6 Novembre 2025 / / A forma di casa

La Sansevieria è una delle piante d’appartamento più resistenti e apprezzate. Esempio di forza e resilienza, è perfetta anche per chi ha scarsa luce in casa, poco tempo o è alle prime armi con il verde domestico. Le sue foglie verticali, affusolate e appuntite, le hanno valso i nomi curiosi di lingua di suocera o pianta serpente. Essenziale e adattabile, è una pianta che vive bene con poche cure, poca acqua e un impegno minimo, adattandosi con naturalezza a ogni stile d’arredo.

Dietro la sua sobria bellezza, si nascondono origini esotiche, significati simbolici e benefici preziosi per la salute e il benessere quotidiano. È una pianta che attraversa il tempo e le culture, passando dalle credenze tradizionali africane e asiatiche fino agli interni minimalisti contemporanei. La sua presenza discreta ma decisa regala equilibrio agli spazi, mentre la forma scultorea delle foglie verticali aggiunge carattere a qualsiasi ambiente.

In questo nuovo appuntamento della rubrica – scritto in collaborazione con Giulia di Verdezio – esploriamo le varietà e scopriamo quali sono le attenzioni necessarie per accogliere in casa questa pianta dalla storia antica e affascinante.

Origini, caratteristiche e curiosità

La Sansevieria è originaria dell’Africa occidentale e di alcune zone dell’Asia meridionale. Appartiene alla famiglia delle Asparagaceae e cresce spontaneamente in ambienti aridi, sabbiosi e rocciosi, sviluppando un’elevata resistenza a condizioni estreme. Proprio da questi luoghi caldi e asciutti trae la sua capacità di adattamento: può infatti vivere bene anche con poca acqua, poca luce e può sopportare lunghi periodi di trascuratezza.

Le sue foglie sono il tratto distintivo: lunghe, erette, appuntite, spesso variegate con tonalità di verde, giallo o argento.
Possono svilupparsi fino a 1-2 metri di altezza, a seconda della varietà e delle condizioni di crescita. Di varietà ne esistono numerose, dalle più classiche alle più compatte o decorative, come la Sansevieria trifasciata “Laurentii”, con bordi gialli dorati, la Sansevieria cylindrica, dalle foglie tubolari e geometriche e la Sansevieria trifasciata “Moonshine” che si distingue per le sue foglie larghe, erette e affusolate, dal colore verde-argento pallido, quasi grigiastro, con riflessi madreperlati.

Il nome Sansevieria le fu attribuito in onore di Raimondo di Sangro, principe di San Severo, nobile illuminato e poliedrico intellettuale del XVIII secolo, noto per il suo interesse verso le scienze, l’alchimia e le arti. Fu uno dei primi a promuovere la classificazione delle piante in Italia e per questo venne omaggiato dal botanico Vincenzo Petagna, che dedicò proprio a lui il nome di questa pianta.

Il soprannome popolare “lingua di suocera” nasce invece da un’ironia tutta italiana, riferita alla forma lunga, affilata e a volte “tagliente” delle sue foglie. Altre culture la nominano come “snake plant” (pianta serpente) per via del disegno striato e della silhouette sinuosa che ricorda la pelle di un serpente.

In molte culture extraeuropee, la Sansevieria è molto più di una semplice pianta ornamentale. Ad esempio, in Africa occidentale è considerata una pianta protettiva: si crede che le sue foglie erette agiscano come barriera energetica, in grado di respingere spiriti maligni e influenze negative. In alcuni villaggi viene piantata vicino agli ingressi delle abitazioni per proteggere la casa.

In Asia, in particolare nella cultura cinese e giapponese, è simbolo di longevità, forza e prosperità. Secondo il feng shui, la sua crescita verticale e ordinata incarna l’energia del legno e aiuta a convogliare energia positiva verso l’alto, favorendo concentrazione, stabilità e benessere.

La sua struttura verticale, slanciata e compatta la rende perfetta per arredare anche gli angoli più difficili della casa. A differenza di molte altre piante che si allargano o richiedono spazio orizzontale, la Sansevieria cresce verso l’alto, con foglie rigide che si sviluppano in fasce eleganti, come piccole sculture vegetali. Questo la rende ideale per essere collocata su mensole strette, angoli poco profondi, davanzali o corridoi, senza mai risultare ingombrante. È una pianta che si adatta con discrezione agli spazi, valorizzandoli con la sua presenza. Persino nei bagni o negli ingressi meno luminosi trova facilmente posto, portando un tocco di verde dove serve.

Sanseveria dettaglio

Cura e manutenzione della Sansevieria

Resistente e adattabile, la Sansevieria richiede poche attenzioni per crescere rigogliosa e durare nel tempo. Con qualche semplice accorgimento, saprà esprimere al meglio la sua bellezza. Ecco i consigli di Giulia per accoglierla, curarla e farla durare a lungo in casa.

  • Luce – Preferisce una luce indiretta brillante ma può adattarsi a condizioni di luce più basse.
  • Ambiente – La temperatura ideale è tra i 18-24°C.
  • Acqua – Annaffiare moderatamente, lasciando asciugare il terreno tra le annaffiature. Evitare ristagni d’acqua che possono causare marciume radicale.
  • Terriccio – Utilizzare un terriccio ben drenante per evitare problemi di ristagno d’acqua.
  • Concime – Nutrire con un concime bilanciato durante la stagione di crescita (primavera e estate).
  • Pulizia – Pulire le foglie con un panno umido per rimuovere la polvere e mantenere la loro bellezza.

Problemi frequenti e come risolverli

Anche una pianta resistente come la Sansevieria può mostrare qualche segnale di disagio, soprattutto se le condizioni ambientali non sono ottimali.

Le foglie gialle o con bordi marroni spesso sono il risultato di annaffiature troppo frequenti o di un’esposizione alla luce insufficiente. Controlla che il terreno sia asciutto prima di bagnare nuovamente e sposta la pianta in un punto più luminoso se necessario.

Il marciume radicale è un problema comune legato ai ristagni idrici. Assicurati che il vaso abbia un buon drenaggio e utilizza un terriccio adatto, leggero e ben areato.

Per quanto riguarda i parassiti, controlla periodicamente la base delle foglie e il terriccio: piccoli insetti come cocciniglie o ragnetti rossi possono colonizzare la pianta. In caso di infestazione, intervieni con una soluzione delicata a base di acqua e sapone neutro o con prodotti naturali specifici.

La Sansevieria è considerata leggermente tossica per cani, gatti e bambini se ingerita. Contiene saponine, sostanze naturali di difesa che possono causare lievi irritazioni gastrointestinali, oppure reazioni transitorie alla bocca o alla pelle in soggetti sensibili. In genere si tratta di sintomi lievi e passeggeri, ma è sempre consigliabile tenere la pianta fuori dalla portata di animali domestici molto curiosi o bambini piccoli, soprattutto se tendono a mettere in bocca gli oggetti.

Lingua di suocera

Benefici in casa per la salute

Oltre a essere decorativa e facilissima da gestire, la Sansevieria offre anche diversi benefici legati al benessere in casa. Secondo il celebre Clean Air Study della NASA, è una delle piante più efficaci nella purificazione dell’aria: le sue foglie spesse assorbono sostanze inquinanti come formaldeide, benzene, toluene e xilene, contribuendo a rendere l’ambiente domestico più salubre.

