3 Ottobre 2022 / / Dettagli Home Decor

Atelier C, la casa passiva progettatata da Nicholas Francoeur

Immersa tra aceri e abeti nella regione canadese del Quebec, Atelier C è la casa studio di una coppia di creativi – lei una scrittrice, lui un fotografo musicista – che accoglie le tradizionali funzioni dell’abitare accostate a laboratori perfettamente integrati nello spazio.

Il punto di partenza per lo sviluppo dell’architettura era la volontà da parte dei proprietari di avere un tetto a un’unica falda che definisse un volume lineare, semplice, idealmente parte della natura circostante, all’interno del quale non ci fossero per la maggior parte separazioni nette.

Il progetto elaborato da Nicholas Francoeur asseconda dunque questa richiesta e associa al segno diagonale e geometrico della copertura l’idea di una ‘casa passiva’ non convenzionale, con dettagli unici.

una casa passiva nei boschi canadesi

Atelier C presenta una planimetria a L e un involucro essenziale e puro: la copertura, ventilata, è rivestita in lamiera grecata mentre la parte sottostante è in pioppo sbiancato. Le facciate sono realizzate in listelli di legno di cedro carbonizzato che avvolgono il volume, ritmato sul fronte nord da strette aperture verticali vetrate che sembrano creare un colonnato contemporaneo e rigoroso; sul fronte sud, invece, le finestre sono più ampie per consentire l’apporto di luce naturale agli spazi di lavoro.

casa passiva Atelier C

Dai soffitti a varie altezze ai laboratori di musica e scrittura pensati come spazi aperti, quasi di passaggio, e non come stanze chiuse” commenta il progettista “Dai continui contrasti di colore e di materiale, alla stanza da bagno con luci teatrali e un’atmosfera cavernosa, come fosse un antro del benessere. Tutto in questa casa è pensato per stimolare la creatività, ma anche per dare l’impressione a chi la abita di essere al contempo da solo e in compagnia. C’è un’atmosfera unica”.

una casa passiva non convenzionale nei boschi canadesicasa studio Atelier CAtelier C

Lapitec per Atelier C

Gli interni, al contrario, sono strutturati in modo fluido e si presentano chiari e luminosi, con la sola eccezione dello spazio cucina, che richiama la cromia dell’involucro e presenta un top in pietra sinterizzata Lapitec, frutto di una miscela di minerali 100% naturali, senza resine, inchiostri o derivati del petrolio e silica free.

Lapitec per la cucina della casa passiva Atelier C

La cucina costituisce il cuore della casa: è progettata come un ampio locale dove sono organizzate basi e colonne, su tre lati, con un’isola centrale dedicata alla preparazione del cibo e alla convivialità. I pannelli frontali sono in legno laccato scuro mentre il piano delle diverse aree è realizzato interamente in Lapitec, nella nuance Nero Antracite finitura Vesuvio e spessore di 12 mm.

casa passiva in canada Atelier C

In questa cucina, firmata Hauteur d’Homme, la pietra sinterizzata è stata lavorata e fresata per collocare il lavabo e grazie alla sua composizione a tutta massa mostra su tutto il bordo la medesima colorazione della superficie, priva di stampe digitali e non porosa. Lapitec è inoltre inalterabile, resistente agli agenti chimici, urti, graffi, raggi UV, non assorbe acqua o liquidi e impedisce l’annidarsi di sporco, muffe e batteri, oltre ad avere il marchio NSF/ANSI Std. 51 FOOD ZONE, che ne garantisce l’efficacia nei contesti cucina.

Fotografo Raphael Thibodeau

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3 Ottobre 2022 / / Dettagli Home Decor

come si produce la carta igienica a livello industriale
foto Katharina by pixabay

Ti sei mai chiesto come si produce la carta igienica a livello industriale? Quali sono le materie prime impiegate ai giorni nostri? E quali passaggi occorrono per arrivare al prodotto finito che tutti noi conosciamo e utilizziamo nella nostra quotidianità?

Il processo di fabbricazione della carta igienica è poco noto, nonostante si tratti di un prodotto di uso comune, presente da diversi decenni nelle nostre case, come anche nelle toilette degli uffici, nei bagni delle scuole, delle strutture ospedaliere e di molti altri ambienti accessibili al pubblico.

