BLOG ARREDAMENTO Posts

9 Ottobre 2025 / / La Gatta Sul Tetto

Avere una casa di proprietà è il sogno di tante persone che vogliono liberarsi dall’affitto, dando vita a uno spazio da poter sentire come proprio e che gli assomigli il più possibile. 

la tua casa

Come si può facilmente immaginare, l’acquisto di una casa è un’attività che non va sottovalutata, ma che va affrontata con la massima determinazione e attenzione. Per questo motivo, è fondamentale non avere fretta e valutare con estrema cura diversi elementi prima di firmare il compromesso. 

In questo post, ti indicheremo tre aspetti fondamentali che ti aiuteranno a scegliere con maggiore consapevolezza la casa giusta per te.

La posizione: il cuore della scelta

Puoi innamorarti dell’arredamento, della luminosità o della grandezza di una casa, ma se la posizione non è adatta alle tue esigenze quotidiane, rischi di pentirtene. 

Chiediti: è una zona ben collegata ai mezzi pubblici? Quanto tempo ti serve per andare al lavoro? Ci sono scuole, supermercati, farmacie e aree verdi facilmente raggiungibili? Anche i servizi secondari, come palestre, ristoranti o centri culturali, possono fare la differenza se pensi al tuo stile di vita.

Un altro punto da non sottovalutare è la tranquillità. Magari la casa ti piace, ma si trova in una strada trafficata e rumorosa: sei sicuro che a lungo andare non possa diventare un problema? A volte conviene fare più visite in orari diversi della giornata, per capire davvero com’è vivere in quel contesto.

Lo stato dell’immobile: guardare oltre le apparenze

Una volta trovata una posizione che ti convince, è il momento di valutare lo stato reale dell’abitazione. Qui devi fare uno sforzo in più: non lasciarti conquistare solo dalle finiture nuove o dalla disposizione accogliente, ma prova a osservare in modo critico.

Controlla l’impianto elettrico, quello idraulico e il sistema di riscaldamento. Chiedi informazioni sull’isolamento termico e acustico, e soprattutto verifica la classe energetica: una casa efficiente può farti risparmiare molto sulle bollette.

Non avere paura di portare con te un tecnico di fiducia durante la visita: il suo occhio esperto può notare difetti che tu non vedresti mai. Crepe nei muri, umidità, infissi vecchi o tetto da rifare sono elementi che possono comportare spese impreviste e piuttosto salate.

Ricorda che una casa non deve solo piacerti al momento dell’acquisto, ma anche durare e garantirti comfort nel tempo. Se trovi un immobile che ha bisogno di lavori, non spaventarti: con la giusta pianificazione potresti trasformarlo nella casa dei tuoi sogni. 

In questo senso, una guida molto utile sulla ristrutturazione della casa può davvero darti gli strumenti per capire cosa affrontare e come gestire i costi.

Il budget e le spese future: pensa a lungo termine

Forse è l’aspetto meno piacevole, ma di certo il più realistico: il budget. Prima di iniziare la ricerca, è bene avere chiaro quanto puoi spendere, considerando non solo il prezzo d’acquisto, ma anche le spese accessorie. Notaio, tasse, provvigione dell’agenzia e, se serve, mutuo con i relativi interessi.

Ma c’è di più: pensa anche alle spese future. Quanto costa mantenere quella casa ogni mese? Valuta le spese condominiali, i costi di riscaldamento, eventuali lavori straordinari deliberati dal condominio e perfino il tipo di manutenzione che l’abitazione richiede. Una villetta con giardino può essere un sogno, ma sei pronto a prenderti cura degli spazi esterni e a sostenerne le spese?

Cerca sempre di lasciare un margine economico di sicurezza. Comprare casa senza calcolare bene i costi extra può portarti a vivere con un peso economico costante, togliendoti la serenità che invece dovrebbe darti un nuovo inizio.

8 Ottobre 2025 / / Romina Sita

Hai mai provato a sistemare una mensola o un angolo della casa e sentire che qualcosa non torna, anche se tutto è “in ordine” o “bello pieno”?
Oggi ti accompagno alla scoperta di un concetto che cambierà per sempre il tuo modo di creare composizioni in casa tua: ciò che io chiamo con “disordine ordinato”. E ti mostrerò, con esempi concreti, perché né l’estremo dell’ordine né quello del disordine ti portano davvero a un risultato armonico.

L’errore che spesso si commette

Quando cerchiamo di decorare i nostri spazi con le composizioni di oggetti, tendiamo a cadere in due errori opposti:

  • Troppo disordine: oggetti ammassati senza logica, confusione visiva, sensazione di caos.
  • Troppo ordine: simmetrie rigide, sterilità, ambienti che sembrano musei senz’anima.

Entrambe le soluzioni ci lasciano insoddisfatti, anche se spesso non capiamo subito il perché.

È frustrante sentirsi sempre “ad un passo” dall’effetto che desideriamo senza riuscire a raggiungerlo.

Immagina di riuscire finalmente a creare ambienti che sembrano spontanei, ma incredibilmente accoglienti: una fila di libri un po’ irregolare, un soprammobile appoggiato con leggerezza su una pila di libri, una pianta che interrompe una linea perfetta.

Con pochi accorgimenti potresti trasformare ogni angolo della tua casa in uno spazio vivo, dinamico e pieno di personalità.

Ho imparato sulla mia pelle quanto sia sottile il confine tra “bello” e “banale”.

Quando lavoravo da dipendente come set stylist, ero ossessionata dall’ordine perfetto: simmetrie, spazi calcolati al millimetro, oggetti sempre allineati.

Le mie ambientazioni sembravano fredde, troppo minimal, senza emozione.

Al contrario, quando tentavo composizioni troppo “spontanee”, cadevo nel disordine, creando ambienti che generavano confusione anziché armonia e piacere per gli occhi.

La svolta è arrivata quando ho capito il trucchetto del “disordine ordinato”

L’arte di mettere in scena un’apparente casualità che è in realtà frutto di una scelta attenta e sensibile.

Per aiutarti a vedere con i tuoi occhi questa differenza, ho creato tre illustrazioni pratiche, utilizzando gli stessi identici oggetti (per mostrarti come semplicemente modificando la posizione agli oggetti che abbiamo già in casa, si possono ottenere grandi risultati trasformativi).

COMPOSIZIONE TROPPO DISORDINATA

composizione-troppo-disordinata

Oggetti disposti in modo confusionario, che riempiono tutto lo spazio a disposizione, dove addirittura alcuni oggetti vengono coperti e nascosti da quelli posizionati davanti.

COMPOSIZIONE TROPPO ORDINATA

composizione-armonica-con-disordine-ordinato

Oggetti disposti in modo troppo regolare, troppo allineati, troppo rigidi.

COMPOSIZIONE ARMONICA (CIÒ CHE INTENDO PER “DISORDINE ORDINATO”)

composizione-troppo-ordinata

La composizione armonica funziona, perché trova il giusto equilibrio tra ordine e spontaneità.

Non si tratta di mettere ogni oggetto in perfetta simmetria o di lasciare tutto a caso, ma di creare un insieme che sembra casuale ma in realtà è pensato.

Il “disordine ordinato” è il risultato di una scelta attenta degli oggetti e della loro disposizione, dove ogni elemento ha un posto ma non sembra forzato.

A differenza delle composizioni troppo ordinate, che risultano rigide e senza carattere, o di quelle troppo disordinate, che generano confusione visiva, questa tecnica permette di dare dinamismo e vita all’ambiente, mantenendo al contempo una sensazione di armonia naturale.

Vuoi scoprire come applicare il “disordine ordinato” nelle tue composizioni di oggetti?

È arrivata l’ora della tua svolta!

Ho realizzato una lezione dal vivo qui a casa mia e da questa ho ricreato una serie di brevi lezioni pratiche registrate, così potrai guardarle comodamente da casa tua e con i tuoi ritmi.

Ti guiderò a creare composizioni dinamiche e armoniche, attraverso esempi pratici, spiegati semplici, esercizi guidati e tanta ispirazione!

pacchetto_styling_con_la_romi

L’articolo Disordine ordinato: il concetto che ti permette di creare infinite composizioni di oggetti con semplicità e armonia sembra essere il primo su Romina Sita.

8 Ottobre 2025 / / Laura Home Planner

La trasmittanza termica dei serramenti è uno dei parametri fondamentali per valutare l’efficienza energetica di un edificio; indica infatti quanta energia termica attraversa una finestra o una porta in relazione alla differenza di temperatura tra interno ed esterno. Come spiegato da Gitici Serramenti, comprendere questo concetto è essenziale non solo per rispettare i requisiti di legge, ma anche per garantire comfort abitativo, riduzione dei consumi e maggiore durabilità delle strutture.

Nel corso dell’articolo analizzeremo in modo chiaro e approfondito cos’è la trasmittanza termica, come si calcola, quali fattori la influenzano, perché è importante in fase di scelta dei serramenti e quali materiali garantiscono le migliori prestazioni in base al contesto climatico e normativo.

trasmittanza termica

Cos’è la trasmittanza termica dei serramenti

La trasmittanza termica, indicata con la lettera U, misura la quantità di calore che attraversa una superficie di un metro quadrato di serramento per ogni grado di differenza di temperatura tra l’interno e l’esterno. L’unità di misura è W/m²K (watt per metro quadrato kelvin).

Nei serramenti la trasmittanza non è un valore unico, ma il risultato della combinazione di diversi elementi:

  • Uw: trasmittanza dell’intero serramento (valore complessivo, quello che conta ai fini normativi e di incentivi).
  • Ug: trasmittanza del vetro.
  • Uf: trasmittanza del telaio.
  • ψ (psi): coefficiente che tiene conto delle dispersioni lungo i bordi del vetro e nei giunti.

Per semplificare, più basso è il valore di trasmittanza, migliori sono le prestazioni isolanti del serramento.

Come funziona la trasmittanza termica

Il calore tende naturalmente a spostarsi da una zona più calda a una più fredda. Nei serramenti questo significa che, durante l’inverno, il calore interno tende a uscire, mentre in estate può entrare dall’esterno. La trasmittanza termica misura proprio la facilità con cui questo scambio avviene.

