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5 Agosto 2025 / / Casa Poetica

Organizzare la lavanderia - Casa Poetica

Organizzare la lavanderia non significa solo “mettere in ordine”, ma ripensare uno spazio che troppo spesso viene vissuto come un angolo di servizio trascurato. So che nella vita quotidiana ci si entra quasi al volo: per lanciare una lavatrice, raccogliere i panni asciutti o cercare al volo un prodotto per una macchia imprevista. Ma è proprio per questo che vale la pena fermarsi un attimo e ragionare su come renderlo più funzionale, semplice e adatto a te. Si comincia sempre da un punto: capire cosa davvero ti serve.



Decluttering consapevole: serve davvero tutto quello che hai?

Ti invito a guardare dentro ogni mensola, mobiletto o cesto della lavanderia. Non per “riordinare”, ma per riflettere. Hai mai contato quanti flaconi di prodotti per il bucato possiedi? In molte case ce ne sono decine, ma alla fine si usano sempre gli stessi tre.

Ci lasciamo convincere da prodotti “specializzati” che promettono miracoli: il detersivo solo per il nero, quello per lo sport, quello per i lavaggi rapidi, quello per la lana, quello per la lavatrice stessa. Ma tutto questo moltiplica solo la confusione. Se un prodotto è complicato da usare, da dosare o da sistemare, forse non ti serve davvero.

Lo stesso vale per accessori e oggetti. Spazzole rotte, cestini deformati, mollette spaiate, panni in microfibra logori: si accumulano senza che te ne accorga. Liberartene non significa “fare spazio”, ma semplificare la tua routine. È una piccola rivoluzione silenziosa.



Dove metti i panni sporchi fa la differenza

Spesso ci si concentra su lavatrici e detersivi, ma si dimentica che la lavanderia inizia da dove lasci i panni sporchi.
Una cesta poco funzionale — troppo piccola, difficile da svuotare, fuori mano — rende tutto più disordinato ancora prima di iniziare.

Se puoi, ti consiglio di avere almeno due contenitori separati: uno per i chiari e uno per gli scuri. Oppure, se ti è comodo, una suddivisione per categoria (ad esempio: abbigliamento / biancheria / sport).
Non serve complicarsi la vita, ma creare una logica che ti faccia risparmiare passaggi quando prepari un carico.

Scegli ceste che siano facili da spostare (meglio con manici o ruote), arieggiate per evitare cattivi odori, e adatte allo spazio che hai. Anche il solo fatto di avere una cesta per ogni membro della famiglia — magari nel loro bagno o stanza — può aiutarti a tenere tutto sotto controllo con meno fatica.



Come organizzare la lavanderia in modo pratico e sensato

Anche se hai poco spazio, puoi organizzare la lavanderia in modo efficace. Il segreto è smettere di pensare “dove incastrare le cose” e iniziare a chiederti: com’è più facile per me usarle?

Un’idea semplice ma utilissima è quella di appoggiare una tavola in legno sopra lavatrice e asciugatrice affiancate. Così crei un piano dove piegare i panni, appoggiare i cestini o lavorare senza dover ogni volta cercare una superficie libera. Non serve un mobile su misura, basta trovare una tavola robusta e proporzionata.

Se lo spazio è più limitato, gioca in verticale: mensole leggere, ganci a parete, contenitori sospesi. Ma ricordati sempre che l’efficacia viene prima dell’estetica. Il vero ordine è quello che ti fa risparmiare gesti, tempo, fatica.



Stendere i panni senza sacrificare lo spazio

Lo stendino è uno degli elementi più invadenti della lavanderia. Sempre in mezzo, difficile da nascondere, spesso fisso anche quando non serve.
Se hai possibilità, valuta soluzioni alternative: stendini da parete che si richiudono, modelli a soffitto per sfruttare l’altezza o anche una semplice barra da fissare tra due mobili o pareti.

E se usi l’asciugatrice ma vuoi comunque stendere qualche capo delicato, organizza uno spazio preciso per farlo. Ti basta poco, ma ti cambia tutto: non dover ogni volta improvvisare ti alleggerisce la routine.



Organizzare la lavanderia non è fare scena

Te lo dico con sincerità: travasare i detersivi in barattoli trasparenti con etichette coordinate non è sinonimo di organizzazione.
Va bene se ti piace, ma organizzare la lavanderia vuol dire ben altro. Significa sapere dove si trova ogni cosa. Significa evitare doppioni, semplificare i passaggi, creare logiche d’uso comode per te. Non per chi guarda.

Io divido i prodotti per categoria e li tengo in vassoi facili da spostare. Uso etichette solo dove servono davvero. Il mio obiettivo è non perdere tempo e non sprecare energia mentale ogni volta che devo fare una lavatrice. Il resto è solo decorazione.



Dalla teoria alla pratica: posso aiutarti a riorganizzare i tuoi spazi

Se senti che è arrivato il momento di semplificare davvero la tua casa — a partire proprio dalla lavanderia — e vuoi uno spazio funzionale, adatto al tuo stile di vita e facile da mantenere nel tempo, posso aiutarti.

Scrivimi e iniziamo insieme un percorso personalizzato per riorganizzare in modo pratico e intelligente i tuoi spazi, lavanderia compresa.
Ti assicuro: non si tratta solo di ordine, ma di alleggerire le giornate.

Contattami!





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L’articolo Organizzare la lavanderia: consigli pratici per uno spazio funzionale proviene da Casa Poetica.

2 Agosto 2025 / / Case e Interni

Soluzioni salvaspazio e arredo colorato in un monolocale di 26 mq trasformato in bilocale

In città, soprattutto nei centri storici, ogni metro quadrato conta. Ma con una buona progettazione, anche un piccolo monolocale può trasformarsi in una casa funzionale e accogliente. È il caso di questo appartamento parigino di soli 26 mq, ristrutturato con intelligenza e carattere per ricavare una vera camera da letto, una zona giorno vivibile e una cucina attrezzata.

Il progetto, firmato dallo Studio Dallas, è un perfetto esempio di come si possa guadagnare in comfort e stile anche in pochi metri quadrati. Il punto di partenza? Un ambiente unico senza una precisa funzione e arredato con un semplice divano letto e un angolo cottura. Il punto di arrivo? Un mini bilocale con tanta luce naturale, una divisione originale degli spazi per avere la giusta privacy e un’atmosfera fresca e personale.

Parete divisoria originale che separa la zona notte in un piccolo appartamento di 26 mq

Una divisione creativa per creare una vera camera

Il cuore del progetto è la separazione, parziale ma ben studiata, tra la zona giorno e la camera da letto. È stata realizzata una parete in cartongesso “a scaletta”, ispirata all’architettura mediterranea e pensata per lasciare filtrare la luce pur garantendo privacy. Il risultato è una piccola camera con letto in nicchia, intima e funzionale, che non isola completamente, ma definisce chiaramente lo spazio notte. Un’ottima soluzione da copiare se si vuole evitare una parete chiusa, se non ci sono finestre o parametri urbanistici sufficienti.

Parete divisoria originale che separa la zona notte in un piccolo appartamento di 26 mq

Una palette calda e personale

La palette colori gioca un ruolo importante nella percezione degli spazi. Qui, il mix di color verderame, terracotta, rosa, verde, arancione e accenti oro/bronzo dona energia e carattere. Il risultato è un’atmosfera boho californiana, allegra e vibrante. La scelta di mobili anni ’50 e pezzi vintage rafforza questo mood personale, lontano da soluzioni standardizzate.

Zona giorno compatta e colorata con divano verde e dettagli in stile californiano

Soggiorno compatto ma connesso all’esterno

La zona giorno è ridotta all’essenziale, ma ben progettata. Il divano arrotondato verde è comodo e conviviale, mentre la grande vetrata apre lo spazio verso il balcone, annullando il confine tra interno ed esterno nelle giornate più belle. Anche in spazi ridotti, il dialogo con l’esterno fa la differenza.

