17 Febbraio 2022 / / Questioni di Arredamento

L’articolo Divano Chesterfield artigianale, una scelta di valore. è stato scritto da Biagio Barraco e si trova su Questioni di Arredamento.

Il divano Chesterfield lo conosciamo tutti! Un divano dalle forme morbide e armoniose nate duecento anni fa, che ancora oggi ne fanno il sofà più amato di sempre.

La caratteristica distintiva di questo divano iconico ed esclusivo è certamente la sua particolare forma con i braccioli e lo schienale alla stessa altezza. Ancor di più lo è la tecnica di realizzazione che richiede necessariamente una fattura artigianale.

divano Chesterfield

Un vero Chesterfield non può che essere realizzato artigianalmente!

Il divano Chesterfield deve la sua inconfondibile identità alla lavorazione capitonné, dove dei bottoncini creano un particolare effetto a rombi sulla pelle di bovino che lo riveste. Quella del capitonné è una tecnica artigianale abbastanza difficile da mettere in pratica, perché la posizione dei bottoni deve essere precisa e accurata, in modo da mantenere perfettamente in tensione la pelle.

Un divano Chesterfield per poter essere considerato all’altezza di questo nome, non basta che sia realizzato artigianalmente, ma deve rispettare anche determinati standard qualitativi:

  • La struttura interna deve essere realizzata in legno di abete;
  • le sospensioni della seduta vanno realizzate con cinghie elastiche ad alta resistenza, se non addirittura con molle in acciaio su cinghie di juta rilegate a mano;
  • l’imbottitura della spalliera e dei braccioli che presentano la decorazione capitonné, deve essere in gomma piuma ad alta densità;
  • infine, il migliore dei divani non può considerarsi tale se non è rigorosamente rivestito in pelle. Senza dubbio la migliore è quella pieno fiore, estremamente morbida al tatto e ideale per la lavorazione a capitonné.

Meglio della mia descrizione delle lavorazioni, è guardare il video di Vama Divani e ammirare il processo artigianale passo passo con cui in azienda realizzano di uno dei migliori divani Chesterfield in circolazione.

Scegliere un Chesterfield artigianale per valorizzare l’arredamento di casa.

Il divano Chesterfield è divenuto nel tempo un classico dell’interior design, amato da arredatori e designer anche per il suo carattere esclusivo, lussuoso ed elegante.

Versatile e comodo, il divano Chesterfield è ideale per arredare con stile quegli ambienti che richiedono particolare cura dell’arredamento. Dal soggiorno di casa, agli ambienti di lavoro, l’ufficio, la sala d’attesa e studi professionali, non c’è luogo dove un Chesterfield “non sia a proprio agio”.

Non è solo un pezzo di arredamento dallo stile inconfondibile, il Chesterfield è anche un divano dalla forte personalità che ben si adatta a contesti commerciali come: hotel, discoteche, pub, ristoranti ecc…

Perfetto per essere inserito negli ambienti tradizionali, è interessante il contrasto che il Chesterfield crea negli interni moderni ed essenziali dove si inserisce come una vera e propria opera d’arte.

Mascolino, funzionale ed elegante – la storia del divano Chesterfield.

Considerato giustamente come il divano per eccellenza, il Chesterfield è un esempio di design longevo. Il divano nacque nel XVIII secolo, frutto dell’ingegno del tappezziere di Lord Philip Stanhope, IV conte di Chesterfield, un nobile inglese conosciuto per essere un uomo particolarmente distinto ed elegante. Il Conte pare abbia commissionato al suo artigiano fidato un divano funzionale, ispirato ai sedili in cuoio delle carrozze dell’epoca.

divano Chesterfield

La caratteristica imbottitura delle sedute delle carrozze, oltre a parare gli urti, aveva il pregio di non sgualcire i vestiti anche dopo ore di viaggio. Il cuoio con cui erano fatte offriva il vantaggio di essere molto resistente all’usura e, essendo facile da pulire, era anche più igienico di altri rivestimenti.

Diffusione e successo del divano Chesterfield.

Durante il Periodo Vittoriano il divano divenne popolare in tutto il Regno Unito tanto che iniziò a comparire nel catalogo di molti altri artigiani. Nel 1855 Lawford ne pubblica una vastissima serie, fra cui i primi completamente imbottiti senza parti in legno a vista.

Nel corso dei decenni il divano divenne talmente iconico che, come riporta l’Oxford English Dictionary i termini “sofà” e “Chesterfield” nell’800 erano praticamente dei sinonimi.

