30 Marzo 2021 / / Interni

Una villa a Forte dei Marmi, ristrutturata dall’architetto Michele Vitaloni, è caratterizzata dal sapiente utilizzo della luce naturale.

villa a forte dei Marmi

Una villa a Forte dei Marmi, di circa 200 mq, è caratterizzata da linee essenziali, materiali innovativi, tecnologia e uso sapiente della luce naturale. Caratteristiche, quelle appena descritte, che fanno parte della firma dell’architetto Michele Vitaloni. Uno spazio che esce dai canoni tradizionali, dallo stile contemporaneo rinvigorito da un tocco di eclettismo.

Il dialogo costante tra il legno – rovere e noce Canaletto -, il marmo bianco Canalone e la pietra naturale richiamano la tradizione. Dall’altro lato, la predisposizione dei volumi e la pulizia formale, unite alla tecnologia, proiettano l’edificio nel futuro.

Caratteristiche del progetto

Il fil rouge di Villa Anna, questo il nome della villa a Forte dei Marmi, è la luce naturale, che l’architetto lascia penetrare negli interni grazie alle numerose vetrate. Al piano terra, questo impianto progettuale permette la compenetrazione tra spazi interni ed esterni. Il continuum visivo tra le due zone è ottenuto anche grazie all’utilizzo dei materiali e dei colori: pavimenti in lastre di pietra naturale, legno e tessuti grigi per le sedute, sia nella zona giorno che nel patio.

villa a forte dei Marmi
villa a forte dei Marmi

La zona giorno forma una sorta di S stilizzata, nella quale il tratto centrale, che collega soggiorno e cucina, è costituito dalla zona pranzo. In questo modo, tutti e tre gli ambienti si affacciano sul patio e sono collegati visivamente, anche se posti a livelli diversi.

villa a forte dei Marmi

La cucina, inserita in un volume longitudinale, presenta una lunga e sinuosa isola divisa in più parti. Una parte è dedicata al piano snack, realizzato in legno Noce Canaletto, mentre quelle destinate al lavello e ai fuochi è sottolineata da una lastra in grès Pietra di Savoia antracite. La grande pulizia formale della cucina si ritrova anche nella dispensa: ampie e capienti colonne mascherano al loro interno la cantina vini, il forno e il microonde, mentre i cassettoni anch’essi in Laccato matt nero, incorniciano un vano con piano in Noce canaletto fumé e vetrinette con vetro flat trasparente.

villa a forte dei Marmi
villa a forte dei Marmi

Decorazione e illuminazione

Dalla scala, rivestita in marmo bianco Canalone trattato per ottenere un effetto vintage, si accede alla zona notte. Il sottoscala ospita un’elegante vasca con piante da appartamento, mentre la balaustra è formata da listelli di legno posati in verticale.

villa a forte dei Marmi
villa a forte dei Marmi

Il motivo a listelli viene ripreso sul soffitto della sala da pranzo, senza soluzione di continuità. Il motivo rigato è la caratteristica decorativa più originale, ed è utilizzato in diverse aree della villa. Lo ritroviamo a rivestire le canne fumarie dei camini gemelli in soggiorno e nella credenza sottostante, in versione cartongesso bianco. Si ripete nelle tre colonne in soggiorno, nelle porte e nelle partizioni delle camere da letto. Infine, caratterizza anche l’esterno, nei parapetti dei balconi, nei pilastri, negli oscuranti e nella cancellata. 

villa a forte dei Marmi
villa a forte dei Marmi

Curata inoltre con scrupolosa attenzione è l’illuminazione decorativa, evidenziata dall’uso di diversi tipi di lampade.

Credits e materiali

Progetto: Archdesigner Michele Vitaloni, Geom. Nicola Silicani di Charmitaliastudio |www.charmitaliastudio.it

Foto: Matteo Andrei

Dealer di zona: ARREDUE

Cucina: Modello cucina XP di Zampieri Cucine (design Stefano Cavazzana). Colonne e cassettoni: Laccato matt nero, noce canaletto fumé. Vetrine: vetro flat trasparente e interni in noce canaletto fumé. Isola/Piano di lavoro: full Laminam Pietra di Savoia antracite e noce canaletto. Piano cottura: Pitt modello Danau 4 fuochi

Living: Tavolo e sedie: Gallotti & Radice. Poltroncine: Flexform.

lluminazione decorativa: Flos, Foscarini, Karman, Oluce

Letti: Flexform

Porte e vetrate interne: Albed

Caminetti in bioetanolo: 55022 Onlyforte

Finiture a secco (tagli cartongesso, finitura, rigato e imbiancatura): Leka

Tappezzeria: Stiltenda

Visita altre bellissime case nella rubrica house tour

29 Marzo 2021 / / Decor

quadri a parete come appenderli

Quando arriva il momento di personalizzare il proprio appartamento, la mente corre ad elementi di design all’ultimo grido, superfici riflettenti o materiali all’avanguardia da far giocare con la luce sia naturale che artificiale all’interno delle diverse stanze. In genere si pensa alla decorazione delle pareti solo in seconda battuta, ma si tratta di un errore poiché questi dettagli di stile potranno sia impreziosire l’ambiente che rendere più evidente un determinato mood. Chiaramente quando si tratta di definire gli spazi di una casa occorre un surplus di attenzione in fase di progettazione: trasformare una parete appendendo un quadro fotografico o a una composizione di immagini potrà in un attimo ridare vita all’intera stanza.

