Presentata nell’agosto 2018, la collezione 118 di Thonet GMBH oggi fa parte di una allegra famiglia allargata. Nata dal talento del designer tedesco Sebastian Herkner, la sedia 118 riunisce tutto il savoir faire e la tradizione bicentenaria di Thonet – qualche cenno storico sull’azienda in questo articolo-.
Il designer si è ispirato all’archetipico modello 214 di Thonet, riprendendo la seduta rivestita in canna d’India intrecciata e il telaio formato da un unico pezzo curvato. Inoltre, ha aderito pienamente al concetto su cui si fonda la produzione Thonet, ovvero ottenere la massima riduzione degli elementi che compongono una sedia.
La sedia 118 è ormai un’icona del design, elegante ma discreta, dal mood classico e contemporaneo al tempo stesso. Inoltre, il confort è assicurato dalla leggera inclinazione delle gambe posteriori e dallo schienale a conca. Realizzata in faggio naturale, è declinata nelle versioni laccata e mordenzata. Naturalmente, anche questa sedia, come tutte quelle del catalogo Thonet, sono realizzate artigianalmente all’interno della manifattura di FrankenbergEder (Germania).
I nuovi modelli della collezione 118
Durante la Design Week del 2019 Thonet presenta la nuova 118 Glossy, frutto di un restyling fresco ed accattivante. Ora la sedia 118 è disponibile nelle sei nuove tonalità nero profondo, blu scuro, rosso intenso, rosa antico contemporaneo, verde menta, e marrone scuro-viola.
La finitura lucida dona alla sedia un tocco chic, esaltandone la semplicità sofisticata. A tal proposito Sebastian Herkner afferma:
“La lacca incarna storia, cultura e stile; dà profondità all’oggetto”.
All’inizio del 2020 arriva la nuova versione pensata per il settore hospitality, ma adatta anche per l’ambiente domestico. Si tratta dello sgabello 118 H, declinato in due altezze – 65 e 75 cm – e disponibile con sedile sagomato, canna d’India intrecciata e versione imbottita. 118 H soddisfa le nuove tendenze che vedono il massiccio impiego di alti tavoli e banconi.
Nella primavera del 2021, infine, Thonet presenta il modello 118 F, nel quale compare un nuovo elemento, i braccioli. La 118 si trasforma da dining chair in lounge chair. Anche i braccioli sono realizzati in legno curvato, e sono caratterizzati da una superficie superiore leggermente bombata.
Un dettaglio di stile che caratterizza tutta la collezione è dato dalle gambe arrotondate nella parte posteriore, mentre sono diritte e con angoli leggermente smussati in quella anteriore. In pratica, la sezione delle gambe è una sorta di ferro di cavallo, che riprende così la forma della seduta.
Forse la collezione è finalmente completa, ma da alcune indiscrezioni si evince che un nuovo modello potrebbe comparire il 17 Gennaio 2022 in occasione di Imm Cologne. Nel frattempo, Stay Tuned!
Dainelli Studio firma Aria Hub, la nuova casa dello studente inaugurata nel quartiere Ortica a Milano, in Via Pitteri 7.
Aria Hub è un progetto di Cohousing realizzato in una delle aree più autentiche e vibranti della città, interessata da iniziative di riqualificazione spesso legate al mondo dell’arte e del design. La conclusione dei lavori, iniziati poco prima della pandemia e prolungati a causa dei vari lockdown, avviene in un momento di rinascita, di ripresa, aprendo letteralmente di nuovo le porte della città a giovani e studenti.
Aria Hub di Dainelli Studio – foto Carolina Gheri
La ristrutturazione ha coinvolto l’intera struttura, che si sviluppa in una palazzina dei primi del ‘900 su quattro livelli. Il primo ospita una lounge comune, con divani e tavolini dove studiare e chiacchierare, e la laundry areacondivisa tra gli ospiti. I piani superiori prevedono ciascuno due diversi appartamenti, per un totale di otto residenze con metrature e planimetrie differenti, capaci di ospitare da due a quattro studenti. A ribadire il forte legame con la città, ogni casa è stata nominata come una zona di Milano: Sempione, Cairoli, Isola, Gioia, Navigli, Brera, NoLo e Tortona.
Aria Hub di Dainelli Studio – foto Carolina Gheri
Il lavoro è partito con l’obiettivo di realizzare per i futuri ospiti delle abitazioni personali e personalizzabili, creando ambienti dalla forte valenza estetica, rispettando i vincoli di un progetto low-budget.
