31 Gennaio 2022 / / Dettagli Home Decor

novità IKEA per tenere casa in ordine

Mobili contenitori, scatole in tessuto e pratici accessori: ecco otto nuovi prodotti IKEA per tenere casa in ordine.

Vivere in una casa organizzata e sempre in ordine è importante sia per la nostra mente e sia per evitare di perdere tempo prezioso alla ricerca di ciò che ci serve. Esattamente come l’esperta dell’ordine Marie Kondo, anche il colosso svedese Ikea è consapevole dei vantaggi di avere ogni cosa al suo posto. Un ambiente ordinato è sintomo di organizzazione mentale e influisce sul nostro benessere. Per questo Ikea ha inserito nel proprio assortimento molti nuovi prodotti che aiutano a mantenere in ordine la nostra casa. Si tratta di soluzioni semplici, intelligenti ed efficaci progettate per massimizzare il potenziale della tua casa e portare calma sapendo che ogni cosa è al suo posto.

Otto nuovi prodotti IKEA per una casa sempre in ordine

ganci appendituto IKEA per tenere casa in ordine

Ganci appenditutto 

Per tenere in ordine l’ingresso e avere a portata di mano dalla giacca a guinzaglio del cane, non possono mancare dei pratici ganci da fissare a parete. Tra le novità di Ikea abbiamo scelto KNOPARE, un appenditutto pratico e divertente realizzato per oltre il 90% di materiale riciclato da corde e reti da pesca. Sui 2 ganci puoi appendere giacche o asciugamani, mentre il ponte piatto della barca è perfetto per ospitare i piccoli oggetti. Un prodotto resistente il cui materiale può essere nuovamente riciclato.

I nuovi prodotti IKEA per tenere la cucina in ordine

Soluzioni per organizzare i cassetti della cucina

Il momento della preparazione dei pasti può essere stressante, soprattutto quando si deve cucinare per una famiglia numerosa. Grazie alle 24 borchie regolabili del nuovo pannello forato Uppdatera, puoi facilmente personalizzare i cassetti della cucina in base a ciò che andrai a conservare, come piatti, bicchieri, barattoli, pentole, coperchi o contenitori. In questo modo tutto è perfettamente organizzato, ogni cosa è al suo posto e risparmierai tempo prezioso.

scatole in tessuto per mettere ordine nell'armadio

Scatole in tessuto per maglioni, scarpe e biancheria

Tra i nuovi prodotti Ikea per tenere in ordine casa ecco le scatole Hemmafixare. Realizzate in morbido tessuto che protegge gli oggetti dalla polvere, queste scatole sono la scelta giusta per contenere maglioni, scarpe, accessori e coperte. Perfette da tenere nel guardaroba, per una maggiore comodità la cerniera si apre anche sul lato per permetterti di raggiungere facilmente il contenuto senza togliere il contenitore dal ripiano.

I nuovi prodotti IKEA per una casa ordinata

Mobile contenitore con ante scorrevoli

Grazie alla sua funzionalità, il sistema di scaffali IVAR da oltre 50 anni risolve le esigenze di organizzazione della casa dei nostri clienti. Solai, soggiorni, camere da letto e ripostigli, IVAR è perfetto ovunque. La novità di questa collezione è il mobile contenitore IVAR con anta scorrevole: guadagni spazio e puoi decidere cosa mostrare e cosa nascondere. Le ante scorrevoli non occupano spazio quando sono aperte e quindi sono la soluzione ideale negli spazi più piccoli. Realizzato in pino massiccio grezzo, puoi facilmente cambiargli look e personalizzarlo come preferisci.

I nuovi prodotti IKEA per una casa sempre in ordine

Portabiancheria per il bagno

Mantieni il bagno ordinato utilizzando uno spazio di archiviazione aperto. Il segreto è avere degli asciugamani belli, delle belle bottiglie in mostra per migliorare l’estetica, nascondendo altre cose, come il bucato. Per farlo ti servirà un portabiancheria come il nuovo Saluding, realizzato in bambù, un materiale naturale che trasmette calma e calore, e trasforma ogni stanza in un’oasi di pace per il corpo e la mente.

una casa ordinata e organizzata

Scatole e schedari porta documenti

Scatole e schedari sono una soluzione pratica e decorativa per organizzare bollette, carte e altri documenti che devono essere archiviati ma comunque a portata di mano. La nuova collezione TJENA è composta da scatole, schedari e altri accessori realizzati in carta riciclata. Semplice e colorarta, TJENA è perfetta per organizzare lo spazio in modo elegante e ordinato.

piedisrallo Ikea per tenere le piante in ordine

Porta piante

Se hai il pollice verde la tua casa sarà sicuramente piena di piante. Per organizzare lo spazio in modo pratico, ecco OLIVBLAD il nuovo piedistallo per piante con 2 comodi ripiani.  Puoi usarlo per valorizzare le tue piante in casa o all’aperto, per esempio sul balcone, oppure come divisorio.

contenitore di metallo aperto per tenere in ordine i piccoli oggetti

Contenitore aperto da parete

Le soluzioni salvaspazio sono una risorsa preziosa per chi abita in una casa piccola. I piccoli complementi, come il nuovo contenitore di metallo GULLHULT, sono indispensabili per tenere in vista e in ordine i piccoli oggetti. Il suo design permette di collocarla ovunque e si monta facilmente in un attimo: basta aprirla, fissarla alla parete e aggiungere il ripiano centrale. La struttura in metallo ti permette di appoggiare tazze, libri e decorazioni. Pratica per tenere a portata di mano piccoli oggetti come il portafoglio, i guanti, il caricabatteria e il telecomando. Puoi far passare i cavi attraverso la cornice in metallo e caricare lo smartphone sul ripiano. Puoi utilizzarla singola in camera da letto come comodino o decidere di personalizzare una parete del soggiorno, della cucina o lungo un corridoio combinando diversi elementi.

L’articolo I nuovi prodotti IKEA per tenere casa in ordine proviene da Dettagli Home Decor.

29 Gennaio 2022 / / La Gatta Sul Tetto

L’evoluzione dell’illuminazione, dalla scoperta del fuoco fino alle odierne lampadine LED, una storia affascinante che accompagna l’uomo fin dalla notte dei tempi.

Evoluzione dell’illuminazione
Maurice Dessertenne, copertina Nouveau Larousse Illustré

Agli albori dell’umanità, la luce era un elemento rassicurante, mentre il buio della notte portava con sé timori e paure. Poiché l’uomo non era in grado di generare la luce, poteva fare affidamento sulla luce lunare, quando l’astro era visibile e il cielo sgombro. Fino a quando l’uomo non scopre il fuoco: da allora costruisce fiaccole, lucerne, candele, torce, fino alle lampadine elettriche. L’evoluzione dell’illuminazione è una storia affascinante che accompagna l’uomo fin dalla notte dei tempi.

La scoperta del fuoco e le prime lampade della storia

Non sappiamo quando e come l’uomo scopre il fuoco. Gli studiosi fanno risalire l’evento a 500.000 anni fa, ad opera dell’Homo Erectus, ma non ci sono certezze assolute. Quello che è certo, è che la scoperta del fuoco ha contribuito all’evoluzione dell’umanità, visto che l’uomo diviene l’unica creatura sulla terra capace di maneggiarlo. Del resto, il mito di Prometeo, che ruba il fuoco agli Dei per donarlo agli uomini, illustra perfettamente l’importanza di questo elemento.

Prometeo dona il fuoco all’umanità, Heinrich Friedrich Füger, olio su tela, 1817

Il fuoco diviene ben presto un elemento importantissimo per la sopravvivenza degli uomini primitivi. Serviva per difendersi dagli animali, per scaldarsi, per cuocere i cibi, forgiare i metalli e, naturalmente, per illuminare. Coi falò, l’uomo primitivo ha rischiarato grotte e caverne, prime abitazioni della storia, rendendole più confortevoli. Ad un certo punto comprende che le sostanze grasse favoriscono la combustione, dunque crea la torcia, avvolgendo uno o più bastoni di legno con panni imbevuti di olio o grasso animale.

Le prime lampade della storia 

La scoperta di questi primitivi combustibili porta alla creazione delle lampade, ovvero contenitori nei quali era inserita la sostanza grassa, assieme ad uno stoppino. I contenitori erano inizialmente conchiglie, poi si passa a ciotole in pietra, e infine a manufatti di argilla e bronzo. Lo stoppino era ricavato da fibre vegetali, mentre per il combustibile si utilizzavano olii vegetali o grasso animale.

Evoluzione dell’illuminazione
Evoluzione dell’illuminazione, lampada a olio in terracotta

Queste prime lampade, dette anche lucerne, sono evolute man mano che l’uomo acquisiva tecniche di lavorazione più complesse. Si aggiungono coperchi, catene e ganci per sospenderle, o piedistalli, che conferirono alle lampade anche una valenza artistica e simbolica. In epoca romana si comincia ad usare le candele, fatte per lo più di sego, più raramente con cera d’api. Solo dopo la metà dell’800 si cominciano ad usare le candele di paraffina, meno costose.

Le più antiche candele di cera d’api sopravvissute a nord delle Alpi provenienti dal cimitero alemanno di Oberflacht (Germania) risalente al VI/VII secolo d.C. Crediti foto.

