18 Febbraio 2022 / / A forma di casa

Con la Legge di Bilancio 2022 c’è stata un’ampia proroga ai principali bonus edilizi quali superbonus 110%, bonus ristrutturazioni casa 50%, Ecobonus 65%, Bonus Mobili ed Elettrodomestici.

In particolare nell’Art.1, comma 37, sono stati confermati i principali interventi relativi all’efficienza energetica, fra i quali rientra anche il bonus caldaia per l’acquisto di caldaie a condensazione.

L’agevolazione viene erogata al 50% per le caldaie a condensazione in classe A, mentre si può arrivare sino al 65% abbinando a questa tipologia di caldaia dei sistemi evoluti di termoregolazione.

Ci sono poi alcune casistiche in cui, abbinando un cappotto termico o una pompa di calore, si riesce a rientrare negli interventi strutturali trainanti che danno diritto al superbonus, ma quest’ultima agevolazione è più complessa da ottenere perché è legata sempre al miglioramento di due classi energetiche dell’edificio in questione.


Ecobonus al 65%: come comprare la caldaia con sconto in fattura?

ecobonus- sconto in fattura

Il bonus più sfruttato in assoluto per l’efficienza energetica è quello al 65% che prevede:

  • l’installazione di una caldaia d’ultima generazione a condensazione ed in classe A;
  • sistemi di termoregolazione evoluti come termostati d’ambiente modulanti (classe V), centraline di termoregolazione o sensori ambientali (classe VI) e centraline di controllo ambientali con più sensori (classe VII).

In termini pratici acquistando una caldaia da 28 kW con installazione e montaggio da 3000€ potremo avere accesso agli incentivi per la sostituzione degli impianti termici, in tre differenti modalità:

  • 65% di detrazioni Irpef in 10 Anni;
  • Una percentuale di sconto vicina al 65% pattuita con la banca che effettua la cessione del credito;
  • Uno sconto in fattura diretto del 65% che può arrivare a farci pagare una caldaia da 3000€ sino a 1950€.

Mentre la detrazione Irpef in 10 anni è particolarmente semplice da ottenere, l’attuale governo ha predisposto misure più stringenti per contrastare le frodi sulla cessione del credito e gli sconti in fattura caldaia e climatizzatori.

In particolare le norme introdotte a novembre 2021 dal Decreto Anti-frodi sono state inserite nei commi 28 e 36 della Legge di Bilancio 2022 e stabiliscono l’obbligo di conformità tecnica e l’asseverazione delle spese sostenute. Inoltre con il DL Sostegni ter si sancisce una sola cessione per il trasferimento dei crediti fiscali.

Con tutte queste nuove regole è bene rivolgersi a professionisti con ottima capienza fiscale e in grado di garantirci un lavoro a regola d’arte e soprattutto a norma di legge.


Daikin D2C : caldaia a condensazione con bonus

La Daikin D2C è una delle migliori caldaie a condensazione del segmento di mercato Daikin To Combustion e, grazie al suo design elegante e alle dimensioni ultracompatte, è perfetta per l’installazione sia dentro casa che fuori (grazie al grado di protezione IPX5D).

Con il sistema SCOT la D2C garantisce sempre una combustione pulita che si adatta perfettamente al gas scelto: metano o GPL.

Inoltre ha un’efficienza pari al 108% e con la funzione Warm Start produce istantaneamente l’acqua calda, azzerando i tempi d’attesa.


Caldaie a condensazione: convengono davvero?

Con la progressiva dismissione dei combustibili fossili, le caldaie a condensazione vanno per la maggiore perché riscaldano gli ambienti in modo ecosostenibile, con maggior efficienza e riutilizzando l’energia termica della combustione.

Un plus delle caldaie a condensazione è che lavorano bene anche in presenza di vecchi impianti o edifici anche non perfettamente isolati, consentendo di migliorare di molto il comfort domestico.

Grazie ai numerosi incentivi statali ed alle detrazioni fiscali per l’acquisto della caldaia, sono quindi estremamente consigliate per i vantaggi che portano sia nell’immediato con i bonus, che a lungo termine con il taglio netto dei consumi.


Potenza della caldaia a condensazione: come sceglierla?

bonus caldaia a condensazione

Analizzando bene l’impianto e scegliendo la potenza giusta (24,28 o 35 kW) possiamo ottenere un impianto di climatizzazione invernale funzionale e correttamente dimensionato: sia per il riscaldamento domestico che la produzione di acqua calda sanitaria.