Aria Hub di Dainelli Studio – foto Carolina Gheri
La definizione degli spazi, guidata da un principio di essenzialità e funzionalità, scandisce aree strutturalmente simili con diversi colori, utilizzati per soffitti, arredi fissi e cucine. Il soffitto in particolare, verniciato con colori diversi per ciascuna stanza da letto e impreziosito da rosoni in gesso, rappresenta una delle cifre stilistiche che identificano il progetto.
Aria Hub di Dainelli Studio – foto Carolina Gheri
Le superfici, in un’ottica conservativa, vedono un mix tra pietre, parquet e piastrelle preesistenti dell’epoca, accanto alla nuova collezione di superfici ceramiche Monoscopio di Dainelli Studio per Ceramica Bardelli. Monoscopio è stata disegnata dal duo creativo per Aria Hub e poi lanciata come vera e propria novità del brand a settembre 2021.
Aria Hub di Dainelli Studio – foto Carolina Gheri
Anche per arredi e complementi, oggetti di modernariato e customizzazioni sono stati affiancati a icone del design fortemente riconoscibili, andando ad includere brand come Artemide, Flos, Hay, Kartell e Calligaris.
Aria Hub di Dainelli Studio – foto Carolina Gheri
Con Aria Hub, Dainelli Studio sviluppa un progetto di nuova collettività, con l’intento di contribuire alla valorizzazione di un quartiere in grande espansione come Ortica. La condivisione degli ambienti e la cura degli spazi comuni diventano una forma mentis, punto di partenza e punto di arrivo di un lavoro che ambisce a migliorare la vita delle persone non solo tra le mura domestiche ma anche al di fuori di esse.
La cameretta, una stanza piena di gioia ed energia positiva, come quella che i bimbi sanno portare e trasmettere alla famiglia. La cameretta è la stanza che subisce più evoluzioni in assoluto in confronto a qualsiasi altra stanza della casa. È bene quindi fare le valutazioni preventive necessarie, prima di rischiare di commettere errori. In questo articolo ti racconto tutto ciò che devi sapere prima di arredare la cameretta del tuo bimbo e soprattutto ti spiegherò come gestire le evoluzioni future della stanza stessa, tenendo in considerazione le fasi di crescita del tuo bimbo.
Chi non ama immaginare e arredare la cameretta in occasione dell’arrivo di un bebè? L’arrivo di un neonato è sempre una gioia e anche preparare, organizzare e arredare i suoi spazi lo deve essere. Molti di noi sognano questo momento, ma allo stesso tempo molti di noi potrebbero essere presi dal panico perché vorrebbero realizzare una stanza da sogno e invece hanno paura di sbagliare e di non esserne capaci.
Vediamo insieme come studiare la disposizione degli arredi della cameretta
Studiare ed esaminare le fasi evolutive del bambino aiuta sicuramente a capire quali sono gli elementi fondamentali della cameretta e come devono essere modificati in base alla sua fase di crescita. Come ti dicevo poco fa, la cameretta è la stanza che subisce più trasformazioni di tutte le altre. I figli crescono e le loro esigenze cambiano, di conseguenza è necessario modificare di pari passo la tipologia degli arredi. In generale questa stanza si modificherà almeno due volte nell’arco della sua esistenza, senza considerare l’arrivo di eventuali fratelli o sorelle.
Immaginiamo la cameretta divisa idealmente per aree tematiche, questa operazione ci aiuta a definire ciò che veramente occorre per arredare la cameretta del tuo bimbo. Iniziamo dalla fascia di età o-6 anni per poi passare a quella successiva 7-18 anni.
Bimbo 0-6 anni
Un neonato fino all’età scolare ha bisogno di queste 5 principali zone all’interno della sua stanza:
ZONA LETTINO
Scegli un lettino adatto all’età del bimbo, queste sono le principali tipologie:
culla 50×90 cm (età 0-6 mesi)
lettino con sponde 60×120 cm (età 0-3 anni)
lettino montessoriano 70/90×140/190 cm (età 0-3 anni)
lettino baby con mini sponda (quelli di Ikea) 70×160 cm (età: 3-7 anni)
Sia per la culla che per il lettino con sponde, ti consiglio di scegliere un modello ad altezza regolabile per poter posizionare il materassino a un livello più adatto a te, evitando fastidiosi mal di schiena.
Culla 50×90 (età 0-6 mesi)
Lettino con sponde 60×120 (età 0-3 anni)
Lettino montessoriano 70/90×140/190 cm (età 0-3 anni)
Lettino baby con mini sponda (quelli di Ikea) 70×160 cm (età: 3-7 anni)
ZONA ARMADIO
Non è necessario che l’armadio sia enorme, è sufficiente un modulo di larghezza di 100 cm, ben organizzato. Meno arredi ci sono e meglio è: devono essere essenziali e lasciare lo spazio necessario per vivere la cameretta.
