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20 Novembre 2025 / / La Gatta Sul Tetto

La fine dell’anno si avvicina e come di consueto i più famosi brand di vernici hanno annunciato le tendenze colore 2026. Scopriamole in questo articolo.

Universal Khaki by Sherwin Williams

In attesa della proclamazione del colore dell’anno da parte dell’istituto più autorevole, il Pantone Color Institute™, prevista per inizio dicembre, abbiamo già qualche indizio. Basta dare un’occhiata alle scelte dei più famosi brand di vernici, che hanno già annunciato le tendenze colore 2026. Anche se, a mio modesto parere, il colore 2026 Pantone sarà ben diverso (io punto su un rosa cipria o un verde turchese, staremo a vedere).

Le scelte dei brand americani per il 2026

Le selezioni di colore per il 2025 sono state dominate da tonalità scure e intense di marroni, viola e malva. A suggellare il trionfo del marrone ci aveva pensato proprio Pantone, con il suo Mocha Mousse.

L’enfasi sui toni profondi e scuri nel 2025 sembra aver influenzato le scelte dei maggiori brand americani per il 2026, che continuano a puntare su neutri intensi o colori ricchi e profondi.

Per esempio Behr mantiene l’enfasi sui colori scuri e ricchi per il terzo anno di seguito, scegliendo per il 2026 Hidden Gem. La “gemma nascosta” è un verde giada profondo leggermente desaturato. I colori coordinati spaziano da neutri caldi a toni terrosi e scuri, che tentano di riscaldare una tinta decisamente fredda.

Benjamin Moore resta nella gamma dei marroni, e dopo il Cinnamon Slate del 2025 propone per il 2026 Silhouette, un marrone scuro proposto come alternativa al nero. Si tratta di un colore simile alla terra d’ombra bruciata con un sottotono carbone, che secondo il brand è adatto a contesti eleganti e sofisticati. Gli esperti di Benjamin Moore hanno selezionato una sobria palette di tonalità chiare e di mezzitoni da abbinare a Silhouette. La collezione si chiama “Refined Elegance”, e forse l’accostamento più riuscito è quello con Swiss Coffee.

Glidden propone Warm Mahogany, un rosso ricco e terroso, da abbinare a una palette che sembra ricalcare quella di Behr.

Per trovare un colore dell’anno luminoso e non troppo impegnativo dobbiamo affidarci a Sherwin-Williams, con il suo Universal Khaki. Definito come “classico semplice ed elegante”, Universal Khaki, un beige caldo e cremoso, che crea un’atmosfera avvolgente grazie ad un leggero sottotono giallo.

Tendenze colore 2026, i brand europei e l’assolo del blu

Per trovare tendenze colore 2026 che si discostano un po’ dobbiamo tornare in Europa. Si tratta del blu proposto dal brand del gruppo Akzo Nobel, Dulux. Anzi, si tratta di ben tre blu, raggruppati nella collezione The Rhythm of Blues”.

I tre colori blu che Dulux ha selezionato come “hero blue colours” (eroi del blu) per le loro tendenze colore del 2026 sono:

Mellow Flow™ un blu carta da zucchero chiaro e arioso

Free Groove™, un blu carta da zucchero chiaro e arioso

Slow Swing™ un blu scuro quasi nero

In pratica, si tratta di tre diverse sfumature di indaco, che secondo Dulux offrono una scelta versatile e flessibile per spazi rilassanti e accoglienti.

Per gli abbinamenti, Dulux propone due scelte per ciascun colore, entrambe in contrasto sia per la temperatura di colore più calda, sia per le tonalità selezionate tra i colori complementari.

Il brand danese Jotun Lady,  propone la collezione  Soulful Spaces, articolata in tre palette, ognuna composta da otto tonalità selezionate per lavorare armoniosamente insieme. Approfondiremo la collezione Jotun in un articolo a parte, tuttavia vi facciamo notare che le suggestioni di oltreoceano trovano un’eco anche nel vecchio continente. Lo si vede nella tonalità Coffee, un marrone scuro che richiama il Silhouette di Benjamin Moore, o nel verde scuro di Wild Ivy, che ricorda l’Hidden Gem di Behr.

Tendenze colore 2026
Coffee by Jotun

Scopri tutti i nostri articoli sui colori

20 Novembre 2025 / / ChiccaCasa

Pavimenti in palladiana: li hai trovati in casa e non sai da dove partire per valorizzarli?
Quelle scaglie di marmo che disegnano trame irregolari raccontano una storia: basta poco per trasformarle nel punto di forza della tua casa.

Quando si eredita o si acquista una casa con più di cinquant’anni, può capitare di ritrovarsi davanti a pavimenti che raccontano una storia. Spesso la prima reazione è quella di coprirli, ma la verità è che molti di questi rivestimenti, come la palladiana, sono autentici tesori da valorizzare.

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Credits immagini: 1; 2; 3.

Come home stylist, ho visto spesso case trasformarsi completamente proprio grazie alla scelta di conservare e reinterpretare questi pavimenti d’epoca, trovando il giusto equilibrio tra memoria e contemporaneità.

Qui scopri come arredare con un pavimento in palladiana, come abbinarlo ai mobili e ai colori giusti e come armonizzarlo con il tuo stile personale.

Ciao, sono Federica, home stylist.
Valorizzare i pavimenti originali è parte della mia missione.

Stai arredando casa e non sai da dove partire?

Ti regalo la guida “Arredare da zero”: ti arriva via mail in automatico quando ti iscrivi alla newsletter di Chiccacasa.

Scopri come possiamo lavorare insieme, per rendere unici i tuoi spazi domestici.

Cos’è il pavimento in palladiana

La palladiana è un pavimento composto da scaglie irregolari di marmo o pietra naturale, incastonate in un letto di cemento o resina. Ogni tessera viene posata a mano e levigata in seguito, creando un mosaico unico, mai uguale a un altro.

È proprio questa imperfezione a renderlo così affascinante: il risultato è un effetto dinamico, ricco di sfumature e contrasti.

Spesso si confonde la palladiana con la graniglia o con il segato di marmo, ma si tratta di pavimenti diversi.

  • Nel terrazzo veneziano, i granuli sono finissimi e il risultato è una superficie quasi uniforme, simile a un monocromo punteggiato.

  • Nella graniglia, i frammenti sono piccoli e impastati insieme al cemento in piastrelle.

  • Nel segato di marmo le scaglie hanno tutte dimensioni anche molto diverse tra loro e vengono, come per la graniglia, amalgamate a formare delle piastrelle. Quindi, non vengono posate le singole scaglie di marmo, ma le piastrelle.

La palladiana, invece, è formata da tessere irregolari e con bordi frastagliati, di dimensioni abbastanza regolari, posate singolarmente. La fuga tra i frammenti di marmo è ben visibile e ampia.

Credits immagine

Come arredare con un pavimento in palladiana?

La palladiana è più versatile di quanto si pensi: può adattarsi a stili diversi, se armonizzata con criterio.

Non è formale come un classico pavimento in marmo, quindi può reggere bene anche qualche elemento più natural o rustico (ma non prenderla come una regola generale, è sempre da valutare caso per caso).

Delinea un pattern un po’ disordinato, non schematico come quelli tipici dei pavimenti in cementine. Per questo, tutto quello che si trova al di sopra del pavimento può bilanciare il caos attraverso simmetrie, linee pulite e ordine visivo.
No, non sto dicendo che devi avere interni minimal e noiosi, anzi!

Arredare con la palladiana significa trovare il giusto equilibrio tra il suo movimento visivo e gli elementi che lo circondano. Ecco qualche ispirazione.

Ruba i suoi colori e mescolali con i tuoi

Il punto di partenza è il colore del pavimento: puoi attingere ai colori delle scaglie di marmo e scegliere sfumature più chiare o più scure da ripetere, per esempio, sulle pareti o su mobili più grandi.
Non farti da parte: il pavimento non deve essere una gabbia, ma una possibilità in più di creare contrasti cromatici introducendo i tuoi colori felici, quelli che ti fanno stare bene ogni giorno.
Se non li conosci ancora, puoi scoprirli con il RAH test: uno strumento che ti aiuta a individuare le tinte più in armonia con la tua personalità, quelle che appartengono ai tuoi ricordi felici e che migliorano il tuo benessere in casa.

Una volta stabiliti tuoi colori di riferimento, calibra la palette affinché lo spazio rispecchi i tuoi gusti in termini di contrasti di chiaro e scuro e caldo e freddo.

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Credits: 1., 2., 3.

Ecco alcune idee per stupire.

