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5 Novembre 2025 / / Romina Sita

Più volte mi è stato chiesto:
“Romina, ma tu che corso hai fatto per diventare home stylist? Vorrei svolgere la tua professione, cosa mi consigli di fare?”

Per rispondere in modo completo a questa domanda, voglio raccontarti come da ex dipendente sono diventata freelance.

Dalle mie parti ci sono parecchie aziende ceramiche e nell’azienda in cui ho lavorato per 13 anni si realizzano immagini pubblicitarie sia reali sia virtuali in 3D, in altre parole, ambientazioni allestite con pavimenti e/o rivestimenti ceramici da fotografare o renderizzare.

Di cosa mi occupavo?

Direzione artistica, progettazione dei set (qui la mia formazione da architetto mi ha aiutato tanto), presentazione al cliente (ecco da dove ho imparato a fare le moodboard) e poi assistenza sul set al montaggio, arredo e styling, e infine affiancamento al fotografo per valutare insieme le migliori inquadrature per tirare fuori il massimo (ecco svelato perché piacciono così tanto le foto che pubblico online!).

Non ho mai svolto un corso di home styling, è stata tutta un’evoluzione di nozioni apprese durante il mio percorso universitario, ma soprattutto professionale (all’università si affrontavano pochissimo le tematiche degli interni).

La pratica nel mondo del lavoro è stata la vera fonte di ciò che mi ha portato a conoscere tutto quello che condivido online.

Tanta e tanta pratica. 

Per pratica intendo proprio nell’arredare fisicamente gli spazi, posizionare gli oggetti, piccoli e grandi (esperienza meravigliosa!).

Ma intendo anche: osservazione.

Osservare le stylist più grandi di me, più brave di me, con un’esperienza maggiore alle spalle.

Ma anche insegnare io stessa alle stylist tirocinanti, quindi un grande esercizio per raccogliere le nozioni imparate nel tempo e trasferirle con parole semplici a principianti (forse è per questo che ricevo spesso complimenti per come spiego in modo chiaro i concetti).

Tutto davvero molto bello.

Avere tra le mani oggetti pregiati, particolari, ma anche oggetti più comuni e economici, tutti lì a portata di mano, era veramente unico: un generatore di creatività puro!

Ricordo benissimo l’armadio degli asciugamani tutti in ordine per colore: in uno c’erano tutti i bianchi e neutri chiari e nell’altro i colorati in scala cromatica… un principio di mania dell’organizzazione stava nascendo in me…ahah.

Da dipendente a freelance: creare una professione online da zero

Pian piano ho percepito che quel lavoro iniziava a starmi stretto, sentivo l’esigenza di costruire qualcosa di tutto mio.

Oggi infatti sono qui a svolgere e a raccontarti di una professione online creata da zero.

Una professione che amo e che mi permette di esprimere la mia passione e creatività e allo stesso tempo aiutare le persone che non riescono a rendere belle le loro case in autonomia.

Devi sapere però che all’inizio non è stato tutto rosa e fiori

Quando ho iniziato a voler trasformare la mia passione per l’home styling in una professione online tutta mia, mi sono ritrovata più volte bloccata.

La voglia di costruire qualcosa da sola era tanta, sentivo che avevo tanto da offrire e soprattutto sapevo che le mie conoscenze maturate negli anni potevano aiutare tutte quelle persone che si sentivano in difficoltà nell’arredare casa da sole.

Sì ma come?

Come facevo a monetizzare questa mia passione e a ideare un servizio efficiente che assecondasse questa esigenza?

Come potevo mostrarmi al pubblico giusto?

Passavo ore a creare contenuti, impiegavo energie a curare il mio profilo Instagram, ma i risultati non arrivavano o erano molto pochi.

E più cercavo di fare tutto da sola, più mi sembrava di perdere tempo e non fare abbastanza.

Nonostante tutto l’impegno, mi domandavo dove stessi sbagliando.

Ho iniziato così a formarmi in corsi di marketing, nello specifico: blogging (sì il blog dove ti trovi ora), personal brand, email marketing e Instagram.

Ecco il punto: non è solo una questione di talento ambito di home styling, ma di strategia complessiva.

E la strategia era proprio ciò che mi mancava per fare il passo nella direzione giusta.

Ho imparato come organizzare i miei contenuti in modo efficace, come ottimizzare i tempi di creazione, a migliorare nettamente la mia presenza online, senza spendere in pubblicità e come attirare i clienti ideali che cercavano proprio ciò che avevo da offrire.

Ho applicato le strategie per costruire un personal brand efficace, attrarre persone interessate ai miei contenuti, fidelizzarle attraverso i miei canali di comunicazione (Instagram e email marketing) e convertire i clienti ideali in clienti.

Ed è per questo che sono qui, perché ora voglio fare di più: voglio aiutare concretamente tutte quelle persone che si pongono la domanda:

“Come si diventa home stylist?”

Voglio condividere tutto ciò che ho imparato e applicato, affinché anche tu possa raggiungere il tuo sogno di creare un business online e sentirti serena e soddisfatta, nella comodità di lavorare da casa, proprio come è successo a me.

“Non ho una laurea in interior design… eppure eccomi qui”

Qualche anno fa non avrei mai pensato di scrivere la frase qui sopra.

E invece oggi è la mia realtà.

Sono una home stylist, ho costruito un lavoro che amo da zero e aiuto le persone a rendere più belle e armoniose le loro case.

E no, non ho una laurea in interior design.

E forse anche tu ti sei detta almeno una volta:

  • “Non ho fatto studi specifici… quindi non posso.”
  • “Non so tutto… quindi meglio lasciar perdere.”
  • “Mi piace, ma non sono abbastanza esperta.”

Lascia che ti dica una cosa: non è questo che fa la differenza.

Io ho iniziato con quello che avevo…

Ho una formazione da architetto iunior, sì… ma la verità è che all’università di interior design si parlava pochissimo.

Come ti dicevo prima, la vera scuola è stata il lavoro.

Nello studio fotografico stavo lì, fisicamente, a posizionare oggetti, tavoli, sedie, lavandini, specchi, quadri… e poi riguardavo tutto nell’inquadratura della macchina fotografica.

Era un’esperienza bellissima.

E lì ho capito che…

Il mio punto di forza era la composizione

Comporre spazi, oggetti, colori.

Comporre equilibrio e armonia.

E tutto questo… senza una laurea in interior design.

Lo dico perché mi capita di conversare con donne piene di carica e talento, ma che si sentono bloccate.

Donne che hanno gusto, creatività, sensibilità estetica… ma pensano di non poter iniziare perché non hanno un “titolo”.

Ma sai una cosa?

Il “titolo” non ti insegna la passione.

Non ti insegna l’occhio estetico.

Non ti insegna l’amore per i dettagli.

Quelle sono cose che hai già dentro.

E puoi partire proprio da lì.

Ti faccio qualche esempio pratico su come potresti trasformare le tue competenze in un’idea di monetizzazione

Magari ti ritrovi in una di queste situazioni:

  • Ti piace arredare casa con arredi low cost, con tanto gusto e personalità?
    Potresti creare consulenze per aiutare le persone a rinnovare casa con piccoli budget, scegliendo pezzi accessibili ma d’effetto.
  • Adori apparecchiare la tavola in modo creativo?
    Puoi offrire servizi di consulenza per la mise en place personalizzata, creando proposte su misura per occasioni speciali: Natale, Pasqua, feste in giardino, compleanni, cene romantiche…

  • Hai un occhio per il riordino e la disposizione armoniosa degli oggetti?
    Potresti aiutare le persone a riorganizzare i loro spazi per renderli più funzionali ed esteticamente piacevoli, magari offrendo servizi di decluttering e styling di oggetti.

  • Ti piace ridare vita a mobili antichi o vintage?
    Potresti insegnare come trasformarli in pezzi unici e proporre consulenze per chi vuole rinnovare casa con elementi di recupero.

  • Ami uno stile specifico, come ad esempio: il wabi sabi, il nordico, il farmhouse…?
    Potresti diventare un punto di riferimento per quello stile e offrire consulenze di home styling specializzate, ideali per chi vuole ricreare quell’atmosfera in casa.

Vedi?

Non serve saper fare tutto.

Serve solo iniziare da quello che ti viene naturale e trasformarlo in qualcosa di utile per gli altri.

E più sei specifica, più diventi riconoscibile.

Più sei autentica, più crei connessione.

Da lì nasce tutto.

Nasce un servizio di consulenza di arredo specifico, che può aiutare le persone che hanno bisogno di te e delle tue competenze per risolvere il loro problema in ambito di home styling.

