscino boho era esattamente il pezzo d’accento di cui avevo bisogno per inserire una texture più importante nella stanza. Sono sempre quei piccoli dettagli che fanno la differenza in una stanza, non trovi?
E a proposito di dettagli, quando Marco ed io abbiamo visto in un mercatino di beneficenza gli sgabelli vintage dalla seduta curva, è stato amore a prima vista! Ci piace ancora il loro aspetto esotico, pur non conoscendo la loro provenienza. Così ho deciso di sostituire temporaneamente il mitico contenitore Kartell, con uno di loro. Sopra i due comodini diversi, abbiamo creato delle lampade fai da te a parete semplicemente usando un reggi mensola Ikea (Pershult) e un cavo colorato di Creative Cables. In fondo, ti accorgi di sapere che mancava qualcosa solo finché non lo aggiungi.
Grazie per aver letto fin qui. Spero che il tour della nostra camera da letto ti sia piaciuto.
Lo so già che con questo articolo mi attirerò le ire di colleghi architetti/interior desginer/geometri al suono di i committenti non sono in grado di progettare”, “già fanno di testa loro e tu gli dici queste cose!” (e peggio), e che potrei dover affrontare critiche non solo sulle intenzioni dell’articolo ma anche sui contenuti.
Però me ne frego (e tra poco ti spiego il perché) e nei prossimi paragrafi vedremo alcuni dei principi da seguire per progettare la divisione interna degli ambienti quando ristrutturi casa, quali accorgimenti devi prendere e quali stanze non devi mai dimenticarti.
Quindi in questo articolo voglio mostrarti come puoi ottenere una distribuzione perfetta degli ambienti, senza commettere errori di cui rischi di pentirti e riuscendo a ricavare tutti gli spazi di cui hai realmente bisogno (anche di quelli a cui probabilmente non pensi).
Prima di avventurarci in questo campo minato però consentimi di fare alcune premesse, così magari evitiamo qualche commento superfluo e fuori luogo.
Prima premessa: io sto parlando a te che sei un committente, ti darò alcune indicazioni di progettazione, ma questo non ti trasforma in alcun modo in un progettista. Il mio scopo è darti una guida che ti aiuti a capire le potenzialità di una casa e come adattarla alle tue esigenze, sia che si tratti della casa in cui abiti da anni, sia che si tratti di quella ereditata dalla nonna, sia che si tratti di una nuova casa di cui stai valutando l’acquisto. Ma ricordati che ad un certo punto (il prima possibile) ci vorrà un vero progettista che faccia un vero progetto, perché la materia è complessa, ci sono pacchi di norme da considerare e sono necessarie tonnellate di esperienza per risolvere problemi all’apparenza inestricabili.
Seconda premessa: quello che stai per leggere non è legge scolpita nella pietra. Parliamo di principi di buona progettazione, ma ogni casa è una storia a sé e tutto va sempre contestualizzato. Alcune delle cose che diremo sono prescrizioni di legge (nel vero senso della parola), altre sono soluzioni di buon senso che dovresti implementare, e altre ancora consigli che puoi o meno mettere in pratica ma non ti cambia la vita farlo.
L’articolo che stai per leggere è un breve estratto di uno dei bonus del mio manuale Ristruttura la tua casa in 7 passi, cioè la guida “Come si progetta una casa?”. Se ti interessa trovi tutte le informazioni sul manuale (e sui 13 bonus che ti regalo) qui:
Nei prossimi paragrafi vedremo quali sono le posizioni corrette in cui dovrebbero trovarsi la cucina, il soggiorno, i bagni, la camera da letto; vedremo quali sono gli errori da evitare assolutamente e imparerai anche a riconoscere i limiti e le potenzialità di casa tua o di quella che stai per acquistare.
Però deve esserti chiaro da subito che la divisione interna di una casa non si studia girando per la casa e dicendo “qui ci potrebbe stare il secondo bagno” e “lì potrei allargare la camera dei bambini”.
La divisione interna si progetta sempre e solo in pianta: si parte da una planimetria quotata (che devi essere in grado di leggere) dello stato di fatto. Quindi ti serve un rilievo, che puoi anche decidere di abbozzare tu con carta, matita e un metro (e qualcuno che ti aiuta…). A te basta un rilievo basilare, quelli completi puoi lasciarli tranquillamente al tecnico che svilupperà il progetto.
Non vale la planimetria catastale come rilievo: purtroppo quasi sempre ci sono delle imperfezioni e se sono corrette riportano sempre proporzioni sbagliate (oltre a non essere quotate), soprattutto se realizzate oltre venti anni fa (come la maggior parte delle planimetrie catastali). Per facilitarti il rilievo però puoi partire da una stampa della planimetria catastale, inserire le misure man mano che le prendi e ridisegnare tutto nelle giuste proporzioni su un altro foglio, magari di carta millimetrata se ti fa più comodo.
Detto del metodo manuale, se hai voglia di “sbatterti” un po’ di più, ci sono varie applicazioni, anche gratuite, che ti consentono di disegnarti la casa addirittura direttamente in 3d senza troppa fatica.
A te la scelta…l’importante è che parti da un rilievo.
Ma che informazioni devono esserci in questo rilievo?
Oltre alla posizione e alla dimensione di muri, porte e finestre, ti servono altre informazioni:
Posizione e dimensione di pilastri e muri portanti;
Posizione delle fecali;
Posizione dei contatori;
Altezza dei locali.
Una volta che hai una rappresentazione (abbastanza) corretta dell’attuale divisione interna e queste informazioni, puoi finalmente cominciare a ragionare sulla nuova divisione interna delle stanze. Vediamo alcuni principi.
Principio#1: Zona giorno e zona notte…sempre separate
Forse questo primo principio potrebbe sembrarti banale…ma da quello che vedo in giro non lo è affatto.
La prima cosa a cui pensare non è la posizione della cucina o della camera da letto, ma ottenere una buona separazione tra la zona giorno e notte.
