8 Febbraio 2022 / / My happy place

Ci sono iniziative che ci piace sponsorizzare e di cui ci piace raccontarvi. Questa è una di quelle.
Di cosa stiamo parlando? Di due ragazze, piene di talento e voglia di fare, che hanno deciso di fare coppia per dar voce al loro sapere. Loro sono Valentina Solano e Simona Renga, due architette partenopee con un grande carattere sui social e uno stile inconfondibile.
Di cosa si occupano? Offrono dei corsi dedicati alla creazione di moodboard per l’interior design.
I corsi sono dedicati a tutti, anche ai professionisti, i quali, attraverso il moodboard, riescono a comunicare in modo più diretto con il cliente e allo stesso tempo possono utilizzarlo per visualizzare in maniera “reale” tutti i materiali scelti per una ristrutturazione o un restyling.

Cos’è un moodboard di interior design

Per “moodboard” si intende una tavola degli umori, ovvero il raggruppamento di un insieme di elementi che rappresentano una sensazione. Materiali, colori, porzioni di oggetti o piante, ogni cosa può esserci d’aiuto per comporre la nostra tavola sia se stiamo affrontando un progetto di interior design, che un evento o un progetto creativo in generale.

moodboard arredamento salotto

Moodboard zona giorno

Ecco quello che ci spiega Valentina nel suo blog. In pratica un moodboard può aiutarci, fin da subito a capire come accostare materiali, idee e linee all’interno di un progetto. Questo può aiutare molto, soprattutto se si è in procinto di ristrutturare una casa. Le due ragazze, insieme ai partecipanti del corso, sono giunte alla conclusione che un moodboard in generale, per la sua capacità rappresentativa dei materiali ed i colori, può essere inteso come un valido sostituto del render o addirittura molto più efficace.

Moodboard arredamento

Lo sapevate che un moodboard è anche un inizio per progettare un ambiente o un’intera casa? Si inizia proprio cosi. Si fa un brainstorming e si unisce tutto su di un foglio (di carta o online). Questo permette di capire subito se le idee che si hanno per un determinato progetto di arredamento possono funzionare insieme.
E’ per questo che partiamo proprio da questo quando iniziamo una delle nostre consulenze di arredamento online. In base alle vostre richieste produciamo un moodboard per gli interni di ognuna delle stanze che ci chiederete di progettare.
Ecco qualche esempio.

moodboard arredamento ingresso casa

Moodboard arredamento ingresso casa

moodboard interior design

Moodboard cucina idee

moodboard arredamento cucinamoodboard arredamento salotto

 

Come fare un moodboard di interior design?

Il primo step è quello di raccogliere le idee. Si mettono insieme gusti e desideri per trasformarli poi in elementi di progetto. Un fiore, un colore, un rubinetto, un film, tutto può essere parte del moodboard. Una volta passato lo step di raccolta, si passa all’assemblaggio e si uniscono tutti gli elementi in un’unica tavola cercando di dare un tono armonico al proprio lavoro.

Valentina e Simona si occupano proprio di questo. Hanno creato dei workshop di moodboard interior design che hanno tenuto a Napoli, dividendoli in composizione, fotografia e revisione. Tutto questo finché il virus non le ha bloccate, ma senza perdersi d’animo, hanno trasferito i loro workshop online e proprio il prossimo 30 maggio ne terranno uno in video call.
Niente paura, torneranno poi con i loro workshop dal vivo e a contatto con i materiali, che è proprio la parte più bella dei loro incontri.

moodboard camera da letto

Moodboard zona notte

Moodboard interior design online

Si ma se il workshop è online, come possiamo mettere insieme gli elementi? Niente panico.
Tutto è stato pensato per poter essere digitale. Il nuovo workshop infatti tratterà proprio di Moodboard digitali: il moodboard non verrà più realizzato utilizzando campioni di mattonelle, tessuti e pantoni, ma verrà composta interamente online grazie ad un app. Si partirà dall’analisi di immagini rappresentative, capiremo come sceglierle e infine come utilizzarle nella composizione della tavola. Questa versione è ideale per chi non dispone di una buona quantità di campioni nel proprio studio e vuole sperimentare accostamenti diversi utilizzando le immagini dal web.

