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18 Settembre 2025 / / La Gatta Sul Tetto

È il primo esempio di negozio integrato con assortimenti alimentari e non food. Bennet celebra 60 anni di attività. Un traguardo importante per uno dei protagonisti della Grande Distribuzione Organizzata in Italia che ha accompagnato intere generazioni di consumatori attraverso trasformazioni sociali, economiche e tecnologiche e che ha saputo crescere restando fedele ai propri valori: qualità, convenienza e attenzione al territorio.

Bennet

Il primo negozio aperto a Legnano (MI) nel 1965 dalla famiglia Ratti è stato il primo esempio di negozio integrato, capace di unire in unico spazio generi alimentari, tessile ed abbigliamento, anticipando così un nuovo modo di fare la spesa, più ampio e multifunzionale, che ha influenzato l’evoluzione di un intero settore.

L’infograficaDalla bottega alla GDO e all’online: com’è cambiata la spesa in Italia in 60 anni” a cura di Bennet, ripercorre i sei decenni di storia della distribuzione dal modello tradizionale delle botteghe all’e-commerce, fino agli scenari futuri basati su intelligenza artificiale e sostenibilità. Sessant’anni di storia, sessant’anni di cambiamenti, che Bennet festeggia attraverso il lancio di un grande concorso a premi, attivo dall’11 settembre al 5 ottobre 2025, pensato per coinvolgere clienti vecchi e nuovi, in negozio e online. In palio vi sono 12.000 Carte Regalo, smartphone Motorola, automobili Toyota e una super estrazione finale.

Come evidenzia l’infografica, negli anni ’60 si affermò il self-service, seguito negli anni ’70 dalla diffusione degli ipermercati e dei centri commerciali. Gli anni Novanta videro il boom dei discount, mentre dagli anni 2000 in poi il digitale è diventato protagonista, con app, click-and-collect e nuove modalità di interazione tra cliente e punto vendita. Oggi, il futuro si costruisce su esperienze d’acquisto sempre più personalizzate, logistica in tempo reale e modelli a basso impatto ambientale.

Questa trasformazione si riflette anche nei luoghi stessi della spesa, che hanno cambiato volto insieme alla società. Dalla bottega, spazio piccolo e relazionale, si è passati ai supermercati con scaffali accessibili e prezzi fissi. Gli ipermercati, con superfici oltre i 2.500 mq, hanno poi introdotto un’esperienza più ampia e strutturata, integrando beni durevoli e servizi. Negli anni più recenti, la digitalizzazione ha rivoluzionato ulteriormente il settore, rendendo l’esperienza d’acquisto fluida, ibrida e tecnologicamente avanzata.

Parallelamente, è cambiato anche ciò che gli italiani mettono nel carrello. Negli anni ’60 la spesa era essenziale, con prevalenza di generi alimentari. Negli anni Ottanta sono comparsi i surgelati e i cibi confezionati, simbolo di un’alimentazione più veloce e industriale. Il nuovo millennio ha portato con sé una maggiore attenzione al benessere e alla sostenibilità: da un lato, si stanno diffondendo i cibi bio, etnici, plant-based e le private label; dall’altro,il packaging sostenibile sta diventando un fattore sempre più rilevante nella scelta dei prodotti.

17 Settembre 2025 / / ChiccaCasa

ADV| Questo articolo è frutto della collaborazione con Perdormire.

Come si fa a riconoscere un divano letto comodo, resistente, facile da aprire e chiudere, ma soprattutto, esteticamente appagante?
Sul mercato ci sono centinaia di proposte appetibili, ma cosa bisogna guardare per capire qual è quello giusto?

In questo articolo risponderò a tutti i tuoi dubbi, così saprai fare la scelta giusta senza stress e con risultati che durano nel tempo.

Ciao, sono Federica, home stylist e interior blogger.

In due parole: supporto le persone come te a creare una casa le rappresenti attraverso consulenze personalizzate e contenuti digitali.

Non perdiamoci di vista: iscriviti alla newsletter (ricevi subito il manuale su come Arredare da zero) e seguimi anche su @chiccacasa.

Indice dei contenuti

Nel 2025 i divani letto non sono più tutti brutti, finalmente
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Fino a qualche anno fa il divano letto era quasi sempre “la cenerentola” della stanza in più. Era lì prevalentemente per le emergenze, nascosto da plaid e cuscini per mascherarne le forme poco attraenti. Che avesse la funzione letto, era evidente alla prima occhiata.

Oggi la storia dei divani letto ha un lieto epilogo.
Le persone cercano soluzioni trasformabili che siano anche belle da vedere, perché il divano letto non è più un ripiego, ma un’esigenza.
La domanda per mobili multifunzionali è in forte crescita, spinta dalla diffusione di un nuovo modo flessibile di abitare, dal boom degli affitti brevi e da spazi domestici sempre più ridotti.

Basta dare uno sguardo ai più comuni shop online per capire che i divani letto non sono più sacrificati nell’estetica, anzi. Presentano design caratterizzanti, rivestimenti curati, opzioni sfoderabili e personalizzabili quasi quanto i divani fissi (oserei dire anche di più).

Cosa dicono i consumatori sui nuovi divani letto?
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Da buona appartenente al segno della vergine, ho fatto una ricerchina su Business Research Insights per confermare le mie sensazioni. Ecco cosa dicono i consumatori sui nuovi divani letto.

  • Comfort reale: i report di settore segnalano una predilezione verso materassi più spessi e meccanismi più agevoli. Le persone non accettano più compromessi sul sonno: vogliono dormire su un divano letto che sia confortevole.

  • Design funzionale: meccanismi rapidi e intuitivi, che permettono di trasformare il divano in letto senza fatica.

  • Esperienza d’acquisto più curata: grazie al boom degli e-commerce, con annessi cataloghi digitali, recensioni e video, è più facile trovare il modello giusto e acquistarlo in sicurezza.

Come posso riconoscere un buon divano letto?
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Ogni volta che progetto un soggiorno in cui è previsto un divano letto, arriva sempre la stessa serie di domande:
“Quali sono i divani letto migliori?”
“Ce n’è uno davvero comodo?”
“Quanto spazio serve per aprirlo?”

Sono domande più che legittime, perché il divano letto è un acquisto importante e sbagliarlo significa ritrovarsi con notti scomode e un living poco funzionale.
Ecco quindi le risposte che fornisco ai miei clienti, in base alla mia personale esperienza.

Qual è il divano più comodo in assoluto?

Se pensi al comfort, il top è un divano letto con materasso con imbottitura in memory foam.
Immagina di sederti la sera a guardare Netflix, di aprire il divano letto e di trovare il comfort di un vero letto.
Ecco, il divano più comodo, per me, è quello che non ti fa sentire in “emergenza ospiti”, ma in una stanza extra di casa tua.

Quali sono le dimensioni minime di un divano letto matrimoniale per uso quotidiano?

Qui non si scherza: per dormire bene ogni notte serve almeno 140 cm di larghezza del materasso e 190 cm di lunghezza.
Io consiglio sempre di fare una “prova apertura virtuale”: prendi le misure del tuo living e disegna a terra con del nastro carta l’ingombro del letto aperto — è il modo più semplice per capire se ci vivi bene anche quando è aperto.