Un divano diventato status symbol.

Per la sua classe essenziale e senza fronzoli il Chesterfield venne apprezzato dai nobili che lo consideravano un divano aristocratico. Non a caso era particolarmente usato per l’arredamento dei club inglesi.

divano Chesterfield

Per questo suo retaggio, ancora oggi il Chesterfield è considerato un divano mascolino, simbolo dell’uomo, di potere e di successo.

Scegliere un Chesterfield artigianale, a cosa prestare attenzione.

Per via dei complessi procedimenti artigianali, necessari per realizzare questa icona dell’arredamento, non sono molte le aziende che producono, artigianalmente e a perfetta regola d’arte, l’elegante divano inglese. Di seguito alcuni dettagli che caratterizzano un divano di qualità, durevole nel tempo, confortevole e di pregio.

Doti di resistenza della struttura interna.

Un vero divano Chesterfield deve avere un fusto resistente ed elastico, per questo la sua struttura interna deve essere realizzata in massello di abete.

La seduta realizzata con molle in acciaio legate a mano su cinghie di juta e l’imbottitura in poliuretano espanso ad alta densità sono altri elementi fondamentali per un’elevata resistenza all’uso.

Il rivestimento e il capitonné.

Il Chesterfield autentico è quello rivestito in pelle di alta qualità. Un rivestimento in pelle pieno fiore è l’ideale per la lavorazione eseguita a mano e trapunta in modo da formare dei cuscinetti bombati disposti in rete. Importante è che l’artigiano dedichi la massima cura nella lavorazione a capitonné. Ogni dettaglio è importante, come le pieghe del bracciolo, che devono essere lavorate in modo uniforme.

divano Chesterfield

Chesterfield artigianale e varianti possibili.

Poiché il Chesterfield è un divano versatile, adatto a qualsiasi contesto e stile di arredamento, può essere necessario per un miglior adattamento agli spazi o alle necessità ricorrere ad alcune particolari personalizzazioni a partire dalle dimensioni.

Anche soddisfare particolari richieste funzionali rientrano tra le possibili personalizzazioni del prodotto artigianale. Ad esempio, è possibile realizzare dei divani Chesterfield angolari, oppure delle poltrone, o delle versioni dormeuse. Non possiamo certo dimenticare le versioni divano letto, indispensabili nelle abitazioni dalle dimensioni ridotte.

Per la personalizzazione del divano è possibile orientarsi su rivestimenti alternativi come il velluto con cui si realizzano divani meno pregiati, ma più originali rispetto alle versioni classiche. A proposito di “versioni originali”, non sono poche le versioni in cui sono applicati dei bottoni in materiali particolari, ad esempio in Swarovski, al posto di quelli del medesimo materiale e colore del rivestimento del divano.

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L’articolo Divano Chesterfield artigianale, una scelta di valore. è stato scritto da Biagio Barraco e si trova su Questioni di Arredamento.

17 Febbraio 2022 / / Questioni di Arredamento

L’articolo Perché ogni casa dovrebbe avere un divano letto. è stato scritto da Autore Ospite e si trova su Questioni di Arredamento.

Non sono pochi quei consumatori che, al momento della sostituzione del vecchio divano, optano per i vantaggi di un divano letto. Come lascia intendere la parola, si tratta di una componente per il salotto di casa che, a seconda delle concrete esigenze, può fungere da divano o da letto. In virtù di tale caratteristica, il divano letto è solitamente annoverato nell’albo dei prodotti due in uno. Nel dettaglio, la funzione divano viene selezionata per guardare la tv di sera, per recuperare le energie oppure per accogliere amici e parenti venuti a farci visita.

A tutt’altro serve la funzione letto, generalmente attivata quando bisogna ospitare per diverse notti un familiare oppure affrontare delle situazioni di emergenza. Il classico esempio è quello dell’impossibilità di muoversi liberamente a seguito di un intervento chirurgico. In queste situazioni abbastanza frequenti, disponendo del miglior divano letto si evita il confinamento della persona nella stanza da letto e la si rende più partecipe nella quotidianità. In sintesi, il divano letto si rivela uno strumento importantissimo nel tenere alto il morale e lo spirito di chi si è sottoposto ad un doloroso intervento.