Si diffondono così candelabri più o meno elaborati, capaci di portare diverse candele allo stesso tempo. Nascono applique e lampadari, più pratici delle lucerne, per illuminare gli interni delle case, soprattutto dei più abbienti.

Candelabri di epoca romana

Durante il Medioevo l’illuminazione non evolve ulteriormente, se non nella foggia e nelle tipologie delle lampade a olio e dei candelabri. Le forme più diffuse per i lampadari erano i cerchi, le corone o le croci. Una piccola novità è rappresentata dalla lanterna, un contenitore in ferro battuto schermato con un vetro spesso, nel quale si collocava una lampada a olio o una candela.

Alla fine del XVII secolo, si diffonde l’usanza di applicare gocce di cristallo ai porta lampada, uno stratagemma che contribuiva a riflettere la luce, aumentando la luminosità.

Evoluzione dell’illuminazione: dalla lampada ad olio al LED

Nel 1783 il chimico svizzero Aimé Argand (1750-1803) perfeziona la lampada al olio creando un serbatoio in metallo per il combustibile, sormontato da un cilindro di vetro. Lo stoppino avvolto a spirale dura più a lungo e il vetro contribuisce a limitare il fumo.

Contemporaneamente, l’inventore francese Philippe Lebon (1767-1804) brevetta il primo sistema di illuminazione a gas. La proprietà di generare luce e calore da parte del gas sprigionato dalla combustione di carbone fossile era già nota. Tuttavia, Lebon fu il primo a creare un vero e proprio impianto di illuminazione, nel 1801. Il sistema consisteva in una grande fornace a legna i cui gas, prodotti dalla distillazione, si incanalavano, attraverso tubi, nelle varie stanze per illuminarle, mentre il riscaldamento era fornito dal calore prodotto dalla fornace. Le lampade a gas, tuttavia, si utilizzano principalmente per illuminare le città, le fabbriche e i luoghi pubblici. Difatti, un impianto a gas prevedeva costi di realizzazione troppo elevati per le abitazioni, e suscitava anche qualche timore.

L’illuminazione domestica resta affidata alle lampade ad olio per molto tempo ancora, anche se perfezionate e migliorate per efficienza ed estetica. Va detto che l’olio o il grasso animale sono stati sostituiti da tempo da combustibili ricavati da idrocarburi, come il cherosene e il petrolio. Ma ormai si avvicina la rivoluzione elettrica. Dopo le scoperte sull’elettricità e le varie invenzioni come la “lucerna ad aria infiammabile” ad accensione elettrica e la “pila voltaica”di Alessandro Volta (1745-1827), abbiamo nel 1800 l’”arco elettrico” di Humphry Davy, e nel 1857 il Tubo di Geissler, antesignano delle lampade al neon, che illuminava tramite la ionizzazione del gas contenuto.

La lampadina ad incandescenza

L’invenzione della lampadina a incandescenza è attribuita ad Edison, ma in realtà è il risultato degli esperimenti di diversi inventori. Siamo alla fine degli anni Settanta dell’Ottocento, e il chimico sir Joseph Wilson Swan, nel 1878 mette a punto una lampadina costituita da un bulbo di vetro con il vuoto all’interno e un filamento di carbonio che, riscaldato dalla corrente elettrica emetteva luce e gas.

Evoluzione dell’illuminazione
Source

Thomas Edison la perfeziona ma sorge una disputa tra i due, che termina con la fondazione della della società Edison-Swan, una delle più grandi produttrici di lampadine al mondo. Nel 1910 il fisico americano William David Coolidge introduce il gas nel bulbo e sostituisce il filamento di carbonio con uno di tungsteno. Il risultato è una lampadina che non annerisce e che garantisce una maggiore durata. 

Evoluzione dell’illuminazione
Lampadario in stile Art Noveau alimentato ad energia elettrica, 1890, litografia di Anton Seder (1850–1916)

Altri tipi di lampade

Contemporaneamente si sviluppano altre tipologie di lampade, dalla lampada al mercurio (1901) ai tubi al neon (1938), dalla lampada alogena (1959) alla lampada fluorescente compatta (1980). In seguito alle leggi europee, molte tipologie di lampadina sono state messe al bando, o per motivi di sicurezza, o per via del risparmio energetico. Tra queste, le lampade al mercurio, a incandescenza e le alogene.

Illuminazione LED

L’illuminazione è oggi affidata per la maggior parte alle lampadine LED, ritenute più efficienti, sicure e versatili. Le luci LED sono state inventate dal premio nobel per la fisica Shūji Nakamura nel 1993. La tecnologia LED (Light-Emitting Diodes) si basa sul principio dell’ illuminazione allo stato solido, in cui la luce è generata attraverso semiconduttori anziché utilizzando un filamento o un gas. I LED trovano applicazione ormai in tutti gli ambiti nei quali sia necessario utilizzare la luce, dalle lampade d’arredo ai fanali dei veicoli, dall’illuminazione stradale all’illuminazione architetturale. 

Evoluzione dell’illuminazione
PROLISTEL LED By PROGRESS PROFILES

Evoluzione dell’illuminazione: gli studi sull’elettricità

L’evoluzione dell’illuminazione subisce un rapido sviluppo dopo la scoperta dell’elettricità e delle possibilità di applicarla alle lampade. In epoca moderna alcuni studiosi iniziano ad interessarsi al fenomeno dell’elettricità. L’etimologia del termine ne rivela l’origine greca:

ELEKTRICOS deriva da elektron, ambra gialla, e spiega la proprietà di questa pietra di attrarre particelle se sfregata.

Dobbiamo allo scienziato inglese William Gilbert (1544-1603) il primo trattato sull’argomento, il De Magnete, nel quale elenca i materiali che posseggono proprietà “elettriche”. Basandosi su questi studi, lo scienziato tedesco Otto von Guericke (1602-1686) inventa la prima pompa automatica per creare il vuoto e facilitare l’attrazione tra i corpi elettrificati, eliminando l’attrito dell’aria. Nel 1672 costruisce il primo generatore elettrostatico, composto da una palla di zolfo che è fatta ruotare meccanicamente. L’elettricità statica si produce sfregando una mano contro la palla in movimento. Da notare che lo scopo di questi esperimenti era quello di studiare lo scambio di elettricità tra i corpi, e non quello di ottenere la luminescenza.

Evoluzione dell’illuminazione
Illustrazione dal volume “Experimenta Nova Magdeburgica de Vacuo Spazio” di Otto von Guericke (Amsterdam, 1672): macchina elettrica con sfera di zolfo

A partire dal Settecento l’evoluzione dell’illuminazione subisce una improvvisa accelerazione. L’inglese Stephen Gray (1666-1736) scopre le proprietà conduttive e isolanti dei materiali rispetto all’energia elettrica, chiamata allora Fluido Elettrico. Spetta al chimico francese Charles du Fay (1698-1739) scoprire la carica elettrica e la conseguente polarizzazione tra carica negativa e carica positiva. Nel 1745, Ewald Jürgen von Kleist (1700-1748), nell’intento di immagazzinare l’energia elettrica, inventa il primo condensatore elettrico, una bottiglia riempita con acqua o mercurio, detta bottiglia di Leida.

Ewald Jürgen von Kleist e la “bottiglia di Leida”

Sarà l’italiano Alessandro Volta nel 1800, a condensare questi e altri studi nella rivoluzionaria “pila voltaica”, una batteria composta da una colonna di dischi di rame e zinco che racchiudevano uno strato di tessuto imbevuto di acido. Rispetto al generatore elettrostatico, che doveva essere azionato manualmente, la pila voltaica permetteva la generazione di elettricità in modo continuo. 

La Pila di Alessandro Volta, Di Fondo Antiguo de la Biblioteca de la Universidad de Sevilla from Sevilla, España

La Pila di Volta è perfezionata da altri studiosi, come Michael Faraday (1781-1867) che inventa la Dinamo, un generatore che converte l’energia meccanica in corrente continua. L’accoppiamento della dinamo alla turbina idraulica portò alla costruzione della prima centrale idroelettrica, presso le cascate del Niagara, nel 1879. L’elettricità è ormai alla portata di tutti. 

Unità di misura

L’energia elettrica si misura utilizzando diversi parametri.
La potenza P —> unità di misura Watt dove 1 kW = 1.000 W
La potenza consumata —> kW dove kWh potenza consumente in 1 ora
La potenza è pari al prodotto tra la tensione -V misurata in Volt- e la corrente - I misurata in Ampère A
Voltaggio —> forza elettrostatica in un campo elettrico
Amperaggio —> quantità di cariche che si spostano in un conduttore
Corrente continua —> valore costante nel tempo
Corrente alternata —> valore che cambia nel tempo alternando valori
positivi e negativi uguali. L’energia elettrica nelle nostre case è in tensione alternata.

Leggi altri articoli sulla storia della casa e dell’arredamento.


L’articolo Finte travi in legno, un’ottima soluzione di design è stato scritto da Autore Ospite e si trova su Questioni di Arredamento.

Travi in legno, le cause del successo

Le travi in legno svolgono una funzione strutturale nella costruzione di edifici, sia per il sostegno che per la distribuzione del carico.

Alle funzioni necessarie per la vita dell’edificio se ne aggiunge un’altra, la funzione decorativa.