Quanto costa un divano letto di buona qualità?

Un divano letto che duri anni e non ti faccia pentire dell’acquisto parte di solito da 1.200–1.500 € per un buon modello matrimoniale.
Poi, come in tutte le cose, puoi salire di prezzo per tessuti speciali, qualità più alta o design più ricercati.
Il mio consiglio? Vedi il divano letto come un investimento: lo usi per rilassarti, ospitare, magari dormire tu stessə. Spendere un po’ di più all’inizio ti evita di ricomprare tra due anni.

Come scegliere un divano letto di qualità, anche senza provarlo
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Comprare un divano letto online può sembrare una scommessa: non puoi aprirlo, non puoi toccare il tessuto e non puoi sdraiarti per testare il materasso.
La buona notizia è che, se sai leggere tra le righe delle schede prodotto, puoi trovare un modello che sia comodo, resistente e bello — senza sorprese alla consegna.

Da interior stylist, questi sono i punti che controllo sempre per i miei clienti quando l’acquisto si fa online.

1. Parti dalla struttura

Un buon divano letto non è mai troppo leggero.
Quando scelgo per i miei clienti, cerco sempre una struttura robusta (legno massello o metallo), un meccanismo che si apre in pochi secondi.
Evita modelli con meccanismo di apertura che indicano solo “struttura in truciolare”: reggono poco l’uso ripetuto del meccanismo. Il truciolare, al contrario, può essere valido per i daybed.

2. Valuta il meccanismo di apertura

La scheda prodotto dovrebbe specificare che si tratta di un’apertura rapida o “a ribalta”. Questo tipo di meccanismo ti permette di aprire il letto senza rimuovere i cuscini della seduta — un dettaglio che fa la differenza nell’uso quotidiano.

Se l’e-commerce offre un video, guardalo: il movimento deve essere fluido, senza scatti e il letto deve sembrare stabile una volta aperto.

3. Non trascurare il materasso

Molti divani letto hanno materassi troppo sottili, comodi solo per una notte. Se pensi di usarlo spesso, scegli un materasso da almeno 14 cm di spessore, meglio se con imbottitura in memory foam.

Extra tip: se il tuo budget è limitato, puoi investire in un modello base ma con buona struttura e poi aggiungere un topper per migliorare il comfort.

4. Fai zoom sulle foto

Ingrandisci le immagini per controllare le cuciture: devono essere dritte, senza fili tirati. Osserva bene i punti di giunzione tra braccioli e schienale — se sono perfettamente allineati, è segno di una buona manifattura.

5. Leggi le recensioni e valuta

Non fermarti alle stelline: cerca le recensioni più lunghe, quelle scritte dopo mesi di utilizzo. Ti diranno se il meccanismo continua a funzionare bene, se il materasso resta comodo e se il tessuto resiste all’usura.

6. Controlla garanzia e reso

Un divano letto di qualità è coperto da almeno 2 anni di garanzia, anche sul meccanismo. Verifica anche le condizioni di reso: se il prodotto arriva danneggiato o non conforme, deve essere possibile restituirlo senza costi eccessivi.

7. Fatti consigliare (anche online)

Se l’e-commerce ha chat, telefono o consulenza gratuita, approfittane. Un buon venditore è trasparente, ti aiuta a scegliere il modello più adatto al tuo uso e ti fornisce schede tecniche dettagliate senza esitazione.

Come arredare un living con il divano letto? Trucchi da stylist
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Se il divano letto è nel tuo living, ci sono alcune accortezze da mettere in pratica nello styling della stanza.
Te le svelo tutte qui.

Spazio davanti al letto

Quando il divano letto è aperto, il passaggio deve rimanere libero e comodo. Prevedi almeno 60 cm liberi davanti senza ingombri: tavolini, pouf o sedute extra vanno posizionati in modo da non essere di intralcio.

Così il letto resta funzionale, la stanza non sembra sovraffollata e muoversi diventa naturale, senza inciampi o fastidi.

Cuscini, plaid e cestone

Se ami decorare il divano con cuscini e plaid morbidi e colorati, pensa anche a dove metterli quando apri il letto. Un cestone coordinato accanto al divano letto è l’ideale. Così, quando apri il letto, i plaid e cuscini trovano casa lì.

Tavolini e superfici d’appoggio

I tavolini sono un dettaglio che fa la differenza: devono essere pratici e flessibili, così il divano letto resta funzionale e bello.
Ecco due diverse opzioni da adottare.

  • Due tavolini di altezze diverse: da chiuso, si sovrappongono davanti al divano creando movimento; quando apri il letto, li sposti ai lati come comodini, pronti a ospitare lampade o libri.

  • Un tavolino centrale grande con ruote (o facile da spostare) più due side tables con lampade ai lati del divano: perfetto se il letto viene aperto frequentemente, così puoi muovere tutto senza sforzo.

Quale tappeto sotto al divano letto?

Il tappeto deve abbracciare il divano anche quando è aperto, diventando la cornice perfetta del tuo angolo living.

  • Davanti: quando il divano letto è aperto, il tappeto deve sbordare di almeno 1 m.

  • Ai lati: il tappeto deve sbordare di minimo minimo 20 cm.

  • Forma: rettangolare per linee pulite; rotonda o ovale se vuoi addolcire angoli o movimentare lo spazio. La forma dipende anche dalla stanza e dalla disposizione degli arredi.

  • Colori e pattern: se il divano è monocolore, scegli un tappeto a fantasia (a meno che anche il pavimento non lo sia) o di un colore a contrasto per creare carattere.

  • Comfort: deve essere soffice e accogliente sotto i piedi, perché sarà la prima superficie che toccherai al mattino.

Divano letto: quale scegliere? 5 modelli per te
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Se sei alla ricerca di un divano letto di design, qui ce ne sono cinque, i miei preferiti del brand Perdormire.

1) James

James è il classico divano letto protagonista: imponente, con una seduta generosa e un materasso alto ben 18 cm in memory.
Il memory si adatta al corpo e sostiene bene la schiena, come un buon letto fisso.

Un altro dettaglio che adoro: i poggiatesta reclinabili. Ti permettono di modulare la postura, passando da seduta formale a posizione super-relax in un attimo. È l’ideale se il soggiorno è anche la tua area Netflix o lettura.
Visivamente, James riempie lo spazio: se hai un living grande e vuoi un divano che sia il fulcro della stanza, lui lo diventa. Con il giusto tessuto sfoderabile (ottimo per chi vuole lavare e cambiare look), resta bello e in ordine anche negli anni.

2) Lionel

Lionel trasmette comfort al primo sguardo. Ha imbottiture generose e forme morbide invitanti.
Anche se il soggiorno è minimal o moderno, lui aggiunge calore.

Come James, ha un materasso in memory da 18 cm. Le linee più tondeggianti lo rendono perfetto se vuoi un pezzo che comunichi morbidezza e ospitalità: è il divano che i tuoi ospiti ameranno, ma che tu vorrai usare ogni sera.