Più il valore di trasmittanza è alto, maggiore sarà la dispersione termica attraverso vetro, telaio e giunti. Al contrario, un valore basso indica un buon isolamento e quindi minori perdite di energia.

La trasmittanza è collegata alla resistenza termica: più il serramento oppone resistenza al passaggio del calore, più il suo valore di U si abbassa. Elementi come il numero di vetri, la presenza di gas isolanti nelle intercapedini, i rivestimenti basso-emissivi e la qualità del telaio contribuiscono a rallentare lo scambio di calore.

In parole semplici, un serramento con bassa trasmittanza, non solo riduce le dispersioni energetiche, ma migliora anche il comfort interno, evitando superfici fredde e riducendo il rischio di condense e muffe vicino alle finestre.

Perché è importante la trasmittanza termica

La trasmittanza termica dei serramenti è un parametro decisivo per diversi motivi, sia tecnici che pratici.

Un valore basso di Uw garantisce innanzitutto maggiore comfort abitativo: le superfici interne delle finestre rimangono più calde in inverno e più fresche in estate, evitando spiacevoli correnti d’aria e differenze di temperatura vicino ai vetri.

Dal punto di vista energetico, serramenti con buona trasmittanza riducono in modo significativo le dispersioni di calore e, di conseguenza, il fabbisogno di riscaldamento e raffrescamento. Questo si traduce in un risparmio economico sulle bollette e in una riduzione delle emissioni legate al consumo di energia.

Un altro aspetto fondamentale riguarda la salubrità degli ambienti: infissi isolanti limitano il rischio di formazione di condensa e muffe, che possono danneggiare le superfici e compromettere la qualità dell’aria interna.

Rispettare determinati valori di trasmittanza è necessario per essere in regola con la normativa vigente e per poter accedere a incentivi fiscali come l’ecobonus o il bonus serramenti (maggiori info sul sito dell’ENEA).

Quando considerare la trasmittanza termica

La trasmittanza termica è un fattore da valutare in tutte le situazioni in cui si interviene sui serramenti, sia in edifici nuovi sia in ristrutturazioni.

Nelle nuove costruzioni è un requisito obbligatorio stabilito dalla normativa: ogni finestra o porta finestra deve rispettare valori massimi di Uw in base alla zona climatica di riferimento.

Nelle ristrutturazioni e nella sostituzione degli infissi, tenere conto della trasmittanza è altrettanto importante. Infissi poco performanti possono compromettere l’efficienza complessiva dell’edificio, mentre la scelta di serramenti con Uw basso consente di accedere a bonus fiscali e incentivi energetici.

Anche in fase di progettazione o riqualificazione energetica è essenziale considerare questo parametro per garantire un corretto bilanciamento tra prestazioni, costi e requisiti normativi.

La trasmittanza deve essere valutata con attenzione in funzione delle caratteristiche climatiche e dell’orientamento dell’edificio: in zone fredde o con esposizione prevalente a nord è consigliabile puntare su infissi con valori particolarmente bassi per limitare le dispersioni termiche.

Fattori che incidono sulla trasmittanza termica dei serramenti

Il valore di trasmittanza termica di un infisso non dipende da un solo elemento, ma dall’insieme di più componenti. Conoscerli aiuta a capire perché due finestre apparentemente simili possono avere prestazioni molto diverse.

Vetro
Il vetro rappresenta spesso la parte più estesa del serramento. Una vetrocamera doppio o triplo con trattamento basso-emissivo e riempimento con gas isolanti (come argon o kripton) garantisce valori di Ug molto più bassi rispetto a un semplice doppio vetro tradizionale.

Telaio
Il telaio influisce sul valore Uf. La sua prestazione varia a seconda del materiale (legno, pvc, alluminio con taglio termico) e della tecnologia costruttiva (camere interne, inserimento di isolanti, spessori).

Distanziatori e bordi del vetro
La zona di contatto tra vetro e telaio è un punto delicato. I distanziatori “warm edge” riducono le dispersioni rispetto ai distanziatori metallici tradizionali, migliorando il coefficiente ψ.

Rapporto vetro/telaio
Una finestra con ampia superficie vetrata e vetri performanti può avere un Uw migliore rispetto a una con molto telaio, soprattutto se quest’ultimo ha valori Uf più elevati.

Posa in opera
Un infisso con ottime caratteristiche può perdere parte della sua efficacia se installato male. Ponti termici in corrispondenza di giunti, cassonetti non isolati o controtelai metallici possono peggiorare sensibilmente il valore finale.

Come si calcola la trasmittanza termica

Il calcolo della trasmittanza termica dei serramenti segue procedure standardizzate stabilite da norme tecniche europee. Lo scopo è ottenere un valore attendibile che rappresenti il comportamento termico reale della finestra.

Il parametro di riferimento è Uw, cioè la trasmittanza dell’intero infisso. Questo valore si ottiene combinando la trasmittanza del vetro (Ug), quella del telaio (Uf) e le dispersioni aggiuntive nelle zone di contatto (ψ, dette anche trasmittanze lineari).

In formula semplificata:

Uw = (Ag·Ug + Af·Uf + Σ(L·ψ)) / (Ag + Af)

dove:

  • Ag = superficie del vetro
  • Af = superficie del telaio
  • L = lunghezza del perimetro del vetro (giunzione vetro-telaio)

Per calcolare questi valori si fa riferimento a norme specifiche:

  • UNI EN ISO 10077-1 per il calcolo semplificato della trasmittanza complessiva
  • UNI EN ISO 10077-2 per calcoli dettagliati con software di simulazione
  • EN 673 per la determinazione della trasmittanza dei vetri isolanti

In alternativa, i produttori di serramenti forniscono il valore di Uw certificato nei documenti di prodotto e nella marcatura CE, che rappresenta il dato ufficiale da considerare in fase di scelta o per accedere agli incentivi.

La trasmittanza termica e le zone geografiche

Il valore di trasmittanza termica richiesto per i serramenti non è uguale in tutta Italia, ma varia in base alla zona climatica di appartenenza. Il nostro Paese è infatti suddiviso in sei zone, dalla A (più calda) alla F (più fredda), definite dal numero di gradi-giorno di ogni comune.

Più il clima è rigido, più stringenti sono i limiti imposti dalla normativa. Questo perché in aree fredde le dispersioni di calore attraverso i serramenti incidono maggiormente sui consumi e sul comfort abitativo.

Secondo il D.M. 26 giugno 2015 (“Requisiti minimi”), i valori massimi di Uw per i serramenti in edifici nuovi o sottoposti a riqualificazione importante sono:

  • Zone A e B: 3,00 W/m²K
  • Zona C: 2,20 W/m²K
  • Zona D: 1,80 W/m²K
  • Zona E: 1,40 W/m²K
  • Zona F: 1,10 W/m²K

Per ottenere gli incentivi fiscali, come l’ecobonus o il bonus serramenti, valgono invece i limiti stabiliti dal D.M. 6 agosto 2020 (Allegato E). Questi sono più severi, ad esempio:

  • Zone A e B: 2,60 W/m²K
  • Zona C: 1,75 W/m²K
  • Zona D: 1,67 W/m²K
  • Zona E: 1,30 W/m²K
  • Zona F: 1,00 W/m²K

In pratica, chi abita in un comune montano (zona E o F) deve scegliere serramenti molto performanti, spesso con triplo vetro e telai ad alta efficienza. Al contrario, in località costiere delle zone A o B possono bastare infissi con doppio vetro evoluto, purché rispettino i limiti stabiliti per legge o per le detrazioni.

Materiali a confronto: pvc, legno e alluminio

Il materiale del telaio è uno degli elementi che incidono di più sul valore di trasmittanza del serramento. Ogni soluzione ha caratteristiche specifiche che ne influenzano le prestazioni, la durabilità e la manutenzione.

Serramenti in pvc
Il pvc è uno dei materiali più utilizzati grazie al buon rapporto qualità-prezzo e alle ottime prestazioni isolanti. I profili multicamera riducono il passaggio del calore, permettendo di ottenere valori di Uw anche inferiori a 1,3 W/m²K con vetri performanti. Inoltre, il pvc non richiede particolare manutenzione ed è disponibile in molte finiture.

Serramenti in legno
Il legno è naturalmente un materiale isolante, quindi garantisce valori di trasmittanza molto bassi. Con vetri ad alte prestazioni, i serramenti in legno possono raggiungere Uw intorno a 1,0–1,2 W/m²K. Offrono un’elevata resa estetica e si adattano bene a edifici di pregio, ma necessitano di manutenzione periodica per preservare le prestazioni nel tempo.

Serramenti in alluminio
L’alluminio è un materiale resistente e durevole, ma è anche un ottimo conduttore di calore. Per questo vengono utilizzati profili con taglio termico, ossia con barrette isolanti che interrompono la continuità metallica. Con sistemi evoluti e triplo vetro si possono ottenere valori di Uw attorno a 1,2–1,4 W/m²K, ma in genere sono leggermente meno isolanti rispetto a pvc e legno. In compenso, l’alluminio assicura solidità, profili sottili e lunga durata senza manutenzione significativa.

Tutti e tre i materiali, se abbinati a vetri di qualità e a una posa corretta, possono garantire prestazioni in linea con la normativa e consentire l’accesso ai bonus. La scelta dipende dalle esigenze: il pvc privilegia il rapporto qualità-prezzo, il legno offre isolamento naturale ed estetica, l’alluminio garantisce durabilità e stabilità strutturale.

Trasmittanza e resistenza termica

La trasmittanza termica (U) e la resistenza termica (R) sono grandezze strettamente collegate. La loro relazione è semplice:

U = 1 / R

dove R rappresenta la capacità del serramento di opporsi al passaggio del calore. Più alto è il valore di R, più basso sarà quello di U, e quindi migliori saranno le prestazioni isolanti.

Nei serramenti la resistenza termica totale dipende dalla combinazione di vetro, telaio, intercapedini, rivestimenti basso-emissivi e strati d’aria. Ogni elemento aggiunge resistenza al passaggio di calore e contribuisce ad abbassare il valore complessivo di trasmittanza.