Le tipologie di divano letto esistenti

Descritta l’utilità di un prodotto due in uno, è indispensabile un confronto tra le tipologie di divano letto in commercio. Ti sorprenderà scoprire che non si tratta di una componente sviluppata di recente ma già diffusa negli anni 80’ del secolo scorso. I divani letti di prima generazione, nel passaggio alla modalità riposino, necessitavano di una piega ai bordi del sofà e dell’estrazione della rete sollevando i cuscini. Insomma, non si poteva fare a meno di alcune operazioni manuali, piuttosto scomode e faticose, per trasformare il divano in un letto matrimoniale. Per fortuna, oggi la categoria dei divani letti ad estrazione ricomprende dei modelli nei quali basta tirare leggermente la base per estrarre la rete.

Un decennio dopo la nascita dei divani letti ad estrazione, in Italia, cominciano ad arrivare i modelli detti a fisarmonica. Come lo strumento musicale, facendo forza nella zona della seduta ne viene fuori la struttura del letto. Trascorsa la notte, per far rientrare la struttura all’interno, basta una leggera spinta ai bordi della seduta e nulla più. Benché il meccanismo fosse ancora manuale, in tanti decisero di passare da un modello ad estrazione ad uno a fisarmonica in quanto quest’ultimo agevolava il passaggio da una funzione all’altra. Da qualche anno ormai, i modelli a fisarmonica si contendono il mercato con dei modelli di divano letto completamente reclinabili, pigiando un semplice tasto a lato. Finalmente, potrai dire addio alle noiosissime operazioni manuali e cambiare l’assetto nel giro di qualche secondo.

Photo de Max Vakhtbovych provenant de Pexels

I fattori di scelta di un divano letto: una struttura confortevole ma anche resistente

Illustrati tutti i possibili vantaggi di un divano letto e le tipologie realizzate, prima di mettere mano al portafoglio, sono doverose alcune considerazioni sui fattori di scelta. A prescindere dal fatto che si preferisca un modello a fisarmonica o reclinabile in completa autonomia, è immancabile una struttura rappresentante un mix di comfort e resistenza.

Può sembrare una di quelle classiche frasi pubblicitarie ma, in realtà, è una sorta di mantra per le aziende. Le stesse spendono ingenti capitali e risorse di varia natura al fine di ricreare la formula perfetta. Detto ciò, la struttura del divano letto va progettata in modo tale da assicurare una postura corretta durante il sonno, sorreggendo il peso della persona. Per tali ragioni, sono molto frequenti degli inserti in acciaio, materiale in grado di trovare un punto di equilibrio tra resistenza e flessibilità. Solitamente, la struttura del divano letto è in grado di ospitare almeno tre persone. Ciò dipende, in primis, da lunghezza e larghezza complessiva del sofà.

I fattori di scelta di un divano letto: i materiali selezionati dai produttori

Trattandosi di oggetti che non vengono sostituiti ogni anno, il consiglio è di non badare troppo al risparmio, rischiando di ritrovarsi magari con qualcosa di inadeguato. Se è vero che la similpelle dona lucentezza e morbidezza al divano letto, è pur vero che potrebbe creare fastidi durante la notte, specie quando le temperature salgono vertiginosamente. Pertanto, a parere degli esperti, è preferibile un rivestimento in tessuto traspirante.

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17 Febbraio 2022 / / Dettagli Home Decor

il nuovo LAQUA Countryside porgettato da lamatilde

lamatilde progetta il nuovo LAQUA Countryside, Resort di Cinzia e Antonino Cannavacciuolo nel cuore dell’entroterra Sorrentino.

Il prgetto LAQUA Countryside 

Il progetto LAQUA Countryside si concretizza in un intimo Resort, la casa in campagna del Gruppo Cannavacciuolo, all’interno del quale si trovano sei camere e il ristorante Cannavacciuolo Countryside, in un edificio che in origine era una casa padronale in cui lo stesso Antonino ha passato parte della sua infanzia. La struttura è immersa in un ampio giardino che coniuga una fruizione sia pratica che estetica, giocando con il paesaggio circostante: i due orti e il frutteto integrano espressivamente l’ambiente esterno e producono materie prime locali di qualità.

lamatilde ha seguito il progetto nel nuovo LAQUA Countryside, occupandosi del concept, della ristrutturazione architettonica – in collaborazione con l’architetto Valentina Autiero -, degli interior, dello styling e del disegno del giardino – in collaborazione con l’architetto Stefano Olivari.

spazi comuni LAQUA Countrysidepiscina LAQUA Countryside

In linea con il suo approccio progettuale narrativo, lamatilde ha improntato il concept del Resort sulla riscoperta della memoria e della tradizione.

