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8 Luglio 2021 / / Case e Interni

idee per un bagno piccolo

Non è un segreto che le case moderne sono spesso caratterizzate da metrature ridotte: monolocali e bilocali hanno spazi ottimizzati al massimo e il più delle volte questo ci porta a pensare che vi siano dei limiti per tutto ciò che concerne la disposizione e le dimensioni dell’arredamento. In particolare, quando si tratta del bagno ci troviamo a fare i conti con le abitudini personali, che devono collimare con le caratteristiche tecniche e le reali possibilità organizzative. Nonostante l’ambiente non sia troppo grande, si può comunque optare per soluzioni curiose e di design in grado di renderlo bello, funzionale e accogliente. Nel poco spazio che hai disponibile trovare il modo di far entrare tutto ciò che serve – sanitari, lavabo, box doccia e mobili – rappresenta una sfida intrigante!

idee per un bagno piccolo
1 – Sanitari sospesi per una maggiore praticità

Se stai pensando di ristrutturare oppure semplicemente arredare un bagno piccolo, occorre cercare le soluzioni salvaspazio più indicate, in linea con le tue esigenze e gusti personali. L’ingombro dei sanitari è in genere standard, dunque si tratta di partire da questi per arredare la stanza in modo da sviluppare poi tutto il resto. Naturalmente devono essere rispettare determinate misure e distanze tra un elemento e l’altro – per esempio tra wc e bidet e tra wc e muro laterale devono esserci circa 20 centimetri, l’interasse non dovrebbe comunque essere al di sotto dei 55 cm. 

Progetto bagno piccolo lungo e stretto

Come abbiamo già sottolineato in passato, la soluzione più funzionale quando c’è carenza di spazio è quella di installare sanitari sospesi. La praticità e la facilità di pulizia in uno spazio ridotto è, infatti, essenziale e queste soluzioni di design possono assicurarla, tenendo conto che rendono anche l’ambiente più arioso. Nei casi più difficili, soprattutto se il bagno è stretto e lungo, ci sono poi anche wc e bidet sospesi con profondità ridotta (inferiore a 50 cm), che riducono l’ingombro.

idee per un bagno piccolo
2 – Il box doccia angolare per risparmiare centimetri

Visto che in uno spazio piccolo difficilmente potremmo pensare di inserire una vasca da bagno, la soluzione migliore e anche la più pratica è rappresentata dall’installazione di un box doccia e in particolare da uno angolare. Il piatto semicircolare permetterà di risparmiare spazio, facilitando al massimo i movimenti nella stanza. Le linee curve sono l’ideale per gli spazi ristretti. Se invece hai a che fare con un bagno lungo e stretto con finestra sulla parete finale, potrai scegliere di eliminare la vecchia vasca e inserire una doccia rettangolare e più ampia nella nicchia che si crea in fondo alla parete.

box doccia angolo
3 – Termoarredo: le soluzioni verticali sono le più funzionali

Come abbiamo visto, organizzare gli spazi di un bagno piccolo non è poi così complicato come potrebbe sembrare, a patto di affidarsi sempre a un team di esperti. Per recuperare ancora qualche centimetro potresti decidere di riscaldare il bagno con un termoarredo verticale anziché con un classico calorifero. In tal modo potrai rendere caldo l’ambiente e allo stesso tempo appendere gli asciugamani. La scelta di un termoarredo elettrico, inoltre, ti consentirà di evitare di dover effettuare lavori molto costosi per l’adeguamento dell’impianto idraulico.

idee per un bagno piccolo
4 – Sviluppare l’arredamento in verticale

Per quanto riguarda gli accessori e i mobili, le soluzioni per arredare il tuo bagno piccolo non mancano. Un’idea potrebbe essere quella di sviluppare l’arredamento in verticale anziché in orizzontale e optare per quelle soluzioni che aiutano a dare un’idea di leggerezza e ampiezza. Ad esempio partendo da un mobile lavabo anch’esso sospeso come i sanitari. Colonne verticali, mensole e ante poste in alto, ma comunque facilmente raggiungibili, renderanno meno difficoltose le operazioni di ricerca di asciugamani puliti, ricariche di saponi e tutto ciò che è di utilità. In merito poi agli accessori, per liberare spazio sui piani d’appoggio, potrai contare su modelli di porta sapone, porta spazzolino e porta scopino da appendere alle pareti (incollati o avvitati). Un grande specchio consentirà, infine, di giocare sulla percezione dei volumi.

