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18 Novembre 2025 / / Casa Poetica

Organizzare i materiali artistici - Casa Poetica

Organizzare materiali artistici non è facile, soprattutto se sei una persona creativa che tende a comprare senza pensarci troppo. Colori di ogni tipo, matite, pennelli, fogli, pastelli, righelli… spesso finiscono sparsi in tutta la casa. Il risultato è che quando arriva l’ispirazione ti ritrovi a cercare tra cassetti, scatole e pile di carte, perdendo tempo ed energia.

Un ambiente caotico non solo rallenta, ma pesa anche sulla mente. Al contrario, sapere dove si trova ogni cosa rende più semplice iniziare, concentrarsi e portare a termine i progetti. Dopo il decluttering, il passo successivo è creare un sistema che ti aiuti davvero a gestire i materiali artistici giorno dopo giorno.



Colori: come organizzare materiali artistici senza sprechi

I colori sono la parte più entusiasmante ma anche la più difficile da gestire: tubetti mezzi secchi, tempere dimenticate, acquerelli che girano da una stanza all’altra. Il primo consiglio è separarli per tipologia — acrilici, acquerelli, tempere, oli — e riporli in scatole trasparenti o cassettiere etichettate.

Controllali periodicamente: se un colore è secco o inutilizzabile, liberati dello spazio che occupa. Ricorda che i contenitori chiusi e ordinati evitano di comprare doppioni perché ti mostrano subito cosa hai. Un trucco utile: tieni i colori che usi più spesso in un vassoio dedicato, a portata di mano, mentre le scorte possono stare in contenitori chiusi.

Organizzare i colori - Casa Poetica

Trattare sempre il materiale con cura



Pennelli e strumenti da disegno: cura e manutenzione

Per organizzare materiali artistici non basta trovare un posto, serve anche mantenerli in buone condizioni. I pennelli, ad esempio, vanno lavati subito dopo l’uso (sapone neutro e acqua tiepida per acrilici e oli, acqua pulita per acquerelli) e lasciati asciugare in orizzontale o con le setole verso il basso. Poi riponili in barattoli o in astucci arrotolabili con scomparti separati.

Gli strumenti da disegno — matite, temperini, pastelli, carboncini, righelli, gomme — tendono a sparpagliarsi ovunque. Suddividili in scatole con divisori o in astucci rigidi: le punte non si rovinano e sai sempre cosa hai. Un’idea utile è preparare un kit base con matite, temperino, gomma e righello: così, anche nei momenti di caos, hai subito a portata gli strumenti essenziali.



Fogli, sketchbook e tele: protezione e ordine visibile

La carta è delicata e se non la organizzi rischia di stropicciarsi o rovinarsi. Fogli e cartoncini singoli vanno conservati in cartelline rigide o portadisegni piatti, etichettati in base alla grammatura o alla destinazione d’uso (acquerello, schizzo, disegno tecnico). Gli sketchbook, invece, si conservano bene in verticale su una mensola o in scatole etichettate, separando quelli in corso da quelli finiti.

Le tele occupano spazio e meritano una gestione a parte: conservale in verticale con un divisorio, dividendo quelle vuote da quelle già dipinte. Se hai quadri in corso, coprili con carta velina o fogli protettivi per evitare polvere e graffi.



Soluzioni salva-spazio per piccoli ambienti

Non tutti hanno un atelier o uno studio. Se lavori in spazi condivisi, i carrellini multipiano sono ideali: sul ripiano inferiore puoi tenere i blocchi e i fogli più grandi, su quelli intermedi i barattoli di pennelli e temperini, su quello superiore i colori che usi più spesso. Così tutto si muove con te e non invade la casa.

Anche le scatole trasparenti impilate sono utilissime, a patto di etichettarle chiaramente. L’obiettivo è sempre lo stesso: aprire e trovare subito ciò che ti serve, senza dover svuotare mezza stanza.

Soluzioni salvaspazio - Casa Poetica

Carrellino multipiano salvaspazio



Organizzare materiali artistici: da caos a ispirazione

Organizzare materiali artistici non significa diventare maniaca dell’ordine, ma semplificarti la vita creativa. Pennelli puliti, matite appuntite, fogli protetti: piccoli gesti che fanno una differenza enorme. Uno spazio ordinato ti restituisce tempo ed energia, e ti permette di dedicarti al meglio a ciò che ami davvero: creare.

Se però ti senti sommersa da scatole, colori e fogli, non preoccuparti: non sei la sola. Possiamo lavorare insieme per costruire un sistema pratico e su misura per te, con una consulenza personalizzata anche a domicilio. Scrivimi e trasformiamo il tuo caos artistico in uno spazio ordinato e ispirante.





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L’articolo Organizzare materiali artistici proviene da Casa Poetica.

18 Novembre 2025 / / Coffee Break


Quando, nell’estate del 2024, ci è stato affidato l’incarico di trasformare un
edificio industriale dismesso di circa 1.500 mq nella nuova sede del Balletto
di Roma a Monterotondo, abbiamo scelto di partire dall’ascolto: delle esigenze
della
scuola di danza, del ritmo del loro lavoro quotidiano, dell’identità che questa realtà porta
con sé.
Per noi di
CAFElab Architetti, progettare questi spazi ha significato immaginare un luogo in cui danza,
formazione e comunità potessero convivere con naturalezza.

Il cuore dell’edificio: spazi fluidi e relazioni

L’edificio originale presentava vincoli e potenzialità: una lunga parete
vetrata affacciata su via Salaria — in parte oscurata da vecchi cartelloni
pubblicitari e superfetazioni — e tre facciate quasi cieche con ingressi poco
leggibili. All’interno, la struttura in cemento armato con ampie campate
prometteva piena libertà distributiva.

L’accesso alla scuola è oggi un piccolo gioco percettivo: da un ingresso
discreto si attraversa un vestibolo di altezza contenuta, per poi aprirsi
improvvisamente nel grande vano centrale, uno spazio a tutta altezza che
diventa cuore e bussola dell’edificio. Questo ambiente luminoso accoglie e
orienta, intrecciando i percorsi quotidiani di allievi, docenti e
visitatori.
Qui ogni elemento è progettato per favorire comfort e riconoscibilità: la
reception centrale separa i visitatori dagli studenti, un divanetto su misura,
nel caratteristico arancione istituzionale, introduce il codice cromatico che
accompagna tutto il progetto.
Un portale colorato accoglie i più piccoli nelle loro aree dedicate,
diventando un riferimento immediato e un segno giocoso che dà continuità a un
luogo costruito sulle relazioni.

Volumi, trasparenze e visione urbana

Sul fronte di via Salaria si apre la grande superficie vetrata che ospita la
sala danza principale, uno spazio ampio e luminoso, trasformabile in due
ambienti indipendenti grazie alle pareti mobili. Durante il giorno, la vetrata
riflette il ritmo della strada; al tramonto, si accende come una lanterna
urbana, rendendo visibile la coreografia di gesti e movimenti che anima
l’interno. Un dialogo costante con la città, che restituisce al contesto un
frammento di vita artistica in evoluzione.

Materiali, esperienza e comunità

La selezione dei materiali risponde a criteri di prestazione tecnica,
durabilità e identità progettuale. Le pavimentazioni Harlequin garantiscono
sicurezza e comfort per i danzatori; l’illuminazione Disano assicura una resa
luminosa controllata e uniforme, sia nelle sale sia nelle aree di passaggio.