Le travi di legno riscuotono tanto successo tra architetti, home designer e addetti al settore: una tendenza molto in crescita nel settore dell’arredamento che rende felici e soddisfatti un numero sempre maggiore di clienti.

Il legno infatti dona calore agli ambienti, fornendo all’abitazione un tocco di eleganza e semplicità: una formula perfetta che stuzzica la creatività dei consumatori italici.

I possibili sostituti

Molto spesso però, non è possibile utilizzare le travi in legno: per una lunga serie di ragioni, infatti, è opportuno virare sui possibili sostituti del prodotto.

Sono poche, infatti, le situazioni in cui le travi utilizzate siano in legno.

Questo perché l’evoluzione dei materiali ha fatto preferire soluzioni più pratiche ed economiche, come ad esempio il cartongesso per pareti e controsoffitti: in tal senso esistono alcuni negozi online che producono una vasta gamma di prodotti con questi materiali, anche su misura, come ad esempio Cartongesso.Pro.

Se però volete riprodurre l’effetto legno nonostante l’impossibilità di utilizzare travi dell’omonimo materiale, da oggi potete raggiungere lo stesso il vostro intento grazie a un nuovo prodotto.

Stiamo parlando delle finte travi in legno, un prodotto innovativo, dal design semplice e di grande resa estetica.

finte travi

Finte travi in legno, le classificazioni

Le travi in finto legno possono essere facilmente applicate su soffitti e controsoffitti donando all’ambiente una nota calda ed accogliente.

Il prodotto ha il solo scopo decorativo e non può essere usato a fini di sostegno, circostanza che deve essere valutata nella fase di progettazione per evitare brutte sorprese in fase di realizzazione.

La varietà delle finte travi è molto ampia: possiamo suddividerle a seconda dei materiali utilizzati o delle tonalità.

I materiali impiegati

Diversi sono i materiali impiegati per la produzione delle finte travi con cui sostituire le travi in legno:

Si tratta di materiali duttili e leggeri che riproducono l’effetto legno in maniera fedele e rendono indistinguibili le tra travi finte da quelle in legno, se non al tatto.

Perciò il prodotto è la soluzione per chi, non avendo travi in vero legno, vuole comunque ottenere il tipico effetto del prodotto in maniera pratica e senza spendere molto.

finte travi

Le tonalità

Le finte travi in legno sono poi classificabili in base alla tonalità.

Con l’aumento della domanda, le aziende specializzate hanno prodotto travi in finto legno di qualsiasi colore e dimensione, ecco una lista (non esaustiva) delle tonalità più richieste:

  • bianco;
  • noce;
  • noce chiaro;
  • castagno;
  • quercia;
  • nero;
  • teak.
finte travi

Semplicità ed eleganza con un click

Le travi in finto legno costituiscono la soluzione ideale per dare all’ambiente eleganza e semplicità, con l’inimitabile effetto legno dalle molteplici tonalità.

Il prodotto può essere acquistato online a prezzi modici presso i migliori e-commerce connessi al mondo dell’edilizia leggera: semplicità ed eleganza a tua disposizione, con un click!

5/5 – (1 vote)

L’articolo Finte travi in legno, un’ottima soluzione di design è stato scritto da Autore Ospite e si trova su Questioni di Arredamento.

28 Gennaio 2022 / / Dettagli Home Decor

come spazi fluidi ad alto tasso di design con Scenario di FerreroLegno

In linea con l’evoluzione del ruolo della porta FerreroLegno ha creato Scenario, il sistema per creare spazi fluidi ad alto tasso di design.

La collezione Scenario di FerreroLegno rappresenta l’archetipo di un nuovo concetto di porta che diventa sistema completo di partizione dalle smisurate potenzialità e permette di separare o creare continuità visiva tra gli ambienti, modificando le geometrie della casa senza appesantire gli spazi con interventi murali.

Scenario è un sistema di pareti scorrevoli, abbinabili anche a pannelli fissi, declinato in quattro differenti soluzioni VISIO, DELINEO, PREMIUM e LIGNUM – tutte stilisticamente improntate a un sofisticato minimalismo per adattarsi a qualsiasi contesto architettonico, soddisfacendo così le esigenze dei consumatori finali e dei progettisti.

Una perfetta testimonianza della forza del brand, che ha saputo affermarsi sul mercato per competenza, estrema qualità italiana, maestria artigianale, design e continua ricerca in tecnologia e materiali.

crea interni fluidi con le soluzioni scorrevoli Scenario di FerreroLegno
Nella foto, il sistema di porte scorrevoli in vetro Scenario di FerreroLegno proposto nel modello Visio con quattro ante scorrevoli e nella variante con scorrimento a soffitto, cristallo trasparente extrachiaro bianco.

Le soluzioni Visio e Visio Up per Scenario di FerreroLegno

Tra queste il modello Visio è la soluzione tutto vetro con sistema di scorrimento a parete e a soffitto, il cui cristallo temperato di altissima qualità dona un’estrema leggerezza e luminosità agli interni.

Naturale evoluzione del modello tutto vetro Visio è Visio Up: stilisticamente improntato a rendere gli spazi dinamici, rappresenta una soluzione studiata per rispondere alla necessità di nascondere alla vista quanti più elementi possibili. Nessun componente a vista per un modello estremamente funzionale espressione di uno stile raffinato ed essenziale che contribuisce a rendere unico ogni ambiente.

Visio Up è la soluzione che permette di risolvere molteplici esigenze progettuali grazie alla possibilità di combinare tra loro sia pareti fisse sia scorrevoli ed è disponibile con sistema a scorrimento a incasso.

porte scorrevoli Visio up della collezione Scenario di FerreroLegno
Scenario di FerreroLegno nel modello Visio Up con due ante scorrevoli e nella variante con scorrimento incassato a soffitto, cristallo satinato extrachiaro bianco

Per una massima personalizzazione degli ambienti, Visio e Visio Up sono declinati in 18 finiture di cristallo temperato – extrachiaro, trasparente e riflettente – e in 6 decori, che permettono di giocare con originali abbinamenti:

  1. Il nuovo Vetro Madras® BIT 03, design: Lissoni Associati: un cristallo, che pur rispettando il valore della trasparenza  “segna” la divisione spaziale con una presenza molto sottile: come un tessuto dalla trama così diradata da “smaterializzarsi”. Una trama senza il peso del tessuto, solo la leggerezza del cristallo: ecco il concept nella sua essenza. Grazie alle sue intrinseche proprietà fisico-chimiche alla valenza estetica si aggiungono anche importanti performance a livello funzionale: alta resistenza alle impronte e facilità di pulizia. Per soddisfare i diversi stili di interior il Vetro Madras® BIT 03 è proposto su base trasparente o satinata nelle colorazioni extrachiaro bianco, grigio o bronzo in due spessori 6mm e 8 mm.
  2. Il nuovo cristallo Textil evoca la leggera matericità e trasparenza di un tessuto. Il delicato disegno ispirato alla trama di una garza di cotone è ottenuto con una acidatura monofacciale, processo che garantisce facilità di pulizia e manutenzione. Un effetto naturale e irregolare per spazi dall’allure raffinata declinato in due spessori, 6 mm e 8 mm.
  3. Il nuovo vetro Chillout, dal gusto piacevolmente rétrò, si distingue per la sottile e fitta scansione verticale che dà vita a un interessante gioco vedo-non vedo. È disponibile negli spessori di 6 mm e 8 mm in versione satinata extrachiaro bianco, trasparente extrachiaro bianco o trasparente grigio e bronzo.
  4. Strip che crea un sofisticato effetto di vedo-non vedo è disponibile nelle finiture trasparente extrachiaro bianco, trasparente grigio e trasparente bronzo.
  5. Point, disponibile nelle finiture satinato extrachiaro bianco, satinato grigio, satinato bronzo, satinato da ambo le parti è caratterizzato da piccoli punti incisi realizzati solo da un lato.
  6. Segni, disponibile nelle finiture satinato bianco e satinato extrachiaro bianco, richiama con decori a filetti sabbiati le pantografature del modello Yncisa Segni.

L’articolo Spazi fluidi ad alto tasso di design con Scenario di FerreroLegno proviene da Dettagli Home Decor.

28 Gennaio 2022 / / Dettagli Home Decor

scopri l'importanza del vetro nell'arredamento

Nel corso dei secoli il vetro è passato da usi più comuni come bicchieri, bottiglie e oggettistica di vario genere a veri e propri pezzi di arredamento come vetrate (esterne o interne), box doccia e porte a vetro. Esaminiamo più da vicino come il vetro può arredare attraverso questi tre utilizzi.

Le vetrate

Ciò che affascina dell’idea di una vetrata, ovunque si decida di collocarla (in ufficio o in un appartamento) è la libertà di godersi appieno la luce naturale proveniente dall’esterno senza nessun tipo di barriera architettonica. Potreste rimanere sorpresi nell’ammirare le centinaia di idee che sono state elaborate nel progettare vetrate che siano in grado di soddisfare questa esigenza.

