5 Gennaio 2022 / / La Gatta Sul Tetto

Un montascale può migliorare la qualità della vita nel caso di disabilità e difficoltà nella deambulazione. Vediamo come scegliere quello giusto, anche usato.

montascale

Quando le primavere cominciano a farsi sentire, ahinoi, non si conserva l’agilità di un tempo e anche movimenti semplici come fare un paio di rampe di scale per salire al piano di sopra ci costano un po’ troppa fatica. Quel ginocchio ballerino, la schiena che duole, la gamba che si ribella: tutto questo concorre a darci sofferenza, e il rischio diventa magari quello di rinunciare a salire le scale. Oppure, indipendentemente dall’età, siamo reduci da un incidente che ci ha messi ko per un po’ e dobbiamo riprendere confidenza coi movimenti. In uno o nell’altro caso, possiamo accettare che la qualità della nostra vita venga atterrata dalle difficoltà? Certamente no, ed è per questo allora che considerare l’idea di dotare la propria abitazione (o il condominio in cui viviamo) di un montascale usato, soluzione più economica di uno nuovo ma altrettanto sicura in termini di qualità ed efficienza, può essere la mossa giusta.

Perché scegliere un montascale usato

Certo, soprattutto quando li vediamo in uso nei luoghi pubblici (come nelle vie di accesso alla metropolitana, o negli androni degli studi medici), i montascale possono sembrarci un po’ ingombranti. Vi assicuriamo però che le soluzioni più moderne sono esteticamente molto piacevoli e non solo nell’efficienza e nella praticità. Sedute e braccioli in tessuto colorato, così come la struttura non solo in bianco ma anche in altre tonalità possono ingentilire uno strumento che, beninteso, deve comunque avere dalla sua solidità, sicurezza ed efficienza come caratteristiche imprescindibili.

Ma perché, vi domanderete, può aver senso considerare l’idea di un montascale usato? Principalmente, non nascondiamolo, per una questione di convenienza. Vogliamo precisarlo con forza: montascale, prezzi e “elevati” non sono termini da usare insieme. Ma di sicuro nel comparto usato potrete trovare un vero affare.

Il tutto però, ed è la cosa più importante, non certo a discapito della qualità. I montascale hanno infatti (se di alto livello) una durata di almeno 20-25 anni. Per questo, se non sono stati sottoposti a troppo sforzo, possono essere una idea più che sensata se il budget è quello che è oppure se volete effettuare un acquisto a impatto ambientale sostenibile. I montascale usati vengono sottoposti a severissimi test di qualità e solo quelli capaci di superarli vengono poi rimessi sul mercato, una volta che sono state naturalmente installate nuove batterie e/o sostituite le parti soggette ad usura e che il motore è stato controllato. Un vero e proprio “tagliando” di altissimo livello che permetterà al vostro montascale di funzionare ancora per anni e di garantire ai nostri cari un po’ in là con l’età oppure con un fisico non più al 100% di poter vivere dignitosamente.

Ma come si può scegliere il montascale usato giusto? Anche qui, nessun problema. Sempre più aziende, infatti, offrono la possibilità di ricevere una consulenza in loco a casa vostra o nel palazzo in cui abitate e quindi di formulare un preventivo gratuito in base alle esigenze (lunghezza e conformazione delle scale, esigenze pratiche, struttura fisica del “passeggero” e così via). Insomma, dare un po’ di comfort alle persone in là con gli anni non è più una missione impossibile!

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5 Gennaio 2022 / / Easy Relooking

Tenere in ordine la cameretta dei bambini è un’esigenza comune a molti genitori, si tende spesso a rimandare poiché si è sopraffatti dalle incombenze quotidiane e dalla mancanza di tempo per poi ritrovarsi con un disordine eccessivo e incontrollato.

Una cameretta più ordinata facilita la ricerca di oggetti, vestiti e materiali scolastici spesso sotterrati sotto pile di libri e giochi. In più, aiuta gli stessi bambini a concentrarsi su una attività alla volta.

Un arredamento funzionale ricopre la duplice valenza di velocizzare le operazioni di messa in ordine e di sviluppare l’autonomia negli stessi inquilini della stanza, per stimolare in loro la volontà di una postazione sempre pulita e organizzata.

Capita spesso, a causa della mancanza di tempo, di non riuscire a sistemare quotidianamente lo spazio nel quale i figli studiano e giocano.

Scegliere arredi che siano, allo stesso tempo, belli e pratici è la risposta a molti problemi.

Vediamo insieme 5 consigli basati sulla mia esperienza!