  1. Soffitto colorato. Il color capping non è solo un trend, ma una tecnica per portare lo sguardo verso l’alto. Funziona benissimo sia con pareti bianche che con pareti colorate. è vero che un soffitto più scuro delle pareti fa sembrare queste ultime un po’ più basse, ma è anche vero che non devi avere necessariamente un soffitto altissimo, per sposare questa scelta.

  2. Pareti bicolor e finta boiserie. Puoi colorare le pareti di due colori: uno che parte dal battiscopa e sale fino a circa un terzo della parete (o di più, se preferisci) e un altro, che completa la parete fino al soffitto. Possono essere colori della stessa tonalità declinati in sfumature diverse oppure un neutro e un colore (ma, in realtà, le combinazioni sono infinite).

  3. Porte colorate. Soprattutto se le tue sono porte originali in legno massello il mio consiglio è sempre di tenerle e magari ridipingerle. Quale occasione migliore di questa per scegliere una tinta diversa dal solito bianco RAL 9010? Questa scelta fa per te soprattutto se preferisci tenere le pareti bianche e aggiungere il colore attraverso arredi e accessori.
    Con la palladiana stanno benissimo anche porte in vetro e metallo colorato.

  4. Il colore della fuga può diventare il colore guida della tua casa. Non di rado il materiale che intercorre tra una tessera di marmo e l’altra è nero o colorato. Bene, quel colore, se ti piace, può diventare un filo conduttore da ripetere in ogni stanza attraverso piccoli dettagli.

Che pavimento abbinare alla palladiana?

Se la palladiana è presente solo in una o alcune stanze della casa, quale pavimento accostare?
Io ti suggerisco di evitare tutti i materiali effetto qualcosa”, come grès effetto legno e marmo, pratici, ma non autentici, come invece è la palladiana.
Meglio optare per un bel parquet oppure, per resina o microcemento che creano un effetto pulito e uniforme, enfatizzando la palladiana.

E lo so, probabilmente in casa hai trovato anche altri pavimenti particolari come graniglia o segato di marmo.
Qui trovi un approfondimento su cosa mettere tra due pavimenti diversi, utile soprattutto se devi abbattere una parete e mantenere i pavimenti.

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Quali materiali scegliere per i mobili, con un pavimento alla palladiana?

  • Legno. Il legno può esaltare o spegnere una palladiana, tutto dipende da luminosità, sottotono e tinta. Quello ben rifinito (non grezzo) sta meglio con il marmo. Per scegliere l’essenza è sempre bene analizzare con cura i colori del pavimento.

  • Vetro: quello cannettato porta modernità e linearità e si può usare su ante di vetrinette, porte o box doccia.
    In generale, il vetro apporta leggerezza e per questo si sposa bene anche con i pavimenti più variegati.

  • Metalli: sia i metalli preziosi come ottone e acciaio lucido, sia i metalli opachi colorati sono perfetti con la palladiana.

  • Tessuti: si presta a molteplici abbinamenti materici. L’unico elemento a cui fare un po’ attenzione sono le fantasie, che devono andare d’accordo con il pavimento.

  • Marmo: via libera a superfici come top della cucina o piano del tavolo, in uno dei marmi presenti nelle tessere.

Quale tappeto sul pavimento in palladiana interno?

Inserisci tappeti a tinta unita nelle zone in cui vuoi alleggerire la trama del pavimento.
Non devono essere per forza chiari: puoi scegliere toni medi o scuri se hai bisogno di ancorare visivamente lo spazio o se stanno meglio con il pavimento.

Perché la palladiana funziona con gli stili moderno e mid-century

Modernariato, stile Mid Century e arredi moderni e monocolore dalle linee semplici o organiche, stanno benissimo con la palladiana.

  • Posso usare mobili moderni con un pavimento in palladiana? Se questo è il tuo cruccio, ti tranquillizzo subito. La risposta è sì.
    Gli arredi moderni dalle forme rigorose o sinuose alleggeriscono il pavimento, ma, allo stesso tempo lo valorizzano.
    Se vuoi vedere esempi di mobili e complementi perfetti per questo tipo di pavimento, dai un’occhiata al catalogo Hiro Design, che propone arredi a tinta unita di alta qualità in acciaio verniciato, made in Italy, dal design semplice e contemporaneo

  • Arredi di modernariato o in stile mid-century o anni ‘70 rappresentano un altro ottimo esempio di abbinamento con la palladiana. Le vibes sono quelle del primo ventennio della seconda metà del ‘900, periodo in cui la palladiana era molto popolare. Stanno bene insieme perchè le linee senza tempo di questi arredi eleganti sono inesorabilmente legate a quelle della palladiana.

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Credits: 1; 2; 3; 4.

Il suo nemico giurato? Se i tasselli sono in marmo, gli stili rustico e industrial: legni o metalli grezzi, pietre o mattoni a vista e arredi troppo lavorati tolgono leggerezza e fanno scivolare facilmente verso l’effetto “casa vecchia”, poco coerente con la natura elegante e artigianale della palladiana. Le tipologie di palladiana che reggono meglio questo stile sono quelle in pietra o in porfido e quelle in marmo costituite da tinte neutre e chiare.

Prendi comunque questo discorso con le pinze, perchè un buon progetto d’arredo può sicuramente aiutarti a mettere d’accordo il tuo stile preferito con il pavimento e gli altri elementi fissi della casa.

Come valorizzare un pavimento in palladiana rovinato

Se la tua palladiana mostra segni di usura, niente panico: è un materiale che si presta bene al restauro.
La levigatura può eliminare graffi e opacità, riportando alla luce le venature naturali del marmo.

La lucidatura è utile per riportare brillantezza al marmo.
Se una tessera della tua palladiana si è staccata, è possibile riattaccarla con prodotti specifici.

Hai un pavimento in palladiana e non sai come abbinarlo ai colori e agli arredi della tua casa?
Scopri le mie consulenze di home styling online: ti aiuto a valorizzare quello che hai già, rendendo la tua casa unica, accogliente e coerente con il tuo stile.

19 Novembre 2025 / / Romina Sita

Read Time:8 Minute

Quante volte hai sentito parlare di palette colori per la casa? E quante volte, guardando palette (e interni di case) su Pinterest o Instagram, hai pensato: “Bellissime… ma io come faccio a creare la mia?”
Ti capisco bene: quando si tratta di scegliere colori per gli ambienti in cui viviamo davvero (e non immagini perfette create ad-hoc per il web e le riviste), la paura di sbagliare è dietro l’angolo. Paura di rovinare o peggiorare la situazione, di fare acquisti sbagliati, di ritrovarsi con uno spazio che “non funziona” e non saperne il perché.
In questo articolo ti mostro 3 modi semplici ed efficaci per scegliere (o costruire) la palette colori della tua casa. (Se non sai cos’è una palette colori, ti invito a leggere questo articolo).

INDICE DEI CONTENUTI
“Mi piace… ma qualcosa non funziona”
Immagina quanto ti sarà tutto chiaro
Prima di tutto, osserva la tua stanza
Modalità #1
Modalità #2
Modalità #3
Una volta arrivata fino a qui, ecco cosa succede

“Mi piace… ma qualcosa non funziona”

Se stai arredando casa, o rinnovandola, potresti riconoscerti in una di queste situazioni:

  • Guardi la tua casa e senti che c’è qualcosa che stona, anche se non sai cosa.
  • Hai paura di comprare qualcosa e poi pentirti.
  • Hai tante idee… ma non sai metterle insieme.
  • Vorresti una casa accogliente, coerente e che ti rappresenti, ma non sai da dove partire.

È normale.

Siamo bombardati da immagini bellissime, ma nessuno ci dice come tradurre quel risultato nelle nostre stanze reali, con budget, arredi già presenti e dimensioni di case “normali”.

Non devi essere un interior designer per creare la tua palette colori.
Hai solo bisogno di una guida e di un metodo semplice.

Immagina quando ti sarà tutto chiaro

Tra qualche settimana potresti:

  • Entrare in casa ed essere accolta da uno spazio armonioso.
  • Notare ogni colore è al suo posto.
  • Sentirti rilassata, ispirata, orgogliosa del risultato.
  • Vedere arredi dialogano tra loro.
  • Trovare spazi con personalità, senza essere pesanti o confusi.

E soprattutto: hai scelto tu, consapevolmente.
Non copiando, ma creando uno spazio che ti rappresenta davvero.

Ti va di scoprire come si fa?

Prendi carta e penna che partiamo!

Prima di tutto: osserva la tua stanza

Non si può fare un progetto senza considerare il contesto e gli elementi esistenti.