ZONA CAMBIO PANNOLINO
Se non hai la possibilità di posizionare il fasciatoio in bagno allora devi prevedere nella cameretta uno spazio adibito al cambio del pannolino. Una zona composta da un fasciatoio e da tutti gli accessori necessari, come un piccolo pattume per i pannolini, un ripiano o mensola facilmente accessibile in cui riporre tutto il necessario per il cambio: creme, asciugamani, pannolini, salviette, ecc…
ZONA ALLATTAMENTO
Crea un angolo per l’allattamento con una graziosa poltrona. Sarà comoda anche per le letture serali al tuo bambino. Se lo spazio lo consente, posiziona un tavolino a lato della poltrona, sarà ottimo per appoggiare il biberon e i libri che state leggendo. Correda questo piccolo angolo accogliente con una lampada decorativa, da parete o da tavolo, con luce bianca e soffusa.
ZONA GIOCO
Immagina di essere nei panni di tuo figlio, mettiti in ginocchio e guardati intorno. Tutto ciò che non è raggiungibile per te, non lo sarà per lui. Per giochi e i libri, scegli mobili e scaffalature di un’altezza accessibile. Per tuo figlio sarà molto più facile e gratificante raggiungere, utilizzare e riporre i giocattoli in autonomia. Creare uno spazio funzionale ad hoc lo farà sentire responsabile e accrescerà la sua autostima. Questo è il principio del metodo educativo Montessoriano, che personalmente appoggio e stimo molto.
Organizza le scaffalature a vani aperti con ceste o vassoi che spronano tuo figlio a tenere la stanza organizzata e in ordine. Ogni contenitore deve contenere una sola tipologia di giocattoli (esempi di tipologie: bambole, costruzioni, giochi in legno, vestiti per travestimenti): questo permetterà al bambino di usufruirne e di riporli al suo posto quando avrà finito di giocarci.
Ragazzo 7-18
Appena tuo figlio inizierà la scuola non sentirà più la necessità di utilizzare certi giochi e soprattutto avrà bisogno di una comoda scrivania su cui fare i compiti e coltivare hobby e passioni. Vediamo insieme quali sono le zone ideali della “nuova” stanza, per scoprire poi successivamente come arredare la cameretta del tuo bimbo tenendo in considerazione le giuste valutazioni.
ZONA LETTO
Scegli il letto che preferisci tra:
letto singolo 80×200 cm
letto da una piazza e mezzo 120×200 cm
letto alla francese 140×200 cm
Letto singolo 80×200 cm
Letto da una piazza e mezzo 120×200 cm
Letto alla francese 140×200 cm
ZONA ARMADIO
Non è necessario avere un armadio grande ma piuttosto un armadio ben organizzato e attrezzato con accessori interni che consentano di sfruttare bene lo spazio a disposizione. Gli adolescenti amano spesso guardarsi allo specchio, quindi non dimenticarti di arredare la stanza con una specchiera, ad esempio vicino alla zona armadio, facilmente accessibile quando si vetritrà per prepararsi a uscire.
ZONA STUDIO
La scrivania è un arredo necessario dai 6-7 anni in su. Quando tuo figlio inizierà ad andare a scuola, sentirà l’esigenza di avere uno spazio tutto suo per fare i compiti. Uno spazio ben organizzato con tutti gli accessori di cancelleria preferiti. La misura minima di una scrivania funzionale è di 75×120 centimetri. Scegli una seduta comoda, ergonomica, in linea con lo stile della camera.
Aggiungi sulla scrivania una bella lampada da tavolo con luce direzionabile. Se la scrivania non ha uno o più cassetti integrati, allora è bene scegliere una piccola cassettiera da posizionare vicino alla scrivania, per riporre fogli, block-notes e altri materiali utili per la scuola.
Decora la parete adiacente alla scrivania con una lavagnetta o una rastrelliera per appendere fotografie o post-it. In alternativa puoi scegliere un paio di mensole per contenere oggetti, soprammobili, souvenir, fumetti e piccoli giocattoli.
Infine è necessaria una bella scaffalatura per riporre libri scolastici, libri per il tempo libero e giochi di società.
Come modificare la disposizione degli arredi della stanza in funzione delle fasi di crescita di tuo figlio?
Quando si progetta una cameretta suggerisco di tenere in considerazione le trasformazioni che subisce la stanza, in modo da essere più preparati, sia psicologicamente che economicamente. Quindi tieni in considerazione fin da subito la disposizione degli arredi necessari attualmente, ma anche di quelli che subentreranno in futuro. Vedrai, sarà molto più facile fare le giuste valutazioni e migliori scelte.