Cucina piccola e completa con mobili bianchi e piano snack sotto la finestra

Cucina mini, comfort maxi

Un altro punto forte è la cucina, compatta ma completa: colonna frigo, lavastoviglie, piano di lavoro che prosegue sotto la finestra, per diventare bancone, ma anche scrivania se necessario. L’ergonomia è studiata con attenzione per garantire praticità, senza rinunciare allo stile. Anche qui, l’uso del bianco contribuisce ad amplificare la percezione dello spazio.

Ingresso decorato con pittura verde rame e comò vintage, che crea un collegamento accogliente tra l’esterno e il cuore dell’appartamento

Soluzione ingresso funzionale e con personalità

Prima della ristrutturazione, l’ingresso era anonimo e poco valorizzato. Ora è stato trasformato in un piccolo ambiente d’impatto grazie al colore verderame dipinto anche sul soffitto con una linea diagonale, che interrompe l’effetto corridoio e crea un filtro tra il mondo esterno e l’interno della casa. L’armadio esistente è stato mantenuto e integrato visivamente con il resto dell’arredo.

Piccolo bagno ristrutturato con vasca e piastrelle grigio cemento lucido

Il bagno: piccolo ma ben risolto

Infine, il bagno. Pur nei limiti di spazio, è stato ottimizzato con una vasca, piastrelle effetto cemento lucidato e soluzioni semplici ma intelligenti. La vasca è stata spostata per facilitare l’accesso al lavabo, senza rinunciare a comfort e funzionalità.

credit photo: Maude Artarit; source: cotemaison.fr

Consigli per creare un’atmosfera californiana chic:

1. Bianco e colori in contrasto
Scegli una palette solare: terracotta, verderame, rosa, arancio bruciato, viola e accenti verdi. Scaldano l’ambiente e donano subito carattere. 

2. Mobili vintage anni ‘50
Un tocco rétro Mid-Century rende lo spazio più vissuto e personale. Preferisci legni chiari, linee curve e tocchi metallici.

3. Mix materico
Abbina superfici lisce e ruvide: pareti in cartongesso, piastrelle effetto cemento, tessuti grezzi, pezzi artigianali e dettagli in metallo dorato.

4. Luce naturale protagonista
Evita tende pesanti. Sfrutta ogni apertura verso l’esterno e scegli divisori leggeri per far circolare la luce.

5. Arte e oggetti personali
Stampe colorate, fotografie e pezzi di design raccontano chi sei. L’atmosfera californiana è luminosa, fresca, rilassata, mai fredda o impersonale.

6. Fiori e tocchi green
Aggiungi fiori colorati e vegetazione da interno per un tocco naturale. Anche solo un paio di piante in un piccolo ambiente creano un mood easy e fresco.

 

Cosa possiamo imparare da questa ristrutturazione?

    • Usare quinte leggere e creative per dividere gli ambienti senza chiudere la luce.
    • Affidarsi al colore per definire l’identità di uno spazio.
    • Ottimizzare ogni angolo per ricavare contenimento e funzioni diverse.
    • Giocare con i mobili vintage per aggiungere personalità anche in spazi piccoli.
    • Curare l’ingresso come ambiente di collegamento, non solo di passaggio.

Questo appartamento parigino ci ricorda che anche 26 metri quadrati possono diventare una casa vera, bella da vivere e da mostrare.

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Anna e Marco – CASE E INTERNI

2 Agosto 2025 / / Casa Poetica

Decluttering e Cultura - Casa Poetica

Decluttering e Cultura sono più legati di quanto immaginiamo. La letteratura, con le sue storie di cambiamento, crescita e trasformazione, è piena di lezioni sul lasciare andare il superfluo per fare spazio a ciò che conta davvero.

Da personaggi che si liberano del passato a mondi in cui il caos prende il sopravvento, i libri ci offrono metafore potenti sull’importanza di un ambiente più semplice e armonioso. Vediamo insieme alcune opere iconiche che ci insegnano come fare decluttering, non solo nella casa, ma anche nella vita.



Decluttering e Cultura: l’arte della semplificazione nei libri

Nei romanzi, l’ordine e il disordine non sono mai solo una questione estetica. Sono lo specchio delle emozioni dei protagonisti, del loro stato d’animo e delle loro scelte. Se impariamo a leggere tra le righe, possiamo scoprire suggerimenti preziosi su come affrontare il caos e trovare il giusto equilibrio nei nostri spazi.

Ecco alcuni libri che ti faranno guardare il decluttering con occhi nuovi.

“Cime tempestose” – Emily Brontë

L’attaccamento al passato può essere una prigione

Heathcliff è un uomo ossessionato dai ricordi, incapace di lasciar andare il passato. La sua esistenza è intrappolata in luoghi e oggetti che rappresentano il suo dolore, rendendolo incapace di vivere il presente. Il romanzo di Emily Brontë è una storia di passioni, ma anche di quanto l’incapacità di lasciar andare possa diventare tossica.

La lezione: Gli oggetti legati ai ricordi non sono sempre un regalo, a volte sono una catena. Se circondarti di qualcosa ti fa sentire bloccata invece che ispirata, forse è il momento di lasciarlo andare.

“Anna Karenina” – Lev Tolstoj

Quando il disordine interiore si riflette nello spazio

Anna è intrappolata in una vita che non sente più sua, in un matrimonio che la soffoca e in un’esistenza disordinata sotto ogni punto di vista. La sua storia è il perfetto esempio di come il caos emotivo si rifletta nell’ambiente circostante.

La lezione: Se i tuoi spazi sono nel caos, forse è il momento di fermarti e capire cosa sta succedendo dentro di te. Riordinare non è solo una questione di oggetti, ma un modo per ritrovare chiarezza e controllo.

“Walden – Vita nei boschi” – Henry David Thoreau

Vivere con meno, ma meglio

Thoreau sceglie di vivere da solo nei boschi, in una casetta spartana, senza oggetti inutili. Il suo esperimento ci ricorda che accumulare cose non ci rende più felici, mentre l’essenzialità ci aiuta a concentrarci su ciò che è davvero importante.

La lezione: Non devi trasferirti in una capanna, ma puoi iniziare a chiederti: di cosa ho davvero bisogno? Eliminare il superfluo non è un sacrificio, ma un’opportunità.

“Piccole donne” – Louisa May Alcott

La semplicità è una ricchezza

Le sorelle March non hanno molto, ma ciò che hanno è scelto con amore e attenzione. La loro casa è accogliente e piena di vita, nonostante la semplicità. Qui non si tratta di eliminare, ma di dare valore a ciò che c’è.

La lezione: Il decluttering non è uno sport estremo. Non si tratta di eliminare tutto, ma di dare più valore a ciò che resta.

“Fahrenheit 451” – Ray Bradbury

Fare spazio per ciò che conta davvero

In un mondo in cui i libri vengono bruciati per impedire alle persone di pensare, il protagonista scopre che la conoscenza e la consapevolezza sono strumenti di libertà. Questa storia ci ricorda che non solo le nostre case, ma anche le nostre menti hanno bisogno di decluttering.

La lezione: Liberarsi dal superfluo è importante, ma anche ciò che scegli di tenere deve avere valore. Dai spazio a ciò che ti arricchisce, nella tua casa e nella tua vita.



Decluttering e Cultura: come applicare queste lezioni ai tuoi spazi

Se i libri ci insegnano qualcosa sul decluttering, è che si tratta di un processo che va oltre il semplice riordinare. È un modo per vivere meglio. Ecco alcuni spunti da applicare subito:

  • Lascia andare ciò che ti trattiene. Gli oggetti legati al passato non devono essere un peso. Se qualcosa ti fa sentire bloccata, liberatene.
  • Riordina per fare chiarezza mentale. Spazi in disordine spesso riflettono pensieri confusi.
  • Trova la tua essenzialità. Vivi con meno, ma scegli con cura, come insegna Walden.
  • Valorizza ciò che hai. Scegli oggetti che abbiano un senso, non solo per riempire lo spazio.
  • Fai decluttering anche nella tua mente. Elimina distrazioni inutili e dai spazio a ciò che ti arricchisce davvero.