Trasmittanza e conduttività termica

Un’altra grandezza importante è la conduttività termica (λ), che misura la capacità di un materiale di trasmettere calore. Si esprime in W/mK ed è una proprietà intrinseca del materiale.

La trasmittanza termica è invece un parametro che riguarda l’intero elemento costruttivo (ad esempio un serramento) e tiene conto sia della conduttività dei materiali che dello spessore e della composizione degli strati.

In pratica, materiali con bassa conduttività (come il legno) offrono di base un buon isolamento, mentre materiali con conduttività elevata (come l’alluminio) necessitano di soluzioni tecniche specifiche, come il taglio termico, per migliorare la prestazione finale.

L’articolo Trasmittanza termica serramenti: cos’è, come si calcola e perché è importante proviene da Laura Home Planner.

7 Ottobre 2025 / / Casa Poetica

Decluttering nella camera matrimoniale - Casa Poetica

Fare decluttering nella camera matrimoniale non significa solo liberarsi degli oggetti superflui, ma anche ripensare l’uso di ogni angolo della stanza. La camera matrimoniale dovrebbe essere un luogo di tranquillità, ma spesso si trasforma in un deposito di vestiti, libri e oggetti sparsi. Quando rimandi il riordino, ti ritrovi con una stanza che invece di rilassarti, ti provoca stress. Se il problema non riguarda solo l’armadio, ma anche quegli angoli che tendiamo a ignorare, è il momento di fare decluttering.



Come fare decluttering nella camera matrimoniale: gli angoli nascosti

Un primo punto di disordine si trova sopra l’armadio. Spesso, quest’area diventa il deposito di scatole, valigie o vestiti fuori stagione. Anche se sarebbe ideale mantenere quest’area vuota per una maggiore sensazione di spazio, è spesso necessario sfruttarla. Per evitare il caos visivo, la soluzione ideale è utilizzare scatole tutte uguali. L’uniformità aiuta a ridurre la percezione di disordine, creando ordine visivo che rende l’ambiente più armonioso e meno sovraccarico.

Un altro angolo dimenticato è quello ai lati dell’armadio. Questo spazio, spesso trascurato, può facilmente diventare il punto in cui si accumulano oggetti inutilizzati, come il ferro da stiro, borse o altre cose che non sappiamo dove riporre. Svuotare e riposizionare ciò che è davvero necessario in quest’area ti aiuterà a recuperare spazio e migliorare la funzionalità della stanza.



Organizzare il sottoletto o il letto contenitore e affrontare la cyclette nel decluttering della camera matrimoniale

Un altro angolo che spesso viene utilizzato male è il sottoletto (o il letto contenitore). Quella zona, se non tenuta sotto controllo, finisce facilmente per diventare un luogo dove riporre cose che non trovano posto altrove: scarpe, scatole, vestiti dimenticati. Utilizzare contenitori pratici per riporre ciò che non usi quotidianamente ti permetterà di recuperare spazio, mantenendo il pavimento libero e ordinato. Le stesse logiche si applicano, che tu abbia un letto contenitore o un normale letto con spazio sotto: l’importante è che entrambi vengano sfruttati in modo funzionale, evitando di trasformarli in “discariche” improvvisate.

E ora, la cyclette. Ah, la cyclette! Un classico che finisce per essere l’appendiabiti perfetto. Se ci lasci sopra la roba, significa che, probabilmente, non la stai proprio usando come strumento per fare sport. La domanda è: se non la usi, perché continuare a tenerla lì a occupare spazio? Forse è arrivato il momento di considerare se non sia il caso di liberarti della cyclette (o del tapis roulant), magari riprendendola solo quando davvero avrai voglia di allenarti. Nel frattempo, evitare che diventi il “punto di accumulo di vestiti non piegati” ti darà sicuramente più spazio per respirare… e per fare quella pedalata ogni tanto!



Decluttering del comodino per una stanza ordinata

Un altro angolo cruciale per fare decluttering nella camera matrimoniale è il comodino. Spesso raccoglie oggetti vari: caricatori, occhiali, medicine, fogli e biglietti sparsi. Un comodino ordinato, con solo l’essenziale (un libro che stai leggendo, una lampada), ti aiuterà a creare un’atmosfera di serenità, eliminando il superfluo e mantenendo solo ciò che è necessario.

Fare decluttering non significa solo eliminare ciò che non ti serve, ma anche ripensare ogni angolo della tua camera matrimoniale per restituire ordine a ogni spazio. Ogni angolo deve avere una sua funzione precisa, e se una zona non viene utilizzata correttamente, è il momento di riorganizzarla. Inoltre, non dimenticare che il decluttering dell’armadio è un passo importante, che verrà trattato nel prossimo articolo. Anche l’organizzazione degli abiti merita un’attenzione separata, ma l’approccio che stai applicando alla camera matrimoniale è valido anche per il tuo guardaroba.



Trasforma la tua camera matrimoniale in un angolo di serenità

Se desideri una camera matrimoniale più funzionale e ordinata, posso aiutarti a fare decluttering in modo mirato, restituendo ordine a ogni angolo e migliorando l’armonia della stanza. Contattami per scoprire come ottimizzare ogni spazio!





Cover Photo on I-Stock





Stai con me, a Casa Poetica?

Iscriviti alla newsletter per riscoprire i processi di consapevolezza del riordino e del decluttering, sempre con una punta di ironia e friccicore (mica Freud, eh!). Ricevi subito il mio regalo di benvenuto, il codice sconto -10% che puoi usare sulle consulenze online.





L’articolo Decluttering nella camera matrimoniale per liberarti dal disordine proviene da Casa Poetica.

7 Ottobre 2025 / / La Gatta Sul Tetto

Questo progetto di interior design è affidato all’Architetto Giorgia Dennerlein, e l’obiettivo è chiaro: uno stay di lusso che riesca a coniugare eleganza senza tempo e comfort moderni, offrendo agli ospiti viste mozzafiato sulla Città Eterna. 

Giorgia Dennerlein
Foto Serena Eller

Nell’interior design nascono progetti ambiziosi. È il caso di una coppia di giovani imprenditori, provenienti da carriere di successo nello sport (Calcio di Serie A) e nel beauty italiano (Miss Italia), decide di trasformare un appartamento anonimo nel centro di Roma in una finestra sul Colosseo

Il progetto è affidato all’Architetto Giorgia Dennerlein, e l’obiettivo è chiaro: un stay di lusso che riesca a coniugare eleganza senza tempo e comfort moderni, offrendo agli ospiti viste mozzafiato sulla Città Eterna. 

Questo è un esempio recente di interior design che racconta una storia attraverso spazi orientati all’uso quotidiano ma pensati per un’esperienza sensoriale di alto livello. 

L’appartamento di 80 mq viene completamente ripensato per sfruttare angoli finora inutilizzati. La planimetria, quadrata di per sé, trova ulteriore geometria grazie ad un elemento centrale: un rombo inciso da formelle marmoree ruotate di 45°. 

Giorgia Dennerlein
Foto Serena Eller

Questa scelta funge da guida visiva che dirige lo sguardo verso i punti di affaccio esterni e, in particolare, verso l’eterna bellezza di Roma e dei suoi monumenti iconici. 

Il risultato è un ambiente dove la pavimentazione diventa protagonista: marmo imperiale con venature rosso Lepanto Domus Aurea di Tagina Ceramiche si integra con una palette di pareti dominata dal bianco, nero e bordeaux, enfatizzata da wallcovering in tessuto Arcadia di Glamora raffiguranti Apollo, Trigarium e Silvanus. 

Interior design in un equilibrio tra antico e contemporaneo 

Il progetto si distingue per una convivenza armoniosa tra arredi vintage e pezzi contemporanei. La scelta dei materiali, le lampade dallo stile retrò e la disposizione degli elementi non sono casuali. 

Spiccano tra gli ambienti, la camera da letto con letto a baldacchino dallo stile contemporaneo, il gioco tra pittura e carte da parati che riprendono motivi archeologici romani e figure mitologiche, la toletta con una parete bassa di marmo e uno specchio sospeso. 

Il marmo risulta un elemento centrale per tutto l’appartamento, giocando sulle varietà di questo materiale come si può notare anche dal bagno dell’appartamento e dal living. 

Questo progetto è una testimonianza che dimostra come l’interior design possa essere molto più di una scelta estetica: è una narrazione che utilizza forme, materiali e geometrie per raccontare la storia di un luogo. 

Attraverso l’equilibrio tra passato e presente, tra minimalismo e grandezza, lo studio dimostra come sia possibile ripensare le architetture senza allontanarsi dalla loro intima essenza. In una città che è già di per sé una scena, l’interior design diventa la scenografia perfetta per un soggiorno di lusso che valorizza la storia, la vista e la vita quotidiana di chi vi soggiorna. 

Per info: Sito ufficiale studio Loto AD Project

Visita altre bellissime case nella rubrica House tour!

4 Ottobre 2025 / / Case e Interni

Guida agli Stili di Interior Design 2025-2026

Guida agli Stili di Interior Design 2025-2026: idee e tendenze per una casa attuale

Parlare oggi di stili di arredamento non è semplice come qualche anno fa. Se in passato era facile individuare una tendenza dominante – dallo Shabby Chic fino al Boho chic – adesso le regole sono cambiate. Gli stili di arredamento per le case contemporanee non si lasciano più incasellare in un unico stile o tendenza forte: mixano influenze, colori, materiali e atmosfere per creare spazi unici e personali.

Questo perchè negli ultimi anni abbiamo assistito a un cambio di prospettiva: il design d’interni non è più solo “un guardaroba da cambiare”, una moda da seguire, ma raccontare chi siamo veramente. Per questo i trend del momento parlano di comfort, autenticità, sostenibilità ed equilibrio tra estetica e funzionalità.