Per esempio una caldaia da 24 kW è l’ideale per un appartamento sino agli 80 mq e per soddisfare le esigenze di comfort di una famiglia di 3 persone, a patto che gli bastino 14 litri di produzione d’acqua calda.

Il riscaldamento di grandi ambienti con più bagni, e magari distribuiti su più piani, può essere invece soddisfatto dal modello 28 kW che ha una portata di 16 litri di ACS (acqua calda sanitaria).

Per chi è in cerca di elevate potenze termiche, rimane il modello da 35 kW che produce ben 19,2 litri al minuto di acqua calda e può riscaldare ambienti anche sino a 200 mq.

Bisogna solo far attenzione e non sovradimensionare la caldaia perché una caldaia troppo potente rischia di lavorare in maniera inopportuna, accendendosi e spegnendosi più volte o peggio andando in blocco.


Come risparmiare sulla bolletta del gas?

Il prezzo del gas sul mercato è cresciuto parecchio a causa del rincaro dei prodotti energetici all’ingrosso e dei permessi per l’emissione di CO2. Nonostante ci siano state numerosi provvedimenti come l’annullamento degli oneri, la rateizzazione delle bollette e il potenziamento dei bonus per le famiglie in difficoltà, l’impatto è stato forte. L’Arera, autorità di regolazione per energia reti e ambiente, ha quantificato per una famiglia media: un aumento di circa 610 euro/anno sulle bollette del gas per il 2022.

In questa situazione precaria ed in continua evoluzione, affrontare il cambio caldaia crea dubbi e preoccupazioni, ma è ancora più importante. L’investimento sull’acquisto di una caldaia a condensazione, comporterà infatti una diminuzione dei consumi sino al 30%.

Le caldaie a condensazione sono infatti altamente efficienti e con alcuni piccoli accorgimenti possiamo ottimizzarle ulteriormente; è consigliabile quindi:

  • effettuare costantemente la manutenzione, sia ordinaria che straordinaria. Verificando le prestazioni ed evitando i malfunzionamenti, eviteremo infatti gli sprechi d’energia;
  • mantenere costante la temperatura sui 20-21° per evitare sbalzi di temperatura;
  • installare le valvole termostatiche su tutti i termosifoni per regolare diversi scenari e temperature nei vari ambienti;
  • sostituire gli infissi vecchi, eviteremo gli spifferi e la caldaia potrà lavorare al meglio.

Bonus infissi: come approfittarne prima del cambio caldaia

La sostituzione degli infissi può essere fruita al 50%, sino al 31 dicembre 2024, sia nel bonus ristrutturazione, con un tetto di 48.000 euro, che nell’Ecobonus, con un tetto di spesa 60.000 euro.

Nell’ambito dell’Eco-bonus dobbiamo dimostrare:

  • un miglioramento energetico;
  • che i nuovi infissi delimitino volumi riscaldati, con valori di trasmittanza termica alla mano;
  • che siano rispettate tutte le norme (edilizie, urbanistiche, di sicurezza e di efficienza energetica).

Sostituire gli infissi, può essere una buona pratica che può andare di passo con l’installazione della caldaia a condensazione, permettendo di migliorare notevolmente l’isolamento domestico, in particolare, aumentando il comfort e riducendo le oscillazioni di temperatura.

In collaborazione con Customsales.it

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18 Febbraio 2022 / / Questioni di Arredamento

L’articolo 4 motivi per cui dovresti prendere in considerazione l’acquisto di un materasso ortopedico è stato scritto da Autore Ospite e si trova su Questioni di Arredamento.

Se, al pari di molti altri, non ne puoi più di riposare in una posizione innaturale e di risvegliarti con frequenti dolori lungo la schiena, forse è giunto il momento di pensare all’acquisto di un materasso ortopedico. Per definizione, il materasso ortopedico è un attrezzo innovativo che, durante la notte, supporta la colonna vertebrale e gli arti inferiori, donando una postura corretta mentre si riposa. Per fare questo, il materasso combina i più avanzati studi ortopedici, volti alla prevenzione e alla cura degli organi di sostegno.

È giusto ricordare che buona parte del merito di un materasso ortopedico dipende dalla struttura realizzata, dai materiali impiegati, dal design progettato e dalle varie funzionalità insite nell’attrezzo. Per una garanzia di successo, i migliori materassi ortopedici si servono di una struttura con più strati sovrapposti in memory foam – una soffice schiuma ricavata dal poliuretano – e con lo sviluppo di zone a portanza differenziata, al fine di proteggere le parti del corpo più sensibili. Prima di confermare l’ordine d’acquisto del materasso ortopedico, non guasta dare un occhio alle principali caratteristiche.