Osserva la tua stanza, per il momento prendiamo in esame una stanza sola, ad esempio il salotto.

Osserva i materiali della stanza e trascrivili in colori.

Fai un elenco, prendi proprio carta e penna e annota:

  • Colore pavimento
  • Colore pareti
  • Colore porte e infissi
  • Colori prevalenti degli elementi di arredo presenti (legno, metallo, tessuti, vetro)

Già mettere nero su bianco questi, ti aiuta a fare chiarezza, essere consapevole dell’esistente e già guadare la tua casa in modo diverso.

Ora entriamo nel dettaglio e vediamo insieme i tre tipi di scenari che potresti trovarti davanti e come puoi “affrontarli” per scegliere (o costruire) la palette colori della tua casa.

Hai arredi esistenti che ti piacciono, ma qualcosa non va (applicazione sbilanciata)

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Foto di Alex Tyson su Unsplash
Il problema più comune

Ti piace la tua casa, ti piacciono i mobili, non vuoi stravolgere tutto… ma c’è quel maledetto:

“Mi piace… ma non so, c’è qualcosa che non funziona.”

Magari la palette colori della tua stanza è già corretta, ma lo spazio risulta pesante o sbilanciato.

Perché?

Perché i colori non sono distribuiti armoniosamente nello spazio.

Potrebbe essere che:

  • Tutti i gli elementi di uno stesso colore sono raccolti da un lato
  • Gli elementi di un altro colore sono raggruppati da un altro lato
  • La stanza “pesa” in un punto piuttosto che un altro

E questa cosa il tuo cervello la percepisce, anche se non la razionalizzi.

Questo è ciò che intendo per interni piatti… i classici “total white”

Come lo risolvi

Prima di cambiare mobili, chiediti:

“Posso riequilibrare i colori attraverso accessori, tessili o spostando le cose?”

Piccoli interventi possono cambiare tutto:

  • Distribuisci le varie tonalità della tua palette colori in modo più armonioso
  • Aggiungi cuscini, plaid, cornici, tappeti nelle zone “leggere”
  • Introduci elementi chiari nelle zone troppo scure (o viceversa)
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Lo sapevi che posso fare queste correzioni colori anche sulle foto della tua casa?

Un esempio reale (la mia esperienza)

Durante una mia consulenza via WhatsApp una cliente mi dice:

“Romi, il mio salotto mi piace… però c’è qualcosa che non va.”

Aveva ragione.

Analizzando la stanza, ho visto subito che:

  • Divano, mobile TV, tavolino (tutti scuri) erano da un lato
  • Tavolo, camino e sedie (tutti chiari) erano dall’altro lato

Risultava quindi uno squilibrio cromatico che rendeva l’ambiente visivamente pesante.

Cosa abbiamo fatto:

  • “Schiarito” il divano con cuscini chiari
  • Aggiunto sedie scure nella zona pranzo (aveva già in programma di cambiarle)
  • Deciso di dipingere il camino per dargli importanza senza lasciarlo bianco anonimo

Grazie a questi piccoli accorgimenti la persona ha potuto valorizzare la sua stanza open space, creando armonia e senza stravolgere tutto.

Hai arredi esistenti ma vuoi dare nuova vita alla tua casa (effetto total white)

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Foto di Spacejoy su Unsplash
Il problema più comune

Hai già mobili, magari li hai portati dalla casa precedente, oppure li hai scelti quando avevi gusti diversi.
Bene o male ti piacciono, funzionano abbastanza bene… ma lo stesso senti che non ti rappresentano al 100%.

Vuoi cambiare aria, stile, carattere, ma:

  • non vuoi buttare via tutto
  • vuoi aggiungere personalità
  • temi di fare scelte troppo azzardate

Quando fai la lista dei colori, probabilmente scopri che sono tutti neutri… magari neutri e chiari.
E i neutri sono bellissimi e versatili, ma se non sono bilanciati, diventano piatti e anonimi…

Come lo risolvi

Hai due strade:

Vuoi aggiungere colore?

Perfetto.

Scegli un colore che ti emoziona davvero, aiutandoti con:

Un solo colore ben scelto cambia tutto.

Vuoi rimanere neutra ma con stile?

Allora aggiungi un accento neutro, ma scuro:

  • Nero
  • Marrone scuro
  • Grigio grafite

Perché se tutto è neutro, senza un punto di contrasto lo spazio risulta piatto. Dettagli scuri invece aiutano a dare profondità e a rendere lo spazio certamente più interessante e armonico.

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Guarda nell’immagine qui sopra come solo scurendo alcuni elementi percepisci immediatamente la profondità dello spazio, gli arredi non sembrano più allo stesso livello e quindi piatti.

Le 3 combinazioni cromatiche che funzionano sempre
  1. Palette totalmente neutra, con all’interno un tono neutro scuro
  2. Palette prevalentemente neutra + 1 colore di accento
  3. Palette neutra + 1 colore di accento + 1 altro colore a contrasto
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Lo sapevi che posso fare queste correzioni colori anche sulle foto della tua casa?

Quale scegliere? Dipende da te, dal tuo gusto e da quanto ti senti disinvolta nell’osare.

Certamente la 1 e la 2 sono le più semplici da attuare.

Se invece vuoi spingerti un pochino di più e scegliere più colori all’interno della tua palette, ti suggerisco prima di leggere questo articolo e scoprire, attraverso la ruota dei colori, le combinazioni armoniche tra essi.

Parti da zero, o quasi, e vuoi costruire la palette perfetta (carta bianca)

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Foto di Zac Gudakov su Unsplash

Se sei in questa fase

probabilmente il partire da zero e avere carta bianca, ti mette un pò di paura.

In realtà… sei fortunata.

Perché hai la libertà di scegliere e creare la palette colori per la tua casa senza vincoli.

Come lo fai davvero, senza confusione

Apri Pinterest e dedica 1 ora a salvare immagini che ti emozionano.
Non solo interni di case, ma anche:

  • Viaggi
  • Natura
  • Moda
  • Materiali
  • Atmosfere
  • Oggetti che ami

Poi seleziona 10 immagini che parlano davvero di te.
Quelle che, anche guardandole insieme, hanno un filo comune.

Osservale e vedrai emergere:

  • 1 gruppo di colori neutri
  • 1 colore secondario
  • 1 colore di accento

A quel punto puoi creare la tua palette personalissima.

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Lo sapevi che posso fare queste correzioni colori anche sulle foto della tua casa?

Una volta che avrai definito la tua palette colori, ovvero i colori principali della tua stanza, sarai molto più facilitata nella scelta degli elementi di arredo, meglio ancora se accompagni la palette colori da una moodoboard, impaginando su Canva le immagini selezionate e meglio ancora anche da una material board.

Da qui sarà poi molto più semplice scegliere:

  • Divano
  • Parete di accento
  • Lampade
  • Complementi
  • Ecc…

In questo articolo ti mostro a livello pratico come avviene questa trasformazione da moodboard a idea di arredo.

Una volta arrivata fino a qui, ecco cosa succede

Scoprirai che scegliere la palette colori per la tua casa non è più un salto nel vuoto, ma un processo consapevole:

  • Osservi
  • Capisci cosa manca
  • Definisci la direzione
  • Aggiusti o costruisci la tua palette
  • Prendi decisioni con sicurezza

E soprattutto, la tua casa inizia davvero a parlare di te.

Questo dell’immagine qui sotto è un salotto con una palette colori ben definita e ben applicata nei vari elementi di arredo. Osserva attentamente ogni tacca colore e guarda come quel colore viene ripetuto qua e là all’interno dello spazio: è questo il segreto di un interno cromaticamente armonico.

Esaminiamo nel dettaglio:

– L’arancione lo ritroviamo nel cucino, nel plaid, nel fiore, nell’immagine sul poster, nella candela sul tavolo, nella coperta sul letto (a destra)
– Il beige nel portavaso nella pianta, nel legno del tavolino, nelle cornici dei poster, nel plaid
– Il bianco sporco nelle pareti, nel divano, nel tappeto e nel vaso
– Il nocciola chiaro nel cuscino e nello sfondo dei poster
– Il nocciola scuro nel quadro grande e nel pavimento
– Il verde nel fogliame della pianta a sinistra e nel vaso sul tavolino

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Foto di Lisa Anna su Unsplash

Un esercizio per te

Ora tocca a te, osserva il tuo salotto e poniti queste 2 domande:

  1. Da quante tacche colore è composta la palette?
  2. I singoli colori sono ripetuti e disposti qua e là all’interno dello spazio?

Se ti fa piacere, ti leggo (e rispondo) qui sotto nei commenti.