Se ti interessa scoprire come viene prodotta la carta igienica e quali lavorazioni vengono effettuate all’interno dei moderni stabilimenti, qui troverai le informazioni che cerchi: cominceremo dal principio e analizzeremo i vari step necessari per la sua produzione. Naturalmente potrebbero esserci delle variazioni in base al modello prodotto; basta dare uno sguardo a https://www.regina.eu/it/prodotti/carta-igienica per notare la varietà di rotoli di carta igienica presenti nel mercato.

Fabbricazione della carta igienica

La lavorazione della carta igienica ha inizio dalle seguenti materie prime: la cellulosa, estratta dal legno e, quindi, di origine naturale, che costituisce il suo principale “ingrediente”, e poi acqua, polipropilene o polietilene e, in alcuni casi, profumo. Una volta acquistati e preparati i materiali, si dà il via al vero e proprio processo di fabbricazione della carta igienica, che si compone di più passaggi. Ovvero:

1.     Preparazione fibre di cellulosa

Le balle di cellulosa, inizialmente stoccate in magazzino, vengono poste sui nastri di caricamento e trasportate verso i macchinari per la lavorazione delle fibre.

2.     Lavorazione impasto

Le fibre corte, che conferiscono maggiore morbidezza al prodotto, vengono separate da quelle lunghe e mescolate con acqua calda, fino a raggiungere un impasto omogeneo.

3.     Realizzazione bobina madre

L’impasto passa alla macchina da cartiera. Qui viene steso su una tela e, in seguito, arrotolato intorno a un grosso cilindro in acciaio (o ghisa) ad altissime temperature e asciugato per mezzo di vari getti di aria calda, in modo da ottenere la bobina madre.

4.     Controllo bobine madri

Ciascuna bobina madre viene sottoposta a valutazioni di carattere tecnico, allo scopo di accertare la corrispondenza del prodotto agli standard previsti dall’azienda.

5.     Sovrapposizione veli

Le bobine madri – o Jumbo Roll – vengono inserite dentro una macchina detta “ribobinatrice”, che ha la funzione di sovrapporre due, tre o quattro veli di carta

6.     Stoccaggio bobine a più veli

Le bobine composte da più veli sovrapposti, in arrivo dalla ribobinatrice, vengono etichettate, avvolte da un sottile strato protettivo in plastica e stoccate in magazzino.

7.     Lavorazione carta igienica

Per ottenere diverse tipologie di carta igienica, bisogna sottoporre le bobine ad una serie di lavorazioni, tra cui: stampa, colorazione, incollatura, goffratura, perforazione, ecc. Infine, il rotolo si avvolge su un tubo in cartone e lo si taglia nelle dimensioni previste.

8.     Confezionamento

Gli ultimi step della produzione della carta igienica consistono nel confezionamento in pacchi da due, quattro, sei o più rotoli, nella fasciatura e nell’etichettatura. Le confezioni, infine, vengono accorpate in imballaggi multipli, in modo da facilitare le operazioni di pallettizzazione, carico, trasporto, scarico e vendita all’ingrosso.

Breve storia della carta igienica

La carta igienica è un prodotto che ha origini abbastanza recenti: la prima linea industriale nasce a metà del XIX° secolo, negli Stati Uniti d’America, ad opera di Joseph Gayetty. Prima di allora, ci si “arrangiava” con soluzioni più o meno funzionali: stracci e pezzi di stoffa, fogli di carta e, in epoca antica, lana imbevuta o semplice acqua.

Ma è solamente negli anni Quaranta del XX° secolo che arrivano sul mercato i rotoli a due veli, più morbidi, confortevoli e simili a quelli utilizzati ai giorni nostri.

Dagli anni Sessanta in poi, la produzione di carta igienica si moltiplica, dando vita a nuove varietà che incontrano maggiormente i favori del pubblico. Nascono rotoli a tre e quattro veli, profumati con aloe e camomilla, colorati e decorati con figure geometriche o floreali e, persino, con raffigurazioni di personaggi noti della politica, dello sport, ecc.

Fondamentali, poi, ai fini della tutela dell’ambiente e sempre più diffuse, sono le tipologie di carta igienica ecologica. Queste sono realizzate con carta – in parte o del tutto – riciclata, presso stabilimenti alimentati da fonti rinnovabili e imballate con materiali biodegradabili.

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1 Ottobre 2022 / / My happy place

Ci sono situazioni in cui il divano non si trova con lo schienale al muro, ma al centro stanza, sorge quindi spontanea la domanda: cosa mettere dietro al divano?
In questi casi lo schienale può ritornare utile e fare le veci di un piccolo muretto, una parete non fissa a cui accostare un mobile contenitivo. Tutto questo ovviamente deve avvenire già quando avete saputo scegliere il divano giusto per voi.