Foto de Andrea Piacquadio no Pexels

1- Si tratta della struttura ideale per avere un mix di comfort e resistenza

Specificando quanto detto sopra, un materasso ortopedico non può fare a meno di una struttura creata mediante la sovrapposizione di vari strati in memory foam. In genere, gli strati di schiuma differiscono per densità e per colore. Ciò significa che alla base del materasso ortopedico troveremo una schiuma estremamente densa e di colore blu mentre in superficie una composizione poco densa e di colore giallo.

Questa variazione nella densità rispecchia perfettamente la reale funzione espletata da ciascuno strato. Se è vero che la base del materasso ortopedico debba sorreggere il peso della persona ed assicurare il mantenimento di una postura corretta durante la notte, è altrettanto vero che lo strato a contatto diretto con la pelle debba risultare molto soffice, traspirante e donare una sensazione di assoluto relax.

2 – Possiede un rivestimento anallergico ed antiacaro

Per chiunque soffra di comuni allergie, il materasso ortopedico può rivelarsi la soluzione ai problemi in quanto dotato di rivestimento anallergico ed antiacaro. Una caratteristica che rende il prodotto un dispositivo medico di classe 1. In più, i migliori materassi ortopedici sul mercato possono vantare un rivestimento anallergico sfoderabile e lavabile in lavatrice a 60 gradi. Dunque, è chiara la tendenza dei produttori a venire incontro a tutte le possibili esigenze dei consumatori.

Foto di Max Vakhtbovych da Pexels

Delle incredibili funzionalità

Messe in luce sia struttura che rivestimento del materasso ortopedico, è indispensabile un approfondimento circa le funzionalità di questo vero e proprio dispositivo medico. Nell’ambito delle funzionalità, un posto speciale si assegna alle zone a portanza differenziata. Questa recente tecnologia crea diversi gradi di rigidità, a seconda della pressione esercitata su una determinata area. L’obiettivo finale è un accoglimento adeguato tanto per la colonna vertebrale quanto per gli arti inferiori. Grazie alle zone a portanza differenziata, incluse nella struttura del materasso, si alleviano dolori articolari e migliora l’intera circolazione sanguigna.

Altra funzionalità da non sottovalutare è la termoregolazione, dipendente principalmente dalla struttura e dal rivestimento del prodotto scelto. Tramite la termoregolazione, il materasso ortopedico diventa adoperabile sia in estate che in inverno. Nel dettaglio, durante il periodo bollente dell’anno, basterà ruotare il materasso ortopedico sul lato foam meno denso per acquisire traspirabilità, freschezza ed una buona dispersione del calore. Al contrario, quando le temperature calano bruscamente, conviene riportare in superficie lo strato di memory foam più denso che aiuta a trattenere il calore, favorendo un riposo sereno.

È presente in numerose tipologie

Percepito l’interesse da parte dei consumatori, i produttori hanno messo a punto dei materassi ortopedici disponibili in vari tagli. Oggigiorno, abbiamo materassi per singoli, materassi da una piazza e mezza e materassi matrimoniali. D’altro canto, l’intera famiglia dovrebbe avere la possibilità di provare gli enormi vantaggi di un materasso ortopedico fin qui descritti.

Da un produttore all’altro, possono insorgere delle sottili differenze riguardanti l’altezza complessiva con un range da 18 a 26 centimetri oppure la realizzazione del rivestimento esterno. In effetti, quest’ultimo lo si può trovare in fibra, in fasce oppure con l’aggiunta di piccoli cuscinetti che aumentano il comfort e la morbidezza durante il sonno.

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18 Febbraio 2022 / / Laura Home Planner

Organizzare lo spazio è sempre un dilemma, soprattutto quando si tratta di scegliere la scarpiera :

alta, stretta, poco ingombrante, dentro l’armadio, nel corridoio, in bagno o in taverna

insomma,

non si sa mai quale può essere la soluzione migliore per avere le scarpe organizzate , sistemate e non vederle in giro per casa.

intanto è bene dire che noi donne abbiamo il doppio delle scarpe di un uomo, o almeno in genere è così:

stivali , ballerine, scarpe da ginnastica, scarpe con il tacco, zoccoletti ..e chi più ne ha più ne metta,

per questo motivo uno degli aspetti da considerare nella scelta della scarpiera è proprio questo:

che scarpe ci devo mettere dentro?

le voglio riporre con la scatola?

meglio a vista?