Le vetrate scorrevoli sono senza dubbio la soluzione più versatile per andare incontro a diverse tipologie di ambienti. Per esempio quelle a scorrimento verticale riducono notevolmente l’ingombro nel momento in cui si decide di tenerle aperte. Consentono una regolazione ottimale nella ventilazione all’interno dei locali. Garantiscono una visuale completa all’esterno e un ottimo isolamento termico e acustico degli ambienti. Infine, altro vantaggio da non sottovalutare è la possibilità di sfruttare al massimo anche quegli ambienti esterni che durante l’inverno sarebbero inutilizzati per via del freddo e delle intemperie, come verande, balconi o terrazzi.

Le vetrate sono senza dubbio un pezzo di arredamento in cui il vetro la fa da padrone e la cui bellezza è innegabile.

L'importanza del vetro nell'arredamento del bagno

Box doccia

Il box doccia in vetro su misura è un’altra invenzione che negli ultimi anni ha contribuito notevolmente a conferire bellezza ed eleganza al bagno. Oltre a quelli realizzabili su misura, ne esistono ormai di diverse forme (quadrati, rettangolari, semicircolari e a nicchia), dimensioni e design. I vetri possono essere patinati o trasparenti, con figure geometriche o artistiche a seconda del contesto in cui deve essere collocato il box. I box doccia in vetro sono ormai la soluzione ideale contro il calcare e per mantenere sempre in ordine la doccia. Basta un colpo di panno in pelle per asciugare le gocce dopo aver fatto la doccia e il box torna ogni volta come nuovo.

Ovviamente la qualità del vetro è fondamentale per conservarne la luminosità, la trasparenza e la durata. Trattandosi di materiale esposto a continui getti d’acqua, umidità e a urti involontari, quanto più il materiale è di eccellenza più questo pezzo di arredamento da bagno conserverà tutto il suo splendore.

Per effettuare una scelta sicura è bene rivolgersi ad aziende che vantano anni di esperienza nel settore dei box doccia, come VetroeXpert a Roma.

L'importanza del vetro nell'arredamento di casa

Porte d’interno in vetro

Come non menzionare l’impiego più comune che si è fatto del vetro nel campo dell’arredamento, ovvero le porte d’interno. Anche in questo settore la scelta è illimitata in quanto a design, dimensioni e struttura. Per esempio, una porta in vetro per un salotto sarà diversa da quella collocata in un ufficio per separare un ambiente dall’altro. Una porta in vetro può essere molto elegante senza nessun tipo di cornice mentre potrebbe essere pacchiana con una cornice sbagliata.

È necessario prestare attenzione soprattutto al tipo di arredamento della casa, per scegliere l’infisso più appropriato per cingere una porta in vetro. Se l’obiettivo è quello di sfruttare il più possibile la luce solare in una stanza allora la cornice sarà minimale e si presterà più attenzione allo spessore e alla qualità del vetro per garantire il miglior isolamento termico possibile. Se lo scopo è semplicemente quello di arredare allora l’attenzione si concentrerà soprattutto sul design dell’infisso mentre il vetro passerà in secondo piano. Chiaramente non metteremo un vetro trasparente alla porta del bagno mentre ci assicureremo che lo sia per quello che dà sulla veranda.

Minimale o elegante, trasparente o patinato il vetro continuerà ad arredare in modo singolare qualunque ambiente e riempirà la nostra casa (o il nostro ufficio) di luminosità e trasparenza!

 

L’articolo L’importanza del vetro nell’arredamento proviene da Dettagli Home Decor.

28 Gennaio 2022 / / Case e Interni

Come scegliere il divano per la tua casa - consigli utili

L’acquisto di un divano richiede tempo e considerazione, dopo tutto è il punto focale non solo del soggiorno, ma dei momenti di socialità all’interno della casa. Per fare la scelta giusta bisogna prediligere uno stile che si adatti al resto dell’arredamento, una dimensione proporzionata allo spazio a disposizione, un colore che sia in linea con il proprio gusto personale e materiali confortevoli che durino nel tempo.

Per questo motivo, se ancora non sei riuscita a scegliere il divano per la tua casa non perdere le speranze, ma segui questi piccoli e semplici consigli.

Nei negozi di arredamento, ma anche sul web puoi trovare la soluzione che fa per te. Sono, infatti, tanti i modelli di divano disponibili online e che si possono acquistare a prezzi più che vantaggiosi. Ma come destreggiarsi tra le varie offerte?

Come scegliere il divano giusto

Il divano non è un semplice pezzo d’arredamento. È un elemento importante della stanza più grande della casa, il soggiorno, e gioca un ruolo centrale nella nostra vita domestica. È un dato di fatto che trascorriamo molte più ore sul divano che seduti al tavolo da pranzo. Sul divano ci rilassiamo con un buon libro o davanti la tv, conversiamo con la famiglia, gustiamo un aperitivo con gli amici e più o meno frequentemente ci capita di addormentarci. Scegliere il divano giusto per il nostro stile di vita è importante quanto scegliere una casa.

Potremmo quasi affermare che comprare un divano è quasi come trovare la casa giusta. La ricerca dell’elemento principale della zona conversazione può essere lunga e tediosa, richiedendo ore davanti a siti web per comparare le caratteristiche dei vari modelli. Prima di acquistare un divano, ci sono, infatti, una serie di fattori da considerare, che vanno dall’estetica alla praticità, vediamoli insieme.

Ecco i consigli da tenere a mente quando cerchi il divano dei tuoi sogni!

Tipologie di divano

La tipologia è una delle caratteristiche più importanti da prendere in considerazione, quando si sceglie un nuovo divano per la propria casa. Possiamo riassumere che i divani tendono a rientrare in cinque categorie di stili principali: Chesterfield, componibile, mid-century, moderno (o contemporaneo) e tradizionale (o classico).

Divano Chesterfield: quasi sempre realizzato in pelle, è un modello classico, elegante e senza tempo che si integra in qualunque contesto. Ha schienale e braccioli arrotolati, entrambi alla stessa altezza ed è caratterizzato dall’uso della tecnica “capitonné” ovvero da una superficie con effetto trapuntato, creata da profondi bottoni.

Divano Chesterfield

Divano componibile: una tipologia che richiede spesso ampi living, dove il centro dell’attenzione ricade su questo grande elemento d’arredo. Se posto al centro della stanza può fungere da elemento divisorio tra la zona relax-conversazione e la zona pranzo. Il divano componibile è una scelta versatile, comodo da spostare, sia durante le pulizie che in caso di trasloco. I singoli elementi, per garantirne la stabilità, sono fissati tra loro tramite ganci metallici, nascosti nella struttura. Le combinazioni sono pressoché infinite.

Divano componibile

Divano mid-century: caratterizzato da linee pulite, una forma squadrata e affusolata, gambe angolari in legno e braccioli bassi o inesistenti, lo stile proviene o si ispira a quello di design degli anni ‘50. Rappresenta una scelta di carattere per chi ricerca un design senza tempo, con un look vintage.

Divano mid-century

Divani moderni: pur adattandosi alle mode del momento, hanno quasi sempre cuscini eretti divisi per sezione di seduta, così come i braccioli dritti che sono della stessa profondità del divano. Hanno piedi in metallo oppure nascosti e braccioli che possono essere anche molto evidenti. La loro peculiarità è che si adattano bene a qualsiasi stanza e si inseriscono alla perfezione in ambienti contemporanei, ma anche classici.

Divani moderni

Divani tradizionali: disponibili in varie forme e dimensioni, tendono a presentare forme arrotondate, braccioli più bassi dello schienale, piedi in legno. Si ispirano allo stile british e ai classici interni inglesi, come il celebre “Howard”. Sono i divani più selezionati per le case d’epoca e per lo stile classico o vintage.

Divani tradizionali

Come orientarsi in questo mare magnum? Una volta analizzate tutte le tipologie, sicuramente, un metodo per ridurre la quantità di modelli tra cui scegliere è capire effettivamente lo stile di arredamento della tua casa e quanto spazio vuoi dedicare al divano all’interno del tuo soggiorno. Quindi prendere le misure è un buon punto di partenza. Per i colori, se non sei un’esperta del settore, ti consigliamo di evitare colori molto accesi che potrebbero non superare la prova del tempo. Preferisci tonalità neutre sicure, che si adattano a qualsiasi ambiente, stile, trasloco e cambiamento.

Quale tessuto scegliere per il divano

Il tessuto che sceglierai per il tuo divano è importante per garantire la durata nel tempo, ma deve anche adattarsi al tuo stile di vita. La tua è una famiglia numerosa? In casa ci sono bambini, adolescenti o amici a quattro zampe? Per le tue necessità è meglio un divano morbido, comodo e informale oppure un elemento con una funzione di rappresentanza che catturi l’attenzione, ma che viene utilizzato di rado e con molta cura? Quando si hanno bambini o animali domestici, la performance del tessuto è una scelta obbligata e va ricercato un adeguato standard qualitativo, che permetta una certa resistenza e praticità.

Per evitare spiacevoli sorprese, è sempre utile, in fase di acquisto, leggere le norme di lavaggio ed accertarsi quindi se il rivestimento è sfoderabile, se può essere lavato in casa oppure solo in lavanderia.

In generale, le opzioni di tessuti per il divano possono essere le seguenti:

Tessuto artificiale: le stoffe artificiali e sintetiche sono materiali di rivestimento resistenti e adatti ad un utilizzo costante e in genere richiedono poca manutenzione. Sono tante le composizioni di tessuto che si possono trovare sul mercato: poliestere, acrilico, microfibra, Alcantara, ciniglia, similpelle. Tra le varianti si può avere anche un trattamento antimacchia. Non tutti i tessuti artificiali sono uguali: prestare attenzione alla categoria, per assicurarsi un divano con un tessuto adatto alle proprie esigenze.


