Come si può fare per vendere una casa quando c’è ancora un mutuo in corso? I problemi da affrontare sono molteplici, anche perché all’orizzonte ci sono costi non indifferenti. Nel gergo specifico si parla di sostituzione della garanzia, e si tratta di trasferire l’ipoteca sul nuovo immobile, in modo che la proprietà precedente possa essere lasciata libera. Di conseguenza, con l’acquisto del nuovo immobile, il finanziamento viene garantito dall’immobile stesso, e la prima casa potrà essere venduta senza che ci sia un mutuo a gravare.
Il mutuo a breve termine
Nella prospettiva di finanziare l’acquisto del nuovo immobile, si può stipulare prima di aver venduto la prima casa quello che viene definito un mutuo ponte: si tratta di un mutuo a breve termine, che copra il 60% del valore complessivo della nuova casa, e che dura per non più di due anni. Tale stratagemma consente di accedere ai fondi che occorrono per l’acquisizione del nuovo immobile, in modo che questo non possa essere considerato una seconda casa, dato che la prima deve essere venduta. Dopo che la prima proprietà è stata venduta, il prestito richiesto può essere restituito.
Le altre soluzioni
Volendo, si può estinguere il mutuo in anticipo: in questo modo si ha la possibilità di vendere la prima casa e comprare un nuovo immobile senza vincoli. L’estinzione del mutuo può avvenire già prima dell’atto di vendita, ma ovviamente in questo caso è necessario avere a disposizione una quantità di fondi sufficiente; in alternativa si può procedere al momento del rogito, così che il denaro ricavato dalla vendita della casa possa essere impiegato proprio per l’estinzione del mutuo. Il vantaggio che deriva da una soluzione di questo tipo consiste nel fatto che il nuovo proprietario può subentrare al mutuo sul primo immobile in corso; così, il proprietario precedente non dovrà più pagare le rate e sarà libero di sottoscrivere un mutuo nuovo per comprare la casa.
Perché affidarsi a Casavo
Ma c’è anche un’altra opzione che si può prendere in considerazione per avere l’opportunità di vendere la propria abitazione quando si desidera per di più avendo a disposizione liquidità istantanea: ci riferiamo a Casavo, una realtà che si presenta come il primo instant buyer immobiliare. Chi decide di affidarsi a Casavo per la vendita della propria abitazione ha la certezza di ricevere subito la liquidità grazie a cui potrà estinguere il proprio mutuo e pensare alla nuova casa. Volendo, si può richiedere una valutazione del proprio immobile, che verrà offerta in maniera gratuita.
Che cos’è Casavo
Ma che cos’è di preciso Casavo? Si tratta di una startup che è stata creata nel 2017 a Milano, e che oggi è presente, oltre che nel capoluogo lombardo, anche a Verona, a Bologna, a Torino, a Firenze e a Roma. A partire dal 2020, inoltre, è stata aperta una sede operativa anche in Spagna, a Madrid. Acquistare le case in vendita, ristrutturarle e rimetterle sul mercato: questo è, descritto molto in sintesi, ciò che fa Casavo. Tutto dipende, appunto, dal modello di instant buying, un business che si basa su una mole enorme di strumenti tecnologici, di algoritmi matematici e di dati grazie a cui si può prevedere il valore di una casa, presentare un’offerta per comprarla e procedere all’acquisto. Sempre che il venditore accetti l’offerta, ovviamente. Tutto questo avviene senza intermediari, e quindi senza l’intervento e i relativi costi di un agente immobiliare.
I punti di forza di Casavo
Sin da quando è nata, Casavo si è dimostrata una startup in grado di favorire la massima innovazione in ambito immobiliare. Il suo scopo consiste nel rendere più veloci le transazioni nel settore, così che il processo di acquisto e quello di vendita non restino imprigionati nelle lungaggini tipiche delle compravendite tradizionali. Casavo intende garantire un valore aggiunto tanto agli acquirenti quanto ai venditori, e in qualità di acquirente immobiliare istantaneo ha ridotto in maniera consistente i tempi di transazione, che hanno sempre rappresentato un problema evidente nel mondo del mercato immobiliare.
La fine dell’estate porta con sé i nuovi colori moda dell’autunno-inverno 2021/2022, proclamati dal Pantone Institute in occasione della New York Fashion Week.
Come ogni anno, il celebre osservatorio cromatico ha individuato quali saranno le sfumature di tendenza nei più svariati ambiti: dall’arredamento alla decorazione, dalla haute couture alle acconciature, passando per gli accessori e il nail design.
Come affermato dalla direttrice esecutiva Leatrice Eiseman
offrendo una grande varietà di tonalità pragmatiche permeate da vivaci tocchi di tinte brillanti, i colori per l’Autunno/Inverno 2021/22 offrono infinite possibilità che supportano la nostra tendenza a reinventare continuamente e sottendono una promessa di rinascita.
Rinascere attraverso il colore, quindi, ma anche sperimentare, inventare, scoprire e azzardare.
Un caloroso incoraggiamento ad esprimere il proprio io attraverso colori esuberanti ed eccentrici, o al contrario tinte terapeutiche portatrici di gioia e speranza, da accogliere anche tra le pareti di casa.
Pronti a scoprire quali saranno le palette dei colori per l’arredamento della prossima stagione e come abbinarli?
Mykonos Blue, Blu | Pantone 18-4434
PER PANTONE È: un blu vivace evocativo del Mar Egeo.
Un colore abbagliante, ipnotico, la promessa di un viaggio (estetico) fino a Mykonos, isola greca dai tetti bianchi dove l’azzurro dell’acqua si confonde con quello del cielo. Evoca il mar Egeo, come dice Pantone, ma anche il Mediterraneo e l’oceano Atlantico, così intensi e profondi.
Mykonos Blue è una gradazione satura ma rilassante, luminosa ma fredda, un invito alla riflessione e alla scoperta di sé. Capace di infondere calma, è ideale per sperimentare inediti accostamenti cromatici in camera da letto.
DA ABBINARE A: blu acciaio, avio, giallo senape, marrone ramato.
PER PANTONE È: un giallo ottimista, amichevole e gioioso, che offre la promessa di un giorno di sole.
Eletto colore dell’anno 2021 insieme a Ultimate Gray, Illuminating è la tinta che più di tutte suscita un sentimento di speranza, proiezione verso il futuro, movimento. Ricorda il calore del sole, la freschezza dei limoni, i petali delle ginestre.
Già presentato nelle palette primaverili, replica il suo successo in vista della stagione autunnale per rischiarare giornate piovose. Potente e deciso, emerge accanto a qualsiasi altro colore, anche quando usato in piccole quantità, sia nella zona notte che nella zona giorno.