In realtà, quelli che chiamiamo comunemente “stili” oggi andrebbero definiti più correttamente come tendenze. Non si tratta infatti di correnti rigide e riconoscibili come succedeva cent’anni fa, piuttosto di suggestioni e atmosfere che influenzano il modo in cui arrediamo le nostre case. E’ importante capire che sono delle linee guida, non regole: possiamo reinterpretarle, mescolarle o adottarle solo in parte, perché l’obiettivo non è uniformarsi, non è avere la casa che hanno tutti gli altri, ma creare ambienti che rispecchino davvero la nostra personalità. Che è un po’ quello che qui, da Case e Interni diciamo da anni.

Nel biennio 2024–2025, l’arredamento si è evoluto verso una fusione affascinante tra comfort, sostenibilità, nostalgia e innovazione e non siamo i soli pensare che queste direzioni continueranno nel 2026.

Dopo una lunga stagione dominata da interni “instagrammabili” e case copia-e-incolla, il design sta cambiando direzione. Le nuove tendenze non si limitano più a proporre il colore del momento o la finitura di moda, ma cercano di dare valore agli ambienti in cui viviamo. L’interior design che ci aspetta nel 2026 sarà fatto di storie personali, attenzione autentica e spazi capaci di riflettere davvero chi siamo.

Dal Quiet Luxury, che punta su materiali pregiati e comfort, al ritorno dei colori intensi con il Dark & Dramatic, passando per il Japandi 2.0 più informale e accogliente, fino al Colour Drenching, che veste pareti, soffitti e porte di una stessa tonalità: le tendenze attuali non si escludono, ma dialogano tra loro.

Siamo Anna e Marco, architetto e interior designer, e in questo articolo ti mostriamo i principali trend di arredamento del momento, con idee e ispirazioni per rendere la tua casa più attuale e accogliente, senza rinunciare al tuo stile personale.

Questa guida è pensata per accompagnarti in un viaggio tra ispirazioni e tendenze: che tu stia arredando la tua prima casa o voglia semplicemente dare nuova vita agli ambienti che ami, troverai spunti preziosi per creare spazi che ti somigliano davvero. Lasciati guidare tra gli stili e scopri quello che farà risplendere la tua casa di nuova atmosfera.

soggiorno in stile classico contemporaneo con divano bianco

credit photo: Ahre

1. Classico contemporaneo

  • Lo stile unisce l’eleganza senza tempo delle architetture storiche alla funzionalità moderna degli arredi contemporanei, creando un’atmosfera sofisticata e armoniosa, dove si punta alla qualità, piuttosto che alla quantità. 

  • Non c’è un solo modo per progettare un interno classico contemporaneo, ma esistono degli elementi ricorrenti. A cominciare dalle boiserie rilette in chiave moderna, con linee più sottili e semplificate per interni eleganti, armoniosi, contemporanei. I pavimenti sono spesso in parquet a spina di pesce in grande scala oppure in marmo o in gres porcellanato effetto marmo. 

  • Legni moderni non troppo chiari, velluti, marmi, superfici lucide e metalli caratterizzano l’arredamento dello stile, mentre la palette gioca con neutri sofisticati come tortora, bianco caldo e contrasti più scuri, che definiscono lo spazio con rigore estetico. Un’illuminazione a più livelli migliora comfort e funzionalità.

Cucina in legno scuro in stile contemporaneo Japandi

credit photo: Nordiska

2. Japandi 2.0

  • Evoluzione del Japandi classico che si ispira al minimalismo giapponese e quello scandinavo, nel 2025 ottiene una rilettura meno fredda e impersonale, verso più calore e carattere.

  • Troviamo legni moderni di noce o teak, neutri caldi e tonalità terrose, tessuti materici, ceramica grezza, vetro satinato, lampade in carta di riso di design insieme a illuminazione soffusa.

  • Si basa ancora su linee pulite, spazi funzionali e superfici nette, ma ora aggiungiamo elementi che riflettono i nostri gusti e le nostre esperienze individuali, come collezioni accuratamente selezionate o quadri emozionali.

Soggiorno con camino in stile contemporaneo Quiet Luxury

credit photo: Airbnb

3. Quiet Luxury

  • Dopo anni in cui il lusso si ostentava con decorazioni vistose, arriva l’eleganza silenziosa: meno, ma di qualità e valore. Come per il classico contemporaneo, ogni progetto Quiet Luxury può essere raccontato in modo diverso, perché non esiste un solo canone da seguire, ma solo alcuni spunti. Ad esempio, la palette: oltre ai neutri, vanno presi in considerazione anche colori intensi e raffinati. 

  • L’illuminazione non è solo funzionale, ma parte integrante del progetto: giochi di luce radente e tonalità calde modulano l’atmosfera e trasformano gli ambienti durante la giornata. Gli arredi, spesso realizzati su misura, si distinguono per finiture ricercate e dettagli sartoriali che conferiscono carattere e raffinatezza. Divani e poltrone hanno forme morbide che invitano al relax.  A completare il quadro interviene la tecnologia, sempre più avanzata e integrata – soprattutto in cucina – per accompagnare con discrezione le esigenze della vita contemporanea.

  • Materiali: legni sia chiari che scuri, marmi dalle belle venature, pietre raffinate e tessuti nobili scelti per qualità e tatto più che per ostentazione. Attenzione ai dettagli: texture, maniglie, profili, tessuti pregiati. 

Soggiorno moderno con parete blu scuro

credit photo: Alvhem

4. Dark & Dramatic

  • Osare i colori scuri per le pareti, continua ad essere di tendenza. Da scegliere tonalità profonde e avvolgenti, come verde bosco, blu navy, terracotta scuro, bordeaux, ma anche grigio antracite, prugna scuro, mattone scuro.

  • Non è “cupo”, ma intimo, scenografico, elegante. Non rende l’ambiente più buio, ma dona carattere e importanza.

  • Ti piace questa tendenza, ma hai dei timori? Il nostro consiglio è di scegliere una sola parete della stanza e bilanciare con arredi chiari e metalli, per introdurre un tono scuro senza problemi.

Soggiorno in stile vintage revival moderno con divano in pelle marrone

credit photo: Booking

5. Vintage Revival

  • Torna la voglia di anni ’50-’60-’70: mobili e complementi di modernariato, spesso arredi nuovi reinterpretati con linee più pulite e funzionali. Nasce dal forte desiderio di creare spazi personalizzati, che riflettano l’identità e i ricordi individuali, andando oltre l’estetica mainstream.

  • Non è collezionismo, ma mix ben calibrato: mobili vintage autentici o ispirati, accostati a elementi e finiture contemporanee per creare un equilibrio fresco e non nostalgico.

  • Finiture vissute, texture materiche, piastrelle scultoree e oggetti dal sapore nostalgico che aggiungono calore e personalità agli spazi; palette calde e decise (senape, verde oliva, terracotta) unite a legni moderni di tonalità più scure (noce, rovere scurito), metallo e vetro fumé.

Soggiorno in stile naturale organico moderno mediterraneo

credit photo: Airbnb

6. Organic Modern

  • Continuazione della biofilia, ma più raffinata: uso prevalente di materiali autentici come legno, pietra (soprattutto travertino), piastrelle dall’aspetto artigianale (zellige), lino, cotone e fibre intrecciate.

  • Non è solo mettere “piante ovunque”, ma creare un’atmosfera di benessere e calma, con una sincera attenzione alla sostenibilità. Predilezione di arredi dalle forme organiche, curve e fluide che favoriscono il comfort.

  • Palette dai colori neutri, terracotta e terrosi (marroni e caramello), ma anche crema, sabbia, verde salvia, che creano ambienti luminosi e accoglienti. Uso di texture naturali, mobili di legno certificati, recuperati o accessori di artigianato locale, in virtù di un minor impatto ambientale.

Soggiorno in stile Minimalist luxury con grande divano bianco

credit photo: caseeinterni

7. Modern Luxury Minimalism

  • Minimalismo sì, ma senza essere freddo: linee pulite ed essenziali esaltate da materiali di pregio (marmi e pietre, legni nobili, metalli satinati). L’importanza data alla qualità e alle forme, nonchè al gioco di chiaro-scuri, consente di evitare troppe decorazioni, rendendo i mobili di design protagonisti, sempre nell’ottica del less is more.

  • Base di colori neutri come il bianco caldo, il grigio o nero e i toni caldi della terra, arricchiti da contrasti eleganti e giochi di texture.

  • Funzionalità e scenografia per ambienti ordinati e ariosi dove ogni elemento è studiato: pochi arredi, ma scelti con cura e dal design iconico.

Pareti e soffitto dipinte - Colour Drenching
credit photo: Farrow & Ball

8. Colour Drenching

  • Tinte monocromatiche che avvolgono tutta la stanza: dalle pareti, ai soffitti, fino alle porte e i battiscopa, persino arredi integrati con la parete, tutti nello stesso colore.

  • Crea un effetto scenografico, che riprende il passato in chiave contemporanea.

  • Funziona bene anche in ambienti piccoli, dove un colore uniforme fa sembrare lo spazio più ampio.

Soggiorno in stile Art Deco moderno con carta da parati e divano in velluto rosa

credit photo: caseeinterni

9. Art Déco Modern & Glam

  • Geometrie, dettagli dorati, poltrone e divani in velluto, motivi grafici che si ispirano agli anni ’20.

  • Lo stile esprime lusso e glamour; non un revival letterale dell’Art Deco, ma una reinterpretazione più sobria e attuale, soprattutto per quanto riguarda la grafica.

  • Esempio: carte da parati e poltrone in velluto di ispirazione art deco, decorazioni dorate, tavolini con basi scultoree.

Che tu stia arredando il tuo nuovo nido o che tu abbia solo voglia di un rinnovamento, queste tendenze contemporanee di interior design ti daranno tutta l’ispirazione di cui hai bisogno.

Questi stili non sono rigidi: come ti abbiamo sottolineato, il trend dominante è la contaminazione creativa, dove vintage, moderno, esotico e minimal si mescolano per creare ambienti unici e personali. Non esiste più “lo stile unico” e monotono come lo shabby chic degli anni 2000, ma un panorama ricco di sfumature.

Ogni tendenza si può interpretare in modo personale: più che copiare, oggi conta scegliere ciò che risuona con la propria vita.

Quale di questi stili ti convince di più? Scrivicelo sulla nostra pagina Facebook!