piante in bagno
5 – Un giardino fluttuante per rendere l’atmosfera più intima

Se lo scopo è quello di rendere accogliente un bagno piccolo, una delle ultime tendenze che puoi prendere in considerazione è quella che prevede di inserire un floating garden ovvero una piccola foresta sospesa. Questo può essere realizzato semplicemente appendendo ad altezze diverse un gruppo di piante con rami cascanti, che possono essere verdi o delicatamente fioriti. Perfette per un ambiente generalmente caldo umido come il bagno, saranno solo certe tipologie di piante – per esempio edera e felce – generalmente tropicali, in grado di crescere rigogliose anche con poche cure.

5 idee per un bagno piccolo

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Giulia per CASE E INTERNI

8 Luglio 2021 / / Blogger Ospiti

La pandemia ha aperto nuovi scenari per quello che viene definito smart working, una modalità di lavoro poco utilizzata dalle nostre parti, e che per motivi legati all’emergenza sanitaria, ha dato la possibilità di garantire quel distanziamento sociale fondamentale per limitare il contagio. Prima o poi si spera che la situazione si normalizzi e che quindi si possa tornare alle nostre vecchie abitudini, incluse quelle lavorative. Molte aziende però hanno già fatto intendere che opteranno, anche se solo in parte, per il lavoro agile, perché permette un risparmio in termini di costi e garantisce comunque una produttività adeguata. Al lavoratore non resterà che adeguarsi a questi nuovi scenari – e in tanti hanno accolto questa prospettiva con favore – organizzandosi nel migliore dei modi per lavorare comodamente e senza influenzare le abitudini del resto della famiglia. Cercare una nuova soluzione logistica grazie all’aiuto, alla competenza e alla conoscenza approfondita del mercato immobiliare dell’agenzia specializzata Rockagent, permetterebbe di risolvere ogni tipo di difficoltà logistica in poco tempo, e di trovare quindi degli spazi appositi per lo svolgimento della propria attività professionale. Per chi invece non può o non ha intenzione di imbarcarsi in compravendite immobiliari, non resta che adeguare i propri spazi, cercando di ottimizzarli e di renderli quanto più adeguati all’attività lavorativa.
Ecco alcuni consigli per riuscirci senza troppi problemi.

credits immagine: UnSplash

Creare degli spazi dove gli spazi mancano

Tavolo della cucina

In mancanza di uno studio o di una stanza per gli ospiti da poter sfruttare durante le ore di lavoro, la soluzione più immediata è quella di organizzare la propria postazione sul tavolo della cucina o del soggiorno. In questo caso possono nascere vari problemi, tutti legati all’utilizzo in contemporanea di spazi nati per essere sfruttati da parte di tutta la famiglia.
Per questo motivo è opportuno scegliere il lato del tavolo meno esposto al passaggio delle persone, soprattutto se si è soliti condurre video conferenze col proprio capo o con gli altri colleghi di lavoro.
Nel caso in cui all’interno della stessa casa ci siano più persone interessate dallo smart working, è possibile creare un contesto lavorativo simile a quello classico, cercando di attrezzare lo spazio in modo da non arrecare disturbo al compagno di scrivania. Questo significa approntare un numero sufficienti di ingressi per l’elettricità, ma anche per l’accesso ad eventuali stampanti o scanner.

Sottoscala

All’interno di una casa esistono sempre degli angoli di passaggio o comunque poco sfruttati perché angusti. Ecco, questi spazi possono rivelarsi essenziali per lo svolgimento delle proprie mansioni lavorative. Un sottoscala, con un piano di lavoro delle giuste dimensioni e una sedia ridotta ma comunque comoda, può diventare tranquillamente il proprio ufficio casalingo.

Garage o spazi esterni

Per chi ha la fortuna di avere un garage, creare uno spazio in cui lavorare è un gioco da ragazzi, a patto che si abbia la voglia di renderlo accogliente, eliminando tutte le cianfrusaglie che di solito caratterizzano questi spazi e di eliminare odori sgradevoli, strati di polvere e ragnatele.
Una soluzione ancora migliore, se vogliamo, è offerta da quelle casette che spesso vengono utilizzate in giardino per sistemare tosaerba e attrezzi di vario genere. L’unico problema in questo caso può essere dato dalla mancanza di prese per la corrente o di una connessione stabile. Il primo può essere risolto con un piccolo intervento da parte di un elettricista, mentre per il secondo, la presenza di piani tariffari di telefonia mobile con traffico dati generoso incluso, permette – con l’aiuto di un semplice modem con ingresso usb – di avere la copertura internet necessaria per lo svolgimento del proprio lavoro.