Un esercizio per te: crea la tua libreria dell’essenziale

Decluttering e Cultura si incontrano nella capacità di dare significato agli oggetti che scegliamo di tenere. La tua libreria (o scaffale, o comodino) può diventare un simbolo di questo approccio.

  1. Svuota un ripiano della tua libreria o un piccolo spazio della tua casa. Guardalo vuoto per qualche secondo: il vuoto non è mancanza, ma possibilità.
  2. Ora scegli solo 5 libri che rappresentano chi sei oggi. Possono essere romanzi che ti hanno cambiato, saggi che hanno influenzato il tuo modo di pensare, libri che rileggi sempre.
  3. Osserva il resto. Se ci sono libri che non leggerai mai, che non ti hanno lasciato nulla o che appartengono a un periodo che non senti più tuo, forse è il momento di donarli o lasciarli andare.
  4. Applica lo stesso principio ad altri oggetti. Se funziona con i libri, perché non con gli abiti, la scrivania o la decorazione della casa?

Creare una libreria dell’essenziale è un esercizio semplice, ma potente: ti aiuta a vedere cosa conta davvero, eliminando il superfluo senza rimpianti.



Decluttering e Cultura: scrivi il prossimo capitolo della tua storia

Ogni libro racconta una storia, e anche la tua casa lo fa. È un racconto fatto di oggetti, spazi e scelte. Ma sei sicura che dica davvero chi sei oggi?

Se hai bisogno di un aiuto per riscrivere gli spazi intorno a te e renderli più armoniosi, contattami. Insieme possiamo creare un ambiente in cui sentirti davvero a casa.





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2 Agosto 2025 / / La Gatta Sul Tetto

La tua casa parla di te, è uno specchio delle tue emozioni e del tuo stato d’animo. Una chiave di lettura per capirci attraverso 4 indizi.

la tua casa

Il legame che abbiamo con l’ambiente che ci circonda, racconta molto di noi perché la casa è il nostro specchio e noi, di conseguenza, modifichiamo l’ambiente a seconda del nostro umore e dei nostri comportamenti.

L’energia della casa è un’estensione della nostra energia corporea: non solo potremmo dire che la nostra abitazione è un nido, un rifugio, ma un involucro del nostro Io, della nostra persona. Non è strano, infatti, sentirsi violati quando malauguratamente degli estranei si introducono in casa nostra, anche se noi non eravamo presenti al momento dello svolgimento dei fatti e quindi ne siamo usciti assolutamente incolumi.

Nei momenti di crisi, magari nei periodi un po’ bui, guardare e analizzare i nostri ambienti, può essere una chiave di lettura interessante per capirci meglio, per capire quali sono le cose che potremmo migliorare in noi, così che anche le nostre vite possano modificarsi; guardare la casa per capirsi. 

Quello che segue in questo articolo vuole essere considerato uno spunto di riflessione, in nessun modo può ritenersi una diagnosi o sostituirsi al lavoro di un professionista in ambito psicologico, terapeutico o medico.

Mancanza di zone relax

la tua casa

Non sapete in quante case manchi il divano o una poltrona comoda, un posto per rilassarsi nel momento in cui si torna a casa dal lavoro, quando chiudiamo fuori dalla porta lo stress del quotidiano.

A prescindere dallo spazio, è fondamentale progettare un posto per rilassarsi a fine giornata e no, il letto non sostituisce il divano o una poltrona, perché hanno due funzioni diverse. Se manca il divano potrebbe voler dire che siete persone che non riescono a rilassarsi, persone che decidono di essere sempre pronti, di stare sull’attenti.

Ma le nostre vite frenetiche necessitano di momenti di relax; è fondamentale alternare i momenti di stress con momenti di rilascio per non inficiare sul benessere psico-fisico della nostra persona. 

Ponete inoltre particolare attenzione al bagno: avere un bagno SPA in cui rilassarsi e prendersi cura di sé, fornito di candele, creme corpo, luci soffuse, sottolinea l’importanza che diamo a noi stessi, al dedicarci del tempo prezioso. 

Mancanza di decorazioni

la tua casa

Le decorazioni sono tutto ciò che fa di un’abitazione qualsiasi, una casa. Come un bracciale, una collana, degli orecchini abbinati a un outfit: in teoria non servono a nulla, in pratica sono una rappresentazione di noi, della nostra personalità, della nostra femminilità. Se mancano quindi decorazioni in casa vostra, forse tendete a prendervi troppo sul serio, pensate che tutto ciò che è decorativo sia solo un’inutile spesa. In realtà la casa è uno specchio e ci riflette, avere una decorazione, qualcosa che ci rappresenti, marca il nostro territorio, ci fa percepire quel luogo come il nostro luogo, quello a cui apparteniamo. 

Mancanza di foto personali

Foto nostre, di amici, di parenti, di persone a cui teniamo, vengono chiamati “regolatori di emozioni”. Il non avere foto esposte, può indicare distacco emotivo, paura di esprimere o di sentire le emozioni che il guardare quelle foto ci porterebbe.

la tua casa

Non dobbiamo creare una pinacoteca, ma esporre qualche foto che ritragga dei ricordi importanti per noi, ricordi di momenti felici . Aggiungere poche foto, un po’ alla volta, aiuterà ad aprirvi alle vostre emozioni, avvicinarvi a voi stessi e a ciò che provate. Non dovete metterle per forza in zone della casa frequentate dai vostri amici, potete averle in un punto privato, come ad esempio in camera da letto. 

Mancanza di colore e tendenza ai grigi

Il grigio, come tutti i colori può essere un ottimo alleato in alcuni momenti della vita, è chic sofisticato e glamour, se associato però ai colori giusti.

la tua casa

Il grigio è spesso scelto da persone che non si vogliono esporre, da persone che hanno paura di prendere decisioni, può essere scelto dopo una delusione d’amore.

Se scegliete il grigio probabilmente è un momento della vostra vita in cui ne avete bisogno ma fate in modo di alternarlo con qualche colore più vitale, che non faccia sembrare la vostra casa malinconica come un film in bianco e  nero: rischiate, nel tempo, di venire risucchiati da questa tristezza, di chiudervi a maggiormente nel periodo che state passando. Alternarlo al rosso, ad esempio, porterà energia, mentre il giallo aiuterà a sopperire la mancanza di luce.

Leggi gli altri articoli della rubrica Home Therapy

Se vuoi saperne di più di home therapy o di come puoi rinnovare la tua casa con un basso budget, visita il sito www.Sphomecoming.it e scrivimi nella sezione Contatti.

31 Luglio 2025 / / My happy place

Ristrutturare casa è un’occasione importante per migliorare comfort, efficienza e valore dell’immobile. È facile, tuttavia, commettere degli errori, vuoi per lo stress che porta con sé questa operazione, vuoi per gli imprevisti che tendono a capitare in corso d’opera.

Occorre dunque affrontare la situazione con una visione chiara e le opportune cautele, anche perché, diversamente, il rischio è di inficiare aspetti quali tempistiche, qualità e budget.

Oggi vi proponiamo alcuni consigli per la ristrutturazione che danno modo di iniziare al meglio questo percorso così importante, soffermandoci sul perché alcune persone preferiscono soluzioni di finanziamento a stati di avanzamento: un supporto particolarmente efficace in questo tipo di situazioni.

operai con progetto di ristrutturazione casa

progetto di ristrutturazione casa

Mai sottovalutare la scelta del finanziamento

Scegliere con attenzione il finanziamento si rivela essenziale, sia per coprire le spese del caso, sia per fare in modo di non richiedere una cifra superiore a quella che davvero occorre.