Cotone, lana o misto lana: sono tessuti abbastanza resistenti, ma difficili da curare. Come tutti i tessuti naturali, è più complicato pulirli rispetto ai tessuti composti da fibre sintetiche.

Divano moderno


Lino: la tappezzeria in lino è una scelta estetica di classe. I lini moderni sottoposti a molti lavaggi e di conseguenza ammorbiditi per evitare pieghe costanti, si prestano anche ad una manutenzione meno frequente e ad un look più informale. Tuttavia, non è un tessuto per tutti.

Divano in lino


Pelle: difficile da macchiare, è però più semplice da graffiare. Bisogna fare attenzione al tipo, in quanto alcuni pellami più delicati sono molto suscettibili ai graffi. In più, non è la scelta migliore in fatto di comfort, soprattutto nella stagione estiva.

Divano in pelle


Velluto: è sinonimo di lusso e può essere composto da una varietà di materiali, tra cui la seta, che è liscia, lucida e delicata, e i sintetici, come il poliestere o il rayon, che sono molto resistenti e più accessibili.

Divano in velluto

L’imbottitura del divano

L’imbottitura di un divano è spesso trascurata a favore della forma e della dimensione, ma è il vero elemento che fa la differenza quando si tratta di sedersi sopra per passare una serata in relax in compagnia di amici o della tua serie TV preferita. Ricorda che quello che c’è all’interno di un divano è importante quanto quello che viene utilizzato all’esterno.

L’imbottitura è quella che determina la comodità del divano. L’ossatura portante è realizzata in legno e poi viene accessoriata con il sistema di molleggio e infine con l’imbottitura, costituita dai cuscini della seduta e dello schienale.

Le tre principali imbottiture per divani sono:

Poliuretano espanso: un materiale elastico, spugnoso ed ecologico, è l’imbottitura più comune dei divani e fornisce un supporto solido, sostenuto e un aspetto strutturato. I divani in poliuretano espanso mantengono la loro forma nel tempo, anche con un uso costante e richiedono pochissima manutenzione. In questo caso occorre prestare attenzione all’indice: una schiuma a densità più elevata manterrà meglio la sua forma originale, in quanto sarà maggiore la sua resistenza alla compressione. In generale, questo materiale perde circa il 15% della sua durezza nei primi sei mesi di utilizzo e per la seduta una buona densità va da 30 a 40.

Fibra: la fibra di poliestere in fiocco conferisce molta morbidezza al divano, lasciando la sensazione di essere avvolti da un abbraccio. Viene realizzata con fili cavi di poliestere artificiali riempiti d’aria che comprimono ed espellono l’aria durante la seduta. In questo modo la fibra dà una sensazione morbida e un aspetto paffuto. Solitamente il poliuretano espanso viene rivestito in fibre per offrire la giusta consistenza, ovvero una morbidezza contenuta adatta a sostenere il peso corporeo.

Piuma: conferisce la tipica sensazione di sprofondamento quando ci si siede sopra. Come la fibra, le piume forniscono un aspetto più morbido e meno strutturato del poliuretano espanso. Tuttavia, quella sensazione di comfort richiede sforzo costante, ovvero i cuscini hanno bisogno di essere regolarmente rimpolpati e girati per mantenere il loro aspetto arrotondato. Le piume da sole possono raggrupparsi, quindi la piuma è spesso mescolata con ovatta sintetica. La vera comodità è data dall’equilibrio tra morbidezza e resistenza al peso, ecco perché non è raro trovare divani con imbottiture miste: l’anima in poliuretano espanso, gli altri due strati in piuma d’oca.

In conclusione, scegliere il divano giusto per il proprio soggiorno può risultare difficile, tuttavia con questi semplici consigli puoi riuscire a identificare nel dettaglio quello che fa al tuo caso.

___________________

Anna e Marco – CASE E INTERNI

27 Gennaio 2022 / / BlogArredamento Aziende

7 idee salvaspazio per la casa al mare

Una casa al mare non troppo distante dalle più belle spiagge è la soluzione ideale per trascorrere le proprie vacanze estive e, perché no, anche qualche weekend durante l’anno, in famiglia o in compagnia di amici. Ma quando l’appartamento è un monolocale, come arredare il poco spazio disponibile? Come inserire in un ambiente piccolo quegli arredi spesso ingombranti ma indispensabili? Ecco alcune soluzioni che fanno al caso tuo!

Indice:

Letti a scomparsa verticale

Il letto, per sé o per i propri ospiti, è la prima cosa che viene in mente nel momento in cui si pensa ad arredare un’abitazione. Se durante il giorno, tra una nuotata e il tempo passato ad abbronzarsi, si fa di tutto pur di stare all’aria aperta, trovare un posto comodo dove potersi riposare la notte è fondamentale.

Letti a castello con meccanismo a ribalta

Un letto a castello richiudibile in un armadio con il minimo sforzo non si era mai sentito! Ecco allora come una soluzione del genere può rappresentare la chiave di volta quando si vogliono trovare due posti extra per parenti o amici. E quando non viene utilizzato, come per magia reti e materassi vengono richiusi in un guardaroba e tutto viene lasciato in perfetto ordine.

Armadio con letto a castello a scomparsa Night n' Day N08 aperto

Armadio con letto a castello a scomparsa Night n' Day N08 chiuso

Vedi il letto Night n’ Day N08

Letti singoli a paggetto

Vogliamo ospitare un amico in casa per qualche giorno? Niente di cui preoccuparsi! Con un comodo letto singolo a paggetto si riesce a risolvere il problema in men che non si dica. La più pratica delle soluzioni che nel momento in cui non viene utilizzata si può infilare in qualsiasi angolo della casa, anche in spazi piccoli come una cameretta o un locale di sgombero.

Mobile con letto pieghevole a scomparsa Night n' Day 490 aperto

Mobile con letto pieghevole a scomparsa Night n' Day 490 chiuso

Vedi il letto Night n’ Day 490

Letti matrimoniali a ribalta

Un comodo letto matrimoniale invece, è il compromesso perfetto per non sacrificare il comfort con la praticità. Vogliamo aggiungere un letto in salotto e all’occorrenza chiuderlo per guadagnare spazio? Nonostante si tratti di un elemento ingombrante si può fare. Come? Scegliendo una soluzione elegante come quella offerta da un pratico letto che si nasconde in un armadio moderno.

Letto matrimoniale a scomparsa Night n' Day 476 aperto

Letto matrimoniale a scomparsa Night n' Day 476 chiuso

Vedi il letto Night n’ Day 476

Consolle salvaspazio allungabili

Ora chiudiamo per qualche secondo gli occhi e immaginiamoci la nostra piccola casa, con un mini angolo cottura e lo spazio in salotto da sfruttare al massimo. Dove mettere il tavolo da pranzo e dove posizionare un pratico asse da stiro quando lo spazio a disposizione scarseggia? Nessun puzzle da incastrare se il rimedio è un piccolo e sottile mobile da soggiorno da fissare alla parete.

Consolle trasformabili in tavolo da pranzo

Siamo onesti, per un pranzo veloce e leggero non abbiamo di certo bisogno dello spazio necessario per il cenone di Natale con tutti i parenti. Ed ecco allora che una consolle da cui è possibile estrarre un tavolo da pranzo è perfetta da usare all’occorrenza.

tavolo da pranzo salvaspazio Galileo aperto

tavolo da pranzo salvaspazio Galileo chiuso

Vedi la consolle Galileo

Mobile asse da stiro a scomparsa

Per una casa vacanze, non c’è niente di meglio che un pratico mobile da stiro salvaspazio a parete con asse a scomparsa incorporato nella struttura per stirare qualche t-shirt e un paio di pantaloncini. Se poi in aggiunta c’è anche una comoda superficie dove poter riporre la biancheria in modo ordinato … cosa serve in più?

mobile stiro salvaspazio

Vedi la consolle Galileo Stiro

Mobili salvaspazio per l’ingresso

Per completare l’ingresso, un elegante mobile multifunzione con un appendiabiti per riporre le giacche e una pratica scarpiera dove riporre scarpe e ciabatte è un must da inserire in un appartamento piccolo, ma che non lascia nulla al caso.

Pannello guardaroba salvaspazio H01

Vedi il mobile da ingresso H01

Mobile da ingresso salvaspazio con appendiabiti e panca

Vedi il mobile da ingresso H13

Scarpiere slim

Per condividere la casa con gli altri membri della famiglia invece, una comoda scarpiera dove poter riporre le scarpe e le ciabatte di tutti è un’ottima soluzione per tenere tutto in perfetto ordine, sempre occupando pochissimo spazio.

Scarpiera salvaspazio a parete

Vedi la scarpiera Roll

Abbiamo visto che non è impossibile trovare una soluzione per fare in modo che nella tua piccola casa al mare non manchi nulla. A questo punto non resta altro che iniziare a giocare con i colori per abbinare gli arredi alle tonalità dei fantastici paesaggi che circondano la zona.

Non hai trovato la soluzione che fa per te? Contattaci!