DA ABBINARE A: grigio perla, piombo, antracite, blu primario.
PER PANTONE È: una meravigliosa tonalità di verde, emblematica dei mitici e folkloristici folletti irlandesi.
Dopo Emerald e Greenery, rispettivamente Colori dell’anno 2013 e 2017, Pantone ripropone il verde in una veste completamente rinnovata. Tocca ora agli immensi pascoli e alle infinite lande erbose del nord Europa diventare protagonisti di una palette fresca, dinamica, magica.
Leprechaun è un omaggio ai Leprecauni, gli spiritelli della mitologia irlandese. È un verde versatile e trasformista, che infonde un senso di serenità e comunica sensazioni positive. Perfetto con le scale di grigio, bilancia un giallo luminoso restituendo abbinamenti originali.
DA ABBINARE A: verde reseda, giallo pallido, grigio chiaro, nerastro.
PER PANTONE È: un rosa vivido, audace, affascinante.
Squisitamente esuberante, prorompente e quasi civettuolo, questo colore Pantone celebra l’universo femminile rendendo omaggio alla principessa russa dell’omonimo libretto d’opera. Fuchsia Fedora è luminoso, inebriante, squillante, e in pochi istanti diventa l’indiscusso protagonista di un arredo eclettico e fuori dagli schemi.
Dal grande potenziale decorativo, Fuchsia Fedora crea un’onda d’urto cromatica importante, da contenere con sfumature d’argento e rame, o al contrario da potenziare con gradazioni di magenta e vinaccia.
DA ABBINARE A: magenta scuro, bordeaux, rame, grigio argento.
PER PANTONE È: un rosa gentile, romantico ma accattivante.
Tenue e delicato, Pale Rosette è il colore della tavolozza che più ricorda l’universo infantile. Il nome lo definisce pallido, ma in realtà appare come una sfumatura carica, gioiosa e luminosa, in parte lontana dai celeberrimi colori pastello.
Ha una vena femminile, Pale Rosette, che viene esaltata o ridimensionata a seconda delle tinte in abbinamento: rosa confetto, tortora, greige o bianco, ma anche grigio-azzurro e verde salvia. Si presta ad arredi romantici e girly, ma sorprende in ambienti dallo stile moderno e minimal.
DA ABBINARE A: rosa confetto, tortora, grigio-azzurro, salvia scuro.
PER PANTONE È: una tonalità terracotta essiccata al sole, calda e incoraggiante.
Una sfumatura che sa di casa, di terra, di calore, di resilienza. Trova ispirazione nel colore dell’adobe, il mattone di argilla e sabbia solidificato al sole che, stoicamente, da quattro millenni dà forma alle abitazioni nei villaggi del Messico, dell’Egitto, della Spagna.
È una gradazione di marrone autunnale che vira al rosso, al ruggine e al terra di Siena con punte di arancio e che a loro si accosta per riscaldare palette cromatiche su basi di grigio, bianco, beige e azzurro. Insolito e interessante, è perfetto per decorare con eleganza e moderazione.
DA ABBINARE A: arancione sabbia, rosso aragosta, grigio topo e platino.
PER PANTONE È: un rosso energico dalla presenza dinamica.
Il rosso è una costante per Pantone, così come è uno dei colori che maggiormente toccano le corde dell’anima scuotendo anche gli spiriti più saldi. Questo è Fire Whirl, un vortice di fuoco, un tornado incendiario che trascina nella sua implacabile carica cromatica.
Complementare del verde ma alleata del grigio, questa gradazione di rosso è carica ma non invadente, satura ma meno profonda del carminio, del bordeaux o dello scarlatto. Il giusto compromesso per un arredo vitaminico e dirompente, ma mai esagerato.
DA ABBINARE A: rosso oriente, grigio pietra, tele, ombra.
PER PANTONE È: un viola rigenerante tendente al blu che aiuta ad esprimere al massimo le proprie potenzialità.
Saturo, profondo, intenso, Rhodonite non lascia indifferenti. Inganna l’occhio oscillando tra blu e viola, osa sfiorare il nero senza mai raggiungerlo. Impenetrabile e fermo, questo colore porta il nome della Rodonite, minerale noto per le sue proprietà curative, riparatrici, rigeneranti, di cui evoca le tipiche striature nerastre.
Profondo e intensamente scuro, Rhodonite richiede un uso sapiente del colore, una riflessione ponderata sugli abbinamenti. Particolamente riuscita è l’associazione con altri colori freddi come il turchese, il vaio o i grigi, ma non sdegna azzardi cromatici con arancione, giallo, bianco.
DA ABBINARE A: blu-grigiastro, turchese menta, grigio vaio, arancio-giallastro.
PER PANTONE È: un blu mezzo tono, pacato e rilassante.
Ricorda il cielo di Marzo, questa sfumatura d’azzurro limpida ma non brillante, posata ed equilibrata, che vira al blu e al grigio. Accenna alla primavera e all’acqua, elementi che porta nel nome e che da sempre simboleggiano la rinasciata e la trasformazione.
Poco vivace ma satura, Spring Lake è la sfumatura che più di altre stupisce per la sua versatilità. Gioca con gradazioni di azzurro più scure e più chiare, crea abbinamenti interessanti con i colori terrosi e ricorre ai gialli per restituire un’impressione di luminosità inaspettata e appagante.
DA ABBINARE A: azzurro polvere, fiordaliso, giallo zinco, marrone ecrù.
PER PANTONE È: una tonalità marrone erba che ricorda la corteccia della radice del sassofrasso.
Una sfumatura calda e avvolgente, a metà strada tra il mogano e il borgogna, che ricorda il marrone intenso delle cortecce autunnali, delle castagne e del caffè. Prende il nome dal sassofrasso, pianta americana famosa per il suo olio essenziale, di cui imita il colore delle radici.
Rassicurante e morbido, Root Beer è il colore che celebra il legno e le materie naturali, che si adatta a qualsiasi ambiente senza prevaricare sulle altre sfumature. Sceglie come fedeli compagni tinte neutre ma non pastello, e stupisce con improvvisi accostamenti di verde e grigio ghiaccio.
DA ABBINARE A: marrone pallido, grigio violaceo, ghiaccio, giallo-verde.
In attesa che sia proclamato il Colour of the Year 2022, vuoi scoprire quali sono stati i colori Pantone degli anni passati, le tendenze moda, i trend color e gli abbinamenti in arredamento?
L’azienda Azko Nobel ha già fatto la sua scelta cromatica per il prossimo anno. Il prescelto è Bright Skies, un blu chiaro, arioso e fresco che infonde nuova vita a qualsiasi spazio.