A differenza della maggior parte delle piante, la Sansevieria rilascia ossigeno durante la notte attraverso il processo di fotosintesi CAM (metabolismo acido delle Crassulacee). Per questo motivo è ideale da tenere in camera da letto, dove può migliorare la qualità dell’aria durante il sonno.

La sua presenza, discreta ma decisa, può avere effetti positivi anche sull’umore: aiuta a ridurre lo stress visivo, favorisce il rilassamento e migliora la concentrazione. Inoltre, come tutte le piante da interno, contribuisce a mantenere un buon livello di umidità nell’aria, soprattutto negli ambienti riscaldati o climatizzati.

Verde in casa: la Sansevieria e le altre piante da interno

Essenziale, tenace e sorprendentemente elegante, la Sansevieria è una delle piante più versatili e apprezzate da chi desidera portare il verde in casa in modo semplice e con pochi pensieri. Capace di adattarsi anche agli ambienti più difficili, sa coniugare estetica e benessere con le sue molteplici qualità.

Insieme a Giulia di Verdezio, prosegue il nostro viaggio tra le piante da interno più amate: per imparare a conoscerle meglio, sceglierle con sensibilità e accoglierle con cura nella quotidianità.

Se la Sansevieria ti ha incuriosita, scopri anche gli altri articoli della rubrica nella sezione Home Decor del blog e guarda i post riassuntivi su Instagram e Pinterest: schede visive da salvare, consultare e condividere.

In collaborazione con Verdezio

L’articolo Le piante da interni: la Sansevieria proviene da A forma di casa.

6 Novembre 2025 / / VDR Home Design


Se stai cercando casa, in affitto o da comprare o se vivi in una casa che non ti rende del tutto felice, quello che sogni, molto probabilmente è una cosa sola. Uno spazio esterno in cui poter passare la bella stagione, in qualsiasi parte d’Italia ti trovi.

Dopo la pandemia, la ricerca di uno spazio esterno da poter vivere tutti i giorni è diventata un’esigenza reale: il 61% delle persone che acquistano o affittano casa dichiara di considerare la presenza di un balcone, terrazzo o giardino un requisito fondamentale.

Non è possibile per tutti avere un terrazzo o un giardino di chissà quanti metri quadri, ma per quanto piccolo o ridotto, è comunque indispensabile organizzare al meglio questo spazio all’aperto.

In questo articolo cercherò di darti una panoramica ampia ed esaustiva dei materiali, dei colori, dei prodotti e delle tendenze da tenere d’occhio per il tuo arredo giardino, in modo da arrivare pronto e preparato alla prossima primavera.

 

pergola con zona relax in mezzo a giardino

Arredo giardino e post-Covid: la priorità a cui non possiamo più rinunciare

Solo fino a cinque anni fa gli spazi esterni erano un sogno di tanti, ma non un’esigenza di tutti. Si pensava a terrazzi e giardini come un plus che si sarebbe potuto avere con una casa indipendente o più grande.

Invece un evento improvviso come il Covid ci ha fatto ripensare alle priorità ed è proprio da quel momento in poi che giardini e terrazzi sono passati da essere elementi marginali e non fondamentali, ad essere luoghi di benessere e socialità. Secondo una ricerca pubblicata da MDPI Sustainability Journaloltre il 61 % degli intervistati ha dichiarato di desiderare un giardino o terrazzo privato, e il 40% degli italiani utilizza regolarmente il proprio spazio outdoor per mangiare, lavorare o rilassarsi.

Allo stesso tempo, un’indagine di Furniture Today rivela che l’82% delle persone sente di non sfruttare abbastanza il proprio spazio esterno, pur desiderando farlo di più.

Quindi per noi gli spazi esterni sono una specie di comfort psicologico e fisico, non un capriccio o qualcosa di passeggero.

Per questo motivo è importante pianificare e progettare i nostri spazi esterni, per scegliere elementi che ci diano benessere quotidiano.

Materiali da esterni: scegliere quelli giusti per unire estetica e funzionalità

Lo so che nel settore dell’interior si parla sempre e continuamente di materiali, ma mai come in questo caso l’argomento è davvero un punto cardine.

Prova a pensare ad un giardino, indipendentemente dalla zona d’Italia in cui ti trovi. Subito ti verrà alla mente che qualsiasi oggetto sia all’esterno, sia sottoposto a condizioni davvero estreme. Si passa dal caldo estremo al freddo, dalla pioggia, al vento, al ghiaccio.

Per questo motivo è importante pensare e riflettere bene sulla funzionalità degli arredi che vogliamo mettere all’aperto. Si tratta di elementi che potranno stare al chiuso, al riparo, nei momenti più freddi? O sono arredi continuamente esposti?

Hai bisogno di arredi altamente funzionali perché usati tutti i giorni? Oppure hai solo bisogno di un piccolo angolo in cui riposare e magari mangiare qualche volta?

terrazza cittadina con zona pranzo e piante

In base alle risposte che ti darai, ma anche all’esposizione e alla posizione del tuo giardino, potrai cominciare a fare le tue valutazioni. I materiali per l’arredo da esterno sono tanti, ma ognuno ha le sue peculiarità.

Tra i più visti e anche utilizzati abbiamo il legno, perché da subito una sensazione di calore, accoglimento e benessere. Non tutte le essenze però si prestano per l’arredo outdoor. Tra i legni più performanti, perché duri e quindi resistenti alle intemperie, abbiamo il teak, l’acacia e la robinia. Per mantenere gli arredi in legno in forma e garantire una lunga durata nel tempo, è sempre consigliabile coprirli nei mesi più freddi e umidi e fare un trattamento annuale con olio specifico.

Abbiamo poi alluminio e acciaio verniciato, due materiali che garantiscono durata e resistenza. Soprattutto se verniciati a polvere, permettono una flessibilità e facilità di pulizia e manutenzione che li rende tra i materiali più scelti in assoluto quando si parla di arredo da esterni.

Il gres per esterni si conferma una delle scelte più diffuse quando si parla di pavimentazione e rivestimenti da esterni. Si tratta di un materiale sempre più in crescita perché ha tantissime caratteristiche positive: è resistente, antiscivolo e personalizzabile con effetti pietra, cemento o legno. Davvero uno dei migliori alleati quando si vuole unire estetica e praticità.

Chiudiamo poi con le fibre sintetiche e i polimeri riciclati, da preferire soprattutto per i cuscini, i tappeti e i complementi decorativi in generale. Sono resistenti ai raggi UV, non temono la pioggia e quindi non corri il rischio di vederli ammuffire o decolorare dopo appena due giorni all’aperto.

Te li consiglio vivamente perché non sono solo pratici, ma anche eleganti, grazie ai nuovi filati tecnici idrorepellenti e UV-resistenti. In particolare, tieni a mente questi tre punti:

  • Acrilico tinto in massa: mantiene i colori nel tempo e resiste a pioggia e sole.
  • Poliestere spalmato: ideale per cuscini e sedute, si pulisce facilmente.
  • Olefin: ecologico, antimacchia e traspirante.

Da quello che si legge negli ultimi anni, la tendenza è quella di tornare ai materiali naturali e sostenibili. Si ha voglia di tornare a giardini e spazi esterni che siano tattili, autentici e poco artefatti. Secondo il report “Outdoor Living Trend 2024”, il 78% dei consumatori predilige arredi realizzati con materiali riciclabili o provenienti da filiere sostenibili.