A rischio di essere scontato:
La zona giorno è formata dagli ambienti in cui vengono svolte le principali attività durante l’arco della giornata: stiamo parlando essenzialmente di cucina, soggiorno e salotto.
La zona notte invece è formata dai luoghi dell’intimità e del riposo, quindi principalmente camere da letto e bagni.
(N.B.: i bagni, solitamente messi nella zona notte, sono degli ambienti di utilizzo continuativo, sia durante le attività diurne che notturne, però solitamente ha più senso metterli nella zona notte…tra poco ti spiego il perché)
Ci sono poi altri ambienti di servizio che possono stare indifferentemente in una o nell’altra zona e che spesso vengono incastrati nei “rimasugli” di spazio che si formano dalla divisione degli ambienti principali: ripostigli, lavanderie, depositi. Faremo alcune riflessioni anche su di loro.
La divisione tra le due zone principali è importante per motivi di privacy, di praticità e di benessere.
Pensa di avere la camera da letto che affaccia direttamente nel soggiorno e per andare in bagno devi passarci attraverso: se per ipotesi una sera tuo figlio/moglie/marito invita a casa gli amici e tu devi alzarti dal letto per andare in bagno…ti sentiresti tranquillo a farlo? Magari in pigiama?
Questo è un esempio pratico, ma la divisione tra zona giorno e zona notte è importante anche per questioni di benessere psico-fisico.
Se la zona giorno è fatta da ambienti ampi, che favoriscono la convivialità, la zona notte al contrario deve favorire l’intimità e il riposo. Quando la sera, dopo una lunga giornata, si entra nella zona notte la sensazione dovrebbe essere di lasciarsi alle spalle i problemi e il caos della giornata per rilassarsi e prepararsi al riposo.
Nella maggior parte dei casi la divisione tra queste due zone è fisica, generalmente con una porta. Questo accade specialmente negli appartamenti moderni che sono abbastanza compatti: attraverso una porta si passa dagli ampi spazi della zona giorno ad un piccolo disimpegno che distribuisce nelle stanze più raccolte della zona notte. Ma può anche non essere così e il passaggio da una zona all’altra può avvenire semplicemente attraverso un corridoio, oppure nelle case a più piani si può dedicare ogni piano ad una funzione diversa.
La risposta a questa domanda per certi versi è banale: la zona giorno tendenzialmente dovrebbe stare nei pressi dell’ingresso dell’abitazione e possibilmente in prossimità di terrazzi e balconi. La zona notte, luogo più intimo e riservato, dovrebbe invece essere posizionata in un’area più appartata, lontano dal caos della vita quotidiana.
Potremmo dire che la zona notte deve stare in fondo alla casa, nel punto più lontano rispetto all’ingresso. Infatti anche psicologicamente il fatto di dover percorrere più strada per raggiungere la propria camera da letto, di doversi allontanare dall’ingresso, dalla zona più attiva della casa, produce un effetto di progressiva calma e intimità molto piacevole.
Abbiamo già detto che la zona giorno dovrebbe essere posizionata, per quanto possibile, vicino all’ingresso e avere accesso diretto ai terrazzi. Ci sono però altri accorgimenti utili da osservare.
Dovrebbe essere orientata a sud/sud-ovest. Questo perché durante i mesi invernali possa usufruire del calore del sole per la maggior parte delle ore possibili. Questo orientamento ha anche dei risvolti psicologici: infatti la luce naturale del sole mette di buon umore e invoglia a non rimanere seduti a non fare nulla. Soprattutto nella stagione invernale, in cui le ore di luce sono poche, sfruttarle al massimo è un fattore fondamentale.
L’obiezione però può essere che, in estate, un soggiorno orientato a sud diventa un forno. Questo è vero, però ci sono modi di limitare l’ingresso del sole: tenendo le tapparelle e i balconi semi-chiusi, oppure, nel caso in cui la stanza si affacci su un terrazzo, mettendo una tenda parasole esterna. C’è da considerare anche la differente posizione del sole durante l’anno: in inverno è sempre molto basso durante tutta la giornata, quindi i raggi solari riescono ad entrare in profondità nella casa riscaldandola maggiormente, in estate invece è alto, abbassandosi solo verso sera, diminuendo così la quantità di sole che entra.
Per qualche anno ho vissuto in una casa orientata a sud, senza nessun ostacolo di fronte: in inverno il sole entrava completamente dentro le stanze, in estate di solo poche decine di centimetri.
Oltre all’orientamento è importante fare una riflessione su come devono susseguirsi gli spazi della zona giorno.
Ormai l’utilizzo di un ingresso vero e proprio, adibito solo a quella funzione, non è più molto diffuso, soprattutto se pensiamo alle dimensioni ridotte degli appartamenti moderni. Quindi spesso, entrando in un appartamento, ci troveremo già all’interno di un ambiente ampio che comprende salotto, sala da pranzo e cucina: i classici open-space.
A prescindere da quale sia la possibile soluzione, un errore da evitare assolutamente è entrare direttamente in cucina. Anzi, anche in caso di open-space, quindi con cucina a vista, è importante che questa non sia visibile dall’ingresso. Deve essere possibilmente lontana dalla porta di ingresso e possibilmente schermata. Il motivo? Hai veramente voglia di tenere sempre la cucina in perfetto ordine?
(NB: personalmente ti consiglio, se hai spazio a sufficienza, di lasciare la cucina separata da tutto il resto…)
In ogni caso quando si entra in una casa il primo ambiente in vista dovrebbe essere il salotto o il soggiorno.
Lo so che non è sempre possibile rispettare tutte queste regole…ma ti ricordo che qui stiamo cercando di delineare dei principi di base, a cui è possibile trasgredire (senza esagerare).
Le caratteristiche della zona notte
Passiamo ora alla zona notte. L’orientamento ottimale è est o nord-est e Il motivo è presto detto: la mattina il sole sorge ad est. Questo ti permetterà di usufruire del primo calore che al mattino comincia a scaldare la casa, e quindi a limitare nei mesi invernali l’accensione del riscaldamento, ma anche a beneficiare degli effetti sull’umore della luce del sole.