Molti eventi degli ultimi due anni hanno messo a fuoco gli aspetti sociali, economici e ambientali della nostra vita. Stiamo rivalutando ciò che conta davvero: la famiglia, gli amici, la casa e il mondo che ci circonda.
“Nel 2022, Bright Skies ci aiuterà ad abbracciare nuove idee e a plasmare un nuovo futuro“, afferma Heleen van Gent, direttore creativo del Global Aesthetic Center di AkzoNobel. “Il colore riflette i cieli illimitati sopra di noi, dandoci lo spazio per ridefinire il ruolo delle nostre case, della natura, delle arti e delle nuove voci nelle nostre vite. Poiché i consumatori cercano di esprimere sé stessi e trasformare i propri spazi, il nostro obiettivo in qualità di esperti del colore è ispirare la loro fiducia nel colore”.
Per mostrare come Bright Skies funziona benissimo con una miriade di altre tonalità, l’AkzoNobel Aesthetic Center ha progettato quattro tavolozze di colori decorativi ispirati al ruolo mutevole della casa. Le tavolozze facilitano la scelta e la combinazione di una gamma di toni neutri e tonalità vivaci. Possono essere utilizzati per definire zone in spazi multiuso, portare un senso di natura all’interno, creare un’atmosfera rilassante o incoraggiare un senso di unità.
Ecco qualche idea per reinventare la tua casa con Bright Skies, Akzo Nobel Color of the Year 2022
Akzo Nobel Color of the Year 2022, Bright Skies , è un tono leggero, arioso e rivitalizzante che può rinfrescare istantaneamente il tuo spazio vitale. Funziona in modo naturale con i colori della terra, una tavolozza piena di sfumature ispirate al mondo che ci circonda, dai verdi muschiosi ai neutri naturali.
Un blu rinfrescante come questo può portare chiarezza e calma in una casa frenetica. Quando viene utilizzato intorno alle finestre, Bright Skies attira la sensazione di aria fresca e migliora la luce naturale, creando l’illusione di uno spazio illimitato.
Il giallo aggiunge la giusta vitalità all’ambiente e ci aiuta a vivere positivamente. Gli interni creati con questo tono irradiano felicità, soprattutto se abbinati al Bright Skies
I toni del rosa pallido, rosso e arancione funzionano perfettamente insieme alla ventata di aria fresca di Dulux Color of the Year 2022, Bright Skies. Sono colori che stanno semplicemente bene insieme e possono rinfrescare qualsiasi spazio della tua casa, dal soggiorno più grande all’angolo più piccolo.
Se vuoi che la tua casa sia uno spazio rilassante in cui ricaricarti e sentirti ispirato, scegli il Colore dell’anno 2022 di Akzo Nobel, Bright Skies, e accostalo a sfumature più chiare. Insieme, queste tonalità morbide e ariose possono aiutarti a fuggire dalla quotidianità e regalare a una stanza un’atmosfera confortevole e consolante.
Le novità di Lodes, azienda veneziana specializzata nella produzione di lampade, presentate nella straordinaria cornice della Casa Fluida di Elledecor al Fuorisalone 2021.
Lampada Croma di Luca Nichetto per Lodes nella Casa Fluida- Credits PH Luca Privitera
Una cornice straordinaria ha accolto, in occasione del Fuorisalone 2021, le nuove collezioni di prestigiosi brand del design, oltre ad alcune icone del passato. Si tratta della mostra-installazione La Casa Fluida, allestita a palazzo Bovara, in Corso Venezia 51 a Milano da Elle Decor. Curata da Elisa Ossino Studio e Marco Bay, l’esposizione si sviluppa lungo un percorso di 11 ambienti indoor e outdoor, nei quali trovano posto arredi e complementi, tra i quali le novità presentate da Lodes.
Croma, la novità firmata da Luca Nichetto
Lodes ha contribuito all’allestimento con 6 prodotti del catalogo, tra i quali spicca a novità assoluta Croma. Disegnata da Luca Nichetto, Croma è una lampada da terra che si distingue per il rivoluzionario sistema di accensione e regolazione. Nessun interruttore a terra, ma un comodo anello posizionato a metà dello stelo. Croma è disponibile in in quattro finiture inedite: due effetti ombré metallizzati che virano dal verde al nero e dal bronzo al nichel. Si aggiungono due tonalità opache in bianco e nero impreziosite da una finitura texturizzata.
La nuova lampada ha illuminato l’ambiente Flexible Living della Casa Fluida, assieme ad altri prodotti Lodes. Troviamo Cima di Marco Dessí, JIM di Patrick Norguet, Aile e Easy Peasy di Luca Nichetto, e Puzzle Mega.
Credits PH Luca Privitera
Credits PH Luca Privitera
Aile di Luca Nichetto Cima di Marco Dessí Croma di Luca Nichetto Easy Peasy di Luca Nichetto JIM di Patrick Norguet Puzzle Mega
Presentata anche una versione rinnovata della collezione Random Solo di Chia-Ying Lee, che ora offre nuove finiture opache. Suggestivo lo chandelier composto da 56 unità di Random Solo nella sofisticata finitura bianca satinata, creato dai curatori nella reception. Random solo è disponibile in bianco, nero, grigio caldo e rosso.
Random Solo di Chia-Ying Lee
Lodes, tradizione veneziana, design e tecnologia
Lodes si è affacciata a questa edizione della Milano Design Week dopo un’operazione di rebranding. Presente sul mercato dal 1950, l’azienda è nata dalla passione per il vetro di Angelo Tosetto, ed oggi è diretta dalla terza generazione. All’indiscusso bagaglio legato alla tradizione veneziana della lavorazione del vetro, si aggiungono la costante ricerca tecnologica e le collaborazioni con designer di fama internazionale. Lodes era presente anche nei padiglioni del supersalone in fieramilano a Rho.
La cucina, quella stanza apparentemente pulita e ordinata, ma che quando vai ad aprire gli sportelli dei pensili rischi ogni volta di perdere il naso perchè un barattolo ti cade addosso. Da oggi questa cosa non succederà più, perché sono qui per spiegarti, con un metodo infallibile, come organizzare la cucina in autonomia e trovare immediatamente ciò che cerchi, senza avere più caos e disordine all’interno dei vani chiusi della cucina.
Lo sapevi che quando ho progettato la mia cucina, mi sono messa a disegnare tutti gli spazi interni dei vani per studiare la disposizione di stoviglie, pentolame e utensili? Pensa che custodisco ancora quei disegni! Ogni tanto ci penso mi dico: “mamma mia se ero fuori, come ero maniacale!” E invece col senno di poi sono felice e soddisfatta di averlo fatto, perchè tutt’ora, dopo 11 anni, trovo che la mia cucina sia funzionale e ben organizzata. Ci tengo che sia tutto preciso e organizzato in fase di progettazione, sia per essere più sicura delle scelte fatte, ma anche per evitare inconvenienti.