Ci sono alcune regole non scritte per appendere i quadri alle pareti: le parole d’ordine sono comunque proporzione, ritmo e colore. Naturalmente si dovrà anche padroneggiare un minimo la nobile arte del fai da te, così da evitare errori difficilmente rimediabili. Se si vuole creare un quadro fotografico, ci si può anche affidare a uno dei numerosi siti online che offrono questo servizio a prezzi accessibili. Per prima cosa è bene scegliere l’immagine da stampare su tela, cercando di farla dialogare con il resto dell’arredamento e con le altre immagini da incorniciare e appendere. Non dovrà stonare rispetto all’ambiente circostante, ma essere gradevolmente abbinata all’arredamento.

quadri zona giorno open space

Progettare gli ingombri e definire le altezze

Quella della composizione di immagini su una parete è un’attività che spesso sfocia in una vera e propria arte: qui la creatività è tutto. È sempre sbagliato procedere a caso e senza avere una visione chiara del risultato che si vuole ottenere per il restyling dell’ambiente. L’istinto va bene, ma serve anche essere realisti. Dunque, la prima cosa da fare è valutare gli spazi a disposizione e quale sia la parete più adatta ad accogliere una sola stampa su tela anche molto grande oppure una serie di cornici di dimensioni diverse per suscitare l’effetto wow in chi osserva. Prima di prendere in mano la cassetta degli attrezzi per estrarre martello e chiodi sarà necessario segnalare a matita il punto esatto dove si pensa di appendere ogni stampa su tela (e magari il relativo ingombro, incollando dei fogli di carta). Allontanatevi e cercate di capire quale potrebbe essere il colpo d’occhio, intervenendo eventualmente con dei correttivi.

quadri astratti composizione a parete

La coerenza è senza dubbio fondamentale per scongiurare un effetto caos organizzato. In tutti i casi, una composizione di immagini astratte potrà comunque essere una soluzione ideale per impreziosire un salotto moderno e dallo stile minimal. È importante che a intrecciarsi non siano immagini e complementi d’arredo troppo avveniristici, in modo da evitare che sia tutto un po’ ‘too much’. Attenzione anche all’altezza che sceglierete per appendere le stampe. Per poterle vedere e ammirare correttamente non superate di troppo la linea dello sguardo, lasciando sempre almeno un metro e mezzo da terra per poter sopravanzare mobili, divani e poltrone.

quadri appesi sfalzati

Diversi stili per disporre le stampe

Quando si tratta di appendere i quadri alla parete bisogna sempre impostare un certo ordine da seguire. Si potrebbe andare in senso lineare, mettendo in fila le diverse immagini. Oppure puntare a un effetto radiale, con le stampe che si muovono verso l’esterno come raggi di sole. Anche un ‘finto disordine’ può essere una linea guida, a patto di avere comunque in testa una chiara idea del risultato da ottenere come colpo d’occhio. Si potranno sfalsare le altezze, magari per seguire l’andamento di una scala o per dare un effetto chic e da esposizione museale. Nel caso in cui vi sia l’intenzione di realizzare la stampa su tela di una serie di ritratti, sarà necessario fare attenzione alla direzione degli sguardi (non devono puntare tutti da una solita parte, così da creare un certo movimento).

L’articolo Segreti e consigli per appendere i quadri alle pareti di casa proviene da Dettagli Home Decor.

29 Marzo 2021 / / Design

divano angolare beige

Il divano è un elemento fondamentale del salotto, il vero e proprio protagonista dello spazio. Non può mai mancare un divano nel living per creare un angolo conversazione, magari abbinato a una poltrona, oppure davanti a una parete attrezzata che sopita la televisione schermo piatto. Quando ti trovi alle prese con la scelta del divano, potresti trovarti un po’ spaesata, visti i tanti aspetti da considerare: misura, forma, tessuto, colore, stile… c’è davvero da perderci la testa! Inizia però con calma valutando anzitutto il tipo di divano. Esistono diversi modelli che possono fare al caso tuo: lineare classico, angolare, che si trasforma in letto o dal design particolare.

divano velluto trapuntato ecrù
divano lineare LIAM di Maisons du Monde

I divani lineari: i più classici di sempre

Il divano lineare è il più classico di tutti con sedute parallele. Può essere a due, tre o più posti in base al tipo allo spazio che hai a tua disposizione. I divani su maisonsdumonde.com sono in grado di fornirti una vasta gamma di scelta per trovare la soluzione che fa al caso tuo. Con linee semplici e lineari, sono adatti a uno stile minimal e moderno; con un tessuto floreale si adatta bene a un design shabby chic; con le sedute trapuntate è perfetto per un accenno retrò anni 70.

divano angolare in tessuto grigio
divano angolare LOFT di Maisons du Monde

I divani angolari: a forma di L

Se hai poco posto a tua diposizione, potresti prendere in considerazione un divano angolare. Ha una forma a L e permette di sistemare più sedute, anche se non hai un living di grande metratura. Oltre al divano con angolo, ci sono modelli con chaise longue che sono i più comodi in assoluto perché ti permettono di alzare le gambe e assumere una posizione perfetta per il tuo relax serale mentre leggi un libro o guardi un bel film.

divano letto 2 posti azzurro
divano letto NIO di Maisons du Monde

Il divano che si trasforma in letto

Prendi invece in considerazione il divano letto che trasforma le sedute in un pratico letto per gli ospiti. Se sei solita ospitare parenti o amici da fuori città che vengono in visita, è la soluzione che fa al caso tuo. Si tratta di un divano molto pratico che può avere diversi sistemi di apertura: a libro, a ribalta, a sezioni… da valutare in base alla praticità e comodità. Non appena gli ospiti se ne vanno, il letto si chiude e non occupa tanto spazio. Un modello di questo tipo non è destinato solo ed esclusivamente alla zona living ma tante volte viene utilizzato in una stanza per gli ospiti affinché l’ingombro sia minimo.

divano crema stile Mid Century
divano design 3/4 posti di Maisons du Monde

I modelli di design: soluzioni dalla forma particolare

Infine, esistono anche modelli di divani realizzati con un design particolare. Fanno parte di questa categoria tutti i divani di forma particolari come rotondi e dalle linee tondeggianti. Sono soluzioni da inserire in un contesto dove il design riveste un ruolo particolare. Fanno al caso tuo solo se hai un living con un’estetica molto ricercata che punta tutto sullo stile.

L’articolo Divano per il living: quale modello fa per te proviene da Dettagli Home Decor.

29 Marzo 2021 / / Design

gres porcellanato effetto legno

Continua la nostra collaborazione con l’architetto Antonio Felicetti per approfondire l’argomento ristrutturazione casa. Dopo averci dato dei consigli sui primi passi da muovere prima di iniziare una ristrutturazione, in questo articolo ci parla di una delle prime scelte da fare: i pavimenti.