È vero che la sera gli ambienti della casa orientati ad est sono tendenzialmente più freddi di quelli orientati ad ovest, ma dobbiamo considerare che al momento di andare a letto veniamo dalla zona giorno, più calda, quindi siamo già noi stessi un po’ più caldi, poi ci accingiamo a coricarci sotto le coperte, quindi in un posto caldo: non è necessario tenere calda la casa fino a tardi. Al mattino invece passiamo da un posto caldo, cioè il letto, ad uno a temperatura minore, l’ambiente della camera da letto, dove probabilmente ci muoveremo lentamente ancora assonnati e dove dovremo vestirci e prepararci per la giornata. Quindi è preferibile sfruttare il calore del mattino piuttosto che quello della sera. Inoltre nei mesi invernali il sole cala presto, quindi i benefici generati dal calore del sole spesso all’ora di andare a letto sono già svaniti da un pezzo.
Detto dell’orientamento ottimale della zona notte parliamo della successione delle stanze. Vicino al suo ingresso dovrebbe esserci un bagno: in questa posizione è utile soprattutto se non vi sono servizi igienici nella zona giorno: pensa di avere degli ospiti e dovergli far attraversare tutta la casa per andare al bagno…
Altra regola che solitamente applico alla progettazione della zona notte è posizionare la camera da letto principale, quella dei padroni di casa per intenderci, nel punto più lontano e riservato della casa. Questo sia per un fatto di privacy, sia per una questione gerarchica. Essere i padroni di casa, i “capofamiglia”, è un po’ come stare al vertice di un’azienda. Occupare la camera più appartata, magari alla fine di un corridoio, significa stare più tranquilli. Nessuno può disturbarti semplicemente passando davanti alla tua porta, bisogna per forza arrivarci di proposito. Dici che è una visione un po’ vecchia dei ruoli famigliari?
Quando parliamo di spazi di servizio ci riferiamo sostanzialmente alle lavanderie e ai ripostigli.
Uno degli ambienti che non deve mai mancare in una casa è il ripostiglio. Non importa quanto piccola sia la casa, ma un ripostiglio è sempre essenziale.
Questa è una lezione che ho imparato nell’ormai lontano 2008, quando ho ristrutturato la prima casa dopo essermi trasferito a Salerno. All’epoca non avevo grande esperienza e il progetto non l’ho sviluppato io…ero un semplice collaboratore…ma decisamente distratto.
Infatti il progetto che abbiamo fatto era molto bello…ma ci siamo scordati il ripostiglio!
E ce ne siamo accorti solo a lavori ultimati…anzi se ne sono accorti i proprietari di casa: “architetto…bella la casa eh…ma non sappiamo dove mettere le cose!”
Per rimediare abbiamo dovuto inventarci un complicatissimo mobile curvo con porta scorrevole da inserire in un microscopico bagno…ma la lezione mi è servita, da allora non ho mai più commesso un errore del genere!
Anche la lavanderia è altrettanto importante…spesso viene messa nel bagno di servizio, soluzione corretta quando lo spazio è poco. Ma se è possibile dovrebbe avere almeno una piccola nicchia dedicata: basta uno spazio largo meno di 1,5m e profondo 70cm. Quello da evitare è metterla nel bagno principale, il bagno di rappresentanza dove vanno gli ospiti.
Ma dove dovrebbero trovarsi gli spazi di servizio in una casa? Abbiamo già detto che solitamente si incastrano dove c’è posto, soprattutto nei piccoli appartamenti moderni. Però, nel caso in cui la casa sia di una dimensione tale da permetterti di scegliere la posizione di questi ambienti, dovresti metterli orientati a nord, il lato più scuro e freddo, dove non batte mai il sole. È perfetto per gli ambienti di servizio, utilizzati con scarsa frequenza nell’arco della giornata, e che non necessitano di riscaldamento.
(NB: il nord è anche un orientamento ottimale per gli studi degli artisti perché garantiscono una luce neutra e uniforme durante tutta la giornata)
I PROBLEMI DA NON SOTTOVALUTARE QUANDO PROGETTI LA DIVISIONE INTERNA
Finora abbiamo dato delle regole che potrebbero far sembrare semplice progettare la distribuzione interna di una casa.
Ma progettare seguendo queste regole è un’arma a doppio taglio: da un lato semplifica la vita dando una direzione sicura da seguire, dall’altro potrebbe rendere la progettazione un incubo perché non si riesce a rispettarle in alcun modo. Solitamente i problemi che si incontrano sono tre:
La forma della casa non consente di ottimizzare la distribuzione;
Le fecali sono a vattelapesca;
Non hai gli spazi sufficienti per tutte le funzioni che vorresti infilarci dentro.
Vediamoli brevemente e capiamo cosa si può fare in questi casi.
Impossibilità di ottimizzare la distribuzione
Mi è capitato spesso di ritrovarmi di fronte ad appartamenti per i quali non era proprio possibile realizzare una divisione interna che rispettasse i principi di cui abbiamo appena parlato. E più le case sono recenti più questo problema è diffuso.
Soprattutto a partire dagli anni settanta nei condomini (ma non solo) si è assistito ad un progressivo abbandono delle buone regole del progettare, che prevede di realizzare case con forme regolari e ben distribuite, in favore della più becera speculazione edilizia da parte dei costruttori, che pur di vendere ogni millimetro di spazio, hanno creato appartamenti con forme e distribuzioni assurde e spesso invivibili.
A questo magari si sono aggiunti accorpamenti e frazionamenti di porzioni di appartamenti ed ecco che la situazione si è complicata ancora di più.
Però queste case vanno comunque ristrutturate e non ti nego che in questi casi mi diverto tantissimo a trovare la soluzione perfetta. Ma per farlo bisogna sempre trasgredire una o più delle regole che abbiamo visto.
Così alle volte può essere necessario mettere la zona giorno lontano dall’ingresso e la zona notte subito dietro il portoncino. Oppure mettere il bagno nella zona giorno, oppure rinunciare alla lavanderia a parte. Nell’ultima parte dell’articolo ti mostrerò un esempio simile.