Questo non solo per una questione etica, ma perché la sensazione visiva e tattile del naturale riduce lo stress e favorisce il benessere psicologico (Biophilic Design Theory, Harvard, 2022).

 

idee arredo giardino con divano e tavolo in legno e fibre sintetiche
idee arredo giardino con sdraio in meadow garden

Idee per il tuo arredo giardino. Il fascino del meadow garden, cioè la natura che cresce libera

Una delle tendenze più interessanti degli ultimi anni è il meadow garden, cioè il giardino-prato naturale che unisce libertà estetica e biodiversità controllata.
Nato nei paesi del Nord Europa e ormai amatissimo anche in Italia, il meadow garden porta nel giardino di casa l’aspetto spontaneo dei prati fioriti, ma con una progettazione accurata che ne facilita la gestione e riduce la manutenzione.

In pratica, si tratta di creare spazi verdi più “selvatici” e meno formali, dove erbe, fiori di campo e piante perenni convivono con equilibrio.
Non un giardino trascurato, ma un ambiente vivo, che cambia con le stagioni e favorisce la presenza di insetti impollinatori, farfalle e piccoli animali utili.

Come si realizza un meadow garden? Si parte da una base di erbe ornamentali come la festuca, stippe e pennisetum per movimento e leggerezza. Si aggiungono fiori perenni, come lavanda, achillea, salvia, echinacea, coreopsis, margherite e papaveri per un effetto naturale e colorato. Infine, non può mancare un manto erboso a bassa manutenzione: si taglia solo poche volte l’anno, risparmiando acqua ed energia.

Puoi pensare di alternare zone pavimentate in pietra naturale o ghiaia drenante a piccole aree di prato fiorito: il cambio di superfici crea ritmo visivo e un dialogo costante tra design e natura.

Quali sono i vantaggi di un giardino di questo tipo?

Si riduce il consumo d’acqua e di prodotti chimici, migliorando la biodiversità e la salute del suolo. Richiede meno manutenzione rispetto a un prato all’inglese ed offre un’estetica rilassante, ispirata ai paesaggi naturali e sempre diversa nel corso dell’anno.

pergola zona relax in meadow garden

Secondo i dati del Landscape Institute 2024, oltre il 48 % dei nuovi giardini residenziali in Europa include ormai almeno una zona meadow, a conferma della crescente attenzione verso soluzioni paesaggistiche sostenibili e a bassa manutenzione.

Se questa idea di arredo giardino ti piace, allora non farti spaventare dall’idea di integrarlo con arredi da esterno. E’ più facile di quanto pensi. Parti scegliendo arredi dalle forme pulite e semplici, meglio se in materiali naturali come il legno.

Scegli colori neutri per i tessili, come il sabbia, il verde salvia, il lavanda; insomma, scegli tonalità che dialogano con il tuo giardino senza andare in contrasto. Aggiungi accessori decorativi naturali ma decisi: vasi in terracotta non smaltata, lanterne in fibra intrecciata e pietre decorative.

Scegli qualche seduta particolare da mettere in un punto particolarmente bello del giardino, così da creare un punto di osservazione privilegiato, dal quale osservare la bellezza che c’è intorno.

Come fare se invece hai uno spazio esterno più piccolo e normale? Colori e texture vengono in tuo aiuto

Anche se il meadow garden è una tendenza davvero in crescita, non è detto che tutti la vogliano o la possano scegliere. C’è chi preferisce un giardino più classico, chi ha un piccolo balcone e chi ha un terrazzo.

Poco importano i metri e la conformazione: quello che conta è studiare lo spazio con attenzione e pazienza, per definire i colori e i materiali migliori, da scegliere poi per arredi e complementi.

Per gli spazi outdoor non ci sono regole fisse per quanto riguarda gli schemi colore. Una regola che rimane intramontabile è quella di partire da una base di colori chiari e neutri, che possa essere sfruttata a lungo negli anni a venire. Colori come il sabbia, il bianco caldo, verde salvia e grigio tortora creano continuità con gli interni e ampliano visivamente lo spazio. Per cui parti dai colori chiari che hai già nei tuoi spazi interni e portali verso l’esterno.

A questa solida base aggiungi poi colori forti e audaci, pattern che si facciano ricordare. Blu profondo, verde sottobosco e ruggine saranno splendidi declinati nei cuscini, nei tappeti ma anche nei piatti e nei piccoli oggetti di decoro. In questo modo potrai variare gli oggetti decorativi e i complementi negli anni, facendoli girare a turno e avendo uno spazio sempre nuovo e originale.

balcone piccolo con tavolo e sedie pieghevoli

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Arredo giardino perfetto: la giusta illuminazione che cambia tutto

Puoi avere tutti gli arredi più belli del mondo, lo spazio esterno più incredibile che vuoi, ma se non hai la giusta luce tutto perde importanza.

Lo studio della luce è quanto mai fondamentale, sia per gli spazi interni che esterni. Ti può sembrare un punto indifferente quando si parla di arredo giardino, ma non è così. Pensa alle diverse attività che svolgerai in esterno e a quando le farai. Partendo da questo, puoi cominciare a farti delle domande che ti serviranno a definire quante e quali luci vuoi e ti saranno necessarie.

Sicuramente ti serviranno delle luci a sospensione per dare luce generale a tutto lo spazio, per averne una visione completa. Piccole luci a catena appese a pali o pergole, oppure piccole sospensioni sono l’ideale. Puoi aggiungere candele, lanterne e luci da tavolo ovunque ce ne fosse bisogno. Ormai quasi tutte le luci da esterno sono a carica solare, ma ci sono anche quelle a batteria e quelle classiche che sfruttano la corrente.

Se hai camminamenti o simili in giardino, ricorda di scegliere luci da terra o segnapasso che non siano troppo forti o accecanti. Tutte le luci da esterno devono essere calde e accoglienti, che illuminino senza essere ingombranti, ma che siano soffuse e delicate.

In cerca delle ultime idee per il tuo arredo giardino? Personalizzare sempre, anche in poco spazio

Che tu abbia due metri quadri o trenta, un punto rimane comune: la personalizzazione è il fattore immancabile. Tutto parte da te, da chi sei, da cosa fai e da cosa ami. Per cui prendi coscienza e conoscenza di tutto quello che è buona pratica fare e poi attua solo quello che ti risuona.

Puoi decidere di mixare i materiali, per avere spazi dinamici a livello di sensorialità e tridimensionalità, oppure puoi scegliere un solo materiale.

Puoi decidere di creare un piccolo orto in casa (ad esempio con cassoni rialzati con erbe aromatiche e fiori), per avvicinarti di più alla natura e ai suoi ritmi, oppure puoi decidere di avere il tuo piccolo giardino zen (ghiaia, piante in vaso e lanterne in bambù per uno spazio meditativo).

Una zona pranzo è immancabile, con un piccolo tavolo e due sedie pieghevoli se abiti in centro a Milano, o con un grande tavolo allungabile se hai un grande giardino e ami organizzare pranzi e cene all’aperto.

Organizza delle zone relax e lettura con panche contenitore, sdraio o poltrone sospese. Perfette per le ore meno calde, se vuoi solo riposare o per le ore più calde se sei amante della tintarella.

Immancabili gli ombrelloni, le pergole e le tende vela per avere ristoro quando il sole è alla massima potenza.