Rivenditori Italia Maconi

Potresti essere interessato a…


L’articolo Pianeta design: come arredare un salotto in stile veneziano è stato scritto da Biagio Barraco e si trova su Questioni di Arredamento.

Per dare un tocco sofisticato alla propria casa l’ideale è puntare tutto su uno stile d’arredamento di un certo tipo, raffinato ed elegante, come quello veneziano. Il motivo è presto detto: gli elementi dorati e quelli floreali hanno un design sontuoso, i dettagli sono minuziosi e i materiali sono ricercatissimi. Il legno con il quale sono realizzati mobili e complementi d’arredo, gli specchi, gli stucchi e i lampadari: ogni cosa contribuisce a dare alla casa un’allure importante, preziosa e altisonante. Ma quali sono nello specifico le caratteristiche dello stile veneziano e in che modo si può arredare un salotto secondo i diktat della Serenissima? Vediamolo insieme in questo approfondimento.

Foglie d’oro, conchiglie e cavalli marini: la natura è protagonista

L’arredamento veneziano è caratterizzato da motivi e intarsi particolari: tritoni e cavalli marini, conchiglie e dettagli legati al mondo dell’acqua ma anche foglie d’oro, fiori e riccioli ovvero elementi legati al mondo della natura e della terra. Questo stile così speciale deve tutto alla storia della città di Venezia, carica di per sé di mistero e di un fascino senza tempo, e in particolare al periodo rinascimentale. Nell’epoca d’oro della Serenissima i mobili e il gusto per l’arredamento, di richiamo prettamente barocco, hanno subito un’importante evoluzione. Gli artigiani erano infatti letteralmente in fibrillazione e producevano accessori sempre più ricercati.

salotto in stile veneziano

Nel XVIII secolo la città è stata un assoluto crocevia della cultura italiana, cosa che ha favorito lo sviluppo dello stile veneziano il quale era direttamente ispirato dalle architetture dei palazzi e dai fantasmagorici colori, intensi e fastosi, ammirati in ogni parte del mondo. Era soprattutto ai ricchi borghesi che erano destinati i prodotti realizzati con curve e intagli floreali, oggetti dalle forme dolci e arrotondate che venivano posizionate nelle abitazioni ed esposte come piccole grandi opere d’arte.

Stucco veneziano, lampadari in vetro e mobili in legno pregiato

Oggi come allora è soprattutto il salotto a risultare vetrina d’eccezione per un arredamento in stile veneziano. Per prima cosa sarà necessario scegliere un mobile di pregio attorno al quale far ruotare il resto dei complementi. Legno color noce oppure il laccato panna classico sapranno raccontare al meglio la personalità di chi in quella casa vive ogni giorno. Attenzione alle proporzioni e alla gestione degli spazi disponibili, soprattutto valutate l’inserimento di un bello specchio che vi aiuterà a giocare con la percezione dei volumi oltre a raddoppiare l’illuminazione.

salotto in stile veneziano

Per quanto riguarda le pareti potreste optare per un intramontabile stucco veneziano, che si caratterizza per un’estrema lucidità dovuta alla polvere di marmo che è presente nei suoi componenti. Il risultato è un sofisticato effetto a specchio, che contribuisce ad alzare ancor di più l’asticella della luminosità dell’intero ambiente. Un lampadario in vetro di Murano completerà il quadro, sempre nel nome di una certa omogeneità di fondo. Riccioli cristallini e fiori colorati dovranno essere comunque essere messi in dialogo con il resto dell’arredamento. Oltre allo stucco veneziano, altra valida opzione per rendere accogliente il salotto di casa è quella offerta dall’impiego di carta da parati di colore chiaro.

Divano barocco, libreria laccata e dettagli a contrasto

Protagonista di un salotto in stile veneziano sarà anche il divano, meglio se damascato oppure trapuntato in velluto di colore chiaro o pastello (bordi e poggiabraccia potranno essere finemente laccati in oro). Una libreria a tutta parete in color ocra oppure bianco panna – molto dipenderà dal resto dell’arredamento che avete scelto – farà bella mostra di sé e completerà il colpo d’occhio suscitando l’effetto wow e creando una totale armonia. In genere abitazioni arredate in modo così sfarzoso dovranno comunque essere protette con un sistema d’allarme ad hoc.

Altri accessori immancabili in un salotto arredato in stile veneziano sono poi lo scrittoio e le tende, che dovranno essere orlate in raffinato merletto per completare e definire l’atmosfera di sfarzo ed eleganza. Un salotto in stile moderno potrà anch’esso accogliere un elemento decorativo in stile veneziano, ad esempio un lampadario a sospensione in vetro oppure un mobile laccato, creando un contrasto sapiente e accattivante. Al tempo stesso, un divano sofisticato e ricamato potrebbe essere perfettamente accostato a una serie di mobili dalle linee minimal, sempre nel nome di una narrazione il più possibile personalizzata.

Vota questo post

L’articolo Pianeta design: come arredare un salotto in stile veneziano è stato scritto da Biagio Barraco e si trova su Questioni di Arredamento.

26 Gennaio 2022 / / diotti.com

Siamo solo all’inizio dell’anno ma ci sentiamo di sbilanciarci con una previsione dei design best seller 2022. Tra i prodotti preferiti e più venduti ci sarà Betis, la cabina armadio a pali componibile che è molto di più di una cabina armadio realizzabile praticamente su misura.
Quando abbiamo studiato le potenzialità di questo sistema per noi è stato subito colpo di fulmine! Pochi elementi da abbinare a piacere, per creare composizioni personalizzate in ogni minimo dettaglio. Per camere da letto moderne, stanze di hotel di lusso, angoli toeletta per dedicarsi a beauty e hair style, angoli home office da usare saltuariamente, scaffalature ed espositori per boutique e negozi, ma anche librerie a pali a muro o divisorie con fissaggio pavimento-parete o pavimento-soffitto.
Dopo questo elenco di soluzioni arredative c’è ancora qualcuno che osa definirla in tre parole “cabina armadio componibile”?!

Cosa si può realizzare con il sistema componibile Betis:

  • cabina armadio aperta a montanti
  • cabina armadio per stanza guardaroba
  • cabina con mensolone / scrittoio
  • scaffale espositore per negozi e boutique
  • libreria a pali a muro
  • libreria a pali divisoria per centro stanza

Vediamo nel dettaglio di cosa è capace Betis. Lo facciamo con l’aiuto di foto ispirazione che propongono composizioni d’esempio super personalizzabili. È possibile modificare destinazione d’uso, posizionamento, tipo di fissaggio, dimensioni totali, finiture, attrezzatura, dettagli degli elementi. La massima componibilità è l’asso nella manica di Betis.

Cabina armadio aperta a montanti

Una cabina armadio completamente aperta, senza ante nè fianchi, sorretta da montanti in alluminio terra / parete che la tengono saldamente fissata al muro. Una cabina dall’anima industrial, con struttura minimalista e ridotta all’osso che può essere completata con tutta l’attrezzatura utile per l’organizzazione del guardaroba. Ripiani, tubi appendiabiti, contenitori a giorno aperti, cassettiere con cassetti.

Idea 1: cabina a montanti, aperta, lunga

Cabina armadio a montanti in alluminio, Betis
Cabina armadio a montanti terra/parete, Betis

Focus on: cassettiera/>Quella che si presenta come una cassettiera a 6 cassetti per biancheria o piccoli accessori in realtà è un contenitore a giorno con ripiano divisorio in tinta e cassettini rivestiti in cuoio. Dettagli di stile: cuciture sartoriali a vista, impugnatura verticale centrale che fa da maniglia, box con divisori interni.

Idea 2: cabina a montanti, aperta, alta e stretta

Cabina armadio a pali con attrezzatura a scelta

Focus on: contenitori/>Da una parte contenitori sovrapposti, vuoti, senza ripiani e senza antine; da usare per riporre vestiti piegati, borsette e piccoli accessori, rigorosamente a vista. Dall’altra contenitori con anta a ribalta e divisorio verticale interno; per piccoli oggetti preziosi e delicati da conservare al riparo.

Stanza guardaroba: cabina armadio su tre lati

Chi ha la possibilità di dedicare un’intera stanza della casa a vestiti, scarpe e accessori non può che rimanere ammaliato da una soluzione guardaroba completa che si sviluppa su tre (o quattro) pareti. Il bello è proprio la possibilità di avere tutto a vista e sempre accessibile. Un’armadiatura che non deve fare i conti con soluzioni al centimetro ma che può puntare sull’estetica, oltre che sulla praticità.
La cabina Betis proposta in foto si presenta come una cabina armadio a pali con fissaggio terra / soffitto, con ripiani, tubi appendiabiti, contenitori chiusi e aperti. Al centro della stanza trionfa una cassettiera ad isola con cassetti per la biancheria e ripiani per oggetti preziosi e complementi decor.

Stanza guardaroba arredata con tre cabine armadio Betis

Focus on: utilizzo dell’attrezzatura/>Ripiani, contenitori a giorno e contenitori con anta possono essere utilizzati per gli scopi più disparati. Armadio per vestiti, vano per accessori legati all’outfit, ripiano per scatole multiuso, ma anche appoggio per lampade da tavolo di design, vasi decorativi, fiori profumati e pampas, la pianta tanto di moda in questo periodo.