Come abbiamo già detto non siamo di fronte a regole incise nella pietra, quindi si possono infrangere a patto di arrivare a qualche compromesso e non violare le disposizioni di legge (ne facciamo accenno tra poco). L’unica regola che ti consiglio di non trasgredire mai è rinunciare al ripostiglio.
La fecale dove sta?
Questo è un altro grande problema, soprattutto negli appartamenti datati. Infatti non è raro trovare appartamenti, anche di dimensioni generose, con un’unica fecale posizionata nell’angolo più remoto della casa.
Il problema è che tutti gli scarichi di lavandini/docce/vasche/bidet/wc/lavatrice/etc. devono orbitare nei pressi della fecale, perché le acque reflue viaggiano per gravità, cioè dall’alto verso il basso, e le tubazioni devono quindi essere sempre in pendenza per consentire un corretto deflusso…anche le tubazioni che passano sotto i pavimenti.
Se a questo aggiungi che i massetti che trovi sopra i solai, all’interno di cui dovrebbero passare i tubi di scarico, spesso non superano i 4-5 cm di spessore (quando lo scarico di un wc ha diametro minimo di 8cm per intenderci), capisci che la frittata è bella che fatta: già ti immaginavi il bagno in camera e devi rinunciarci.
Per questo individuare la fecale di una casa è essenziale (ti ricordi che lo abbiamo scritto come elemento basilare del rilievo?): spesso il progetto di una ristrutturazione si basa su elemento tecnico quale la posizione della fecale. Sembra assurdo ma è così.
Fortunatamente ci sono alcune possibili soluzioni che ti regalano un po’ di libertà in più.
Come prima cosa è possibile creare, principalmente all’interno dei bagni, delle zone rialzate (cioè inserendo un gradino) per far passare le tubazioni. Così magari si riesce a ricavare un secondo bagno dove prima non c’era e si riesce a farlo anche lontano dalla fecale.
In questo bagno ad esempio ho inserito un gradino proprio per consentire l’allaccio degli scarichi alla fecale (eravamo in un palazzo storico senza nessun massetto a terra…)
Quando si fa questa operazione però bisogna stare attenti a un aspetto: il gradino si troverà lungo tutto il percorso del tubo, quindi se ci sono porte o porte-finestre nel mezzo è un problema (a meno di rialzare tutto…).
Solitamente il gradino si fa solo nei bagni o al massimo per tratti limitati al di fuori. Anche perché rialzare ampie porzioni di casa per far passare i tubi significa aggiungere un carico significativo di massetti ai solai…la cui resistenza andrebbe verificata da uno strutturista.
Seconda soluzione sono le elettropompe (la più famosa è il Sanitrit), cioè dei sistemi che triturano e spingono all’interno dei tubi i rifiuti delle acque reflue. In questo modo i tubi possono essere di diametri inferiori, quanto quelli di un normale rubinetto (4 cm), e possono correre in orizzontale, senza pendenza. Addirittura possono essere mandati a controsoffitto.
C’è la controindicazione che queste elettropompe sono elettriche: se manca la corrente non puoi usare il bagno. È vero che sospensioni di corrente sono rare, però il loro utilizzo andrebbe fatto con parsimonia, magari per bagni secondari e non per l’unico bagno della casa.
Lo spazio non basta mai…
L’ultimo problema è legato a una richiesta comune di chi ristruttura: aggiungere una stanza o ampliare quelle esistenti. Il problema è che per farlo bisogna comprimere gli spazi esistenti, e questa cosa non si può sempre fare.
A parte i problemi tecnici di cui abbiamo parlato qui sopra, ci sono da considerare anche problemi normativi: ogni casa deve rispettare le norme igienico sanitarie che prescrivono delle dimensioni minime per ogni ambiente, dei precisi rapporti tra superfici illuminanti (le finestre per intenderci) e superfici delle stanze, delle altezze minime inderogabili, delle regole sulla posizione dei bagni, etc…
Non voglio dilungarmi eccessivamente su questo aspetto perché ho parlato approfondito delle normative igienico sanitarie in un altro articolo che trovi qui.
QUALCHE ESEMPIO
In questo articolo abbiamo visto alcune regole per progettare la distribuzione interna di una casa e gli ostacoli più comuni che si possono incontrare. In questo ultimo paragrafo voglio farti vedere qualche progetto di nuove distribuzioni interne che ho studiato per la ristrutturazione di alcuni appartamenti.
Vorrei fartele vedere non tanto perché sono progetti che reputo particolarmente belli ma perché ci sono esempi di come si possono risolvere problemi dovuti a condizioni particolari tenendo fede ai principi di cui abbiamo parlato in questo articolo.
Si tratta di ristrutturazioni non realizzate, infatti sono alcune case che ho visitato quando mi dovevo trasferire, e per le quali ho provato ad immaginarmi possibili soluzioni di ristrutturazione coi relativi costi. Quindi i progetti non sono sviluppati ma solo abbozzati. Comunque si tratta di spunti che spero potranno esserti utili.
Le mie esigenze erano semplici: soggiorno, cucina, due camere da letto, un bagno e un ripostiglio (oltre al requisito più importante: la vista mare…). La superficie per tutto ciò doveva variare tra i 65mq e gli 80mq. Vediamo le case.
Appartamento 1: zona giorno lontana o un gradino nel corridoio?
Questo è stato il primo appartamento che ho visto, e a livello di spazi rispondeva a tutti i requisiti che cercavo. Inoltre da una finestra c’era una bellissima vista diretta sul golfo di Salerno e sia gli impianti che i bagni erano appena stati rifatti.
Ma a parte i pregi c’erano alcuni difetti: la maggior parte delle finestre affacciavano in una vanella striminzita, la zona giorno si trovava tra le due camere da letto e un disimpegno era stato rialzato di 15 cm per far passare le tubazioni del secondo bagno che era stato ricavato al posto del ripostiglio (doppio errore!), presentando così un gradino in mezzo alla casa.