Scarpiera a vista , chiusa o dentro l’armadio?

Ovviamente la prima cosa da fare è suddividere le scarpe che usiamo tutti i giorni da quelle che sfoggiamo ogni tanto,

questo perché le calzature che indossiamo ogni giorno per andare al lavoro , per la palestra o semplicemente per restare a casa devono restare a portata di mano.

Per le scarpe di ogni giorno e non ecco alcune soluzioni:

  • scarpiera all’ingresso
  • scarpiera in garage (per chi ne dispone ovviamente)
  • nel ripostiglio
  • una scarpiera in bagno
  • uno spazio sul balcone
  • una cabina in cui dedicare uno spazio

Scarpiera all’ingresso:

Accompagnata da uno specchio, un quadro, un decoro o una poltroncina, la scarpiera in ingresso è la soluzione ottimale per riporre le scarpe,

nel punto di passaggio d’ entrata e uscita da casa , evita che chi arriva da fuori lasci in giro sporco e germi .

Forma e disposizione della scarpiera dipendono dallo spazio utile:

Colorate, in legno, sospese o a terra le scarpiere di oggi possono essere dei veri e propri complementi di design ,

quelle che ho selezionate in queste immagini provengono tutte dal sito di Birex , uno dei miei preferiti in termini di mobili salvaspazio.

Scarpiera in garage:

Non nego che questa è la soluzione che preferisco..

in primis perchè sono malata della pulizia e avendo la possibilità di lasciare le scarpe in garage ed evitare che arrivino fino alla porta d’entrata per me è un sollievo,

in secondo luogo perché ordinare le scarpe non è proprio il mio mestiere,

infatti quando ho arredato casa, tra le mie priorità c’era l’arredamento del garage,

tanti moduli con chiusura a serranda , “che ovviamente a casa mia restano sempre aperti“, comodi e pratici contenitori dove far stazionare le mie scarpe in attesa del giorno dopo,

(consiglio di evitate di acquistare quelli non di qualità perché se siete bruschi nei movimenti come me sono a rischio distruzione le serrande).

Fortunatamente essendo in garage nessuno li può vedere e capire che ordinare le scarpe non è il mio forte (per questo ho scelto di scriverci un articolo)

anche se in realtà questi “armadi” sono la mia fortuna e meriterebbero il giusto rispetto,

tra l’altro quelli che ho acquistato sono anche belli esteticamente ,

e soprattutto hanno i piedini che li sollevano da terra , altra mia fortuna quando mi si è allagato il garage!

In bagno e nel ripostiglio:

Dipende dal bagno e dal ripostiglio ovviamente,

se per ripostiglio intendiamo un vano chiuso con una porta che apriremo solo noi allora ci possiamo sbizzarrire con scarpiere a ribalte o armadi di ogni genere,

con mensole fissate a muro o moduli a giorno

Se invece si tratta di una nicchia ricavata tra le pareti, allora, oltre a consigliarvi di leggere il mio articolo su come sfruttare una nicchia, si possono utilizzare armadi a muro su misura ben organizzati.

Nel bagno invece, dove ricavare lo spazio per le scarpe a volte sembra impossibile, le scarpiere a ribalta sono ottime alleate,

possono avere varie profondità, tra i 35 cm ed i 15 cm circa,

di vari colore e design, si inseriscono perfettamente nella stanza da bagno

Sul balcone:

Casa al quinto piano , spazi piccoli, nessun garage e poco spazio in bagno,

la soluzione è sfruttare il balcone con dei mobili contenitori fatti apposta per essere posizionati all’esterno.

In commercio se ne possono trovare di svariati generi, l’importante è avere la sicurezza che possano resistere ad acqua ed intemperie.

Cabina armadio per le scarpe:

Allora,

se qualcuno di voi ha la possibilità di avere una cabina armadio solo per organizzare le scarpe… sappiate che siete l’invidia di ogni donna,

Cariie Bradshaw in Sex and the city ne aveva una per scarpe e vestiti..

Una cabina armadio per organizzare le scarpe non è una scarpiera, è un sogno,

intanto perché vuol dire che avete uno svariato quantitativo di scarpe (e per questo vi invidio),

inoltre perché sicuramente dovrete essere super organizzate per trovarle

la cabina armadio può essere sviluppata con armadi senza ante o con struttura autoportanti,

con un’infinità di accessori utili, come purificatori d’aria , sistemi di sanificazione .