Vuoi sapere cosa rispondo ogni volta che ricevo una domanda su come diventare home stylist?

Se ricevo questa domanda:

“L’home styling mi appassiona molto e devo dire che me la cavo benino, ma non ho svolto nessun corso, come posso trasformarlo in un lavoro?“

Rispondo così: 

“Per fare questo mestiere non ci vuole nessuna laurea (io ce l’ho ma ritengo che non sia obbligatoria per questo ambito specifico), ma solo tanta passione, volontà di mettersi in gioco, occhio estetico (che si può sempre maturare con l’allenamento) e gli strumenti giusti per mettere in pratica le proprie competenze.”

Ora dimmi, cos’è che ti sta bloccando dal diventare una professionista Home Stylist?

Se ti va, scrivimi.

Clicca qui e raccontami cosa ami fare, cosa ti viene naturale.

Da lì, possiamo partire a costruire la tua idea di business online.

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L’articolo Come diventare Home Stylist online professionista (anche senza una laurea in interior design) sembra essere il primo su Romina Sita.

4 Novembre 2025 / / Casa Poetica

decluttering spazio creativo - Casa Poetica

Fare decluttering dello spazio creativo è il primo passo per trasformare il tuo angolo degli hobby in un luogo davvero funzionale e sereno. Quando materiali e strumenti iniziano ad accumularsi senza criterio, diventa difficile persino ricordare cosa si possiede. Questo porta a doppioni inutili, progetti mai iniziati e, soprattutto, a una sensazione di caos che spegne l’entusiasmo. Il decluttering, invece, ti permette di recuperare spazio fisico e mentale, ridando valore a ciò che davvero usi e ami.



Perché il decluttering dello spazio creativo è fondamentale

La creatività ha bisogno di respiro. Quando lo spazio creativo è ingombro di materiali accumulati, scatole chiuse da anni o strumenti sparsi senza logica, anche la mente finisce per sentirsi appesantita. Non è raro che la sensazione di “blocco creativo” arrivi proprio da lì: dalla confusione fisica che circonda il tavolo da lavoro. Quello che sembra un disordine esterno, in realtà, influenza direttamente la chiarezza interiore.

Fare decluttering dello spazio creativo non significa solo mettere ordine: vuol dire creare un ambiente che collabora con te, che sostiene le tue idee invece di ostacolarle. Uno spazio più libero diventa un invito a iniziare nuovi progetti con entusiasmo, perché non devi lottare con il caos per trovare ciò che ti serve. E allo stesso tempo, vedere ordine intorno a te trasmette una sensazione di calma e di apertura, la stessa che ti serve per dare forma alle tue ispirazioni.



Decluttering spazio creativo: da dove iniziare

Il primo ostacolo per chi crea è la tendenza a vedere un potenziale in qualsiasi oggetto: “meglio tenerlo, non si sa mai, magari un giorno servirà”. È un pensiero comune, ma che porta ad accumulare senza fine e a riempire lo spazio di cose che raramente diventano davvero utili.

Se però separarsi da certi materiali sembra impossibile, puoi darti un tempo. Crea una scatola a tempo (6 mesi, massimo 1 anno) dove riporre solo ciò che giace inutilizzato da molto, ma che pensi possa ancora avere un potenziale. Scrivi la data sul coperchio e mettila da parte: questo non è un addio immediato, ma un modo per darti una regola chiara. Durante quel periodo, la scatola può persino diventare uno stimolo: sfidati a usare quegli oggetti in un progetto, proprio perché rischiano di finire dimenticati. Se però, arrivata la scadenza, non li avrai mai toccati, sarà evidente che non ti servono davvero e potrai cederli senza rimpianti.

Un altro passo fondamentale è smettere di mescolare materiali diversi nello stesso contenitore: tessuti accanto a fogli, perline mischiate a bottoni, pennarelli buttati insieme a pennelli. Questo caos rende impossibile capire cosa si possiede davvero. Molto meglio affrontare una categoria alla volta: prima tutte le stoffe, poi i colori, poi le perline.

Una volta fatta la selezione, assegna a ogni categoria uno spazio preciso — una scatola, un cassetto, un organizer. L’ideale è associare materiali che si usano insieme: ad esempio, gomitoli vicino agli aghi da maglia, pennelli accanto ai colori, carta vicino alle fustelle. Così lo spazio non solo è ordinato, ma diventa anche intuitivo e funzionale: sai esattamente dove andare a cercare e hai tutto a portata di mano quando inizi un progetto.



Tecniche pratiche per non perdersi

Il momento più difficile del decluttering dello spazio creativo è quando ti ritrovi davanti a montagne di materiali e non sai da dove cominciare. In quei casi, servono piccole tecniche concrete che ti aiutino a decidere senza bloccarti.

  • La prova del progetto: guarda i lavori lasciati a metà o i materiali messi da parte per un’idea che non hai mai realizzato. Se oggi non li riprenderesti con entusiasmo, significa che hanno già esaurito la loro funzione. Tenerli non ti avvicina alla creatività: occupano solo spazio e ti tolgono energia.

  • Caccia ai doppioni utili: i creativi hanno sempre più versioni dello stesso strumento. Non serve ridursi a uno solo, ma scegli quelli che usi davvero e che funzionano meglio. Elimina senza esitazioni i pezzi rovinati o quelli che, in realtà, non hai mai utilizzato.

  • La prova dello stato di salute: colla secca, pennarelli scarichi, tessuti macchiati… Conservare materiali in pessime condizioni non ti farà creare di più, ma solo accumulare frustrazione.

  • Taglia i “mai iniziati”: quel kit comprato anni fa, il progetto che non ti emoziona più, le cose messe da parte con l’idea “un giorno ci lavorerò”. Se non ti rappresentano più, lasciali andare: lo spazio libero vale più di un’idea morta.

  • La regola del contenitore pieno: assegna a ogni categoria un limite fisico, come una scatola o un cassetto. Quando è pieno, non aggiungere altro senza togliere qualcosa. È un modo semplice e visivo per non cadere nell’accumulo infinito.

Per non stancarti, lavora sempre a tempo: imposta un timer da 20 minuti e concentrati solo su quell’intervallo. È molto meglio una serie di mini-sessioni costanti che una maratona che ti lascia esausta e senza risultati duraturi.



Decluttering spazio creativo: gestire gli oggetti difficili

Ci sono materiali che non è semplice lasciar andare, soprattutto quando hanno avuto un costo economico importante o quando portano con sé un legame affettivo. Sono proprio questi a rallentare il decluttering dello spazio creativo, perché sembrano “più preziosi” degli altri.

  • Materiali costosi mai usati: set di colori professionali, macchine per fustellare, strumenti acquistati con entusiasmo ma rimasti intatti. Tenerli a prendere polvere non restituisce valore al tuo investimento: al contrario, li priva della loro funzione. In più, col tempo tanti materiali rischiano di deteriorarsi, rovinarsi o perdere efficacia, diventando inutilizzabili. Una soluzione concreta è rivenderli o scambiarli all’interno di gruppi e circuiti di persone creative. Non recupererai interamente la spesa, ma darai dignità al materiale, permettendogli finalmente di essere usato come merita.

  • Oggetti con valore affettivo: ricordi di corsi, regali di amiche, strumenti con cui hai mosso i primi passi. Non sei obbligata a liberartene tutti: scegli quelli che davvero ti rappresentano e conservali in un contenitore dedicato, trasformandoli in ricordi speciali anziché in ingombro.

Ricorda: liberarti degli oggetti difficili non significa cancellare parti della tua storia creativa, ma lasciare che lo spazio torni a lavorare per te. Ogni oggetto che trova la sua giusta collocazione — nelle tue mani o in quelle di qualcun altro — diventa un passo avanti verso una creatività più leggera e libera.



Come mantenere i risultati nel tempo

Il decluttering dello spazio creativo funziona davvero solo se i risultati durano. Altrimenti, nel giro di poche settimane, ci si ritrova di nuovo con scatole strapiene e materiali sparsi ovunque. Per evitare che accada, serve trasformare l’ordine in una piccola routine quotidiana.

  • Un minuto al giorno: prima di chiudere il tuo spazio creativo, dedica anche solo 60 secondi a rimettere al loro posto gli strumenti usati. Bastano piccoli gesti costanti per impedire al caos di accumularsi.

  • La regola del “one in, one out”: ogni volta che entra un nuovo materiale o strumento, uno deve uscire. È una formula semplice ma potente per tenere sotto controllo l’accumulo.