3) Luis

Luis è un daybed giovane, fresco, con un design leggero e dinamico. Perfetto per essere collocato a centro stanza, anche in coppia con un gemello, in quanto è in grado di non schermare lo spazio.
Si tratta di un modello interamente sfoderabile, che non necessita di meccanismi di apertura. Basta togliere i cuscini (che sono mobili e possono essere spostati per creare look diversi) per trasformarlo in un comodo letto singolo.

Esteticamente funziona benissimo anche su pavimenti originali o d’epoca: quel contrasto tra moderno e antico è il trucco che uso sempre per far sembrare una casa più curata e personale.
Visto che è disponibile anche in versione singola, può essere la scelta perfetta per una camera ospiti/studio o per un monolocale: fa il suo dovere senza ingombrare.

4) Clark

Clark presenta linee pulite, piedini alti in metallo nero che lo sollevano da terra e lo rendono visivamente leggero.
Avere il divano leggermente sospeso allarga visivamente lo spazio e rende più facile pulire sotto: un dettaglio che nel quotidiano fa la differenza.
Se non hai ancora identificato il tuo stile definitivo, con Clark sei al sicuro: si adatta bene a contesti scandinavi, moderni, eclettici e persino a un mix con pezzi vintage.

5) Derby 2.0

Derby 2.0 è il classico intramontabile, bello oggi come tra 10 anni: linee semplici, mai fuori moda, che ti permettono di cambiare stile e colori attorno a lui senza doverlo sostituire.
Un divano è un investimento, e se dopo qualche anno vuoi rinfrescare casa con un nuovo tappeto o una nuova palette, lui resta il tuo alleato neutro, senza vincolarti.

È il tipo di divano che si apprezza per la semplicità e la pulizia delle forme.

Se stai cercando il pezzo giusto per trasformare il tuo soggiorno, scopri il divano letto di design che si adatta al tuo spazio e al tuo stile.

17 Settembre 2025 / / Laura Home Planner

Una soluzione sicura per i proprietari

La messa a valore di un immobile è una decisione che può essere affrontata con estrema tranquillità se affidata alla società rodigina Homynest, l’inquilino perfetto per i proprietari che non intendono vendere.

Oltre ad aver già acquisito appartamenti ed abitazioni a Ferrara, Padova, Rovigo, Milano e Verona, Homynest gestisce due immobili esclusivi in Umbria e sul lago di Carezza, in Alto Adige.

Sono ripresi i contatti con i proprietari

Dopo il periodo estivo, tradizionalmente dedicato alle ferie, sono ripresi i contatti con i proprietari che hanno già contattato Homynest per sottoporre i propri immobili all’affitto, ma anche alla gestione completa, nel caso in cui abbiano bisogno di interventi per i quali non si sentono di investire.

Crescita finanziaria e vantaggi per i proprietari

Dal punto di vista finanziario Homynest ha registrato un trend di crescita che ha già prodotto utili estremamente positivi negli ultimi 5 mesi e che consentirà la distribuzione dei ricavi ai proprietari che hanno scelto la gestione diretta degli immobili.

Per gli altri, invece, la sicurezza dell’affitto mensile garantito e la manutenzione continua dell’immobile rappresentano un motivo di tranquillità e libertà.

 immobili

Solidità aziendale e partnership strategiche

Il successo di Homynest lo spiega Roman Sajin, che si occupa delle nuove acquisizioni:

Come inquilini a lungo termine assicuriamo gli immobili a tutela del patrimonio del proprietario, una decisione molto apprezzata, con polizze che offrono ampie coperture per far dormire sonni tranquilli ai nostri partners”.

L’amministratore delegato Filippo Turolla ricorda la solidità dell’azienda, garantita dalla partecipazione di un primario fondo di investimento nazionale orientato all’immobiliare e al turismo.

Per Mattia Zangirolami, terzo socio fondatore di Homynest, i servizi di manutenzione ordinaria e pulizie sono plus garantiti, ma anche la contrattualistica è uno dei punti di forza:

Più un contratto è lungo nel tempo meglio è – afferma Mattia – Partiamo da un minimo di 4+4 anni garantendo un reddito continuo al proprietario, aggiornato secondo i dati Istat sull’inflazione”.

Obiettivi di espansione

Obiettivo dichiarato è continuare ad aumentare gli immobili disponibili seguendo un piano di sviluppo nazionale strategico che porterà Homynest ad entrare nel mercato di Torino e Roma, aumentando la presenza a Milano e Verona.

Contatti Homynest

È possibile contattare Homynest senza impegno attraverso uno di questi canali:

L’articolo Homynest cresce ed amplia le acquisizioni di immobili proviene da Laura Home Planner.

16 Settembre 2025 / / Casa Poetica

Organizzare i documenti - Casa Poetica

Organizzare i documenti non è una questione estetica. È una questione di sopravvivenza quotidiana.
A chi non è mai capitato di perdere tempo a cercare una bolletta, un certificato medico o una ricevuta fiscale? Il vero problema non è tanto trovare, ma non sapere dove mettere le cose appena arrivano. È lì che nasce il disordine.

Un sistema efficace non serve solo a “ritrovare” i documenti: serve anche a riporli subito al loro posto, senza doverci pensare ogni volta. In questo articolo ti mostro come creare un archivio — cartaceo e digitale — che funzioni davvero. Con criteri chiari, categorie comprensibili e indicazioni pratiche che puoi applicare subito.

Nel frattempo, cerchi di lavorare. Ma ogni cosa in più che hai davanti ti chiede attenzione. E ti ruba energia.



Organizzare i documenti cartacei

Un archivio funziona quando è strutturato per categorie, facile da consultare ma anche da mantenere nel tempo.

Il metodo più efficace è usare un raccoglitore per ogni tipologia di documenti: ad esempio, uno per le utenze domestiche, uno per i documenti della casa, uno per quelli sanitari, uno per il lavoro, uno per i figli o altri membri della famiglia. Ogni raccoglitore deve essere etichettato in modo chiaro e contenere cartellette trasparenti in plastica per suddividere i fogli all’interno.

Prendiamo ad esempio il raccoglitore delle utenze. Al suo interno puoi inserire:

  • una cartelletta etichettata GAS, con le bollette in ordine cronologico: in prima posizione l’anno in corso, poi via via i cinque anni precedenti;

  • una cartelletta LUCE, organizzata allo stesso modo;

  • una per ACQUA, INTERNET, e così via.

In questo modo hai ogni tipologia di documento raccolta in un punto specifico, e soprattutto puoi inserire subito quello nuovo nel posto giusto, senza lasciarlo in giro o rimandare.

Un sistema di archiviazione funziona davvero quando ti aiuta non solo a ritrovare ciò che cerchi, ma anche a sapere immediatamente dove riporre ciò che arriva. È così che si evita l’accumulo. È così che si mantiene l’ordine nel tempo.



Dove tenere i documenti per il commercialista

Durante l’anno raccogli numerosi documenti utili per la dichiarazione dei redditi: spese sanitarie, assicurazioni, ricevute di pagamento, fatture, bonifici parlanti.

Il modo migliore per non doverli inseguire a maggio è dedicare loro una busta trasparente con chiusura, etichettata con l’anno fiscale corrente (es. “Documenti Commercialista 2025”) e sempre nello stesso posto.