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18 Febbraio 2022 / / Laura Home Planner

Come altre icone di design , i divani Chesterfield non hanno bisogno di presentazioni,

i divani Chesterfield si riconoscono e basta.

Quante volte vi è capitato di vederli su una rivista ?

E all’interno di un negozio come oggetto di design?

Insomma,

la loro forma, il rivestimento, il loro capitonnè ,

tutti tratti distintivi di un’icona senza tempo che ha la capacità di trasformare una stanza con la sola presenza.

Non serve un abbinamento particolare,

i divani Chesterfield stanno bene ovunque,

con un arredamento moderno, classico, shabby.. insomma ovunque.

Per questo motivo per l’acquisto di divani Chesterfield non ci si può rivolgere a chiunque:

  • Legno massello di abete per la struttura
  • Cinghie elastiche ad alta resistenza per le sospensioni
  • Resine espanse tra le migliori sul mercato per l’imbottitura
  • Le migliori pelli
  • Una lavorazione artigianale

Vi starete chiedendo..

“Ma come si fa a sapere di cosa è fatto un divano Chesterfield? “

“Come fidarsi quando si acquista?”

“In che modo riconoscere i materiali?”

Vama Divani produce divani Chesterfield di qualità,

ogni divano viene fatto a mano in modo artigianale per dare al cliente il suo divano Chesterfield.

Da anni la loro produzione è sinonimo di “eccellenza”

la scelta di prodotti di alta gamma per la realizzazione di questi divani è una garanzia.

Una vecchia insegna Vama del 1972 citava :

“Acquistare da chi produce vuol dire risparmio.

Dal 2008 la qualità artigianale VAMA approda nel mondo di Internet, con un sito web in continua espansione che permette di acquistare in totale sicurezza con un servizio di assistenza personalizzato, e che ormai ha oltrepassato i confini nazionali.

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18 Febbraio 2022 / / La Gatta Sul Tetto

Eileen Gray è stata una figura importante dell’architettura e del design negli anni Venti e Trenta. Le sue opere furono ammirate dai contemporanei, tra cui Le Corbusier.

Eileen Gray
La Villa E-1027, ph. Von Carl su Wikipedia

Eileen Gray è oggi considerata una figura importante e influente del design e dell’architettura, tuttavia non ebbe molti riconoscimenti in vita. Il suo lavoro squisito ha suscitato invidia e incredulità, visto che era un’autodidatta. Inoltre, era spesso ignorata per il fatto di essere una donna, e il suo stile di vita libero e indipendente non era visto di buon occhio all’epoca. Eileen arrivò persino ad accusare il genio modernista Le Corbusier di aver vandalizzato i muri di una delle sue opere architettoniche. Andiamo a conoscere da vicino questa donna e artista straordinaria, che seguì il suo sogno, incurante del giudizio altrui.

Infanzia e formazione

Eileen Gray, nata Kathleen Eileen Moray, vede la luce il 9 agosto 1878 a Enniscorthy, in Irlanda. Nel 1893, la madre di Eileen eredita da uno zio scozzese il titolo di Baronessa Gray. Il padre di Eileen, James McLaren Smith, un pittore di paesaggi, spinse la figlia verso le belle arti, iscrivendola alla Slade School of Fine Art di Londra nel 1901. Tuttavia Eileen, personaggio inquieto e curioso, vive questa esperienza con insofferenza, e chiede alla famiglia di proseguire gli studi in Francia. Nel 1902 arriva a Parigi, dove frequenta dapprima l’Atelier Colarossi e in seguito l’Academie Julian, due scuole private. In realtà, l’impostazione accademica degli insegnamenti di pittura e scultura non suscita il suo interesse.

Nel 1905, tornata a Londra per occuparsi della madre, scopre i lavori in lacca cinese nel laboratorio di restauro di D. Charles, e chiede di essere assunta come apprendista. Nel 1907 ritorna a Parigi, abitando al 21 di rue Bonaparte nell’appartamento che terrà fino alla fine della sua vita. La passione per i mobili laccati la porta a frequentare l’atelier del maestro giapponese della lacca Seizo Sugawara, dove apprende l’uso della lacca rossa Negoro. Nel 1909, si reca in Marocco con la tessitrice scozzese Evelyn Wyld, un’amica d’infanzia, con l’obiettivo di imparare a fare tappeti nello stile del decoratore franco-brasiliano Ivan da Silva Bruhns. Poco dopo apre il suo laboratorio parigino in rue Visconti.