Alla luce di questo ragionamento sono sempre di più le persone che optano per un mutuo per ristrutturazione a stato di avanzamento dei lavori o più semplicemente SAL. Si tratta di una soluzione finanziaria che permette di ottenere il finanziamento in corso d’opera e dunque in relazione a come procedono i lavori.

Parliamo perciò di un finanziamento che non viene recepito tutto in una volta, ma in maniera graduale e dunque in più fasi, garantendo una gestione ottimale delle risorse finanziarie.

I mutui a SAL, oltre che per gli interventi di ristrutturazione sono adatti in caso di nuove costruzioni così come quando si acquista un immobile e occorre preventivare un intervento di questo tipo. Sono inoltre perfetti per le situazioni in cui si implementa la sostenibilità e si migliora la classe energetica di un immobile (tutte le informazioni sull’efficientamento energetico sono disponibili sul sito del Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica).

Attenzione alla scelta dell’impresa a cui si affidano i lavori

operaio che misura muro durante ristrutturazione

Scelta consapevole dell’impresa durante la ristrutturazione di casa

Uno degli aspetti più delicati da considerare quando si consegue la ristrutturazione di una casa è quello dell’impresa a cui si affidano i lavori.

Il consiglio è di diffidare di preventivi che risultano particolarmente bassi dal momento che spesso una cifra particolarmente conveniente cela una scarsa qualità dei materiali e tempi di esecuzione poco realistici.

L’ideale è rivolgersi a ditte che presentano una consolidata esperienza e reputazione, verificando le iscrizioni ai registri professionali e preferendo condizioni magari all’apparenza meno convenienti, ma più plausibili e fondate.

L’importanza di impostare un piano dettagliato dei lavori

Uno dei consigli per la ristrutturazione più importanti è quello di realizzare un piano accurato dei lavori.

La sua assenza provoca costi extra e ritardi importanti: parliamo infatti di uno strumento che permette di avere un piano operativo che si potrà certamente modificare in corso d’opera in base all’avanzamento dei lavori, ma che permette di definire con chiarezza le modifiche da approntare.

L’ideale è fare in modo che il piano risulti condiviso con i tecnici che detengono la responsabilità dei lavori, a fronte di un file digitale di pratica consultazione da aggiornare pedissequamente.

Occhio alle spese da anticipare

L’ultimo dei consigli per la ristrutturazione che ci sentiamo di darvi è quello di stare attenti alle spese iniziali da anticipare, dal momento che una volta conferiti tali costi sarà difficile tornare indietro.

Allo stesso tempo, è buona prassi preventivare un fondo di emergenza, da attivare in caso di necessità attraverso un finanziamento ad hoc come quello a SAL. In questo modo si ha una visione chiara tanto delle entrate quanto delle uscite, persino degli imprevisti, tutelandosi alla radice.

L’articolo Ristrutturazione casa: errori da evitare e scelta del finanziamento proviene da My Happy Place.

31 Luglio 2025 / / La Gatta Sul Tetto

Scopriamo le stufe a pellet di design, una soluzione economica e sostenibile per riscaldare la casa, con un occhio di riguardo all’estetica.

Stufe a pellet di design

Le stufe a pellet sono diventate molto più di un semplice sistema di riscaldamento: sono veri e propri elementi di design capaci di trasformare e valorizzare gli spazi domestici, unendo estetica raffinata, funzionalità avanzata e un profondo rispetto per l’ambiente. I modelli più avanzati si integrano perfettamente in ogni stile i arredo, dal contemporaneo al minimalista, dal classico al rustico.

Oltre a ciò , le stufe al pellet offrono un calore confortevole rispettando l’ambiente allo stesso tempo. Il calore è infatti generato attraverso la combustione del pellet, un materiale ricavato da segatura naturale essiccata. Si tratta di una fonte di energia rinnovabile, pulita ed efficiente per il riscaldamento sostenibile.

Perché scegliere una stufa a pellet di design 

Quando si sceglie una stufa a pellet, una delle domande più frequenti riguarda il suo inserimento nell’ambiente domestico. Le stufe di design non sono solo apparecchi per riscaldare, ma dei veri e propri elementi decorativi che possono valorizzare gli spazi, contribuendo a creare un ambiente caldo e accogliente.

Per gli amanti dello stile moderno, una stufa dalle linee geometriche pulite, realizzata in materiali come acciaio o vetro si fonderà armoniosamente nella stanza. Per mimetizzare l’apparecchio uno stratagemma è quello di dipingere la parete retrostante con lo stesso colore. Perfette le stufe a incasso, che oltre a non occupare molto spazio, si inseriscono perfettamente in ambienti ricercati e minimalisti.

In un contesto contemporaneo e un po’ eclettico, si può optare per modelli con forme e finiture ricercate, per esempio con inserti in legno e colori chiari. Potete valorizzarla creando un vero e proprio “retroscena” per la stufa utilizzando materiali come pietre, ciottoli, pannelli di legno o carta da parati.

Al contrario, Infine, per lo stile classico potete puntare su modelli con forme più morbide, oppure posizionare la stufa in una libreria a ponte, o persino creare una cappa per simulare l’aspetto di un camino. In ambienti più rustici o tradizionali, si potrebbe optare per modelli dal design un po’ retrò.

Le stufe a pellet sono una soluzione intelligente per riscaldare spazi di ogni dimensione, inclusi monolocali o appartamenti in città, grazie ai modelli salvaspazio dal design compatto. Ottime le stufe a sospensione, che si possono installare a parete. Nonostante le dimensioni ridotte, queste stufe scaldano in modo efficiente, distribuendo il calore in modo omogeneo grazie ai sistemi di ventilazione.

In ogni caso, consultate il manuale dell’apparecchio per rispettare tutte le distanze di sicurezza tra la stufa e gli oggetti circostanti.

Efficienza, funzionalità e sostenibilità: i vantaggi

Oltre ad adattarsi ad ogni stile d’arredo, le stufe a pellet di design offrono numerosi altri vantaggi. Si tratta di una soluzione di riscaldamento intelligente che rappresenta un investimento redditizio a lungo termine grazie ai numerosi vantaggi sia in termini di risparmio energetico che di sostenibilità ambientale. Ecco i principali benefici:

vantaggi per il risparmio energetico:

  • Elevata efficienza energetica: il pellet è un combustibile pulito ed efficiente, mentre le stufe migliorano le prestazioni e i risparmi, garantendo maggiore comfort con un minor consumo di combustibile. Alcuni modelli presentano scambiatori di calore alettati per una maggiore efficienza e un controllo intelligente della combustione che porta a maggiori risparmi.
  • Riduzione dei costi di riscaldamento: l’installazione di una stufa a pellet può ridurre i costi di riscaldamento fino al 70% rispetto ai sistemi tradizionali.
  • Installazione e manutenzione semplificate: sono facili da installare e richiedono una manutenzione ridotta.

Vantaggi per la sostenibilità:

  • Combustibile ecologico e rinnovabile: le stufe a pellet utilizzano la biomassa, in particolare i pellet (piccoli cilindri compatti fatti di segatura naturale essiccata senza additivi, ricavati principalmente dal legno di pino), come fonte di energia. 
  • Impatto ambientale ridotto: il pellet è un combustibile pulito che produce pochissima cenere rispetto alla legna. Le stufe a pellet sono ecologiche e hanno un basso impatto ambientale.
  • Emissioni ridotte: molte caldaie a pellet moderne hanno un’efficienza superiore al 90% e emissioni ridotte che garantiscono la qualità dell’aria, essendo omologate come Classe 5. La combustione del pellet è considerata a CO2 neutro.
30 Luglio 2025 / / diotti.com

C’è chi lo sceglie minimal e sospeso, chi lo preferisce in legno naturale per un tocco caldo e materico, e chi invece lo immagina laccato e ultra-moderno: il mobile porta TV oggi non è più solo un supporto pratico, ma un vero elemento di stile capace di definire l’identità del soggiorno.