Accessori per spazi ridotti

La soluzione migliore per spazi estremamente ridotti è rappresentata da arredi richiudibili che possono quindi essere riposti senza particolare ingombro quando non vengono utilizzati. Parliamo nello specifico di tavolini e ovviamente di sedie, rigorosamente ergonomiche e ben imbottite, in modo da evitare mal di schiena e altri guai fisici.
Un’alternativa potrebbe essere quella di un piano di lavoro multiuso che può essere messo nel salone o in qualsiasi altro spazio della casa, e che può tranquillamente essere usato per altri scopi durante la giornata.

8 Luglio 2021 / / Laura Home Planner

Cottagecore, non si parla d’altro, lo stile di campagna che fa tendenza.

Voglia di lasciare tutto, di cercare rifugio in una vita più semplice, libera , a contatto con la natura.

Quanti di voi non lo hanno pensato almeno una volta?

Io ci pensavo ieri, mentre guardavo mio figlio che a soli tre anni si occupa delle sue tre pianticelle di pomodori piantate nel suo piccolo angolo di giardino .

Lui lo chiama il suo campo,

ogni sera quando rientra dal centro estivo si preoccupa di controllare che stiano bene e che la salvia e il basilico abbiano abbastanza acqua.

Vita frenetica, stress, pandemia, mancanza di sicurezza, di certezze,

insomma , il nostro stato d’animo influisce sulle nostre scelte, ecco perché oggi lo stile che fa tendenza è il Cottagecore.

Cottagecore : interni rustici e accoglienti

Qual’è la prima immagine che vi viene in mente se vi dico Cottage?

A me un’immagine così

Mi vedo già circondata da pietra, legno, pavimenti rustici..

In effetti il Cottagecore , lo stile di campagna che fa tendenza è proprio questo.

Arredi caldi e accoglienti,

e qual tra i materiali più accoglienti in fatto di interior se non il legno ?

Grezzo, consumato, riciclato, usato, il fascino del legno è proprio questo, il suo durare nel tempo, la sua solidità il calore che da grazie al suo colore, ai suoi nodi.

Certo , solo il legno no basta,

il cottagecore è un mix di colori, tessuti, decori, materiali.

cosa non può mancare ?

Il cottagecore è uno stile e un modo di vivere,

insieme al legno non possono mancare tessuti con stampe effetto scozzese, rigate o per i più romantici con motivi floreali,

complementi d’arredo in vimini, materiali naturali,

plaid patchwork , cuscini , complementi morbidi , sedute confortevoli , come una vecchia poltrona e un divano imbottito .

Uno stile accessibile, modesto,

circondato da cose semplici, meglio se create con le proprie mani,

come centrici cuciti a mano per esempio.

La cucina è il fulcro della casa,

composta da pochi elementi indispensabili, luogo di convivialità, di unione,

dove stare con la famiglia e con gli amici per consumare una cena a base di frutti della terra.

Ciò che non può mancare?

un tavolo di generose dimensioni, con sedie, abbinate oppure no a creare un mix and match,

il “ferro battuto“, indicato tanto quanto il legno per la struttura dei letti, e dei tavoli,

non solo,

anche per le scale, gli appendiabiti, i lampadari .

ma ancora più essenziale nello stile cottagecore è la presenza di una stufa a legna o di un camino a creare la giusta atmosfera.

e per le pareti ?

si a carta da parati , colori della terra, rivestimenti in pietra.

tonalità  pastello, sfumature rosate, tende a fantasia chintz.

L’articolo Cottagecore: lo stile di campagna che fa tendenza proviene da Laura Home Planner.

