L’articolo Devi ristrutturare casa? Ecco come fare è stato scritto da Biagio Barraco e si trova su Questioni di Arredamento.

Si fa presto a dire “ristrutturazione”. Questo termine, infatti, comprende diversi tipi d’interventi che possono essere effettuati. Infatti, se hai intenzione di cambiare solo gli arredi della tua abitazione, senza cambiare gli aspetti strutturali, basta poco. È più complicato, invece, dare nuova vita agli ambienti con degli interventi importanti, in quanto servono dei permessi (in alcuni casi) e ovviamente un budget più elevato. In ogni caso, in questi ultimi anni, il governo ha proposto diversi bonus per incentivare questi lavori, per questo se hai intenzione di rinnovare un’abitazione, dovresti informarti su tutte le detrazioni fiscali per ristrutturazione.

La fase preliminare

Prima di passare alla ristrutturazione vera e propria, devi partire da un’idea precisa di ciò che hai intenzione di realizzare. L’errore che spesso si commette è quello di focalizzarsi su un tipo di arredo tipico delle riviste di interior design: queste foto devono fungere da ispirazione, ma bisogna prima di tutto pensare alla realtà della propria casa. Non tutte le soluzioni, infatti, si adattano indistintamente a ogni abitazione. Occorre considerare le esigenze di chi abita la casa, nonché le dimensioni, le esigenze strutturali ed eventuali vincoli (ad esempio quelli imposti agli edifici storici ecc.). La prima cosa che devi fare, pertanto, è procurarti una piantina in scala delle stanze, senza dimenticare di specificare dove si trovano le prese e l’altezza del soffitto. Solo con questi dettagli è possibile programmare gli interventi di ristrutturazione, e non commetterai errori nella scelta degli arredi e nella disposizione degli stessi.

Ricorda di affidarti a professionisti

Se hai un progetto ben preciso in mente, puoi contattare dei professionisti capaci di trasformare in realtà i tuoi desideri. Qualsiasi progetto di ristrutturazione “invasivo” degli ambienti, infatti, necessita l’approvazione di un progettista, ovvero un geometra, un architetto o un ingegnere. Il professionista, inoltre, durante la redazione del progetto, si interfaccia con vari colleghi (come, ad esempio, un termotecnico se gli interventi coinvolgono anche gli impianti termici). Dopo aver ottenuto il progetto definitivo dal progettista, puoi richiedere dei preventivi a diverse imprese per conoscere i prezzi, i materiali ecc. Infine, è necessario presentare la documentazione al Comune, ma di questo se ne occupano i progettisti.

Quanto costa ristrutturare una casa?

Come già detto, non puoi sapere in anticipo quanto spenderai per ristrutturare la tua abitazione. Tutto dipende dai lavori da realizzare, dai materiali che i professionisti utilizzeranno, ecc. Se sceglierai di rivolgerti a un servizio di ristrutturazione “chiavi in mano” (ovvero un servizio che prevede la consegna delle chiavi dell’abitazione a lavori ultimati, e quindi solo quando tutto è perfettamente funzionante e pronto ad accogliere i padroni di casa) devi sapere che il prezzo viene calcolato dalla ditta in genere a metro quadro. Ciò significa che più grande è la casa, maggiore è il costo della ristrutturazione. Bisogna, poi, considerare le condizioni e l’età dell’abitazione. Se hai una casa di costruzione recente, gli interventi da effettuare saranno minori. In quel caso, inoltre, è più facile accedere a tubi, cavi e impianti. In genere, però, per ristrutturare degli appartamenti di 100 metri quadri ci vogliono dai 10.000 euro in su.

Vota questo post

L’articolo Devi ristrutturare casa? Ecco come fare è stato scritto da Biagio Barraco e si trova su Questioni di Arredamento.

16 Luglio 2022 / / La Gatta Sul Tetto

Numerose e sostanziose le novità per l’arredobagno presentate da Ceramica Cielo al Salone Internazionale del Mobile di Milano 2022.

ceramica cielo
Collezione Mare

Scopriamo le novità presentate da Ceramica Cielo al Salone Internazionale del Mobile di Milano 2022 per l’arredobagno. Nel bellissimo stand, che ho avuto la fortuna di visitare, fanno capolino mobili e lavabi dal design accattivante, soluzioni audaci e colori ricercati. Protagonista, la ceramica, declinata in forme, spessori, finiture dal mood contemporaneo e senza tempo, e accostata con raffinatezza ad altri materiali, come il legno o il metallo. 