Abbiamo visto insieme le funzionalità principali che deve soddisfare la camera di tuo figlio in base alla sua fase di crescita. Ora confrontiamo le caratteristiche della camera 0-6 anni con quella della camera 7-18 anni e cerchiamo di capire quali zone andranno in sostituzione di altre e quali invece rimarranno invariate.
Valutando la conformazione della stanza, le singole zone tematiche si potrebbero trattare e modificare in questo modo:
ZONA LETTINO -> diventerà -> ZONA LETTO
ZONA ARMADI -> rimane invariata
ZONA GIOCO E ZONA CAMBIO PANNOLINO -> diventerà -> ZONA STUDIO
ZONA ALLATTAMENTO -> diventerà -> SPAZIO VUOTO (non è necessario riempire tutto lo spazio, tuo figlio quando sarà adolescente avrà bisogno di più spazio per muoversi e invitare amichetti nella sua stanza)
Ultima tips fondamentale per arredare la cameretta del tuo bimbo
QUALI COLORI SCEGLIERE?
Sconsiglio la scelta di colori troppo accesi e poco rilassanti. Personalmente non amo molto le camerette tutte rosa o azzurre. Ti suggerisco invece di prediligere i toni polverosi del verde, della carta da zucchero, del senape e del pesca. Funziona bene anche il bianco, purché sia caldo (tanto poi ci pensano i giocattoli a dare un po’ di vita, di colore e di calore).
In generale, se sceglierai arredi dalle tonalità neutre, sarà più facile in futuro modificare e rinnovare la cameretta in base ai gusti personali del suo fruitore principale, ovvero il tuo piccolo ragazzo. Quando sarà più grande, sentirà anche lui l’esigenza di esprimere la sua personalità ed è giusto che sia così.
Spero di essere riuscita a darti i giusti suggerimenti per arredare la cameretta del tuo bimbo e fammi sapere sei hai dubbi specifici relativi all’argomento, ti risponderò qui sotto nei commenti.
Le scatole per riordinare sono noiose? Non quando provengono dal marchio di design olandese DUTCH DESIGN e sono riciclabili al 100%!
Riordinare sarà più divertente e creativo grazie alle nuove scatole Dutch Design Storage Box, che conferiscono un significato completamente nuovo allo stoccaggio domestico.
Queste scatole portaoggetti non sono solo funzionali, ma attirano l’attenzione con i loro colori vivaci e pattern inusuali, trasformandosi in un accessorio pratico ed accattivante per rinnovare il look di qualsiasi stanza con attenzione all’ambiente: sono infatti realizzate in cartone ondulato di alta qualità, certificato FSC, interamente prodotto in Olanda, 100% riciclabile.
Le scatole portaoggetti Dutch Design sono disponibili in nove diverse stampe, dai motivi più classici e barocchi, a colorati disegni botanici fino ad eleganti stampe vintage, per accontentare tutti i gusti e gli stili.
Con una dimensione di 32 x 39,5 x 21 cm, si adattano perfettamente ad un armadio standard e possono essere infilate sotto il letto, ma grazie al loro appeal sono perfette anche in piena vista, per dare carattere e uno speciale twist a qualsiasi interno. Prezzo: 19,90 €.
Le scatole DUTCH DESIGN sono in vendita da Moroni Gomma a Milano, oppure online su www.moronigomma.it
Spazio alle zucche decorative, all’Erica dalle tante nuance, a bracieri e lampade a infrarossi
Il giardino può diventare un autentico angolo di paradiso, un’area esterna ricca di stile e carattere, capace di appagare appieno le aspettative e i gusti dei padroni di casa.
Poter godere del giardino perfetto non è un’impresa impossibile. Non sono sicuramente le dimensioni dello spazio a fare la differenza. A rendere il giardino il luogo ideale, dove passare ore liete in piena armonia con l’ambiente e gli ospiti, è il progetto d’insieme.
Meglio avere le idee chiare per evitare un inestetico coacervo di stili. Corretto puntare soprattutto sui dettagli dalla forte personalità, sugli oggetti che si integrano perfettamente all’ambiente come le fontane solari di Ecoworld-Shop.it, valutando soluzioni che privilegiano il bello senza rinunciare al comfort, che risultino originali ma con gusto.
Il giardino di tendenza, scopriamo i trend autunnali
Il trend di riferimento per i giardini quest’anno coinvolge da vicino colori e allegria anche nella versione autunnale.