Quando si è in procinto di ristrutturare casa la prima domanda che molti mi pongono è se lasciare il pavimento esistente oppure sostituirlo posando un nuovo rivestimento in gres porcellanato, laminato, parquet oppure optare per una superficie continua in resina. In questo articolo cercherò di darti tutte le risposte necessarie per aiutarti nella scelta.

Pavimento esistente lo lascio o lo rimuovo?

Nella maggior parte dei casi quando si esegue una ristrutturazione il pavimento esistente può essere lasciato, andrà rimosso solo nei seguenti casi:

  • il pavimento appare visibilmente rovinato o gonfio;
  • ci sono problemi con il sottofondo e la superficie non è perfettamente complanare, regolare e integra;
  • la ristrutturazione prevede anche il rifacimento di tutti (o quasi) gli impianti.

Ovviamente qui parliamo soprattutto di case vecchie costruite intorno agli anni 70 o prima.

Se non ci sono problemi ma il pavimento esistente non rispecchia il tuo gusto o lo stile che vuoi dare alla casa, puoi risolvere in modo più economico e veloce posando le nuove piastrelle sopra quelle vecchie oppure su un altro tipo di superficie. Naturalmente, in questo caso, la scelta dovrà ricedere su piastrelle dallo spessore sottile così da mantenere gli stessi livelli delle porte e/o altre aperture presenti. 

Tipologie di pavimenti: la guida per scegliere

Quando si ristruttura casa, la scelta dei pavimenti è sempre una delle più difficili. Oggi in commercio esistono molte soluzioni decorative in grado di offrire anche elevate prestazioni tecniche. Dai più economici in laminato, ai più preziosi parquet; dai più tradizionali come le piastrelle in gres ai più moderni in resina o microcemento. Dal punto di vista pratico, ciò che si chiede in generale a questi materiali è che siano resistenti, igienici, facili da pulire e non attraggano polvere. Vediamo nel dettaglio le caratteristiche principali di ciascun pavimento.

finiture gres porcellanato
gres porcellanato – Atelier di Casalgrande Padana

Pavimenti in Gres Porcellanato

Le piastrelle in gres porcellanato sono indubbiamente quelle più diffuse. Effetto marmo, legno, pietre, tessuti e trame: sono tante le potenzialità espressive del gres porcellanato. E non solo per quanto riguarda gli effetti decorativi e la capacità di imitare alla perfezione altri materiali. Tra i prodotti ceramici, è quello che offre maggiore resistenza meccanica, all’usura e alle sostanze chimiche utilizzate per la pulizia. Ma soprattutto è idrorepellente e ingelivo, perciò adatto anche all’esterno.

A seconda delle caratteristiche fisiche le piastrelle in gres possono essere naturali o smaltate. La differenza principale tra le due è che uno possiede un ulteriore strato superficiale (lo smalto), l’altro no.  Questa differenza tecnica e produttiva ne implica molte altre anche a livello pratico. Ad esempio, il gres porcellanato naturale, avendo la piastrella in superficie, permette di ridurre al minimo i danni nel caso che questa si scheggi. Questo scenario però è abbastanza raro, in quanto il gres porcellanato è un materiale molto resistente e difficile da scalfire. Lo strato di smalto nel gres porcellanato smaltato, invece, permette di nascondere le imperfezioni della ceramica in sé, il che si riflette anche sul prezzo, generalmente più basso, anche a fronte di una lavorazione in più.

pavimento gres porcellanato beigegres porcellanato – Beton di Casalgrande Padana

In base al trattamento superficiale della piastrella, il gres può avere 3 finiture: Naturale, Lappato o Lucida. La piastrella in gres con finitura naturale appare di colore beige chiara, con una superficie opaca e leggermente ruvida al tatto, ma è la più resistente all’usura e all’assorbimento dell’acqua. La lappatura, invece, è una lavorazione che rende più liscia la superficie della piastrella in gres. In questo modo il pavimento risulterà liscio, luminoso e priva di qualsiasi irregolarità. La lucidatura di una piastrella in gres porcellanato è lo step successivo alla lappatura: la superficie viene resa talmente liscia che riflette.

pavimento gres effetto marmo
pavimento gres effetto marmo di Ceramiche Keope

Un effetto molto bello e ricercato per imitare i marmi, ma in questo caso estrema attenzione alla pulizia!

Pavimenti in laminato

I pavimenti in laminato sono i più apprezzati per la ristrutturazione. La loro diffusione si deve ai tanti vantaggi come lo spessore minimo, la resistenza ai graffi e all’usura, all’acqua e allo sporco. A questi vantaggi tecnici, si aggiunge la resa estetica di molti prodotti, che riproducono fedelmente le caratteristiche tipiche delle essenze naturali del legno. Inoltre, non va sottovalutato l’ottimo rapporto qualità-prezzo. Naturalmente il costo dipende dalla qualità del materiale in superficie, che è quello che fa la differenza.

pavimento in laminato
pavimento laminato Clap di Déco Decking

Come anticipato, questa tipologia di pavimenti permette di risolvere i problemi della ristrutturazione grazie allo spessore minimo che permette la posa sopra una superficie esistente in tempi più brevi, inoltre una volta posato è subito calpestabile. Il pavimento in laminato è anche inossidabile, per cui non subisce variazioni di colore o invecchiamento nel tempo. Un ulteriore plus è dato dal fatto che può essere posato anche in caso di riscaldamento a pavimento.

Pavimenti in Parquet: massello o prefinito?

Il parquet è un classico senza tempo che si adatta perfettamente all’arredamento moderno così come a quello classico e lo si apprezza anche con qualche segno di usura, che gli conferisce un aspetto vissuto ed evocativo.

Il parquet può essere in legno massello o prefinito. Il primo è quello più tradizionale, totalmente realizzato in legno nobile. Pregiato è privo di colle e viene fornito grezzo. Una volta posato il parquet viene levigato, pulito e rifinito a cera, olio o con vernice. Il vantaggio è che può essere levigato più volte e si presta a infinite finiture superficiali.

pavimento parquet massello
parquet Listone Giordano

Il parquet prefinito invece viene fornito già pronto per la posa. Ogni lista è formata da uno strato di materiale nobile a vista e da un supporto a più strati che la rende stabile. I vantaggi nello scegliere un parquet prefinito sono la velocità di posa e la grande resistenza, grazie ai numerosi strati di vernice.