Quando un nuovo documento arriva, lo inserisci subito lì.
Alla fine dell’anno sarà tutto già pronto. Nessuna corsa dell’ultimo minuto, nessun foglio smarrito sotto pile indefinite.
Archiviare non è un evento: è una microazione da ripetere con continuità.



Quanto tempo conservare i documenti

Molti buttano tutto, altri tengono tutto. La verità è che ogni documento ha un tempo di conservazione utile o richiesto dalla legge. Conoscerlo ti evita sprechi di spazio e ti protegge da problemi futuri.

– BOLLETTE E UTENZE: 5 anni
– ESTRATTI CONTO BANCARI: 10 anni
– DOCUMENTAZIONE FISCALE: 10 anni
– CONTRATTI: per tutta la durata più altri 10 anni
– DOCUMENTI SANITARI: almeno 5 anni
– ASSICURAZIONI: fino a 10 anni dalla scadenza
– RICEVUTE D’AFFITTO: 5 anni
– DOCUMENTI PERSONALI: fino a rinnovo, o permanenti (es. certificati)

Un esempio concreto: un contratto di affitto di 4 anni va conservato per quei 4 anni, più altri 10. Il motivo è legale: possono esserci contestazioni, verifiche o richieste formali entro 10 anni dalla fine del contratto.
Meglio essere pronti, con il documento in mano.

Quando non sei sicura se tenere qualcosa o meno, una copia digitale può risolvere il dubbio.



Organizzare i documenti digitali

L’archivio digitale può sembrare più comodo, ma non è immune al disordine. File salvati senza nome, cartelle provvisorie, documenti “temporanei” che restano per anni… Il caos è solo meno visibile, non meno reale.

Per organizzare i documenti digitali, imposta una struttura semplice e stabile: una cartella per ogni categoria (utenze, salute, fisco, casa, lavoro…) e all’interno le sottocartelle per anno.

Salva i file con nomi chiari e coerenti, ad esempio:
Fattura_ENEL_Gennaio_2024.pdf è meglio di scan001.pdf.

Usa un cloud affidabile (Google Drive, Dropbox, iCloud…) e crea un backup esterno ogni 6 mesi. Un archivio digitale ben gestito è un alleato vero, non solo un contenitore.



Organizzare i documenti è un atto di autonomia

Sapere come organizzare i documenti non è solo un modo per essere “in ordine”.
È una forma di autonomia.
Significa non dover dipendere da nessuno per trovare ciò che ti serve. Significa evitare stress, evitare ritardi, evitare scadenze dimenticate. Ma soprattutto, significa dare valore al tuo tempo e alla tua serenità.

Un sistema che funziona non è quello perfetto. È quello che ti semplifica la vita ogni giorno, anche quando hai poco tempo o poca voglia.

Se senti che il tuo archivio è confuso, pesante, o semplicemente inesistente, posso aiutarti a costruirne uno che sia fatto per te. Non un modello ideale, ma una struttura reale, sostenibile, che ti accompagni nel tempo.

Scrivimi per una consulenza personalizzata. Organizzare i tuoi documenti non è solo una questione pratica: è una forma di libertà.





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L’articolo Come organizzare i documenti: guida pratica tra cartaceo e digitale proviene da Casa Poetica.

16 Settembre 2025 / / La Gatta Sul Tetto

Comearredare casa in stile minimalista? È questo lo stile di tendenza negli ultimi anni, rivisitato spesso in chiave moderna e con influenze nordiche o giapponesi. Ben lontano dall’essere uno stile freddo e impersonale, con il minimal si ottengono ambienti raffinati e di gran classe, a patto però di non esagerare con gli elementi.

Ebbene sì: arredare casa richiede pazienza e soprattutto occhio nei confronti della scelta di mobili e di accessori. Ma non è necessario esagerare per sentire un ambiente come il living o la camera da letto “nostra”: a volte bastano pochi elementi essenziali per un arredo minimal dal risultato impeccabile. Vediamo come.

Le caratteristiche dello stile minimalista

La prima cosa da sapere è che un arredamento in stile minimalista tende a ridurre il numero di pezzi all’interno di un ambiente. Così si predilige un certo ordine che trasmette subito un profondo senso di pulizia. Ma non solo.

I colori sono neutri, con accenti di sfumature studiate nei minimi particolari; i materiali sono lisci e resistenti, spesso di ultima generazione e trattati con prodotti specifici. E non dimentichiamo poi le geometrie pulite per dare movimento e dinamismo all’ambiente.

Proprio per questo motivo si consiglia di non esagerare con gli accessori o soprammobili. Ricordiamo infatti che la caratteristica fondante dello stile minimal è l’essenzialità: avere in casa quello che serve per vivere ma non l’eccesso.

Spesso si predilige una comoda libreria che viene sfruttata come divisorio, in particolare negli ambienti open space che separano il salotto e la cucina. Lo spazio non deve essere riempito fino all’eccesso ma con elementi iconici, come suggerito prima.

Quali sono le regole per scegliere i complementi di arredo per ambienti minimal

Sebbene la popolarità degli ultimi anni, in realtà lo stile minimal non è così recente. Dobbiamo infatti tornare indietro nel tempo e parlare del minimalismo nato nel mondo dell’arte negli anni ‘60: questo movimento ha in seguito influenzato non solo una filosofia di vita ma anche il design, l’architettura e la moda.

Portare lo stile minimalista in casa non significa rinunciare alle decorazioni di design, ma sceglierle con criterio. Ci sono infatti delle regole che ci aiutano in fase di acquisto.

Per esempio è preferibile puntare su complementi lineari dalle forme semplici e pulite che rispondono a un’esigenza: nessun fronzolo.

Anche i toni, come anticipato, devono essere neutri per arrivare a un’armonia cromatica, che non vuol dire optare solo per bianco o nero: il minimal è tutt’altro che noioso.

La selezione accurata degli oggetti in realtà non è mai casuale, soprattutto perché non si tratta di riempire un vuoto: è questo il punto di partenza per comprendere la filosofia minimalista.

Fra gli elementi più apprezzati troviamo i vasi di design in ceramica, perché effettivamente rappresentano quell’armonia tra eleganza e raffinatezza richiesta dallo stile minimal.

Il consiglio che ci sentiamo di dare è di prestare attenzione a ogni minimo particolare. In questo modo saremo certi di ottenere un ambiente di classe, ma lontano dal rigore. Un ambiente che parli di noi e che lo faccia senza eccessi.

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15 Settembre 2025 / / ChiccaCasa

Quando si parla di progettare casa, ogni piccolo dettaglio può fare la differenza.
Da home stylist, ho imparato che l’incanto si nasconde proprio nei dettagli: una finitura, una cornice, un tocco di colore inaspettato.
Sono questi a trasformare un ambiente qualunque in un capolavoro di stile.

Arredare le pareti di casa: l’importanza dell’involucro delle tue stanze

L’arredamento e il colore fanno la differenza, ma la cura dell’involucro (pareti, soffitti, pavimenti) è ciò che rende una casa davvero curata. Quando questi elementi sono scelti con attenzione e in armonia tra loro, l’ambiente appare immediatamente più coeso e coerente.

È un atto di cura che va oltre il semplice arredare: crea continuità visiva, valorizza ogni dettaglio e dà la sensazione di uno spazio pensato in ogni sua parte.