Guida agli Stili di Interior Design 2025-2026: idee e tendenze per una casa attuale e accogliente

_______________________

Anna e Marco – CASE E INTERNI

4 Ottobre 2025 / / Casa Poetica

Decluttering e Cultura - Casa Poetica

Decluttering e Cultura trovano nel teatro una delle loro espressioni più potenti. Sul palcoscenico, nulla è casuale: ogni oggetto, ogni movimento, ogni parola è scelto con cura per creare significato. Un attore non riempie la scena di gesti inutili, una scenografia non è sovraccarica di dettagli superflui, un monologo efficace non spreca parole.

E se applicassimo lo stesso approccio ai nostri spazi? Se ogni oggetto della nostra casa fosse pensato per avere un ruolo preciso, senza appesantire l’ambiente e la mente? Il teatro e la performance ci insegnano che fare ordine non è solo un atto pratico, ma una forma di espressione e libertà. Scopriamo insieme come trasformare i nostri spazi in un palcoscenico perfetto per la nostra vita.



Decluttering e Cultura: il palcoscenico come metafora dell’ordine

Nel teatro e nella performance, l’eccesso è un nemico. Un attore non riempie la scena con gesti inutili, una scenografia sovraccarica distrae, un monologo troppo lungo perde efficacia. Ogni elemento viene calibrato per ottenere il massimo impatto con il minimo indispensabile.

Ecco alcuni aspetti del mondo teatrale e performativo che possono insegnarci l’arte di fare spazio nella nostra vita e nella nostra casa.

La scenografia: il potere di uno spazio pensato

Non serve riempire, ma scegliere con cura

In teatro, la scenografia non è solo decorazione, ma un elemento essenziale per l’azione. Ogni oggetto sul palco ha un motivo per essere lì: se non contribuisce alla storia, è superfluo.

La lezione: Guarda la tua casa come se fosse un palcoscenico. Ogni oggetto che possiedi ha un ruolo? Se non contribuisce al tuo benessere, forse è solo ingombro scenico.

Il monologo: la forza dell’essenzialità

Eliminare le parole superflue per trasmettere emozione

Un monologo teatrale è efficace solo se ogni parola è scelta con intenzione. I testi migliori sono quelli che non si perdono in divagazioni, ma arrivano dritti al punto con potenza.

La lezione: Vale lo stesso per gli oggetti: più accumuli, più perdi di vista ciò che è davvero importante. Un ambiente ordinato e minimalista permette ai dettagli significativi di risaltare.

L’interpretazione: spazio per il movimento

Liberarsi dai vincoli per muoversi con più libertà

Un attore deve poter muoversi liberamente sulla scena, senza ostacoli. Il corpo è il suo strumento e lo spazio è il suo alleato. Se la scena è troppo piena, la performance ne risente.

La lezione: Anche tu hai bisogno di spazio per muoverti. Una casa troppo carica di oggetti limita i tuoi movimenti e il tuo benessere quotidiano. Fare decluttering significa anche ridare respiro agli ambienti e a te stessa.

L’improvvisazione: adattarsi e lasciar andare

Essere pronti al cambiamento

Nel teatro di improvvisazione, gli attori non possono aggrapparsi a schemi rigidi: devono adattarsi, lasciar andare il controllo e rispondere in modo fluido a ciò che accade sulla scena.

La lezione: Anche il decluttering è un atto di libertà. Spesso accumuliamo oggetti per paura di perderne il controllo, ma imparare a lasciar andare ci permette di vivere con più leggerezza e flessibilità.



Come applicare le lezioni del teatro alla tua casa

Se il teatro e la performance insegnano l’arte della selezione e del movimento, possiamo applicare questi stessi principi alla nostra vita quotidiana.

  • Allestisci la tua casa come un palcoscenico. Ogni oggetto deve avere un ruolo e un significato, senza sovraccaricare lo spazio.
  • Rendi il tuo ambiente più funzionale. Una casa più ordinata ti permette di muoverti con maggiore libertà, come su un palco ben organizzato.
  • Lascia che il tuo spazio racconti la tua storia. Ogni elemento deve contribuire alla narrazione del tuo stile di vita, senza elementi di disturbo.
  • Sii pronta al cambiamento. Il decluttering è un processo in continua evoluzione, proprio come il teatro. Sperimenta, prova nuove disposizioni, lascia andare ciò che non ti rappresenta più



Un esercizio per te: il decluttering teatrale

Decluttering e Cultura si fondono quando iniziamo a guardare la nostra casa come uno spazio scenico, in cui ogni oggetto ha un ruolo preciso. Prova questo esercizio per capire cosa merita davvero spazio nei tuoi ambienti.

  1. Svuota una stanza o un angolo della casa. Immagina di dover allestire una scenografia essenziale.
  2. Seleziona solo gli oggetti che contribuiscono alla “scena”. Se un oggetto non aggiunge nulla alla tua storia, forse è superfluo.
  3. Osserva lo spazio e chiediti: è funzionale? È armonioso? Ti rappresenta? Se la risposta è no, prova a togliere ancora qualcosa.
  4. Metti in scena la tua nuova casa. Una volta eliminato il superfluo, goditi il tuo nuovo ambiente e il senso di libertà che ti regala.

Come in uno spettacolo teatrale, ogni dettaglio conta. Semplificare non significa privarsi, ma dare più forza a ciò che davvero ha valore.



Decluttering e Cultura: la tua casa, il tuo palcoscenico

Se il teatro ci insegna qualcosa, è che l’essenzialità è una forma di potenza. Nessuna grande interpretazione ha bisogno di orpelli inutili, nessuna grande scenografia ha bisogno di essere sovraccarica. Così come un regista sceglie con cura gli elementi da mettere in scena, anche tu puoi trasformare i tuoi spazi in un ambiente che rispecchia la tua personalità e il tuo benessere.

Casa Poetica nasce proprio con questo spirito: aiutarti a mettere in scena la tua casa ideale, dove ogni oggetto ha un senso e nulla è lasciato al caso. Se vuoi aiuto per riscrivere gli spazi in cui vivi, contattami: insieme possiamo creare il palcoscenico perfetto per la tua vita quotidiana.





Cover Photo on I-Stock.





Stai con me, a Casa Poetica?

Iscriviti alla newsletter per riscoprire i processi di consapevolezza del riordino e del decluttering, sempre con una punta di ironia e friccicore (mica Freud, eh!). Ricevi subito il mio regalo di benvenuto, il codice sconto -10% che puoi usare sulle consulenze online.





L’articolo Decluttering e Cultura: cosa insegnano teatro e performance proviene da Casa Poetica.

4 Ottobre 2025 / / La Gatta Sul Tetto

Come valorizzare la casa vacanze con bagni dal design deciso, rubinetti intelligenti, lavabi igienici, wc silenziosi e arredi robusti. 

casa vacanze
Collezione PURE by Laufen

La valorizzazione di una casa vacanze passa spesso dal bagno: è lo spazio che i vostri ospiti vivono quotidianamente e ricorderanno. 

Attualmente, il bisogno di esclusività e design è sempre più diffuso e un bagno dal carattere deciso, funzionale e di easy maintenance può trasformare una struttura turistica in una scelta preferita. 

Quali sono gli accorgimenti essenziali per offrire un bagno premium? Vediamoli. 

1) Bagno dal carattere deciso e dal design ricercato 

Optare per elementi di design che comunichino qualità e stile, in linea con l’immagine che la struttura intende trasmettere. Un bagno di design crea subito una prima impressione positiva e aumenta l’appeal della casa vacanze. 

Perché è utile? spinge le recensioni positive, favorisce il passaparola e giustifica una fascia di prezzo competitiva sul mercato degli alloggi turistici. 

Ti suggeriamo: La collezione VAL disegnata da Konstantin Grcic offre una soluzione per applicazioni a parete o in una nicchia. 

Lavabo collezione VAL by Laufen

La collezione MEDA, creata in collaborazione con Peter Wirz, è concepita come un bagno completo; i suoi elementi possono essere utilizzati anche singolarmente o in combinazione con le collezioni complementari di LAUFEN. 

 2) Rubinetti intelligenti ed eco friendly 

Installare rubinetti con sensori o controllo touchless, oppure con risparmio idrico e getti regolabili. Questo rende l’esperienza dell’ospite comoda e sicura, riducendo consumi. 

Perché è utile? migliora la user experience, facilita l’igiene personale degli ospiti e abbassa i costi energetici e idrici della struttura. Perfetta per strutture ricettive attente all’efficienza. 

Ti suggeriamo: La collezione PURE di Konstantin Grcic, che comprende un rubinetto più alto per il lavabo a bacinella, un attacco a doppia uscita, un monocomando per il bidet e un gruppo per la vasca da bagno e per la doccia, tutti uniti da una forte estetica e ricercatezza. 

3) Lavabi trattati per garantire la massima igiene 

Scegliere lavabi realizzati con finiture trattate che facilitano la pulizia e la resistenza alle macchie, pur mantenendo un aspetto pulito e lucente. 

Perché è utile? facilita la manutenzione quotidiana, riduce tempi di pulizia e aumenta la percezione di igiene da parte degli ospiti. 

Ti suggeriamo: i lavabi della collezione MEDA, disegnati da Peter Wirz, comprendono diverse varianti caratterizzate da una certa asimmetria, funzionale alla necessità di avere un’ampia superficie di appoggio senza compromettere la pulizia e la leggerezza del design nel suo insieme. 

casa vacanze
Collezione MEDA by Laufen

4) Wc silenziosi 

Preferire wc a bassa rumorosità per garantire comfort e tranquillità agli ospiti, soprattutto in strutture con orari flessibili o dove non è possibile costruire pareti spesse tra una camera e l’altra. 

Laufen, ad esempio, ha progettato wc dotati di tecnologia silent flush, dal grande carattere di design e innovatività. è disponibile in diverse collezioni, tra cui la linea di design Kartell. Il vaso senza brida si distingue per la sua forma geometrica – un tronco di cono rovesciato con possibilità di fissaggio a parete o a pavimento. 

È possibile scegliere tra una gamma di colori tutte nelle nuances in scala di grigi in finitura lucida o opaca con clean coat firmato Laufen. 