Ora non ti dico di fare come me, cioè se vuoi farlo non mi offendo, ma oggi voglio spiegarti un metodo più pratico per poter organizzare la cucina e trovare subito ciò che cerchi.
Quanto è bella la sensazione che si prova quando si cerca qualcosa e la si trova subito, vero? Col mio metodo ti insegnerò a eliminare tutto ciò che non serve e trovare un posto a tutto ciò che rimane. Quando ogni cosa è al suo posto è molto più facile trovarla quando la si cerca. Inoltre, siccome anche l’occhio vuole la sua parte, ti aiuterò ad ottenere una dispensa visivamente piacevole e soprattutto ben organizzata. L’ordine visivo aiuta ancor di più a cercare e trovare immediatamente le cose. Uno spazio ben organizzato e ordinato dona serenità e soprattutto fa guadagnare tempo e spazio.
Ti illustro il metodo SSO per organizzare la cucina: svuota, seleziona e poi organizza
Mi hai già sentito parlare di questo metodo, ne ho parlato infatti quando ho trattato il tema dell’organizzazione dell’armadio. Questo è un metodo che puoi applicare in tutta la casa, è sufficiente suddividere idealmente la casa per categorie e procedere con l’attuazione del metodo SSO per una categoria alla volta.
Ma torniamo alla nostra cucina. È importante sapere, ma probabilmente lo sai già, che tutti gli oggetti della cucina appartengono a diverse categorie e sono all’incirca queste:
Potremmo procedere per una categoria alla volta, ma mettiamo il caso che tu voglia riorganizzare tutta la cucina, perchè non ne sei pienamente soddisfatta. E hai dubbi proprio sulla destinazione di certe categorie di oggetti rispetto a tutta la cucina. Azzera la mente e non pensare a come sei sempre stata abituata a fare, segui il metodo SSO e procedi step by step.
SVUOTA
Svuota, completamente, tutti i vani della cucina e appoggia tutto sul tavolo e mentre lo fai suddividi già gli oggetti e alimenti per categoria. Mi raccomando a non tralasciare nulla, questo esercizio serve per prendere consapevolezza di quante cose si hanno e soprattutto quante cose sono inutilizzate, scadute, inutili o addirittura doppie.
SELEZIONA
È necessario fare decluttering, perchè sicuramente nella tua cucina c’è qualcosa di inutilizzato, rotto o scaduto. Per aiutarti a fare decluttering aiutati con questo trucchetto.
Per ogni singolo oggetto che ti trovi davanti, poniti cinque domande:
1. lo utilizzo frequentemente?
2. non ho nient’altro di simile che svolge la sua funzione?
3. è in buono stato, non scaduto e funzionale al suo scopo?
4. se si rompesse o lo perdessi, lo ricomprerei?
5. mi emoziona quando lo tengo in mano?
Se hai risposto sì ad almeno tre di queste domande, significa che quell’oggetto è da conservare. Tutto il resto è da eliminare. Il che non significa necessariamente buttare: se l’oggetto è in buono stato, puoi valutare di venderlo online, oppure di regalarlo a chi possa averne bisogno. Concentrati su ciò che è da conservare e non su ciò che è da eliminare.
ORGANIZZA
Solo dopo aver deciso cosa tenere, bisogna assegnare una collocazione ad ogni categoria di oggetti. È indispensabile che ogni cosa sia al suo posto, questo è il segreto per trovare subito ciò che si cerca.
Dovresti già avere sul tavolo più o meno tutto diviso per categoria, osserva il volume che ingombra ogni categoria.
Qual’è la categoria che ha bisogno di più spazio secondo te?
Quale categoria deve trovarsi vicino ai fornelli per essere comoda mentre cucini?
Quali sono gli alimenti che devono essere facilmente accessibili da tutta la famiglia?
Quale categoria non utilizzi tutti i giorni e quindi potresti pensare di riporre nei piani più alti?
Cosa desideri tenere a vista sul pianale della cucina?
Poniti tutte queste domande e aiutati con le risposte per studiare la collocazione ideale di ogni categoria, in base alle tue esigenze e quelle della tua famiglia. Definisci la posizione di ogni categoria e, perchè no, anche di ogni singolo oggetto.
Devi sapere che ci sono dei trucchetti per rendere la dispensa e i vani chiusi della cucina, ancor più organizzati ed esteticamente gradevoli. Ecco che vengono in nostro soccorso gli organizer. Avere contenitori tutti uguali o molto simili, tra loro ci consente di ottenere un aspetto ancor più pulito e organizzato. Ti suggerisco inoltre di utilizzare etichette adesive per identificare meglio il contenuto di scatole e contenitori. Organizer e etichette uguali contribuiscono a rendere tutto molto organizzato, anche per il resto della famiglia che ne usufruisce. Le etichette possono essere realizzate con l’etichettatrice oppure con dei washi tape e un pennarellino indelebile per scriverci sopra. Quest’ultimo è il metodo che utilizzo io, i washi tape sono molto facili da rimuovere e da sostituire in caso di cambio di contenuto.
Ti mostro qualche organizer utile che potrebbe esserti d’aiuto per quando andrai ad organizzare la cucina.
Questo è l’organizer più conosciuto, tant’è che molte aziende di cucine lo danno in dotazione con la cucina stessa. È un inserto che si appoggia all’interno del cassetto e si incastra perfettamente, ti permette di tenere divisi i diversi utensili da cucina e fare in modo che non si mescolino tra loro durante l’apertura e la chiusura del cassetto.
Personalmente preferisco quelli in vetro perchè sono più igienici e anche più belli. Sono più costosi ma fidati che ne vale la pena.
In questi puoi riporre ad esempio la pasta, il riso, i legumi secchi, il sale, lo zucchero e il caffè. Anche io all’inizio ero un pò scettica sull’aprire tutte le confezioni degli alimenti confezionati, ma quando ti troverai con la dispensa organizzata e funzionale, vedrai che non vorrai mai tornare indietro.
Questi accessori ti permettono di sfruttare al massimo lo spazio in altezza. Posizionato all’interno di un vano della cucina ti permette di suddividere in 2 l’altezza e avere così un doppio ripiano di appoggio.
Un accessorio davvero intelligente che ti permette di tenere ben organizzati i coperchi di pentole e padelle. I coperchi hanno una forma un pò difficile da riporre perché non sono impilabili e con questo accessorio i coperchi sono posizionati in verticale l’uno a fianco all’altro.