Porta TV con frontali in ceramica Columbus


 

Nelle abitazioni moderne, il concetto di porta TV ha subito una profonda trasformazione, evolvendosi da semplice supporto per il televisore a vero e proprio protagonista della zona living. Oggi, questo arredo non è più solo un elemento tecnico o un complemento marginale, ma rappresenta un punto focale del soggiorno capace di contribuire in modo significativo all’atmosfera e allo stile dell’intero ambiente. Gli Interior Designer propongono soluzioni sempre più sofisticate, che spaziano dalle linee minimaliste e pulite del design contemporaneo, fino a composizioni più calde e accoglienti ispirate allo stile scandinavo.

Oltre all’aspetto estetico, grande attenzione viene data anche alla praticità: i mobili TV moderni integrano spazi contenitivi, vani per dispositivi multimediali e talvolta supporti orientabili per migliorare l’esperienza visiva.

Se sei alla ricerca di soluzioni originali, funzionali e capaci di riflettere le ultime tendenze del mondo dell’Interior Design, continua a leggere questo articolo: ti proponiamo 5 idee creative per arredare con stile il salotto, trasformando il porta TV in un elemento che unisce estetica e praticità.

 

1. Porta TV sospesi

 

I mobili porta TV sospesi rappresentano la scelta ideale per chi desidera creare un ambiente visivamente più leggero e arioso. Fissati direttamente alla parete, questi arredi eliminano l’ingombro a terra, lasciando libero il pavimento e rendendo più semplice e veloce la pulizia quotidiana.

 

Porta TV con top in ceramica Fly

 

Oltre a valorizzare lo spazio, i mobili porta TV sospesi spiccano per la loro praticità: spesso dotati di vani a giorno, cassetti o sportelli, offrono spazi contenitivi dove riporre telecomandi, console, libri, riviste e tutti gli oggetti che solitamente affollano la zona living, mantenendo l’ambiente ordinato.

Dal punto di vista estetico si prestano a diverse personalizzazioni, grazie alla varietà di materiali e finiture disponibili: dal calore naturale del legno massello, perfetto per un ambiente più accogliente, alle superfici impiallacciate per chi cerca un effetto più contemporaneo, fino ai laccati opachi o lucidi, ideali per gli amanti del minimalismo.

 

Porta TV sospeso con ante senza maniglie Plan

 

Questa tipologia di mobile porta TV è particolarmente indicata per i soggiorni di piccole dimensioni. Infatti, essendo sollevati da terra, questi arredi aiutano ad ampliare la percezione dello spazio, per una maggiore leggerezza visiva dell’intero ambiente.

 

2. Porta TV asimmetrici

 

I porta TV asimmetrici sono mobili dal design irregolare, caratterizzati da elementi disposti su altezze e larghezze diverse che creano un effetto dinamico e originale. Si chiamano così proprio perché rompono la simmetria classica, offrendo una soluzione ideale per chi desidera dare personalità e movimento al soggiorno.

 

Porta TV asimmetrico Link

 

Proposti in diverse altezze, larghezze o profondità, creano un gioco dinamico di volumi che rompe la monotonia delle composizioni tradizionali e cattura l’occhio, anche quello dei meno attenti ai dettagli di Interior Design. La loro struttura irregolare dona movimento all’ambiente, trasformando il mobile porta TV in un vero e proprio elemento di design.

 

Porta TV con vano a giorno Aston

 

Questo effetto di originalità può essere ulteriormente accentuato combinando materiali diversi, finiture differenti o colori a contrasto. L’alternanza tra opaco e lucido, chiaro e scuro, naturale e industriale, permette di creare accostamenti cromatici e materici capaci di suscitare stupore e dare forte personalità al salotto.

 

3. Porta TV minimal

 

Un porta TV minimal sono mobili dal design essenziale e lineare, caratterizzati da forme pulite e senza decorazioni superflue. Prendono il nome dallo stile minimalista, che privilegia semplicità, funzionalità ed eleganza. Sceglierli significa optare per un arredo sobrio e raffinato, ideale per chi cerca ordine e armonia nell’ambiente.

 

Porta TV minimal Kosmos

 

Perfetto per chi predilige spazi lineari e privi di eccessi decorativi, questa tipologia di arredo punta tutto sulla funzionalità e su un design essenziale, fatto di forme pulite e proporzioni equilibrate. Le superfici lisce e i dettagli ridotti al minimo contribuiscono a creare un’atmosfera rilassante e armoniosa, dove ogni elemento è posizionato per favorire la praticità della stanza.

 

Porta TV minimal Waterfall

 

Si rivela ideale anche se integrato con soluzioni salvaspazio e risulta particolarmente utile in ambienti di piccole dimensioni o open space, dove è fondamentale ottimizzare ogni metro quadrato a disposizione senza rinunciare allo stile.

 

4. Porta TV free-standing

 

I porta TV free standing sono una soluzione pratica e funzionale che non richiede il fissaggio diretto alla parete. Perfetti per chi desidera flessibilità nell’arredo, si adattano facilmente a diverse configurazioni della stanza e sono ideali per chi ama cambiare spesso la disposizione dei mobili per rendere gli ambienti più dinamici e versatili.

 

Porta TV girevole con libreria Tourl

 

Disponibili in diverse varianti, possono essere scelti con ruote per facilitare lo spostamento, con base girevole per orientare lo schermo nella direzione desiderata, oppure con struttura autoportante per un effetto più stabile e discreto. Questa varietà di opzioni consente di trovare il modello più adatto alle proprie esigenze di spazio e comfort visivo.

 

Porta TV girevole Tonal

 

Grazie alla loro flessibilità d’uso, i porta TV free standing non si limitano al soggiorno: possono essere utilizzati anche in camere da letto matrimoniali o camerette, permettendo di posizionare il televisore in un angolo della stanza e godersi un film o una serie TV comodamente sdraiati a letto.

Inoltre, grazie alla loro struttura indipendente, possono anche fungere da elemento divisorio, separando con stile e funzionalità due ambienti all’interno della stessa stanza.

 

5. Porta TV con piedini in appoggio

 

I porta TV con piedini in appoggio rappresentano una soluzione che sa coniugare stabilità e leggerezza visiva, perfetta per chi desidera un arredo solido ma al tempo stesso elegante e poco ingombrante alla vista.

 

Porta TV con piedini alti California

 

I piedini possono essere sottili e discreti oppure più massicci, in legno naturale o metallo verniciato, sollevano il mobile da terra donandogli un aspetto leggero e raffinato. Questa caratteristica richiama lo stile retrò degli anni ’50 – ’60 e si avvicina all’estetica calda e accogliente del design scandinavo, in cui semplicità e funzionalità si fondono armoniosamente.

 

Porta TV di design con ante in legno Dune

 

Questa soluzione rappresenta il perfetto compromesso tra tradizione e contemporaneità, ideale per chi desidera un mobile porta TV capace di integrarsi con naturalezza sia in ambienti moderni che in spazi arredati con elementi che richiamano il vintage o il gusto nordico.

 

Considerazioni finali

 

Scegliere il mobile porta TV giusto significa molto più che individuare un semplice supporto per il televisore. L’articolo propone diverse idee per aiutarti a scegliere quello più adatto alla tua casa. I mobili sospesi sono perfetti per chi cerca un ambiente leggero e arioso, con il vantaggio di lasciare libero il pavimento e facilitare la pulizia, oltre a offrire molte opzioni di materiali e finiture. Per chi desidera un tocco di originalità e movimento, i mobili TV asimmetrici si distinguono per il design irregolare e dinamico, con volumi e altezze diverse che catturano l’attenzione e regalano personalità al soggiorno. Il porta TV minimal, con il suo stile essenziale e lineare, è ideale per chi ama un’atmosfera sobria e ordinata, ottimizzando gli spazi soprattutto in ambienti piccoli o open space.