Mobili da mettere dietro al divano

Abbiamo già parlato di cosa mettere dietro al divano, come abbellirlo, come non renderlo vuoto sapendo dare importanza anche al divano più economico.

Ci sono diverse soluzioni per sfruttare al meglio lo spazio dietro al divano. L’obiettivo e l’importante è sempre quello di non affogare lo spazio ma inserire il nostro mobile solo quando si ha realmente la superficie a disposizione.

Sicuramente quello che possiamo fare è utilizzare lo spazio per creare dei contenitori o delle librerie, insomma uno spazio contenitivo per sfruttare al massimo ogni cm della vostra camera. Ecco quindi alcune idee su cosa mettere dietro al divano.

Mobile basso dietro al divano

Potete pensare ad una madia o un mobile basso, cosiddetto buffet, contenitivo.
Sfruttare quindi lo schienale del divano, non sempre molto bello, per contenere oggettistica o magari per creare una piccola libreria bassa, molto scenografica. Per questa soluzione fare molta attenzione, si parla di profondità dai 30 ai 40 cm, bisogna quindi essere certi dello spazio che si ha a disposizione.

Consolle allungabile dietro al divano

Nel caso in cui abbiate una stanza unica, con sala da pranzo e salotto e vogliate dare la giusta importanza al vostro divano, senza utilizzare lo spazio per creare una zona pranzo, potete comunque scegliere un divano di dimensioni maxi da mettere a centro stanza e inserire una consolle dietro. In questo modo avrete il vostro tavolo da pranzo all’occorrenza, senza rinunciare a dimensioni decisamente big.
Soluzione intelligente, ma a volte forse un pò scomoda.

Inserire mobili alti e librerie dietro al divano

Di grande pregio e molto chic è la possibilità di inserire una libreria all’interno del vostro salotto. Parliamo di qualcosa a tutta parete che funge da sfondo per il vostro divano, impreziosendolo e riempiendo al massimo la vostra stanza.

Questa può essere una possibilità anche se non si ha spazio libero dietro al divano ma è messo direttamente con lo schienale a parete. Una libreria a ponte o delle librerie laterali al divano ti permettono di avere spazio contenitivo e hanno sempre un grande impatto visivo entrando in salotto.

Mobile dietro divano Ikea

Arriviamo infine alla nostra parte preferita, l’immancabile sezione dedicata ad Ikea. Vi diciamo sempre che questa big svedese può dare grandi soddisfazioni se mixata e scelta con gusto. E’ per questo che secondo noi è giusto offrire sempre una soluzione low cost per qualsiasi zona della casa.

Nel caso ci sia dello spazio dietro al divano, da Ikea sicuramente riuscirete a trovare qualche mobile, e non solo, che può fare al caso vostro.
Un classico Kallax è una soluzione low cost che se utilizzata in maniera corretta può unire stile ed utile in un colpo solo. Ci sono ormai tantissime combinazioni e tantissime misure. Può essere completato con delle ante da mettere in tutti o n alcuni cubi, con delle scatole in juta o con dei veri e propri cassetti. C’è anche la possibilità di inserire dei piccoli ripiani, accessorio utile per inserire delle riviste suddivise per argomento.

cosa mettere dietro divano mobile ikea

Kallax dietro divano

L’altra opzione è sicuramente Besta, componibile, con i piedini per poter essere posato dietro al divano. Una soluzione non a vista, perchè si tratta di un mobile con ante, con ripiani e davvero molto capiente.
Le ultime novità hanno introdotto in Ikea tanti diversi tipi di anta che portano Besta a qualità estetiche molto elevate.

Se si dovesse trattare di un divano con uno spazio posteriore ridotto, seppure sfruttabile, allora si può pensare ad una consolle in legno, di spessore minimo, ma comunque con ripiani da poter sfruttare al massimo. Liatorp o Havsta faranno al caso vostro in questa situazione, Ikea ha sempre una soluzione per tutti.