Questi sono solo alcuni esempi ma in commercio esistono tante varietà di organizer per organizzare la cucina. Se desideri altre idee e ispirazioni ti lascio qui la mia shopping list di Amazon, qui troverai cose che già ho acquistato, più le cose che vorrei.
Ora che hai scelto in quale vano riporre ogni categoria di oggetti e gli organizer da inserire, poi iniziare a riempire la tua cucina. Buon lavoro!
So che non è facile iniziare e anzi è forse più facile lasciarsi prendere dallo sconforto, ma focalizzati sull’obiettivo finale, pensa a quanto sarà bella e organizzata la tua cucina, pensa a quanto sarà piacevole trovare immediatamente ciò che cerchi.
Fammi sapere se questo articolo ti è stato utile e se c’è qualcosa che non è chiaro o che vorresti approfondire. Ti aspetto qui sotto nei commenti.
Colori interni casa: trovarli non è semplice. In questo post ti do una mano a definire degli schemi senza tempo, per ogni stile e ambiente.
Colori per gli interni di casa: quali dovresti scegliere per la tua?
Sembra una domanda banale, in fondo trovare dei colori per casa è un’azione anche futile, potresti pensare.
Non è così: i colori hanno una profonda influenza su di noi, perché ci riportano alla mente ricordi di infanzia, ricordi felici o tristi. Se il rosso per te può essere troppo esagerato in casa, per qualcun altro potrebbe essere fonte di calma.
Oggi voglio cercare di darti una mano facendoti vedere come poter utilizzare uno schema colori in casa e proponendotene qualcuno pronto da usare.
Cominciamo.
Colori interni casa: da quali elementi partire e come dosare le tonalità
Partiamo dalle basi: come determino i colori da usare?
Ci sono diversi metodi, ma il mio preferito rimane partire dal pavimento che hai in casa. Di solito scatto una foto al pavimento e mi aiuto con programmi tipo coolors o colormind per trovare il colore dominante.
Una volta trovato il colore dominante del pavimento, lo uso per creare degli schemi colore da poter usare in casa. Nella maggior parte dei casi si tratta di schemi colore complementari, perché sono quelli che creano maggior contrasto in un ambiente e permettono di alternare le varie tonalità tra le stanze di casa.
Una volta che hai lo schema colore come lo gestisci nei tuoi spazi?
Una delle regole più usate e diffuse è quella del 60-30-10. In pratica secondo questa regola bisognerebbe utilizzare il colore più importante del nostro schema per il 60% dello spazio (quindi pareti e grandi arredi come divani e armadi), il 30% dello spazio (quindi tende, tavolini caffé, piccoli arredi…) dovrebbe essere con il secondo colore più importante dello schema e il 10% (i piccoli accessori come cuscini e vasi) con l’ultimo colore dello schema.
Di solito io creo schemi a 5 colori, quindi capita spesso che il 60% e il 30% sia diviso in due tonalità, ma non è un problema, anzi. Avere più colori ti permetterà di creare più profondità nello spazio così come di avere più libertà nel girare le proporzioni dei colori nelle diverse stanze.
Qui puoi vedere un paio di immagini reali di interni con la proporzione 60-30-10 applicata alla palette scelta per l’ambiente in questione. Anche in questi casi ho evidenziato 5 colori e il modo in cui sono stati dosati nella stanza.
Idee pittura casa. Strumenti e idee utili per affinare la tua ricerca
A questo punto però potrebbe esserci ancora dell’indecisione e dei dubbi (più che leciti). Perché i colori su schermo sono completamente differenti dalla realtà. I pigmenti che si usano per le vernici hanno una resa diversa da quelli che vedi sul PC anche grazie alla luce (naturale o artificiale) che li colpisce durante la giornata.
L’ideale sarebbe avere dei campioni di vernice da provare sulle pareti, di modo che la luce naturale e artificiale ti faccia capire la resa, la luminosità e il modo in cui appare nell’ambiente. Non tutte le aziende danno la possibilità di comprare piccole tolle da 100ml di colore (lo fanno solo alcune aziende inglesi di vernici) e quindi non rimane che affidarsi alle classiche mazzette cartacee o ai campioni su carta in formato A5.
Non è male, perché almeno così hai una riproduzione più fedele del colore e lo puoi inserire in una moodboard così come portartelo in giro per negozi per accostarlo alle altre finiture.
Se vuoi avere un’idea tutto sommato realistica di come un colore apparirà sulle pareti di casa tua potresti utilizzare un simulatore colori per pareti. Ce ne sono un po’ di app da provare, come quello della Dulux, Paint Colour Visualizer. Puoi provare un loro colore su un’immagine di default oppure provarlo su una tua immagine. C’è Color Trainer di Chreon, così come ColorApp di Boero. A questo link di Living Corriere troverai un interessante articolo a proposito con tutti i link alle app.
Anche la Sikkens ha un app dedicata a questo. La puoi scaricare sullo smartphone e puoi sbizzarrirti a provare sulle pareti di casa tua la cartella colori Sikkens, estremamente ampia e con tantissime varianti colori.
Schemi colori senza tempo: la mia selezione per te
Passiamo ora al lato pratico della faccenda, cioè io che ti propongo degli schemi colore presi dalla realtà. In questo modo vedrai che si comportano con certi stili e come sono stati distribuiti a livello di quantità colore, materiali e texture ed effetti pittura.
Sì perché se hai deciso di usare il colore carta da zucchero con il malva ed il grigio perla, potresti valutare la possibilità di usare una pittura materica. Effetto calce, effetto cemento, spatolato o con decori di vario tipo e natura. Non devi per forza imbiancare tutte le pareti tinta unita di uno stesso colore, ma puoi alternarne un colore più chiaro e uno più scuro per evidenziare delle nicchie o degli elementi specifici della tua stanza.
Potresti aver bisogno di uno smalto, perché magari quel colore andrà in cucina o su una scala, quindi un posto ad alto traffico che avrà bisogno di essere pulito spesso.
Le palette che vedi in queste immagini si adattano bene a qualsiasi stanza di casa, con stili contemporanei, nordici, rustici ma anche industriali.
Trovi i riferimenti Ral o Hex, che puoi convertire in NCS a tua esigenza.
Prendi ispirazione da queste immagini per capire come potresti usarle nei tuoi ambienti, come cambiare il dosaggio dei colori più chiari e più scuri per ottenere di volta in volta un effetto diverso.
Colori interni casa: hai le idee più chiare?