L’articolo Moodboard interior design: cos’è e come crearlo proviene da My Happy Place.

8 Febbraio 2022 / / Casa Poetica

il metodo just in time -Casa Poetica

Ogni tanto mi piace l’idea di prendere delle tecniche organizzative aziendali e convertirle alla dimensione domestica: oggi ti parlo del metodo just in time.

SantoGoogle definisce questo metodo come l’insieme delle tecniche industriali di derivazione giapponese applicato alla gestione della produzione, delle scorte e della catena di fornitura.

È stato ideato dalla Toyota e, per farla breve, dato che questo è l’ultimo posto al mondo in cui leggere di industria e finanza , è un metodo che permette di minimizzare gli sprechi, andando a operare sulla gestione delle scorte e del magazzino.

Non ho ben capito se questo metodo nasca in azienda, oppure se sia stato scopiazzato dai negozianti delle piccolissime botteghe di strada di Tokyo, che hanno l’esigenza di ridurre al minimo i prodotti in giacenza. Facciamo che non ci formalizziamo troppo sulle origini, ma cerchiamo di prendere spunto.



Come funziona il metodo just in time e come utilizzarlo per la tua casa

Il metodo just in time si basa su cinque princìpi, cinque obiettivi che si impongono le aziende giapponesi per ridurre al massimo gli sprechi e gli spazi.

Questo permette di porre altissima attenzione agli oggetti, al tempo , strizzando pure un po’ l’occhio al minimalismo.

Capisci, quindi, che è possibile utilizzare questo metodo anche a casa tua?!

I cinque obiettivi su cui concentrarsi per arrivare a “impatto zero” sono:

 

1) Guasti

ovvero tenere le cose con cura e fare la dovuta manutenzione.

Avere cura delle cose sembra un gesto caduto in disuso, quasi anacronistico; eppure avere cura permette una durata e una funzionalità maggiore.

Sii onesta; quanto oggetti ci sono a casa tua che necessitano di una buona manutenzione?

Tasche col buco, filtro della lavatrice intasato, piante col terriccio troppo magro…

Prevenire un guasto non è solo un ottimo risparmio in termini di tempo e di soldi, ma, indirettamente, è anche un’analisi che fai sugli oggetti: scegliere di dedicarsi o meno alle cose ti fa capire quanto sia importante per te.

È una specie di selezione naturale che ti fa capire quando è il caso di fare decluttering.

 

2) Carte

ovvero tenere sotto controllo documenti, posta e tutte quelle forme cartacee che si trovano solitamente adagiate su alte pile, sulla scrivania o sul tavolo.

Dedicarsi con frequenza (sarebbe ancora meglio appena varcano la porta di casa) alle carte ti permette di tenere sotto controllo bollette, multe, posta e di eliminare subito tutto ciò che è inutile.

(Lo sai che la carta è il materiale che più prende e fa accumulare polvere?)



3) Ritardo

che non significa puntare la sveglia, ma non procrastinare.

Ti ricordi la famosa regole dei due minuti?

Se ci metti meno di due minuti a fare una cosa, falla subito.

Ecco, il principio è quello.

Fare subito, passare ad altro e non doverci tornare nuovamente.

 

4) Accumuli

Forse parlare di decluttering anche in questo post è davvero ridondante, perché ormai do per assodato che il concetto di avere in casa solo quello che usi e ti piace è stato metabolizzato.

(in questo blog, comunque, trovi tanti post che trattano l’argomento).

 

5) Difetti

Il metodo just in time, rivolgendosi alle realtà aziendali, ha tutti i motivi per portare la produzione a un livello di eccellenza, ma in ambito domestico (e personale) credo occorra stare un passo indietro e ragionare un po’ sulla cosa.



Il metodo just in time a favore del miglioramento

Parlare di perfezione in casa credo non sia solo utopistico, ma addirittura deleterio.

Il perfezionismo è una bestia nera che ti impedisce di andare avanti con le cose e che ti crea insoddisfazione.

Siccome ho quest’animo un po’ da Pollyanna, che cerca sempre il lato positivo delle cose, credo profondamente che l’imperfezione, di cui è pieno il mondo, offre un’enorme possibilità: migliorare.

E come avviene il miglioramento?

