31 Marzo 2022 / / La Gatta Sul Tetto

Un restyling, nel 90% dei casi, comporta lo studio di una nuova palette colori, qualcosa che porti una sferzata di luce e di energia in casa. I parametri da considerare prima di creare una nuova tavolozza cromatica.

 palette colori

Quando decidiamo di apportare qualche modifica alla nostra casa, difficilmente questo cambiamento è fine a sé stesso. Pensiamo: “la cucina mi ha stancato”, “voglio rinnovare la camera da letto perché è ora di farlo”, ma in realtà la voglia di cambiare nasconde sempre delle necessità più profonde. La casa parla di noi, è il nostro guscio, un territorio in cui lasciamo degli indizi. Perché scegliamo proprio quel colore? O perché non sopportiamo più quel colore? Tutto quello che decidiamo di mettere o di togliere in casa nostra dice qualcosa di noi, qualcosa di cui abbiamo o non abbiamo più bisogno.

Un restyling, ma anche solamente la voglia di acquistare nuovi cuscini o decorazioni, coincide quasi sempre con momenti di vita complicati, grosse novità o sfide particolarmente difficili: un nuovo lavoro, la fine di una relazione, voglia di stravolgere una vita della quale non siamo più soddisfatti. Nel 90% dei casi, la richiesta di cambiamento comprende lo studio di una nuova palette colori, qualcosa che porti una sferzata di luce e di energia in casa. Vediamo di quali parametri dovremmo tener conto prima di prendere una decisione e come creare una palette colori.

I colori e la luce

Problema tipico numero uno: “Avevo scelto questo colore in negozio dalla mazzetta colori, ma sul muro sembra diverso”.  Questa è la regola base di cui dobbiamo SEMPRE tenere conto quando andiamo a dipingere le pareti: l’illuminazione della stanza.

Prima di scegliere il colore della parete, controlliamone l’esposizione. Cosa ho davanti alla finestra? La vista è chiusa o si vede un bel panorama? Si affaccia a nord o sud? Se la stanza si affaccia a nord la luce che entrerà sarà tendente al grigio e qualsiasi colore scelto sembrerà più scuro e spento rispetto a quello che avevamo scelto; se la stanza invece affaccia a sud, sarà sicuramente luminosa, ma la luce sarà più gialla, quindi i blu, in alcuni momenti della giornata o dell’anno, potrebbero tendere al verde!

Un consiglio da mettere in pratica, se avete deciso di non affidarvi a un professionista è questo: scegliete il colore con cui volete dipingere la parete e fatevi dare dal colorificio dei campioni di prova sia di quel colore che di altre sfumature simili. Provateli sulla parete designata, creando un quadrato 30×30 circa per ogni sfumatura; controllate nei vari momenti della giornata come appaiono i colori sulla parete prima di scegliere quello definitivo. 

La palette colori deve essere armoniosa

Problema tipico numero due: “I colori che ho scelto sono gli stessi di quel soggiorno visto in foto ma il risultato non è lo stesso”.

Regola numero due: quando si arreda o si scelgono i colori per una casa niente è lasciato al caso. 

I professionisti del settore utilizzano la palette colori dall’inizio del progetto, mettendo insieme materiali e colori di grandi superfici, finiture e decorazioni, per fare in modo che, a fine progetto, la visione d’insieme risulti armoniosa. Quindi tenete sempre in considerazione pavimenti e finiture prima di fare una scelta o rischiate di avere una brutta sorpresa a fine lavori.

Poi guardate quello che già avete in casa, come tappeti o tessili colorati: quei colori sono già stati scelti e messi insieme da un esperto del settore quindi, seguendo quell’insieme di colori, difficilmente otterrete un pessimo risultato. 

Un altro modo per non sbagliare le sfumature di colori è seguire le scelte fatte della natura: paesaggi, fiori, piumaggi, formano un insieme di colori già di per sé armonioso.

palette colori
Palette “Cool industria” di Homecoming di Sara Pantoni
Palette “Blue mint” di Homecoming di Sara Pantoni

Questi sono solo alcuni piccoli trucchi per fare delle scelte a prova di designer!