Questo è il vero lusso – non tanto il costo degli arredi, ma l’armonia che si percepisce entrando in casa.

Ecco i miei 6 trucchi di styling preferiti per far brillare la tua casa, con quel mix perfetto di carattere ed eleganza.
ProntƏ a guardare i tuoi spazi con occhi nuovi?

Ciao, sono Federica, home stylist e interior blogger.

In altre parole, supporto le persone come te a creare una casa le rappresenti.

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1. Soffitti verniciati con pittura satinata: il tocco celestiale

Alza lo sguardo. Cosa vedi? Un’enorme opportunità di stile!
Il soffitto è spesso dimenticato, eppure ha un potenziale incredibile.
Una pittura satinata – magari in un sofisticato color perla o in un rilassante azzurro polvere – aggiunge profondità e luminosità, trasformando la stanza in un ambiente più raffinato e accogliente.
In questo modo si creeranno giochi di luce molto particolari.
Un soffitto colorato di un colore più scuro rispetto alle pareti tende a far sembrare la stanza più bassa, ma se la vernice riflette leggermente la luce, questo ricalibrerà i volumi. Questo significa che, anche se non hai un soffitto alto, potrai osare con un colore più scuro sul soffitto.

Pensa al soffitto come alla quinta parete della tua casa: perché lasciarlo anonimo quando può diventare un capolavoro?

Disclaimer: questa scelta implica una rasatura estremamente precisa del soffitto, in alternativa tutti i difetti sarebbero enfatizzati.

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2. Boiserie: un richiamo classico che veste ogni spazio di eleganza

Un dettaglio che eleva all’istante qualsiasi stanza? La boiserie. Elegante, senza tempo, capace di trasformare una parete anonima in una vera opera d’arte.

Puoi sceglierla in legno, per un effetto classico e raffinato, o optare per una boiserie moderna con cornici a rilievo dipinte in tinta con la parete, per un look contemporaneo e sofisticato. Perfetta per aggiungere carattere senza appesantire.

Se vuoi un effetto più essenziale (che strizza l’occhio al budget), puoi far correre un listello da 2-2,5 cm su tutte le pareti e dipingere di un colore in contrasto sia il listello che la parte di parete sottostante.
Creerai così una finta boiserie, sempre d’effetto, ma meno elaborata.
Nei miei progetti propongo spesso quest’ultima opzione: puoi vederla applicata sia nella casa Liberty con graniglia a scacchi che nella zona giorno dal fascino vintage con arredi second hand.

Vuoi aggiungere un ulteriore tocco di stile? La boiserie sta sempre benissimo anche in combinazione con della carta da parati.

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3. Battiscopa alto e decorato: eleganza che parte dal basso

I battiscopa non sono solo un dettaglio funzionale.
Un battiscopa alto e lavorato regala struttura alla stanza, sa abbellire le pareti e incorniciare ad arte i pavimenti con un’eleganza discreta.

Un piccolo accorgimento che aggiunge personalità e rifinisce l’ambiente.

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4. Elementi originali: il cuore della casa

Se hai la fortuna di vivere in una casa storica, gli elementi originali sono le pagine più preziose del suo racconto.

Pavimenti in cementine o graniglia, porte vintage riverniciate, travi a vista, pannelli di legno sulle pareti… Sono tutti dettagli che fanno la differenza, perché aggiungono autenticità e fascino senza tempo.

Se la tua casa ha qualcosa di unico, valorizzalo.
Rispolvera quel pavimento d’epoca, dai nuova vita alle vecchie porte con una mano di vernice, conserva e valorizza con il colore rosoni e modanature sul soffitto.
È nei dettagli autentici che si nasconde il vero carattere di uno spazio.

Se vuoi far coincidere lo stile della tua casa con il tuo stile personale e non sai da dove cominciare, la consulenza Trova il tuo stile è quello che fa per te.

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5. Rosoni in gesso: un tocco d’altri tempi che fa sognare

Un soffitto decorato con un rosoni in gesso è il simbolo di un’eleganza senza tempo. Aggiunge un tocco di raffinatezza e porta con sé un fascino d’altri tempi, perfetto per chi ama la bellezza discreta, ma d’impatto.

Non sono solo per case storiche. I rosoni stanno benissimo anche nelle case moderne, creando un mix irresistibile tra classico e contemporaneo. Basta abbinarli a un lampadario di design per un contrasto chic e attuale.

Disclaimer: il gesso non è l’unico materiale possibile per i rosoni. Ad oggi se ne trovano in vari materiali verniciabili come poliuretano e polimeri.

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6. Carta da parati: la magia delle trame e dei colori

La carta da parati è il colpo di scena che non ti aspetti. Anche un pattern delicato, una texture appena accennata o un effetto materico possono dare profondità e carattere a una stanza.

Vuoi osare? Non pensare che la carta da parati sia utile solo a decorare le pareti.
Provala sul soffitto! Sì, hai capito bene. Una carta da parati monocolore o con motivi leggeri può rendere l’ambiente più avvolgente e sofisticato, trasformando il soffitto in un vero protagonista.

Non sottovalutare il potere delle pareti (e dei soffitti) ben vestiti: sono loro a creare l’atmosfera che fa la differenza.

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Eleva il tuo spazio con dettagli che parlano di te.

L’home styling non è fatto solo di tocchi finali, oggettistica e complementi, ma anche di progetto colore, modanature, carte da parati, finiture: dettagli che possono essere pianificati sia in fase di ristrutturazione e progettazione d’arredo, sia dopo, a lavori finiti, quando la casa è arredata.
Soffitti che brillano, pareti che raccontano storie, elementi architettonici che incorniciano lo spazio: è qui che si gioca la vera magia.

Quale di questi styling tips vorresti provare per primo?

13 Settembre 2025 / / Case e Interni

Perché non ha senso rifare il look al bagno senza controllare gli impianti

Il bagno è una delle stanze più costose e delicate da ristrutturare. Per questo, spesso si cercano soluzioni facili, rapide e meno invasive come dipingere le piastrelle con vernice senza dover demolire. Questi interventi estetici possono dare un bel colpo d’occhio, ma attenzione: se il bagno ha più di 25-30 anni, c’è un rischio concreto che diventino soldi spesi male.

Siamo Anna e Marco e come architetti e interior designer oggi ti spieghiamo perchè non dovresti buttare via i tuoi soldi per un relooking del bagno.

Cosa significa rifare il look al bagno

Con relooking del bagno non si intende una vera ristrutturazione, ma un intervento più leggero e veloce che mira soprattutto a rinnovare l’estetica. In pratica, invece di demolire e rifare completamente impianti e rivestimenti, si punta solo a “rinfrescare” l’ambiente con soluzioni superficiali in particolare coprendo le vecchie piastrelle con vernice o microcemento. 

Poi si possono cambiare gli elementi principali del bagno per renderli più moderni: sostituire il box doccia o i sanitari, cambiare la rubinetteria, cambiare arredi o complementi come specchi e illuminazione. 

È un modo pratico, relativamente economico e veloce per dare un aspetto moderno e piacevole a un bagno datato, senza dover affrontare lavori invasivi e costosi.