Il giardino di tendenza è quello che sposa appieno la natura, e si rifà alle proposte di stagione. In autunno impera la zucca quindi sceglietela come decorazione. Dalle forme talvolta inconsuete allungate o attorcigliate, piccole o straordinariamente grandi, le zucche sono un ornamento estremamente interessante, che stimola la fantasia. Scegliamo di sfruttarne il colore intenso e caldo, e la proposta originale e creativa. Ideale collocare le più grandi per delimitare le aiuole, mentre le piccole ornamentali possono fare bella mostra di se in un cesto, oppure come centrotavola o magari per decorare una carriola di legno dal gusto retrò.
Lo spirito autunnale porta con se scelte a tema anche in fatto di piante e fiori, privilegiando le mille tinte dell’Erica, che è possibile trovare in natura nelle nuance che vanno dal rosa al viola al porpora. Non sono rare le fioriture bianche, bicolore o bronzo.
Non è un caso che lo stile degli interni delle nostre case prosegua in giardino, diventando una sorta di linea guida per realizzare un ambiente armonioso e appagante, ma soprattutto capace di ripercorrere e interpretare il gusto dei padroni di casa.
L’illuminazione adeguata fa tendenza
Un giardino di tendenza privilegia le scelte d’illuminotecnica, che lo rendono unico anche al calare del sole. L’idea è quella di puntare su un’illuminazione calibrata e diffusa in tutti gli angoli, grazie a un ampio numero di proposte che vanno dai faretti alle applique, dai lampioncini alle fontane solari, online se ne trovano di originali, passando inevitabilmente attraverso la scelta dei segnapassi a energia solare, perfetti per delimitare le aree di passaggio, lo spazio attorno alla piscina e il vialetto di accesso.
Per un giardino ricco di stile curate i dettagli
Piccolo o grande il giardino merita tante attenzioni e una cura smodata per i dettagli. Lo stile di un giardino si riconosce anche dalla scelta dei vasi dalle soluzioni più classiche e panciute in terracotta ai contenitori più moderni, dalle forme più squadrate ma straordinariamente eleganti.
Se lo spazio lo permette sistemate un set di mobili da giardino con un grande tavolo e uno o più divani, poltroncine e sgabelli, con cuscini rigorosamente coordinati. Fra le soluzioni di tendenza ad andare per la maggiore sono le proposte in legno massello, metallo, polyrattan o plastica, estremamente facili da pulire ma soprattutto resistenti alle intemperie.
Chi non rinuncia a godersi il giardino anche nel periodo autunnale può ancora sfruttare i set da esterno sino all’arrivo dei rigori dell’inverno, scegliendo di collocare lampade a infrarossi, che possono comodamente direzionare il calore, sistemare un braciere oppure un biocaminetto.
La cucina è la stanza dove la famiglia tende a passare la maggior parte del tempo quando è a casa. Dove si incontra per vivere i momenti conviviali come fare la colazione, pranzi, cene ogni giorno. Infatti è importante trovare la giusta armonia con le esigenze funzionali. Il piano snack è un elemento d’arredo molto utile soprattutto se si tratta di una piccola cucina. Qui di seguito parlo di come creare un piano snack in cucina con pochi elementi.
Diversi mesi fa ho arredato una casa a Torino dove la cucina era già presente ma si doveva adattare con le esigenze della nuova proprietaria. Si tratta di una cucina separata da zona giorno. Una stanza poco più di 9 mq con una cucina lineare su una parete. L’intenzione quindi è stato di utilizzare la parete di fronte per creare un piano snack. Tanti pensano al piano snack come una soluzione perfetta per un open space. Mentre non è soltanto perfetta per una cucina open ma si può avere un piano snack anche in una cucina separata. Nel mio progetto poi si tratta di uno spazio lungo e stretto quindi un piano snack è la soluzione migliore rispetto ad un classico tavolo.
Planimetria Cucina
Le scelte per fissare questo piano snack erano diverse come ad esempio fare un piano snack a sbalzo con delle staffe metalliche. Oppure usare delle staffe a forma triangolare per tenere su il piano snack. Ma la soluzione che abbiamo scelto è stato quello di utilizzare le gambe metalliche di The Hairpin leg co. Ho già parlato di queste gambe a forcina in questo articolo.
Come creare un piano snack in cucina in pochi semplici passi
Nell’arredare questa casa abbiamo speso il budget per altre stanze quindi ho dovuto trovare una soluzione bella ma con un budget limitato. Per questo motivo ho scartato anche un eventuale tavolo snack fatto su misura da un artigiano. Ho progettato questo piano snack in modo da poter realizzare in pochi semplici passi. Sono bastati le gambe a forcina che sono molto robuste, resistenti, solide e anche esteticamente belle di The Hairpin leg co e un piano in legno bambù che si abbina con il pavimento in bambù.