Buon lavoro e ti lascio scegliere la palette colori per la tua casa.

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19 Novembre 2025 / / ChiccaCasa

Stai ristrutturando un bagno ed è arrivato il momento di scegliere i sanitari.
A terra o sospesi? I modelli sospesi sono attualmente i più diffusi, ma tu senti, con quella lucidità istintiva che non sbaglia, che i sanitari a terra fanno al caso tuo.
Ascoltati: non sei in controtendenza.

I modelli a terra contemporanei hanno forme eleganti ed essenziali e in molte situazioni rappresentano la scelta più sensata: quando stai lavorando con uno scarico esistente e il budget è già provato dalla ristrutturazione, o semplicemente quando desideri qualcosa di solido, affidabile e coerente con il tuo gusto.

Siamo abituati a pensare ai sospesi come la norma, ma ciò che è più popolare non è una soluzione valida per tutti e, credimi, oggi il mercato offre sanitari a terra davvero notevoli.

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Quando scegliere i sanitari a terra (e perché smettere di demonizzarli)

Sono diversi i casi in cui i sanitari a terra sono preferibili a quelli sospesi. Vediamone quattro.

1. Estetica attuale

I modelli filomuro di ultima generazione, con linee morbide o più geometriche, sono eleganti quanto i sospesi.
Nel bagno moderno, la differenza estetica è ormai sottile.

2. Sono spesso più convenienti

Un vantaggio enorme quando stai concludendo una ristrutturazione e non vuoi aprire altri capitoli.
L’installazione è più semplice e, in molti casi, anche meno impattante sul budget.

3. Con gli scarichi preesistenti sono impeccabili

Se stai ristrutturando o rinnovando un’abitazione storica con scarico a pavimento, si collegano in modo diretto, pulito e immediato. In molte ristrutturazioni puoi mantenerli senza modificare l’impianto.

4. Offrono una solidità rassicurante

La base appoggiata a terra dà una sensazione di stabilità piena. Per molte persone è un valore imprescindibile, non un dettaglio.

L’evoluzione dei sanitari a terra

Per anni li abbiamo considerati tradizionali, ma oggi hanno fatto un salto enorme: proporzioni più curate, ceramiche migliorate, sistemi di scarico ottimizzati.
Con i modelli filomuro non esiste più quel vuoto complicato tra sanitario e parete. La superficie continua è più ordinata, gestibile e pratica nella quotidianità.

Materiali e finiture diverse

La ceramica si conferma il materiale più igienico, resistente e durevole.
Opaco o lucido? Ecco cosa cambia davvero.

  • Opaco: più contemporaneo e maschera meglio impronte e gocce.

  • Lucido: riflette la luce, alleggerisce, ottimo nei bagni piccoli o poco luminosi.

Ritorno al colore (finalmente)

I sanitari colorati sono di nuovo sul mercato ed è un ritorno sensato che aspettavo da molto.
Le case stanno diventando troppo neutre, troppo simili tra loro.
Il colore nel bagno aggiunge identità e carattere, senza trasformazioni radicali.

In sostanza, ad oggi, per i sanitari sospesi, ci sono davvero tante finiture tra cui scegliere.

Forme e stile: come scegliere quella giusta

I sanitari a terra si inseriscono con naturalezza in qualunque stile d’arredo: sono versatili, equilibrati e capaci di dialogare con materiali, colori e proporzioni molto diverse.
La scelta più importante non è il “modello” in sé, ma la forma, perché definisce il carattere del bagno e crea continuità con ciò che già hai in casa.

Se ami le linee morbide: scegli i modelli stondati

Le forme arrotondate hanno una presenza più gentile e accogliente.
Funzionano benissimo quando l’ambiente contiene già elementi organici:

  • mobili con angoli smussati,

  • specchi ovali o a goccia,

  • lampade con profili curvi,

  • texture naturali e un mood leggermente retrò.

A livello visivo, il sanitario stondato alleggerisce e addolcisce lo spazio: è perfetto se desideri un bagno più fluido e meno rigido nelle geometrie.

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Se preferisci linee pulite: scegli i modelli squadrati

I modelli squadrati hanno un’estetica più architettonica e rigorosa.
Offrono una presenza grafica nitida e si armonizzano con ambienti che puntano alla linearità:

  • mobili minimal senza maniglie,

  • superfici sottili e ben definite,

  • piastrelle rettangolari o con pattern geometrici, come le cementine esagonali o quelle che formano un pattern a cubi,

  • arredi ispirati al contemporaneo, al mid-century più essenziale, ma anche al vintage.

La loro forma più decisa aiuta a creare ordine visivo, soprattutto in bagni con volumi netti e proporzioni chiare.

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Un principio semplice (ma potentissimo) per far funzionare tutto

Ripetere la stessa tipologia di forma, morbida o squadrata, in tutta la casa crea un filo conduttore coerente.
È un trucco da stylist che rende l’ambiente più curato e personale, dando la sensazione di un progetto pensato nel dettaglio.

Funzionalità e comfort: i dettagli che contano davvero

Oltre all’aspetto estetico, la funzionalità rappresenta un criterio decisivo nella scelta.
Ecco i fattori interessanti da ricercare nei tuoi nuovi sanitari da terra.

  • Scarico efficiente. Le nuove tecnologie di scarico, ad esempio, assicurano una maggiore efficienza idrica, riducendo il consumo d’acqua e migliorando la silenziosità.

  • Rimless (senza bordo). Molti modelli sono dotati di sistemi rimless, cioè privi di bordo interno, che impediscono l’accumulo di sporco e facilitano la pulizia quotidiana.

  • Chiusura rallentata: piccolo dettaglio che aumenta la comodità e la durata del prodotto.

  • Modelli ibridi. Accanto ai modelli tradizionali, si diffondono versioni ibride che combinano l’estetica dei sanitari sospesi con la solidità dei modelli a terra. L’obiettivo è offrire il massimo comfort con un impatto visivo leggero.

  • Soluzioni in set. Molte collezioni propongono set completi, in cui vaso, bidet e lavabo condividono lo stesso linguaggio stilistico. Si tratta di una scelta particolarmente indicata per chi desidera un bagno coerente e dal carattere definito, senza dover ricorrere a soluzioni personalizzate.

Sanitari a terra e bagni piccoli

Nei bagni di piccole dimensioni, la compattezza diventa un elemento essenziale: alcuni produttori offrono versioni salvaspazio.

I sanitari a terra standard hanno profondità che oscillano di solito tra 52 e 56 cm. I modelli salvaspazio, invece, sono progettati per ridurre l’ingombro senza sacrificare il comfort: la profondità scende spesso a 45-48 cm, con un risparmio reale di fino a 7-10 cm.
Può sembrare poco, ma in un bagno piccolo fa una differenza enorme: permette passaggi più agevoli, apre visivamente lo spazio e rende più funzionale anche la disposizione dei mobili. Se il bagno è stretto o se la porta si apre verso l’interno, i sanitari compatti diventano una scelta intelligente, pratica e sorprendentemente elegante.

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In sintesi: perché scegliere i sanitari a terra oggi

Se stai valutando i sanitari a terra, ecco un recap essenziale , chiaro, pratico e immediato per orientarti con consapevolezza:

  • restano contemporanei, eleganti e puliti nelle forme, grazie ai modelli filomuro di nuova generazione;

  • risultano più convenienti da installare, soprattutto quando il budget è già stato assorbito dalla ristrutturazione;

  • con scarichi preesistenti, soprattutto a pavimento, rappresentano la scelta più semplice, lineare e sensata;

  • garantiscono una solidità rassicurante, amata da chi cerca stabilità e comfort;

  • oggi offrono tante finiture tra cui scegliere;

  • il ritorno del colore permette di dare identità al bagno;

  • forme diverse – stondato o squadrato -rendono facile l’abbinamento allo stile della casa;

  • includono funzionalità avanzate come l’opzione rimless, scarichi ottimizzati, chiusure rallentate e modelli ibridi;

  • esistono anche versioni compatte, perfette per ottimizzare lo spazio nei bagni piccoli.

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18 Novembre 2025 / / Casa Poetica

Organizzare i materiali artistici - Casa Poetica

Organizzare materiali artistici non è facile, soprattutto se sei una persona creativa che tende a comprare senza pensarci troppo. Colori di ogni tipo, matite, pennelli, fogli, pastelli, righelli… spesso finiscono sparsi in tutta la casa. Il risultato è che quando arriva l’ispirazione ti ritrovi a cercare tra cassetti, scatole e pile di carte, perdendo tempo ed energia.