Superfici continue: Resina e Microcemento

Resina e microcemento sono materiali sottili e versatili adatti per rivestire pavimenti e pareti sia all’interno che all’esterno, ma anche mobili, scale e sanitari.  Il risultato sarà una superficie continua senza fughe e senza le interruzioni dei tradizionali pavimenti in piastrelle. Sono soluzioni particolarmente adatte per le ristrutturazioni in quanto permettono di rinnovare velocemente qualsiasi superficie.

Resina e microcemento sono apparentemente simili anche se in realtà sono diversi, infatti la resina è un materiale sintetico frutto di particolari processi chimici di sintesi, mentre il microcemento è naturale.

superfici continue HD Surface
microcemento HD Sruface

Entrambi i materiali permettono una semplice e rapida pulizia delle superfici oltre a scongiurare il rischio di infiltrazioni d’acqua, inoltre sono molto resistenti ai graffi e all’usura.

Vastissima la gamma dei colori nelle finiture lucide, satinate e opache. Grazie alla combinazione di colori diversi, lavorazioni e additivi, resina e microcemento possono dar vita a disegni astratti, effetti graffiati, spatolati e chiaroscuri per reinventare qualsiasi ambiente della casa.

Antonio Felicetti – Architetto Milano

info@antoniofelicetti.com

L’articolo Ristrutturazione: guida alla scelta dei pavimenti proviene da Dettagli Home Decor.

29 Marzo 2021 / / Architettura

Se ti stai chiedendo cosa scegliere tra una casa in legno o una in mattoni, in questo articolo troverai tanti spunti che ti aiuteranno a schiarirti le idee!

Meglio scegliere una casa in mattoni o in legno?

Sempre più persone si chiedono se sia meglio scegliere una casa in legno o una in mattoni: ognuna di esse ha i propri pregi e difetti ed è giusto analizzarli nel dettaglio.
Le case in legno stanno spopolando nei quartieri nuovi delle città e nelle aree in ristrutturazione, questo perché il legno è un materiale naturale, accogliente ed in grado di offrire diversi benefici sia in termini di salute e benessere che economici.
Le case in mattone, invece, sono una soluzione pratica, classica e sicura, nonostante non siano sostenibili tanto quanto il legno.

Vantaggi del legno rispetto il mattone

Innanzitutto, va detto che le case abitabili in legno sono eco-sostenibili, poiché realizzate con legno di prima qualità ed a basso impatto ambientale. Infatti, il legno è un materiale naturale, vivo e 100% rinnovabile che vanta diversi pregi, quali:

  • robustezza: una casa in legno, se tenuta con cura può durare anche molto di più di una casa in mattoni;
  • resistenza e flessibilità: grazie alla sua elasticità, una casa in legno è in grado di resistere a forti venti e scosse di terremoto con magnitudo elevato. Inoltre, resiste anche ad incendi e fuochi, per via che il legno viene trattato per resistere anche nelle condizioni più estreme;
  • igroscopicità: il legno è in grado di stabilire un equilibrio tra l’ambiente circostante, assorbendo o cedendo vapore acqueo. Infatti, se c’è troppa umidità, questo materiale permette una continua evaporazione delle molecole d’acqua, evitando così la formazione di muffe e funghi.

Costi

Inoltre, realizzare una casa in legno ha dei vantaggi economici non da poco: sia che si parli di costruzione vera e propria (il costo della struttura è nettamente inferiore rispetto una struttura in calcestruzzo), che di mantenimento (in termini di riscaldamento e climatizzazione). Una casa in legno rispetto una in mattoni, permette una riduzione dei costi di climatizzazione e riscaldamento dell’80% in un anno, poiché il legno è un ottimo isolante (sia termico che acustico).
Per quanto riguarda la costruzione, noi di www.maestrocase.it proponiamo delle soluzioni accessibili ed a portata di tutti: un esempio è la casetta di legno “Rio Grande”, con 124 metri quadrati ed un solo livello, al costo di circa 39mila euro. È, comunque, possibile realizzare una costruzione su misura in base allo spazio che si ha a disposizione ed al contesto in cui essa verrà collocata.

Benefici

Non dimentichiamo che vivere all’interno delle case abitabili in legno è molto più salutare che vivere all’interno delle case in mattoni, per via della struttura realizzata con materiali naturali ed eco-friendly. Infatti, le case abitabili realizzate in legno permettono un maggior comfort abitativo, grazie al legno che non rilascia sostanze dannose o tossiche da respirare per l’essere umano.
Il legno offre dimostrabili benefici che influiscono sulla salute e sulla vita dell’essere umano, come: migliorare la salubrità dell’aria, la concentrazione, l’attenzione e la creatività, ed aiuta a diminuire la pressione sanguigna, la frequenza cardiaca ed il livello di stress.

Svantaggi del legno

Di contro, se vivi in città ed hai già scelto la zona dove vorrai andare a vivere, difficilmente riuscirai ad abbattere la costruzione in mattoni per realizzare un’abitazione in legno. In primis perché devi chiedere il permesso a chi ci abita accanto e, in secondo luogo, comporterebbe costi davvero elevati. Per questo, dovresti trovare un compromesso, come ad esempio una ristrutturazione con materiali il più possibile ecosostenibili ed a basso impatto ambientale.

28 Marzo 2021 / / Design

Enigma fra tutti gli enigmi: meglio cucina a vista o separata?

In questa terza parte della mia guida per arredare casa vi darò qualche dritta su questo argomento.

Se fino a qualche anno fa , la risposta quasi scontata era “cucina a vista

oggi il discorso è decisamente cambiato.

Smart working,

non si parla di altro,

ormai da un anno a questa parte il lavoro per molti è diventato “lavoro da casa ” , conseguenza di una rivoluzione nella divisione degli spazi abitativi.