Se invece cerchi flessibilità e praticità, i supporti TV free standing rappresentano una soluzione versatile, che può essere facilmente spostata e usata anche per dividere gli ambienti senza rinunciare all’eleganza. Infine, i mobili TV con piedini in appoggio combinano stabilità e leggerezza visiva, richiamando uno stile retrò e nordico, perfetto per chi vuole un arredo solido ma elegante, capace di integrarsi in diversi contesti stilistici.


30 Luglio 2025 / / VDR Home Design


In questi ultimi anni ci siamo accorti tutti, purtroppo, di quanto i costi delle bollette dell’energia siano aumentati in maniera spropositata. 

Quasi viene voglia di abbandonare tutto e tornare ai vecchi tempi, in cui c’erano solo le candele. Ma come ben sappiamo tutti, rimane solo un desiderio irrealizzabile. 

Secondo i dati ARERA, solo nel 2024 il rincaro medio dei costi per la “materia prima” è stato del 30%, con picchi superiori al 45% nelle fasce F1 (giorno e fine settimana). 

E’ ovvio quindi che tutti noi (progettisti e proprietari di casa) cerchiamo continuamente metodi e modi per risparmiare qualcosa, senza dover sacrificare comodità, praticità e design. 

Con questo post cerco di venirti e venirmi in aiuto, parlando principalmente di tre punti: 

  • Progettazione d’interni a basso impatto (luce naturale, colori, materiali)
  • Tecnologie smart e apparecchi efficienti per monitorare e contenere i kWh
  • Tariffe elettriche ottimizzate scelte in modo consapevole

Cominciamo.

Come risparmiare energia elettrica in casa senza rinunciare al design

Partire dalle basi: capire dove sprechiamo energia

Prima di cominciare a confrontare tutte le tariffe di tutti i fornitori di energia d’Italia e prima di comprare uno stock di lampadine iper efficienti, è bene fare una fotografia delle nostre abitudini in casa. 

Molto spesso infatti, siamo molto meno efficienti nel risparmio energia di quello che pensiamo. 

Ci sembra di disattivare tutti gli elettrodomestici quando non in uso; ci sembra di avere solo elementi in fascia A+++, ci sembra di fare davvero tantissime cose. 

Non è così: a dircelo e ricordarcelo è ARERA (Autorità di Regolazione per Energia Reti e Ambiente), in un rapporto pubblicato da loro sui consumi pubblici.

Avevi mai pensato, ad esempio, che una vecchia lavatrice A++ assorbe 125 kWh/anno mentre un modello 2024 classe A scende a 50–60 kWh? Il ROI (in italiano significa ritorno sull’investimento) di una sostituzione, calcolando 0,25 € / kWh, è di circa 5 anni. Anche lo standby nascosto è un grande nemico: il televisore 55″ può consumare 10 W anche spento.

Ed è facile quindi capire i risultati del report: a livello nazionale e su consumo annuo, considerando un trilocale, l’illuminazione e gli elettrodomestici pesano per il 55% del kWh annuo. Anche il clima estivo ed invernale arriva ad incidere di un altro 20%, soprattutto in caso di split poco efficienti. 

Vediamo nel dettaglio: 

Ripartizione dei consumi domestici (fonte : ENEA – RAEE 2024 Residenziale)

(percentuali sull’elettricità totale di casa)

Voce

%kWh

Commento/principali sprechi

Frigorifero + congelatore

24 %

costante H24, guarnizioni usurate ➜ +10 % kWh

Illuminazione

12 %

lampade alogene/fluorescenti ancora diffuse

Lavatrici + lavastoviglie + asciugatrici

13 %

cicli ad alte temperature non ottimizzati

ICT & standby (TV, decoder, console, router)

8 %

fino a 60 W continui se non sezionati

Cottura elettrica

5 %

piastre vecchie o forni non ventilati

Climatizzazione estiva/invernale elettrica

25 %

split in classe ≤ C, filtri sporchi

Altri piccoli elettrodomestici

13 %

ferri a vapore, phon, robot cucina, ecc.

(le voci possono variare ±2 % a seconda delle abitudini e della zona climatica)

 

Indicatore 

“famiglia‑tipo” ARERA

(3 persone, residenza di 95 m², profilo D3 con potenza impegnata 3 kW)

Valore 2024‑25

Consumo medio annuo

≈ 2 700 kWh

Spesa elettrica annua

~ 900 €

Utenti mercato libero

76 % dei punti di prelievo

Tariffa media famiglia in tutela (PUN)

83 €/MWh (0,083 €/kWh)

Cosa puoi fare dal punto di vista pratico con queste informazioni? Puoi andare nell’area clienti o nell’app del tuo fornitore di energia per capire se ti conviene passare alla bioraria. Puoi mappare gli stand-by con uno smart-plug wi-fi da € 15, risparmiando potenzialmente fino a € 40 all’anno. Se hai ancora (ma spero proprio di no) delle lampadine alogene, le puoi cambiare con quelle led (sostituendo 10 alogene 50 W con LED 7 W risparmi fino a 100 kWh).

Ti consiglio anche di confrontare i tuoi consumi annui con la media annuale nazionale: se sei al di sopra del 20% parti facendo un check di climatizzazione e stand by. 

Compila poi un foglio di priorità: frigo – split (alta priorità), illuminazione (media), piccoli elettrodomestici (bassa priorità). 

Una volta che hai la tua diagnosi, cerca una tariffa che risponda alle tue esigenze. Qui entra in gioco la concorrenza tra fornitori:

  • Tariffa monoraria consigliata per chi lavora in smart working e consuma anche di giorno.
  • Tariffa bioraria se la casa è spesso vuota dalle 8 alle 18.

Ti consiglio la sezione di facile.it per confrontare le offerte di energia elettrica: in pochi click vedi il costo reale al kWh, la maglia di sconto e la durata della promozione. Puoi anche filtrare fornitori che offrono energia 100 % rinnovabile o pacchetti dual fuel (luce + gas). Così eviti di perderti tra kWh, tasse e oneri di dispacciamento. 

 

Come risparmiare energia elettrica in casa senza rinunciare al design

Interior design efficiente: la base invisibile del risparmio

In che modo l’interior design può aiutarci a dare un taglio (anche se minimo) alle bollette di casa? 

Con una progettazione attenta ai dettagli, che tenga conto di alcuni fattori importanti. Innanzitutto, partire sempre dalle caratteristiche della casa che non possiamo cambiare: posizione ed esposizione. Se abbiamo una casa a nord, sia geograficamente che di esposizione, avremo poca luce naturale durante il giorno ed una casa tendenzialmente più fredda. 

Sicuramente non sono punti molto favorevoli, ma già esserne coscienti e partire arredando e progettando con questa consapevolezza ti permetterà di prendere decisioni più sagge. 