Un ambiente caotico non solo rallenta, ma pesa anche sulla mente. Al contrario, sapere dove si trova ogni cosa rende più semplice iniziare, concentrarsi e portare a termine i progetti. Dopo il decluttering, il passo successivo è creare un sistema che ti aiuti davvero a gestire i materiali artistici giorno dopo giorno.



Colori: come organizzare materiali artistici senza sprechi

I colori sono la parte più entusiasmante ma anche la più difficile da gestire: tubetti mezzi secchi, tempere dimenticate, acquerelli che girano da una stanza all’altra. Il primo consiglio è separarli per tipologia — acrilici, acquerelli, tempere, oli — e riporli in scatole trasparenti o cassettiere etichettate.

Controllali periodicamente: se un colore è secco o inutilizzabile, liberati dello spazio che occupa. Ricorda che i contenitori chiusi e ordinati evitano di comprare doppioni perché ti mostrano subito cosa hai. Un trucco utile: tieni i colori che usi più spesso in un vassoio dedicato, a portata di mano, mentre le scorte possono stare in contenitori chiusi.

Organizzare i colori - Casa Poetica

Trattare sempre il materiale con cura



Pennelli e strumenti da disegno: cura e manutenzione

Per organizzare materiali artistici non basta trovare un posto, serve anche mantenerli in buone condizioni. I pennelli, ad esempio, vanno lavati subito dopo l’uso (sapone neutro e acqua tiepida per acrilici e oli, acqua pulita per acquerelli) e lasciati asciugare in orizzontale o con le setole verso il basso. Poi riponili in barattoli o in astucci arrotolabili con scomparti separati.

Gli strumenti da disegno — matite, temperini, pastelli, carboncini, righelli, gomme — tendono a sparpagliarsi ovunque. Suddividili in scatole con divisori o in astucci rigidi: le punte non si rovinano e sai sempre cosa hai. Un’idea utile è preparare un kit base con matite, temperino, gomma e righello: così, anche nei momenti di caos, hai subito a portata gli strumenti essenziali.



Fogli, sketchbook e tele: protezione e ordine visibile

La carta è delicata e se non la organizzi rischia di stropicciarsi o rovinarsi. Fogli e cartoncini singoli vanno conservati in cartelline rigide o portadisegni piatti, etichettati in base alla grammatura o alla destinazione d’uso (acquerello, schizzo, disegno tecnico). Gli sketchbook, invece, si conservano bene in verticale su una mensola o in scatole etichettate, separando quelli in corso da quelli finiti.

Le tele occupano spazio e meritano una gestione a parte: conservale in verticale con un divisorio, dividendo quelle vuote da quelle già dipinte. Se hai quadri in corso, coprili con carta velina o fogli protettivi per evitare polvere e graffi.



Soluzioni salva-spazio per piccoli ambienti

Non tutti hanno un atelier o uno studio. Se lavori in spazi condivisi, i carrellini multipiano sono ideali: sul ripiano inferiore puoi tenere i blocchi e i fogli più grandi, su quelli intermedi i barattoli di pennelli e temperini, su quello superiore i colori che usi più spesso. Così tutto si muove con te e non invade la casa.

Anche le scatole trasparenti impilate sono utilissime, a patto di etichettarle chiaramente. L’obiettivo è sempre lo stesso: aprire e trovare subito ciò che ti serve, senza dover svuotare mezza stanza.

Soluzioni salvaspazio - Casa Poetica

Carrellino multipiano salvaspazio



Organizzare materiali artistici: da caos a ispirazione

Organizzare materiali artistici non significa diventare maniaca dell’ordine, ma semplificarti la vita creativa. Pennelli puliti, matite appuntite, fogli protetti: piccoli gesti che fanno una differenza enorme. Uno spazio ordinato ti restituisce tempo ed energia, e ti permette di dedicarti al meglio a ciò che ami davvero: creare.

Se però ti senti sommersa da scatole, colori e fogli, non preoccuparti: non sei la sola. Possiamo lavorare insieme per costruire un sistema pratico e su misura per te, con una consulenza personalizzata anche a domicilio. Scrivimi e trasformiamo il tuo caos artistico in uno spazio ordinato e ispirante.





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18 Novembre 2025 / / Coffee Break


Quando, nell’estate del 2024, ci è stato affidato l’incarico di trasformare un
edificio industriale dismesso di circa 1.500 mq nella nuova sede del Balletto
di Roma a Monterotondo, abbiamo scelto di partire dall’ascolto: delle esigenze
della
scuola di danza, del ritmo del loro lavoro quotidiano, dell’identità che questa realtà porta
con sé.
Per noi di
CAFElab Architetti, progettare questi spazi ha significato immaginare un luogo in cui danza,
formazione e comunità potessero convivere con naturalezza.

Il cuore dell’edificio: spazi fluidi e relazioni

L’edificio originale presentava vincoli e potenzialità: una lunga parete
vetrata affacciata su via Salaria — in parte oscurata da vecchi cartelloni
pubblicitari e superfetazioni — e tre facciate quasi cieche con ingressi poco
leggibili. All’interno, la struttura in cemento armato con ampie campate
prometteva piena libertà distributiva.

L’accesso alla scuola è oggi un piccolo gioco percettivo: da un ingresso
discreto si attraversa un vestibolo di altezza contenuta, per poi aprirsi
improvvisamente nel grande vano centrale, uno spazio a tutta altezza che
diventa cuore e bussola dell’edificio. Questo ambiente luminoso accoglie e
orienta, intrecciando i percorsi quotidiani di allievi, docenti e
visitatori.
Qui ogni elemento è progettato per favorire comfort e riconoscibilità: la
reception centrale separa i visitatori dagli studenti, un divanetto su misura,
nel caratteristico arancione istituzionale, introduce il codice cromatico che
accompagna tutto il progetto.
Un portale colorato accoglie i più piccoli nelle loro aree dedicate,
diventando un riferimento immediato e un segno giocoso che dà continuità a un
luogo costruito sulle relazioni.

Volumi, trasparenze e visione urbana

Sul fronte di via Salaria si apre la grande superficie vetrata che ospita la
sala danza principale, uno spazio ampio e luminoso, trasformabile in due
ambienti indipendenti grazie alle pareti mobili. Durante il giorno, la vetrata
riflette il ritmo della strada; al tramonto, si accende come una lanterna
urbana, rendendo visibile la coreografia di gesti e movimenti che anima
l’interno. Un dialogo costante con la città, che restituisce al contesto un
frammento di vita artistica in evoluzione.

Materiali, esperienza e comunità

La selezione dei materiali risponde a criteri di prestazione tecnica,
durabilità e identità progettuale. Le pavimentazioni Harlequin garantiscono
sicurezza e comfort per i danzatori; l’illuminazione Disano assicura una resa
luminosa controllata e uniforme, sia nelle sale sia nelle aree di passaggio.

Il risultato è un ambiente pensato per sostenere la pratica quotidiana, ma
anche per diventare punto di riferimento culturale e sociale per la comunità
locale.

Scheda tecnica

  • Luogo: Monterotondo (RM), Italia;
  • Cliente:
    Balletto di Roma SCARL;
  • Area: circa 1.500 m²;
  • Anno: 2025;
  • Attività: progettazione architettonica, direzione lavori, arredi su
    misura;
  • Prodotti e materiali: pavimentazioni Harlequin, illuminazione
    Disano.

Balletto di Roma in Monterotondo: architecture for dance


In the summer of 2024, we were entrusted with transforming a 1,500 m²
disused industrial building into the new headquarters of the Balletto di
Roma in Monterotondo. From the very beginning, we chose to listen— to the
needs of the company, to the rhythm of their daily work, and to the identity
that this institution brings with it. For us at
CAFElab Architetti, designing these spaces meant imagining a place where dance, education,
and community could coexist naturally.

The Heart of the Building: Fluid Spaces and Connections

The existing structure presented both constraints and opportunities: a long
glazed wall facing Via Salaria—partially hidden by old billboards and
additions—and three almost blind facades with barely readable entrances.
Inside, the reinforced concrete frame with wide spans offered generous
freedom for spatial reorganization.

Today, the entrance to the school unfolds as a subtle perceptual sequence:
from a discreet access point, one passes through a low vestibule that
suddenly opens into the large central hall, a double-height space that
becomes the core and compass of the entire project. This luminous
environment welcomes and guides, weaving together the daily paths of
students, teachers, and visitors.
Every element is designed to support comfort and identity: the central
reception defines flows, while a custom-designed bench in the institution’s
signature orange introduces the chromatic code that runs throughout the
project.

A colored portal guides younger students toward their dedicated areas,
becoming an immediate and playful landmark that reinforces the relational
character of the building.