Ecco come si presentava quando l’ho vista:
A me questa distribuzione non piaceva proprio, così ho provato ad immaginarmi alcune soluzioni alternative trovandone due interessanti.
In questa prima ipotesi avrei aperto completamente l’area all’ingresso facendola diventare il soggiorno, e avrei invertito la cucina e una camera da letto. A livello impiantistico lo scarico della cucina si sarebbe potuto far passare lungo la parete perimetrale, con in giusti accorgimenti per superare i pilastri senza toccarli, non costituendo così un problema.
Ho anche fatto un render per capire meglio gli spazi e le finiture (e sognare un po’ in prima persona).
Sarebbe rimasto il problema del gradino di 15cm nel disimpegno della zona notte. Ma lo avrei anche accettato se non ci fossero stati altri problemi: la camera singola sarebbe stata veramente piccola…quasi un corridoio (comunque a norma)…e non ci sarebbe stato ripostiglio.
Anche se questo secondo problema sarebbe stato facilmente risolvibile (lo spazio della zona giorno è abbondante), l’idea di avere un soggiorno vista vanella non mi stuzzicava. Così ho studiato una seconda soluzione.
In questa distribuzione ho trasgredito una delle regole di cui abbiamo parlato: la zona giorno si trova in fondo alla casa, con un lungo corridoio per arrivarci. Invece la zona notte si trova vicino all’ingresso ma, nonostante la posizione, risulta essere comunque abbastanza riservata, con due camere da letto di dimensioni generose e una sorta di mini-suite per la camera principale, composta da un corridoio-guardaroba di accesso e un bagno privato.
Manca ancora il ripostiglio, ma la lunga armadiatura lungo il corridoio di ingresso, che avevo immaginato in parte a giorno e in parte chiusa, avrebbe sopperito a questo problema. E soprattutto non ci sarebbe stato nessun gradino in casa (forse nel bagno di servizio).
Appartamento 2: le potenzialità di una forma regolare
Ammetto che in questo secondo appartamento ci ho lasciato il cuore: piano alto con una vista mare spettacolare. E una forma regolare che avrebbe consentito una divisione interna efficace. Ecco come si presentava.
Tutte le stanze erano balconate, con il soggiorno e la camera rivolti a sud-est, con vista mare, e gli spazi di servizio e la seconda camera rivolti a nord-ovest, con affaccio su un cortile interno.
La casa era completamente da ristrutturare e aveva una distribuzione abbastanza classica e tutto sommato corretta, che non aveva bisogno di molte modifiche: serviva giusto un po’ di apertura in più, un secondo bagno e una zona-lavanderia. Ecco come l’avrei ristrutturata.
L’ingresso accorpato al soggiorno, la cucina, vicino all’ingresso, in un ambiente autonomo ma senza porta, giusto un varco a tutta altezza a dividerla dal soggiorno. Il secondo bagno in camera avrebbe previsto un sistema di scarico ad elettropompa per evitare gradini (la fecale stava nel bagno principale). L’unica soluzione da approfondire sarebbe stata per la lavanderia, che come vedi ho messo nel corridoio: avevo qualche dubbio di riuscire ad arrivare alla fecale senza problemi…ma purtroppo ho dovuto rinunciare a questa casa e non ho avuto modo di studiarla ulteriormente.
Anche di questa ho fatto dei render.
Appartamento 3: quando i dettagli fanno la differenza (anche nella distribuzione interna)
L’ultimo appartamento che ti faccio vedere è casa mia. Quella nuova.
Quando mi ci sono trasferito era già stata ristrutturata completamente (dal precedente proprietario), e mi sono limitato a fare alcune modifiche alle finiture che non mi piacevano: ho coperto con la resina un orribile pavimento in grès effetto legno, ho rivestito alcune pareti con listelli di legno (vero) e ho cambiato il verde brillante che era stato buttato un po’ dappertutto con un grigio antracite.
Ma non è dell’aspetto estetico che ti voglio parlare. Infatti chi ha ristrutturato la casa ha anche rivisto completamente la distribuzione interna, e la soluzione adottata è sostanzialmente corretta. Eccola.
Come vedi c’è un disimpegno di ingresso che distribuisce la zona giorno, a destra, e la zona notte, a sinistra, che sono correttamente separate.
Ci sono due camere da letto di cui la principale strutturata come una mini-suite, cioè con bagno in camera e cabina armadio, e poi c’è il bagno principale che è cieco (ma non è un problema).
Se questa distribuzione l’avesse pensata un mio cliente gli avrei fatto i complimenti. Però a mio avviso ci sono alcuni difetti (attenzione: non sto dando la colpa al tecnico…non so quanto il committente si sia infilato in mezzo alle decisioni progettuali).
1: non c’è un vero e proprio ripostiglio. Ce n’è uno piccolo a sinistra dell’ingresso, che in realtà credo fosse stato pensato come guardaroba (perfetto sia come dimensione che posizione). Io l’ho girato a ripostiglio proprio perché mi serviva…ma oggettivamente è minuscolo.
Ad onor del vero il tecnico credo si è accorto di questo problema, e infatti sopra il disimpegno della zona notte c’è un ripostiglio soppalcato. Ma è scomodo per le cose che possono servire tutti i giorni…
2: la posizione della televisione nel soggiorno non va bene. Si trova lungo la parete che confina con il vano scale (in basso a destra nel disegno). Il problema naturalmente non è la parete su cui è installata, ma la posizione in sé: dovrebbe essere centrata rispetto al divano, invece chi è seduto deve vedere la televisione di traverso…
Inoltre è stata creata una parete attrezzata in cartongesso che costringe ad avere la televisione molto in alto…una posizione che va bene quando il divano è ben distanziato dalla tv, in questo caso sta a circa 1 metro e 1/2…quindi doppio torcicollo!
Io non ci passo molto tempo davanti alla TV, ma di sicuro si poteva fare meglio.
3: non c’è uno spazio-lavanderia autonomoe la lavatrice si trova nel bagno principale. Ti ho già scritto cosa ne penso in proposito e non vorrei ripeterlo nuovamente. Credo che sarebbe stato semplice trovare lo spazio per una nicchia dedicata (con un lavatoio che manca).