E si perché ,se fino a poco tempo fa, prima della pandemia ,la casa era luogo di convivialità e d’incontro per parenti e amici , oggi è per tanti luogo di lavoro ,

perciò

la necessità di avere uno spazio utile a svolgere la propria attività, ha priorità sul resto.

Meglio cucina a vista o separata?

Dipende,

dalle dimensioni e dalla disposizione degli ambienti.

Di sicuro in una casa di piccole dimensioni l’Open space è un ottimo modo per far percepire un volume più ampio del locale,

oggi giorno però l’esigenza di ritagliarsi un’area per il proprio lavoro, ha cambiato le cose.

Pensiamo ad una famiglia tipo

Casa di 80 mq,

a causa della zona rossa condividono lo spazio abitativo :

la moglie impiegata in smart working, il marito docente che lavora con didattica a distanza , due figli , uno a casa dalla scuola materna e l’altro dalla scuola primaria con didattica a distanza .

Cosa ne pensate?

Meglio cucina a vista o separata?

È ovvio che in questa condizione la soluzione migliore è quella di avere degli spazi divisi e ben distinti,

adatti a far svolgere ad ognuno le proprie attività .

Per questo motivo, In questo caso, la mia risposta è meglio cucina separata.

Come per tutte le cose però ,è necessario tener conto di vari aspetti.

Pertanto,

per aiutarvi a dare una risposta a questo enigma, prenderò in considerazioni uno spazio di circa 55 mq , interpretandolo in tre modi diversi .

LA PIANTA DELL’AMBIENTE

SOLUZIONE A : CUCINA A VISTA

In questa prima soluzione gli ambienti sono uniti,

la zona pranzo, il living e la cucina, condividono lo stesso ambiente , ciò nonostante ogni spazio è ben distinto,

La cucina è delimitata dalla grande isola su cui sono stati inseriti i fuochi,

la zona pranzo ha un’area riservata rispetto al resto , definita dal grande tavolo rettangolare,

mentre lo spazio per la zona relax è occupato da un divano angolare .

All’ingresso, grazie all’aiuto di una parete divisoria , da un lato è stato posizionato il mobile tv,

dall’altro lato invece, un armadio in nicchia.

MOODBOARD ISPIRAZIONALE CUCINA A VISTA

SOLUZIONE B: CUCINA A VISTA O SEPARATA?

In cucina è stato scelto un modello angolare con tavolo a penisola.

In questo modo, nonostante la cucina sia a vista rispetto all’ingresso e alla zona living, il suo ambiente è ben delimitato.

L’angolo cucina, sviluppato grazie ad una parete divisoria posta al limite della porta finestra, ha permesso di creare nella zona precedentemente occupata dal tavolo, un angolo studio, parte integrata della parete soggiorno

Il divano, con la sua importanza, crea il perimetro dell’area relax.

MOODBOARD ISPIRAZIONALE CUCINA A VISTA MA SEPARATA

SOLUZIONE C: CUCINA SEPARATA

Definire lo spazio con le pareti,

questa opzione crea ambienti ben distinti,

ad ogni locale è dedicata un ‘area:

  • il relax
  • lo studio
  • la cucina e il pranzo

Questa divisione degli spazi è la scelta per chi ha bisogno di zone ben separate,

ambienti spaziosi , ma separati tra di loro .

In cucina è stato inserito un tavolo rotondo, che crea un’ambiente intimo ed informale.

In entrata è stata nuovamente inserita una parete divisoria per inglobare un mobile ingresso.

La zona studio ora ha una stanza dedicata,

mentre la zona relax resta a vista sull’ingresso.

MOODBOARD ISPIRAZIONALE CUCINA SEPARATA

Conclusione,

nell’arredare casa, ciò che è meglio , dipende soltanto da noi e dalle nostre esigenze.

L’articolo Meglio cucina a vista o separata ? proviene da Laura Home Planner.

27 Marzo 2021 / / Architettura

Nuovo progetto per il nostro team di architetti e arredatori, coinvolti questa volta nella scelta dell’arredamento di una casa al lago, in particolare per la progettazione di un open space di 60 mq con salotto e sala da pranzo comunicanti. La richiesta dei committenti è chiara: arredare la zona living con angolo relax e area pranzo.

Abbiamo acquistato una casa al lago e vorremmo trasformare il grande open space di 60 mq in soggiorno e sala da pranzo. Nella zona pranzo vorremmo tavolo e sedie, nella zona relax ci piacerebbe inserire il nostro attuale divano angolare bianco e a questo abbinare una parete attrezzata minimal per un televisore di 65”.
Ci piace molto il bianco e l’effetto luminoso e pulito che il total white dona ad un ambiente ma non ci dispiacerebbe inserire dei tocchi di colore per vivacizzare l’atmosfera e rendere il tutto meno anonimo. Il pavimento è rivestito con piastrelle in marmo bianco, gli infissi sono tutti bianchi ad eccezione della porta-finestra ad arco in pvc nero opaco. Sul soffitto è presente una trave a vista in acciaio ma vorremmo nasconderla.

Arredare open space 60 mq: il progetto salotto e sala da pranzo comunicanti

Uno spazio unico condiviso, è così che possiamo definire un open space. Un grande ambiente senza muri, pareti divisorie e barriere visive, un’unica grande stanza all’interno della quale coesistono diversi arredi con diverse destinazioni d’uso. Arredi distinti ma uniti da un fil rouge progettuale che dà un senso a tutto l’ambiente.
In un open space è fondamentale che ci siano dei dettagli coordinati: dal colore della pareti alla pavimentazione, fino allo stile d’arredamento. Il rischio altrimenti è quello di creare un’accozzaglia di mobili e stili che minano all’estetica dell’open space.

In questo specifico progetto l’open space, sebbene unico e aperto, presenta dei pilastri portanti che aiutano a suddividere l’ambiente in due aree operative, sala da pranzo da una parte e soggiorno / salotto dall’altra. Durante la recente ristrutturazione di questa abitazione si è optato per questa soluzione a pianta aperta per permettere alla sala da pranzo di godere della luce naturale proveniente dalla grande finestra ad arco della zona relax. Una scelta progettuale importante data l’assenza di finestre nella zona pranzo.