  • Scatola “in dubbio”: se non riesci a decidere subito se tenere o meno qualcosa, riponilo in una scatola dedicata. Riguardala dopo un mese: se non l’hai mai aperta, la decisione sarà molto più facile.

  • Mini-reset settimanale: scegli un giorno fisso (anche solo 10 minuti) per fare un rapido check dello spazio. Ti aiuterà a non perdere i progressi conquistati.

Mantenere il risultato del decluttering non significa puntare alla perfezione, ma creare un equilibrio che ti permetta di lavorare con piacere. Uno spazio che resta leggero e ordinato è il miglior alleato per una creatività libera e serena.

Se senti che da sola non riesci a fare questo passo, sappi che non sei la sola: capita a tante creative. Proprio per questo offro consulenze personalizzate, anche a domicilio, per aiutarti a trasformare il tuo spazio creativo in un luogo funzionale e ispirante. Scrivimi per scoprire insieme come alleggerire, organizzare e rendere davvero tuo lo spazio in cui nascono le tue idee.





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L’articolo Decluttering spazio creativo: idee pratiche per iniziare proviene da Casa Poetica.

4 Novembre 2025 / / La Gatta Sul Tetto

Per la rubrica Home therapy, vi suggeriamo 5 piccoli gesti che aiutano a migliorare la propria casa, con grande benficio sul nostro umore.

migliorare la propria casa

Le nostre case sono uno specchio di noi stessi: ogni angolo, ogni decorazione, ogni colore, rivela molto più di quanto non pensiamo. Si può letteralmente risalire alla personalità dell’individuo che abita quell’ambiente, soltanto facendosi un giro tra le stanze, sbirciando tra le sue cose.

Ovviamente non vi sto suggerendo di andare in casa d’altri ad aprire cassetti e sportelli, ma di porre attenzione alle vostre di case. Se foste una terza persona e le guardaste con occhi esterni, cosa direbbero di voi? 

Perché avete scelto proprio quei colori? Perché quella stanza è particolarmente disordinata? La casa è uno specchio e possiamo imparare tanto di noi analizzando l’ambiente di cui ci circondiamo.

Quando questo viene trascurato, potrebbe essere un segnale di mancanza di cura nei confronti di noi stessi e questo si riflette direttamente su di noi: potremmo sentirci abbattuti, tristi e, a seconda della trascuratezza di cui ci circondiamo, privi di valore.

Alcuni cambiamenti sono davvero semplici e veloci, queste piccole migliorie renderanno subito la vostra casa più curata ai vostri occhi! 5 piccoli gesti per migliorare la propria casa.

  1. Sostituire le cornici a giorno 

Una delle decorazioni in casa che non ho mai sopportato sono le cornici a giorno. Le cornici a giorno sono davvero una soluzione cheap che non dovrebbe neanche essere temporanea. Non prenderebbero valore neanche se dentro ci fosse esposta la Gioconda!

migliorare la propria casa

Ci sono tantissimi modi e soluzioni per esporre le vostre foto o opere d’arte, nelle grandi catene si trovano soluzioni semplici e ad ottimi prezzi che renderanno le vostre esposizioni più soddisfacenti.

Vi prego, eliminate subito le cornici a giorno!

  1. Utilizzare appendiabiti uguali nelle cabine armadio a vista

Subito dopo le cornici a giorno, nella mia lista degli orrori, vengono gli appendiabiti diversi negli armadi, peggio ancora se si tratta di quelli della lavanderia.

migliorare la propria casa

Gli appendiabiti, soprattutto se avete una cabina armadio aperta, dovrebbero essere tutte uguali e delle stesse misure. Questo, oltre che essere una miglioria a livello visivo, renderà anche il vostro armadio più ordinato.

  1. Sostituire le lampadine connesse al filo elettrico 

La ristrutturazione è terminata un anno fa, eppure ancora non avete scelto i lampadari, quindi la casa è costellata di lampadine appese ai fili elettrici.

migliorare la propria casa

Beh è arrivato proprio il momento di prendere in mano la situazione, andare in negozio e scegliere i lampadari, che potrebbero non essere quelli definitivi, ma la lampadina con il filo elettrico è una soluzione che deve essere considerata più che temporanea, anche per questioni di sicurezza.

Se tutto quello che abbiamo in casa è uno specchio di noi stessi, tutto quello che non è terminato lascia scenari aperti, cose non concluse che vanno chiuse. 

  1. Aggiungere luci d’accento

Binari a soffitto, faretti, lampade a sospensione…

La casa sì è ben illuminata eppure c’è qualcosa che manca. Le luci a soffitto illuminano sicuramente i vari ambienti in modo appropriato e sono fondamentali quando si tratta della preparazione dei cibi, per lavorare, per fare le pulizie.

Quando però si tratta di relax, di riposo, di atmosfera, non sono quelle le luci che fanno al caso nostro.

Lampade da tavolo, da terra, luci d’accento renderanno il vostro ambiente accogliente, ideale per passare del tempo in compagnia o per rilassarsi sul divano, magari leggendo un libro o guardando un film.

  1. Sostituire gli accessori degli animali da compagnia 

Tutto bello, tutto progettato, tutto studiato, tutto in tinta e poi arriva il cucciolo in casa con la sua bella ciotola fosforescente.

migliorare la propria casa

Sembrano piccole cose, eppure questi sono i piccoli oggetti e le piccole attenzioni che fanno la differenza.

A me piace che anche le ciotole dei nostri animali, così come i copri divani e i loro cuscini restino in tinta e in palette col resto della casa. Non fa per me la ciotola fucsia o il copri divano con le papere! 

L’armonia in un progetto è tutto, sia nei colori, sia nello studio degli arredi e degli accessori, per fare in modo che la stessa armonia si rifletta dentro di noi.

Leggi gli altri articoli della rubrica Home Therapy

Se vuoi saperne di più di home therapy o di come puoi rinnovare la tua casa con un basso budget, visita il sito www.Sphomecoming.it e scrivimi nella sezione Contatti.

4 Novembre 2025 / / Case e Interni

Soggiorno elegante e colorato di un appartamento svedese d’epoca con arredi vintage e moderni

Un appartamento storico rinasce grazie all’uso sapiente del colore e a un mix eclettico di arredamenti vintage e contemporanei. 

Quando un’abitazione di fine Ottocento, con alte finestre ad arco, stucchi e soffitti imponenti, incontra la leggerezza e la creatività del design moderno, il risultato è qualcosa di davvero speciale.

Lo abbiamo trovato in vendita su Bo-Laget, e non potevamo non condividerlo. Benvenuti in una casa lussuosa, incredibilmente bella e piena di personalità!

Spesso, nella ricerca di spunti per arredare la propria casa, è utile guardare anche le case reali fotografate per la vendita invece di sfogliare solo i cataloghi di arredamento. Dalle agenzie immobiliari svedesi o inglesi, in particolare, possono arrivare idee e soluzioni che, reinterpretate, possono diventare spunti concreti per dare nuova vita ai tuoi spazi.

Soggiorno elegante e colorato di un appartamento svedese d’epoca con arredi vintage e moderni

Una casa piena di carattere

Questo appartamento, situato al quarto piano di un sontuoso edificio del 1898, si estende su 161 metri quadrati, suddivisi in cinque stanze e una cucina. Ogni ambiente è arredato con gusto, giocando con colori decisi, materiali autentici e mobili di design.

L’atmosfera è fresca e radiosa — potrebbe benissimo essere la casa di una coppia di creativi, dove ogni dettaglio riflette uno stile personale e conviviale.

Come molte case d’epoca svedesi, troviamo “un’infilata” di tre saloni, che poi negli anni sono diventati non solo zone giorno, ma anche camere da letto o sale da pranzo. Questa casa non fa eccezione. Il soggiorno è la stanza al centro dei tre locali comunicanti. Rappresenta un perfetto equilibrio tra eleganza classica e creatività moderna. Le altre due stanze laterali sono la camera da letto principale e la sala da pranzo, tutte comunicanti grazie a porte storiche a doppia anta.

Soggiorno elegante e colorato di un appartamento svedese d’epoca con arredi vintage e moderni

Il soggiorno: eleganza classica e creatività contemporanea

Le alte finestre ad arco gotico inondano la stanza di luce naturale, valorizzando il parquet a spina di pesce in legno chiaro. I soffitti con stucchi e le porte con modanature bianche rivelano il passato nobile dell’edificio. Il camino invece dal design anni ’60 testimonia le stratificazioni di stile che l’appartamento ha avuto nel corso degli anni.