4: Perché il muro tra camera e bagno è storto e il disimpegno della zona notte non rispetta nessun allineamento?
Sono due cose disturbanti. Quando si progetta una pianta bisogna cercare allineamenti e regole compositive… se mancano si finisce per fare muri storti, incastrare le cose e avere rientranze a caso.
Quindi alla fine distribuzione corretta ma migliorabile.
UNA GUIDA COMPLETA PER PROGETTARE LA TUA RISTRUTTURAZIONE
Siamo arrivati alla fine di questo articolo, spero ti averti dato alcune indicazioni utili con cui potrai cominciare a progettare veramente la tua ristrutturazione. A costo di essere ripetitivo ti ribadisco anche che non devi essere tu il progettista della tua ristrutturazione: hai bisogno di un tecnico.
Ma nessuno può e deve impedirti di immaginare come potrebbe diventare la tua casa…e il mio scopo è stato aiutarti in questo. Perché se non conosci le basi della progettazione finisci per immaginare cose irrealizzabili. E poi magari scopri che il secondo bagno non puoi metterlo dove pensavi, oppure che allargare una camera perché sta per arrivare un nuovo figlio non si può proprio fare.
Se poi stai acquistando una casa da ristrutturare è ancora più importante essere realisti per non buttare centinaia di migliaia di euro nel ce**o.
Le indicazioni che hai letto in questo articolo sono solo una piccola parte di quello che è necessario conoscere per fare una ristrutturazione efficace e a norma di legge. Un’altra parte più consistente la puoi trovare nella guida “Come si progetta una casa?” che regalo a chi acquista il manuale “Ristruttura la tua casa in 7 passi”.
Si tratta dell’unica guida completa che puoi trovare in Italia che ti accompagna attraverso tutte le tappe che devi obbligatoriamente passare quando ristrutturi una casa: ti dice quello che va fatto, quando va fatto e come va fatto.
«E’ un manuale che non può mancare ad un committente che non ha conoscenze nel campo dell’edilizia/ristrutturazioni e vuole parlare con cognizione di causa con il tecnico, le imprese di costruzione ed i fornitori, soprattutto per poter anticipare e trovare una soluzione ai problemi che sicuramente arriveranno nel corso della ristrutturazione.»
Gianni Benvenuto
Torino
E con il manuale ho preparato tredici bonus che affrontano tutti quegli aspetti che sono perenne fonte di pensieri per i committenti perché non riescono mai a trovare risposte certe: se e quale pratica edilizia fare, come sfruttare le detrazioni fiscali, qual è l’iva da applicare, come fare un quadro economico completo, come stimare in pochi minuti il costo di una ristrutturazione, cosa scrivere nei contratti con tecnici e imprese, e tanti altri aspetti essenziali…
Se vuoi approfondire trovi tutte le informazioni a questa pagina:
Alla Milano Design Week Falper presenta Small Living Kitchens, un concept ineditobrevettato in esclusiva dal brand che rivoluziona il modo di vivere la cucina all’interno di abitazioni di prestigio di piccole dimensioni. Una soluzione fino ad oggi non disponibile sul mercato.
Cucine piccole, conviviali e prestigiose: Small Living Kitchens
Il sistema Small Living Kitchens è un concept mai visto prima, capace di mantenere gli alti standard e le configurazioni conviviali tipiche delle grandi cucine, su metrature assolutamente inedite, a partire da soli 2,5 metri quadrati. Oggetti da esibire in continuità con una zona living ricercata o all’interno di suite hotel: le cucine firmate Falper diventano sinonimo di esclusività, design e semplicità compositiva.
Small Living Kitchens è un sistema di cucina razionale e semplice nella progettazione, composto da pochi elementi componibili per dare vita ad infinite composizioni.
Isole e Madie, Isole e Colonne, progettate dal designer Andrea Federici, vengono accostate attraverso una razionalità progettuale che combina elementi finiti, posizionandoli nello spazio in maniera semplice, come fossero arredi da soggiorno, senza la necessità di complesse soluzioni su misura.
Alti standard tecnologici, materiali, finiture ricercate e attenzione ai dettagli, Small Living Kitchens è sinonimo di qualità senza compromessi.
Elementi, componibilità e metrature: una nuova progettualità semplice e razionale
Le Small Living Kitchens firmate Falper prevedono un sistema compositivo razionale e semplice nella progettazione. Pochi elementi pensati per creare delle soluzioni di cucina a partire da 2,5mq. Ognuna con accessori, finiture e materiali preziosi che aprono le porte a componibilità e personalizzazione.
Le Isole si declinano in tre modelli, disponibili in tre diverse dimensioni. La Madia è un elemento unico, finito su tutti i lati, configurabile internamente in molteplici varianti. Le Colonne, invece, sono elementi componibili, combinabili tra loro per creare una vera e propria parete attrezzata, e configurabili internamente in molteplici varianti.
Isole cucina
Le Isole si declinano in tre modelli, disponibili in tre diverse dimensioni.
L’Isola Model 1 è caratterizzata da top e fianchi in acciaio inox con spessore 4mm, disponibile con larghezza 150cm e 180cm. I frontali, con laterali sporgenti, sono realizzabili nelle finiture legno e nelle laccature lucide e opache a catalogo.
L’isola è disponibile nelle versioni con piano cottura e lavello, solo piano cottura o solo lavello. Il piano cottura è disponibile nelle versioni a gas o a induzione. I cassetti in noce massello, serie Blum Legrabox con stabilizzatori e soft close integrati, sono completamente estraibili.
L’Isola Model 2 è caratterizzata da top e fianchi in acciaio inox con spessore 4mm, disponibile con larghezza 120cm, 150cm e 180cm. I frontali sono realizzabili nelle finiture legno, nelle laccature lucide e opache e in finitura inox, nelle varianti a catalogo.
L’isola Model 2 è disponibile nelle versioni con piano cottura e lavello, solo piano cottura o solo lavello. Il piano cottura è disponibile nelle versioni a gas o a induzione. I cassetti in noce massello, serie Blum Legrabox con stabilizzatori e soft close integrati, sono completamente estraibili.