Applicazione di vernice su vecchie piastrelle del bagno come relooking superficiale

credit photo: Historiska Hem

Quando conviene verniciare le piastrelle del bagno

Rinnovare il bagno senza togliere le piastrelle? Vediamo quando è meglio farlo, secondo il nostro parere da esperti.

1. Se si vive in Affitto

Il rifacimento estetico del bagno è una soluzione che può essere presa in considerazione se si vive in affitto. Non essendo proprietari, non avrebbe senso investire grandi somme in una ristrutturazione completa. Di fatto, non si è nemmeno responsabili nel caso in cui ci fossero guasti alle tubazioni, che danneggino i vicini di casa. Se il padrone di casa non ha intenzione di spendere soldi per una ristrutturazione, l’inquilino con un contratto a lungo termine, con piccoli interventi estetici, può comunque rendere l’ambiente più moderno, funzionale e accogliente, così da godere di uno spazio piacevole, fintanto che rimane in affitto nella casa.

2. Bagno nuovo, ma non rispecchia i gusti

Un altro caso in cui la soluzione di rinfrescare il bagno potrebbe essere valutata è quando l’ambiente è relativamente nuovo: ad esempio un bagno che ha meno di dieci anni, ma non rispecchia i nostri gusti. Non è raro l’acquisto di una casa nuova o già ristrutturata, con impianti recenti, ma con rivestimenti, sanitari o finiture che non ci convincono. In questi casi non serve rifare tutto da capo: bastano interventi mirati di relooking, come nuove pitture, resine, rivestimenti adesivi, nuovi specchi e accessori, per dare un aspetto completamente diverso al bagno senza toccare la parte impiantistica e senza i tempi lunghi di un cantiere. Se l’idraulico ci dice che gli impianti sono a posto, il relooking permette di dare freschezza con interventi mirati.

3. In caso di Vendita

Ci sono altre situazioni in cui un restyling del bagno può essere una soluzione sensata senza dover ricorrere a una ristrutturazione completa? Sì, ad esempio, in caso di vendita dell’immobile: un rinnovamento veloce (così come avviene anche con l’home staging) può rendere il bagno più appetibile e curato, senza dover investire grandi somme. Usare la vernice apposita sulle piastrelle, cambiare la rubinetteria, i sanitari o aggiungere un’illuminazione moderna può bastare a far sembrare il bagno apparentemente più nuovo in modo da attirare compratori interessati.

Fin qui abbiamo visto quando il relooking può essere una scelta valida: in un bagno in affitto o in uno recente, ma poco in linea con i nostri gusti. Tuttavia, c’è un’altra situazione in cui questa soluzione non solo non è consigliabile, ma rischia di trasformarsi in un vero spreco di denaro: quando il bagno ha già 25-30 anni sulle spalle. In questi casi, intervenire solo sull’estetica senza toccare gli impianti significa buttare via i soldi. E ora vediamo nel dettaglio perché.

Verniciare le piastrelle del bagno per rinnovarle

credit photo: Farrow & Ball

Il problema del “restyling veloce”

A prima vista, rinnovare un bagno datato solo in superficie può sembrare la soluzione più semplice e conveniente: un po’ di vernice o microcemento sopra le vecchie piastrelle, la sostituzione di qualche rubinetto e un nuovo mobile lavabo. Il risultato è immediato, il bagno appare più moderno e accogliente e il portafoglio sembra salvo.

Il problema è che questa scorciatoia ignora la vera criticità: gli impianti. Se le tubature o gli scarichi hanno più di 25-30 anni, è molto probabile che prima o poi si presentino guasti, perdite o malfunzionamenti. E quando accade, non resta che rompere le pareti o il pavimento per intervenire. A quel punto, tutto il lavoro estetico fatto sopra (verniciatura, resina, rivestimenti nuovi, smontaggio dei sanitari…) viene inevitabilmente distrutto.

In pratica, si finisce per pagare due volte: prima per il relooking, poi per la ristrutturazione vera e propria. Per questo motivo, il “restyling veloce” può avere senso solo in bagni relativamente recenti o con impianti già in buono stato o nelle soluzioni che abbiamo elencato prima.

Perché il relooking del bagno rischia di essere inutile

credit photo: Leroy Merlin

Impianti vecchi = rischio perdite

Qualche tempo fa ci ha chiamato un cliente, davvero disperato. Aveva deciso di fare un “restyling veloce” del vecchio bagno di un appartamento da dare in affitto, risalente agli anni ’80.  Così come gli avevano consigliato in un negozio, la soluzione prevedeva l’applicazione di vernice sopra le piastrelle e la sostituzione del box doccia e dei sanitari. Non ci aveva chiesto una consulenza preventiva. All’inizio era entusiasta: il bagno sembrava completamente nuovo e aveva speso relativamente poco.

Purtroppo, dopo poco più di un anno, l’incubo. Una perdita improvvisa dalle vecchie tubature lo ha costretto a dover chiamare muratore e idraulico per rompere muri e pavimento. Tutto il lavoro estetico fatto è andato distrutto. Alla fine, ha dovuto ristrutturare il bagno da capo, spendendo quasi il doppio rispetto a una ristrutturazione completa fatta subito, poiché le infiltrazioni avevano anche causato danni ai vicini di casa.

Purtroppo, dopo decenni, le tubazioni e gli scarichi non offrono più le stesse garanzie di tenuta. Le perdite possono verificarsi all’improvviso e spesso non sono subito visibili: l’acqua penetra nei muri, inizia la formazione di muffa, rovina i rivestimenti, le pareti e i soffitti dei locali adiacenti e può arrivare anche agli appartamenti vicini, creando inevitabilmente dei danni e dei costi maggiori di quelli che si affronterebbero con la sola ristrutturazione. Quando accade, si è costretti a intervenire in emergenza, rompendo pavimenti e rivestimenti, con tutti i disagi del caso.

Ai nostri clienti, che ci chiedono consulenze per l’acquisto di una nuova casa, lo diciamo sempre: tubature vecchie possono causare perdite, muffa e danni consistenti. Sostituirle è fondamentale.

Il divano e il letto dei sogni possono aspettare, ma il rifacimento completo del bagno è una priorità.

Bagno moderno ristrutturato con impianti nuovi e rivestimenti

credit photo: Larsson Estate

Quando conviene rifare gli impianti

Se il bagno ha più di 25-30 anni, è altamente consigliabile valutare la sostituzione completa degli impianti idraulici ed elettrici, insieme all’intervento estetico. Potrai così:

  • Dormire sonni tranquilli senza la paura di perdite improvvise.

  • Investire meglio i tuoi soldi, perché il bagno durerà nel tempo.

  • Migliorare la funzionalità con nuovi scarichi, rubinetterie e impianti moderni, più efficienti, a norma e più duraturi.

Bagno moderno ristrutturato con impianti nuovi e rivestimenti

credit photo: Behrer

Ottimizzare la distribuzione del bagno per vivere meglio

C’è una cosa a cui nessuno pensa: ristrutturare il bagno offre l’occasione perfetta per ripensare la disposizione degli elementi, migliorando quindi non solo l’estetica, ma anche la funzionalità dello spazio. 