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1 Ottobre 2022 / / La Gatta Sul Tetto

Il 2022 segna il centenario della nascita di Elio Martinelli, fondatore di Martinelli Luce. Una ricorrenza celebrata con la riedizione della lampada Cobra.

lampada cobra

È un anno importante per l’azienda italiana Martinelli Luce, che festeggia il centenario della nascita del suo fondatore, Elio. La figlia Emiliana, che ha raccolto l’eredità del padre, anche dal punto di vista della creatività, ha scelto la lampada Cobra per celebrare la ricorrenza. L’edizione speciale, di colore giallo, sarà disponibile in 100 esemplari. La scelta del giallo, come spiega Emiliana Martinelli, è legata ad un ricordo di famiglia:

“Per un compleanno di mia madre, mio padre Elio arrivò a casa guidando un maggiolone giallo. Era il suo regalo per Anna che amava questo colore”.

Elio Martinelli, uno dei padri del design italiano

Geniale, visionario, audace, Elio Martinelli nasce a Lucca il 19 novembre 1922. Dopo le scuole professionali studia scenografia all’Accademia di Belle Arti di Firenze, ma il lavoro a fianco del babbo, nel negozio di illuminotecnica di famiglia, assorbe tutto il suo tempo. Nel 1950 subentra al padre e crea la sua azienda di illuminazione, Martinelli Luce. Il suo obiettivo non è solo vendere materiale elettrico: Elio vuole creare lampade. Nel laboratorio sperimenta nuove forme e nuovi materiali, ispirandosi da un lato a Walter Gropius, dall’altro ai designer scandinavi come Arne Jaobsen e Tapio Wirkkala.

Elio cerca di creare lampade funzionali ma allo stesso tempo semplici ed espressive. La natura, in particolare gli animali, gli forniscono un’infinita fonte di ispirazione, insieme alle forme geometriche semplici. Oltre a Cobra, Elio Martinelli disegna le lampade Poliedro (1962), la plafoniera Bolla (1965), Serpente (1965), Foglia e Flex (1969). Inizialmente lavora con il vetro, ma poi scopre il metacrilato opalino, e se ne innamora, tanto da installare nel laboratorio uno dei rari macchinari per lo stampaggio. Nel 1967 sbarca in azienda una giovane Gae Aulenti, alla disperata ricerca di un artigiano capace di realizzare la sua lampada Pipistrello. Questo evento, insieme alla partecipazione all’Eurodomus di Genova, patrocinata da Gio Ponti, segnano la svolta di Martinelli Luce, ormai proiettata verso il successo.

La Lampada Cobra

La lampada Cobra è una lampada da tavolo, disegnata e prodotta da Elio Martinelli nel 1968.  Realizzata in resina stampata, è costituita da due corpi, la base e il portalampada, che possono ruotare a pieno giro uno rispetto all’altro. Questo permette diverse configurazioni, secondo la rotazione, da una forma sferica ad una forma sinuosa.

Il modello originale è realizzato in bianco e in nero, ma negli anni sono state aggiunte nuove versioni, come quella rossa per il 50° anniversario, oltre alle edizioni limitate. Queste ultime risalgono al 2018, e sono state realizzate da designer del calibro di Alessandro Mendini, Marc Sadler, Paola Navone a Karim Rashid.

La lampada Cobra, attuale ancora oggi, nata dalla creatività di un designer visionario negli anni Sessanta, è ormai entrata nell’Olimpo delle icone del design.

30 Settembre 2022 / / Dettagli Home Decor

come sfruttare la terrazza in autunno

L’estate è passata, l’autunno è arrivato e le persone smettono gradualmente di utilizzare le loro terrazze. Il motivo principale è che pensano di non sentirsi a proprio agio a causa dei cambiamenti della temperatura e del tempo, ma ciò di cui hanno bisogno è adattarsi a questa meravigliosa stagione. Con poche modifiche potrai avere il tuo giardino anche in pieno autunno. Scopri le chiavi per sfruttare al meglio la tua terrazza in autunno.

Ridistribuisci i tuoi mobili

Scopri come disporre gli arredi per goderti la terrazza in autunno
Talenti

I mobili che prima erano all’ombra a causa del sole cocente ora possono essere spostati al sole per approfittare delle ore calde per leggere un libro o bere un caffè caldo. Ti consigliamo anche di tenere d’occhio le previsioni del tempo per coprire i tuoi mobili da eventuali piogge, in modo che durino per anni.

Illumina la tua terrazza

Scopri come goderti la tua terrazza in autunno
progetto Laigueglia di SAG80

In autunno le giornate iniziano ad accorciarsi e il sole a tramontare prima, ma questo non è un motivo per smettere di godersi la terrazza. Puoi mettere le luci che corrispondono allo stile che desideri, ci sono grandi luci a sospensione, piccole luci da tavolo, applique a LED con la forma che ti piace e persino candele profumate, le troverai in stile minimalista, retrò, industriale, per citarne alcune. Mantieni la tua terrazza illuminata e decorata allo stesso tempo.