Protagonista cromatico è il divano blu intenso, dal design morbido e contemporaneo, che aggiunge energia e diventa il punto focale dell’ambiente. Ai lati, due poltrone vintage (“Jetson”, disegnate nel 1969 da Bruno Mathsson per Dux) in pelle color terracotta, scaldano la palette, mentre un tavolino dalle linee scultoree in legno e metallo (Moebius di Objekto) è di ispirazione anni ’50 italiano.

Sulle pareti tortora spiccano quadri e opere d’arte dai colori vivaci, insieme a un grande specchio antico dorato che amplifica la luminosità e si integra con gli elementi originali della casa. L’illuminazione, curata e scenografica, è affidata a una sospensione di Mathieu Challières: una gabbia decorativa con piccoli uccellini, che aggiunge un tocco ironico e poetico.

Nel complesso, l’ambiente unisce eleganza borghese, design contemporaneo e accenti vintage scandinavi, creando uno spazio sofisticato, ma accogliente.

La sala da pranzo: storia e modernità in armonia

In questa stanza, che funge anche da secondo soggiorno, il fascino dell’architettura d’epoca si fonde con un mix di arredi dal gusto eclettico. Le grandi finestre ad arco gotico e il soffitto a cassettoni finemente decorato con motivi dorati regalano un senso di teatralità.

Il tavolo di design vintage è circondato da sedie di colori diversi che aggiungono vivacità e leggerezza. La scultura di una Tour Eiffel, alcune piante verdi e la luce soffusa delle lampade vintage creano un’atmosfera vissuta e accogliente, dove antico e moderno convivono in perfetto equilibrio. Un angolo relax per vedere la tv è formato dal divano verde prato abbinato al tavolino Vitra, design Isamu Noguchi, 1944, e al bellissimo contrasto del lampadario di cristallo.

La camera da letto: colore e comfort

Le pareti verde petrolio creano un’atmosfera avvolgente, intima e sofisticata, mettendo in risalto i dettagli classici come gli stucchi e le porte a doppio battente bianche.

Il letto imbottito in tessuto scuro è arricchito da cuscini variopinti e fantasie grafiche, mentre due lampade dorate da parete diffondono una luce calda e intima. Un angolo studio è stato creato con una poltroncina vintage color senape e un tavolo bianco, mentre una pianta tropicale sul davanzale della finestra a bow window aggiunge un tocco esotico e vitalità. Sul pavimento, un tappeto naturale ammorbidisce l’insieme, restituendo una sensazione di comfort e intimità.

Mentre ogni camera da letto è connotata da un colore differente (verde petrolio e azzurro), in soggiorno e cucina le scelte cromatiche risultano opposte: tutte le pareti sono tortora chiaro e lasciano risaltare gli arredi colorati.

I bagni: eleganza e dettagli creativi

Nel primo bagno, l’uso del marmo chiaro crea una piacevole atmosfera da spa — una scelta raffinata che richiama la luce e la purezza.

Nel secondo davvero piccolo, invece, l’idea di piastrelle quadrate blu e bianche disposte a scacchiera a mezza altezza aggiunge un tocco giocoso e rétro, senza rinunciare all’eleganza.

Idee da copiare: come rendere accogliente il soggiorno

Prendendo ispirazione da questa casa, ecco alcuni consigli pratici per arredare un soggiorno accogliente:

  1. Non trascurare le pareti – Il colore o la decorazione murale possono trasformare l’atmosfera. Quadri, specchi o una carta da parati sono ottimi punti di partenza.

  2. Gioca con i tessuti – Tappeti, cuscini e tende, anche colorati, creano calore e comfort.

  3. Mix di stili – Combina mobili vintage, design e no logo per uno spazio autentico e di carattere.

  4. Illuminazione curata – Scegli lampade che decorano anche da spente, alternando luce diretta e diffusa.

  5. Un tocco verde – Piante e fiori danno vita all’ambiente e lo rendono più rilassante.

 

Soggiorno elegante e colorato di un appartamento svedese d’epoca con arredi vintage e moderni

Soggiorno elegante e colorato di un appartamento svedese d’epoca con arredi vintage e moderni

Soggiorno elegante e colorato di un appartamento svedese d’epoca con arredi vintage e moderni

Soggiorno elegante e colorato di un appartamento svedese d’epoca con arredi vintage e moderni

Soggiorno elegante e colorato di un appartamento svedese d’epoca con arredi vintage e moderni

Sala da pranzo eclettica con soffitto decorato, sedie colorate e ampie finestre ad arco in un appartamento svedese

Sala da pranzo eclettica con soffitto decorato, sedie colorate e ampie finestre ad arco in un appartamento svedese

Cucina classica bianca con isola e piano in marmo in un appartamento svedese

Zona pranzo vintage con mobile dipinto turchese  e credenza bianca

Camera da letto con pareti verde petrolio e dettagli classici in un appartamento svedese

Camera da letto con pareti verde petrolio e dettagli classici in un appartamento svedese

Cameretta con pareti azzurre e carta da parati e dettagli classici

Cameretta con pareti azzurre e carta da parati e dettagli classici

Bagno in marmo chiaro con atmosfera raffinata

Bagno in marmo chiaro con atmosfera raffinata

Bagno piccolo con piastrelle a scacchi bianche e blu

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Anna e Marco – CASE E INTERNI

31 Ottobre 2025 / / Laura Home Planner

Come arredare il bagno piccolo, oppure grande o stretto e lungo , dipende da diversi aspetti. E’ troppo generica la domanda “come arredare il bagno ?”.

Per potere dare una risposta che sia soddisfacente è ovvio che la prima cosa da sapere è :

Di che bagno si tratta?

Insomma,

prima di tutto bisogno avere chiaro queste caratteristiche:

  • Che misure ha?
  • Quanta luce?
  • E’ l’unico bagno in casa?
  • quante persone lo utilizzano?
  • quali sanitari ci sono o ci saranno? Doccia o vasca ad esempio? e il bidet?
  • Lo stile della casa? Ci sono vincoli?

Per questo motivo, per aiutarvi in qualche modo a capire come arredare il vostro bagno,

prenderò come esempio alcuni tra quelli che ho aiutato ad arredare.

Come arredare il bagno

Partiamo dal fatto che prima ancora di arredare il bagno piccolo che vi farò vedere, ho dovuto ricavarlo,

ovvero,

la richiesta della mia cliente era quella di ricavare un secondo bagno in una casa di vecchio stampo e organizzata per altri tempi.

La pianta della casa, nella fase precedente le opere era questa:

come arredare il bagno

L’unico bagno della casa aveva una forma poco pratica,

grande ma poco sfruttabile,

e fortunatamente, annesso a questo bagno c’era un ripostiglio.

Dal momento che il muro del ripostiglio confinava con quello della cucina, è stato possibile ampliarla spostando il muro del ripostiglio a filo della finestra ,

e con la misura rimasta,

spostando e modificando la dimensione delle pareti del bagno grande , abbiamo ricavato un bagno piccolo,

ottenendo così due bagni,

uno grande principale,

ed un piccolo secondo bagno,

entrambi arredati in maniera funzionale.

come arredare il bagno
Bozza del progetto
come arredare il bagno
Soluzione

La prima cosa che mi è stata chiesta era di ricavare un secondo bagno che,

per quanto piccolo , fosse funzionale,

e che possibilmente avesse la doccia.

Dunque,

ancora prima di pensare alle misure, quello che ho valutato insieme alla cliente , sono state le sue esigenze,

senza conoscerle non avrei potuto ricavare le misure minime necessarie per arredare il bagno.

Come arredare il bagno piccolo , lungo e stretto.

Insomma,

descritto così sembra un disastro,

piccolo, lungo e stretto..

In realtà c’era anche un vincolo,

per una questione di pendenza e fondo pavimenti, non si potevano inserire sanitari sospesi.

Ad ogni modo,

il risultato finale è stato molto soddisfacente.

Dunque,

per rispondere alla domanda ” Come arredare il bagno”, prima di tutto andrebbe data una risposta a queste domande:

  • Quali sono le dimensioni?
  • quali sono le esigenze?
  • ci sono vincoli strutturali?

Per arredare in maniera funzionale ed esteticamente appagante il bagno di cui vi ho mostrato la pianta,

la doccia ha preso posto nella parte finale della stanza, ad incastro tra i due muri ed incorporando un pilastro portante.

Trattandosi di un bagno piccolo è stato inserito un box doccia con apertura scorrevole, e per renderlo unico, la parete della doccia è stata rivestita con delle piastrelle decorate,

in questo modo ,

entrando nel bagno , la prima sensazione è WOW.

Per il mobile del bagno ho utilizzato un mobile base portalavabo sospeso con un cassettone L60 h 48 e prof. 35 cm.