Il risultato è un ambiente pensato per sostenere la pratica quotidiana, ma
anche per diventare punto di riferimento culturale e sociale per la comunità
locale.

Scheda tecnica

  • Luogo: Monterotondo (RM), Italia;
  • Cliente:
    Balletto di Roma SCARL;
  • Area: circa 1.500 m²;
  • Anno: 2025;
  • Attività: progettazione architettonica, direzione lavori, arredi su
    misura;
  • Prodotti e materiali: pavimentazioni Harlequin, illuminazione
    Disano.

Balletto di Roma in Monterotondo: architecture for dance


In the summer of 2024, we were entrusted with transforming a 1,500 m²
disused industrial building into the new headquarters of the Balletto di
Roma in Monterotondo. From the very beginning, we chose to listen— to the
needs of the company, to the rhythm of their daily work, and to the identity
that this institution brings with it. For us at
CAFElab Architetti, designing these spaces meant imagining a place where dance, education,
and community could coexist naturally.

The Heart of the Building: Fluid Spaces and Connections

The existing structure presented both constraints and opportunities: a long
glazed wall facing Via Salaria—partially hidden by old billboards and
additions—and three almost blind facades with barely readable entrances.
Inside, the reinforced concrete frame with wide spans offered generous
freedom for spatial reorganization.

Today, the entrance to the school unfolds as a subtle perceptual sequence:
from a discreet access point, one passes through a low vestibule that
suddenly opens into the large central hall, a double-height space that
becomes the core and compass of the entire project. This luminous
environment welcomes and guides, weaving together the daily paths of
students, teachers, and visitors.
Every element is designed to support comfort and identity: the central
reception defines flows, while a custom-designed bench in the institution’s
signature orange introduces the chromatic code that runs throughout the
project.

A colored portal guides younger students toward their dedicated areas,
becoming an immediate and playful landmark that reinforces the relational
character of the building.

Volumes, Transparency, and Urban Presence

On the Via Salaria front, a large glazed façade reveals the main dance
studio—a spacious, bright environment that can be divided into two
independent rooms thanks to movable partitions. During the day, the glass
surface reflects the pace of the street; at dusk, it glows like an urban
lantern, offering passersby a glimpse of the gestures and movement unfolding
inside. A continuous dialogue with the city that returns to the urban fabric
a fragment of artistic life in evolution.

Materials, Experience, and Community

The selection of materials follows criteria of technical performance,
durability, and identity. Harlequin flooring ensures safety and comfort for
dancers; Disano lighting provides uniform and controlled illumination both
in the studios and in shared areas.
The result is an environment conceived to support daily practice while
becoming a cultural and social reference point for the local community.

15 Novembre 2025 / / La Gatta Sul Tetto

L’Agriturismo Corte Pravecchio è un progetto che Fonde tradizione e modernità, anche grazie agli arredi di design firmati Carl Hansen & Søn.

agriturismo Corte Pravecchio

All’agriturismo Corte Pravecchio il caos cede il suo posto al silenzio, alla lentezza ad attimi vissuti a pieno attraverso l’orologio del sole e della natura. Si scopre la raccolta dell’uva, la vendemmia e tutti i doni che ci regala la terra che vengono festeggiati a colazione, a pranzo, godendosi un picnic. 

È questa l’atmosfera che si respira in questa location, immersa tra le querce e le vigne veronesi. Nato dal sogno di una giovane coppia, Mia Trentini e Ivan Reinalter, rappresenta un perfetto connubio tra connessione con la natura, innovazione e design di alta qualità. 

Agriturismo Corte Pravecchio: il progetto 

Il progetto di Corte Pravecchio, firmato dallo studio di design bolzanino Rural Urban e guidato dal designer Alexander Demetz, trasforma un antico casale del XVII secolo, un tempo dimora di zatterieri, in un’oasi di eleganza sostenibile.

La struttura si compone di due parti: il tradizionale casale che conserva la sua autenticità storica e una moderna struttura con sei suite, pensata come omaggio alla vita rurale italiana. 

La luce naturale viene accolta nelle camere tramite grandi vetrate e la palette di colori prevalente richiama colori nude e naturali come il verde delle foglie. Ma anche il rosa antico che si contrappone al verde in ogni elemento d’arredo, perfino il plaid sulle poltrone. A questi colori si accompagna il calore indiscusso del legno che rende ogni camera un rifugio in cui sentirsi totalmente coccolati. 

La scelta di materiali naturali, come mattoni in canapa, calce grezza e legno locale testimoniano la volontà di rispettare l’autenticità, oltre l’impegno verso la sostenibilità. Dettagli architettonici come antichi archi e logge richiamano la tradizione locale. Il pavimento in cemento levigato e la parete in vetro che collega la sala colazioni alla cantina dei vini , coniugato agli elementi in terracotta traforata, sottolineano il legame tra memoria storica e contemporaneità. 

Design di interni con Carl Hansen & Søn: eleganza danese tra natura e comfort 

Spostandosi sulle componente arredo, firmata Carl Hansen & Søn tutto è giocato sul motivo delle righe, che caratterizzano i vasi, i tappeti, fino alle lampade che scendono lungo la spalliera del letto. Il motivo a righe si ritrova nel cannettato in legno verticale della parete dietro il letto, e nel design degli armadietti sospesi e ancorati al pavimento attraverso un sottile cilindro di legno. 

In sala da pranzo spiccano le iconiche sedie Carl Hansen & Søn CH24, simbolo del design nordico, mentre le aree relax delle camere presentano sedie CH24 Cuba Chair MG501 e sofa Sideways RF1903, creando ambienti intimi e accoglienti. All’esterno, sedie AH501 abbinate ai tavoli AH902 completano il progetto di interior, favorendo un’armonia tra spazio interno ed esterno. 

Crediti-Progetto: Agriturismo Corte Pravecchio:

Sito web: cortepravecchio.it
Location: Valeggio sul Mincio(VR) 
Studio di design: Rural Urban
Arredi: Carl Hansen & Søn (12 sedie CH24,12 sedie AH501, 6 tavoli AH902, 6Cuba Chair MG501, 3 sofaRF1903)
Fotografo: Franziska Unterhol
15 Novembre 2025 / / La Gatta Sul Tetto

Scegliere il tavolo da ufficio non è solo una questione di estetica. Che si tratti dello spazio di lavoro a casa o in azienda, ogni dettaglio contribuisce al benessere, alla produttività e all’organizzazione.

tavolo da ufficio

Che passiamo molte ore seduti a una scrivania, spesso più che sul divano o al tavolo da pranzo, è un dato di fatto. Ecco perché la scelta del tavolo da ufficio giusto merita attenzione, visto che incide sul comfort, sul benessere e perfino sulla concentrazione.

In questo articolo cerchiamo di individuare le caratteristiche ideali del tavolo da ufficio visto da diverse angolature. Dall’ergonomia alla funzionalità, senza dimenticare il design.

Perché la scrivania è importante: ergonomia e produttività

Una buona scrivania non serve solo ad appoggiare il computer, ma fa davvero la differenza nel modo in cui lavoriamo.

Tra i tanti modelli di tavoli da ufficio in commercio, quello ideale deve consentire di mantenere una postura corretta: schiena dritta, gomiti a 90°, monitor all’altezza degli occhi e spazio sufficiente per muovere liberamente le gambe.