Imparando a riconoscere le tue qualità, nutrendole e sfruttandole, ma anche imparando a essere indulgente verso i tuoi difetti e le tue carenze.

Se sviluppi i tuoi talenti potrai compensare le tue mancanze.

Io trovo che il metodo just in time porti con sé tanto buon senso, praticità e quella certa dose di ottimismo che servono per far funzionare la tua casa.

Cosa ne pensi?

 

Il mio lavoro è quello di aiutare ad avere una casa organizzata, se ti serve il mio aiuto, puoi contattarmi per una chiacchierata conoscitiva



Cover photo by Julian Hochgesang on Unsplash





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L’articolo Il metodo just in time per la tua casa proviene da Casa Poetica.

8 Febbraio 2022 / / Dettagli Home Decor

Come lavare il piumone in casa in lavatrice

Il piumone, con il suo calore e la sua morbidezza, è la coperta perfetta per dormire sonni tranquilli, soprattutto durante il periodo invernale, anche se ci sono modelli che possono essere utilizzati durante le mezze stagioni.

Per far sì che si possa garantire il suo comfort a lungo, però, è importante prendersene cura, lavarlo e conservarlo nel modo giusto. La buona notizia è che il piumone si può lavare nella lavatrice di casa, facendo attenzione ad alcune accortezze, e si può ottenere la stessa sensazione di pulito e di freschezza della lavanderia utilizzando dei profumatori bucato.

Il detersivo adatto per lavare il piumone in casa

Per lavare il piumone in casa è necessario utilizzare un detersivo adeguato che rispetti il tessuto senza danneggiarlo. Solitamente, è meglio utilizzare mezzo tappo di detersivo liquido per i panni. Oppure, se sono presenti delle macchie sulla superficie del piumone, si può optare per il percarbonato di sodio, uno sbiancante ecologico che sviluppa ossigeno se attivato a 40°, completamente biodegradabile.

Per rimuovere macchie ostinate o localizzate in punti precisi, si può utilizzare un mix di percarbonato di sodio e acqua da lasciare agire per qualche minuto prima di mettere il piumone in lavatrice.

Lavare il piumone in lavatrice

Lavare il piumone in lavatrice è possibile, soprattutto se si tratta di un modello singolo che non ha problemi a entrare nei cestelli della maggior parte di questi elettrodomestici. Se, invece, si ha a che fare con un piumone matrimoniale, allora bisognerà avere una lavatrice con una capienza di almeno 7/9 kg.

Per evitare che il piumone si stropicci eccessivamente, meglio riporlo già piegato nel cestello. Dopo aver avviato un programma di lavaggio per panni delicati, bisognerà attendere la sua fine.

A questo punto, è consigliato tirare subito fuori il piumone dalla lavatrice per evitare che possa assorbire troppa umidità.

Non bisogna spaventarsi se, una volta lavato, il piumone sembra irriconoscibile, accartocciato e senza la sua forma originaria. Infatti, con l’asciugatura, ritornerà come prima.

Come asciugare il piumone, con e senza asciugatrice

Ovviamente, se si possiede un’asciugatrice, asciugare il piumone è molto più semplice e rapido. Basterà metterlo nel cestello, insieme alle apposite palline per asciugatrice (in alternativa vanno bene anche quelle da tennis) per evitare che l’interno si ammassi da un lato, e avviare il programma adatto. Anche in questo caso, se non è presente uno specifico, si può optare per quello per panni delicati.

Se invece si è sprovvisti di asciugatrice, non resta che procurarsi uno stendino abbastanza grande e robusto dove apporre il piumone appena uscito dalla lavatrice. Bisogna stenderlo in orizzontale verificando la presenza di eventuali cumuli di piume. Se questi sono presenti, bisogna agitare il piumone per distribuire al meglio l’imbottitura interna e ripetere l’operazione almeno un paio di volte al giorno per far riprendere al piumone la forma originaria.

Per completare l’asciugatura del piumone, meglio lasciarlo un paio di giorni all’aria aperta, ma non direttamente esposto alla luce solare che potrebbe danneggiarlo e indurirlo.

L’articolo Lavare il piumone in casa: ecco come farlo in lavatrice proviene da Dettagli Home Decor.