Questo lungo ed intenso post ti dovrebbe aiutare a schiarirti le idee sul procedimento da seguire per fare chiarezza sui colori migliori per te e la tua casa. Il procedimento è più lungo e laborioso di quello che pensavi lo so, ma ti assicuro che ne vale la pena.
Fai pratica con un po’ di immagini di pavimenti ed interni che vedi e prova a sperimentare diversi tipi di schemi colore. Quale funziona meglio e quale no? Che emozioni ti suscitano?
Vedrai che con la pratica ti si affinerà anche l’occhio critico e ti sarà sempre più immediato pensare ad accostamenti colori.
Tu come hai scelto i colori di casa tua? Ti piacciono ancora? Ti aspetto nei commenti!
La fragranite, così come tutti i prodotti similari conosciuti con nomi commerciali diversi, è un materiale composito realizzato unendo insieme micro-particelle di granito con particolari resine acriliche resina acrilica. I lavelli di questo tipo devono il loro successo alla loro robustezza, al loro aspetto estetico, ma soprattutto la popolarità di questo prodotto tra i consumatori è dovuta alla sua ridotta manutenzione. Questo però non significa che non siano necessarie delle precauzioni.
Eseguite scrupolosamente le operazioni di pulizia descritte nell’articolo pulire il lavello in fragranite, ricordando che per la pulizia ordinaria del lavello non vanno impiegati mai detersivi aggressivi o abrasivi e soprattutto non vanno usate spugnette d’acciaio o di altro materiale fortemente abrasivo, meglio usare la spugnetta raccomandata dal costruttore.
Può capitare nonostante tutto che nell’uso quotidiano il vostro lavello possa macchiarsi o danneggiarsi al contatto con materiali e sostanze particolari. A seconda del danno è possibile intervenire in vari modi e risolvere il problema. Eccetto i casi irreversibili, nell’elencazione in basso troverete le diverse indicazioni che vi permetteranno di affrontare il danno.
Cibi fortemente coloranti
Succo di mirtilli o altri frutti rossi, curcuma, curry, paprika, tè, caffè, vino rosso, salsa di pomodoro ….
Acqua calda e un po’ di detersivo per i piatti.
Le macchie di alimenti colorati, sfregandole con una spugnetta intrisa di acqua calda e detersivo per i piatti, vanno via facilmente a patto di intervenire immediatamente.
Macchie d’inchiostro
Penne biro, inchiostro di china e a gel, ecoline e inchiostri colorati
Panno imbevuto con poco alcol.
Le macchie d’inchiostro vanno subito eliminate!
Macchie di vernice
Colori ad olio, smalti ad acqua e a solvente, vernici e resine di vario tipo …
Spatola in plastica e pasta per lavelli.
Tamponare con un panno asciutto cecando di assorbire quanta più vernice possibile, ma senza espandere la macchia. Lasciare che si secchino i residui e rimuoverli utilizzando una spatolina in plastica. Poi strofinare la parte con la pasta abrasiva della Franke utilizzando l’apposito tamponcino a corredo. Una buona alternativa è anche la pasta x di Smeg.
Purtroppo i danni causati da queste sostanze sono irrimediabili!
Bruciature superficiali
bruciature superficiali, come quelle provocate da una sigaretta appoggiata sul lavello, o una stoviglia calda ma non rovente.
Pasta per lavelli
Le macchie di bruciature superficiali causate possono essere eliminate utilizzando l’apposita pasta abrasiva della Franke
Bruciature profonde
Bruciature causate da pentole tolte dai fornelli e appoggiate sul lavello …
Non puoi fare niente.
Sul lavello in fragranite non vanno mai appoggiate pentole appena tolte dal fuoco, o altri corpi caldi oltre i 280°C, visto che il danno sarebbe irreparabile
Segni e striature
i danni causati dallo sfregamento di oggetti metallici, come posate e pentole …
Pasta per lavelli.
Durante il lavaggio di pentole e posate può capitare che queste possano rigare e segnare il lavello. In questi casi si può eliminare ogni traccia con la pasta abrasiva della Franke
Sostanze acide e ammoniaca.
Ammoniaca o prodotti che la contengano, acido muriatico, soda caustica e in generale tutti i prodotti acidi e alcalini usati per eliminare le ostruzioni ai tubi di scarico …
Non puoi fare niente.
Ammoniaca e tutti i prodotti acidi usati per eliminare le ostruzioni dei tubi di scarico, danneggiano il lavello seriamente!
Meglio sgorgare lo scarico con una miscela 1/1 di bicarbonato e sale grosso da versare nello scarico insieme a dell’aceto. Lasciate agire alcuni minuti prima di versarvi dell’acqua calda.
Macchie trascurate e particolarmente ostinate
Macchie di vario genere e aloni provocati nel tempo dal normale utilizzo
Gomma cancella macchie, o pasta pulente
Macchie trascurate e altre particolarmente ostinate provocate da sostanze varie possono essere rimosse con una gomma cancella macchie o con una pasta pulente a base di argilla ventilata e sapone vegetale.
Candeggine o sgrassatori aggressivi
Candeggine o sgrassatori aggressivi provocano aloni e macchie sui lavelli di colorazione scura
Non puoi fare nulla.
I danni provocati da candeggine, sgrassatori e detergenti aggressivi possono provocare (soprattutto su lavelli di colorazione scura) degli aloni impossibili da togliere.
Abrasioni e scalfitture
Danni causati dallo sfregamento di spugnette e spazzole metalliche, oggetti acuminati …
Pasta per lavelli.
I segni dovuti ad abrasioni e scalfitture superficiali si possono eliminare con la pasta abrasiva della Franke
Macchie di ruggine
Macchie provocate da oggetti metallici bagnati lasciati per molto tempo nel lavandino.
Detergenti con acido ossalico
Le macchie di ruggine sono particolarmente ostinate e per rimuoverle occorre ricorrere all’utilizzo di particolari detergenti a base di acido ossalico.
Ultimo aggiornamento 2021-09-14 / Link di affiliazione / Immagini da Amazon Product Advertising API
Eliminazione delle macchie ostinate.
Come detto già, ciò che rende difficile mantenere impeccabili i lavelli in fragranite è il calcare contenuto nell’acqua. Questo forma una patina che rende porosa la superficie del lavello rendendolo permeabile alle sostanze macchianti. Col tempo le macchie sono difficili da togliere. Se il vostro lavello e ridotto male non vi rimane che procedere con uno dei metodi descritti nell’articolo: Eliminare le macchie nel lavello in fragranite.
Il 30 settembre scade il termine per iscriversi al prestigioso concorso A’ Design Award. Ecco tutte le informazioni per presentare il tuo progetto.