Scrivimi nei commenti cosa ne pensi di questa soluzione e se vuoi un aiuto per ottimizzare i tuoi spazi mandami una richiesta via Mail: saideh_shirangi@icloud.com
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I pavimenti in legno sono una delle forme più antiche utilizzate già nel 3000 a.C dagli egiziani. Con l’evolversi delle tecniche , la produzione diventa non più artigianale ma bensì industriale. Possiamo avere due tipologie di parquet : “multistrato” e “tradizionale”.
Fig.1
Analizziamo entrambe le tipologie ; allora il pavimento tradizionale è realizzato con tavole di legno massiccio , il cui spessore è circa 2cm. E’ una tipologia di legno che permette la verniciatura (una volta posato) , trattamento con olio o cera ed ottenere addirittura delle finiture lucide , satinate o opache.
Quando parliamo invece di pavimento in legno multistrato , ci riferiamo a quella tipologia , che come dice il nome stesso , presenta più strati di legno dei quali solo quello superiore è chiamato NOBILE , mentre il supporto è spesso un classico lamellare.
Di conseguenza , essendo composto da più strati , permette una stabilità maggiore rispetto al massello.
Ma approfondiamo il trattamento del legno multistrato , esso può essere sia pre-levigato che pre-verniciato , a differenza del parquet massello che può essere lavorato solo dopo la posa.
Fig.2
La posa del pavimento in legno si effettua secondo diverse modalità e composizioni decorative. La tavola viene inchiodata sui “magatelli” oppure viene direttamente incollata sul massetto in cemento o poggiato su sottili strati di materiale isolante. Abbiamo diversi tipi di composizioni decorative tra cui :
1) posa a spina di pesce .
2) posa a quadri o a rombo
Ma oltre questi due sopra citati , ci sono tanti altri modi di posare il parquet.
In conclusione , il colore del legno dipende dalla provenienza della materia prima ma può cambiare tonalità con il tempo a causa dell’ossidazione. Una proprietà importante è che funge da ottimo isolante sia elettrico che acustico.
Passiamo invece ad un’altra tipologia di pavimento , anch’essa molto antica , ovvero : la pavimentazione a mosaico.
Fig.3
Questa tipologia di pavimento nasce per garantire una maggiore resistenza al calpestio. Utilizzato già nella Grecia ellenistica , realizzato con piccoli ciottoli , esso è costituito da tessere in pasta di vetro o ceramica smaltata. Solamente nel III secolo , grazie ai romani saranno introdotte le tessere policrome. Con l’industrializzazione , la tecnica della posa in opera è stata accelerata creando dei pre-montaggi su pezzi di reti di diverso formato.
Le tessere in pasta di vetro permettono di avere una vastità di colorazioni , essere resistenti all’usura e agli acidi. Una proprietà interessante è che questo tipo di pasta non si scheggia al taglio ed è inalterabile nel tempo. Il loro riflesso alla luce è dovuto da sottili lamine di metallo inserite all’interno che non si ossidano perché protette dalla superficie vetrosa. Con l’evoluzione del mondo , sono nate nuove tecnologie tra cui i mosaici in “fotoceramica” , ovvero : le tessere vengono cotte nuovamente a 900°C dopo che i pigmenti fotografici vengono depositati in superficie. Il risultato è una longevità del pavimento dovuta alla doppia vetrificazione.
Infine , tra le due tipologie sopra indicate , è difficile scegliere ma voi quale preferite?
Per tutti gli amanti del verde, scopriamo le tendenze 2022 per le piante da appartamento, tra new entry e grandi classici, vincono gli esemplari dalle dimensioni generose.
L’autunno è arrivato e, per chi coltiva le piante da appartamento è il momento di mettere la riparo gli esemplari che hanno passato l’estate all’aperto. A volte può succedere che alcune piante abbiano sofferto il caldo eccessivo, e dunque vanno sostituite. Lo sapevate che anche per le piante esistono le tendenze che cambiano di anno in anno? I produttori, infatti, annunciano le tendenze proprio in questo periodo, proprio come avviene per arredi e colori. Dalla “pianta che prega” dalle striature rosa alla più instagrammabile “pianta dei soldi”, scopriamo le piante di cui non potrete fare a meno nel 2022.