Braciere o stufa per la terrazza in autunno

Braciere o stufa per sfruttare la terrazza in autunno

Un impedimento nello sfruttare la terrazza in autunno può essere il clima più freddo, quindi ti consigliamo di includere una stufa sulla tua terrazza, e se hai una terrazza o un patio più grande potresti includere un braciere; sarà l’attrazione perfetta per te e i tuoi amici per sedervi attorno al fuoco. Nel caso delle stufe, hai a disposizione modelli elettrici, a gas o a legna, valuta quale sia la più adatta a te. Esiste un’ampia varietà di modelli, che si adattano a tutte le tasche.

Più tessuti

complementi tessili per la terrazza in autunno
Fantastic Frank Berlino

Per combattere il freddo puoi aggiungere coperte e cuscini ai divani e alle sedie da esterni; ti consigliamo di utilizzare tessuti morbidi e naturali come la lana. Quando non li utilizzerai per riscaldarti, doneranno ai tuoi mobili uno stile autunnale. Puoi anche aggiungere dei tappeti, tutto ciò che è fatto di materiale tessile donerà alla tua terrazza un’atmosfera accogliente, c’è un’ampia varietà di colori e disegni per scegliere quello perfetto per te. Investi in coperte di buona qualità che si adattino allo stile che desideri esprimere.

Aggiungi delle piante

Aggiungi le piante alla tua terrazza in autunno

Sebbene il buon senso ti direbbe che le piante non sono molto adatte come decorazione autunnale, si tratta di una mezza verità. Sì, ci sono molte piante che ti daranno solo foglie secche in autunno, ma ti mostreremo anche molte piante che rimangono belle in questo periodo dell’anno. Le viole del pensiero, gli ibiscus, le verbene, le azalee, le ortensie e l’edera o i rampicanti sono facili da piantare e resistono alle basse temperature; un’altra opzione è quella di piantare bulbi da fiore come i giacinti da far spuntare per Natale. Infine, soprattutto se non vuoi dedicarti alle cure che le piante richiedono, puoi acquistare delle piante artificiali; al giorno d’oggi è possibile trovare una varietà di specie ed è quasi impercettibile il fatto che non siano naturali.

Attenzione al vento

In autunno ci sono giorni in cui il vento non smette di soffiare, rendendo difficile godersi l’aria aperta. Un’opzione per risolvere questo problema può essere un paravento o un pannello che ci protegga dal vento; ce ne sono di molti stili, colori, materiali e di tutti i tipi di prezzi. Il materiale è molto importante, in quanto si possono trovare in materiali naturali come il legno, sintetici come la resina o metallici come l’alluminio. Trova quello migliore per te!

Rinnova i tuoi mobili in autunno

rinnovare l'arredo esterno in autunno
Habitium

Una cosa che puoi fare se i tuoi mobili sono vecchi, danneggiati o semplicemente non ti piacciono più, è rinnovarli. Questo è solitamente il periodo dell’anno in cui i mobili da esterni sono in promozione o scontati, consentendo di acquistarli a un prezzo molto basso. Ti consigliamo di optare per materiali sintetici che sono imitazioni di materiali naturali. Perché? Sono più economici, hanno una maggiore varietà di colori, sono più leggeri, richiedono meno cure e durano molto più a lungo. Se invece preferisci mobili realizzati con materiali naturali, ti consigliamo quelli impilabili in modo da poterli riporre nei giorni di pioggia o di acquistare delle fodere per proteggerli, ricordandoti anche di reidratarli come indicato dal fabbricante in modo da farli apparire brillanti.

Conclusione

il segreto per goderti la tua terrazza in autunno
Protek

L’autunno è una stagione meravigliosa, le foglie arancioni a terra, le giornate fresche e le brevi piogge, bisogna goderselo! Sfrutta i tuoi spazi per decorarli con il tuo stile e personalizzare ogni minimo dettaglio. Questi consigli ti aiuteranno ad ottenere la terrazza più confortevole e accogliente per godertela da solo o in compagnia, per leggere quel libro che hai rimandato, per bere un tè o una cioccolata guardando fuori dalla finestra in modo nostalgico, per rilassarti a lume di candela e divertirti con gli amici.

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