Vista la sua profondità abbiamo optato per un lavandino ovale d’appoggio,

questo per avere una vasca grande,

il lavandino ad incasso tutto piano sarebbe stato troppo stretto e poco funzionale.

Per quanto riguarda lo specchio,

vista la richiesta di un bagno funzionale, avremmo potuto inserire un pensile contenitore con ante specchio,

ma trattandosi di un secondo bagno abbiamo (almeno per questo elemento) pensato al lato estetico, inserendo uno specchio rotondo

ed ecco il risultato:

Come arredare il bagno accogliente

Un altro aspetto importante da considerare quando si arreda una stanza,

è riuscire a renderla accogliente.

Non so voi,

ma per quanto mi riguarda ,

il bagno è una di quelle stanze della casa che deve essere sempre ordinata, organizzata e mai fuori posto, soprattutto quando ci sono ospiti.

Come arredare il bagno e renderlo accogliente può dipendere da tanti fattori.

Il primo in assoluto è il colore,

il colore delle pareti, dei mobili, delle finiture,

il colore è determinante per rendere accogliente una stanza

quindi,

se avete un bagno e non sapete come fare per arredare e rendere accogliente questo spazio, dovete osservare i colori e la luce,

ascoltando le sensazione che percepite guardandolo,

un pò come è accaduto per la parete della doccia decorata nel bagno di cui vi ho parlato prima.

come arredare il bagno
Pozzebon bagni

Per arredare il bagno e renderlo accogliente dovete innanzitutto renderlo funzionale.

Gli accessori ad esempio,

sono quegli elementi che spesso si snobbano..

poi lo scelgo..

si ma se sono i dettagli che fanno la differenza..

come arredare il bagno
Pozzebon bagni

Come il porta salvietta posizionato a lato del mobile,

o lo specchio ,

se vogliamo arredare il bagno e renderlo più bello e accogliente perché non scegliere uno specchio dalla forma meno banale e con la cornice nera o colorata al posto di uno specchio filo lucido quadrato?

Arredare il bagno: idee e consigli

Dovrei scrivere un articolo davvero lungo e non basterebbe , per rispondere alla domanda “Come arredare il bagno”

come tutti gli argomenti però posso darvi qualche dritta :

  • se avete un bagno piccolo e avete la possibilità di farlo, utilizzate arredi e sanitari sospesi

avrete una visione più ampia della stanza-

  • giocate con i colori, date carattere ad una parete, al soffitto o alla parete della doccia

non dovete per forza esagerare, basterà un particolare

  • coordinate le finiture

se la rubinetteria è cromata, coordinate con accessori cromati o che abbiano supporti cromati,

e viceversa se sono neri o colorati coordinate i colori.

  • non trascurate la luce

fondamentale tanto quanto il colore, la luce da valore agli spazi

  • specchi, lavabi e accessori

scegliete la comodità ma badate anche al lato estetico.

  • organizzazione

il bagno deve esser ordinato per risultare accogliente

  • tessuti

può sembrare una banalità, ma non lo è affatto, pensate ad asciuga mani, accappatoi e tappeti coordinati nei colori.

e se avete bisogno di una mano vi aspetto qui.

L’articolo Come arredare il bagno ? proviene da Laura Home Planner.

31 Ottobre 2025 / / La Gatta Sul Tetto

L’arredamento della camera da letto è un’espressione diretta dello stile personale, e la testiera gioca un ruolo da protagonista nel definire il carattere dello spazio. Sebbene il mercato offra innumerevoli soluzioni, l’approccio del fai-da-te (DIY) apre la porta a un livello di personalizzazione irraggiungibile con i prodotti di serie.

testiera personalizzata

La possibilità di creare una testiera su misura consente di trasformare l’ambiente con soluzioni sartoriali, spesso recuperando materiali semplici o inaspettati e adattandoli perfettamente alle proprie esigenze estetiche e funzionali. Questo processo creativo non solo arricchisce la stanza, ma aggiunge anche valore attraverso l’unicità del pezzo realizzato.

La tela bianca: aggiornare il legno

Il legno rappresenta uno dei punti di partenza più versatili per un progetto fai-da-te. Una semplice testiera per il letto in legno grezzo, magari in pino o abete, può essere considerata come una tela bianca pronta per essere trasformata. La pittura offre infinite possibilità: si può optare per una verniciatura in una tonalità audace e satura per creare un punto focale, oppure utilizzare tecniche decorative come lo stencil o la mascheratura geometrica (color blocking) per un effetto più dinamico e moderno. Un’alternativa di grande tendenza è l’utilizzo di legno di recupero. Vecchie assi di parquet, doghe di pallet opportunamente levigate e trattate, o persino vecchie persiane o una porta posizionata orizzontalmente possono essere assemblate per comporre una testiera dal forte impatto materico, perfetta per stili rustici, industriali o shabby chic, portando con sé il fascino di una storia vissuta.

La soluzione morbida: pannelli imbottiti componibili

Per chi ricerca una sensazione di comfort e un impatto tattile avvolgente, la creazione di pannelli imbottiti è una soluzione efficace e dall’aspetto professionale. Il progetto consiste nel reperire una base rigida, come pannelli sottili di compensato o MDF, tagliati a misura (spesso in forme quadrate o rettangolari). Questi supporti vengono poi rivestiti con uno strato di gommapiuma per dare spessore e uno strato di ovatta per ammorbidire i bordi. Infine, si procede al rivestimento con il tessuto prescelto, che può spaziare dal velluto per un look sofisticato, al lino grezzo per un’estetica naturale, fissandolo sul retro con una sparapunti. Questi pannelli singoli possono essere poi fissati direttamente alla parete dietro il letto, creando una composizione modulare, giocando con diversi colori o creando un’ampia superficie imbottita che migliora anche l’isolamento acustico della stanza.

L’alternativa sospesa: cuscini e supporti

Un’idea che unisce morbidezza e un’estetica più leggera e informale è quella della testiera sospesa. Questa soluzione evita interventi complessi sulla struttura del letto e si concentra sulla parete. Installando un supporto orizzontale, come un elegante bastone per tende in metallo, un semplice profilo in legno levigato o persino un ramo naturale trattato per un look boho-chic, si crea la struttura portante. Da questo supporto vengono poi appesi due o più cuscini di grandi dimensioni, realizzati su misura e dotati di passanti in tessuto, fettucce in cuoio o corde. Questo approccio non solo è esteticamente gradevole e confortevole, ma offre anche il vantaggio di poter cambiare facilmente i rivestimenti dei cuscini, rinnovando l’aspetto della camera con il variare delle stagioni o dell’ispirazione.

Oltre l’oggetto: la testiera decorativa a parete

A volte, la testiera non deve necessariamente essere un oggetto tridimensionale. Per gli spazi più contenuti o per chi predilige il minimalismo, la funzione della testiera può essere assolta direttamente dalla parete. Utilizzando la pittura, è possibile definire un’area geometrica (un rettangolo, un semicerchio o una forma più organica) dietro il letto, utilizzando un colore a contrasto o complementare rispetto al resto della stanza. Questa “finta testiera” incornicia visivamente il letto senza occupare spazio fisico. Allo stesso modo, l’applicazione strategica di listelli di legno sottili per creare una boiserie parziale, o l’uso di pannelli decorativi leggeri come paraventi o stuoie in fibra naturale, può aggiungere profondità e interesse materico alla parete.

L’espressione della creatività

Le opzioni per realizzare una testiera fai-da-te sono limitate solo dalla creatività. Che si scelga di ridipingere il legno, di imbottire pannelli su misura o di appendere soluzioni tessili, il risultato è sempre un pezzo unico. Questo tipo di progetto permette di allontanarsi dalla standardizzazione, conferendo alla zona notte un carattere distintivo che riflette appieno la personalità di chi la abita. 

30 Ottobre 2025 / / La Gatta Sul Tetto

Negli ultimi anni, le città italiane stanno vivendo una trasformazione profonda, visibile non tanto nell’espansione orizzontale, quanto nella loro crescita verso l’alto. I centri urbani stanno assumendo un nuovo volto, con torri residenziali, edifici direzionali e grattacieli che ridisegnano lo skyline e raccontano una diversa idea di abitare.

sviluppo verticale

Questa spinta urbanistica alla verticalità non è solo un fenomeno estetico o architettonico, ma il risultato di una nuova visione della città contemporanea, in cui densità e altezza si coniugano con sostenibilità e qualità della vita. Le città non crescono più consumando territorio, ma rigenerando quello esistente, cercando soluzioni che permettano di ridurre l’impatto ambientale e migliorare l’efficienza energetica. Dietro a questa trasformazione, però, si nascondono anche nuove sfide: costruire in altezza significa operare in contesti complessi, dove la sicurezza nei cantieri e la protezione dei lavoratori diventano elementi imprescindibili di un processo edilizio sempre più sofisticato.