Un piano troppo basso o troppo alto può causare fastidi a schiena, spalle e polsi. Alla lunga, questi disturbi possono diventare cronici e incidere sulla nostra produttività, oltre che sulla qualità della vita.

Soprattutto se trascorrete molte ore al computer, un tavolo da ufficio regolabile in altezza può essere un ottimo investimento, anche per la salute. Questi modelli permettono infatti di alternare il lavoro seduto e in piedi, migliorando circolazione e concentrazione.

Misure del tavolo da ufficio e distribuzione: come calcolare lo spazio disponibile

Prima di scegliere il tavolo da ufficio, è consigliabile riportare su un foglio le misure della stanza. Disegnate anche la disposizione dei mobili e riportate dimensioni e posizioni di elementi fissi come porte, finestre, colonne, termosifoni e così via.

Il rilievo dello stato di fatto è un passaggio spesso sottovalutato, ma fondamentale per evitare di ritrovarsi con un tavolo troppo grande o che blocca il passaggio.

Come regola generale:

  • per una postazione di base servono almeno 120 x 60 cm;
  • se avete bisogno di più spazio per documenti, monitor o accessori, meglio arrivare a 140 x 70 cm o più;
  • lasciate almeno uno spazio di 80 cm dietro la sedia per muovervi comodamente.

Le forme e i modelli del tavolo da ufficio

Non tutte le scrivanie sono uguali, e la forma gioca un ruolo importante nell’organizzazione dello spazio. Scegliete il modello in base al vostro modo di lavorare e allo spazio disponibile: meglio una scrivania semplice ma comoda, che un modello ingombrante e poco pratico da gestire.

Oltre alla classica scrivania rettangolare, esistono modelli a forma di L , o angolare, ideali per creare zone di lavoro diverse o se si usano uno o più monitor. Questa forma è perfetta per sfruttare in modo ottimale gli angoli della stanza.

Un modello sempre più ricercato di tavolo da ufficio è quello regolabile in altezza, che consente di cambiare posizione durante il giorno e di migliorare il benessere fisico. Chi lavora da casa e non ha molto spazio a disposizione può infine optare per i modelli pieghevoli e compatti.

Materiali e finiture: resistenza, manutenzione e stile

E veniamo ad un fattore che finalmente coinvolge anche l’estetica: i materiali che compongono il vostro tavolo da ufficio.

Il nobilitato melaminico è la scelta con il miglior rapporto qualità-prezzo. L’evoluzione della stampa digitale oggi consente di ottenere superfici di altissima qualità grafica, per esempio nelle finiture imitazione legno.

Più costoso, ma sempre da collocare nella gamma economica, il laminato, che rispetto al melaminico è un po’ più resistente. In entrambi i casi, oltre alle finiture imitazione legno, la scelta è praticamente infinita, tra colori tinta unita e motivi grafici.

E veniamo ai materiali più pregiati, come gli impiallacciati, realizzati con legni nobili come noce, palissandro, mogano, ciliegio. Questi modelli sono perfetti per gli uffici direzionali o per chi dispone di una stanza da destinare all’ufficio nella propria abitazione.

Per un look contemporaneo, sono molto apprezzati i modelli che accostano materiali diversi, come legno e vetro, o metallo e vetro, metallo e legno. Il metallo può essere un semplice tubolare in acciaio cromato, spazzolato o verniciato, oppure formare una struttura in ferro da abbinare ad un piano in legno massiccio.

Destinazione d’uso: home office, coworking o direzione

Infine, un fattore che incide sulla scelta finale è la destinazione d’uso del tavolo da ufficio. 

Per l’home office non ci sono limitazioni nella scelta del design, dei colori e delle finiture, se non l’integrazione con lo stile dell’ambiente. Tuttavia, potrebbe essere necessario optare per soluzioni compatte o pieghevoli, in caso di mancanza di spazio.

Discorso diverso per il lavoro in azienda, dove vanno rispettati gli standard interni e le normative di legge. Diamo ugualmente qualche consiglio che potrebbe essere utile. 

Per coworking e spazi condivisi sono ideali tavoli da ufficio modulari, leggeri, poco ingombranti e facili da spostare o riconfigurare.

Negli uffici operativi meglio optare per scrivanie spaziose e robuste, dotate di accessori passacavi, cassetti e ripiani.

Infine, negli uffici del reparto direzionale l’impatto estetico ha la sua importanza, perché deve trasmettere il prestigio dell’azienda ai visitatori esterni. Via libera a scrivanie ampie e imponenti, con impiallacciati di pregio e un design ricercato.

13 Novembre 2025 / / Questioni di Arredamento

L’articolo Vuoi ristrutturare il tuo negozio? Idee e consigli pratici da mettere in atto è stato scritto da Biagio Barraco e si trova su Questioni di Arredamento.

Un negozio che funziona non è solo quello che offre buoni prodotti, ma quello che sa comunicare, accogliere, raccontare un’esperienza. La ristrutturazione di un punto vendita non è mai un gesto estetico isolato: è una scelta strategica che incide sull’identità del brand, sul modo in cui il cliente percepisce l’ambiente e, inevitabilmente, sui risultati economici. Negli ultimi anni, il retail design è diventato uno degli strumenti più potenti per differenziarsi in un mercato saturo, dove la concorrenza si gioca anche sul terreno delle emozioni e della funzionalità.

Analizzare lo spazio per capirne il potenziale

Prima di iniziare qualsiasi trasformazione, occorre osservare il locale come se fosse la prima volta. Gli spazi commerciali raccontano molto: le aree di passaggio, le zone buie, i punti di forza architettonici spesso trascurati. Capire come il pubblico si muove e dove si sofferma aiuta a definire il nuovo layout. Ogni metro quadrato deve avere un ruolo preciso, un significato.

È importante valutare la luce naturale, la posizione degli ingressi, la visibilità dall’esterno. Se il negozio è in centro città, la vetrina gioca un ruolo chiave nel catturare l’attenzione dei passanti. In altri contesti, può diventare decisiva la disposizione interna, che guida il cliente attraverso un percorso pensato per esaltare i prodotti e stimolare l’acquisto.

L’atmosfera: colori, materiali e superfici

Ogni negozio comunica attraverso l’ambiente. L’atmosfera è ciò che resta nella memoria di chi entra, e nasce da una combinazione sottile di colori, materiali e texture. I toni caldi creano intimità, quelli neutri eleganza, mentre i contrasti cromatici servono per evidenziare aree o prodotti particolari.

Tra gli elementi più efficaci per definire un ambiente moderno e resistente nel tempo rientrano i pavimenti in SPC. Questo materiale, formato da una miscela di polimeri rigidi e minerali, unisce solidità, impermeabilità e facilità di posa. È una scelta sempre più diffusa nei negozi contemporanei per la sua capacità di adattarsi a diversi stili — dal minimalista all’industriale — e per la resistenza all’usura tipica degli spazi ad alto traffico. La pavimentazione, spesso sottovalutata, può diventare uno degli elementi identitari del punto vendita.

La scelta dei materiali di finitura deve essere coerente con il messaggio che il brand intende trasmettere: il legno naturale comunica autenticità, il metallo innovazione, il vetro trasparenza e luce. In questa fase, ogni decisione è un tassello della narrazione visiva del negozio.

Il ruolo della luce e la regia dello spazio

Un ambiente ben illuminato non è necessariamente uno spazio luminoso: è uno spazio pensato. La luce orienta, mette in risalto, modifica la percezione. Nella ristrutturazione di un negozio, l’illuminazione deve accompagnare il cliente in modo naturale, evidenziando le aree chiave e creando variazioni di atmosfera.