Cabina armadio con mensole / scrittoio per contract

Gli enormi potenziali del sistema componibile Betis approdano anche in spazi contract, hotel di lusso e camere di alberghi stellati. Nella soluzione proposta in foto la zona appenderia può essere utilizzata sia per svuotare la valigia e appendere abiti, tailleur e completi sia per gli accappatoi. Ripiani e cassetti vari possono contenere sia vestiti sia asciugamani puliti e coperte extra.
La struttura a montanti può essere accessoriata anche con un piano scrittoio con vassoio con bottiglia d’acqua e bicchiere, lampada e telefono per contattare la reception. Questo mensolone può trasformarsi all’occasione in angolo toeletta per dedicarsi a trucco e parrucco, specie se completo di specchio da tavolo o specchio trittico.
Insomma, Betis ha l’approvazione anche di designer e studi di progettazione specializzati nell’arredamento di spazi contract.

Idea per arredare la stanza di un albergo di lusso
Sistema a montanti con ripiani, cassettiere, appendibiati, scrittoio.

Scaffale espositore per negozi e boutique

La versatilità del sistema componibile a montanti rende Betis un arredo polivalente e multifunzione, tanto che è perfetto anche in negozi e boutique. Qui fa leva sulla sua semplicità progettuale mostrando una struttura ridotta al minimo ma assolutamente adeguata al contesto. Montanti, ripiani e – quando necessario – tubi appendiabiti: due / tre elementi sufficienti per arredare le pareti e offrire la giusta esposizione ad abiti, borsette e accessori alla moda.

Negozio arredato con strutture a montanti su misura
Scaffale con montanti in alluminio terra/parete e ripiani laccati

Fino ad ora abbiamo visto il potenziale di Betis in versione cabina armadio ma lo stesso principio costruttivo può essere impiegato per la progettazione di librerie, anch’esse componibili – su misura – super personalizzabili.
L’aspetto è il medesimo: pali montanti in alluminio con fissaggio pavimento/parete o pavimento/soffitto che fanno da struttura e sostegno a ripiani, contenitori aperti e chiusi, cassetti. Quello che cambia è la destinazione d’uso e gli accessori e le decorazioni impiegate.

Libreria a pali componibile

Design minimal che strizza l’occhio all’industrial style e colori neutri che tendono al grigio per Betis in versione libreria elegante e formale, per studio dirigenziale.

Libreria a montanti componibile, per studio dirigenziale

Stesso principio costruttivo ma differenti elementi e differente disposizione per quest’altra proposta. Qui Betis si presenta come libreria lunga ad uso parete attrezzata, per zone giorno ampie, con divanetti moderni.

Libreria a pali componibile bicolore per soggiorno e corridoio

Libreria divisoria a soffitto

Last but nost least: Betis in versione libreria divisoria bifacciale con fissaggio terra / soffitto. Un modo elegante e funzionale per separare due ambienti, in genere due spazi della zona giorno come soggiorno e salotto, zona pranzo o zona relax. Betis si sostituisce ad una parete in muratura o in cartongesso laddove non ci sono i centimetri necessari per innalzare un muro o nel caso in cui si preferisce una soluzione che permette il passaggio di luce e aria e che mette in comunicazione due zone.
Cambia l’ambiente ma rimane valido quanto detto fin’ora: componibilità, realizzazione su misura, attrezzatura e disposizione a scelta.

Libreria divisioria a pali con montanti in alluminio e ripiani e contenitori in legno
Libreria divisoria con pali strutturali, ripiani, contenitori chiusi

Come personalizzare Betis

Si fa tutto online, direttamente dal configuratore presente in scheda prodotto (per praticità abbiamo realizzato una scheda dedicata alla versione libreria e una a quella cabina armadio). Dal configuratore si possono scegliere tutti i dettagli. La variazione di costo è immediatamente visualizzabile al di sotto del configuratore. Una volta aggiunto il prodotto configurato al carrello si vedrà il prezzo definitivo che comprende eventuali spese di spedizione e sconti extra. Al momento dell’ordine è possibile inviarci un disegno della composizione così che i nostri arredatori possono verificare il progetto.

Preferisci ricevere un preventivo? Contattaci e spiegaci le tue esigenze e i tuoi gusti. Insieme realizzeremo il tuo progetto personalizzato.

26 Gennaio 2022 / / Romina Sita

A quale stile d’arredo appartengo? Come faccio a riconoscere il mio? Queste sono le classiche domande che assillano le persone che non hanno le idee chiare sull’arredo della propria casa. Trovare il proprio stile di arredo non è né facile e né scontato, bisogna tenere in considerazione tanti fattori e soprattutto il proprio gusto personale. In questo articolo ti racconto quali sono gli stili di arredo più diffusi negli ultimi tempi e, attraverso un test, ti aiuto a trovare quale tra questi si avvicina di più ai tuoi gusti.

Devo per forza appartenere ad uno stile di arredo tra quelli conosciuti?

Gli stili di arredo sono quasi infiniti, questo perché, esistono tante contaminazioni tra stili che ne definiscono sempre dei nuovi. Conoscere l’origine del proprio stile è molto difficile, proprio perché il tuo potrebbe essere una mescolanza di 2 o anche 3 stili. È per questo motivo che su questo blog e sul mio libro “Uno spettacolo di casa” non parlo mai di stili di arredo, perché credo fermamente che ognuno, facendo ricerca, debba trovare il suo, unico e personale. Molto probabilmente ci si può avvicinare ad uno o più stili esistenti, e va benissimo, ma preferisco che tu non ti accanisca troppo a copiarne uno in particolare, proprio perché vorrei che tu non perda la tua unicità e personalità.

La casa deve esprimere la personalità di chi la abita senza essere troppo influenzati da ciò che ci dicono gli altri e dalle tendenze. Seguendo una logica sbagliata, state certi che vi stancherete presto dell’arredamento scelto e soprattutto non lo sentirete mai vostro. 

“Uno spettacolo di casa” di Romina Sita

In questo articolo che ho scritto qualche tempo fa ti spiego come iniziare a trovare il tuo stile di arredo in autonomia e, attraverso il test che troverai in fondo a questo articolo, scoprire a quali tra i 6 stili più diffusi negli ultimi tempi ti senti tra le tue corde.

Gli stili e le tendenze sono in continua evoluzione, ogni stagione nascono nuovi stili che sono la mescolanza di più stili oppure lievi sfaccettature che ne determinano un nuovo nome. Ma penso sia utile, come aiuto per definire il proprio, conoscere l’esistenza di almeno quelli più in voga in questi ultimi tempi.

Il mio obiettivo di oggi infatti è quello di illustrarti quali sono i 6 stili di arredo più diffusi, quelli che potrebbero piacere alle giovani coppie che stanno cercando casa o a quelle famiglie che desiderano dare nuova vita agli spazi di casa. Ne ho selezionati 6, anche se sarebbero qualcuno di più, ma siccome non volevo disorientarti troppo, ho scelto di fare una buona selezione e mostrarti quelli che ho ritenuto più significativi.

Prima di iniziare vorrei fare una piccola premessa, ovvero vorrei farti a ragionare sul significato di stile di arredo e quali accorgimenti adottare per riconoscerlo.

Che cos’è uno stile di arredo?

È un insieme di caratteristiche visive che determinano un tratto distintivo. Ogni stile ha elementi caratteristici ben riconoscibili, possono essere forme, materiali, finiture ricorrenti che determinano l’appartenenza a quel determinato stile.

Saper vedere e riconoscere quei tratti distintivi ci permette di identificare o meno uno stile di arredo. Per ognuno dei 6 stili di arredo che tra poco ti vado ad illustrare, ti presento in modo schematico quali sono gli elementi caratteristici, in modo da facilitarti a riconoscerli e a capire se quello stile fa per te.

Posso vivere senza uno stile di arredo?

Forse il tuo stile non ha le stesse identiche caratteristiche di quelli conosciuti, forse il tuo stile non ha un nome, ma ti posso assicurare che esiste. Ti basta solo capire cosa ti piace, quali sono i materiali, colori ti fanno stare bene. In altre parole devi scovare il tuo tratto distintivo, quegli elementi caratteristici che faranno da filo conduttore per il progetto di arredo della tua casa.

È arrivato il momento di presentarti i 6 stili di arredo più di tendenza e, in fondo a questo articolo, puoi fare un semplice test per trovare e scoprire se il tuo stile di arredo assomiglia o è in sintonia con quelli presentati.

#1 STILE SCANDINAVO

test stili di arredo: scandinavo

Descrizione:

Lo stile scandinavo, o stile nordico, nasce negli anni ‘20 in Danimarca, Svezia, Norvegia e Islanda.

Il design scandinavo è più che altro un modo di vivere, di assaporare la quotidianità e creare un forte legame con la natura, col benessere e il piacere di vivere.

Nonostante le temperature siano fredde e rigide gli ambienti scandinavi riescono ad essere molto caldi e accoglienti, perché utilizzano i materiali naturali e il colore in modo armonico e piacevole.