Il colore, cifra stilistica distintiva di Ceramica Cielo

I colori applicati alle ceramiche sono la cifra stilistica che contraddistingue le proposte di Ceramica Cielo. Dal 2013 l’azienda ha avviato una ricerca sui colori e sulle superfici, mettendo a punto le “Terre di Cielo”, una gamma cromatica e di superfici, adattabili agli articoli ceramici del catalogo Cielo.

Grazie a un processo innovativo, la composizione chimica standard degli smalti è stata convertita in un’ampia gamma di colori, che possono essere arricchiti di volta in volta con nuove sfumature. Oltre ad essere uno strumento utile per venire incontro alle esigenze di designer e architetti, Terre di Cielo asseconda il desiderio di tornare alla natura. Le 16 tinte opache della palette sono infatti ispirate a colori terrosi, come Basalto, Pomice, Tufo, Arenaria, cui si aggiungono suggestioni vegetali come Tabacco, Muschio o Salvia. Oggi il catalogo si arricchisce di un’altra gamma di colori in finitura lucida, Le Acque di Cielo, disegnata dai direttori artistici Andrea Parisio e Giuseppe Pezzano. La palette offre sei vibranti colori, sempre ispirati alla natura: Oltremare, Smeraldo, Alga, Corallo, Ninfea e Anemone.

Le nuove collezioni 

Cominciamo da Tiberio, un punto d’acqua originale in formato totem, che va a integrare la collezione I Catini. Progettato da Andrea Parisio e Giuseppe Pezzano, presenta un bacino ovale inserito in un sostegno in legno curvato. Tiberio si inserisce nella nuova tendenza che rivoluziona i totem.

Trend alert: i lavabi totem, monolitici in passato, sono sempre più spesso composti da due elementi distinti, una vasca e un fusto, come una colonna.

Abbiamo poi la collezione Marcel, disegnata sempre dai due direttori artistici, che strizza l’occhio al passato. Ispirato a Marcel Breuer, uno dei maestri del Bauhaus, Il lavabo Marcel combina il rivestimento in paglia di Vienna intrecciata con una struttura in frassino curvato, mentre il bacino in ceramica presenta una forma geometrica morbida che si adatta al design del mobile. La collezione è completata da un mobile a specchio a parete, con struttura in frassino curvato e citazione della paglia di Vienna.

La collezione Mare, design Matteo Thun e Antonio Rodriguez, è composta da tre lavabi ovali sospesi e da da tre lavabi da appoggio, uno tondo, uno ovale e uno rettangolare. Il design minimalista ed essenziale si estende anche ai sanitari che completano la collezione, da un WC sospeso o freestanding e da un bidet. I sanitari sono disponibili anche nella versione rimeless, grazie alla alla tecnologia Rimless 2.0 brevettata dall’azienda.

La collezione Theo intercetta con stile un’altra tendenza che anima il design attuale, quella dei mobili destrutturati. Disegnata dal duo Andrea Parisio e Giuseppe Pezzano si ispira al movimento artistico moderno De Stijl, fondato da Piet Mondrian e Theo van Doesburg. Forme semplici, composizione articolata in piani e linee, dialogo tra cromie, caratterizzano i mobili da bagno Theo, realizzati in multistrato. Completano l’insieme la bacinella in ceramica e lo specchio contenitore, ovale o rettangolare. La serie offre innumerevoli possibilità di configurazione, grazie alla combinazione dei diversi elementi, finiture, colori e dimensioni. Il mobile è declinato in sette modelli: cinque per le versioni da terra, che prevedono tre lunghezze , e due per le composizioni sospese, Theo 70 e Theo Mini, un delizioso lavabo extra small.

Trend alert: mobili destrutturati. In concreto, si tratta di un mobile che gioca con le forme dei diversi spazi di contenimento per staccarsi dalla classica forma rettangolare. L'effetto è quello di avere mobili leggeri dai volumi dinamici. 

E a proposito di lavabi extra small, anch’essi di tendenza, Ceramica Cielo presenta la collezione Les Petites. I lavabi extra small, in generale, sono montati su gambe metalliche o semplicemente sospesi, ma sistematicamente dotati di ripiani per una maggiore funzionalità. La versione di Ceramica Cielo è caratterizzata da una grande personalità, grazie al gioco tra i piani orizzontali e i montanti verticali in metallo. La collezione comprende tre varianti: un lavabo quadrato e due lavabi ovali, tutti dotati di un supporto per asciugamani e da un piano di appoggio.

Trend alert: lavabi extra small funzionali e di design per piccoli spazi.