L’uso combinato di luci d’accento e diffuse permette di ottenere profondità e dinamismo. Una luce calda valorizza le aree relax, mentre toni freddi e direzionali accentuano i prodotti tecnologici o gli articoli di design. I moderni impianti a LED consentono di modulare l’intensità in base all’orario o alla stagionalità, riducendo anche i consumi energetici.

Nei negozi con soffitti alti, l’illuminazione può diventare un vero elemento scenografico. Nei locali più piccoli, invece, la luce va progettata per ampliare visivamente gli spazi e garantire un comfort visivo costante.

Funzionalità e percorso d’acquisto

Ogni restyling efficace nasce da una domanda chiave: come si muove il cliente nel mio spazio? Studiare il comportamento del pubblico è essenziale per evitare errori di disposizione e sfruttare appieno il potenziale commerciale.

Il layout deve essere intuitivo, con un percorso fluido che accompagni naturalmente il visitatore verso i prodotti principali. Gli scaffali non dovrebbero ostacolare la visuale, mentre le zone di transizione vanno progettate per rallentare il passo e favorire la scoperta. Gli spazi “morti” — spesso angoli o corridoi laterali — possono diventare aree espositive, piccole installazioni tematiche o punti informativi.

Un negozio efficace è quello che riesce a mantenere il cliente in movimento senza disorientarlo, dove ogni elemento – dal bancone alle casse – è parte di una regia coerente. E qui entra in gioco il dettaglio invisibile: l’ergonomia. Altezza dei piani, larghezza dei passaggi, disposizione delle sedute. Tutto deve essere calibrato sul tipo di clientela.

Design, identità e coinvolgimento

Ristrutturare un negozio significa anche riscrivere la propria identità visiva. Lo spazio deve parlare la stessa lingua del marchio: lo stile degli arredi, i materiali, le grafiche interne e persino la segnaletica contribuiscono a costruire una narrazione coerente.

Un’idea efficace è quella di tematizzare alcune aree, creando micro-ambienti capaci di raccontare il brand attraverso scenografie o texture che richiamano i valori dell’azienda. Il cliente, entrando, non deve solo vedere prodotti, ma “vivere” un’esperienza.

In questo senso, anche la tecnologia ha un ruolo crescente: schermi interattivi, postazioni digitali per consultare cataloghi o configuratori, sistemi di illuminazione intelligente che reagiscono alla presenza delle persone. Elementi che, se usati con equilibrio, arricchiscono la percezione e fidelizzano.

Rinnovare per restare nel tempo

Ogni progetto di restyling è un equilibrio tra funzionalità ed emozione, tra visione creativa e rigore tecnico. Il negozio diventa uno spazio in continua trasformazione, specchio dei cambiamenti sociali e delle abitudini d’acquisto.

Chi decide di rinnovare il proprio locale non sta semplicemente cambiando arredi o colori: sta costruendo un’esperienza, un modo nuovo di essere riconoscibile. Perché ogni superficie, ogni luce e ogni scelta materica raccontano una storia. E, come in ogni storia ben scritta, il segreto è lasciare al visitatore la voglia di tornare per scoprire il capitolo successivo.

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L’articolo Vuoi ristrutturare il tuo negozio? Idee e consigli pratici da mettere in atto è stato scritto da Biagio Barraco e si trova su Questioni di Arredamento.

11 Novembre 2025 / / Casa Poetica

Organizzare materiali per cucito e maglia - Casa Poetica

Organizzare materiali per cucito e maglia è il passo successivo naturale dopo aver fatto decluttering, cioè dopo aver selezionato i tessuti, i fili e gli strumenti che davvero contano per te. Una volta lasciato andare ciò che non serve più, arriva il momento di dare una “casa” a tutto quello che resta: stoffe, gomitoli, aghi, forbici, bottoni.

C’è però una sfida molto comune tra le persone creative: la tendenza ad accumulare e a spargere i materiali un po’ ovunque in casa. Si compra con entusiasmo, immaginando mille progetti futuri, e ci si ritrova con gomitoli sul divano, stoffe nell’armadio della camera e forbici in cucina. Organizzare significa anche dare confini chiari allo spazio creativo, in modo che la passione resti una fonte di gioia e non si trasformi in caos domestico.

Quando ogni materiale ha uno spazio preciso e funzionale, cucire o lavorare a maglia diventa molto più semplice e piacevole. Non devi più perdere tempo a cercare, non rischi di comprare doppioni e soprattutto ti godi la creatività senza l’ansia del disordine.



Stoffe e tessuti: come tenerli in ordine

Le stoffe sono bellissime da comprare ma complicate da gestire: metri di tessuto che si piegano male, ritagli che finiscono ovunque, scampoli che “potrebbero sempre servire”. Il risultato? armadi e cassetti strapieni, con tessuti che non sai più nemmeno di avere.

Per organizzare al meglio, la prima regola è piegare e riporre subito ogni stoffa dopo l’uso. I tessuti grandi possono essere arrotolati su cartoncini rigidi o piegati in cartelle verticali, così occupano meno spazio e restano visibili. I ritagli e gli avanzi, invece, vanno raccolti in buste trasparenti o in scatole etichettate: eviti che si mischino e quando ti servono li trovi subito.

Un trucco utile è applicare una piccola etichetta adesiva su ogni pezzo di tessuto con la metratura residua: in questo modo non rischi di confondere uno scampolo da un metro con uno da due. I tessuti delicati come seta, tulle o chiffon vanno conservati in sacchetti traspiranti o scatole in tessuto per proteggerli da polvere e umidità.

Se hai tessuti non stagionali (come il velluto in estate o il lino in inverno), puoi riporli in sacche sottovuoto: occupano meno spazio e restano in ottime condizioni fino al momento del bisogno. Per quanto riguarda i luoghi della casa, gli armadi sono l’opzione migliore, ma anche una cassettiera dedicata o scatole impilate su scaffali aperti possono funzionare bene: l’importante è che i tessuti restino raggruppati e non “sparsi” in stanze diverse.

Organizzare stoffe cucito - Casa Poetica

Stoffe piegate e ordinate per colore e metratura: un esempio pratico di come organizzare stoffe per cucito in modo chiaro e funzionale.



Fili e filati: come organizzarli senza caos

Quando si parla di organizzare materiali per cucito e maglia, fili e gomitoli sono sicuramente tra i più difficili da gestire. Si annodano, rotolano ovunque, finiscono nei cassetti sbagliati e spesso non si capisce più cosa si ha davvero a disposizione.

Per i fili da cucito, le soluzioni migliori sono le torrette porta-rocchetti, gli organizer da parete o le scatole con divisori: tutto resta visibile a colpo d’occhio e non rischi di comprare doppioni. I gomitoli da maglia e uncinetto possono essere conservati in cestini aperti, contenitori trasparenti o sacchetti con zip: l’importante è che siano raggruppati per tipologia o colore, così non devi rovistare in mezzo a una montagna di lana ogni volta che inizi un nuovo lavoro.

Un trucco semplice è etichettare i gomitoli con il numero del colore o la marca, soprattutto se pensi di doverli riacquistare per completare un progetto. Per i fili da ricamo, invece, puoi usare cartoncini avvolgifilo o piccoli anelli che tengono tutto ordinato e senza grovigli.