5) Arredi di facile manutenzione, robusti e capienti 

Scegliere mobili e accessori facili da pulire, resistenti all’umidità e con capacità adeguate per un uso intensivo da parte di famiglie o gruppi di turisti. 

Perché è utile? riduce i tempi di gestione della camera e permette una sanificazione rapida tra un ospite e l’altro, mantenendo nel tempo un aspetto nuovo e curato. 

Ti suggeriamo: le soluzioni proposte da Laufen; pannelli laterali sottili, ante incassate dotate di chiusura ammortizzata e cassetti con impugnatura a scomparsa o maniglie finemente intagliate, accompagnati da una vasta scelta di superfici per valorizzare il bagno senza spendere troppo (40 colori opachi e tre esclusive tonalità metallizzate, offrendo ai progettisti di bagni la massima libertà). 

Accento importante è posto sull’origine dei materiali per garantire una produzione più sostenibile: tutti i materiali provengono da fonti sostenibili certificate in Europa. 

Investire in bagni di design e funzionali è una leva strategica per valorizzare le case vacanze. Con cinque accorgimenti mirati, farai sicuramente la differenza, dando una direzione positiva all’esperienza degli ospiti. 

Per info: Laufen sito ufficiale.

Leggi tutti gli articoli sul bagno.

2 Ottobre 2025 / / diotti.com

Tappeto a pelo lunga viola tinta unita con cuscini e tavolino

Letto matrimoniale in velluto color blu ottanio e tavolino-comodino

 

Sfumature pastello e tinte vivaci, cromie eleganti che, combinate tra loro, assicurano progetti d’arredo dal design intrigante: i colori di tendenza dell’autunno/inverno 2025/26 sono finalmente arrivati.

A rendere nota la selezione è stato Pantone: ispiratosi alle suggestioni della New York Fashion Week, il celebre Color Institute ha individuato 15 trend color che influenzeranno il settore della moda, della cosmetica, della grafica pubblicitaria e, non da ultimo, dell’arredamento e dell’home decor.

Secondo gli esperti, gli ambienti domestici verranno invasi da tocchi di blu, viola melanzana, bordeaux, verde oliva, bronzo, rosa cipria – colori classici e contemporanei che, sapientemente abbinati tra loro, daranno vita a risultati estetici e progetti formali di grande impatto.

Non perdere l’occasione di lasciarti ispirare: scopri come usare al meglio i nuovi colori con le moodboard realizzate dai nostri Interior Designer.

 

Colori di tendenza A/I 25/26

 

A/I 2025/26: i Color Trend di Pantone

Color trend Pantone della stagione autunno/inverno 2025/2026
Colori di tendenza A/I 2025/2026 secondo Pantone

Color trend Pantone della stagione autunno/inverno 2025/2026
Colori di tendenza A/I 2025/2026 secondo Pantone

In attesa che Pantone riveli quale sarà il Color of the Year 2026, si viene accolti da due palette molto diverse tra loro, ma non per questo meno invitanti.

La prima, quella dedicata ai 10 colori stagionali, è una palette profonda e avvolgente in cui predominano cromie tipicamente autunnali: bordeaux, marroni e rossi, declinati in sfumature che evocano il colore dell’uva, delle castagne, dei boschi all’inizio del foliage.

Color trend Pantone della stagione autunno/inverno 2025/2026

 

La seconda, che contiene solo 5 variazioni cromatiche, è una palette dai toni invernali rassicuranti. Il bianco ottico, colore della neve, è riscaldato da vinaccia, blu regale e testa di moro, a ricordo di atmosfere sognanti e silenziose.

 

Colori in arredamento: palette e abbinamenti

Secondo Leatrice Eiseman, Executive Director del Pantone Color Institute, i colori selezionati da Pantone sono intrisi di un glamour senza artifici, […] accessibili e alla mano, e per questo sono adatti a entrare nelle case, vestire gli arredi, fare parte del quotidiano.

Riscoprendo il colore come elemento familiare, Pantone invita a non cercare ispirazione nel nuovo, bensì a partire dal classico per dare adito a reinterpretazioni contemporanee autentiche e trasformare, così, il soggiorno, il salotto, la camera da letto, persino il bagno padronale.

Mobili personalizzati, finiture e materiali con cui esprimere il proprio stile: il colore diventa protagonista di progetti d’arredo su misura, in cui ogni tinta, sfumatura o tonalità è accuratamente selezionata per garantire un risultato armonioso ed equilibrato.

 

Hot Chocolate, Marrone | Pantone 19-1325

Palette cromatica diotti.com con Hot Chocolate di Pantone


 

PER PANTONE È: una tonalità di marrone intima e accogliente, che evoca pensieri di indulgenza in sognanti contesti decadenti.

DA ABBINARE A: talpa, amaretto, tan, tartufo.

IDEE D’ARREDO: Hot Chocolate è un colore avvolgente e caloroso dalla grande versatilità, caratteristica che lo rende particolarmente adatto alle zone giorno contemporanee.

Ottima alternativa al nero – con cui crea un abbinamento a dir poco sofisticato – è una tonalità di marrone particolare: nasconde al suo interno una punta di rosso, un segreto cromatico che ne fa il perfetto compagno di grigi talpa, piombo o antracite, oltre che la cromia ideale per riscaldare un ambiente conviviale come la cucina, il soggiorno, il living.

In spazi piccoli o poco luminosi, può essere adottato a piccole dosi, ad esempio come rivestimento di uno sgabello alto per piano bar con seduta imbottita dal design contemporaneo.

 

Lemon Grass, Verde | Pantone 12-0626

Palette cromatica diotti.com con Lemon Grass di Pantone


 

PER PANTONE È: un verde limone con una delicata nota floreale tendente al dolce.

DA ABBINARE A: solidago, guacamole, verde bottiglia, pinolo.

IDEE D’ARREDO: il verde è un colore dai mille pregi. È rilassante, è elegante, è unisex, è versatile, non conosce limiti di utilizzo né abbinamenti sbagliati. Non è difficile immaginare perché Pantone lo abbia inserito, ancora una volta, tra i color trend della stagione invernale.

Nello specifico, Lemon Grass è un verde chiaro che strizza l’occhio al lime e al Chartreuse, benché sia privo della tipica luminosità dei gialli. Più desaturato di un pastello, funziona alla perfezione come tinta di base su cui costruire una palette cromatica ton sur ton. Accompagnato da verdi di gradazione diversa (dal chiaro olivastro allo scuro pino), restituisce un’immagine coordinata che trova collocazione in una sala da pranzo dallo stile nordico, ad esempio sotto forma di un tavolo con piano in marmo decorativo.

Si abbina con facilità al legno naturale e al grigio perla, finiture che ne confermano lo stretto legame estetico che nutre con le tendenze scandinava o hygge.

 

Bronze Brown, Bronzo | Pantone 18-0937

Palette cromatica diotti.com con Bronze Brown di Pantone


 

PER PANTONE È: un marrone dorato e splendente, che ricorda l’autentica eleganza dei minerali grezzi.

DA ABBINARE A: canapa, cedrata, verde canna, grigio vaio.

IDEE D’ARREDO: Bronze Brown è una cromia interessante ma sottovalutata, che Pantone ha voluto rispolverare inserendola tra i colori moda dell’autunno 2025. Come dice il nome, si tratta di un marrone chiaro tendente al bronzo, tonalità che abbiamo imparato ad amare nelle varianti metallizzate esaltate da estetiche sofisticate come il quiet luxury.

Più luminoso di un colore terroso, porta con sé suggestioni naturali e grezze, tanto da creare abbinamenti interessanti con i legni chiari, le sfumature neutre, i colori freddi. Insieme a verde, beige e grigio, perfeziona il design di un letto matrimoniale a effetto sospeso che fa della leggerezza la sua chiave di volta.

Perfetto come colore principale, risulta indicato anche come cromia secondaria o terziaria, a patto di valorizzarne la presenza con rimandi cromatici tra i vari elementi dell’ambiente che lo accoglierà.

 

Poppy Red, Corallo | Pantone 17-1664

Palette cromatica diotti.com con Poppy Red di Pantone


 

PER PANTONE È: un rosso chiaro, vero e sensuale che non teme di celebrare la sua vivacità.

DA ABBINARE A: ghiaia, platino, carta da zucchero, ceruleo.

IDEE D’ARREDO: Poppy Red, o rosso papavero, è la voce fuori dal coro della selezione di Pantone. Colore che ha poco a che vedere con la stagione invernale, è la sferzata di energia che anima e illumina con un certo vigore il resto della palette (grigio, azzurro polveroso, blu acciaio).

Vivace, splendente e compatto, è una tonalità scarlatta che sembra emergere dalla fusione delle sue varianti più conosciute: corallo, melograno, cremisi. Catalizzatore di attenzione, come tutti i rossi ha poteri stimolanti che ne suggeriscono l’impiego in ambienti conviviali, condivisi o deputati ad attività ricreative.

Per conquistare anche la zona notte, Poppy Red deve essere impiegato con moderazione. Entra in punta di piedi in camere e camerette moderne senza rubare la scena, ad esempio come profilo decorativo di un letto tessile con testiera a cuscini. Per un effetto coordinato genuino, può essere scelto anche come colore di biancheria e accessori.

 

Chili Oil, Rosso | Pantone 18-1440

Palette cromatica diotti.com con Chili Oil di Pantone


 

PER PANTONE È: un rosso intenso e vibrante, un evergreen ben navigato che non conosce stagioni.

DA ABBINARE A: grigio agata, gesso, ombra, carbone.

IDEE D’ARREDO: restando in tema di rosso, la selezione di Pantone include Chili Oil, una particolare variante di Terra di Siena Bruciato che colpisce per la sua profondità. È avvolgente, vellutato, meno luminoso di altre gradazioni – caratteristiche che ne suggeriscono l’impiego in una carta da parati capace di esaltare l’eleganza di una toeletta consolle con piano in marmo bianco.

A grandi macchie di colore, può essere utilizzato come colore principale di un divano, un coppia di poltrone o una credenza, lasciando così intendere la ricercatezza di un progetto di interior design curato nei minimi dettagli – anche dal punto di vista degli abbinamenti cromatici.