Le cause dello sviluppo verticale

Le ragioni che spingono le città a svilupparsi in verticale sono molteplici e si intrecciano tra fattori economici, sociali e ambientali. La crescita della popolazione urbana, unita alla scarsità di spazi edificabili, ha reso necessario ripensare la pianificazione territoriale. Le città italiane, spesso incastonate in contesti storici e paesaggistici di grande valore, non possono permettersi di estendersi all’infinito. Per questo motivo, costruire in altezza è diventata una soluzione concreta per concentrare funzioni e servizi in spazi ridotti, riducendo il consumo di suolo e preservando aree naturali o agricole. A questo si aggiunge la spinta alla rigenerazione urbana, con la riconversione di aree industriali dismesse e quartieri in declino. Intervenire in verticale permette di ottimizzare gli spazi, migliorare l’efficienza energetica e restituire vitalità a zone centrali o semi-periferiche. Non va infine dimenticato il ruolo della tecnologia costruttiva, che ha reso possibile ciò che fino a pochi decenni fa era impensabile. Nuovi materiali più leggeri e resistenti, tecniche di costruzione modulari e sistemi antisismici avanzati hanno aperto la strada a edifici sempre più alti, sicuri e performanti.

I vantaggi dell’edilizia verticale

Costruire in altezza comporta vantaggi significativi. In primo luogo, consente di ridurre drasticamente il consumo di suolo, uno dei problemi più urgenti del nostro tempo. Ogni metro quadrato costruito in altezza rappresenta un risparmio di superficie a terra, permettendo di preservare aree verdi e di mitigare l’impatto ambientale delle nuove costruzioni. Inoltre, gli edifici verticali moderni sono spesso progettati secondo criteri di sostenibilità energetica: sfruttano tecnologie innovative come facciate fotovoltaiche, sistemi di ventilazione naturale, isolamento termico avanzato e impianti centralizzati ad alta efficienza. Tutto ciò contribuisce a ridurre i consumi e le emissioni, migliorando al tempo stesso il comfort abitativo. Un altro aspetto rilevante è la razionalizzazione della mobilità urbana. Concentrare abitazioni, uffici, negozi e servizi all’interno dello stesso edificio o in quartieri verticali riduce la necessità di spostarsi con mezzi privati, migliorando la vivibilità e riducendo il traffico cittadino. Non da ultimo, la costruzione di torri e grattacieli contribuisce alla riqualificazione architettonica delle città: pensiamo all’area di Porta Nuova a Milano o al nuovo skyline di Bologna, dove l’edilizia verticale è diventata simbolo di rinascita e modernità.

La sicurezza come priorità nei cantieri verticali

Se la costruzione in altezza rappresenta una conquista architettonica e urbanistica, dal punto di vista operativo comporta sfide notevoli, in particolare sul fronte della sicurezza dei lavoratori. I cantieri verticali, infatti, richiedono protocolli specifici e una pianificazione meticolosa: lavorare a decine di metri dal suolo espone a rischi elevati, e ogni fase del cantiere, dalla posa delle strutture alla manutenzione delle facciate, deve essere gestita con la massima attenzione. In questo scenario, la sicurezza non è un dettaglio accessorio, ma una condizione imprescindibile per la buona riuscita del progetto. Le normative italiane ed europee impongono procedure precise, dalla formazione del personale alla predisposizione di piani di emergenza, fino all’utilizzo di dispositivi di protezione individuale e collettiva.

Tra i sistemi di protezione più efficaci nei lavori in quota, le reti anticaduta rappresentano una soluzione fondamentale. Questi dispositivi, progettati per intercettare e attutire la caduta di persone o materiali, garantiscono un livello di sicurezza elevato in cantieri dove lo spazio operativo è ridotto e il rischio potenziale è elevato. Le reti anticaduta vengono realizzate con materiali ad altissima resistenza, in grado di assorbire l’energia d’impatto e prevenire incidenti gravi. Oltre a proteggere i lavoratori, queste reti tutelano anche chi si trova nelle aree circostanti, evitando che oggetti o detriti cadano al suolo. L’installazione corretta delle reti è regolata da normative europee come la UNI EN 1263-1, che stabilisce standard di sicurezza rigorosi. La loro presenza nei cantieri urbani, dove la vicinanza tra edifici e passanti è inevitabile, diventa un requisito essenziale per garantire non solo la sicurezza ma anche la sostenibilità delle operazioni di costruzione o manutenzione.

Manutenzione, riqualificazione e sicurezza continuativa

Lo sviluppo verticale non riguarda solo la costruzione di nuovi edifici, ma anche la manutenzione e la riqualificazione del patrimonio edilizio esistente. In Italia, gran parte dei palazzi ha più di quarant’anni e necessita di interventi di adeguamento energetico o strutturale. In questi contesti, i lavori in quota, come il rifacimento delle facciate, la sostituzione dei serramenti o la manutenzione degli impianti, comportano rischi analoghi a quelli dei cantieri di nuova costruzione. Per questo, l’utilizzo di reti di protezione anticaduta è diventato uno standard di riferimento anche per le opere di restauro e recupero urbano. Garantire la sicurezza non significa solo rispettare la legge, ma costruire una vera cultura della prevenzione, in cui la tutela dei lavoratori e dei cittadini diventa parte integrante del processo edilizio e della responsabilità sociale delle imprese. Le città del futuro saranno sempre più verticali, ma anche sempre più attente alla sicurezza e al benessere delle persone. La sfida dei prossimi anni sarà quella di conciliare l’efficienza dello spazio con la responsabilità della progettazione: edifici alti, intelligenti e sostenibili, capaci di offrire nuovi modi di vivere e lavorare senza compromettere la sicurezza di chi li costruisce e li abita. 

30 Ottobre 2025 / / La Gatta Sul Tetto

Gestire un Bed & Breakfast nella competitiva piazza di Milano richiede un’attenzione costante non solo alla qualità dell’accoglienza, ma anche all’ottimizzazione della redditività. Basare l’intero fatturato esclusivamente sul pernottamento può essere limitante, specialmente in una metropoli dove le esigenze dei viaggiatori sono complesse e diversificate. 

B&B a Milano

Per massimizzare i profitti e migliorare il servizio offerto, è strategico sviluppare una serie di entrate accessorie (ancillary revenue) che rispondano a bisogni specifici. Una delle necessità più sentite dai viaggiatori è, ad esempio, la gestione dei bagagli dopo il check-out. In questo contesto, offrire una soluzione professionale, come un deposito bagagli a Milano centrale o vicino ad altri snodi, può rappresentare una di queste strategie vincenti.

Monetizzare lo spazio extra come deposito bagagli per esterni

I B&B gestiscono quotidianamente le valigie dei propri ospiti, ma spesso dispongono di uno spazio, anche piccolo, che potrebbe essere messo a frutto. Una strategia innovativa consiste nell’aprire questo servizio anche ai viaggiatori che non pernottano nella struttura. 

Aderendo a un network globale come Radical Storage, ad esempio, il B&B può trasformarsi in un punto di deposito ufficiale, visibile a migliaia di turisti. Questo genera un doppio vantaggio: da un lato, si riceve una commissione fissa per ogni bagaglio custodito, creando un’entrata extra costante e a costo zero; dall’altro, si aumenta la visibilità della struttura: un viaggiatore che utilizza il B&B solo per il deposito potrebbe essere favorevolmente impressionato e sceglierlo per un soggiorno futuro.

Offrire pacchetti esperienza e vendita di prodotti locali

Un B&B non vende solo un letto, ma un’esperienza della città, per questo motivo è possibile incrementare il valore di ogni prenotazione offrendo servizi aggiuntivi a pagamento. Ad esempio, si possono stringere accordi con guide turistiche per tour esclusivi, prenotare biglietti per mostre o musei (aggiungendo una piccola commissione di servizio), o creare “pacchetti benvenuto” a tema: un “pacchetto romantico” con spumante e fiori, o un “pacchetto gourmet” con una selezione di prodotti tipici lombardi. 

La vendita diretta di eccellenze locali, come vini, salumi o dolci artigianali, direttamente nella struttura, rappresenta un’ulteriore e apprezzata fonte di guadagno.