Un bagno ben progettato non deve solo “piacere alla vista”, ma deve rispondere alle esigenze quotidiane di chi lo vive. Riposizionare la doccia in un punto più comodo, sostituire la vasca con un box doccia moderno e pratico, integrare un mobile contenitore su misura, nascondere la lavatrice o realizzare un antibagno secondo le normative sono scelte che trasformano radicalmente l’esperienza d’uso e il valore dell’immobile.

Ad esempio, se non si dispone di una lavanderia separata, si può pensare in anticipo a dove collocare la lavatrice. Può trovare posto in un antibagno oppure essere integrata in un armadio o in un mobile, così da risultare pratica ma anche discreta.

Come studio di architettura sappiamo che spesso pochi centimetri fanno la differenza: lo spostamento di una porta, la scelta di sanitari sospesi o l’inserimento di un divisorio in vetro possono migliorare la percezione dello spazio, rispettare le norme e rendere più agevoli i movimenti quotidiani. Non si tratta solo di estetica, ma di progettare il benessere: un bagno pensato con cura permette di vivere la casa in modo più fluido, funzionale e piacevole.Progetto bagno lungo e stretto: Prima e Dopo

Quando si decide di ristrutturare il bagno, affidarsi a un architetto è una scelta strategica: grazie alla sua esperienza, può proporre soluzioni su misura, sfruttare ogni centimetro e garantire che estetica e praticità vadano di pari passo. Un locale ben progettato migliora la fruibilità quotidiana, anche in bagni piccoli o lunghi e stretti, come sono spesso i bagni delle nostre case, oltre al fatto che un bagno moderno e funzionale aumenta il valore della casa sul mercato.

Bagno moderno ristrutturato con impianti nuovi e rivestimenti

credit photo: Larsson Estate

Ristrutturare il bagno: un approccio intelligente

Il bagno è spesso il primo e l’ultimo ambiente che utilizziamo ogni giorno, per questo, renderlo confortevole, funzionale e sicuro ha un impatto diretto sul nostro benessere quotidiano. Ristrutturare un bagno non significa soltanto rinnovarne l’aspetto, ma soprattutto assicurarsi che impianti, rivestimenti e soluzioni progettuali garantiscano efficienza e durata nel tempo. È un vero investimento, non solo per il valore della casa, ma anche per la serenità di chi la abita.

Certo, piastrelle moderne, sanitari di design e un’illuminazione ben studiata possono trasformare il bagno in uno spazio piacevole e accogliente. Ma il cuore di una ristrutturazione intelligente sta nel combinare estetica e funzionalità, così da ottenere un ambiente bello da vivere e allo stesso tempo sicuro, efficiente e duraturo.

Ristrutturare il bagno, insomma, non è un semplice “relooking”, ma una scelta consapevole di cura verso la casa e verso sé stessi. Un modo per migliorare la qualità della vita, ogni giorno.

Vuoi altre idee e consigli pratici? Continua a seguirci: presto parleremo di soluzioni per bagni piccoli e spunti progettuali da copiare.
Perché non ha senso rifare il look al bagno senza controllare gli impianti

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Anna e Marco – CASE E INTERNI

13 Settembre 2025 / / La Gatta Sul Tetto

L’architetto Massimiliano Gamba firma un progetto che valorizza una dimora secolare a Valeggio sul Mincio. Un’impresa impegnativa visti i vincoli ai quali sono sottoposte la maggior parte delle abitazioni del borgo. 

dimora secolare
Copyright: Massimiliano Gamba

Immersa nella splendida cornice di Valeggio sul Mincio, fatta di vicoli stretti, botteghe in cui il tempo si ferma e un antichissimo ponte in mattoni, si colloca una dimora secolare protagonista del progetto di ristrutturazione dell’architetto Massimiliano Gamba.

Dimora secolare: una sfida architettonica  

L’edificio residenziale da lui ristrutturato fa parte di una proprietà storica vincolata. Le torri del magnifico Castello Scaligero, complesso fortificato risalente al XIII secolo, si innalzano proprio alle sue spalle. Gli interventi sono stati quindi ridotti al minimo, con l’obiettivo imprescindibile di preservare l’eredità storica e la tradizione edilizia locale. 

I lavori di ristrutturazione si sono concentrati sugli interni e sull’ampio giardino, in cui oggi spiccano il prato a scacchiera, una maestosa piscina e un sistema di piante ed elementi d’arredo da esterno che giocano sui contrasti dei materiali. 

Per gli interni sono stati scelti materiali autentici, come il legno chiaro, creando ambienti confortevoli in cui estetica moderna e tradizione mediterranea si uniscono armoniosamente.

Gli accostamenti con alcuni elementi come legno scuro, marmo nero e piastrelle con disegni decisi creano una interessante composizione materica. 

dimora storica
LIVING. Copyright: Massimiliano Gamba

Dialogo tra luce e ombra 

La cucina con zona pranzo segue lo stesso stile, con pareti a vista e rivestimenti in legno, arricchita dalla rubinetteria Dornbracht Dark Platinum spazzolato, che si integra armoniosamente con arredi e superfici.

Nella dependance con piscina, la seconda cucina presenta una versione classica di Tara, creando un contrasto tra superfici in legno e pareti color crema

dimora secolare
CUCINA DEPENDANCE. Copyright: Massimiliano Gamba

Anche nei bagni si ripropone il contrasto tra chiaro e scuro. Il bagno principale, quasi completamente bianco, è equilibrato dalla rubinetteria Meta Dornbracht in Dark Platinum, mentre il piccolo bagno degli ospiti combina finiture raffinate con un design minimalista. 

Design essenziale e minimalista per le camere da letto, ravvivate dalle poltroncine in tessuto colorato.

Il risultato è una bellezza discreta, conservatrice del tempo. 

Gamba si dichiara orgoglioso del progetto, sottolineando i valori di bellezza senza tempo trasmessi da questa villa, ispirandosi alla filosofia di Mies van der Rohe:

Un’opera non finita quando non si può più togliere nulla, ma quando non c’è più nulla da aggiungere. 

11 Settembre 2025 / / La Gatta Sul Tetto

Arredare la propria casa è un’esperienza entusiasmante, ma può facilmente trasformarsi in una fonte di stress e insoddisfazione se non si affronta il processo con la giusta pianificazione. In questo articolo spiego 3 errori di Interior design che possono compromettere il risultato finale, rendendo gli spazi poco funzionali, disordinati o privi di personalità.

Errore 1) Non avere un progetto

Quando si arreda una casa, un errore comune è acquistare i mobili prima di aver pianificato con attenzione lo spazio e la loro disposizione. Questo può portare a scelte sbagliate riguardo alla collocazione e alle dimensioni, causando insoddisfazione.

Soluzione: per evitare questi problemi, un metodo efficace è procurarsi la pianta catastale dell’immobile, che è in scala, e disegnare la disposizione dei mobili. Questa visuale dall’alto aiuta a comprendere meglio lo spazio disponibile e a fare scelte più accurate. Ricordate quindi che il progetto viene prima degli acquisti.