L’Isola Model 3 è interamente realizzata in marmo, alleggerito con inserti interni in honeycomb, realizzabile nei marmi a catalogo con larghezza 120cm, 150cm e 180cm.
Questo modello è disponibile nelle versioni con piano cottura e lavello, solo piano cottura o solo lavello. Il piano cottura è disponibile nelle versioni a gas o a induzione. I cassetti in noce massello, serie Blum Legrabox con stabilizzatori e soft close integrati, sono completamente estraibili.
Madia
La Madia è un elemento unico, finito su tutti i lati e all’interno, e configurabile internamente con undici modelli funzionali. Realizzata in legno multistrato o MDF con impiallacciature in biglia, con spessore 22mm e lavorazione a 45°, è disponibile nelle finiture legno e nelle laccature lucide e opache a catalogo.
Le ante, con lavorazione a 45°, sono idonee al montaggio di frigoriferi con cerniere portanti e sono fornite con maniglia a tasca verticale. All’interno di vani a giorno e vani dispensa, l’illuminazione LED interna bilaterale funge anche da luce di cortesia. I ripiani e le ante in vetro sono realizzati con frame in alluminio nero opaco e vetro dark grey. Le Madie sono compatibili con elettrodomestici da incasso di dimensioni standard.
Colonne cucina
Le Colonne sono elementi componibili, combinabili tra loro per creare una vera e propria parete attrezzata, e configurabili internamente in molteplici modelli funzionali.
Sono costituite da elementi da 60/64 cm con predisposizione per frigorifero e dispensa, da elementi centrali da 120cm con ante a scomparsa e da Sopra-Colonne realizzabili su misura in altezza.
Le Colonne sono in legno multistrato o MDF con impiallacciature in biglia, spessore 19mm. Le ante a scomparsa di ultimissima generazione prevedono il nuovo sistema Blum Pocket con maniglie a tasca verticale o Push Pull. Le ante singole per frigorifero a traino hanno bordi con lavorazione a 45°. Ante e fianchi sono disponibili nelle finiture legno e nelle laccature lucide e opache a catalogo. Interni in nero opaco o, su richiesta, in noce canaletto. All’interno di vani a giorno e vani dispensa, l’illuminazione LED interna bilaterale funge anche da luce di cortesia.
Camera da letto e salotto insieme: un interior design problem alla disperata ricerca di una soluzione d’arredo salvaspazio e moderna.
E lo sanno bene colore che, abitando in un monolocale o un appartamento piccolissimo, si trovano tutti i giorni a fare i conti con una zona giorno e una zona notte inserite – senza separazioni – nello stesso ambiente.
Ma come fare, nella pratica, quando non si può ricavare una stanza in più e non si vuole rinunciare alla comodità di un letto?
Si opta per un mobile a scomparsa, ovvero un arredo di ultima generazione pensato proprio per offrire soluzioni trasformabili funzionali, pratiche ed esteticamente impeccabili.
Tra letti verticali, ribaltabili o richiudibili, noi abbiamo selezionato i nostri preferiti: 9 modelli indispensabili per far coesistere soggiorno e camera nella stessa stanza.
Perfetti per chi abita in piccole metrature, i mobili a scomparsa sono dei veri campioni di trasformismo progettati per svolgere funzioni diverse a seconda delle necessità o del momento della giornata.
Adatti alle situazioni più estreme (micro appartamenti, mini case, monolocali piccolissimi) sono indicati anche per aggiungere un posto letto nella camera dei ragazzi, nello studio, in un locale da adibire a stanza per gli ospiti, in una casa vacanze oppure in affitto.
Il plus della soluzione sta nella possibilità di allestire un angolo notte senza utilizzare un divano trasformabile, un pouf letto o, peggio ancora, una brandina d’emergenza.
Vediamo quali sono le soluzioni di tendenza per nascondere il letto in soggiorno.
Letto singolo verticale
Parola chiave: discrezione. Completamente nascosto e chiuso all’interno di una struttura-armadio dal design minimalista, questo letto singolo ribaltabile offre un comfort ottimale senza rinunciare alla funzionalità.
Il comfort deriva dalla possibilità di allestire il letto con un comodo materasso alto 18 cm adatto per l’uso quotidiano. La funzionalità, invece, è motivata dalla movimentazione assistita che consente di aprire e chiudere la rete rapidamente e senza sforzo, in pochi istanti e in totale sicurezza.
A metà tra una parete attrezzata su misura e un vero letto, questo sistema componibile offre tutto ciò che serve sia nella zona giorno che nella zona notte. Contenitori a colonna, pensili e basi con cassetti da un lato e LED, prese, testiere imbottite e mensole sopra letto dall’altro.
Letto matrimoniale a ribalta
La prima casa condivisa con la dolce metà… e lo spazio sembra non bastare mai. Anche nella vita a due la tendenza premia i mobili trasformabili, soprattutto quelli che includono un letto matrimoniale a scomparsa. Sì, un matrimoniale, ovvero un piano di riposo a due piazze capace di accogliere altrettante persone.
Alla grande funzionalità dell’arredo corrisponde un progetto dimensionale intelligente, che contribuisce ad allestire un vero e proprio letto doppio limitando la profondità iniziale. Infatti, rete e materasso sono contenuti dentro un armadio poco profondo che, da chiuso, non occupa più di 50 cm.
Letto di sera e parete attrezzata di giorno, ma non solo. Come ogni salotto che si rispetti, non può mancare un insospettabile divano ribaltabile, che scompare sotto la struttura quando la rete viene movimentata. E per rendere l’ambiente davvero funzionale, resta valida l’idea di organizzare un angolo pranzo a scomparsa attrezzato con un tavolo ultra slim richiudibile a parete.