E se di abbinamenti si parla, Chili Oil è l’ispirazione per una delle combinazioni più amate: rosso e grigio. L’energia del rosso è infatti equilibrata dalla pacatezza del grigio, ancor meglio se quest’ultimo è declinato sia in versioni chiare che in versioni scure.

 

Brandied Melon, Salmone | Pantone 16-1340

Palette cromatica diotti.com con Brandied Melon di Pantone


 

PER PANTONE È: un arancione tenue con un pizzico di vivacità, che lascia sul palato un calore persistente.

DA ABBINARE A: pesca, vaniglia, gainsboro, antracite.

IDEE D’ARREDO: meno luminoso di un color albicocca, più rosa di un color mattone, Brandied Melon è un arancione terroso aperto alla sperimentazione decorativa e alla commistione degli stili.

Appartenente alla stessa famiglia del colore dell’anno 2024 Peach Fuzz, conferma il suo posto in palette dai toni delicati e polverosi che includono la presenza minoritaria di un colore d’accento: beige, rosa cipria, grigio, antracite.

Non si pone limiti di collocazione, non si risparmia in nessun angolo della casa. A noi piace vederlo protagonista di un ambiente condiviso, defilato rispetto al centro della stanza ma capace di mantenere un certo standing: può assumere le sembianze di una cassettiera laccata, di un mobile per ingresso, di una composizione di mensole asimmetriche.

 

Primrose Pink, Rosa | Pantone 12-2904

Palette cromatica diotti.com con Primrose Pink di Pantone


 

PER PANTONE È: un rosa delicato che diffonde luminosità con la sua naturale gentilezza.

DA ABBINARE A: rosa antico, rosa nuvola, avorio, grigio seta.

IDEE D’ARREDO: Primrose Pink è il colore più tenue e femminile tra quelli proposti da Pantone. Trattandosi di un delicato rosa cipria, potrebbe sembrare, a prima vista, inopportuno per una palette cromatica in cui primeggiano toni vivaci e saturi, tinte autunnali e invernali.

Tuttavia, in contrapposizione con la sua natura gentile, Primrose Pink è il tocco di dolcezza che ingentilisce una moodobard costruita su varie tonalità di grigio chiaro sempre attuali, facilmente utilizzabili in qualsiasi ambiente domestico.

Perfetta in un bagno luminoso, una camera dai toni romantici o una stanza-hobby ispirata allo stile Hygge, questa particolare tonalità di rosa primula lascia di stucco nella zona giorno. Poco avvezza a salotti e soggiorni dal mood classico, primeggia invece in una cucina componibile allestita in modo originale, che al posto dei tradizionali pensili sceglie arredi a vista e scaffalature dallo stile industrial chic.

 

Lyons Blue, Azzurro scuro | Pantone 19-4340

Palette cromatica diotti.com con Lyons Blue di Pantone


 

PER PANTONE È: un profondo ottanio color foglia di tè che evoca i fasti e l’eleganza di epoche passate.

DA ABBINARE A: aragosta, grigio perla, noce, cioccolato.

IDEE D’ARREDO: ha un’intensità ipnotica, che evoca la profondità del mare e i cieli stellati sul finire del tramonto invernale, questo speciale blu che Pantone ha individuato come sorvegliato speciale delle passerelle di New York.

Lyons Blue, o blu di Lione, non è nuovo al mondo del design e della moda: è una gradazione elegante e raffinata, impiegata per trasmettere un senso di ricercatezza e decoro, oltre a essere il colore storicamente associato alla celebre città francese.

Apprezzato per il tocco di verde peltro nascosto al suo interno, è una tonalità che piace e che viene usata soprattutto nella camera da letto. Il suo aspetto tradizionale, ma mai scontato, lo rende perfetto come colore d’accento in una stanza dai toni maschili sofisticati, ad esempio per personalizzare un letto con testiera retroilluminata. Diventa irresistibile in abbinamento ad arancione caco, grigio, nocciola, marrone.

 

Winterberry, Fucsia | Pantone 17-1640

Palette cromatica diotti.com con Winterberry di Pantone


 

PER PANTONE È: un rosso sensuale e sontuoso che stimola i sensi e dona una sensazione di piacere.

DA ABBINARE A: rosa baby, marshmallow, ardesia, kajal.

IDEE D’ARREDO: Winterberry è, a nostro modesto parere, uno dei colori più riusciti della selezione di Pantone. È una gradazione di rosso cremisi che attira lo sguardo, che incuriosisce, che restituisce un effetto di calore e vitalità. È il colore delle bacche invernali che, come gocce di colore diffuso, trasformano un paesaggio invernale monotono in un ambiente naturale da esplorare.

Semplice nell’estetica, si fa porta voce di un vigore cromatico capace di diffondere una forma di lusso moderno. Versatile nell’abbinamento, sposa sia palette di colori caldi e autunnali come l’arancione bruciato e il marrone, sia moodboard dove predominano colori freddi come il bianco, il nero, il grigio scuro.

Offre idee d’arredo valide in tutta la casa, con la sola eccezione della zona notte, dove i colori accesi sono poco indicati. Trova collocazione in una cucina dallo stile eclettico, in un open space luminoso e persino in bagno, tanto come cromia prescelta per una tinteggiatura in stile color block, che come laccatura per un mobile lavabo sospeso o per una composizione di pensili contenitore.

 

Damson, Viola | Pantone 18-1716

Palette cromatica diotti.com con Damson di Pantone


 

PER PANTONE È: un viola intenso dall’anima glamour ultra contemporanea.

DA ABBINARE A: cipria, fiore di ciliegio, arena, talpa.

IDEE D’ARREDO: Damson è una sfumatura particolare di viola prugna ispirata al tipico colore della susina damaschina, da cui prende il nome. Ha un’intensità sofisticata e ricca, con sottotoni caldi e leggermente rossastri che lo fanno tendere alle cromie della melanzana e del mosto d’uva.

Più caldo del viola, più ricco del malva, Damson evoca atmosfere lussuose e interni sofisticati, caratteristica che lo rende indicato come sfumatura d’accento per arredi imbottiti rivestiti in velluto, tessuti damascati e tessili dalla mano morbida. Viene impiegato anche sotto forma di biancheria, ad esempio per perfezionare l’aspetto di un letto matrimoniale con giroletto sottile scelto in una tonalità chiara come il beige.

E a proposito di abbinamenti, tra le combinazioni cromatiche più riuscite si possono citare le sperimentazioni viola-rosa-cipria, viola-talpa-grège, viola-rosa-grigiastro.

 

Bright White, Bianco | Pantone 11-0601

Palette cromatica diotti.com con Bright White di Pantone


 

PER PANTONE È: un bianco ottico dalla presenza brillante, che purifica e illumina ciò che lo circonda.

DA ABBINARE A: lino, grigio rosato, pietra, lapislazzuli.

IDEE D’ARREDO: Bright White è la dimostrazione che anche il bianco può diventare protagonista cromatico di un progetto d’arredo sofisticato. Un colore – che in realtà è un non-colore – dal potenziale infinito, da impiegare come tinta di base su cui costruire l’estetica di uno spazio domestico minimalista, formalmente impeccabile.

Il bianco in arredamento trova numerose e interessanti applicazioni: come colore primario, come sfumatura secondaria, come tinteggiatura delle pareti o cromia della biancheria. Si adatta a qualsiasi stile, e non è un caso che le tendenze shabby chic, quiet luxury, scandinava o minimalista continuino a inserirlo nelle proprie moodboard.

La sua versatilità ne suggerisce l’inserimento in una palette cromatica ricca di colori freddi – bianco sporco, grigio perla, grigio medio, blu – che evoca il cielo plumbeo di un freddo pomeriggio invernale.
Per noi è il colore ideale per personalizzare il gruppoletto sospeso di una camera padronale dall’aspetto rigoroso ma accogliente.

 

French Roast, Testa di Moro | Pantone 19-1012

Palette cromatica diotti.com con French Roast di Pantone


 

PER PANTONE È: una tonalità di marrone forte e corposa, con un sottotono terroso e raffinato dal lusso sincero.

DA ABBINARE A: pink sand, grigio seta, chantilly, peanut butter.

IDEE D’ARREDO: French Roast è un colore invernale caloroso, avvolgente e rassicurante. È un marrone profondo dalla resa vellutata, che Pantone ha inserito nella sua top 5 per equilibrare l’apparente freddezza del bianco, del grigio e del blu.

Il suo nome evoca gli aromi della tostatura del caffè, un profumo che ricorda momenti di convivialità o meditazione trascorsi in un bistrot in centro città. Sensazioni che vuole replicare anche nell’intimità dell’ambiente domestico, sia nella zona giorno che nella zona notte.

Grande classico dell’arredamento, il marrone Frensh Roast esprime il suo potenziale nei grandi arredi, a cui conferisce un aspetto squisitamente contemporaneo. Può essere impiegato come colore di un grande armadio componibile da usare come divisorio, alleggerito da sfumature chiare secondarie come tortora, grigio, avorio, senape.

 

Vapor Blue, Grigio | Pantone 14-4203

Palette cromatica diotti.com con Vapor Blue di Pantone


 

PER PANTONE È: un grigio acceso ma discreto che aggiunge un tocco di freddo a qualsiasi palette.

DA ABBINARE A: cotone, grigio luce, roccia, ombra.

IDEE D’ARREDO: Vapor Blue è il più misterioso dei colori AI 25/26 scelti da Pantone. È una tonalità chiara, fredda e delicata di azzurro con sottotoni grigiastri lattiginosi e vaghe sfumature di blu opaco. Una gradazione che si aggiunge alle già numerose varianti di grigi offrendo, grazie alla sua unicità, una chiave di lettura nuova, fresca, contemporanea.

Ha un aspetto etereo, diffonde una sensazione di tranquillità e abbraccia un’estetica moderna e minimalista. Queste caratteristiche lo rendono perfetto per creare ambienti rilassanti in stile nordico o hygge, in primis la camera da letto: qui può diventare il colore d’elezione di un armadio scorrevole con ante a fantasia grafica dall’indiscusso potere decorativo.