Per mantenere l’ordine nel tempo, prendi l’abitudine di riavvolgere i fili avanzati alla fine di ogni progetto e di riporre subito i gomitoli nelle loro scatole o cestini: sono gesti veloci che ti evitano di ritrovarti con grovigli ingestibili dopo poche settimane.



Strumenti e minuteria da cucito: organizzare materiali per cucito e maglia

Quando forbici, aghi, bottoni e cartamodelli sono sparsi in casa, ogni progetto diventa una caccia al tesoro. Gli strumenti piccoli sono quelli che si perdono più facilmente, ma basta poco per tenerli in ordine e avere sempre tutto a portata di mano.

Le forbici da stoffa e le taglierine rotanti andrebbero conservate in custodie rigide o su supporti magnetici: restano affilate più a lungo e non rischi di danneggiarle. Aghi, spilli e spille da balia, invece, trovano posto in portaspilli magnetici o in astucci con divisori: soluzioni compatte che ti permettono di tenere tutto in sicurezza.

Bottoni, zip, elastici e passamanerie sono spesso i più difficili da controllare. L’ideale è suddividerli in barattoli trasparenti, scatole con scomparti o organizer verticali: così non si mischiano e puoi vedere subito cosa hai. I cartamodelli, infine, si conservano al meglio in buste grandi etichettate o in cartelle ad anelli: niente più fogli stropicciati o persi.

Per mantenere l’ordine, dedica un contenitore o un cassetto a ciascuna tipologia di minuteria e fai un check periodico per eliminare ciò che è rovinato o non ti serve più. In questo modo, organizzare materiali per cucito e maglia non sarà solo un lavoro una tantum, ma diventerà un’abitudine che rende tutto più semplice e funzionale.



Maglia e uncinetto: organizzare materiali per cucito e maglia

Chi lavora a maglia o all’uncinetto lo sa bene: ferri e uncinetti tendono a moltiplicarsi e a sparire nei posti più impensati, mentre gomitoli e piccoli accessori rischiano di occupare ogni angolo della casa. Per evitare il caos, è importante creare un sistema semplice e pratico.

I ferri da maglia, che siano diritti, circolari o intercambiabili, possono essere riposti in astucci arrotolabili o custodie a scomparti: occupano poco spazio e restano ordinati per misura. Gli uncinetti, invece, stanno benissimo in astucci morbidi o custodie magnetiche, così non si disperdono e li trovi subito.

Gli accessori piccoli come marcatori, aghi da lana o fermapunti vanno conservati in scatoline rigide o in astucci compatti: se possibile, tienili insieme agli uncinetti o ai ferri, così non si perdono. Un consiglio utile è avere sempre un kit pronto con gomitolo, ferri/uncinetti e accessori per i progetti in corso: ti evita di lasciare strumenti sparsi in giro e ti permette di portare il lavoro con te in qualsiasi momento.

Organizzare materiali per cucito e maglia significa anche semplificare la vita quotidiana: meno tempo passato a cercare, più tempo dedicato a creare.

Fili gomitoli maglia - Casa Poetica

Il calore delle trame prende forma a partire dall’ordine.



Accessori e finiture: organizzare materiali per cucito e maglia

Nastri, bottoni, passamanerie, imbottiture: sono i dettagli che danno carattere ai tuoi progetti, ma anche quelli che creano più confusione se non hanno un posto preciso. Per organizzare materiali per cucito e maglia in questa categoria, la regola è suddividere e rendere tutto visibile.

Le passamanerie e i nastri possono essere avvolti su cartoncini e conservati in scatole trasparenti o in raccoglitori ad anelli con bustine: così non si annodano e li trovi subito. Bottoni e fibbie, invece, stanno benissimo in vasetti di vetro o in scatole con scomparti separati: puoi dividerli per colore, forma o dimensione e avere sempre una panoramica chiara.

Per imbottiture, fodere e tessuti termoadesivi conviene usare scatole etichettate e impilarle su scaffali o dentro armadi. In questo modo sai sempre dove andare a cercare senza rischiare di dimenticare quello che possiedi.

Se però non hai una stanza dedicata o uno spazio fisso per la macchina da cucire, una soluzione pratica è il carrellino multipiano: sulla base puoi riporre la macchina, mentre nei ripiani superiori organizzi fili, forbici, aghi e i materiali che usi più spesso. Così hai tutto a portata di mano e puoi spostare facilmente il tuo angolo creativo da una stanza all’altra senza disperdere nulla.

Un piccolo trucco: controlla periodicamente elastici e passamanerie, perché con il tempo possono perdere elasticità o rovinarsi. Fare questo check ti aiuta a mantenere l’ordine e a non conservare materiali che non hanno più la loro funzione.



Il tuo spazio creativo, finalmente ordinato

Organizzare materiali per cucito e maglia non è solo una questione di ordine, ma di libertà creativa. Quando stoffe, fili, gomitoli e accessori hanno uno spazio chiaro, cucire o lavorare ai ferri diventa più semplice, più veloce e soprattutto più piacevole. Non devi più inseguire gli strumenti sparsi per casa: tutto è lì, pronto ad accompagnarti nei tuoi progetti.

Se però senti che da sola non riesci a trovare il sistema giusto per te, non preoccuparti: capita a molte persone creative. Insieme possiamo creare soluzioni pratiche e personalizzate, pensate proprio per il tuo spazio e per le tue abitudini. Ti aiuto con una consulenza, anche a domicilio, per trasformare il tuo angolo del cucito, della maglia o dell’uncinetto in un luogo ordinato, funzionale e davvero tuo. Scrivimi e iniziamo a dare nuova forma al tuo spazio creativo.





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L’articolo Organizzare materiali per cucito e maglia proviene da Casa Poetica.

11 Novembre 2025 / / La Gatta Sul Tetto

Il desiderio di materiali autentici torna con forza nell’arredamento d’interni. In un soggiorno, in una camera da letto o in un ingresso, la superficie delle pareti influisce direttamente sulla percezione del comfort: una grana visibile cattura la luce, una sfumatura minerale attenua l’eco, una venatura del legno armonizza l’insieme.

rivestimenti murali naturali

Puntando sui rivestimenti murali naturali, non si cerca soltanto uno stile, ma si lavora sulla sensazione, sulla profondità e sulla coerenza tra volumi, colori e texture. Un rivestimento murale ben scelto diventa un vero e proprio strumento di valorizzazione dello spazio, capace di trasformare l’atmosfera di un ambiente.

Perché scegliere rivestimenti murali naturali?

Una parete naturale non è mai perfettamente uniforme, ed è proprio questo a renderla interessante. La micro-irregolarità della materia crea variazioni di luce nel corso della giornata, conferendo alla stanza un ritmo visivo vivo. In una zona di passaggio, un intonaco minerale addolcisce la transizione tra due spazi. In un angolo lettura, una texture in pietra o in terra cruda amplifica la sensazione di rifugio.

L’effetto accogliente nasce innanzitutto da questa presenza materiale percepibile con gli occhi e con il tatto: si coglie prima la materia e poi il colore, che prolunga l’impressione. Questi rivestimenti murali interni accompagnano quindi la ricerca di atmosfere più autentiche. Per approfondire l’abbinamento tra materiali e colori, vi consigliamo il nostro articolo sulle tendenze cromatiche 2025.

La pietra da rivestimento: autenticità ed eleganza senza tempo

La pietra da rivestimento è una delle soluzioni più apprezzate tra i rivestimenti murali in pietra naturale. Costituita da sottili lastre di pietra, riveste le pareti con un rilievo discreto che cattura la luce e crea una profondità visiva notevole.