Volumes, Transparency, and Urban Presence

On the Via Salaria front, a large glazed façade reveals the main dance
studio—a spacious, bright environment that can be divided into two
independent rooms thanks to movable partitions. During the day, the glass
surface reflects the pace of the street; at dusk, it glows like an urban
lantern, offering passersby a glimpse of the gestures and movement unfolding
inside. A continuous dialogue with the city that returns to the urban fabric
a fragment of artistic life in evolution.

Materials, Experience, and Community

The selection of materials follows criteria of technical performance,
durability, and identity. Harlequin flooring ensures safety and comfort for
dancers; Disano lighting provides uniform and controlled illumination both
in the studios and in shared areas.
The result is an environment conceived to support daily practice while
becoming a cultural and social reference point for the local community.

15 Novembre 2025 / / La Gatta Sul Tetto

L’Agriturismo Corte Pravecchio è un progetto che Fonde tradizione e modernità, anche grazie agli arredi di design firmati Carl Hansen & Søn.

agriturismo Corte Pravecchio

All’agriturismo Corte Pravecchio il caos cede il suo posto al silenzio, alla lentezza ad attimi vissuti a pieno attraverso l’orologio del sole e della natura. Si scopre la raccolta dell’uva, la vendemmia e tutti i doni che ci regala la terra che vengono festeggiati a colazione, a pranzo, godendosi un picnic. 

È questa l’atmosfera che si respira in questa location, immersa tra le querce e le vigne veronesi. Nato dal sogno di una giovane coppia, Mia Trentini e Ivan Reinalter, rappresenta un perfetto connubio tra connessione con la natura, innovazione e design di alta qualità. 

Agriturismo Corte Pravecchio: il progetto 

Il progetto di Corte Pravecchio, firmato dallo studio di design bolzanino Rural Urban e guidato dal designer Alexander Demetz, trasforma un antico casale del XVII secolo, un tempo dimora di zatterieri, in un’oasi di eleganza sostenibile.

La struttura si compone di due parti: il tradizionale casale che conserva la sua autenticità storica e una moderna struttura con sei suite, pensata come omaggio alla vita rurale italiana. 

La luce naturale viene accolta nelle camere tramite grandi vetrate e la palette di colori prevalente richiama colori nude e naturali come il verde delle foglie. Ma anche il rosa antico che si contrappone al verde in ogni elemento d’arredo, perfino il plaid sulle poltrone. A questi colori si accompagna il calore indiscusso del legno che rende ogni camera un rifugio in cui sentirsi totalmente coccolati. 

La scelta di materiali naturali, come mattoni in canapa, calce grezza e legno locale testimoniano la volontà di rispettare l’autenticità, oltre l’impegno verso la sostenibilità. Dettagli architettonici come antichi archi e logge richiamano la tradizione locale. Il pavimento in cemento levigato e la parete in vetro che collega la sala colazioni alla cantina dei vini , coniugato agli elementi in terracotta traforata, sottolineano il legame tra memoria storica e contemporaneità. 

Design di interni con Carl Hansen & Søn: eleganza danese tra natura e comfort 

Spostandosi sulle componente arredo, firmata Carl Hansen & Søn tutto è giocato sul motivo delle righe, che caratterizzano i vasi, i tappeti, fino alle lampade che scendono lungo la spalliera del letto. Il motivo a righe si ritrova nel cannettato in legno verticale della parete dietro il letto, e nel design degli armadietti sospesi e ancorati al pavimento attraverso un sottile cilindro di legno. 

In sala da pranzo spiccano le iconiche sedie Carl Hansen & Søn CH24, simbolo del design nordico, mentre le aree relax delle camere presentano sedie CH24 Cuba Chair MG501 e sofa Sideways RF1903, creando ambienti intimi e accoglienti. All’esterno, sedie AH501 abbinate ai tavoli AH902 completano il progetto di interior, favorendo un’armonia tra spazio interno ed esterno. 

Crediti-Progetto: Agriturismo Corte Pravecchio:

Sito web: cortepravecchio.it
Location: Valeggio sul Mincio(VR) 
Studio di design: Rural Urban
Arredi: Carl Hansen & Søn (12 sedie CH24,12 sedie AH501, 6 tavoli AH902, 6Cuba Chair MG501, 3 sofaRF1903)
Fotografo: Franziska Unterhol
15 Novembre 2025 / / La Gatta Sul Tetto

Scegliere il tavolo da ufficio non è solo una questione di estetica. Che si tratti dello spazio di lavoro a casa o in azienda, ogni dettaglio contribuisce al benessere, alla produttività e all’organizzazione.

tavolo da ufficio

Che passiamo molte ore seduti a una scrivania, spesso più che sul divano o al tavolo da pranzo, è un dato di fatto. Ecco perché la scelta del tavolo da ufficio giusto merita attenzione, visto che incide sul comfort, sul benessere e perfino sulla concentrazione.

In questo articolo cerchiamo di individuare le caratteristiche ideali del tavolo da ufficio visto da diverse angolature. Dall’ergonomia alla funzionalità, senza dimenticare il design.

Perché la scrivania è importante: ergonomia e produttività

Una buona scrivania non serve solo ad appoggiare il computer, ma fa davvero la differenza nel modo in cui lavoriamo.

Tra i tanti modelli di tavoli da ufficio in commercio, quello ideale deve consentire di mantenere una postura corretta: schiena dritta, gomiti a 90°, monitor all’altezza degli occhi e spazio sufficiente per muovere liberamente le gambe.

Un piano troppo basso o troppo alto può causare fastidi a schiena, spalle e polsi. Alla lunga, questi disturbi possono diventare cronici e incidere sulla nostra produttività, oltre che sulla qualità della vita.

Soprattutto se trascorrete molte ore al computer, un tavolo da ufficio regolabile in altezza può essere un ottimo investimento, anche per la salute. Questi modelli permettono infatti di alternare il lavoro seduto e in piedi, migliorando circolazione e concentrazione.

Misure del tavolo da ufficio e distribuzione: come calcolare lo spazio disponibile

Prima di scegliere il tavolo da ufficio, è consigliabile riportare su un foglio le misure della stanza. Disegnate anche la disposizione dei mobili e riportate dimensioni e posizioni di elementi fissi come porte, finestre, colonne, termosifoni e così via.

Il rilievo dello stato di fatto è un passaggio spesso sottovalutato, ma fondamentale per evitare di ritrovarsi con un tavolo troppo grande o che blocca il passaggio.

Come regola generale:

  • per una postazione di base servono almeno 120 x 60 cm;
  • se avete bisogno di più spazio per documenti, monitor o accessori, meglio arrivare a 140 x 70 cm o più;
  • lasciate almeno uno spazio di 80 cm dietro la sedia per muovervi comodamente.

Le forme e i modelli del tavolo da ufficio

Non tutte le scrivanie sono uguali, e la forma gioca un ruolo importante nell’organizzazione dello spazio. Scegliete il modello in base al vostro modo di lavorare e allo spazio disponibile: meglio una scrivania semplice ma comoda, che un modello ingombrante e poco pratico da gestire.

Oltre alla classica scrivania rettangolare, esistono modelli a forma di L , o angolare, ideali per creare zone di lavoro diverse o se si usano uno o più monitor. Questa forma è perfetta per sfruttare in modo ottimale gli angoli della stanza.

Un modello sempre più ricercato di tavolo da ufficio è quello regolabile in altezza, che consente di cambiare posizione durante il giorno e di migliorare il benessere fisico. Chi lavora da casa e non ha molto spazio a disposizione può infine optare per i modelli pieghevoli e compatti.

Materiali e finiture: resistenza, manutenzione e stile

E veniamo ad un fattore che finalmente coinvolge anche l’estetica: i materiali che compongono il vostro tavolo da ufficio.

Il nobilitato melaminico è la scelta con il miglior rapporto qualità-prezzo. L’evoluzione della stampa digitale oggi consente di ottenere superfici di altissima qualità grafica, per esempio nelle finiture imitazione legno.

Più costoso, ma sempre da collocare nella gamma economica, il laminato, che rispetto al melaminico è un po’ più resistente. In entrambi i casi, oltre alle finiture imitazione legno, la scelta è praticamente infinita, tra colori tinta unita e motivi grafici.

E veniamo ai materiali più pregiati, come gli impiallacciati, realizzati con legni nobili come noce, palissandro, mogano, ciliegio. Questi modelli sono perfetti per gli uffici direzionali o per chi dispone di una stanza da destinare all’ufficio nella propria abitazione.