Rendere flessibili gli orari di check-in e check-out

La flessibilità è uno dei servizi più richiesti dai viaggiatori moderni, che spesso arrivano con voli al mattino presto o ripartono la sera tardi. Sebbene un B&B non possa garantire la flessibilità di un hotel 24 ore su 24, può monetizzare questa esigenza. 

Si può implementare una tariffa per il “late check-out”, permettendo agli ospiti di tenere la camera fino al pomeriggio pagando un supplemento. Allo stesso modo, si può offrire un servizio di “early check-in” garantito (se la camera è disponibile) a fronte di un costo aggiuntivo, un’opzione molto apprezzata da chi arriva da lunghi viaggi.

Sviluppare partnership strategiche con il commercio locale

Creare una rete di convenzioni con altre attività commerciali del quartiere è un metodo eccellente per generare commissioni e migliorare il soggiorno degli ospiti.

 È possibile stringere accordi con ristoranti e trattorie vicine, offrendo ai propri ospiti un piccolo sconto e ricevendo in cambio una percentuale sulle prenotazioni generate. Lo stesso vale per servizi di noleggio biciclette, lavanderie a gettoni o servizi di transfer privato (NCC) per gli aeroporti. Il B&B funge da “concierge” di fiducia, guadagnando una commissione per ogni servizio intermediato e, al contempo, fornendo un aiuto concreto ai propri clienti.

30 Ottobre 2025 / / Case e Interni

Ristrutturare con intelligenza: scegliere materiali che restano belli nel tempo

Quando si ristruttura casa, c’è un momento — spesso sottovalutato — in cui ci si gioca tutto: la scelta dei materiali.

Non si tratta solo di estetica o di budget. Si tratta di capire come vivrai quegli spazi tra cinque, dieci, vent’anni. Se il pavimento che hai scelto resisterà ai graffi delle sedie, se il piano della cucina sopravvivrà a mille cene, se il rivestimento del bagno continuerà a piacerti anche quando la tendenza del momento sarà passata.

Ristrutturare con intelligenza significa saper riconoscere i materiali che durano, funzionano e invecchiano bene. Quelli che non ti faranno pentire della scelta, che non richiederanno manutenzioni costanti, che resteranno belli anche nella quotidianità vera — quella fatta di caffè rovesciati, borse appoggiate di fretta, bambini che corrono scalzi.

Ecco come orientarsi, ambiente per ambiente, tra bellezza, praticità e durata.

Materiali belli (e intelligenti) per ogni ambiente

Living e soggiorno: il cuore della casa

Il soggiorno è lo spazio più vissuto, quello che deve reggere l’urto della vita quotidiana senza perdere carattere. Per questo la scelta dei materiali qui è cruciale.

Pavimenti: il gres porcellanato effetto cemento o pietra è oggi una delle scelte più apprezzate. Ha l’aspetto industrial della resina o la raffinatezza del marmo, ma è indistruttibile: resiste ai graffi, all’acqua, alle macchie. Perfetto se hai bambini o animali. In alternativa, il parquet in rovere naturale o il legno trattato a olio offrono un calore unico, e se ben posato e curato può durare decenni, migliorando con l’età.

Rivestimenti e pareti: sempre più diffuso il microcemento, una resina continua che dà un effetto contemporaneo, minimal, quasi scultoreo. Si può usare anche su pareti, gradini, perfino su vecchie piastrelle. Oppure, per un tocco di personalità, la boiserie in legno naturale o laccato, che aggiunge profondità e carattere senza appesantire.

Se stai pensando a una trasformazione più ampia del tuo living, dai un’occhiata a queste idee per la ristrutturazione del soggiorno: troverai spunti pratici su layout, materiali e stili.

Cucina moderna grigia con gres effetto marmo

Cucina: dove estetica e resistenza devono andare d’accordo

La cucina è il banco di prova di ogni materiale. Deve resistere a calore, umidità, urti, acidi, detergenti.

Top e piani di lavoro: il quarzo compatto (come Silestone o Dekton) è una scelta imbattibile per resistenza e praticità. Non assorbe liquidi, non si graffia facilmente, non teme il calore. Esteticamente può imitare il marmo, il cemento, la pietra. In alternativa, se ami il calore del legno, il laminato stratificato HPL di alta qualità oggi offre finiture realistiche e ottime performance.

Il marmo vero, bellissimo, va scelto con consapevolezza: macchia facilmente (soprattutto varietà chiare come il Carrara) e richiede manutenzione costante. Ma se ami la patina del tempo e il fascino dell’imperfezione, può essere una scelta di grande personalità.

Paraschizzi: il gres sottile grande formato permette di rivestire intere pareti senza fughe visibili, con effetto continuo. Oppure puoi osare con il vetro retroverniciato, facile da pulire e disponibile in ogni tonalità.

Bagno: resistenza all’umidità senza rinunciare allo stile

Il bagno richiede materiali altamente resistenti all’acqua e al vapore, ma anche belli da vedere ogni giorno.

Rivestimenti: il gres porcellanato effetto marmo, cemento o pietra naturale è ormai uno standard di qualità. Le lastre di grande formato riducono le fughe (meno sporco, meno muffa) e danno un effetto contemporaneo e pulito.

Per chi cerca un’estetica più calda e avvolgente, la resina o il microcemento creano superfici continue, anche dentro la doccia, che si possono coordinare con il resto della casa.

Sanitari e rubinetteria: scegli ceramica di qualità e finiture resistenti alla corrosione (cromo, acciaio inox, nichel spazzolato). Un rubinetto economico perde brillantezza in pochi mesi; uno di qualità dura anni e mantiene l’aspetto del primo giorno.

Come il contesto influenza la scelta dei materiali

Non tutte le case sono uguali, e non tutti i materiali si comportano allo stesso modo ovunque.

Il clima conta. In zone costiere — come nelle case affacciate sul mare a Genova, Livorno, Ancona — la salsedine accelera l’usura di alcuni materiali. Meglio preferire infissi in alluminio o PVC di qualità, evitare legno non trattato, scegliere vernici e finiture resistenti all’umidità salina.

In montagna o in zone fredde, invece, l’attenzione va all’isolamento termico: cappotti, infissi a taglio termico, pavimenti che trattengono il calore (come il parquet o il gres con sistema radiante).

Anche lo stile di vita incide. Se lavori da casa, hai bisogno di materiali fonoassorbenti; se hai bambini piccoli, servono superfici lavabili e antigraffio; se ami cucinare, il piano della cucina deve essere una corazza.

Soggiorno bianco mix classico e moderno

Come mantenere i materiali belli nel tempo

Scegliere bene è importante, ma curare i materiali nel quotidiano fa la vera differenza sulla loro durata.

Ecco qualche consiglio pratico:

Parquet: usa panni in microfibra leggermente umidi, evita ristagni d’acqua. Ogni 2-3 anni, un trattamento rinfrescante a olio o cera.

Gres e pietra: detergenti neutri e un panno morbido bastano. Evita prodotti acidi o abrasivi, soprattutto su finiture lucide.

Marmo e pietre naturali: proteggi con trattamenti idrorepellenti specifici, pulisci subito eventuali macchie acide (vino, limone, aceto).

Microcemento e resine: un velo di cera protettiva ogni anno mantiene la superficie come nuova.

Legno laccato o verniciato: spolverare con panni antistatici, evitare spugne abrasive.

Piccoli gesti, ripetuti con costanza, trasformano un materiale buono in un materiale che dura una vita.

Longevità è sostenibilità

Oggi si parla tanto di sostenibilità, ma spesso si dimentica che la scelta più ecologica è quella che dura di più.

Un pavimento che resiste 30 anni ha un impatto ambientale infinitamente inferiore rispetto a uno che va sostituito ogni 5. Lo stesso vale per infissi, rivestimenti, arredi fissi.

Scegliere materiali durevoli, riciclabili, certificati (FSC per il legno, EPD per i prodotti edilizi, Ecolabel per finiture e vernici) significa costruire una casa responsabile, oltre che bella.

E sul mercato immobiliare, una casa ristrutturata con materiali di qualità e attenzione all’efficienza energetica vale di più. Non solo economicamente: vale come qualità della vita quotidiana.

Cucina e Soggiorno moderno open space

Investire in ciò che resta

Ristrutturare con intelligenza non significa spendere di più, ma spendere meglio. Significa saper distinguere tra una piastrella che costa poco oggi e ti delude domani, e un materiale che magari ha un prezzo più alto, ma ti accompagnerà per decenni senza darti pensieri.

Significa scegliere superfici che invecchiano bene, che si puliscono facilmente, che restano belle anche quando la moda cambia.

Perché una casa non è un set fotografico: è il luogo dove vivi, ogni giorno. E merita materiali all’altezza di questa intimità.