La si ritrova in progetti di pareti d’accento, attorno ai camini, nelle cornici delle porte o per strutturare una nicchia. L’interesse di questo tipo di rivestimento in pietra naturale risiede nella sua capacità di evocare l’autenticità dei muri tradizionali, pur integrandosi negli interni contemporanei.

Associando la pietra a materiali come il legno o il metallo, si ottiene un dialogo estetico ricco. Una parete in pietra dietro un divano moderno porta carattere senza appesantire, mentre un camino circondato da rivestimenti in pietra naturale diventa un vero punto focale.

Il legno: calore naturale e versatilità decorativa

Il legno rimane un elemento imprescindibile dei rivestimenti murali interni. A seconda della posa e dell’essenza scelta, si declina in atmosfere diverse. Un rivestimento murale in legno con doghe verticali accentua l’altezza del soffitto e dona un aspetto grafico. In orizzontale, allunga visivamente lo spazio e lo rende più conviviale. Un legno chiaro riflette la luce e si abbina bene a tessuti neutri, mentre un legno scuro crea un’atmosfera raccolta, ideale per una zona di riposo.

I rivestimenti murali in legno trovano spazio in universi molto differenti: nordico, rustico chic o contemporaneo. In uno stile scandinavo, il legno chiaro abbinato a un arredamento essenziale sottolinea la quiete e il calore ricercati.

Gli intonaci minerali e le materie grezze

Gli intonaci minerali e le materie grezze completano la gamma dei rivestimenti murali per interni. Si distinguono per la loro texture fine e per la profondità del colore. Un intonaco a calce levigato produce un effetto discreto e raffinato, perfetto per un ambiente minimalista. Una finitura sfumata, con leggere ombre, dona maggiore movimento a una parete altrimenti uniforme.

In una cucina a vista, un intonaco minerale apporta continuità tra la zona operativa e il soggiorno, mantenendo al tempo stesso una dimensione decorativa. In un corridoio, una tonalità calda applicata a calce o con microcemento spezza l’effetto “tubo” e accompagna piacevolmente il passaggio.

Combinare i materiali per arricchire l’atmosfera

L’atmosfera accogliente di un interno si basa spesso su un equilibrio sapiente tra materiali. La pietra porta profondità, il legno addolcisce le linee e l’intonaco assicura continuità. Combinando questi elementi con coerenza, si può trasformare uno spazio senza appesantirlo. L’essenziale è stabilire una gerarchia dei ruoli: un materiale principale, sostenuto da secondari più discreti.

È importante ricordare che l’accumulo è il nemico dell’equilibrio. Si tratta di un errore di design da evitare assolutamente: moltiplicare le materie senza logica può confondere il messaggio visivo.

11 Novembre 2025 / / Coffee Break

Siamo felici di presentare il nuovo sito di CAFElab Architetti, completamente rinnovato per offrire un’esperienza di navigazione più chiara, fluida e immersiva.

Abbiamo lavorato per rendere i contenuti più accessibili e valorizzare al meglio i nostri progetti: immagini di grande formato, testi più leggibili e una struttura che permette di scoprire i progetti in modo naturale, come in un percorso narrativo.

Ogni dettaglio — dal layout alla tipografia — è stato pensato per rispecchiare la nostra idea di progettazione: pulizia, equilibrio e attenzione alla luce.

Nel nuovo sito potrai esplorare:

una galleria aggiornata e più funzionale, pagine dedicate al processo creativo e alle nostre soluzioni di consulenza, una navigazione intuitiva, anche da mobile

e naturalmente, il nostro blog, dove continueremo a raccontare idee, spunti e visioni di architettura contemporanea.

Scoprilo su www.cafelab.it

9 Novembre 2025 / / Case e Interni

Progetto d’interni: due versioni della stessa casa a confronto

Ogni progetto di interior design nasce da una visione, ma per trasformarla in uno spazio reale e armonioso serve metodo, conoscenza tecnica e una grande capacità di ascolto.

In questo articolo ti mostriamo in breve come funziona il nostro lavoro di progettisti e soprattutto come un progetto può cambiare radicalmente l’aspetto e la percezione di un ambiente, partendo da una planimetria e arrivando a due interpretazioni stilistiche completamente diverse.

Secondo noi, dietro ogni scelta estetica c’è una solida base architettonica, lo studio delle proporzioni, della luce e della funzionalità. Perché un buon progetto non si limita a “decorare”, ma costruisce il carattere e l’anima di una casa, quella che più si avvicina al modo in cui vuoi viverla.

 

Progetto d’interni con due diverse proposte di arredo e atmosfere – prima e dopo

La trasformazione degli spazi

Il punto di partenza era un appartamento di 75 mq calpestabili (circa 90-95 commerciali) di un edificio degli anni ‘60, con la distribuzione frammentata tipica dell’epoca.

Il progetto nasce dalle esigenze dei proprietari e dal layout esistente dell’appartamento, con i classici vincoli strutturali come finestre, pilastri e allacci. La distribuzione interna è stata ripensata per rendere gli ambienti più funzionali e accoglienti, migliorando la vivibilità quotidiana.

E’ bene precisare, che prima di giungere a questa versione definitiva sono state presentate ai clienti altre due soluzioni e che questa è stata comunque affinata in seguito nei dettagli. Questo per comprendere come si arriva ad una soluzione definitiva: è un percorso che richiede tutto il tempo necessario per essere sicuri di aver valutato tutti gli aspetti tecnici e le necessità insieme al cliente.

Progetto d’interni con due diverse proposte di arredo e atmosfere – prima e dopo

Abbiamo ripensato gli spazi in chiave più fluida, migliorando la luce naturale e la connessione tra zona giorno e cucina, inglobando anche l’ingresso. Abbiamo aggiunto isolamenti e contropareti nelle stanze adiacenti alle altre unità immobiliari, per migliorare l’isolamento acustico e consentire il passaggio degli impianti. Abbiamo ampliato il bagno consentendo di inserire una doccia walk-in e un piccolo spazio per lavatrice e asciugatrice. Infine abbiamo cercato di nascondere le travi esistenti con un gioco di mensole e nicchie in cartongesso, per dare coerenza a tutto l’insieme. La nuova planimetria risponde meglio alle esigenze di una famiglia moderna, pur mantenendo proporzioni armoniose e un’atmosfera accogliente.

Bisognava pensare fuori dagli schemi e rivoluzionare la pianta. Dopo aver verificato gli impianti con l’idraulico, abbiamo visto che era possibile invertire la zona soggiorno con la cucina, unendo in un unico open space gli spazi.  La zona giorno, ampia e luminosa grazie alle grandi finestre, combina una zona operativa ben organizzata, uno spazio pranzo (accogliente e conviviale) e una zona relax e tv, mantenendo continuità e dialogo tra gli spazi. Nella zona notte trovano posto una camera matrimoniale, una seconda camera e un bagno più funzionale, separato dalla zona giorno con un disimpegno.

 

Progetto d’interni: due versioni della stessa casa a confronto

Il progetto architettonico: la base su cui costruire lo stile

Prima di parlare di arredi, colori e materiali, è fondamentale sottolineare un aspetto spesso trascurato: nessuno stile può funzionare davvero senza un progetto architettonico solido.