Per un look contemporaneo, sono molto apprezzati i modelli che accostano materiali diversi, come legno e vetro, o metallo e vetro, metallo e legno. Il metallo può essere un semplice tubolare in acciaio cromato, spazzolato o verniciato, oppure formare una struttura in ferro da abbinare ad un piano in legno massiccio.

Destinazione d’uso: home office, coworking o direzione

Infine, un fattore che incide sulla scelta finale è la destinazione d’uso del tavolo da ufficio. 

Per l’home office non ci sono limitazioni nella scelta del design, dei colori e delle finiture, se non l’integrazione con lo stile dell’ambiente. Tuttavia, potrebbe essere necessario optare per soluzioni compatte o pieghevoli, in caso di mancanza di spazio.

Discorso diverso per il lavoro in azienda, dove vanno rispettati gli standard interni e le normative di legge. Diamo ugualmente qualche consiglio che potrebbe essere utile. 

Per coworking e spazi condivisi sono ideali tavoli da ufficio modulari, leggeri, poco ingombranti e facili da spostare o riconfigurare.

Negli uffici operativi meglio optare per scrivanie spaziose e robuste, dotate di accessori passacavi, cassetti e ripiani.

Infine, negli uffici del reparto direzionale l’impatto estetico ha la sua importanza, perché deve trasmettere il prestigio dell’azienda ai visitatori esterni. Via libera a scrivanie ampie e imponenti, con impiallacciati di pregio e un design ricercato.

13 Novembre 2025 / / Questioni di Arredamento

L’articolo Vuoi ristrutturare il tuo negozio? Idee e consigli pratici da mettere in atto è stato scritto da Biagio Barraco e si trova su Questioni di Arredamento.

Un negozio che funziona non è solo quello che offre buoni prodotti, ma quello che sa comunicare, accogliere, raccontare un’esperienza. La ristrutturazione di un punto vendita non è mai un gesto estetico isolato: è una scelta strategica che incide sull’identità del brand, sul modo in cui il cliente percepisce l’ambiente e, inevitabilmente, sui risultati economici. Negli ultimi anni, il retail design è diventato uno degli strumenti più potenti per differenziarsi in un mercato saturo, dove la concorrenza si gioca anche sul terreno delle emozioni e della funzionalità.

Analizzare lo spazio per capirne il potenziale

Prima di iniziare qualsiasi trasformazione, occorre osservare il locale come se fosse la prima volta. Gli spazi commerciali raccontano molto: le aree di passaggio, le zone buie, i punti di forza architettonici spesso trascurati. Capire come il pubblico si muove e dove si sofferma aiuta a definire il nuovo layout. Ogni metro quadrato deve avere un ruolo preciso, un significato.

È importante valutare la luce naturale, la posizione degli ingressi, la visibilità dall’esterno. Se il negozio è in centro città, la vetrina gioca un ruolo chiave nel catturare l’attenzione dei passanti. In altri contesti, può diventare decisiva la disposizione interna, che guida il cliente attraverso un percorso pensato per esaltare i prodotti e stimolare l’acquisto.

L’atmosfera: colori, materiali e superfici

Ogni negozio comunica attraverso l’ambiente. L’atmosfera è ciò che resta nella memoria di chi entra, e nasce da una combinazione sottile di colori, materiali e texture. I toni caldi creano intimità, quelli neutri eleganza, mentre i contrasti cromatici servono per evidenziare aree o prodotti particolari.

Tra gli elementi più efficaci per definire un ambiente moderno e resistente nel tempo rientrano i pavimenti in SPC. Questo materiale, formato da una miscela di polimeri rigidi e minerali, unisce solidità, impermeabilità e facilità di posa. È una scelta sempre più diffusa nei negozi contemporanei per la sua capacità di adattarsi a diversi stili — dal minimalista all’industriale — e per la resistenza all’usura tipica degli spazi ad alto traffico. La pavimentazione, spesso sottovalutata, può diventare uno degli elementi identitari del punto vendita.

La scelta dei materiali di finitura deve essere coerente con il messaggio che il brand intende trasmettere: il legno naturale comunica autenticità, il metallo innovazione, il vetro trasparenza e luce. In questa fase, ogni decisione è un tassello della narrazione visiva del negozio.

Il ruolo della luce e la regia dello spazio

Un ambiente ben illuminato non è necessariamente uno spazio luminoso: è uno spazio pensato. La luce orienta, mette in risalto, modifica la percezione. Nella ristrutturazione di un negozio, l’illuminazione deve accompagnare il cliente in modo naturale, evidenziando le aree chiave e creando variazioni di atmosfera.

L’uso combinato di luci d’accento e diffuse permette di ottenere profondità e dinamismo. Una luce calda valorizza le aree relax, mentre toni freddi e direzionali accentuano i prodotti tecnologici o gli articoli di design. I moderni impianti a LED consentono di modulare l’intensità in base all’orario o alla stagionalità, riducendo anche i consumi energetici.

Nei negozi con soffitti alti, l’illuminazione può diventare un vero elemento scenografico. Nei locali più piccoli, invece, la luce va progettata per ampliare visivamente gli spazi e garantire un comfort visivo costante.

Funzionalità e percorso d’acquisto

Ogni restyling efficace nasce da una domanda chiave: come si muove il cliente nel mio spazio? Studiare il comportamento del pubblico è essenziale per evitare errori di disposizione e sfruttare appieno il potenziale commerciale.

Il layout deve essere intuitivo, con un percorso fluido che accompagni naturalmente il visitatore verso i prodotti principali. Gli scaffali non dovrebbero ostacolare la visuale, mentre le zone di transizione vanno progettate per rallentare il passo e favorire la scoperta. Gli spazi “morti” — spesso angoli o corridoi laterali — possono diventare aree espositive, piccole installazioni tematiche o punti informativi.

Un negozio efficace è quello che riesce a mantenere il cliente in movimento senza disorientarlo, dove ogni elemento – dal bancone alle casse – è parte di una regia coerente. E qui entra in gioco il dettaglio invisibile: l’ergonomia. Altezza dei piani, larghezza dei passaggi, disposizione delle sedute. Tutto deve essere calibrato sul tipo di clientela.

Design, identità e coinvolgimento

Ristrutturare un negozio significa anche riscrivere la propria identità visiva. Lo spazio deve parlare la stessa lingua del marchio: lo stile degli arredi, i materiali, le grafiche interne e persino la segnaletica contribuiscono a costruire una narrazione coerente.

Un’idea efficace è quella di tematizzare alcune aree, creando micro-ambienti capaci di raccontare il brand attraverso scenografie o texture che richiamano i valori dell’azienda. Il cliente, entrando, non deve solo vedere prodotti, ma “vivere” un’esperienza.

In questo senso, anche la tecnologia ha un ruolo crescente: schermi interattivi, postazioni digitali per consultare cataloghi o configuratori, sistemi di illuminazione intelligente che reagiscono alla presenza delle persone. Elementi che, se usati con equilibrio, arricchiscono la percezione e fidelizzano.

Rinnovare per restare nel tempo

Ogni progetto di restyling è un equilibrio tra funzionalità ed emozione, tra visione creativa e rigore tecnico. Il negozio diventa uno spazio in continua trasformazione, specchio dei cambiamenti sociali e delle abitudini d’acquisto.

Chi decide di rinnovare il proprio locale non sta semplicemente cambiando arredi o colori: sta costruendo un’esperienza, un modo nuovo di essere riconoscibile. Perché ogni superficie, ogni luce e ogni scelta materica raccontano una storia. E, come in ogni storia ben scritta, il segreto è lasciare al visitatore la voglia di tornare per scoprire il capitolo successivo.

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11 Novembre 2025 / / Casa Poetica

Organizzare materiali per cucito e maglia - Casa Poetica

Organizzare materiali per cucito e maglia è il passo successivo naturale dopo aver fatto decluttering, cioè dopo aver selezionato i tessuti, i fili e gli strumenti che davvero contano per te. Una volta lasciato andare ciò che non serve più, arriva il momento di dare una “casa” a tutto quello che resta: stoffe, gomitoli, aghi, forbici, bottoni.

C’è però una sfida molto comune tra le persone creative: la tendenza ad accumulare e a spargere i materiali un po’ ovunque in casa. Si compra con entusiasmo, immaginando mille progetti futuri, e ci si ritrova con gomitoli sul divano, stoffe nell’armadio della camera e forbici in cucina. Organizzare significa anche dare confini chiari allo spazio creativo, in modo che la passione resti una fonte di gioia e non si trasformi in caos domestico.