Dal salotto si vede la sala da pranzo e dalla sala da pranzo si vede il salotto, tutto è a vista e visibile da qualsiasi angolazione dell’open space. Le due stanze sono contigue e comunicanti, collegate attraverso due aperture centrali. In situazioni come questa è importante che gli ambienti abbiano delle caratteristiche in comune. In questo caso il pavimento in marmo bianco con venature grigie, le pareti bianche, gli arredi a prevalenza bianchi, il colore crema proposto per alcune sedute e alcuni complementi.

Vista dall'alto dell'open space con pilastriVista laterale dell'open space: sala da pranzo sulla sinistra, salotto sulla destra

La sala da pranzo: total white + accenni di colore

L’ambiente, illuminato dalla luce naturale proveniente dalla grande vetrata, è ulteriormente rischiarato da pareti, soffitto e pavimenti bianchi. II risultato è una stanza visivamente molto ampia, luminosa, equilibrata, semplice ma di carattere. Utilizzando il bianco in abbondanza il rischio è quello di far sembrare l’ambiente anonimo e freddo, ma bastano punte di colore sparse quà e là con criterio a stravolgere il look. Total white sì, ma come base per un inserimento armonico di altre tinte d’accento. In questa sala da pranzo nello specifico la madia e le sedie colorate si impongono e vivacizzano la monocromia, senza intaccare il candore e la luminosità.

Sala da pranzo tutta bianca, con madie e sedie colorateRender sala da pranzo comunicante con salotto

La sala da pranzo è abbastanza ampia per poter ospitare un tavolo fisso di grandi dimensioni, otto sedute per altrettanti commensali, una credenza a tre ante, uno specchio, un lampadario a sospensione.
Il tavolo è proposto in versione rettangolare con top in pietra Keramik marmo Golden Calacatta lucido e presenta una base centrale a due gambre incrociate che si raccordano su una piastra a terra. Sopra il tavolo un lampadario scenografico in vetro con paralume formato da sfere disposte in fila. Attorno al tavolo sei eleganti sedie rivestite in tessuto colorato e due poltroncine a capotavola. Tutte le sedute presentano uno schienale arrotondato, la forma avvolgente offre un buon sostegno a braccia e schiena. La credenza di design è caratterizzata da ante con superficie diamantata asimmetrica la cui forma e finitura riflettono la luce contribuendo a creare particolari giochi di chiaro e scuro nell’ambiente. Sopra la credenza uno specchio di design che si fa notare per la particolare cornice sagomata in cristallo.

Sedie tutte uguali o diverse?

La scelta di accostare tavolo e sedie colorate (di diverso colore) è inusuale ma non così tanto rara e se a molti potrebbe sembrare una pura casualità in realtà è una scelta fatta (e da fare!) con consapevolezza. Per non dare un’impressione disordinata e caotica all’ambiente è importante non eccedere con le tinte e soprattutto mantenere uno stile coordinato tra tutte le sedute. La soluzione più gettonata e più facile da gestire prevede un unico modello di sedia, un unico rivestimento (tessuto, similpelle o pelle), più colori. Questo non vuol dire che non bisogna mai affiancare sedie totalmente diverse tra loro ma piuttosto scegliere questa via quando si è assolutamente convinti del risultato finale.

Tavolo da pranzo con sedie colorateSala da pranzo con tavolo e sedie di colore diverso

Il salotto: arredamento bianco e crema

Scelte diverse sono state prese per il salotto, qui il total white è stato smorzato dal color crema. La dominanza del bianco è innegabile ma l’accostamento di un’altra tinta chiara e neutra come il crema rende il tutto più prezioso e unico. Crema chiaro per il pannello a muro porta tv e il tappeto a centro stanza, ripreso da una sfumatura più scura e decisa dal tavolino servetto e dalle basi delle poltroncine.
Quando si scelgono arredi total white di materiali e di brand diversi è importante vautare la resa del bianco. Esistono diverse sfumature di bianco: bianco ottico, bianco latte, bianco ghiaccio, bianco perla, bianco antico, cosmic latte… potremmo proseguire con un lungo elenco. Scegliendo sfumature di bianco differenti il risultato potrebbe cambiare nettamente. I nostri arredatori tengono in considerazione questi dettagli quando realizzano un progetto: oltre al campionario digitalizzato hanno a disposizione le tirelle dei materiali e accostando i campioni valutano l’effetto finale.

Render salotto bianco e crema

Il salotto è arredato con il divano angolare bianco già in possesso dei committenti del progetto. A questo sono state affiancate due poltroncine con base girevole da poter direzionare a piacere verso il divano, verso la tv o verso la sala da pranzo. A completare la zona relax un tappeto a fantasia color crema, un tavolino basso in vetro e un tavolino alto lato poltrona. Per la parete attrezzata è stato scelto un modello componibile che prevede basi contenitive sospese con cassettoni e due pannelli fissi a muro. Il pannello più grande in vetro retrolaccato color crema, quello più piccolo sempre in vetro ma questa volta decorato con un’originale stampa floreale.

La disposizione dei mobili in salotto: il divano centro stanza

Il progetto vede la disposizione del divano a centro stanza, scelta stilistica dettata anche dalla presenza di una sola parete completamente libera che è stata utilizzata come appoggio per la parete attrezzata. Gli altri tre lati della stanza sono occupati da porte, finestre e aperture. Nella scelta della disposizione degli arredi i nostri Interior Designer hanno tenuto in considerazione anche la posizione ideale per guardare la tv: la finestra è laterale allo schermo e al divano e non ci sono riflessi di fronte o alle spalle che possono disturbare la visione.

Salotto total white con divano centro stanzaZona relax con divano, poltroncine, lampada da terra e tavolinoZona relax con divano, poltroncine, lampada, tavolino e parete attrezzata sospesa

Gli arredi inseriti nel progetto

In sala da pranzo

Tavolo Stratos

Sedie Beetle

Credenza Kayak

Lampada Apollo

Specchio Emerald

In salotto

Parete attrezzata Plan componibile, esempio

Poltrona Yoko

Lampada Diphy

Tappeto Zoe

Copia lo stile

I nostri Interior Designer hanno realizzato delle moodboard per il salotto e la zona pranzo di questa casa al lago. Immagini ispirazione che racchiudono tutte le scelte arredative e cromatiche fatte.