Architetti, designer e creativi di tutto il mondo avete tempo fino al prossimo 30 settembre per partecipare all’edizione 2021-2022 del più influente concorso internazionale di design A’ Design Award.
Iscriversi è semplice, basta cliccare su questo link:
I risultati saranno resi noti il 15 Aprile 2022, e in qualità di media partner condivideremo su questo blog i progetti vincitori.
Cos’è l’A’ Design Award & Competition
Per chi di voi ancora non lo sapesse, l’A’ Design Award è uno più importanti premi internazionali di design, nato con lo scopo di premiare i migliori progetti, i migliori prodotti di design e, naturalmente, anche i servizi più innovativi.Il premio è organizzato da OMC Design Studios SRL, membro di ADI e ICSID, con sede nella splendida città di Como.
In fase di iscrizione è possibile scegliere fra più di 100 categorie, tra queste Good Industrial Design Award, Good Architecture Design Award, Good Product Design Award, Good Communication Design Award, Good Service Design Award, Good Fashion Design Award. Ogni categoria in gara ha specifiche istruzioni, una giuria dedicata e criteri di valutazione separati in modo tale che le domande attinenti alla specifica categoria siano valutate correttamente.
I vantaggi riservati ai vincitori del premio A’Design Award
L’obiettivo principale del concorso è quello di dare un aiuto concreto ai vincitori del premio, nel farsi pubblicità e nel promuovere i progetti a livello internazionale. Ma vediamo nel dettaglio quali sono i principali vantaggi:
Consulenza gratuita per ottimizzare la presentazione del tuo progetto
Download gratuito delle risorse per presentare in modo ottimale il tuo progetto
Certificato di partecipazione
Pubblicazione sull’Annuario
Certificazione che attesta la paternità dell’opera presentata
Trofeo del premio
Partecipazione alla Mostra
Inserimento nelle Graduatorie dei Designer e inclusione nelle Graduatorie Mondiali di Design
Pubblicazione garantita attraverso IDNNN e DXGN Networks a più di 100+ riviste tra cui Design Interviews & DM Design Magazine
Preparazione e distribuzione di comunicati stampa attraverso DesignPRWire
Pubblicità e visibilità attraverso la comunicazione DesignMedia
La giuria è composta da circa 211 membri, selezionati tra professionisti del design, accademici, imprenditori, giornalisti ed editori internazionali con un background ed un’esperienza tale da garantire una valutazione equa e autorevole. Per far parte della giuria i membri devono dimostrare di non avere alcun conflitto di interesse, come collaborazioni con aziende partecipanti, al fine di garantire un giudizio equo. Inoltre, la giuria dovrà seguire una metodologia specifica che l’organizzazione ha perfezionato dopo anni di studi.
Per maggiori informazioni sulla metodologia di valutazione clicca qui: giuria A’ Design Award
Posso scrivere articoli e rilasciare interviste, preparare caroselli sui social e volantini pubblicitari, cercare ogni parola possibile per esprimere al meglio il concetto, ma ci sono 3 domande sul riordino della casa che mi vengono sempre fatte.
Sono delle certezze, proprio come la fetta biscottata che cade dalla parte della marmellata, così le ho raccolte, per rispondere con sincerità e chiarezza, senza troppi fronzoli inutili.
1) Ma tu ringrazi i vestiti prima di eliminarli?
Risposta breve: assolutamente no.
Risposta articolata (che mi tirerà addosso lo sdegno delle estimatrici di Marie Kondo): il decluttering è fondamentale in ogni intervento di riordino, va fatto con delicatezza e cognizione di causa, analizzando tutti gli aspetti che influenzano le emozioni, l’utilizzo reale delle cose e lo spazio a disposizione.
Non credo minimamente che quel “rituale” apporti valore (né senso) a ciò che si sta facendo, anche se riconosco la grandissima strategia di marketing che c’è dietro.
Punto tutto sul pragmatismo, sull’ottimizzazione degli spazi e a dare valore agli oggetti per (per te) sono importanti.
Ah, già che ci sono, aggiungo: per me, col decluttering è importante imparare a selezionare con metodo, rispettando i tuoi tempi e i tuoi ritmi, perché è un’operazione emotivamente complicata, oltre che fisicamente faticosa.
Non mi importa eliminare tanto in poco tempo, la cosa fondamentale è che tu capisca quanto sia bello e arricchente contornarsi solo di quello che dà valore alla tua vita.
2) E se dopo una settimana dal riordino della casa torna il caos?
Tra le domande sul riordino della casa, questa è di sicuro la più insistente.
Investire tempo, soldi e fatica in un intervento di riordino della casa e veder vanificati gli sforzi dopo una settimana non piace a nessuno.
Il caos non torna dopo una settimana, ma…
Ma c’è un ma, che è giusto sottolineare.
Ti aiuto a organizzare lo spazio, ti insegno delle tecniche per sistemare al meglio le tue cose, ti aiuto a semplificare grazie a schemi (fisici e mentali) le tue operazioni di riordino quotidiano, ma ci vuole anche il tuo impegno.
Sarà tutto più veloce, più automatico e meno faticoso ma, come per tutte le cose, ci vuole sempre un po’ di cura e di attenzione.
Ti assicuro, però, che la soddisfazione che ti dà un ambiente armonioso ripaga e allevia di gran lunga il tuo impegno.
3) Se ho già un aiuto settimanale nel riordino della casa, perché chiamare una Professional Organizer?
Confesso che le prime volte che mi è stata fatta questa domanda un po’ ci rimanevo male, perché capivo che non era ben chiaro il mio ruolo e quello che comporta precisamente il io lavoro.
Col passare del tempo – e con l’esperienza- ho capito che questa non chiarezza poteva trasformarsi in un lavoro di squadra.
La persona che aiuta nelle faccende domestiche compie gesti di routine (lavare, stirare, pulire, rigovernare…), mentre io organizzo gli spazi, così da agevolare e snellire alcune operazioni.
Ti faccio alcuni semplici esempi, così da essere più chiara.
Se il tuo armadio è ben organizzato, con gli abiti posizionati in maniera intuitiva e secondo le tue esigenze, sarà molto più rapido sistemare dopo lo stiro (e anche per te trovare subito quello che cerchi ).
Se la cucina è ben organizzata, svuotare la lavastoviglie e riposizionare tutto quello che c’è al suo interno sarà più veloce.
Vale per ogni ambiente della casa, se ci pensi bene.
Non pensare che il mio lavoro da Professional Organizer sia una sovrapposizione a quello di chi ti aiuta nelle faccende domestiche, piuttosto vedilo come la base per operare poi sulla quotidianità in maniera più semplice e celere.
Altre domande?