La distribuzione degli spazi, la luce naturale, le proporzioni, la posizione degli impianti — sono tutti elementi che definiscono la qualità di un ambiente molto più di un divano alla moda o di una tinta di colore alle pareti. È proprio qui che entra in gioco la differenza tra un semplice interior designer e un professionista con formazione architettonica o tecnica, come nel nostro caso.

Un architetto o geometra specializzato in interior design non si limita a “decorare”, ma progetta l’ambiente nel suo insieme, rispettando le normative, ottimizzando gli spazi e creando le condizioni ideali perché ogni scelta estetica possa essere realizzata e duri nel tempo.

Alla base di ogni progetto di interior design riuscito c’è molto più di una bella idea o di un arredo ben scelto: c’è una visione d’insieme. Ogni spazio funziona davvero solo quando estetica, funzionalità e tecnica dialogano in modo coerente. Nulla è lasciato al caso. Ogni dettaglio – dall’impianto elettrico alla disposizione degli ambienti, dai materiali alle proporzioni degli spazi – viene studiato con attenzione per garantire funzionalità, equilibrio e armonia.

Prevedere con cura ogni passaggio è ciò che ci permette di affrontare gli imprevisti con prontezza e trasformarli in opportunità. È questo approccio integrato che fa la differenza tra un semplice restyling e un progetto sartoriale studiato nei minimi particolari.

Solo quando la base è corretta, quando ogni parete, punto luce e apertura è stata studiata con criterio, l’aspetto estetico può esprimersi liberamente e dare personalità alla casa.

In altre parole, lo stile è il vestito, ma l’architettura d’interni è la struttura che lo sostiene.

In questo caso studio vogliamo mostrarti come lo stesso spazio possa raccontare storie completamente diverse a seconda dello stile scelto. Come scritto in precedenza, abbiamo progettato la ristrutturazione di un appartamento partendo da una nuova distribuzione degli spazi più funzionale (guarda il prima e il dopo), per poi sviluppare due varianti di interior design: una dallo spirito contemporaneo e raffinato, e l’altra senza tempo, dove il colore diventa protagonista.

 

Due modi di vivere la stessa casa: stili e atmosfere a confronto

Variante 1 – Eleganza contemporanea

La prima interpretazione del progetto punta su uno stile contemporaneo sobrio, ma sofisticato, come lo stile Quiet Luxury, dove la palette neutra — tra bianchi caldi, sabbia e grigio antracite — crea un effetto elegante, avvolgente e rilassato.

Progetto Stile Contemporneo Quiet Luxury – appartamento 80 mq – design architetto
Progetto Stile Contemporneo Quiet Luxury – appartamento 80 mq – design architetto

Materiali come legno naturale, pietra chiara e tessuti materici esprimono un lusso discreto, fatto di equilibrio e comfort.

Progetto Stile Contemporneo Quiet Luxury – appartamento 80 mq – design architetto

L’illuminazione integrata, pensata come elemento architettonico, modula le atmosfere e valorizza le texture. I contrasti in toni chiari e scuri creano dinamicità.

Progetto Stile Contemporneo Quiet Luxury – appartamento 80 mq – design architetto

In camera da letto armadio in nicchia e scelta di colori neutri caldi per dare omogeneità e ampliare visivamente lo spazio, anche grazie alla carta da parati dietro al letto con il disegno di nuvole.

Progetto Stile Contemporneo Quiet Luxury – appartamento 80 mq – design architetto

Quando gli spazi sono contenuti, è importante mantenere coerenza tra volumi e palette cromatica, così da ottenere ambienti armoniosi e visivamente ordinati.

Progetto Stile Contemporneo Quiet Luxury – appartamento 80 mq – design architetto

È una casa pensata per chi ama gli interni contemporanei, caldi e senza eccessi, dove ogni dettaglio è studiato, ma mai ostentato.

Variante 2 – Vintage e senza tempo

La seconda proposta ha un aspetto fresco, accogliente, di carattere e senza tempo, come lo stile eclettico francese.

Progetto Stile Vintage Moderno Francese – appartamento 80 mq – design architetto
Progetto Stile Vintage Moderno Francese – appartamento 80 mq – design architetto

Una palette più vivace e personale, dove il verde salvia e il terracotta si alternano al bianco e ai legni naturali, donando personalità ad uno stile che può superare le mode e le tendenze.

Progetto Stile Vintage Moderno Francese – appartamento 80 mq – design architetto

L’atmosfera è quella di una casa accogliente, con un equilibrio delicato tra vintage e moderno.

Progetto Stile Vintage Moderno Francese – appartamento 80 mq – design architetto

Per dare carattere alla camera, una soluzione semplice ma d’impatto è la carta da parati: applicata sulla parete dietro al letto, diventa un elegante elemento d’arredo e trasforma lo sfondo in una sorta di grande opera decorativa.

Progetto Stile Vintage Moderno Francese – appartamento 80 mq – design architetto

I due progetti si distinguono per stili molto diversi, ma condividono una scelta decorativa di grande effetto: la carta da parati panoramica posata sulla parete dietro al letto. Oltre a valorizzare l’estetica dell’ambiente, questo elemento contribuisce a delimitare visivamente la zona notte e a creare un’atmosfera rilassata e suggestiva. In entrambi i casi, i motivi scelti restano delicati e nei toni neutri, perfetti per favorire il riposo.

Progetto Stile Vintage Moderno Francese – appartamento 80 mq – design architetto

Questa versione è più intima e confortevole, dove il colore diventa parte integrante dell’identità dello spazio.

 

Due stili, un unico progetto

Speriamo che questo caso studio possa mostrarti come un buon progetto di interior design non sia legato a uno stile preciso, ma alla capacità di rendere in pianta un pensiero di distribuzione interna ben bilanciato, che può essere declinato diversamente, in base alle esigenze e alla personalità di chi abiterà la casa.

Cambiano le finiture, i colori, le sensazioni, ma la base architettonica resta coerente: funzionale, luminosa e armoniosa. Due anime, due modi di vivere lo stesso spazio. Ecco perchè scegliere uno stile d’arredo non significa seguire una moda, ma trovare il linguaggio che rappresenta chi siamo.

Una casa può cambiare volto restando se stessa: ogni scelta – dal colore delle pareti alla disposizione della luce – contribuisce a costruire un’emozione.

Stesso appartamento, due stili diversi. Tu quale preferisci?

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Anna e Marco – CASE E INTERNI

8 Novembre 2025 / / diotti.com

La convivenza tra interior design e benessere è una scommessa vinta: lo dimostra un progetto di riqualificazione di una struttura residenziale per anziani a cui ha partecipato anche diotti.com con i propri arredi.

Moodboard per un progetto di riqualificazione di una residenza per anziani

 

I nostri arredatori sono stati contattati dall’ideatrice del progetto, una studentessa di Interior Design intenzionata a inserire il letto Lesley tra gli arredi presenti nella sua tesi.

Questa è stata la sua richiesta:

sto svolgendo un progetto di tesi sulla riqualificazione di una struttura residenziale per anziani. Ho scoperto la vostra azienda da poco e ho pensato di inserire il letto Lesley con schienale regolabile all’interno del mio elaborato.

Felici di collaborare, abbiamo fornito alla studentessa le informazioni utili per sviluppare la relazione finale.

 

Il progetto: riqualificazione di una residenza per anziani

 

Pianta del progetto con render delle quattro camere da letto

 

Il tema centrale della tesi è la riqualificazione di una residenza per anziani, struttura sociosanitaria finalizzata all’assistenza di utenti geriatrici che vi soggiornano per lunghi periodi.