Eileen Gray designer di mobili

Dopo una mostra nella quale espone le prime opere in lacca, tenutasi nel 1913, Eileen fa ritorno a Londra, per via della guerra. Finito il conflitto, torna a Parigi e all’inizio degli anni Venti è ormai conosciuta come una delle principali designer di mobili laccati a Parigi. I suoi mobili e tappeti nascono da un mix di artigianato tradizionale e di principi mutuati dai movimenti artistici d’avanguardia come il Fauvismo, il Cubismo e il De Stijl.

Eileen Gray
Il Salone di Vetro, arredato da Paul Ruaud con i mobili disegnati da Eileen Gray per Madame Mathieu-Levy

Durante questo periodo realizza sontuosi mobili per ricchi collezionisti parigini come il couturier Jacques Doucet. Tra questi, il famoso paravento di ispirazione cubista in legno laccato nero, oggi esposto al MoMA di New York e il tavolo De Stijl.

Nel 1923 Eileen incontra l’architetto e critico d’arte di origine rumena Jean Badovici, più giovane di lei di 15 anni, con il quale intraprende una relazione. Assieme a lui progetta il suo negozio, denominato Galerie Jean Désert, al 217, rue du Faubourg-Sant-Honoré a Parigi, di fronte alla Salle Pleyel. Il nome prescelto per la galleria resta un mistero: chiaro è che Eileen non voleva che fosse associato a lei, forse in quanto donna. L’influenza di Jean Badovici, convinto sostenitore del modernismo, si ravvisa negli arredi realizzati da Eileen a partire dal 1925. In occasione dell’ Exposition Internationale des Arts Décoratifs et Industriels Modernes di Parigi, Eileen denuncia le “mostruosità dell’Art Déco” e sconfessa i suoi “pezzi d’antiquariato”, in particolare i mobili in legno laccato. Nascono i pezzi realizzati in tubolare metallico e pelle, molti dei quali sono oggi commercializzati dal brand ClassiCon.

I pezzi iconici firmati Eileen Gray

Sedia Bibendum (1926)

Questa sedia è stata ispirata dal personaggio Bibendum dell’azienda di pneumatici Michelin. La sedia ha una base di tubi di acciaio inossidabile cromato, il sedile è un grande e spesso cuscino rotondo, e due cuscini semicircolari compongono lo schienale e i braccioli della sedia.

Adjustable Table E 1027 (1926)

Questo tavolo fu progettato per la villa E-1027. Dotato di altezza regolabile, è caratterizzato da un design modernista, semplice ma elegante, in tubi di acciaio cromato e vetro. La base è un tubo arrotondato che sostiene i due pezzi verticali, con il meccanismo regolabile.

Menton Table (1938)

Eileen Gray non voleva mobili delicati e di lusso per la sua casa di Castellar, sulla strada tra Mentone e le Alpi Marittime, ma pezzi versatili per l’uso quotidiano. Menton Table è una delle creazioni più ingegnose di Eileen. Attraverso una semplice rotazione del piano si ha un tavolo basso o alto a piacere. Menton si può usare come tavolo da pranzo, in posizione bassa come tavolino da caffè o come comodino nella camera da letto.

Eileen Gray
Menton Table, poltrone Bibendum, tavolino Occasional e tappeto Saint Tropez- via ClassiCon

Poltrona Bonaparte (1938)

Questa poltrona è uno dei rari casi in cui il comfort è coniugato con successo a una struttura in acciaio tubolare. Concepita in realtà come un pezzo da salotto, la poltrona Bonaparte era così comoda che Eileen la usò per decenni come sedia da scrivania nella sua casa parigina di Rue Bonaparte.

Eileen Gray
Poltrona Bonaparte, tavolo Rivoli e tappeto Centimetre- via ClassiCon

La villa E-1027, un capolavoro del modernismo

L’incontro con Badovici è fondamentale per l’avvicinamento di Eileen Gray all’architettura, tanto che la creativa arriva a progettare, da autodidatta, la casa dove i due amanti vivranno assieme per qualche tempo. Si tratta dell’iconica villa E-1027 ‘Maison en bord de mer’, a Roquebrune-Cap-Martin, in Costa Azzurra. Curioso l’aneddoto che cela il nome della villa, E-1027: E per Eileen, 10 per la J di Jean come decima lettera dell’alfabeto, 2 per la B di Badovici, e 7 per la G di Gray.