Spero di aver risposto in maniera esaustiva alle domande sul riordino della casa.
Se avessi altri quesiti che ti frullano in testa, o dei dubbi e volessi saperne un po’ di più su quello che faccio e su come potrei aiutarti, contattami per una chiacchierata di 30 minuti.
Se invece pensi di avere bisogno di un corso che ti guidi a trovare le tecniche più adatte per fare da sola, prova a dare un’occhiata alle mie proposte
Iscriviti alla newsletter per riscoprire i processi di consapevolezza del riordino e del decluttering, sempre con una punta di ironia e friccicore (mica Freud, eh!). Ricevi subito il mio regalo di benvenuto, il codice sconto -10% che puoi usare sulle consulenze online.
Finalmente ecco pubblicata l’articolo che vi abbiamo annunciato tramite social.
Come nasce? Allora questa collaborazione nasce per caso ,mentre ero in giro sui social , ad un certo punto scopro il profilo di Miriam , lo sbircio ed ad un tratto leggo una descrizione che citava “collaborazioni” e così ho deciso di contattarla.
Dopo vari scambi di email , vi lascio leggere cosa ne è uscito fuori.
1-Ciao Miriam , benvenuta nel blog , ti va di presentarti?
Ciao, grazie per avermi accolta nel tuo blog. Certo! Io sono Miriam, una giovane blogger come te. Sono poi una studentessa, sto infatti terminando una magistrale in economia. Mi sto anche formando come editor, poiché vorrei fare dei libri la mia professione oltre che una passione. A proposito di libri, da due anni ho un mio piccolo spazio sul web, https://flussidincoscienza.org/, in cui consiglio letture e non solo. Essendo un blog di lifestyle, pubblico anche articoli più personali sui miei altri interessi (benessere, crescita personale, viaggi…). Sempre legato al mio blog ho una pagina su instagram (flussidiincoscienza).
2-Quando nasce la tua passione per la lettura?
Da bambina, per imitazione: mia madre leggeva molto e vedendola sempre con un libro tra le mani mi sono incuriosita. Ho iniziato a leggere libri adatti alla mia età e da lì ho continuato. Crescendo la lettura ha continuato a far parte della mia vita, anche se non in maniera sempre presente come adesso, non leggevo molti libri all’anno come faccio ora. Credo vada anche bene così, non conta la quantità dei libri letti per definirsi un lettore.
3-Perché scegli di parlarne apertamente sui social?
Non ho amici/amiche che amino leggere e questo un po’ mi dispiace, quindi a un certo punto ho deciso di trasformare il blog che avevo all’epoca in uno spazio per pubblicare i miei scritti e le mie letture, così da avere un confronto con persone con interessi simili.
4-Come nasce il tuo blog?
https://flussidincoscienza.org/ non è il mio primo blog. In precedenza ne avevo un altro in cui pubblicavo la mia sincera opinione sulle notizie che più mi colpivano. In seguito, senza neanche accorgermene ho iniziato a condividere anche opinioni relative ai libri che leggevo o le “poesie” che scrivevo, ecco che è nato flussi di incoscienza. Si chiama così proprio perché pubblicavo anche i miei scritti, veri e propri flussi di in(coscienza). Anche se oggi prevalgono più gli articoli dedicati ai libri e il lato lifestyle.
5-Qual è il tuo libro preferito e perché?
Questa è una domanda dove la risposta cambia ogni anno, perché trovo sempre un nuovo libro che finisce col colpirmi più di quelli precedenti. Al momento direi Norwegian Wood di Murakami, perché tratta tutta una serie di sentimenti non facili (amore, dolore, nostalgia ecc.) senza cadere mai nel banale. È un libro molto introspettivo, delicato e forte al tempo stesso, insomma è un po’ particolare, o lo si ama o lo si odia.
6-Oltre i libri qual è la tua passione?
Sono una grande amante degli animali, in particolare dei cani. Adoro la natura, infatti approfitto di ogni momento libero per fare una passeggiata in mezzo al verde. Anche la fotografia e la grafica sono due mie grandi passioni, anche se mi sono formata un po’ da autodidatta – e si vede.
Negli ultimi anni mi sono interessata alla crescita personale e al benessere psicofisico, che spesso trascuriamo.
Sono poi molto curiosa quindi un’altra mia passione è cogliere ogni occasione per imparare qualcosa di nuovo, che sia una nuova lingua, uno strumento musicale ecc.
Poi c’è la scrittura ma di questo parliamo nella prossima domanda.
7-Cosa significa per te scrivere?
Per me significa sfogarsi, in senso positivo. Lo trovo proprio terapeutico, è un modo per tirar fuori pensieri e idee e metterle su carta, liberando la testa.
Quando poi scrivo una storia, mi perdo in un altro mondo, creato da me. È un processo molto soddisfacente, è bello scrivere, fermarsi e rendersi conto di aver creato qualcosa.
8-Conosci il mondo del design? (se si , cosa ti affascina?)
Purtroppo sono abbastanza ignorante su questo mondo (tranne un po’ di graphic design), che però trovo molto affascinante. Faccio molto caso all’estetica dei luoghi che visito e gli oggetti che vedo. Quando mi trovo in un certo ambiente l’occhio vuole la sua parte. Guardo molto l’arredamento, i colori usati, le particolarità che possono esserci. Poi oltre a questo anche l’architettura riesce a catturarmi. Trovo che sia un vero talento (oltre che studio) creare un certo tipo di ambiente tenendo conto di tutti questi elementi equilibrandoli.
9-Penso di averti fatto tante domande peggio di un interrogatorio! Quindi vogliamo concludere raccontando un’esperienza che più ti ha segnato?
Questa è proprio una bella domanda. Essendo un’aspirante scrittrice, l’esperienza che più mi ha segnato è stata la stesura del mio primo manoscritto. Non mi sono resa conto di star scrivendo un possibile romanzo fin quando non mi sono resa conto di aver creato una città, dei personaggi e una storia. È stato un processo abbastanza lungo ma intrigante, molto spontaneo. In genere fatico a concentrarmi su qualcosa, finisco sempre col distrarmi vagando con la mente. È stata quindi un’esperienza perfetta per me: sono riuscita a concentrarmi vagando con la mente nelle mie idee!
Poi un’altra esperienza importante è nata col blog, la pagina instagram e le varie interazioni che si sono venute a creare con persone che prima non conoscevo. A tal proposito, grazie per quella che stiamo avendo noi in questo momento, con questa bella collaborazione in cui due mondi diversi (design e libri) hanno trovato un punto di incontro!
In conclusione , vorrei ringraziare Miriam per avermi dedicato del tempo e per aver scelto di collaborare con me.