Insomma, le possibilità sono tante e solo tu puoi decidere cosa tenere e cosa lasciare, per creare il tuo piccolo angolo di paradiso all’aperto.

idee arredo giardino e balcone piccolo

Idee arredo giardino tra stile, funzionalità e benessere

Come avrai capito da questo post, l’arredo giardino è ormai parte integrante del progetto d’interior: un’estensione naturale della casa dove design, comfort e sostenibilità convivono.
Scegliere i materiali giusti, curare i tessili e abbracciare le nuove tendenze come i meadow garden significa creare uno spazio bello da vedere e piacevole da vivere.

Che si tratti di un grande giardino o di un piccolo balcone urbano, ciò che conta è vivere l’esterno come esperienza quotidiana, in armonia con la natura e con se stessi.
Con le giuste idee originali per l’arredo giardino, il tuo spazio outdoor diventerà il luogo più amato della casa.

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6 Novembre 2025 / / La Gatta Sul Tetto

Il progetto di riqualificazione della sede di Genertel a Trieste ha visto la trasformazione di un edificio industriale di oltre 3000 metri quadri risalente al 1929, parte del complesso delle storiche distillerie Stock, tutelato per le sue caratteristiche originali. 

riqualificazione Genertel

La riqualificazione degli edifici storici rappresenta una sfida importante per coniugare rispetto del patrimonio con le esigenze moderne di funzionalità e sostenibilità. Per Generali SPA il progetto è stato firmato da Vittorio Grassi Architects, che ha coinvolto l’edificio Genertel in via Stock, 2 a Trieste, portando a un intervento di rinnovamento che coniuga rispetto dell’identità storica con innovazione architettonica e ambientale. 

La sfida principale era restituire alla città un immobile funzionale, sostenibile e in linea con i nuovi modelli di workplace, mantenendo intatto il carattere storico e architettonico dell’edificio. 

L’intervento ha preservato le facciate in mattoni a vista e il basamento in pietra, sostituendo i serramenti con infissi a sezione sottile coerenti con l’estetica originaria.

riqualificazione Genertel

All’interno, le murature portanti sono state valorizzate attraverso finiture ispirate all’architettura industriale, creando ambienti caratterizzati e contemporanei, rispettosi delle componenti storiche.

Altra particolarità sono le lampade, ancorate a soffitto grazie ad una robusta griglia in ferro e sospese lungo l’altezza dell’edificio lasciando cadere i fili in modo morbido, lasciandoli intersecare in un perfetto gioco scenico. 

Riqualificazione Genertel: spazi di lavoro flessibili e multifunzionali

L’intervento ha riguardato l’ampliamento degli spazi direzionali, recuperando il cortile interno e trasformandolo in un’area di accoglienza con una struttura vetrata, oltre a spostare l’ingresso principale sul lato del giardino interno, creando un’atmosfera più aperta e moderna. 

Una delle chiavi del progetto di riqualificazione è stata la creazione di spazi di lavoro flessibili e multifunzionali, che prevedono ambienti condivisi, postazioni singole e doppie, pensati per favorire un modello di lavoro integrato. 

Un elemento distintivo della riqualificazione è la copertura, completamente liberata dalle sovrastrutture esistenti e riconvertita in una terrazza panoramica destinata a eventi aziendali e momenti di relazione interna. 

La riqualificazione energetica ha inoltre permesso all’edificio di ottenere la certificazione LEED Gold, grazie all’adozione di strategie passive di efficientamento energetico e impianti a basso impatto ambientale. 

L’approccio sostenibile e innovativo ha consolidato l’immagine di un edificio che rispetta il passato ma guarda al futuro, rafforzando il legame tra l’azienda e il contesto urbano di Trieste. 

I progettisti

Lo studio di architettura Vittorio Grassi Architects ha vantato la collaborazione di altri designers come Marco Aloisini (Partner), Deniz Gizem Aksu, Tanya Gupta, Valentina Colombo, Luca Dainese, Alesia Tukach, Phatnaree Panyasiri, Maria Voronkova, Aakanksha Hule, Roberto Paggi, Carolina Riva, Gabriele Borella, Giuseppe Clemente. 

Tutti hanno fatto sì che questo progetto segni ancora una volta l’importante ruolo dell’architettura: interpretare e valorizzare il patrimonio storico, migliorare la qualità degli spazi di lavoro e contribuire agli obiettivi di sostenibilità aziendale. 

Vittorio Grassi Architects sito ufficiale

Credits

Dati Progetto
Luogo: Trieste, Via Stock 2
Committente: Generali Real Estate S.p.A.
Superficie Progetto: 3.100 mq

Design team:
Progettazione Architettonica
e Interior design: Vittorio Grassi Architects
Vittorio Grassi con Marco Aloisini (Partner), Deniz Gizem Aksu, Tanya Gupta, Valentina Colombo, Luca Dainese, Alesia Tukach, Phatnaree Panyasiri, Maria Voronkova, Aakanksha Hule, Roberto Paggi, Carolina Riva, Gabriele Borella, Giuseppe Clemente
Progettazione Impianti e
Prevenzione Incendi: Società di Ingegneria Masoli Messi - SIMM Srl
Progettazione Strutture: F&M Ingegneria S.p.A.
Certificazione LEED: QSC Quality Survey Controls e Deerns Italia S.p.A.
Project Manager GRE: Fabio Floridan con Paolo Prestigiovanni
Permitting e Direzione Lavori: Mads & Associati
Progetto Branding & Signage: Vittorio Grassi Architects con Laura Fontanot Studio

Fotografie: Diego De Pol

Impresa di Costruzioni Generale: Sacaim S.p.A.
Arredi e Fit Out: Sedus Stoll Srl con Cesare Roversi Arredamenti Srl
Arredi mobili: Arper S.p.A., Lapalma Srl, Pedrali S.p.A.
Branding & Signage: Milano Sign Srl
5 Novembre 2025 / / Romina Sita

Più volte mi è stato chiesto:
“Romina, ma tu che corso hai fatto per diventare home stylist? Vorrei svolgere la tua professione, cosa mi consigli di fare?”

Per rispondere in modo completo a questa domanda, voglio raccontarti come da ex dipendente sono diventata freelance.

Dalle mie parti ci sono parecchie aziende ceramiche e nell’azienda in cui ho lavorato per 13 anni si realizzano immagini pubblicitarie sia reali sia virtuali in 3D, in altre parole, ambientazioni allestite con pavimenti e/o rivestimenti ceramici da fotografare o renderizzare.

Di cosa mi occupavo?

Direzione artistica, progettazione dei set (qui la mia formazione da architetto mi ha aiutato tanto), presentazione al cliente (ecco da dove ho imparato a fare le moodboard) e poi assistenza sul set al montaggio, arredo e styling, e infine affiancamento al fotografo per valutare insieme le migliori inquadrature per tirare fuori il massimo (ecco svelato perché piacciono così tanto le foto che pubblico online!).

Non ho mai svolto un corso di home styling, è stata tutta un’evoluzione di nozioni apprese durante il mio percorso universitario, ma soprattutto professionale (all’università si affrontavano pochissimo le tematiche degli interni).

La pratica nel mondo del lavoro è stata la vera fonte di ciò che mi ha portato a conoscere tutto quello che condivido online.

Tanta e tanta pratica. 

Per pratica intendo proprio nell’arredare fisicamente gli spazi, posizionare gli oggetti, piccoli e grandi (esperienza meravigliosa!).