Moodboard ispirazione, arredi sala da pranzoMoodboad ispirazione, arredi salotto

Come nascondere una trave a vista

I committenti di questo progetto hanno chiesto al nostro team di progettatori di trovare una soluzione per mascherare la trave sul soffitto dell’open space. Creare un controsoffito in cartongesso può essere un ottimo espediente sia per celare la trave strutturale sia per predisporre l’impianto di illuminazione. Illuminazione che può essere a vista con lampadari a sospensione o ad incasso con moderni profili led. Attenzione a calcolare l’altezza totale del soffitto: per legge l’altezza minima di un locale adibito ad abitazione è di 2,70 m.
In alternativa è possibile predisporre una struttura in cartongesso che segue la traccia della trave, oppure tinteggiare la trave dello stesso colore del soffitto, in questo caso di bianco.

Portoflio progetti diotti.com

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27 Marzo 2021 / / Decor

L’articolo Aiuole e giardini: come migliorano l’aspetto esterno della casa è stato scritto da Biagio Barraco e si trova su Questioni di Arredamento.

Lo spazio all’esterno di ogni abitazione rappresenta un fattore molto importante rispetto all’impatto estetico complessivo della casa. Di conseguenza, curare e abbellire gli spazi verdi è il modo migliore per valorizzare non solo aiuole e giardini ma anche l’intera struttura abitativa. Le soluzioni adatte allo scopo sono molteplici e si adattano ad una vasta gamma di scopi ed esigenze diverse; in questo articolo vedremo quali sono i vantaggi che scaturiscono da una cura adeguata del verde domestico e quale tipo di manutenzione è necessaria.

Perché non bisogna trascurare il verde

A prescindere dalla loro estensione, aiuole e giardini non vanno trascurati; chi non ha il pollice verde oppure non ha tempo (né voglia) di dedicare alla manutenzione del giardino e delle aiuole può anche demandare tale incombenza a operai specializzati. Ciò che conta è evitare di abbandonare completamente il verde che circonda la propria abitazione per evitare la comparsa di erbe infestanti e di animali di vario tipo. Inoltre, l’incuria rende il terreno più duro e difficile da lavorare (specie dopo molto tempo); di conseguenza, gli interventi per rassodarlo potrebbero risultare più complessi. Infine, non va sottovalutato l’aspetto estetico: un giardino in disordine contribuisce in maniera negativa all’immagine della casa, sminuendo anche il valore.

Come abbellire aiuole e giardini

Gli interventi necessari per migliorare l’aspetto del giardino e delle aiuole fiorite dipendono direttamente da diversi fattori: il tipo di terreno, l’esposizione solare, le dimensioni dell’area destinata al verde e le condizioni di partenza di quest’ultima. In altre parole, se il giardino è già attrezzato, richiede una manutenzione ordinaria da effettuare regolarmente; di contro, nel caso in cui bisogna partire da zero, gli interventi risultano più complessi ed impegnativi.

Attrezzare un giardino da zero non è semplice, specie se l’area in questione è stata molto trascurata. Bisogna anzitutto rimuovere le erbe infestanti e quelle secche o gravemente malate; il terreno va rassodato, per permettere l’aerazione delle zolle. Alcune specie vegetali e floreali possono essere messe a dimora solo in un certo periodo dell’anno (il prato, ad esempio, va seminato tra settembre e ottobre) anche se, generalmente, la maggior parte può essere piantata tra l’inverno e la primavera.

Photo by Scott Webb on Unsplash

Gli interventi di manutenzione ordinaria, invece, sono quelli da effettuare con regolarità, a seconda della stagione. La rasatura del prato, la rimozione del fogliame, le potature e la concimazione rientrano tra le operazioni da completare ciclicamente, per assicurare la buona salute del manto erboso e delle specie vegetali. In aggiunta, il rinvaso dei fiori (in un vaso più grande o a terra, se necessario) e l’inserimento di elementi decorativi aggiuntivi dipendono per lo più dalle preferenze personali.

Quali soluzioni adottare

Per migliorare l’impatto estetico del proprio giardino si possono adottare diverse soluzioni:

  • aiuole: un angolo fiorito aggiunge un tocco di colore che, specie nei mesi estivi, sortisce un notevole effetto scenografico; l’importante è scegliere le varietà giuste rispetto all’esposizione solare ed acidità del terreno. Per chi desidera una decorazione floreale duratura, è consigliabile allestire un’aiuola fiorita avvalendosi dell’assistenza di un portale specializzato come MyGreenHelp;
  • bordature: si tratta di piante a basso fusto (non raggiungono il metro d’altezza) impiegate per delimitare o costeggiare vialetti lastricati, passaggi carrabili e aiuole, per conferire maggiore armonia al giardino, fungendo da elemento di raccordo; allo scopo è necessario mettere a dimora specifiche varietà di piante o fiori;
  • siepi: rappresentano la soluzione più gettonata per nascondere i muri perimetrali del giardino con una barriera di denso fogliame; inoltre possono essere utilizzare per realizzare sculture vegetali dal notevole impatto;
  • arredi: i mobili già giardino sono il tocco finale di un’attenta manutenzione (purché scelti con gusto), specie se destinati ad essere collocati direttamente a terra non su una veranda o una terrazza in muratura.

L’articolo Aiuole e giardini: come migliorano l’aspetto esterno della casa è stato scritto da Biagio Barraco e si trova su Questioni di Arredamento.

27 Marzo 2021 / / Design

Le opere di design del Gruppo Memphis esposte nella mostra “Memphis. 40 Years of Kitsch and Elegance “ al Vitra Design Museum Gallery. Dal 6 febbraio 2021 al 23 gennaio 2022.