Di seguito 5 consigli per tenere in ordine le camerette dei bambini:

  • I giocattoli sparsi dappertutto sono una costante, per cui si possono mettere a disposizione dei ragazzi contenitori per i giochi ad esempio i modelli Trofast di Ikea. Si tratta di un mobile componibile e modulare disponibile in diverse colorazioni. I contenitori, inseribili nell’apposita struttura, sono molto capienti per accogliere gli strumenti anche più ingombranti; il materiale è duraturo e resistente, sarà facile, in poco tempo, togliere dalla vista il disordine superficiale
@Easyrelooking - contenitore Trofast di Ikea
@Easyrelooking – contenitore Trofast di Ikea
  • se il tuo bambino ama tanto giocare quanto leggere, insieme ai giochi ci saranno da raccogliere libri di ogni genere, piccoli, grandi, musicali, sensoriali. In tal caso potrebbe essere utile scegliere arredi appositi come Flisat, una libreria display marchio Ikea ad altezza di bambino. Comoda e pratica, li aiuta ad essere autonomi nell’ordinare e catalogare i propri libri. Il legno lo rende un arredo essenziale e discreto per ogni stile
Flisat di Ikea – espositore libri da terra
  • se non hai molto spazio a disposizione, una soluzione ideale è l’arredo sospesoFlisat può trovarsi anche nella modalità a parete. E’ una mensola da appendere all’altezza desiderata dove inserire piccoli giochi o libri. Si tratta di un mobilio doppiamente funzionale perché può diventare scomparto per libri, quaderni e altri giochi non ingombrando il pavimento.
@EasyRelooking – moduli Flisat di Ikea a parete
  • si sa che i giochi non bastano mai, così come i contenitori. Per tutti i balocchi che il tuo bambino usa raramente può essere utile Kuggis, un contenitore con coperchio targato Ikea. Si tratta di una cassetta capiente e disponibile in diverse misure. La presenza del coperchio è efficiente affinché i contenitori vengano sovrapposti e nascondano alla vista giocattoli e strumenti poco utilizzati o ormai dimenticati;
Kuggis di Ikea
  • L’ultimo consiglio riguarda il fatto che la praticità di una cameretta e, quindi, la sua funzionalità, deriva da una giusta progettazione. In quest’ottica, scegliere una linea componibile e versatile per comporre armadi, ante e cassetti potrebbe essere la chiave di volta: la linea Smastad di Ikea racchiude il concetto di molteplicità legata alle esigenze di spazio, stile e gusti personali. La combinazione e la personalizzazione facilitano la modularità nel tempo; è possibile infatti aggiungere o togliere un cassetto, spostare l’armadio, modificare l’altezza di un pensile. L‘ordine nella cameretta del tuo bambino è assicurato
@EasyRelooking – composizione creata con Smastad di Ikea

Ho preso ad esempio Ikea per le sue proposte low cost e modulari, che spesso mi piace proporre per le camerette dei più piccoli, dove gli arredi sono spesso in continua evoluzione!

L’articolo 5 consigli su come tenere in ordine le camerette dei bambini proviene da easyrelooking.

5 Gennaio 2022 / / Dettagli Home Decor

Superbonus 110 prorogato ecco le novità della legge di bilancio 2022

La pubblicazione in Gazzetta Ufficiale ha reso effettiva la proroga del Superbonus 110, ecco tutte le novità della Legge di Bilancio 2022.

Cos’è e come funziona il superbonus 110

Il superbonus 110 è una detrazione del 110% prevista sulle spese effettuate per l’efficientamento energetico di abitazioni unifamiliari, condomini, ex IACP o case di cooperative.

La divisione delle spese nella dichiarazione dei redditi cambia in base all’anno:

  • Per le spese sostenute nel 2020 e nel 2021 la detrazione va suddivisa in 5 rate di pari ammontare;
  • per le spese effettuate dal 2022 la detrazione dovrà essere invece suddivisa in 4 rate di pari ammontare.

In alternativa alla detrazione mediante la dichiarazione dei redditi, è possibile sceglierel’opzione dello sconto in fattura e della cessione del credito. La possibilità di scelta tra queste due soluzioni è stata prorogata fino al 31 dicembre 2025 e l’Agenzia delle Entrate ha predisposto anche un nuovo modello.

Quali lavori rientrano nel Superbonus 110

Nel superbonus 110 rientrano i cosiddetti lavori trainanti e i lavori trainati. 

Gli Interventi trainanti sono i seguenti:

  • isolamento termico delle superfici opache verticali, orizzontali e inclinate che interessano l’involucro degli edifici, compresi quelli unifamiliari, con un’incidenza superiore al 25% della superficie disperdente lorda dell’edificio medesimo o dell’unità immobiliare sita all’interno di edifici plurifamiliari che sia funzionalmente indipendente e disponga di uno o più accessi autonomi dall’esterno. Gli interventi per la coibentazione del tetto rientrano nella disciplina agevolativa, senza limitare il concetto di superficie disperdente al solo locale sottotetto eventualmente esistente
  • sostituzione degli impianti di climatizzazione invernale esistenti con impianti centralizzati per il riscaldamento, e/o il raffrescamento e/o la fornitura di acqua calda sanitaria sulle parti comuni degli edifici, o con impianti per il riscaldamento, e/o il raffrescamento e/o la fornitura di acqua calda sanitaria sugli edifici unifamiliari o sulle unità immobiliari site all’interno di edifici plurifamiliari che siano funzionalmente indipendenti e dispongano di uno o più accessi autonomi dall’esterno
  • interventi antisismici che rientrano nel cosiddetto sismabonus

Il superbonus 110 spetta anche per i cosiddetti lavori trainati se effettuati congiuntamente a uno degli interventi trainanti.