Per ricevere una consulenza colore o se vuoi una palette personalizzata visita il sito www.Sphomecoming.it e scrivimi nella sezione Contatti.

30 Marzo 2022 / / Dettagli Home Decor

zeno materasso provato per voi

Abbiamo provato per voi il materasso zenO, un prodotto Made in Italy nato da anni di ricerche su materiali ed ergonomia dedicato al riposo. Dormire bene è fondamentale, un buon sonno permette al corpo di rigenerarsi e condurre la giornata con un corpo migliore.

Le ricerche che riguardano  zenO materasso non si fermano, l’obbiettivo è quello di raggiungere il prodotto più idoneo e all’ avanguardia per un buon riposo. Finora non ha deluso le aspettative e ci uniamo con il nostro test alle numerose recensioni positive.
Il materasso infatti ha un’ottima consistenza, è comodo e confortevole. Ma entriamo nel dettaglio.


zenO, materasso traspirante

Partendo dall’ esterno la fodera è traspirante e realizzata in bio cotone e tencer, due fibre naturali anallergiche. In particolare il tencer è un tessuto innovativo che deriva dalla cellulosa dell’albero di eucalipto ed oltre a non trasmettere allergie ha ancora la peculiarità di essere termoregolatore.
Calore ed umidità vengono catturate ed allontanate dal corpo e una volta che l’umidità arriverà verso il bordo verrà dissipata dall’ambiente. La sinergia tra fodera e memory garantisce proprio questa traspirazione ottimale per il corpo.

zeno materasso recensione

zenO materasso mette d’accordo proprio tutti in fatto di memory, che è senza dubbio il suo punto di forza, anche chi inizialmente era scettico. È stato progettato con tre fasce di schiuma differenti, ognuno con una sia funzione ed una propria efficacia certificata da 10 anni di garanzia.
La schiuma brevettata risultata 40 volte più traspirante rispetto ai memory in circolazione e facilita il passaggio dell’aria sia lateralmente che dal basso.

materasso zeno per dormire bene

Tre sistemi di schiume del materasso zenO

Viene definito come “effetto nuvola” quello che caratterizza il memory ultradenso che si trova al centro del materasso zenO in quanto fluttua tra gli altri due strati di minore densità.
Quello superiore spesso 4 cm dove il corpo si appoggia mentre iI terzo strato nella parte inferiore composto da schiuma ortopedica con 7 zone a portanza differenziata per una miglior distribuzione del peso e una resistenza nel tempo.

recensione zeno materasso

La schiuma ultradensa nel mezzo si adatta al peso e fisionomia del corpo, supporta in modo ottimale la schiena, distribuendo il peso corporeo e diminuendo i punti di pressione. Garantisce una corretta posizione della colonna vertebrale. Attenzione: è un dispositivo medico detraibile. La forte spinta genera una meravigliosa sensazione di galleggiamento, ed è proprio così, provare per credere! E ci sono 100 notti di prova!

L’articolo Materasso zenO, lo proviamo per voi proviene da Dettagli Home Decor.

30 Marzo 2022 / / Dettagli Home Decor

studio noa* progetto Bogen il bistrot dei fiori

Lungo una delle strade più antiche della Bolzano mercantile lo studio noa* ha progettato Bogen, il bistrot dei fiori romantico e bohemien ricavato all’interno di un’antica bottega dalle volte a botte. Un progetto in bilico fra eredità storica e finezza contemporanea.

Il passato mercantile di Bolzano riecheggia attraverso via Portici, asse principale delle città e fin dal 1200 teatro di scambio per mercanti italiani e tedeschi. Come via Portici, anche la sua parallela a nord, oggi Via Dr. Streiter, ha mantenuto molto del suo aspetto originario. La strada ripercorre quello che era il fossato settentrionale del primo insediamento cittadino e tutt’ora è attraversata in tre punti da archi in pietra di origine medievale. A circa metà di questa strada sorge “Haus am Gang”, l’edificio che ospita Bogen il nuovo progetto di interior firmato studio noa*


Il progetto ha interessato lo spazio a piano terra dove nel XIX secolo lavoravano calzolai, falegnami, carrettieri, commercianti di legname e frutta, e dove, in tempi più recenti, era nato il primo ristorante della via. Un’ambiente che, pur conservando la suggestiva architettura originale, nel tempo si era rovinato.