Scenografiche e decorative, le piante da appartamento nel 2022 devono stupire
In linea generale le piante che andranno per la maggiore nel 2022 hanno come caratteristiche comuni le dimensioni generose, a volte davvero enormi, e l’aspetto scenografico. Foglie enormi e decorative, fusti e tronchi scultorei, portamento singolare. Si tratta per lo più di piante tropicali, che necessitano di abbondante umidità e di temperature miti per crescere correttamente. Collocatele in gruppi con esigenze omogenee, e aiutatevi con umidificatori o vasi a riserva d’acqua per mantenere il corretto tasso d’umidità. Badate che la temperatura non scenda mai sotto i 10-12°, nel caso le collochiate in locali non riscaldati, ed evitate la luce diretta del sole, perché potrebbe bruciare le foglie. E dopo i consigli, vediamo quali esemplari scegliere.
Le piante più trendy del 2022
Ed eccovi le regine del 2022, in rigoroso ordine alfabetico:
Alocasia Zebrina, meglio conosciuta come “orecchio di elefante”. Originaria del sud est asiatico, è dotata di grandi foglie a forma di cuore o a forma di freccia, con venature marcate. Una pianta che non passa certo inosservata, e che con il tempo avrà bisogno di molto spazio.
Calathea, meglio conosciuta come “la pianta che prega” per il fatto che, di notte, le sue foglie si alzano verso il cielo. Tra le varietà più gettonate, trovate la Calathea Lancifolia, caratterizzata da foglie allungate a forma di lancia, oppure la Calathea Zebrina, dalle foglie ovaleggianti. Le Calathee hanno foglie bellissime foglie vellutate e screziate, spesso viranti al viola nella parte inferiore. Se amate il rosa, allora scegliete la Calathea Ornata Sanderiana, dalle meravigliose striature rosa.
Calathea Lancifolia, Calathea Zebrina e Calathea Ornata Sanderiana
Ficus, un grande classico di cui è impossibile fare a meno. Nel 2022 i ficus da scegliere sono il grande classico di ritorno, ovvero il Ficus Robusta ( o ficus elastica), dalle foglie ovali spesse e resistenti, e il Ficus Lyrata, che può assumere la forma di un albero, dotato di foglie ondulate che ricordano la forma dell’omonimo strumento musicale.
Ficus Lyrata e Ficus Robusta
Licuala grandis, una pianta davvero mai vista negli interni. Si tratta di una palma elegante con le foglie a forma di ventaglio di un bel verde brillante. Con questo esemplare otterrete sicuramente l’effetto wow!
Pachira Aquatica, meglio conosciuta come “la pianta dei soldi”, è la più instagrammabile (scusate il brutto neologismo) in questo momento. Questo arbusto che in natura cresce in ambienti paludosi sviluppa una specie di tronco fatto con i rami intrecciati, molto scenografico. Le foglie a 5 lobi sono formano una fronda leggera di un bel verde brillante.
Strelitzia Nicolai, meglio conosciuta come Uccello del Paradiso gigante. Avete mai notato quei bellissimi fiori arancioni dalla forma a becco di uccello? Ecco, qui abbiamo l’esemplare per interni, dalle dimensioni generose e dal portamento elegante, con grosse foglie di un bel verde scuro.
Zamioculcas, meglio conosciuta come Zamia, è l’unica pianta grassa di questa selezione, in realtà una semi-grassa. visto che è dotata di foglioline. Ha lunghi steli carnosi verde scuro sui quali crescono foglie oblunghe disposte simmetricamente.
Lapitec presenta l’innovativo sistema di cottura celato sotto il piano in pietra sinterizzata e attivato da un cooking pad tecnologico. Grazie a Lapitec Chef, la zona cottura, quando spenta, torna ad essere un piano lavoro libero e sicuro per svolgere altre attività.
Dopo anni di ricerca e sviluppo, a integrazione della sua offerta, l’azienda presenta Lapitec Chef, un sistema di cottura completamente nascosto sotto il piano in pietra sinterizzata e attivato da un cooking pad tecnologico, coperto da brevetto e sviluppato per la parte elettrotermica in collaborazione con l’Università di Padova.
Il funzionamento di Lapitec Chef è semplice: posizionando l’apposito pad in silicone sul piano, si attivano i comandi touch che consentono l’accensione del sistema, da due o quattro fuochi. In assenza del pad, invece, il piano cottura a induzione e i relativi comandi risultano inattivi, sicuri e impossibili da accendere involontariamente. Il top resta quindi completamente libero, contraddistinto solo da un display e da piccole incisioni che enfatizzano la natura a tutta massa del materiale (privo di stampe digitali sulla superficie).
Lapitec Chef agevola le operazioni di pulizia e consente l’impiego del piano di lavoro per altre attività: dalla preparazione dei cibi e l’impiattamento, fino all’accoglienza di momenti conviviali. Lapitec, inoltre, non è poroso, è inassorbente e resistente agli agenti chimici; un supporto ideale in contesti kitchen, sia indoor sia outdoor.