Superbonus 110, le novità per il 2022 

Tra le novità della Legge di Bilancio 2022 in tema di Superbonus 110, la principale riguarda l’introduzione di nuove scadenze.

  • Proroga al 2023 del superbonus 110 per i condomini e sugli edifici composti da due a quattro unità immobiliari distintamente accatastate anche se di proprietà di persone fisiche.
  • Proroga fino al 2025 per condomini ed edifici composti da due a quattro unità immobiliari ma con un’aliquota decrescente: pari al 70% nel 2024 e al 65% nel 2025.
  • Per quanto riguarda gli immobili di proprietà delle cooperative, la scadenza del superbonus 110 viene allineata a quella degli ex IACP, ovvero il 31 dicembre 2023 sempre e quando alla data del 30 giugno 2023 sia stato effettuato il 60% delle spese.

Superbonus 110 per le unifamiliari

Il superbonus 110 è stato prorogato al 31 dicembre 2022 per villette e case unifamiliari senza limiti di reddito né di prima e seconda casa, però, è necessario che almeno il 30% dei lavori siano ultimati entro il 30 giugno 2022.

Per quanto riguarda invece condomini e IACP la situazione è certamente migliore: proroga non solo per tutto il 2022, ma fino al 31 dicembre 2023. Dal 2024 la percentuale di detrazione cala però al 70% e poi al 65% nel 2025. Un calo importante, ma graduale e comunque ad oggi piuttosto lontano.

Tra le novità della Legge di Bilancio 2022 vi è anche la non applicabilità del decreto antifrode (con l’obbligo di visto di conformità e asseverazione tecnica) agli interventi di edilizia libera che rientrano nel superbonus 110 e negli altri bonus casa con un tetto di spesa fino a 10mila euro.

Inoltre è previsto il riallineamento delle estensioni dei lavori trainati a quelli trainanti con la proroga per impianti fotovoltaici.

Superbonus 110%: come richiederlo nel 2022

Attualmente, la Legge di Bilancio 2022 non ha modificato le modalità per chiedere il Superbonus 110%. Tuttavia, non sono da escludere eventuali future modifiche con l’approvazione di altri decreti.

Per poter beneficiare dell’agevolazione fiscale occorre innanzitutto affidarsi ad un professionista per verificare quali interventi si possono realizzare. Successivamente, il soggetto interessato potrà contattare l’impresa per svolgere i lavori e decidere se sostenere direttamente le spese (ottenendo la detrazione al 110%) oppure chiedere lo sconto in fattura per un massimo del 100% dell’importo fatturato. In questo caso, l’impresa incaricata ai lavori riceverà un credito d’imposta pari al 110% dello sconto praticato.

Naturalmente, in base ai lavori che si dovranno effettuare, occorre ottenere dal Comune i documenti e le eventuali autorizzazioni necessarie per l’inizio dei lavori.

Inoltre, per poter certificare il miglioramento delle due classi energetiche, il tecnico deve compilare l’APE (attestazioni di prestazione energetica) prima e dopo l’esecuzione dei lavori e allegarla all’asseverazione. Quest’ultima ha lo scopo di certificare la corretta esecuzione dei lavori, il rispetto dei requisiti tecnici, dei massimali di spesa e la congruità dei costi. Risulta anche possibile eseguire l’asseverazione a stato avanzamento lavori (SAL), possono essere massimo due e ciascuno deve coinvolgere almeno il 30% dei lavori.

Infine, l’asseverazione deve essere inviata ad ENEA in maniera telematica ed entro 90 giorni dal termine dei lavori o ad ogni SAL. Dopo aver ricevuto i documenti utili, ENEA rilascerà una ricevuta informatica comprensiva di un codice identificativo.

L’AdE ha anche messo a disposizione degli utenti i nuovi modelli per chiedere lo sconto in fattura o la cessione del credito secondo le disposizioni del Decreto Antifrodi.

Insomma, per chi desidera ristrutturare casa sfruttando l’agevolazione del Superbonus 110% deve rispettare alcuni adempimenti, di cui la maggior parte già presenti nell’Ecobonus e nel Sismabonus ordinari, mentre le novità introdotte servono a garantire la correttezza degli interventi eseguiti sull’immobile.

Per ulteriori approfondimenti consigliamo di visitare la pagina web dedicata al Superbonus 110 dell’Agenzia delle Entrate

 

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