Memphis
credits

Il gruppo Memphis è stato uno dei fenomeni più singolari apparsi nel mondo del design. La mostra “Memphis: 40 Years of Kitsch and Elegance” al Vitra Design Museum Gallery celebra il quarantesimo anniversario della fondazione del gruppo attraverso le sue creazioni, presentando mobili, lampade, ciotole, disegni, schizzi e fotografie che raccontano il mondo di Memphis. La mostra raccoglie opere dei designer Ettore Sottsass, Michele De Lucchi, Martine Bedin, Michael Graves, Barbara Radice, Peter Shire, Nathalie Du Pasquier e Shiro Kuramata.

La storia del gruppo Memphis, gli esordi milanesi

Nell’inverno del 1980/81, un gruppo di giovani designer si raccolse intorno all’architetto e designer italiano Ettore Sottsass. Al suono della canzone di Bob Dylan “Stuck Inside of Mobile with the Memphis Blues Again”, i designer redassero il manifesto del Gruppo Memphis.

Memphis
Nathalie Du Pasquier, locandina per la mostra Memphis al musée des Arts décoratifs de Bordeaux, 1983- credits

L’obiettivo dichiarato del gruppo era quello di superare i dettami del funzionalismo nel design, celebrando il banale e il quotidiano, e di rompere i tabù del buon gusto. 

La sua filosofia di design era anche influenzata dall’emergere della società dell’informazione. Come la televisione e i computer, gli oggetti di Memphis dovevano comunicare con lo spettatore e raccontare la propria storia unica.

Caratterizzati da colori sgargianti e motivi primitivi, i disegni di Memphis sembravano essere usciti direttamente dalle pagine di un fumetto e diedero vita a un look completamente nuovo in cui la cultura popolare, l’estetica pubblicitaria e il post-modernismo si fondevano in un folle miscuglio.

credits

La prima collezione del gruppo, presentata alla galleria Arc’74 di Milano nel settembre 1981, fece sensazione a livello internazionale. La consacrazione nel mondo del design avvenne nel 1982, quando il guru della moda Karl Lagerfeld arredò il suo appartamento a Monte Carlo con alcuni pezzi di Memphis.

Le opere iconiche

Il Gruppo Memphis ha al suo attivo molti oggetti di design che nel tempo sono diventate delle opere iconiche. Cominciamo naturalmente con il lavoro del suo fondatore, l’architetto Ettore Sottsass. La sua formazione come designer a New York negli anni ’50 gli aveva permesso di entrare in contatto con la Pop Art, che divenne la sua principale fonte di ispirazione. Tornato in Italia, negli anni ’60, inizia a sperimentare applicando laminati plastici colorati a creazioni che chiamava “totem”. La sedia “Seggiolina da Pranzo”, che disegnò per lo Studio Alchimia nel 1978, presenta il laminato colorato che sarebbe diventato un marchio di Memphis. I suoi progetti per grandi mobili contenitori sono tra le opere più importanti del gruppo, come la credenza “Beverly” o la libreria “Casablanca”. Sottsass combina elementi stranamente disparati come un pezzo cromato di acciaio tubolare piegato, una lampadina colorata e laminati di legno in superbe composizioni che vacillano tra il kitsch e l’eleganza.

Memphis
Ettore Sottsass, libreria Casablanca, 1981-credits
Memphis
Ettore Sotsass,libreria Carlton, 1981-credits
Ettore Sottsass, lampada Ashoka, 1981- credits

La lampada “Super”, disegnata da Martine Bedin nel 1981, è un’altra opera iconica di Memphis. Il suo arco di lampadine disposte a semicerchio ha un aspetto familiare, come qualcosa che si incontra in una fiera o in una tavola calda americana. Montata su ruote e dotata di un cavo elettrico, assomiglia a uno strano animale domestico luminescente o a un giocattolo per bambini.

Memphis
Martine Bedin, lampada Super, 1981 – credits

Per alcuni giovani designer, Memphis rappresentò il trampolino di lancio per le loro carriere. È il caso di Matteo Thun e Michele De Lucchi. La sedia “Riviera” di De Lucchi, del 1981, anticipa i colori pastello che il designer userà alcuni anni dopo in una serie di elettrodomestici sperimentali per Philips. Un’altra importante designer di Memphis, Nathalie Du Pasquier, applicò le idee del gruppo a sofisticati modelli tessili e design d’interni.

Shiro Kuramata, tavolino Kyoto, 1983

Il gruppo si sciolse nel 1987, ma nonostante la sua breve esistenza, la storia e l’impatto del gruppo Memphis sul mondo del design sono diventati una leggenda.

Scopri le fantastiche icone del design.

27 Marzo 2021 / / Dettagli Home Decor

carta da parati WallPepper 2021

WallPepper®/Group presenta il nuovo catalogo 2021, una nuova collezione di carte da parati per continuare a raccontare ‘emozioni a parete

Con le nuove grafiche 2021 WallPepper®/Group propone immaginari che donano una nuova identità agli ambienti contemporanei per creare luoghi unici, stimolanti ed emozionali, in cui sentirsi protagonisti.

Le carte da parati WallPepper®/Group sono realizzate su misura, solo con materiali naturali, ecocompatibili, privi di PVC e certificati, per rispondere a qualsiasi esigenza progettuale. Queste caratteristiche, unite alla facilità di posa e a una tecnologia produttiva ad hoc che consente di avere giunte invisibili semplicemente accostando i teli, danno origine a supporti professionali adatti a ogni ambiente.

Il potere espressivo della nuova collezione nasce da una speciale apertura verso il mondo della natura e delle sue meraviglie, del colore e della sua eccezionale capacità di descrivere e personalizzare uno spazio, a realtà che si lasciano ‘contaminare’ della fantasia. La collezione 2021 rivela luoghi suggestivi e architetture affascinanti, propone accostamenti sorprendenti di forme e riflessi, minimalismi, creazioni astratte, ‘impreviste’ geometrie e temi iconogafici.










Il catalogo WallPepper®/Group racconta, così, una nuova ‘interpretazione’ della decorazione contemporanea, fatta di immagini stupefacenti che evocano atmosfere uniche, affascinanti e seducenti.

Un ‘design illustrato’ che avvolge le pareti per rispondere a qualsiasi esigenza di ambientazione, creando luoghi speciali, tutti da vivere.

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