Armadio con letto richiudibile
Quello per il tuo duplex è stato un amore a prima vista, un colpo di fulmine che ti ha fatto optare per un appartamento su due livelli con zona giorno sotto e zona notte sopra. Ma ora, a distanza di tempo, una camera in più non sarebbe poi così male…
Dimentica pareti da innalzare e opere murarie da intraprendere. Opta piuttosto per un letto-divano incassato nell’armadio, un arredo polifunzionale facilmente richiudibile all’interno di quello che appare come un guardaroba scorrevole.
A dispetto della profondità ridotta, la struttura componibile integra 3 mobili per adattarsi a esigenze o momenti della giornata differenti: un divanetto con struttura sincronizzata per i pomeriggi di relax, un letto ad apertura laterale per ospitare qualche amico e un armadio ponte con ante scorrevoli per prepararsi al meglio al cambio di stagione.
Soggiorno trasformabile in zona notte
Organizzare salotto e camera da letto insieme non significa per forza rinunciare alla praticità della zona giorno e al comfort della zona notte. Al contrario, con qualche accorgimento è possibile inserire gli elementi indispensabili per il salotto senza tuttavia sacrificare l’accoglienza e la comodità di una vera stanza.
L’ambiente deve contenere un porta TV? Valuta un mobile con letto incorporato e vano per schermo piatto integrato nella struttura.
Hai bisogno di mobili capienti o di uno spazio per esporre libri? Componi un soluzione modulare con mensole, pensili e cassetti in cui contenere biancheria o piatti, cancelleria o manuali.
Vuoi allestire una piccola zona pranzo da usare solo quando è necessario? Opta per una credenza con piano scorrevole nascosto al suo interno.
Letto a scomparsa ribaltabile con divano
Chi lo dice che i mobili trasformabili servano solo nei monolocali? Anche gli open space possono nascondere un letto in soggiorno se la necessità lo richiede.
Nati come arredi salvaspazio, i trasformabili si adattano alla perfezione ad ambienti grandi e ariosi, e questo grazie alla modularità che consente di progettare soluzioni quasi su misura facilmente adattabili allo spazio a disposizione.
L’esempio perfetto di fusione tra salotto e camera è dato dalle pareti attrezzate con letto, armadio e divano, delle soluzioni componibili altamente personalizzabili per dimensioni, accessori e finiture che consentono di invertire la zona notte con la zona giorno e viceversa.
Dotato di un meccanismo brevettato, lo schienale del divano si piega su se stesso per consentire simultaneamente la discesa del frontale e l’apertura di un letto matrimoniale pronto all’uso. La trasformazione è semplice, avviene in qualche secondo e non richiede alcuno sforzo.
Armadio a ponte con letto a scomparsa
Appartamenti piccoli sì, ma non solo. Come gli ambienti open space, anche i loft metropolitani offrono un potenziale d’arredo illimitato – ma non sempre ben sfruttato, come accade per quelle pareti che, in attesa di essere occupate, rimangono vuote e spoglie.
Se disponi di un grande muro spoglio, puoi valutare di ottimizzare lo spazio a disposizione allestendo un grande armadio a ponte con letto incorporato dall’estetica minimalista.
Da un lato, l’armadiatura componibile offrirà uno spazio capiente dove organizzare il guardaroba estivo o quello invernale, sistemare documenti o scatole contenenti vecchi ricordi e suppellettili. Dall’altro, la rete ad apertura orizzontale permetterà di organizzare un posto letto aggiuntivo facile da aprire e da richiudere e completo di materasso da 90 o 140 cm.
Letto a vagone orizzontale
Il letto singolo a scomparsa con apertura orizzontale e dormita trasversale è il mobile salvaspazio per eccellenza. Soluzione indispensabile per i mini appartamenti e i monolocali, riscuote un certo successo anche nelle case di giovani adulti o di studenti universitari alle prese con la vita da fuori sede.
Inserita sotto un armadio a ponte molto capiente, la zona notte propriamente detta è composta da un lettino ad apertura orizzontale e da una scrivania a ribalta installata sul frontale del letto. L’idea è quella di arredare uno spazio che sia pratico di giorno e comodo di notte limitando lo spazio occupato.
Il punto di forza sta, infatti, nell’ingombro limitato: grazie alla rete trasversale, la profondità del letto aperto supera di poco i 100 cm per il modello singolo e non arriva a 160 cm per il modello matrimoniale francese.
Parete attrezzata con divano e letto
Monolocale con soppalco? Croce e delizia di chi abita su un micro appartamento su due piani. Se la struttura soppalcata permette di moltiplicare la superficie a disposizione, è altrettanto vero che diventa indispensabile organizzare la suddivisione tra zona giorno e zona notte.
Spesso collocata al livello soppalcato, la stanza finisce per dominare completamente il piano superiore senza lasciare spazio a sufficienza per il guardaroba. Ma per fortuna c’è il piano inferiore…
Sfrutta il potenziale del soggiorno per fare una camera in più senza usare pareti mobili. Non rinunciare al divano, incorporalo in una parete attrezzata componibile che funge da armadio, da libreria e, allo stesso tempo, anche da letto richiudibile a muro.
Salotto e camera occupano lo stesso ingombro ma tengono ben separate le funzioni, condividendo solo lo spazio contenitivo utile a sistemare libri, riviste, vasi, portafoto oppure cuscini, plaid e suppellettili.
Letto a scomparsa con tavolo
Soggiorno, sala da pranzo e camera da letto nella stessa stanza? Non è così raro come può sembrare. I monolocali sono l’esempio più lampante di come aree funzionali tra loro diverse debbano coesistere garantendo, allo stesso tempo, l’armonia e la fruizione degli spazi.
Serve allora un’idea versatile, una soluzione 3 in 1 che disponga di uno spazio dove mangiare, uno dove dormire, e un’area relax dove sistemare TV e qualche libro.
L’idea è di sfruttare un muro intero con una parete attrezzata che integri tavolo, letto, mobile TV e mensole portalibri. Il punto di forza di questo soggiorno di piccole dimensioni? La facilità e la rapidità di trasformazione che consente di ribaltare il tavolo, abbassare il letto, richiudere la rete… insomma, di creare nel soggiorno una camera accogliente e originale.