Ci sono tre punti molto importanti e che sono alla base di tutte le progettazioni di interni:

  • il giusto schema colori. Sappiamo tutti che i colori chiari riflettono praticamente tutta la luce che li colpisce. Il RAL 9001 ad esempio (un bel bianco caldo) riflette l’85% di luce. Capisci bene anche tu che in un esempio come quello sopra, sicuramente questo è un colore da sfruttare al massimo. Questo non vuol dire rinunciare ai colori, anzi. Potresti inserire tocchi di colori anche forti, come il terracotta, il marrone cioccolato o il rosso Barolo per scaldare l’ambiente (dando una sorta di illusione visiva) e creare un’atmosfera accogliente. Contrastando questi colori forti con materiali come i metalli satinati o i vetri riflettenti, riesci a riflettere la luce, evitando mille faretti in giro per casa e creando ulteriori punti illuminanti. 
  • gli specchi sono i tuoi alleati se la luce naturale è poca (o se per te non è semplicemente mai abbastanza). Se posizioni un grande specchio davanti o vicino ad una finestra, lo specchio ti aiuterà ad aumentare il flusso di luce in casa (raddoppia la diffusione luminosa su asse orizzontale), ampliando anche visivamente lo spazio (poiché rifletterà anche il paesaggio esterno). 
  • scegli con saggezza i tessuti filtranti per le tende delle finestre. Se hai bisogno di filtrare la luce del giorno perché molto forte, scegli materiali come il lino lavato 160 g/m², che mantiene la privacy ma lascia passare fino al 60 % del flusso luminoso.

Un’altra chicca di cui anche io parlo spesso, sono gli arredi sospesi o comunque con piedini. Io personalmente amo tutto quello che è sollevato da terra sia per una questione pratica di pulizia (è davvero super agevole poter passare sotto ad ogni arredo), che di leggerezza visiva. 

Mobili con piedini di ogni tipo danno la sensazione che lo spazio a disposizione sia di più di quello che è in realtà allargando la stanza in cui si trovano. Oltre a questo però, i piedini favoriscono la micro-circolazione dell’aria anche al di sotto degli arredi, rendendo possibile una diminuzione fino a 2° della temperatura percepita in estate (meno split, meno watt).

Come risparmiare energia elettrica in casa senza rinunciare al design

lluminazione e domotica: la tecnologia che ci aiuta a risparmiare energia

Come sai se mi segui da un po’, l’illuminazione per me è un tasto davvero fondamentale di qualsiasi spazio abitato. 

La giusta illuminazione ci fa stare bene, ci evita danni ad occhi e al corpo in generale, perché ci permette di svolgere tutte le nostre attività nelle migliori condizioni possibili. 

Spesso però è un argomento che viene affrontato solo alla fine di un progetto, o quando il progetto è stato fatto e bisogna metterci “una pezza”. 

Nei progetti che seguo, l’illuminazione viene studiata da subito, contestualmente a tutti gli altri elementi. Ed è un’illuminazione stratificata. Cosa vuol dire? 

Che ci sono più punti luce, da diverse posizioni e fonti, con lampade di differenti potenze e temperature. 

Oltre alla luce generale d’ambiente (di solito diffusa e a soffitto), ci sono da considerare le luci puntuali (come le lampade da terra o da tavolo) e le luci d’accento, come i faretti ad incasso sopra determinati elementi d’arredo e architettonici. 

In questo modo è possibile accendere solo la porzione di luce che serve in quel determinato momento, lasciando spento tutto il resto. Anche grazie alla domotica è possibile controllare tutto questo: accensione e spegnimento, temperatura colore della luce e potenza. 

Potreste anche pensare di aggiungere un sensore di presenza PIR integrato, che permette di risparmiare fino a 50 kWh/anno (in uno spazio grande come un corridoio).

Tipo di luce

Consumo

Durata media

Miglior posizionamento

LED integrato

4–10 W

30 000 h

tavolo da pranzo, corridoio

LED COB dimmerabile

6–12 W

35 000 h

faretti incasso, nicchie

Lampade a filamento LED

6–8 W

15 000 h

zone relax, applique vintage

A proposito di domotica, una chicca interessante è pensare di mettere una centralina (come ad esempio) Zigbee connessa a Home Assistant (open source) più tre smart‑meter pinzometri, con un costo che si aggira sotto i 150 € per avere il monitoraggio in tempo reale dei kWh. Altre implementazioni interessanti: 

  • Automazioni: spegnere la caldaia elettrica se la produzione fotovoltaica scende sotto i 300 W.
  • Alert Telegram: notifica se l’assorbimento base supera i 200 W (indice di un device dimenticato)

 

Come risparmiare energia elettrica in casa senza rinunciare al design

Progettazione intelligente e tecnologie efficienti: il modo migliore per risparmiare energia

Siamo quasi alla fine di questo post pieno di dati e informazioni, sicuramente diverso dal solito ma quasi d’obbligo, visto il periodo che tutti stiamo passando. 

Prima di lasciarti alle mie conclusioni ti ricordo che anche per il 2025 sono stati confermati questi bonus fiscali: 

    • Bonus mobili & elettrodomestici (50 % su spesa massima 5 000 €)
    • Ecobonus 65 % per caldaie a pompa di calore e interventi di coibentazione
    • IVA al 10 % sulle opere di ristrutturazione ordinaria

A questo punto hai potuto constatare che non c’è mai una sola via possibile per migliorare la tua casa e la tua vita in generale. Ci sono sempre più strumenti da usare in combinata per avere la risposta migliore. 

Una progettazione d’interni precisa e puntuale ti permetterà di avere soluzioni efficienti e durature, per una casa non solo bella ma anche funzionale e sostenibile. 

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29 Luglio 2025 / / Maconi

C’era una volta il corridoio lungo che dalla porta di ingresso conduceva a tutte le stanze della casa. Cucina, soggiorno, salotto, sala da pranzo, camere, camerette, bagni, locale studio, tutti ambienti accessibili dal disimpegno al centro della casa. C’era una volta… ma in tante case esiste ancora oggi.

È vero che da qualche decennio nelle abitazioni di nuova costruzione si preferisce non inserire il corridoio per collegare diversi ambienti: accorpando lo spazio dell’ingresso a soggiorno, salotto o cucina e creando così una zona anticamera che conduce alla zona notte. È però altrettanto vero che a volte non si può, o non si vuole, unire ingresso e zona giorno, di conseguenza il corridoio continua ad essere una soluzione più che valida.

Chi vive in una casa senza zona ingresso con entrata che dà direttamente sul soggiorno dovrebbe leggere “Come arredare un ingresso che dà direttamente sul soggiorno”. Questo articolo è invece per chi il corridoio in casa ce l’ha o per chi non vuole intraprendere lavori di ristrutturazione che comporterebbero l’abbattimento di muri per dar vita ad un ampio open space. Prosegui nella lettura e scopri i 5 errori più comuni che vengono commessi quando si decide di arredare questo spazio della casa.

 

Le cose da non fare quando si arreda un corridoio ad uso ingresso e i nostri consigli:

 

1. Scegliere mobili ingresso troppo profondi e larghi

 

Una normativa italiana stabilisce che la larghezza minima di un corridoio è di 100 cm. Per convenzione, nei progetti si prevede solitamente una larghezza di 110-120 cm che permettere il passaggio di due persone contemporaneamente (in generale si calcola una misura indicativa di 55-60 cm per individuo).

 

 

Prima di scegliere qualsiasi mobile è quindi bene prendere le misure: larghezza totale corridoio, effettivo spazio a disposizione (larghezza corridoio escluso spazio necessario per il passaggio) e larghezza massima dei mobili.

 

2. Ignorare la funzione del corridoio

 

Capita spesso di pensare al corridoio come a un “non-luogo”: uno spazio che esiste solo per collegare le stanze, senza una vera identità. Questo approccio porta a trascurarlo totalmente, lasciandolo spoglio e privo di funzione. In realtà, proprio per la sua posizione strategica, il corridoio può diventare uno spazio utile e funzionale per tutti gli ambienti della casa.

 

 

Se ben pensato, può diventare un punto di appoggio pratico per la vita quotidiana, o uno spazio contenitore in più che permette di tenere la casa sempre in ordine, risparmiando spazio nelle altre stanze. Aggiungere mensole o una consolle, significa sfruttare metri quadri che altrimenti resterebbero inutilizzati. Mai sottovalutare la possibilità di trasformare anche il più semplice degli spazi in qualcosa di funzionale per la tua casa!