Elementi caratteristici:

MOOD | Ambienti chiari per catturare e diffondere la luce naturale il più possibile all’interno degli spazi abitativi

ARREDI | Arredi funzionali dalle linee semplici e pulite

MATERIALI | Legni naturali dalle tonalità chiare e luminose tipiche delle foreste del Nord, come il rovere, la betulla o il noce, possibilmente trattati al naturale per esaltarne la texture e la matericità 

COLORI | Palette colori dai toni chiari, neutri con un eventuale accento di colore per dare un tocco di carattere agli ambienti

DECORAZIONI | Accessori morbidi e accoglienti che scaldano l’ambiente e che creano un piacevole contrasto con la rigidità delle forme degli arredi, come tappeti morbidi, plaid, cuscini e candele per un richiamo allo spirito della slow life

PLUS | Piante verdi per creare un forte contatto con la natura

#2 STILE BOHO CHIC

test stili di arredo: boho chic

Descrizione:

È l’insieme dei 2 termini boho (abbreviazione di bohemien) e chic (sinonimo di raffinatezza ed eleganza).

Lo stile bohemien nasce dal Far West, dal movimento hippy e dallo stile etnico: colori sgargianti, elementi materici, tappeti, tessuti lavorati e tante piante verdi.

Lo stile boho non è nient’altro che l’insieme di tutti questi elementi, ma alleggeriti, cioè mescolati, ad uno stile più sobrio come quello scandinavo. La mescolanza degli elementi caratteristici di questi 2 stili, bohemien e scandinavo, danno vita ad uno stile più originale e contemporaneo.

Elementi caratteristici:

MOOD | Ambienti chiari e accoglienti, la matericità dei tessuti fanno venire voglia di sole, mare e relax

ARREDI | Arredi dallo stile scandinavo e sedute dalle forme morbide e comode

MATERIALI | Materiali naturali lavorati, come legno, rattan, vimini, paglia di vienna, macramè

COLORI | Prevalenza di colori chiari con eventuali accenti di colori scuri e neutri (nero, marrone e terracotta)

DECORAZIONI | Pattern geometrici come rombi, triangoli, linee, pois. Piante, tante piante

PLUS | Tappeti e cuscini decorativi con frange e pon pon

#3 STILE NEW CLASSIC

test stili di arredo: new classic

Descrizione:

Un incontro tra lo stile neoclassico e quello contemporaneo, ovvero più minimal. Immagina di essere a Parigi in un appartamento dai soffitti alti, con cornici, boiserie, finestre ad arco, porte modanate con doppia anta e camini antichi. Un contesto elegante e tradizionale, ma arredato con elementi di arredo dalle linee semplici, pulite e dai colori sobri. Un mix di forme e di stili che creano un mood di raffinatezza e contemporaneità. Questo stile viene nominato anche stile classico contemporaneo.

Elementi caratteristici:

MOOD | Un mix tra lo stile classico e quello contemporaneo. Un perfetto connubio per svecchiare un ambiente dallo stile classico

ARREDI | Arredi dalle linee moderne, semplici e pulite

MATERIALI | Materiali pregiati come legni duri, marmi, laccature lucide o semilucide, specchi, metalli lucidi o satinati, velluti scuri

COLORI | Tonalità neutre e colori sobri e desaturati (che contengono molto grigio)

DECORAZIONI | Pochi oggetti ma pregiati come quadri, opere d’arte e icone del design

PLUS | Decorazioni neoclassiche come cornici e boiserie, facilmente riproducibili anche in un’abitazione di nuova costruzione

#4 STILE FARMHOUSE

test stili di arredo: farmhouse

Descrizione:

Lo stile farmhouse nasce nel nord America negli anni 2000, uno stile moderno che ricorda elementi del passato creando così una sua auteniticità. Una sorta di stile country americano, ma più raffinato, con accenni di elementi industrial. Lo stile farmhouse è caratterizzato dall’architettura dell’edificio stesso, una casa di campagna americana con soffitti alti e travi a vista e da un mix di elementi rustici (legno di recupero e oggetti d’antiquariato) con la sobrietà di componenti più contemporanee (colori neutri, forme pìù pulite, spazi ariosi ed open space).

Hai presente il programma televisivo “Casa su misura” di Chip e Joanna su Home & Garden TV (canale 56)? Lo stile farmhouse è esattamente lo stile delle case mostrate in quel programma

Elementi caratteristici:

MOOD | Open space con un’accogliente zona salotto e una grande cucina con isola

ARREDI | Arredi di recupero e ben restaurati (no effetto usurato come lo stile Shabby chic). Sono presenti alcuni elementi sia vintage che industrial, come poltroncine, lampade e sgabelli

MATERIALI | Materiali naturali come legno, pietra e marmo

COLORI | Colori neutri chiari (bianco, grigio e marrone) abbinati ad accenti di colore nero

DECORAZIONI | Tessuti naturali dalle tinte unite e pattern grafici. Porcellane bianche a vista, lanterne e decorazioni a parete con scritte o lettere

PLUS | Un mix di forme, stili e colori che non arrivano mai a stancare, proprio per questo motivo che viene nominato anche stile senza tempo

#5 STILE INDUSTRIAL

test stili di arredo: industrial

Descrizione:

Lo stile industrial nasce negli anni ‘50 quando i magazzini, uffici e industrie delle grandi metropoli vennero trasformati in abitazioni di lusso caratterizzati da grandi spazi aperti e dai soffitti alti, a volte con soppalco e comunemente conosciuti come loft open space. Un ritorno all’essenzialità per rispondere alle esigenze odierne: arredi compatti, resistenti e durevoli nel tempo. Arredi che si ispirano al mondo delle fabbriche e degli atelier degli artigiani del passato.

Elementi caratteristici:

MOOD | Elementi architettonici a vista come pilastri in acciaio, muri in mattoni, tubazioni e impianti che ricordano le vecchie industrie

ARREDI | Arredo sia contemporaneo, dalle forme squadrate e semplici, che vintage, per dare un tocco di calore al contesto freddo e rigido dato dagli elementi industrial

MATERIALI | Legno, ferro e acciaio verniciato, ramato, cromato, anticato, con saldature a vista e irregolarità di superficie. Pavimenti continui in cemento, resina o legno 

COLORI | Colori desaturati (grigi, neri, marroni) e cupi

DECORAZIONI | Quadri e accessori dai colori spenti, ma con qualche tocco di brio qua e là con punte di tonalità sgargianti

PLUS | L’open space dal soffitto alto dà un senso di libertà di composizione e di fruibilità dello spazio

#6 STILE MINIMAL ECLETTICO 

test stili di arredo: minimal eclettico

Descrizione:

Lo stile minimal nato negli anni ‘60 ha come obiettivo quello di far risaltare i pochi elementi essenziali e strettamente necessari in un’abitazione. “Less is more” celebre affermazione del magnifico architetto Ludwig Mies van der Rohe, significa “meno è meglio”, ovvero pochi elementi essenziali acquisiscono pregio perché valorizzati dallo spazio vuoto che li circonda. Ridurre all’essenziale significa togliere tutto il superfluo, finché rimane solo lo stretto necessario. Questa è una delle opere più famose dell’architetto in cui esprime al massimo questo concetto: Padiglione tedesco a Barcellona, 1929

Nella sua sfumatura eclettica lo stile minimal acquisisce quel tocco di carattere in più che contraddistingue un interno, rendendolo unico e di grande pregio. Uno stile che si contraddistingue dai pochi elementi ma di grande effetto, il proprietario di un’abitazione con questo stile, ha le idee molto chiare e non passa sicuramente inosservato.

Elementi caratteristici:

MOOD | Essenzialità nelle forme e nella quantità degli arredi. Pochi elementi ma importanti, sia nella dimensione che nel pregio dei materiali

ARREDI | Arredi su misura dalle linee pulite, funzionali e pratici. Arredi e complementi eccentrici, dalle forme estremamente geometriche e dai colori molto decisi e sapientemente ben accostati, che vanno in contrasto con la sobrietà delle linee e forme del contesto

MATERIALI | Materiali pregiati e monolitici (ad esempio un’isola cucina rivestita con un’unica lastra di marmo). Pavimento continuo o con fughe molto sottili e poco visibili

COLORI | Palette colori caratteristiche con un paio di colori sgargianti e un paio di neutri che fungono da stacco cromatico

DECORAZIONI | Assenza quasi completa di decorazioni, ma che, se presenti, lo fanno in modo audace e deciso

PLUS | Contrasti ben studiati di forme, di colori, di pattern e di finiture


Hai appena letto gli elementi caratteristici dei 6 stili più diffusi negli ultimi tempi. Ora quando navighi su Pinterest o su Instagram dovrebbe essere molto più semplice riconoscerli.

È arrivato il momento di fare il test per trovare quale tra questi stili di arredo si avvicina al tuo gusto personale

Vuoi sapere se uno di questi 6 stili assomiglia o appartiene proprio al tuo? Allora fai subito il test che ho preparato per te per aiutarti a trovare quale tra questi stili di arredo fa al caso tuo.

.

Ora sono troppo curiosa di sapere quale risultato ti è uscito! Appena terminato il test torna qui e scrivi il tuo stile qui sotto nei commenti.

Pensi che questo test potrebbe essere utile anche alla tua amica? Condividile il link di questa pagina (qui sotto trovi i bottoni per la condivisione: Whatsapp, Facebook, ecc…) 

Ciao e alla prossima!

Romina

L’articolo 6 stili di arredo a confronto: fai il TEST per trovare quello più adatto a te sembra essere il primo su Romina • Home Lover.