Ma intendo anche: osservazione.

Osservare le stylist più grandi di me, più brave di me, con un’esperienza maggiore alle spalle.

Ma anche insegnare io stessa alle stylist tirocinanti, quindi un grande esercizio per raccogliere le nozioni imparate nel tempo e trasferirle con parole semplici a principianti (forse è per questo che ricevo spesso complimenti per come spiego in modo chiaro i concetti).

Tutto davvero molto bello.

Avere tra le mani oggetti pregiati, particolari, ma anche oggetti più comuni e economici, tutti lì a portata di mano, era veramente unico: un generatore di creatività puro!

Ricordo benissimo l’armadio degli asciugamani tutti in ordine per colore: in uno c’erano tutti i bianchi e neutri chiari e nell’altro i colorati in scala cromatica… un principio di mania dell’organizzazione stava nascendo in me…ahah.

Da dipendente a freelance: creare una professione online da zero

Pian piano ho percepito che quel lavoro iniziava a starmi stretto, sentivo l’esigenza di costruire qualcosa di tutto mio.

Oggi infatti sono qui a svolgere e a raccontarti di una professione online creata da zero.

Una professione che amo e che mi permette di esprimere la mia passione e creatività e allo stesso tempo aiutare le persone che non riescono a rendere belle le loro case in autonomia.

Devi sapere però che all’inizio non è stato tutto rosa e fiori

Quando ho iniziato a voler trasformare la mia passione per l’home styling in una professione online tutta mia, mi sono ritrovata più volte bloccata.

La voglia di costruire qualcosa da sola era tanta, sentivo che avevo tanto da offrire e soprattutto sapevo che le mie conoscenze maturate negli anni potevano aiutare tutte quelle persone che si sentivano in difficoltà nell’arredare casa da sole.

Sì ma come?

Come facevo a monetizzare questa mia passione e a ideare un servizio efficiente che assecondasse questa esigenza?

Come potevo mostrarmi al pubblico giusto?

Passavo ore a creare contenuti, impiegavo energie a curare il mio profilo Instagram, ma i risultati non arrivavano o erano molto pochi.

E più cercavo di fare tutto da sola, più mi sembrava di perdere tempo e non fare abbastanza.

Nonostante tutto l’impegno, mi domandavo dove stessi sbagliando.

Ho iniziato così a formarmi in corsi di marketing, nello specifico: blogging (sì il blog dove ti trovi ora), personal brand, email marketing e Instagram.

Ecco il punto: non è solo una questione di talento ambito di home styling, ma di strategia complessiva.

E la strategia era proprio ciò che mi mancava per fare il passo nella direzione giusta.

Ho imparato come organizzare i miei contenuti in modo efficace, come ottimizzare i tempi di creazione, a migliorare nettamente la mia presenza online, senza spendere in pubblicità e come attirare i clienti ideali che cercavano proprio ciò che avevo da offrire.

Ho applicato le strategie per costruire un personal brand efficace, attrarre persone interessate ai miei contenuti, fidelizzarle attraverso i miei canali di comunicazione (Instagram e email marketing) e convertire i clienti ideali in clienti.

Ed è per questo che sono qui, perché ora voglio fare di più: voglio aiutare concretamente tutte quelle persone che si pongono la domanda:

“Come si diventa home stylist?”

Voglio condividere tutto ciò che ho imparato e applicato, affinché anche tu possa raggiungere il tuo sogno di creare un business online e sentirti serena e soddisfatta, nella comodità di lavorare da casa, proprio come è successo a me.

“Non ho una laurea in interior design… eppure eccomi qui”

Qualche anno fa non avrei mai pensato di scrivere la frase qui sopra.

E invece oggi è la mia realtà.

Sono una home stylist, ho costruito un lavoro che amo da zero e aiuto le persone a rendere più belle e armoniose le loro case.

E no, non ho una laurea in interior design.

E forse anche tu ti sei detta almeno una volta:

  • “Non ho fatto studi specifici… quindi non posso.”
  • “Non so tutto… quindi meglio lasciar perdere.”
  • “Mi piace, ma non sono abbastanza esperta.”

Lascia che ti dica una cosa: non è questo che fa la differenza.

Io ho iniziato con quello che avevo…

Ho una formazione da architetto iunior, sì… ma la verità è che all’università di interior design si parlava pochissimo.

Come ti dicevo prima, la vera scuola è stata il lavoro.

Nello studio fotografico stavo lì, fisicamente, a posizionare oggetti, tavoli, sedie, lavandini, specchi, quadri… e poi riguardavo tutto nell’inquadratura della macchina fotografica.

Era un’esperienza bellissima.

E lì ho capito che…

Il mio punto di forza era la composizione

Comporre spazi, oggetti, colori.

Comporre equilibrio e armonia.

E tutto questo… senza una laurea in interior design.

Lo dico perché mi capita di conversare con donne piene di carica e talento, ma che si sentono bloccate.

Donne che hanno gusto, creatività, sensibilità estetica… ma pensano di non poter iniziare perché non hanno un “titolo”.

Ma sai una cosa?

Il “titolo” non ti insegna la passione.

Non ti insegna l’occhio estetico.

Non ti insegna l’amore per i dettagli.

Quelle sono cose che hai già dentro.

E puoi partire proprio da lì.

Ti faccio qualche esempio pratico su come potresti trasformare le tue competenze in un’idea di monetizzazione

Magari ti ritrovi in una di queste situazioni:

  • Ti piace arredare casa con arredi low cost, con tanto gusto e personalità?
    Potresti creare consulenze per aiutare le persone a rinnovare casa con piccoli budget, scegliendo pezzi accessibili ma d’effetto.
  • Adori apparecchiare la tavola in modo creativo?
    Puoi offrire servizi di consulenza per la mise en place personalizzata, creando proposte su misura per occasioni speciali: Natale, Pasqua, feste in giardino, compleanni, cene romantiche…

  • Hai un occhio per il riordino e la disposizione armoniosa degli oggetti?
    Potresti aiutare le persone a riorganizzare i loro spazi per renderli più funzionali ed esteticamente piacevoli, magari offrendo servizi di decluttering e styling di oggetti.

  • Ti piace ridare vita a mobili antichi o vintage?
    Potresti insegnare come trasformarli in pezzi unici e proporre consulenze per chi vuole rinnovare casa con elementi di recupero.

  • Ami uno stile specifico, come ad esempio: il wabi sabi, il nordico, il farmhouse…?
    Potresti diventare un punto di riferimento per quello stile e offrire consulenze di home styling specializzate, ideali per chi vuole ricreare quell’atmosfera in casa.

Vedi?

Non serve saper fare tutto.

Serve solo iniziare da quello che ti viene naturale e trasformarlo in qualcosa di utile per gli altri.

E più sei specifica, più diventi riconoscibile.

Più sei autentica, più crei connessione.

Da lì nasce tutto.

Nasce un servizio di consulenza di arredo specifico, che può aiutare le persone che hanno bisogno di te e delle tue competenze per risolvere il loro problema in ambito di home styling.

Vuoi sapere cosa rispondo ogni volta che ricevo una domanda su come diventare home stylist?