La famiglia Mayr, attuale proprietaria dell’immobile, incarica noa* del restauro della parte storica e della progettazione della nuova destinazione d’uso a bistrot.

Bogen: il bistrot dei fiori di studio noa*

Bogen e il forte rapporto con la storia

In fase progettuale è stato determinante il forte rapporto con la storia. Questo perché la casa è sottoposta a tutela monumentale e perché i progettisti hanno voluto valorizzare al massimo l’architettura originaria delle arcate, che lo stesso bistrot omaggia con il nome “Bogen”, in tedesco “arco”.

Nella facciata esterna, l’intervento si è tradotto in un accurato rifacimento dell’intonaco nel colore bianco fumo e nell’allargamento dell’arco d’entrata. Qui è stato installato un serramento in metallo nero tripartito, dal carattere essenziale ed elegante, che segue l’andamento a sesto ribassato e che permette una buona illuminazione naturale.


Per gli interni, l’idea era quella di porre l’accento sui quattro archi che su entrambi i lati ritmano i quasi 19 metri di profondità del locale. Per farlo, noa* ha agito sia sul piano orizzontale che verticale. Nel primo caso, risolvendo in entrata il preesistente dislivello interno con una piattaforma in legno di rovere e scegliendo per la pavimentazione un massetto dalla granulometria grigio-beige che non creasse un forte distacco cromatico dalle pareti.

Per le pareti noa* ha lavorato sull’illuminazione, preferendo faretti capaci di esaltare delicatamente le curvature degli archi anzichè l’illuminazione puntuale dei tavoli. Tranne che per i due tavoli nella parte finale dove l’illuminazione aggiuntiva è risolta con lampade a stelo.

Bogen di studio noa*

Stile romantico e bohemien 

Nel corso degli incontri fra committenza e interior designer, per definire l’aspetto e le atmosfere del bistrot, i clienti hanno espresso il desiderio di avere un locale romantico e bohémien. A questo si aggiunge l’innata abilità manuale e artistica di Roswitha Mayr, padrona di casa, desiderosa di regalare un tocco personale al locale.

noa* ha raccolto questi spunti e progettato lo spazio attorno ad un motivo floreale. Da quì l’idea di creare al centro un accogliente bancone lungo 7 metri disposto sotto un soffitto di cesti di fiori.

 


Studio noa* non è nuovo a proporre soluzioni di conviviale familiarità per gli spazi della gastronomia. In questo caso il lato destro del bancone, essendo libero dagli sgabelli e ospitando cassetti e vani tecnici, funge anche da piano di lavoro.

Sopra il tavolo, l’ampia composizione floreale che sembra riversarsi dal soffitto è la personale creazione di Roswitha. Fra i fiori trovano posto anche le lampade pendenti in rattan che richiamano il motivo del cesto.

progetto Bogen di studio noa*

Allo spazio conviviale del grande bancone si contrappone l’intimità dei tavolini disposti lungo il lato sinistro del bistrot, al riparo degli archi e con vista sul vicolo esterno. La sensazione di privacy è ulteriormente accentuata nella prima coppia di archi. Le pareti sono rivestite da un tessuto con una raffinata stampa floreale mentre le sedute sono ricavate nelle rientranze del muro. La nicchia a chiusura del locale è stata progettata nello stesso modo.

bistrot Bogen a Bolzano

In continuo dialogo fra passato e presente, anche per le sedie noa* ha scelto di alternare nuove sedute in legno e stoffa a delle sedie vintage riverniciate.

fotografie di Alex Filz

L’articolo Bogen: il bistrot dei fiori romantico e bohemien proviene da Dettagli Home Decor.