Quando ogni materiale ha uno spazio preciso e funzionale, cucire o lavorare a maglia diventa molto più semplice e piacevole. Non devi più perdere tempo a cercare, non rischi di comprare doppioni e soprattutto ti godi la creatività senza l’ansia del disordine.



Stoffe e tessuti: come tenerli in ordine

Le stoffe sono bellissime da comprare ma complicate da gestire: metri di tessuto che si piegano male, ritagli che finiscono ovunque, scampoli che “potrebbero sempre servire”. Il risultato? armadi e cassetti strapieni, con tessuti che non sai più nemmeno di avere.

Per organizzare al meglio, la prima regola è piegare e riporre subito ogni stoffa dopo l’uso. I tessuti grandi possono essere arrotolati su cartoncini rigidi o piegati in cartelle verticali, così occupano meno spazio e restano visibili. I ritagli e gli avanzi, invece, vanno raccolti in buste trasparenti o in scatole etichettate: eviti che si mischino e quando ti servono li trovi subito.

Un trucco utile è applicare una piccola etichetta adesiva su ogni pezzo di tessuto con la metratura residua: in questo modo non rischi di confondere uno scampolo da un metro con uno da due. I tessuti delicati come seta, tulle o chiffon vanno conservati in sacchetti traspiranti o scatole in tessuto per proteggerli da polvere e umidità.

Se hai tessuti non stagionali (come il velluto in estate o il lino in inverno), puoi riporli in sacche sottovuoto: occupano meno spazio e restano in ottime condizioni fino al momento del bisogno. Per quanto riguarda i luoghi della casa, gli armadi sono l’opzione migliore, ma anche una cassettiera dedicata o scatole impilate su scaffali aperti possono funzionare bene: l’importante è che i tessuti restino raggruppati e non “sparsi” in stanze diverse.

Organizzare stoffe cucito - Casa Poetica

Stoffe piegate e ordinate per colore e metratura: un esempio pratico di come organizzare stoffe per cucito in modo chiaro e funzionale.



Fili e filati: come organizzarli senza caos

Quando si parla di organizzare materiali per cucito e maglia, fili e gomitoli sono sicuramente tra i più difficili da gestire. Si annodano, rotolano ovunque, finiscono nei cassetti sbagliati e spesso non si capisce più cosa si ha davvero a disposizione.

Per i fili da cucito, le soluzioni migliori sono le torrette porta-rocchetti, gli organizer da parete o le scatole con divisori: tutto resta visibile a colpo d’occhio e non rischi di comprare doppioni. I gomitoli da maglia e uncinetto possono essere conservati in cestini aperti, contenitori trasparenti o sacchetti con zip: l’importante è che siano raggruppati per tipologia o colore, così non devi rovistare in mezzo a una montagna di lana ogni volta che inizi un nuovo lavoro.

Un trucco semplice è etichettare i gomitoli con il numero del colore o la marca, soprattutto se pensi di doverli riacquistare per completare un progetto. Per i fili da ricamo, invece, puoi usare cartoncini avvolgifilo o piccoli anelli che tengono tutto ordinato e senza grovigli.

Per mantenere l’ordine nel tempo, prendi l’abitudine di riavvolgere i fili avanzati alla fine di ogni progetto e di riporre subito i gomitoli nelle loro scatole o cestini: sono gesti veloci che ti evitano di ritrovarti con grovigli ingestibili dopo poche settimane.



Strumenti e minuteria da cucito: organizzare materiali per cucito e maglia

Quando forbici, aghi, bottoni e cartamodelli sono sparsi in casa, ogni progetto diventa una caccia al tesoro. Gli strumenti piccoli sono quelli che si perdono più facilmente, ma basta poco per tenerli in ordine e avere sempre tutto a portata di mano.

Le forbici da stoffa e le taglierine rotanti andrebbero conservate in custodie rigide o su supporti magnetici: restano affilate più a lungo e non rischi di danneggiarle. Aghi, spilli e spille da balia, invece, trovano posto in portaspilli magnetici o in astucci con divisori: soluzioni compatte che ti permettono di tenere tutto in sicurezza.

Bottoni, zip, elastici e passamanerie sono spesso i più difficili da controllare. L’ideale è suddividerli in barattoli trasparenti, scatole con scomparti o organizer verticali: così non si mischiano e puoi vedere subito cosa hai. I cartamodelli, infine, si conservano al meglio in buste grandi etichettate o in cartelle ad anelli: niente più fogli stropicciati o persi.

Per mantenere l’ordine, dedica un contenitore o un cassetto a ciascuna tipologia di minuteria e fai un check periodico per eliminare ciò che è rovinato o non ti serve più. In questo modo, organizzare materiali per cucito e maglia non sarà solo un lavoro una tantum, ma diventerà un’abitudine che rende tutto più semplice e funzionale.



Maglia e uncinetto: organizzare materiali per cucito e maglia

Chi lavora a maglia o all’uncinetto lo sa bene: ferri e uncinetti tendono a moltiplicarsi e a sparire nei posti più impensati, mentre gomitoli e piccoli accessori rischiano di occupare ogni angolo della casa. Per evitare il caos, è importante creare un sistema semplice e pratico.

I ferri da maglia, che siano diritti, circolari o intercambiabili, possono essere riposti in astucci arrotolabili o custodie a scomparti: occupano poco spazio e restano ordinati per misura. Gli uncinetti, invece, stanno benissimo in astucci morbidi o custodie magnetiche, così non si disperdono e li trovi subito.

Gli accessori piccoli come marcatori, aghi da lana o fermapunti vanno conservati in scatoline rigide o in astucci compatti: se possibile, tienili insieme agli uncinetti o ai ferri, così non si perdono. Un consiglio utile è avere sempre un kit pronto con gomitolo, ferri/uncinetti e accessori per i progetti in corso: ti evita di lasciare strumenti sparsi in giro e ti permette di portare il lavoro con te in qualsiasi momento.

Organizzare materiali per cucito e maglia significa anche semplificare la vita quotidiana: meno tempo passato a cercare, più tempo dedicato a creare.

Fili gomitoli maglia - Casa Poetica

Il calore delle trame prende forma a partire dall’ordine.



Accessori e finiture: organizzare materiali per cucito e maglia

Nastri, bottoni, passamanerie, imbottiture: sono i dettagli che danno carattere ai tuoi progetti, ma anche quelli che creano più confusione se non hanno un posto preciso. Per organizzare materiali per cucito e maglia in questa categoria, la regola è suddividere e rendere tutto visibile.

Le passamanerie e i nastri possono essere avvolti su cartoncini e conservati in scatole trasparenti o in raccoglitori ad anelli con bustine: così non si annodano e li trovi subito. Bottoni e fibbie, invece, stanno benissimo in vasetti di vetro o in scatole con scomparti separati: puoi dividerli per colore, forma o dimensione e avere sempre una panoramica chiara.

Per imbottiture, fodere e tessuti termoadesivi conviene usare scatole etichettate e impilarle su scaffali o dentro armadi. In questo modo sai sempre dove andare a cercare senza rischiare di dimenticare quello che possiedi.

Se però non hai una stanza dedicata o uno spazio fisso per la macchina da cucire, una soluzione pratica è il carrellino multipiano: sulla base puoi riporre la macchina, mentre nei ripiani superiori organizzi fili, forbici, aghi e i materiali che usi più spesso. Così hai tutto a portata di mano e puoi spostare facilmente il tuo angolo creativo da una stanza all’altra senza disperdere nulla.

Un piccolo trucco: controlla periodicamente elastici e passamanerie, perché con il tempo possono perdere elasticità o rovinarsi. Fare questo check ti aiuta a mantenere l’ordine e a non conservare materiali che non hanno più la loro funzione.



Il tuo spazio creativo, finalmente ordinato

Organizzare materiali per cucito e maglia non è solo una questione di ordine, ma di libertà creativa. Quando stoffe, fili, gomitoli e accessori hanno uno spazio chiaro, cucire o lavorare ai ferri diventa più semplice, più veloce e soprattutto più piacevole. Non devi più inseguire gli strumenti sparsi per casa: tutto è lì, pronto ad accompagnarti nei tuoi progetti.

Se però senti che da sola non riesci a trovare il sistema giusto per te, non preoccuparti: capita a molte persone creative. Insieme possiamo creare soluzioni pratiche e personalizzate, pensate proprio per il tuo spazio e per le tue abitudini. Ti aiuto con una consulenza, anche a domicilio, per trasformare il tuo angolo del cucito, della maglia o dell’uncinetto in un luogo ordinato, funzionale e davvero tuo. Scrivimi e iniziamo a dare nuova forma al tuo spazio creativo.





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