Se ricevo questa domanda:

“L’home styling mi appassiona molto e devo dire che me la cavo benino, ma non ho svolto nessun corso, come posso trasformarlo in un lavoro?“

Rispondo così: 

“Per fare questo mestiere non ci vuole nessuna laurea (io ce l’ho ma ritengo che non sia obbligatoria per questo ambito specifico), ma solo tanta passione, volontà di mettersi in gioco, occhio estetico (che si può sempre maturare con l’allenamento) e gli strumenti giusti per mettere in pratica le proprie competenze.”

Ora dimmi, cos’è che ti sta bloccando dal diventare una professionista Home Stylist?

Se ti va, scrivimi.

Clicca qui e raccontami cosa ami fare, cosa ti viene naturale.

Da lì, possiamo partire a costruire la tua idea di business online.

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L’articolo Come diventare Home Stylist online professionista (anche senza una laurea in interior design) sembra essere il primo su Romina Sita.

4 Novembre 2025 / / Casa Poetica

decluttering spazio creativo - Casa Poetica

Fare decluttering dello spazio creativo è il primo passo per trasformare il tuo angolo degli hobby in un luogo davvero funzionale e sereno. Quando materiali e strumenti iniziano ad accumularsi senza criterio, diventa difficile persino ricordare cosa si possiede. Questo porta a doppioni inutili, progetti mai iniziati e, soprattutto, a una sensazione di caos che spegne l’entusiasmo. Il decluttering, invece, ti permette di recuperare spazio fisico e mentale, ridando valore a ciò che davvero usi e ami.



Perché il decluttering dello spazio creativo è fondamentale

La creatività ha bisogno di respiro. Quando lo spazio creativo è ingombro di materiali accumulati, scatole chiuse da anni o strumenti sparsi senza logica, anche la mente finisce per sentirsi appesantita. Non è raro che la sensazione di “blocco creativo” arrivi proprio da lì: dalla confusione fisica che circonda il tavolo da lavoro. Quello che sembra un disordine esterno, in realtà, influenza direttamente la chiarezza interiore.

Fare decluttering dello spazio creativo non significa solo mettere ordine: vuol dire creare un ambiente che collabora con te, che sostiene le tue idee invece di ostacolarle. Uno spazio più libero diventa un invito a iniziare nuovi progetti con entusiasmo, perché non devi lottare con il caos per trovare ciò che ti serve. E allo stesso tempo, vedere ordine intorno a te trasmette una sensazione di calma e di apertura, la stessa che ti serve per dare forma alle tue ispirazioni.



Decluttering spazio creativo: da dove iniziare

Il primo ostacolo per chi crea è la tendenza a vedere un potenziale in qualsiasi oggetto: “meglio tenerlo, non si sa mai, magari un giorno servirà”. È un pensiero comune, ma che porta ad accumulare senza fine e a riempire lo spazio di cose che raramente diventano davvero utili.

Se però separarsi da certi materiali sembra impossibile, puoi darti un tempo. Crea una scatola a tempo (6 mesi, massimo 1 anno) dove riporre solo ciò che giace inutilizzato da molto, ma che pensi possa ancora avere un potenziale. Scrivi la data sul coperchio e mettila da parte: questo non è un addio immediato, ma un modo per darti una regola chiara. Durante quel periodo, la scatola può persino diventare uno stimolo: sfidati a usare quegli oggetti in un progetto, proprio perché rischiano di finire dimenticati. Se però, arrivata la scadenza, non li avrai mai toccati, sarà evidente che non ti servono davvero e potrai cederli senza rimpianti.

Un altro passo fondamentale è smettere di mescolare materiali diversi nello stesso contenitore: tessuti accanto a fogli, perline mischiate a bottoni, pennarelli buttati insieme a pennelli. Questo caos rende impossibile capire cosa si possiede davvero. Molto meglio affrontare una categoria alla volta: prima tutte le stoffe, poi i colori, poi le perline.

Una volta fatta la selezione, assegna a ogni categoria uno spazio preciso — una scatola, un cassetto, un organizer. L’ideale è associare materiali che si usano insieme: ad esempio, gomitoli vicino agli aghi da maglia, pennelli accanto ai colori, carta vicino alle fustelle. Così lo spazio non solo è ordinato, ma diventa anche intuitivo e funzionale: sai esattamente dove andare a cercare e hai tutto a portata di mano quando inizi un progetto.



Tecniche pratiche per non perdersi

Il momento più difficile del decluttering dello spazio creativo è quando ti ritrovi davanti a montagne di materiali e non sai da dove cominciare. In quei casi, servono piccole tecniche concrete che ti aiutino a decidere senza bloccarti.

  • La prova del progetto: guarda i lavori lasciati a metà o i materiali messi da parte per un’idea che non hai mai realizzato. Se oggi non li riprenderesti con entusiasmo, significa che hanno già esaurito la loro funzione. Tenerli non ti avvicina alla creatività: occupano solo spazio e ti tolgono energia.

  • Caccia ai doppioni utili: i creativi hanno sempre più versioni dello stesso strumento. Non serve ridursi a uno solo, ma scegli quelli che usi davvero e che funzionano meglio. Elimina senza esitazioni i pezzi rovinati o quelli che, in realtà, non hai mai utilizzato.

  • La prova dello stato di salute: colla secca, pennarelli scarichi, tessuti macchiati… Conservare materiali in pessime condizioni non ti farà creare di più, ma solo accumulare frustrazione.

  • Taglia i “mai iniziati”: quel kit comprato anni fa, il progetto che non ti emoziona più, le cose messe da parte con l’idea “un giorno ci lavorerò”. Se non ti rappresentano più, lasciali andare: lo spazio libero vale più di un’idea morta.

  • La regola del contenitore pieno: assegna a ogni categoria un limite fisico, come una scatola o un cassetto. Quando è pieno, non aggiungere altro senza togliere qualcosa. È un modo semplice e visivo per non cadere nell’accumulo infinito.

Per non stancarti, lavora sempre a tempo: imposta un timer da 20 minuti e concentrati solo su quell’intervallo. È molto meglio una serie di mini-sessioni costanti che una maratona che ti lascia esausta e senza risultati duraturi.



Decluttering spazio creativo: gestire gli oggetti difficili

Ci sono materiali che non è semplice lasciar andare, soprattutto quando hanno avuto un costo economico importante o quando portano con sé un legame affettivo. Sono proprio questi a rallentare il decluttering dello spazio creativo, perché sembrano “più preziosi” degli altri.

  • Materiali costosi mai usati: set di colori professionali, macchine per fustellare, strumenti acquistati con entusiasmo ma rimasti intatti. Tenerli a prendere polvere non restituisce valore al tuo investimento: al contrario, li priva della loro funzione. In più, col tempo tanti materiali rischiano di deteriorarsi, rovinarsi o perdere efficacia, diventando inutilizzabili. Una soluzione concreta è rivenderli o scambiarli all’interno di gruppi e circuiti di persone creative. Non recupererai interamente la spesa, ma darai dignità al materiale, permettendogli finalmente di essere usato come merita.

  • Oggetti con valore affettivo: ricordi di corsi, regali di amiche, strumenti con cui hai mosso i primi passi. Non sei obbligata a liberartene tutti: scegli quelli che davvero ti rappresentano e conservali in un contenitore dedicato, trasformandoli in ricordi speciali anziché in ingombro.

Ricorda: liberarti degli oggetti difficili non significa cancellare parti della tua storia creativa, ma lasciare che lo spazio torni a lavorare per te. Ogni oggetto che trova la sua giusta collocazione — nelle tue mani o in quelle di qualcun altro — diventa un passo avanti verso una creatività più leggera e libera.