 

3. Lasciarlo anonimo e dimenticare la coerenza con il resto della casa

 

Un altro errore molto diffuso è quello di non dare al corridoio un’identità visiva. Spesso, per pigrizia o indecisione, si tende a lasciarlo completamente vuoto, magari con le sole pareti bianche e il pavimento neutro. Il corridoio è a tutti gli effetti parte della casa ed è quindi importante che si leghi allo stile degli altri ambienti.

 

 

Per abitazioni contraddistinte da un arredamento che richiama i colori del legno, è consigliabile optare per finiture in melaminico nelle tinte noce od olmo. Per case dove invece sono i colori neutri a prevalere, mobili con struttura in melaminico bianco, cemento, tortora o effetto bianco statuario sono ideali.

 

4. Esagerare con gli arredi e le decorazioni

 

Se da un lato è un errore lasciare il corridoio spoglio, dall’altro lo è anche sovraccaricarlo. In spazi stretti e allungati, l’eccesso di elementi rischia di rendere l’ambiente opprimente. Arredare un corridoio in maniera intelligente non significa solo riempirlo, ma selezionare pochi elementi pratici e funzionali.

 

 

Scegliere mobili multifunzione diventa quindi una scelta obbligata, in poco spazio è possibile concentrare un appendiabiti, vani contenitori, cassetti e scarpiere per tenere in ordine anche le altre stanze adiacenti.

 

5. Non usare gli specchi

 

Usare una specchiera in corridoio è fondamentale per ampliare la percezione visiva dello spazio e dare profondità a un locale della casa solitamente piccolo e stretto.

Oltre a ciò, lo specchio ha anche una funzione concreta. Prima di uscire di casa è possibile dare un’ultima sistemata al proprio outfit.

 

 

Via libera quindi a mobili salvaspazio con specchiera integrata alle ante, dietro le quali si nascondono appendiabiti o vani contenitori. Una soluzione intelligente che, se posizionata sul lato corto del corridoio, riesce a dare una percezione di maggior ampiezza, tale da far sembrare doppiamente più profondo un disimpegno piccolo e stretto.

 

Non hai trovato la soluzione che fa per te? Contattaci!

Rivenditori Italia Maconi

29 Luglio 2025 / / Casa Poetica

Organizzare i giochi - Casa Poetica

Quando si tratta di organizzare i giochi, l’obiettivo non è solo mettere ordine, ma creare uno spazio dove tuo figlio possa scegliere, giocare, rimettere a posto e sentirsi a proprio agio. Ogni età porta con sé giochi diversi, e ogni tipo di gioco ha bisogno di un contenimento pensato. Se il caos ti sembra ingestibile, è spesso perché manca un sistema, non perché ci sono troppi giochi.



0-3 anni: contenere con dolcezza

Nella prima infanzia, l’organizzazione deve essere semplice, visiva e accessibile. I bambini piccoli non hanno ancora capacità di categorizzazione complesse: per questo servono soluzioni immediate, come ceste basse, senza coperchi, dove infilare e ritrovare facilmente gli oggetti. I peluche possono stare in un grande sacco morbido, i libri in una cassettina aperta rivolta frontalmente, gli strumenti sonori in una cesta dedicata. Il principio è: pochi giochi visibili, rotati con regolarità.

Troppi stimoli confondono, non aiutano. Ridurre, selezionare, raggruppare e poi ruotare ogni dieci-quindici giorni ti permette di mantenere l’interesse alto senza riempire la stanza.



4-6 anni: giochi tematici, zone riconoscibili

Questa è l’età del gioco simbolico e delle piccole collezioni. Organizzare i giochi in questa fase vuol dire aiutare tuo figlio a capire dove trovare ciò che cerca e dove rimetterlo senza fatica. Le costruzioni, ad esempio, stanno bene in contenitori trasparenti o in scatole con coperchio. I Lego più piccoli possono essere divisi per tipo o colore, quelli costruiti lasciati su una base da esposizione.

Le bambole hanno bisogno di piccole stazioni: una scatola per i vestiti, una per gli accessori, una per la bambola stessa. Se tutto è ammassato, si perde la motivazione al gioco. Se invece è visivamente chiaro, torna anche il piacere di rimettere a posto.

Le macchinine si prestano a contenitori larghi e poco profondi. Vederle tutte aiuta a stimolare il gioco libero. Se c’è una pista, deve avere uno spazio dedicato: un tappeto pieghevole, una base rigida o una valigetta che si trasforma.



7+ anni: giochi complessi, spazi consapevoli

Dai sette anni in su, tuo figlio sviluppa interessi più strutturati. Ci sono giochi da tavolo, console, costruzioni elaborate, collezioni. L’organizzazione deve evolvere con lui. Coinvolgerlo è essenziale: se partecipa alla definizione del sistema, sarà più facile mantenerlo.

I giochi da tavolo devono essere tenuti in verticale, come libri. Vederli sul dorso permette una scelta più immediata. I giochi elettronici, invece, vanno radunati in un’unica area: console, controller, caricabatterie, tutto insieme, meglio se in alto o in contenitori chiusi. Questo evita confusione e rende chiaro che si tratta di oggetti speciali, non da lasciare ovunque.

Se ama i Lego, valuta un sistema ibrido: contenitori con scomparti per i pezzi sfusi e una superficie stabile per le creazioni finite. Non tutti i giochi vanno messi via. Alcuni vanno lasciati esposti, proprio perché il bambino possa sentirsi fiero di ciò che ha costruito.



Organizzare i giochi in base allo spazio disponibile

Ogni casa è diversa, e organizzare i giochi in modo efficace dipende anche da quanto spazio hai a disposizione. In ambienti piccoli o condivisi, è ancora più importante avere contenitori versatili, mobili multifunzione e una logica di rotazione. Se i giochi non ci stanno tutti, non vuol dire rinunciare: vuol dire scegliere cosa tenere a portata e cosa riporre in attesa del momento giusto.

Contenitori sotto al letto, panche con coperchio, librerie basse con ceste estraibili sono ottime soluzioni per sfruttare ogni centimetro. Anche i mobili sospesi o le tasche appendibili dietro le porte possono trasformarsi in alleati preziosi.

Organizzare i giochi in poco spazio richiede disciplina visiva: niente contenitori traboccanti, niente cassetti senza logica. Pochi giochi ben selezionati, accessibili, e un sistema che si può mantenere nel tempo faranno sentire lo spazio più grande e più leggero.



Organizzare i giochi con metodo: creare spazi che funzionano davvero

Un sistema funziona solo se rispecchia il modo in cui tuo figlio gioca. Non serve l’ordine perfetto, ma un’organizzazione coerente e riconoscibile. Questo significa usare sempre lo stesso criterio: per tipo, per funzione, per ambiente. L’importante è che ogni gioco abbia un posto chiaro, e che quel posto venga rispettato nel tempo.

Etichette, colori, contenitori trasparenti o decorati: tutto può aiutare. Non è fondamentale che tuo figlio sappia leggere, è sufficiente che possa riconoscere visivamente lo spazio. La costanza è più importante della quantità. E se qualcosa non funziona, si può sempre cambiare.



Un equilibrio che cambia con la crescita

Organizzare i giochi non è un gesto una tantum. È un processo che accompagna la crescita e si adatta. Ci saranno momenti di passaggio, di decluttering, di trasformazione. Il punto non è avere una cameretta da catalogo, ma uno spazio che funzioni nella vita vera. Che accolga, che contenga, che aiuti. E che restituisca anche a te un po’ di respiro.

Se ti senti sopraffatta, non è colpa tua. Spesso basta poco per rimettere tutto in equilibrio. E farlo insieme rende il processo più semplice, più chiaro e più efficace. Scrivimi: possiamo trovare insieme una soluzione concreta e su misura, adatta alla tua casa, al tuo tempo e al tuo bambino.





Cover Photo on I-Stock





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