La scelta dei materiali e delle lavorazioni, l’impiego del coccio pesto, delle pietre calcaree raccolte dal terreno e il recupero delle piastrelle originali dell’edificio, rimandano fortemente al luogo e alla tradizione. Il restauro degli elementi architettonici originali preesistenti nella struttura viene affiancato dal prestigio di nuovi materiali e processi di produzione, come le pannellature in ottone brunito e la scelta degli arredi, aggiungendo valore agli interni.

I personaggi che vivevano la casa diventano l’espediente narrativo per caratterizzare l’allestimento delle sei stanze, individuando e immaginando le loro sensazioni ed emozioni, poi tradotte in ambienti attraverso oggetti e materiali specifici. La Stanza della Nonna, la Stanza del Tuttofare, la Stanza dello Zio Matto, la Stanza del Curato, la Stanza di Annarella e la Stanza di Marina: ogni camera è definita da un suo stile e una sua storia, offrendo agli ospiti la possibilità di soggiornare all’interno di sei racconti diversi.

Gli interni del nuovo resort LAQUA Countryside

I rivestimenti rappresentano l’elemento architettonico che maggiormente racconta il legame con il territorio e con la tradizione. Tutta la pavimentazione è realizzata in coccio pesto, una tecnica tradizionale che veniva utilizzata in Campania fin dall’epoca romana. Le superfici sono impreziosite da inserti in marmo Calacatta Oro e Rosso MontecitorioParte delle piastrelle originali dell’edificio, inoltre, sono state restaurate e redistribuite negli spazi della struttura.

Lo scalone principale, anch’esso restaurato, è un omaggio alla cultura campana e all’estro artistico della famiglia Cannavacciuolo, con una collezione di sculture create dal padre di Antonino, noto chef e scultore. I pannelli di rivestimento che caratterizzano la sala sono realizzati in ottone brunito, poi spazzolato sul lato inferiore per ottenere delle sfumature ondulate che impreziosiscono l’allestimento ed esaltano la percezione di un unico oggetto continuo.

LAQUA Countryside progettato da lamatilde

Negli spazi comuni e nella zona ristorante, la maggior parte degli arredi è stata disegnata su misura da lamatilde, e realizzata dall’azienda DiSé, come l’importante mobile con ante in ottone brunito. Sedie e tavoli da pranzo sono di Pedrali, con piano in pietra lavica fatto ad hoc per il progetto. Per l’illuminazione lo studio ha coinvolto l’azienda OTY sia per le luci tecniche sia per quelle decorative, disegnate appositamente per LAQUA Countryside e pensate per dare l’effetto di uscire direttamente dalla volta.

LAQUA Countryside room Annarella

All’interno delle camere le personalità che danno il nome a ciascuna stanza vengono rese attraverso un accurato lavoro di styling e l’utilizzo di materiali e finiture differenti. Per la Stanza del Tuttofare è stato usato un Verde Alpi, per la Stanza della Nonna un Rosa Perlino, marmo Giallo Siena per la Stanza dello Zio Matto e Calacatta Oro per la Stanza di Annarella. Lo storytelling di ciascun ambiente viene raccontato anche attraverso oggetti e complementi di arredo: oggetti di modernariato e accessori d’antan selezionati e ricercati direttamente dallo studio. Così, nella Stanza di Annarella troviamo una vecchia macchina da scrivere di Olivetti, nella Stanza del Curato bicchieri e bottiglie di cristallo e nella Stanza della Nonna un telefono con quadrante rotativo e un set vanity in argento.

 LAQUA Countryside room Tuttofare

Gli arredi su misura, realizzati anche in questo caso da DiSé, mixano ferro verniciato nero opaco a pelle e legno di rovere spazzolato. La netta predominanza del color corda e di toni neutri viene interrotta dall’utilizzo di campiture cromatiche più decise, utilizzate per caratterizzare gli ambienti e accompagnare la narrazione del personaggio di ciascuna stanza.

LAQUA Countryside room MarinaLAQUA Countryside del Gruppo Cannavacciuolo

Affacciandosi all’esterno, anche il resto del progetto è stato guidato dall’utilizzo di materiali di recupero e da un forte legame con il territorio. I muri che sostengono le quattro terrazze del giardino sono costruiti con pietre calcaree raccolte dalla pulizia del terreno, secondo le antiche usanze contadine in uso da secoli in questa zona della Campania. La scelta delle piante per il giardino è un mix tra specie tipiche del territorio e varietà più rare e preziose.

Fotografie di Serena Eller Vainicher

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