Come mantenere i risultati nel tempo

Il decluttering dello spazio creativo funziona davvero solo se i risultati durano. Altrimenti, nel giro di poche settimane, ci si ritrova di nuovo con scatole strapiene e materiali sparsi ovunque. Per evitare che accada, serve trasformare l’ordine in una piccola routine quotidiana.

  • Un minuto al giorno: prima di chiudere il tuo spazio creativo, dedica anche solo 60 secondi a rimettere al loro posto gli strumenti usati. Bastano piccoli gesti costanti per impedire al caos di accumularsi.

  • La regola del “one in, one out”: ogni volta che entra un nuovo materiale o strumento, uno deve uscire. È una formula semplice ma potente per tenere sotto controllo l’accumulo.

  • Scatola “in dubbio”: se non riesci a decidere subito se tenere o meno qualcosa, riponilo in una scatola dedicata. Riguardala dopo un mese: se non l’hai mai aperta, la decisione sarà molto più facile.

  • Mini-reset settimanale: scegli un giorno fisso (anche solo 10 minuti) per fare un rapido check dello spazio. Ti aiuterà a non perdere i progressi conquistati.

Mantenere il risultato del decluttering non significa puntare alla perfezione, ma creare un equilibrio che ti permetta di lavorare con piacere. Uno spazio che resta leggero e ordinato è il miglior alleato per una creatività libera e serena.

Se senti che da sola non riesci a fare questo passo, sappi che non sei la sola: capita a tante creative. Proprio per questo offro consulenze personalizzate, anche a domicilio, per aiutarti a trasformare il tuo spazio creativo in un luogo funzionale e ispirante. Scrivimi per scoprire insieme come alleggerire, organizzare e rendere davvero tuo lo spazio in cui nascono le tue idee.





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L’articolo Decluttering spazio creativo: idee pratiche per iniziare proviene da Casa Poetica.

4 Novembre 2025 / / La Gatta Sul Tetto

Per la rubrica Home therapy, vi suggeriamo 5 piccoli gesti che aiutano a migliorare la propria casa, con grande benficio sul nostro umore.

migliorare la propria casa

Le nostre case sono uno specchio di noi stessi: ogni angolo, ogni decorazione, ogni colore, rivela molto più di quanto non pensiamo. Si può letteralmente risalire alla personalità dell’individuo che abita quell’ambiente, soltanto facendosi un giro tra le stanze, sbirciando tra le sue cose.

Ovviamente non vi sto suggerendo di andare in casa d’altri ad aprire cassetti e sportelli, ma di porre attenzione alle vostre di case. Se foste una terza persona e le guardaste con occhi esterni, cosa direbbero di voi? 

Perché avete scelto proprio quei colori? Perché quella stanza è particolarmente disordinata? La casa è uno specchio e possiamo imparare tanto di noi analizzando l’ambiente di cui ci circondiamo.

Quando questo viene trascurato, potrebbe essere un segnale di mancanza di cura nei confronti di noi stessi e questo si riflette direttamente su di noi: potremmo sentirci abbattuti, tristi e, a seconda della trascuratezza di cui ci circondiamo, privi di valore.

Alcuni cambiamenti sono davvero semplici e veloci, queste piccole migliorie renderanno subito la vostra casa più curata ai vostri occhi! 5 piccoli gesti per migliorare la propria casa.

  1. Sostituire le cornici a giorno 

Una delle decorazioni in casa che non ho mai sopportato sono le cornici a giorno. Le cornici a giorno sono davvero una soluzione cheap che non dovrebbe neanche essere temporanea. Non prenderebbero valore neanche se dentro ci fosse esposta la Gioconda!

migliorare la propria casa

Ci sono tantissimi modi e soluzioni per esporre le vostre foto o opere d’arte, nelle grandi catene si trovano soluzioni semplici e ad ottimi prezzi che renderanno le vostre esposizioni più soddisfacenti.

Vi prego, eliminate subito le cornici a giorno!

  1. Utilizzare appendiabiti uguali nelle cabine armadio a vista

Subito dopo le cornici a giorno, nella mia lista degli orrori, vengono gli appendiabiti diversi negli armadi, peggio ancora se si tratta di quelli della lavanderia.

migliorare la propria casa

Gli appendiabiti, soprattutto se avete una cabina armadio aperta, dovrebbero essere tutte uguali e delle stesse misure. Questo, oltre che essere una miglioria a livello visivo, renderà anche il vostro armadio più ordinato.

  1. Sostituire le lampadine connesse al filo elettrico 

La ristrutturazione è terminata un anno fa, eppure ancora non avete scelto i lampadari, quindi la casa è costellata di lampadine appese ai fili elettrici.

migliorare la propria casa

Beh è arrivato proprio il momento di prendere in mano la situazione, andare in negozio e scegliere i lampadari, che potrebbero non essere quelli definitivi, ma la lampadina con il filo elettrico è una soluzione che deve essere considerata più che temporanea, anche per questioni di sicurezza.

Se tutto quello che abbiamo in casa è uno specchio di noi stessi, tutto quello che non è terminato lascia scenari aperti, cose non concluse che vanno chiuse. 

  1. Aggiungere luci d’accento

Binari a soffitto, faretti, lampade a sospensione…

La casa sì è ben illuminata eppure c’è qualcosa che manca. Le luci a soffitto illuminano sicuramente i vari ambienti in modo appropriato e sono fondamentali quando si tratta della preparazione dei cibi, per lavorare, per fare le pulizie.

Quando però si tratta di relax, di riposo, di atmosfera, non sono quelle le luci che fanno al caso nostro.

Lampade da tavolo, da terra, luci d’accento renderanno il vostro ambiente accogliente, ideale per passare del tempo in compagnia o per rilassarsi sul divano, magari leggendo un libro o guardando un film.

  1. Sostituire gli accessori degli animali da compagnia 

Tutto bello, tutto progettato, tutto studiato, tutto in tinta e poi arriva il cucciolo in casa con la sua bella ciotola fosforescente.

migliorare la propria casa

Sembrano piccole cose, eppure questi sono i piccoli oggetti e le piccole attenzioni che fanno la differenza.

A me piace che anche le ciotole dei nostri animali, così come i copri divani e i loro cuscini restino in tinta e in palette col resto della casa. Non fa per me la ciotola fucsia o il copri divano con le papere! 

L’armonia in un progetto è tutto, sia nei colori, sia nello studio degli arredi e degli accessori, per fare in modo che la stessa armonia si rifletta dentro di noi.

Leggi gli altri articoli della rubrica Home Therapy

Se vuoi saperne di più di home therapy o di come puoi rinnovare la tua casa con un basso budget, visita il sito www.Sphomecoming.it e scrivimi nella sezione Contatti.

4 Novembre 2025 / / Case e Interni

Soggiorno elegante e colorato di un appartamento svedese d’epoca con arredi vintage e moderni

Un appartamento storico rinasce grazie all’uso sapiente del colore e a un mix eclettico di arredamenti vintage e contemporanei. 

Quando un’abitazione di fine Ottocento, con alte finestre ad arco, stucchi e soffitti imponenti, incontra la leggerezza e la creatività del design moderno, il risultato è qualcosa di davvero speciale.