Errore 2) Arredare senza una linea guida

Tra gli errori di Interior design da evitare assolutamente c’è la mancanza di una linea guida. Spesso si acquistano di mobili e oggetti d’arredo singoli, perché piacciono o sono in offerta. Questo approccio porta a uno stile incoerente, dove ogni stanza sembra appartenere a un mondo diverso e l’atmosfera generale risulta confusa. 

Soluzione: il mio consiglio è creare una moodboard. Questo strumento, che sia digitale o fatto con ritagli di riviste, aiuta a definire chiaramente lo stile, i colori e i materiali che si desiderano per la propria casa. La moodboard funziona come una vera e propria bussola,in quanto offre una linea guida e una direzione chiara da seguire, facilitando tutte le scelte successive, dagli arredi ai colori delle pareti. 

Errore 3) Sbagliare l’illuminazione

L’illuminazione è un aspetto cruciale dell’Interior design, spesso trascurato o gestito in modo errato. L’errore più comune è affidarsi a un’unica fonte di luce centrale, come un semplice lampadario; questa crea un’illuminazione piatta e poco funzionale. Al contrario, anche un eccesso di luce mal posizionata può risultare controproducente e fastidioso.

Soluzione: per ottenere un ambiente ben illuminato e funzionale, è fondamentale utilizzare diverse fonti di luce e a diversi livelli. Si consiglia di combinare tre tipi di illuminazione:

– Illuminazione generale: con plafoniere o faretti, serve a illuminare l’intero ambiente in modo uniforme.

– Illuminazione d’atmosfera: crea calore e accoglienza con lampade da terra, da tavolo, sospensioni o applique. Per queste zone relax, usate lampadine con luce calda (2700-3000K).

– Illuminazione funzionale: essenziale per le aree dove è necessario vedere bene, come il piano cucina, lo specchio del bagno o la scrivania. Scegliete una luce neutra (4000K) per non affaticare la vista.

Questi sono i 3 errori di Interior design che è bene evitare per avere una casa che ci rappresenti. È importante, dunque, investire tempo nella pianificazione, definire uno stile coerente con una moodboard e progettare un’illuminazione funzionale e d’atmosfera.

Se desiderate una progettazione ottimale degli spazi della vostra casa, consultate il sito https://zeumadesign.com/

9 Settembre 2025 / / Casa Poetica

Organizzare la scrivania - Casa Poetica

Organizzare la scrivania dovrebbe essere un gesto semplice, quasi intuitivo. E invece, per molte persone, è un’azione rimandata, aggirata, sabotata ogni giorno con scuse tipo: “Non ho tempo adesso”, “Prima devo finire questo progetto”, “Tanto so dov’è tutto”.

E così, la scrivania diventa un campo di battaglia silenzioso. Fogli che si accumulano senza logica, oggetti che si spostano da una parte all’altra senza mai davvero trovare un posto. Cavi arrotolati come liane, post-it scoloriti, penne mezze scariche, quaderni iniziati e poi dimenticati.

Nel frattempo, cerchi di lavorare. Ma ogni cosa in più che hai davanti ti chiede attenzione. E ti ruba energia.



La scrivania non è un parcheggio

C’è una grande differenza tra “usare” una scrivania e viverla davvero come uno spazio di supporto. Spesso trattiamo questo piano di lavoro come un parcheggio temporaneo per tutto ciò che non vogliamo gestire subito: posta da aprire, occhiali dimenticati, caricabatterie in stand-by, biglietti “da sistemare”. Ma tutto ciò che lasciamo lì, anche solo per poco, diventa parte del nostro paesaggio mentale. E lo appesantisce.

Organizzare la scrivania non significa renderla perfetta, ma eliminare il rumore visivo e mentale. Significa decidere cosa merita di restare, e dove.



Spazio piccolo, soluzioni intelligenti

L’ottimizzazione dello spazio non ha niente a che fare con l’estetica da catalogo.
È una questione di realismo e funzionalità.

Se hai una scrivania piccola, sfrutta la verticalità: una mensola sopra il piano, un organizer da parete, anche un portadocumenti in sospensione. Ogni oggetto che sollevi dalla superficie libera centimetri preziosi — non solo per appoggiare le cose, ma per respirare meglio mentre lavori.

Un altro trucco efficace: crea punti di appoggio secondari. Una scatola bella e pratica dove raccogliere oggetti “in transito”. Una piccola cassettiera con divisori, così non devi sempre spostare tutto per trovare una graffetta. E poi scegli contenitori che ti invoglino a usarli. Il design serve anche a questo: facilitare le abitudini.



Organizzare la scrivania con la regola del bersaglio

Un modo semplice ed efficace per organizzare la scrivania è applicare la cosiddetta regola del bersaglio.
Immagina la superficie della scrivania come un bersaglio a cerchi concentrici. Al centro c’è l’essenziale: tutto ciò che usi ogni giorno, più volte al giorno. Penna, quaderno di lavoro, computer, tazza d’acqua, magari le cuffie.

Nel cerchio successivo ci sono gli oggetti che ti servono spesso, ma non continuamente: evidenziatori, caricabatterie, notes, piccoli strumenti di cancelleria. Questi possono stare a portata di mano, ma non devono occupare il centro dello spazio.

Infine, nell’anello più esterno, ci sono gli oggetti che usi raramente: etichette, puntine, archivi cartacei, ricariche di inchiostro, materiale creativo. Questi possono essere riposti in un cassetto, su una mensola, o in un contenitore dedicato.

Più un oggetto è usato, più deve essere vicino. Meno lo usi, più deve essere lontano.
Semplice, ma rivoluzionario se applicato con costanza.



Ogni oggetto ti parla. Alcuni ti urlano.

Uno degli errori più comuni è non vedere più gli oggetti che ci circondano.
Ci abituiamo alla loro presenza, li spostiamo mille volte al giorno, ma non ci chiediamo mai se servano davvero. Alcuni sono lì solo per nostalgia. Altri per senso di colpa. Altri ancora per abitudine.

Quando decidi di organizzare la scrivania, prova a guardare ogni oggetto come se lo vedessi per la prima volta. Chiediti: “Perché è qui? Mi è utile? Mi fa stare bene?”
Se la risposta è no, forse è solo polvere che prende forma.



E se fosse anche un atto di rispetto verso te stessa?

Sistemare la scrivania non è un capriccio da maniaci dell’ordine. È una scelta di cura.
Perché quello spazio — così piccolo, così quotidiano — è il punto da cui partono tutte le tue idee, i tuoi pensieri, il tuo lavoro. È un’estensione della tua mente.

Organizzarlo in modo funzionale, su misura, con soluzioni semplici ma pensate, ti permette di ritrovare il focus e, spesso, anche la motivazione.



Organizzare la scrivania, alleggerire la giornata

Organizzare la scrivania è un gesto che può sembrare banale, ma ha un impatto profondo.
A volte basta spostare una cosa per liberare uno spazio mentale. Altre volte serve andare più a fondo, cambiare approccio, trovare soluzioni nuove.

Se senti che la tua scrivania è diventata un freno più che un supporto, posso aiutarti a trasformarla in qualcosa che ti somigli, che funzioni, e che ti accompagni nel quotidiano con più leggerezza.

Scrivimi per una consulenza: insieme possiamo creare uno spazio che ti aiuti a lavorare meglio e vivere con più ordine, senza rigidità.





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