La nostra palette d’arredo gioca con il ton sur ton: abbiniamo Vapor Blue a grigio chiaro, grigio medio, grigio scuro e lo riscaldiamo con un tocco di grigio-marrone.

 

Crown Blue, Blu | Pantone 19-3926

Palette cromatica diotti.com con Crown Blue di Pantone


 

PER PANTONE È: un blu costante, affidabile e fedele, un simbolo di longevità nel mondo del design.

DA ABBINARE A: bianco fumo, grigio cenere, alluminio, grigio argento.

IDEE D’ARREDO: Crown Blue è un blu saturo ma non vivace, con un’alta intensità cromatica e un potenziale decorativo tutto da esplorare. Possiede sottotoni freddi, con una punta di nero che ne intensifica la profondità intrinseca.

Sobrio e formale, dà carattere ad ambienti maschili o arredati in stile classico contemporaneo, creando contrasti interessanti con accessori dorati e complementi bianchi o grigi. Non conosce limiti di applicazione: entra a pieno titolo in camera da letto – grazie alle doti rilassanti dei blu, realizza progetti decorativi inediti nella zona giorno. Una poltrona da salotto di design è sufficiente per dare a Crown Blue l’importanza cromatica che si merita.

Risulta particolarmente indicato in abbinamento ad altre tonalità fredde come bianco ghiaccio, grigio perla, argento, grigio fumo.

 

Mauve Wine, Melanzana | Pantone 19-1716

Palette cromatica diotti.com con Mauve Wine di Pantone


 

PER PANTONE È: un colore dalla raffinatezza sofisticata intriso di grazia e bellezza naturali.

DA ABBINARE A: gainsboro, ostrica, hummus, granola.

IDEE D’ARREDO: a metà tra melanzana e vinaccia, Mauve Wine è un color vino avvolgente e inebriante, prondo ma non cupo, ravvivato da riflessi rossastri discreti. Il più caldo dei 5 colori classici selezionati da Pantone, appare come un viola intenso dall’aspetto vellutato, quasi polveroso.

Sobrio e regale, è ideale per arredare ambienti che spaziano dallo stile eclettico al barocco moderno, fino ad arrivare alla celebre tendenza quiet luxury. Ha un effetto impattante nella decorazione, motivo per cui è consigliabile limitarne l’uso a pochi e selezionati complementi: un comò dalle linee arrotondate, un pouf capitonné, delle mensole asimmetriche.

Preferisce abbinamenti con colori caldi e luminosi, e tollera di buon grado la presenza del grigio. Accompagnato a sfumature gainsboro, tortora, beige e caramello chiaro, restituisce una sensazione di romanticismo e fa piombare in un’atmosfera dal gusto retrò.


2 Ottobre 2025 / / La Gatta Sul Tetto

L’abbiamo già incontrata sulle pagine di questo blog. Il suo nome è Shushana Khachatrian, è un architetto di origine armena dotata di un grande talento. Conosciamola più da vicino in questa intervista.

Shushana Khachatrian

Lo studio Shoo di architettura e design è nato solo nel 2017 a Yerevan, capitale dell’Armenia, ma la sua fondatrice ha già stupito il mondo per il suo talento.

Dopo gli studi superiori in una scuola d’arte, Shushana Khachatrian ha proseguito la sua formazione alla facoltà di Architettura di Mosca. La sua carriera si indirizza fin da subito nel settore degli hotel e dei luoghi pubblici. I suoi progetti animano hotel, ristoranti, SPA, in Armenia, Georgia, Russia, Islanda.

E poi arriva il momento di allargare gli orizzonti. Nel destino di Shushana c’è la strada per Milano, la capitale del design. Qui si iscrive all’Istituto Marangoni per conoscere i segreti del design di prodotto, ed apre nella città meneghina il suo secondo studio.

Le sue fonti di ispirazione sono l’architettura e l’artigianato armeni, ma oggi c’è anche il design italiano, con il suo rapporto equilibrato tra estetica e funzione.

Shushana descrive lo stile dello Studio Shoo “minimalismo vivace”, una definizione geniale, non trovate? Le ho posto 7 domande: scopriamo le risposte.

Shushana Khachatrian, l’intervista

Di recente abbiamo avuto il piacere di pubblicare un articolo sul suo progetto del ristorante Cheese Farm a Yerevan. Uno degli elementi cui si ispira il progetto è l’architettura tradizionale armena. Ci può spiegare quali sono le caratteristiche principali dell’architettura armena e in che modo le integra nel suo lavoro di architetto e designer?

L’architettura tradizionale armena è sempre stata fonte di ispirazione per il mio lavoro. Per il progetto Cheese Farm a Yerevan, mi sono ispirata in particolare alle forme monumentali ma armoniose sviluppate dagli architetti armeni: linee pulite, volumi espressivi e sensibilità verso i materiali locali. Questo linguaggio architettonico bilancia forza e calore, che mi sono sembrati perfettamente adatti all’atmosfera che volevamo creare.

Shushana Khachatrian
Shushana Khachatrian e il suo TUFF, mobiletto per ufficio su rotelle

Facciamo un passo indietro: cosa la ha spinta a studiare architettura e quale è stato il suo percorso di formazione?

Ad essere sincera, ho sempre avuto un forte senso di indipendenza. Già all’età di 12 anni mi ritrovavo a sognare ad occhi aperti di avviare un’attività tutta mia, anche se non capivo ancora cosa significasse veramente essere un imprenditore.

È stato mio padre a suggerirmi per primo l’architettura. Aveva notato quanto mi piacesse passare ore al tavolo con matite e album da disegno e mi ha fatto conoscere l’idea di diventare un architetto, qualcuno che dà vita alle strutture attraverso il design.

Quella conversazione mi ha portato a compiere il mio primo passo: iscrivermi a una scuola d’arte, dove ho studiato pittura, scultura e storia dell’arte.

Successivamente, ho proseguito gli studi in architettura. In sei anni di intenso lavoro, ho acquisito esperienza pratica in tutto: dalla realizzazione manuale di plastici alla progettazione di spazi che andavano da piccoli parchi giochi a hotel di grandi dimensioni. È stata una solida base che ha plasmato sia le mie competenze tecniche che il mio approccio creativo.

Dai primi passi nella professione alla nascita dello STUDIO SHOO: ci può raccontare quale è stato il suo percorso, quali difficoltà ha incontrato e, al contrario, quali opportunità ha trovato sulla sua strada?

Prima di fondare STUDIO SHOO, ho avuto l’opportunità di lavorare in diversi studi di architettura e design, e quei primi anni sono stati fondamentali per plasmare il mio percorso professionale. Una delle lezioni più preziose che ho imparato, qualcosa che raramente viene insegnato all’università, è stata l’importanza della comunicazione. Non solo all’interno di un team creativo, ma anche con appaltatori, fornitori e, soprattutto, clienti.

Capire come trasmettere chiaramente le idee, gestire le aspettative e orientarsi nella parte pratica del design è stato fondamentale tanto quanto il processo creativo stesso. Naturalmente, lungo il percorso ho incontrato delle difficoltà, in particolare nell’imparare a bilanciare la visione artistica con i vincoli del mondo reale. Ma ogni progetto e ogni collaborazione mi hanno offerto nuove opportunità di crescita, che alla fine mi hanno portato a fondare il mio studio.

Ci sono architetti, designer o artisti del passato o contemporanei ai quali si ispira particolarmente?

Al momento trovo grande ispirazione nel design italiano, in particolare nel mondo del product design. C’è una certa filosofia alla base che incoraggia a rallentare, assaporare la vita e trovare la bellezza nelle cose di tutti i giorni. Ammiro profondamente il modo in cui i designer italiani riescono a creare oggetti che non solo sono visivamente distintivi, ma anche incredibilmente ben studiati nella forma e nella funzione. Questo equilibrio ponderato tra estetica e funzionalità risuona fortemente con il mio approccio al design. 

C’è un suo progetto cui tiene in modo particolare?

È difficile scegliere un solo progetto, poiché ognuno di essi ha un significato particolare e presenta una serie unica di sfide e scoperte. Ogni spazio che progettiamo riflette non solo un momento particolare del percorso creativo dello studio, ma anche il carattere del luogo in cui si trova. Il contesto è essenziale: cerchiamo sempre di creare qualcosa che sia radicato nell’ambiente circostante, sia dal punto di vista culturale, storico o atmosferico.

Come mai ha scelto propio la città di Milano come sede all’estero?

Milano mi ha sempre affascinato molto, non solo come capitale del design, ma anche come città con un profondo apprezzamento per l’estetica, l’artigianato e lo stile di vita. Qui c’è un certo ritmo di vita che trovo incredibilmente stimolante. È un luogo in cui il design fa parte della quotidianità, dagli interni e dall’architettura alla moda e al cibo. Questo ambiente creativo coinvolgente mi è sembrato il contesto ideale per la crescita sia personale che professionale. 

In sintesi, come definirebbe il suo lavoro, quali elementi stilistici, materiali, forme e filosofia lo distinguono?

Sono specializzata principalmente nella progettazione di interni pubblici, con una forte attenzione al settore alberghiero, della ristorazione e del catering. Negli ultimi anni ho anche ampliato l’ambito di attività dello studio includendo la progettazione di arredi, creando pezzi su misura, lampadari a sospensione e installazioni artistiche che si integrano armoniosamente in ogni progetto.

Lo stile del nostro studio può essere descritto come minimalismo vivace: forme pulite e studiate abbinate ad accenti audaci, materiali tattili e dettagli espressivi. È un equilibrio tra sobrietà e personalità, dove ogni elemento ha uno scopo preciso e allo stesso tempo conferisce calore ed energia allo spazio.

Ciò che definisce veramente il nostro approccio è l’attenzione all’impatto emotivo. Considero sempre come si sentiranno le persone quando entreranno in uno spazio, che tipo di atmosfera, ricordo o reazione potrà suscitare il design. Per me e il mio team, il design è qualcosa di più dell’estetica o della funzionalità: è la creazione di esperienze che risuonano a livello umano. 

Visita lo Studio Shoo