28 Ottobre 2025 / / Casa Poetica

Organizzare la biancheria - Casa Poetica

Organizzare la biancheria è uno degli aspetti più sottovalutati nella gestione degli spazi domestici, ma se ci pensi, quante volte ti sei trovata a fare i conti con una pila di lenzuola, federe e coperte che sembra non finire mai? La quantità di biancheria che accumuliamo è spesso spropositata, con cassetti e armadi pieni di articoli che non usiamo da anni. Magari ci sono lenzuola che non si abbinano più al letto, o copriletti che sono diventati troppo piccoli o scomodi. Il problema è che, anche se non le usiamo, le teniamo lì, ingombrando spazio prezioso e creando confusione.

Senza contare che piegare la biancheria non è un’impresa semplice per tutti: quella tecnica che ti fa stare lì a sistemare ogni angolo perfettamente, eppure non riesci mai a ottenere lo stesso risultato delle foto su Pinterest. Allora, come fare per non lasciarci sopraffare da lenzuola e piumoni che si accumulano senza sosta? In questo articolo, scopriremo insieme come mettere ordine, ridurre gli eccessi e trovare il giusto sistema per una biancheria che sia pratica, accessibile e che non occupi spazio inutile.



Decluttering della biancheria da letto: liberarsi del superfluo senza rimpianti

Quando si parla di organizzare la biancheria da letto, spesso accumuliamo articoli che non usiamo mai. Lenzuola smunte, coperte di lana sostituite dai piumini, e set di lenzuola che non sono più della giusta misura. Questi oggetti occupano spazio prezioso che potrebbe essere usato per qualcosa di più utile. Ma spesso siamo legati a questi capi per ricordi. Come la dote che non abbiamo mai usato, o una coperta regalata da qualcuno di speciale. È difficile eliminare questi oggetti, ma farlo ti permetterà di fare spazio per ciò che ti serve davvero.

Fai una valutazione obiettiva di quello che possiedi. Se un capo è danneggiato o usurato, è giunto il momento di lasciarlo andare. Le coperte di lana sono state sostituite dai piumini, che sono più leggeri e facili da lavare. Non ha senso tenere una coperta che non userai mai più.

Se non riesci a eliminare tutto, riponi i capi in modo che non occupino troppo spazio. Usa il sottovuoto per comprimere i tessuti e riponili in zone meno accessibili. Puoi metterli su ripiani alti o sotto il letto. Così, risparmi spazio senza rinunciare ai capi che vuoi tenere.

Se davvero non puoi eliminare tutto, considera di donare la biancheria che non usi più. Se sono in buone condizioni, possono essere utili ad altri. Donare è un buon modo per fare spazio e aiutare chi ne ha bisogno.

Il decluttering della biancheria da letto non è solo una questione di spazio. È un modo per rendere l’ambiente più funzionale e migliorare la qualità del sonno.



Come organizzare i set di lenzuola: praticità e spazio

L’organizzazione dei set di lenzuola è uno degli aspetti fondamentali per ottimizzare lo spazio nella tua camera da letto. Avere troppi set può facilmente portare a disordine, ma non è sempre facile capire come gestirli al meglio. Ogni letto dovrebbe avere almeno due set di lenzuola, uno per l’uso quotidiano e uno di riserva. Se hai più set di quelli necessari, è importante ridurre il numero a ciò che usi davvero.

Per organizzare i set di lenzuola, il primo passo è piegarli in modo ordinato. Un metodo semplice è accoppiare lenzuolo e federe e riporre tutto insieme, così da non avere pezzi sparsi. Questo non solo semplifica la ricerca, ma aiuta anche a mantenere l’ordine. Puoi riporre ogni set nella federa corrispondente, creando una sorta di pacchetto compatto e facilmente accessibile.

Per quanto riguarda il luogo di stoccaggio, se lo spazio nel cassetto è limitato, puoi riporre i set di lenzuola sotto il letto, utilizzando un contenitore chiuso per proteggerli dalla polvere. I contenitori in plastica trasparente sono particolarmente utili per mantenere visibile il contenuto e permetterti di identificare facilmente il set che ti serve senza dover aprire ogni contenitore. Se hai un armadio o una cassettiera con ripiani, una buona soluzione è suddividere i set in base alle dimensioni del letto. Poni i set per il letto matrimoniale su un ripiano, quelli per il letto singolo su un altro e così via. In questo modo, ogni set sarà facilmente accessibile senza dover rovistare.

Una buona gestione dei set di lenzuola non richiede soluzioni complicate, ma semplicemente un approccio pratico e ordinato che ti permetta di avere sempre a portata di mano ciò di cui hai bisogno senza occupare spazio inutile. Riponendo i set di lenzuola in modo compatto e strategico, ottimizzi lo spazio e rendi la tua camera da letto più funzionale.



Come organizzare i copripiumini e i piumini: spazio e funzionalità

I copripiumini e i piumini occupano un bel po’ di spazio, e possono diventare difficili da gestire per via del loro volume. Una volta che hai ridotto la quantità di questi articoli, il passo successivo è riporli in modo pratico e funzionale. Un buon metodo per organizzare i piumini è piegarli correttamente e riporli in un contenitore chiuso, come una scatola o un sacco di tessuto. Questo li protegge dalla polvere e li mantiene ordinati, riducendo l’ingombro.

Per quanto riguarda i set di copripiumini, una strategia utile è quella di riporre il copripiumino dentro il piumino quando non in uso. Questo metodo ti consente di avere il set completo sempre pronto all’uso e ti aiuta a sfruttare al meglio lo spazio. Inoltre, se hai una varietà di copripiumini, puoi organizzare i set per stagione o colore, così da averli facilmente a portata di mano.

Se lo spazio è limitato, l’area sotto il letto è una soluzione pratica. Utilizza contenitori appositi, anche trasparenti, per avere visibilità del contenuto. Se hai ripiani nel tuo armadio, cerca di evitare di schiacciare troppo i piumini per non comprometterne la forma. Sacchi per il sottovuoto possono essere utili se lo spazio è ristretto, ma senza compromettere il tessuto del piumino.



Organizzare la biancheria: coperte e coprimaterasso

Quando si parla di organizzare la biancheria, coperte e coprimaterasso sono due articoli che spesso finiscono in un angolo, ma che in realtà richiedono la stessa attenzione e organizzazione. Le coperte, soprattutto quelle più spesse, tendono a occupare molto spazio. Riporle correttamente è essenziale per ottimizzare lo spazio disponibile. Piegale bene, cercando di ridurre il più possibile il volume. Se sono particolarmente ingombranti, riponile in contenitori sotto il letto o su ripiani poco accessibili, dove non ingombrano.

Anche i coprimaterasso, che spesso sono in più di uno, dovrebbero essere riposti in modo ordinato. Non c’è bisogno di tenerne troppi, a meno che non siano particolarmente usurati. Un buon sistema è riporre i coprimaterasso insieme alle coperte, separandoli magari per stagione o per tipo. Questo ti permetterà di trovare rapidamente quello che cerchi, senza dover aprire e richiudere troppe scatole.

Per ottimizzare lo spazio, puoi usare contenitori chiusi o anche sacchi sottovuoto. Non solo risparmierai spazio, ma anche i tessuti rimarranno protetti dalla polvere. In generale, organizzare la biancheria in modo pratico ti permette di avere sempre tutto a portata di mano senza che lo spazio diventi un problema.



Organizzare la biancheria: liberati dal disordine e fai respirare il tuo spazio

Una volta che hai capito come organizzare la biancheria, lo spazio sembra respirare. Semplicemente, non c’è più bisogno di tenere cose che non usi, che non ti servono o che non ti piacciono. Liberarsi dal superfluo, in questo caso, non è solo un atto di ordine, ma una vera e propria scelta di vita: uno spazio ordinato è uno spazio che ti riflette, che ti dà energia positiva.

Pensa che ogni cassetto, ogni ripiano, ogni angolo della tua camera da letto può essere il tuo alleato. Non dovrai più cercare frenetica la biancheria che ti serve, ma godere di una gestione più fluida. Se però ti senti ancora un po’ sopraffatta o se il disordine persiste, forse è il momento di fare il passo successivo.

Se vuoi davvero un sistema che ti alleggerisca e ottimizzi lo spazio in modo semplice e senza stress, contattami. Insieme, possiamo creare un’organizzazione che non solo funziona, ma che ti faccia sentire più leggera ogni giorno.





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L’articolo Organizzare la biancheria da letto: meno caos, più praticità proviene da Casa Poetica.