Lo abbiamo trovato in vendita su Bo-Laget, e non potevamo non condividerlo. Benvenuti in una casa lussuosa, incredibilmente bella e piena di personalità!

Spesso, nella ricerca di spunti per arredare la propria casa, è utile guardare anche le case reali fotografate per la vendita invece di sfogliare solo i cataloghi di arredamento. Dalle agenzie immobiliari svedesi o inglesi, in particolare, possono arrivare idee e soluzioni che, reinterpretate, possono diventare spunti concreti per dare nuova vita ai tuoi spazi.

Soggiorno elegante e colorato di un appartamento svedese d’epoca con arredi vintage e moderni

Una casa piena di carattere

Questo appartamento, situato al quarto piano di un sontuoso edificio del 1898, si estende su 161 metri quadrati, suddivisi in cinque stanze e una cucina. Ogni ambiente è arredato con gusto, giocando con colori decisi, materiali autentici e mobili di design.

L’atmosfera è fresca e radiosa — potrebbe benissimo essere la casa di una coppia di creativi, dove ogni dettaglio riflette uno stile personale e conviviale.

Come molte case d’epoca svedesi, troviamo “un’infilata” di tre saloni, che poi negli anni sono diventati non solo zone giorno, ma anche camere da letto o sale da pranzo. Questa casa non fa eccezione. Il soggiorno è la stanza al centro dei tre locali comunicanti. Rappresenta un perfetto equilibrio tra eleganza classica e creatività moderna. Le altre due stanze laterali sono la camera da letto principale e la sala da pranzo, tutte comunicanti grazie a porte storiche a doppia anta.

Soggiorno elegante e colorato di un appartamento svedese d’epoca con arredi vintage e moderni

Il soggiorno: eleganza classica e creatività contemporanea

Le alte finestre ad arco gotico inondano la stanza di luce naturale, valorizzando il parquet a spina di pesce in legno chiaro. I soffitti con stucchi e le porte con modanature bianche rivelano il passato nobile dell’edificio. Il camino invece dal design anni ’60 testimonia le stratificazioni di stile che l’appartamento ha avuto nel corso degli anni.

Protagonista cromatico è il divano blu intenso, dal design morbido e contemporaneo, che aggiunge energia e diventa il punto focale dell’ambiente. Ai lati, due poltrone vintage (“Jetson”, disegnate nel 1969 da Bruno Mathsson per Dux) in pelle color terracotta, scaldano la palette, mentre un tavolino dalle linee scultoree in legno e metallo (Moebius di Objekto) è di ispirazione anni ’50 italiano.

Sulle pareti tortora spiccano quadri e opere d’arte dai colori vivaci, insieme a un grande specchio antico dorato che amplifica la luminosità e si integra con gli elementi originali della casa. L’illuminazione, curata e scenografica, è affidata a una sospensione di Mathieu Challières: una gabbia decorativa con piccoli uccellini, che aggiunge un tocco ironico e poetico.

Nel complesso, l’ambiente unisce eleganza borghese, design contemporaneo e accenti vintage scandinavi, creando uno spazio sofisticato, ma accogliente.

La sala da pranzo: storia e modernità in armonia

In questa stanza, che funge anche da secondo soggiorno, il fascino dell’architettura d’epoca si fonde con un mix di arredi dal gusto eclettico. Le grandi finestre ad arco gotico e il soffitto a cassettoni finemente decorato con motivi dorati regalano un senso di teatralità.

Il tavolo di design vintage è circondato da sedie di colori diversi che aggiungono vivacità e leggerezza. La scultura di una Tour Eiffel, alcune piante verdi e la luce soffusa delle lampade vintage creano un’atmosfera vissuta e accogliente, dove antico e moderno convivono in perfetto equilibrio. Un angolo relax per vedere la tv è formato dal divano verde prato abbinato al tavolino Vitra, design Isamu Noguchi, 1944, e al bellissimo contrasto del lampadario di cristallo.

La camera da letto: colore e comfort

Le pareti verde petrolio creano un’atmosfera avvolgente, intima e sofisticata, mettendo in risalto i dettagli classici come gli stucchi e le porte a doppio battente bianche.

Il letto imbottito in tessuto scuro è arricchito da cuscini variopinti e fantasie grafiche, mentre due lampade dorate da parete diffondono una luce calda e intima. Un angolo studio è stato creato con una poltroncina vintage color senape e un tavolo bianco, mentre una pianta tropicale sul davanzale della finestra a bow window aggiunge un tocco esotico e vitalità. Sul pavimento, un tappeto naturale ammorbidisce l’insieme, restituendo una sensazione di comfort e intimità.

Mentre ogni camera da letto è connotata da un colore differente (verde petrolio e azzurro), in soggiorno e cucina le scelte cromatiche risultano opposte: tutte le pareti sono tortora chiaro e lasciano risaltare gli arredi colorati.

I bagni: eleganza e dettagli creativi

Nel primo bagno, l’uso del marmo chiaro crea una piacevole atmosfera da spa — una scelta raffinata che richiama la luce e la purezza.

Nel secondo davvero piccolo, invece, l’idea di piastrelle quadrate blu e bianche disposte a scacchiera a mezza altezza aggiunge un tocco giocoso e rétro, senza rinunciare all’eleganza.

Idee da copiare: come rendere accogliente il soggiorno

Prendendo ispirazione da questa casa, ecco alcuni consigli pratici per arredare un soggiorno accogliente:

  1. Non trascurare le pareti – Il colore o la decorazione murale possono trasformare l’atmosfera. Quadri, specchi o una carta da parati sono ottimi punti di partenza.

  2. Gioca con i tessuti – Tappeti, cuscini e tende, anche colorati, creano calore e comfort.

  3. Mix di stili – Combina mobili vintage, design e no logo per uno spazio autentico e di carattere.

  4. Illuminazione curata – Scegli lampade che decorano anche da spente, alternando luce diretta e diffusa.

  5. Un tocco verde – Piante e fiori danno vita all’ambiente e lo rendono più rilassante.

 

Soggiorno elegante e colorato di un appartamento svedese d’epoca con arredi vintage e moderni

Soggiorno elegante e colorato di un appartamento svedese d’epoca con arredi vintage e moderni

Soggiorno elegante e colorato di un appartamento svedese d’epoca con arredi vintage e moderni

Soggiorno elegante e colorato di un appartamento svedese d’epoca con arredi vintage e moderni

Soggiorno elegante e colorato di un appartamento svedese d’epoca con arredi vintage e moderni

Sala da pranzo eclettica con soffitto decorato, sedie colorate e ampie finestre ad arco in un appartamento svedese

Sala da pranzo eclettica con soffitto decorato, sedie colorate e ampie finestre ad arco in un appartamento svedese

Cucina classica bianca con isola e piano in marmo in un appartamento svedese

Zona pranzo vintage con mobile dipinto turchese  e credenza bianca

Camera da letto con pareti verde petrolio e dettagli classici in un appartamento svedese

Camera da letto con pareti verde petrolio e dettagli classici in un appartamento svedese

Cameretta con pareti azzurre e carta da parati e dettagli classici

Cameretta con pareti azzurre e carta da parati e dettagli classici

Bagno in marmo chiaro con atmosfera raffinata

Bagno in marmo chiaro con atmosfera raffinata

Bagno piccolo con piastrelle a scacchi bianche e blu

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Anna e Marco – CASE E INTERNI