Eileen si era fatta le ossa con interni chic come quello dell’appartamento in Rue de Lotta a Parigi (1917-1921), commissionato da Madame Mathieu-Lévy. Negli anni dal 1926 al 1929, Eileen supervisiona i lavori e disegna nuovi oggetti per la villa, alcuni dei quali sono incorporati nelle pareti. Dotata di talento nell’improvvisazione, disegna alcuni oggetti a scomparsa a doppia funzione molto pratici. La pianta aperta e le colonne rialzate riecheggiavano il manifesto di Le Corbusier, “Cinque punti dell’architettura”. Ma Eileen Gray riuscì a infondere all’edificio calore e comfort, rendendola molto più vivibile rispetto alle opere del maestro svizzero. 

Villa E 1027, Eileen Gray e Jean Badovici, vista del salone. Centre Pompidou, Bibliothèque Kandinsky. Fondo Eileen Gray. Photo Alan Irvine ©

Nel 1930, in seguito alla crisi economica del 1929, Eileen chiude le sue boutique parigina, mentre la villa E-1027 ottiene la prima pagina nel primo numero della rivista L’Architecture d’aujourd’hui. Dopo aver lasciato la villa a Badovici, Eileen costruisce un rifugio per se stessa nelle vicinanze, la cosiddetta Tempe à Pailla, a Mentone. Dopo la fine della seconda guerra mondiale, Eileen costruisce una nuova casa nei pressi di Saint Tropez, e si ritira a vita privata. 

La bagarre con Le Corbusier

La villa E-1027, considerata un’icona del modernismo, accende l’invida di un certo Charles-Edouard Jeanneret-Gris, detto Le Corbusier. Ogni estate, lui e la moglie trascorrono le vacanze alla villa, e tra le due coppie si instaura una relazione oscillante tra ammirazione reciproca e da un fondo di gelosia. Le Corbusier, appena divenuto famoso a livello internazionale, in realtà è ossessionato da questa casa, tanto da trarne  ispirazione per i suoi progetti. Per molti anni, infatti, la paternità di Villa E-1027 fu erroneamente attribuita a lui.

La leggenda racconta che Le Corbusier non si capacitasse di come una persona senza formazione in architettura, e per di più una donna, avesse potuto realizzare un’opera notevole come la villa E-1027. Inoltre, Eileen aveva messo in discussione il suo concetto di casa come “macchina da abitare”, affermando che una casa era un organismo vivente. Eileen lasciò la villa nel 1932, in seguito alla rottura con Badovici. Nell’aprile del 1938, invitato dall’amico, Le Corbusier vi dipinse due murales, tornando l’anno seguente per aggiungerne altri cinque. Per l’occasione, avrebbe dichiarato: “Ho anche un desiderio furioso di sporcare i muri: sono pronte dieci composizioni, sufficienti per imbrattare tutto”. Il geniale architetto si fece inoltre fotografare mentre dipingeva i murales, che rappresentavano ambigue figure femminili ispirate a Picasso, completamente nudo.

Uno dei murales dipinti da Le Corbusier sulle pareti della villa E-1027 – credits 

Infuriata, Eileen definì i murales, che deturpavano i muri bianchi mettendo in ombra le soluzioni geniali da lei escogitate, come un atto di vandalismo. Dopo un’accesa discussione, Badovici alla fine disse a Le Corbusier che non era più il benvenuto nella casa.

Eileen Gray e la fama postuma

Eileen Gray aveva 90 anni e viveva più o meno in isolamento quando fu riscoperta. Nel 1968, infatti, un articolo a firma dallo storico dell’arte Joseph Rykwert, ne loda “l’inventiva” e “l’intuizione visionaria”. 

Nel 1972 il paravento Le Destin della collezione di Jacques Doucet viene venduto all’asta da Drouot’s ad un prezzo record, e nello stesso anno viene nominata Royal Designer for Industry dalla British Society of Arts.

Un anno dopo, nel 1973, Zeev Aram, proprietario del negozio di mobili Aram a Londra, mette in produzione i mobili disegnati da Eileen, in vendita ancora oggi come si vede sul sito.