Il cooking pad di Lapitec Chef, all’apparenza un normale tappetino in silicone, è in tutto e per tutto un elettrodomestico, dotato di sensori magnetici e di una serpentina nascosta. Compatibile con tutte le stoviglie da induzione e soprattutto lavabile in lavastoviglie, consente anche un funzionamento in modalità bridge e childlock.
Esteticamente ricercato e tecnologicamente avanzato, Lapitec Chef è infine compatibile con tutti i colori e le finiture della gamma Lapitec, sfruttando al meglio le potenzialità tecniche ed estetiche della pietra sinterizzata.
Professional organizer e lavoro, un racconto che non è una favola.
SCEGLI IL LAVORO CHE AMI E NON LAVORERAI NEPPURE UN GIORNO NELLA TUA VITA.
Signor Confucio, mi perdoni la franchezza, non vorrei risultare irriverente, ma glielo devo proprio dire: questo suo aforisma, per me, è una vera cazzata.
Glielo dico come persona che sa cosa vuol dire fare un lavoro che si detesta, alienante, fisicamente impegnativo e senza sbocchi professionali.
Avevo 19 anni, avevo appena finito le superiori, volevo avere un’indipendenza economica e sono andata a lavorare in fabbrica. Non ho scelto cosa fare, ho accettato la prima cosa che mi è stata offerta. Ho lavorato in catena di montaggio, in una ditta dolciaria, a turni. La mia prima busta paga, sudata, con ore di straordinario che mi permettessero di contribuire alle spese dei miei genitori e di togliermi qualche sfizio. Ci sono rimasta per 12 mesi.
Desideravo di più.
Ho trovato lavoro in un negozio, nel quale sono rimasta dieci anni. Sono cresciuta, lì, ho “scalato” livelli e acquisito competenze. Ho ottenuto un ruolo di responsabilità e l’ho portato avanti con dedizione e serietà.
Ma desideravo di più.
Sono stata assunta in un altro negozio. Nuova avventura, nuove aspettative, nuove prospettive e nuovo impegno. Ancora, per altri otto anni, perché non sono una che si stanca, né che si arrende. Quello che sognavo, però, il mio progetto, la mia idea, non era di continuare a stare lì.
Non mi bastava.
Professional organizer e lavoro
Ho lasciato tutto per trasformare il mio secondo lavoro, in quello primario, con tutte le incognite del caso. Non è stato semplice. È stata una scelta sofferta, ma era quella inevitabile. Probabilmente era quella destinata a essere.
Tutto questo luuuuuuuuuuuuuunghissimo preambolo, signor Confucio, per dire che non sono una che si accontenta, ma che mi adatto e non ho paura di fare fatica.
Come tante altre donne, mi sono fatta il culo con un lavoro faticoso e che lascia poco spazio all’ambizione.
Ho sacrificato la famiglia, per lavorare durante le feste (anche quando non mi spettava), a volte maltrattata dai clienti e con dei datori di lavori per i quali tutto era dovuto.
Ho creduto in me stessa e nel progetto che avevo in mente e ho deciso di provare a cambiare la mia vita.
Però, signor Confucio, se da una parte sono stata fortunata (?!) per aver avuto la forza e la capacità di svoltare, trasformando la mia passione nel mio lavoro, dall’altra le posso garantire che non ho mai smesso neanche un attimo di faticare, anzi.
Con passione, certo, ma lavoro.
Professional organizer e lavoro, una narrazione differente
E lavoro sodo. Fatico. Sudo. Mi fa male la schiena. Fatico. Sbaglio. E ricomincio. Ancora.
Sempre con la luce negli occhi e una visione che mi spinge ad andare avanti, anche quando tutto sembra essere contro. Però è ora di smetterla con questa narrazione romanzata delle cose, perché non sempre se puoi sognarlo puoi farlo.
Le variabili sono infinite e purtroppo la competenza o la correttezza sono tra le ultime a essere determinanti.
Caro signor Confucio, sono l’impegno, la fatica, la serietà e la perseveranza che fanno un professionista. E le tasse da pagare, i preventivi rifiutati, le ore a studiare e i conti che non sempre tornano. I riconoscimenti che arrivano, il passaparola tra chi ha usufruito dei miei servizi, le collaborazioni che nascono con altre professionalità, l’identità che non fa più fatica a manifestarsi.
Non c’è solo il posto al sole, c’è pure quello dannatamente in ombra, ma che guai a raccontare!
Caro signor Confucio, se si ama fare una cosa, ma non costa sacrificio farla (di qualsiasi tipo di sacrificio si voglia parlare), è solo un hobby, non un lavoro.
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