Il progetto nasce dalla constatazione dello stato attuale di molte residenze, spesso assimilabili a case di cura tradizionali a causa di un approccio troppo “ospedaliero” che si riflette anche nella configurazione degli interni. Il design degli arredi appare obsoleto e poco accattivante, nonostante le normative raccomandino l’adozione di soluzioni più accoglienti.

Gli ambienti risultano quindi poco familiari e le stanze poco ospitali, con ripercussioni sul benessere psicofisico e relazionale dei residenti. Da qui la necessità di una rivalutazione estetica e funzionale degli spazi interni, dedicando un’attenzione speciale alla zona notte.

Pianta del piano residenziale con le camere e le parti comuni

 

Nella residenza convogliano zone ricreative, aree comuni e alloggi individuali composti da camere singole. Nello specifico, la configurazione del piano prevede:

  • un’area desk per l’accoglienza;
  • una cucina separata di circa 11 mq;
  • un soggiorno condiviso con zona TV, angolo lettura, zona pranzo;
  • un locale di servizio di circa 7 mq;
  • 4 camere da letto con balcone di varia metratura (da 11 a 14 mq circa).

 

Ogni stanza contiene un letto singolo, un comodino, una scrivania con sedia e un piccolo guardaroba. A cambiare è la disposizione degli arredi e l’orientamento del letto, che in una camera è posizionato parallelamente alla parete per motivi di ingombro.

 

L’arredo delle stanze: il letto Lesley

Letto tessile con testiera regolabile Lesley


 

La selezione degli arredi è stata guidata dal principio del well-being design, ovvero l’insieme delle strategie progettuali volte a creare ambienti in grado di migliorare salute, comfort e soddisfazione degli utenti.

Per la studentessa era essenziale scegliere arredi funzionali, duraturi e facili da usare, e ciò senza trascurare una resa estetica gradevole. Dopo numerose ricerche, la scelta è ricaduta su Lesley, letto della collezione diotti.com dalle spiccate caratteristiche di comfort ed ergonomia.

Lesley è un letto imbottito moderno capace di valorizzare l’ambiente in cui si trova. Ha un aspetto minimalista, è curato nei minimi dettagli e offre una possibilità di personalizzazione senza pari.

Secondo la studentessa

accostato ad altri elementi che consentono di vivere agevolmente lo spazio, [Lesley] rende la camera da letto unica, quasi facendo dimenticare di trovarsi all’interno di una struttura assistenziale.

L’estetica, però, non è tutto, e Lesley risponde anche alle esigenze funzionali richieste dal progetto. La sua peculiarità risiede nello schienale regolabile, facilmente adattabile allo svolgimento di attività diverse: lettura, visione della TV, riposo. I cuscini reclinabili permettono di appoggiare la schiena o la testa nei momenti di relax diurno, mentre lasciano spazio ai guanciali durante il sonno notturno.

 

 

Questo dettaglio progettuale consente ai destinatari d’uso di movimentare liberamente la testiera, trasformando il letto in un arredo multifunzionale e versatile, senza vincoli o limitazioni.

Pur non essendo specificamente progettato per strutture assistenziali, Lesley rispecchia alcuni dei principi del well-being design. Nel dettaglio, risponde a necessità legate a

  • comfort fisico: l’imbottitura dei cuscini regolabili migliora la postura e riduce le tensioni muscolari;
  • benessere psicologico: la sensazione di morbidezza e accoglienza favorisce il rilassamento;
  • sensorialità: materiali e texture morbide stimolano il benessere emotivo;
  • qualità della vita: la regolazione della testiera consente la diversificazione delle attività e agevola la creazione di una routine quotidiana.

 

Colori e abbinamenti cromatici

 

Moodboard cromatica con colori appartenenti al sistema NCS

 

L’uso del colore come elemento d’arredo è un tema ormai consolidato. La presenza di determinate sfumature ha un tale impatto sulla percezione umana che, per ambienti contract come quelli di tipo sanitario, è d’obbligo considerare i risvolti psicologici che determinate scelte cromatiche possono avere sugli utenti.

Ad esempio, nei contesti di tipo assistenziale è preferibile:

  • usare palette cromatiche rilassanti che riducano l’ansia e concilino il sonno;
  • evitare l’uso eccessivo di colori energizzanti e di tinte cupe;
  • sfruttare i contrasti cromatici come elemento di orientamento visivo.

Il progetto della tesi ha seguito proprio questi principi: da una parte, la selezione di una gamma cromatica pertinente al contesto; dall’altra, l’uso del colore come supporto cognitivo per gli ospiti (elemento applicato anche nei dettagli, come nel profilo colorato che evidenzia la presenza di una presa elettrica a parete).

Per la realizzazione della moodboard cromatica definitiva, la studentessa si è servita dell’NCS (Natural Color System), ovvero un sistema di colori standard basato sulla percezione umana del colore.

Per ogni camera è stato identificato un colore d’accento principale che ha determinato la successiva personalizzazione degli arredi e dei complementi. Ciò ha interessato anche il letto Lesley, che è stato configurato in quattro varianti cromatiche tra le decine disponibili nel Campionario tessuti di diotti.com.

 

Render di una camera con letto in tessuto blu

 

CAMERA BLU

La prima camera è caratterizzata da una palette in cui predominano i toni freddi del blu e dell’azzurro in diverse gradazioni. Le pareti sono bianche con un effetto color blocking in corrispondenza dell’area di riposo e dell’angolo studio.

Il letto è rivestito in tessuto blu cobalto ed è abbinato a un cuscino decorativo rosso cremisi.

La palette cromatica viene completata da grigio chiaro, grigio scuro, color legno.

 

Render di una camera con letto in tessuto rosso

 

CAMERA ROSA

La seconda camera si distingue per il perfetto equilibrio tra sfumature neutre e colori d’accento sui toni del rosso e dell’arancione. Le pareti sono in parte bianche e in parte decorate da una tinteggiatura a effetto ondulato color sabbia che definisce la zona di riposo e l’angolo studio.

Il letto è rivestito in un elegante tessuto rosso rubino smorzato da un cuscino decorativo celeste.

La palette cromatica viene completata da arancio salmone, color legno, grigio e verde.

 

Render di una camera con letto in tessuto verde

 

CAMERA VERDE

La terza camera vede la coesistenza di bianco e di diverse tonalità di verde. La tinteggiatura delle pareti è uniforme e presenta elementi decorativi grigio chiaro sulla parete della testiera.

Abbinato a un cuscino giallo senape, il letto è proposto in una variante tessile verde pastello.

La palette cromatica contiene: verde bosco, verde-grigio, giallo, marrone chiaro, color legno, grigio.

 

Render di una camera con letto in tessuto giallo

 

CAMERA GIALLA

La quarta camera è caratterizzata dall’uso del giallo attraverso pittura murale o carta da parati. Il colore si concentra sulla parete corta e sugli arredi principali, personalizzati in colori caldi d’accento.

Il letto è rivestito in tessuto testa di moro, sfumatura di marrone che si abbina perfettamente all’arancione scuro del comodino e al verde chiaro del cuscino decorativo.

La palette cromatica contiene giallo, marrone, arancio, verde, nero, bianco.


Questo progetto d’arredo e le relative immagini (piantine, render, moodboard) sono stati realizzati da Federica Giovanna Priolo.