Ceramica Cielo, design, materiali e artigianalità dal 1999

Ceramica Cielo è stata fondata nel 1999 a Fabrica di Roma (Viterbo) da Alessio Coramusi, discendente di una famiglia di ceramisti. Fin da subito si distingue per l’accurata selezione dei materiali, l’attenzione ai dettagli, la qualità del design e per l’equilibrio tra innovazione e artigianalità. Rendere l’ambiente bagno protagonista e dargli una nuova immagine è uno degli obiettivi prefissati, ormai pienamente raggiunto. Lo stile sofisticato, il design unico, dai lavabi alle vasche, dai sanitari ai mobili fino agli accessori, contribuiscono a realizzare stanze da bagno ricercate e al tempo stesso funzionali e luoghi di benessere. Negli anni, Ceramica Cielo ha ricevuto numerosi premi e riconoscimenti internazionali per il design. Possiamo citare, tra i più recenti, Archiproducts Design Awards 2021 e Red Dot Design Awards 2021. 

Per info: sito ufficiale Ceramica Cielo

15 Luglio 2022 / / Coffee Break

L’arte non è soltanto un bel quadro o una poesia romantica, ma la si può trovare in tante piccole cose anche nella propria vita quotidiana, come apparecchiare la tavola. Se per fare un tavolo ci vuole un fiore, per fare bella figura quando si invita qualcuno a cena è necessario arredare al meglio la propria tavola. Bisognerà avere estrema cura nell’abbinare tra loro piatti, bicchieri e posate.

Valorizzare la propria tavola può risultare ostico per alcuni; in realtà, bisogna semplicemente andare per gradi. Non si può scegliere una determinata posata se non si è scelto prima il menu, e così via. Vediamo insieme come abbinare al meglio la propria tavola.

Apparecchiare la tavola: i piatti

Dopo aver scelto il menù, si passa all’abbinamento dei piatti sulla tavola. Ci sono diversi tipi di piatti in base alle pietanze che dovranno contenere. Sono quegli oggetti che catturano subito l’attenzione degli invitati perché sono, oggettivamente, più ingombranti rispetto a posate e bicchieri.
Quindi, si raccomanda un’estrema attenzione a non confondersi con modelli e dimensioni. Se si posiziona un piatto piano normale, ci si aspetta la pasta, non di certo una minestra. Lo stesso vale per i secondi, antipasti, frutta, dolci, ecc.

Le posate

Ordine ed equilibrio sono gli obiettivi da raggiungere per imbandire la tavola nel modo migliore. Spesso si riscontrano notevoli difficoltà nella scelta e nella posizione delle posate sulla tavola. Innanzitutto, vanno disposte dall’esterno verso l’interno del piatto, e, se si hanno ospiti esigenti, è bene posizionarle in base alla sequenza del menù, facendo corrispondere le posate esterne alla prima pietanza, etc. Importante: la collocazione delle forchette è sulla sinistra.

I bicchieri

Il pezzo forte su ogni tavola sono i bicchieri. Ci si può sbizzarrire per sceglierli, rispettando sempre delle precise regole dettate dal livello di formalità del pranzo o della cena. Il tocco di classe si raggiunge con la scelta dei bicchieri per il vino. Infatti, tutti i bicchieri devono differenziarsi tra loro in base alla bevanda che andremo a versare. Durante la mise en place, l’abbinamento e la scelta dei bicchieri risultano quasi sempre la parte più difficile. Se si dovesse scegliere un bicchiere errato, ad esempio in un bicchiere dell’acqua si versasse del vino, si andrebbe a stonare con tutto il contorno. Per evitare di rovinare una cena di lavoro o romantica, vediamo alcune differenze tra i bicchieri, soprattutto quelli per il vino. Un piccolo trucco per non sbagliare è quello di ricordare che il bicchiere più grande e ampio si utilizzerà per l’acqua, quello medio per il vino rosso e quello più piccolo per il vino bianco.

Bicchieri da vino

Per i vini rossi fermi si potrà selezionare tra i modelli chiamati Ballon, dalla pancia più arrotondata, oppure Bordeaux. La scelta dovrà ricadere su un modello o su un altro in base alla corposità e invecchiamento del vino rosso; infatti, maggiori sono questi due fattori e maggiore dovrà essere la pancia del bicchiere utilizzato affinché il vino possa decantare al meglio. Per i vini rossi frizzanti, il bicchiere è un calice classico con pancia piccola. Per i passiti, si opterà per un tulipano piccolo o per il grande classico: la coppa da Martini, ormai poco utilizzata ma che conserva il suo fascino. Per i vini bianchi, invece, si potrà optare per il Flute, se a tavola c’è lo spumante; se invece è presente un ottimo Champagne o Prosecco, la scelta dovrà ricadere su un bicchiere Tulipano o Renano.