Eileen muore a Parigi nel 1976, l’età di 98 anni. Il suo lavoro è ora una fonte di ispirazione per artisti, designer e architetti di tutto il mondo. Tra questi, l’artista Eilis O’Connell, che ha creato sei opere scultoree per il giardino nel 2018, ognuna delle quali risponde all’uso ingegnoso del materiale di Eileen e al suo amore per il metallo.

Per quanto riguarda la villa E-1027, è stata restaurata dopo decenni di abbandono e aperta al pubblico nel 2015. Nello stesso anno, esce sugli schermi il film The price of desire, incentrato sulla vicenda della famosa villa.

18 Febbraio 2022 / / Dettagli Home Decor

Vama Divani festeggia 50 anni di attività familiare

L’azienda toscana Vama Divani compie 50 anni, una storia familiare di artigianalità e passione per gli imbottiti che ha portato l’azienda ad essere tra i leader nella produzione di divani Chesterfield.

Il 2022 per l’azienda toscana vede la celebrazione di un traguardo importante: 50 anni di storia familiare, 50 anni di passione, 50 anni nei quali Vama Divani si è affermata per la produzione artigianale e vendita diretta al cliente finale di divani e letti imbottiti di alta qualità realizzabili anche su misura. Un percorso che ha portato l’azienda ad essere anche tra i leader nella produzione di divani chesterfield.

La storia

L’avventura di Vama Divani ha inizio nel lontano 1972, quando i fratelli Fabio e Virgilio Magrini, dopo aver imparato il mestiere in aziende del settore, aprono una piccola tappezzeria nel borgo di Pratovecchio attirando clienti da tutta la Toscana. Nel 1983 i fratelli Magrini trasferiscono la loro attività artigianale in un nuovo stabile per creare uno showroom e un laboratorio produttivo. Negli anni ’90, oltre a partecipare assiduamente a fiere di livello nazionale, aprirono un punto vendita nella città di Arezzo e all’inizio del nuovo millennio Francesco, Marco e Leonardo, figli dei fondatori Fabio e Virgilio, entrano in azienda per proseguire la storia familiare di artigianalità e passione per gli imbottiti.

azienda artigianale Vama Divani

Ma la vera svolata arriva nel 2008 quando la qualità artigianale VAMA sbarca nel mondo di Internet, con un sito web in continua espansione che permette di acquistare in totale sicurezza con un servizio di assistenza personalizzato, e che ormai ha superato i confini nazionali.

La produzione 

L’azienda vanta una produzione molto interessante di letti, divani e poltrone, tutti rigorosamente fatti a mano con materiali di qualità. Con un’esperienza alle spalle di ben 50 anni di lavoro, Vama Divani realizza i propri prodotti attraverso tecniche artigianali ponendo la massima attenzione nei dettagli, dal legno all’imbottitura, dal taglio alla cucitura, fino all’assemblaggio, caratteristiche che garantiscono qualità e durata nel tempo. Ne è un esempio il divano chesterfield, fiore all’occhiello della produzione Vama, la cui realizzazione è illustrata in un video condiviso dall’azienda sul canale youtube. Ore intense di lavoro, filmante attimo per attimo, mettono in mostra il cuore di un divano di altri tempi e la sartorialità dell’azienda Vama Divani che filma ogni dettaglio della lavorazione.

50 anni di attività per Vama Divani

L’assortimento spazia da divani, poltrone e letti realizzati in tessuto o in pelle, dal design classico al moderno, il tutto completamente personalizzabile. Inoltre, se desiderate un determinato modello non presente in assortimento, non è un problema, Vama Divani è in grado di realizzare prodotti su misura. Un servizio in grado di risponde alle diverse esigenze del cliente finale e che la produzione industriale non è certo in grado di soddisfare.

Vama Divani festeggia 50 anni di attività familiare

I prodotti sono tutti acquistabili online comodamente da casa e, una volta effettuato l’acquisto, il cliente ha la possibilità di richiedere dei campioni di tessuto per definire con la massima certezza il colore e il tessuto che meglio si sposa con l’arredo della casa. In fase di acquisto Vama Divani offre inoltre la possibilità di pagamenti personalizzati in grado di soddisfare ogni esigenza.

La produzione artigianale permette inoltre all’azienda di offrire una serie di servizi in grado di soddisfare richieste specifiche, anche le più complesse, da parte di studi di architettura, realizzando divani, poltrone e letti su disegno del progettista studiate appositamente per abitazioni private, alberghi e attività commerciali.

Per saperne di più, conoscere prodotti e realizzazioni vi invitiamo a visitare www.vamadivani.it

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