8 Luglio 2021 / / La Gatta Sul Tetto

La tipologia di bagno stretto e lungo è piuttosto diffusa e la sua progettazione può risultare difficoltosa proprio per le caratteristiche che la contraddistinguono. In questo articolo vediamo quindi qualche consiglio e stratagemma per arredarlo in modo ottimale. 

bagno stretto e lungo
Francesca Macellari

Generalmente un bagno con questo tipo di pianta ha una larghezza intorno ai 140 cm – o anche meno – una lunghezza dai 3 metri in su e la finestra sulla parete di fondo, opposta all’entrata. La difficoltà principale è che tali dimensioni sproporzionate, in cui la larghezza è abbastanza ridotta, impediscono di collocare i principali elementi frontali tra loro. 

Per evitare di occupare ulteriore spazio all’interno del bagno, dunque, una buona soluzione di partenza è quella di usare una porta scorrevole a scomparsa: non rimanendo aperta sul lato del muro, consente di recuperare quello spazio dato dall’ingombro di una porta a battente quando aperta, sfruttando appieno la larghezza del bagno.

bagno stretto e lungo
Porta a battente vs porta a scomparsa – ZeumaDesign

Dove collocare la doccia?

La doccia è l’elemento più ingombrante del bagno e per collocarla ci sono varie possibilità:

1) La prima è realizzare una doccia passante,al centro del bagno, che ne occupa l’intera larghezza. Ha anche una funzione divisoria tra la prima area col lavabo e la seconda, più nascosta, con wc e bidet. Con questa soluzione otterrete una maxi doccia, che sarà lunga quanto l’ampiezza del bagno.

bagno stretto e lungo
Bagno con doccia passante – ZeumaDesign
bagno stretto e lungo
Arch. Francesco Andresciani
bagno stretto e lungo
Angelo Pozzoli architetto

2) Altra possibilità per arredare un bagno stretto e lungo che prevede di inserire una grande doccia è posizionarla tutta in fondo al bagno, lì dove c’è la finestra. C’è da considerare, però, che per aprire e chiudere la finestra, dovrete entrare nella doccia.

bagno stretto e lungo
+ GAAP studio associati
bagno stretto e lungo
MF Studio design
bagno stretto e lungo
BB1 Laboratorio Di Architettura & Design

3) Potete poi posizionare la doccia a una delle due estremità. Vicino alla finestra, se rimane uno spazio libero di almeno 70 cm, oppure vicino alla porta. La larghezza del bagno per questa soluzione, però, deve essere tale da consentire il passaggio oltre al volume della doccia.

bagno stretto e lungo
Bagno con doccia alle estremità – ZeumaDesign

Gli altri sanitari in un bagno stretto e lungo

Una volta collocata la doccia, la posizione degli altri sanitari quali lavabo, wc e bidet, risulta più semplice. 

Il lavabo potete trovarlo già abbastanza stretto, intorno ai 50 cm di profondità, solitamente dalla forma rettangolare, tutt’uno col top oppure da appoggio. Ad esempio, se il vostro bagno è largo 130 cm, rimangono comunque 80 cm di passaggio.  

EF_Archidesign

Wc e bidet sarebbe preferibile collocarli vicini e sullo stesso lato del lavabo, così da avere l’altra parete tutta libera e dedicata al passaggio. Se avete un bagno molto stretto o comunque piccolo, scegliete quelli di dimensioni più ridotte, per cui invece dei 55 cm classici di lunghezza, ci sono anche di 45 cm. Per schermarli potete usare elementi contenitori da posizionare trasversalmente rispetto alla larghezza del bagno, che fungono da muretti, e se li collocate in fondo potete rialzare questa zona su un gradino per spezzare la monotonia.

Moodcreativo

Se desiderate una progettazione ottimale del bagno, consultate il sito https://zeumadesign.com/.

7 Luglio 2021 / / Dettagli Home Decor

veranda con vetrate scorrevoli in giardino

Vivere un ambiente outdoor 365 giorni l’anno, e dunque non soltanto d’estate, è un desiderio che accomuna tutti coloro che possiedono un terrazzo, un giardino o un ampio balcone. Succede spesso però, che questi spazi rimangano inutilizzati e lasciati chiusi per lungo tempo nell’attesa che arrivi la bella stagione. Se si ha a disposizione uno spazio esterno, è possibile prendere in considerazione delle valide alternative per renderlo più confortevole anche nelle giornate autunnali o invernali. Pensiamo ad esempio alle verande ed ai pergolati.

Le verande

La veranda è un portico all’aperto collegato all’esterno della casa. In molti casi, si caratterizza di una ringhiera che la chiude nella parte anteriore e nei lati. Realizzabile su terrazzi, balconi, giardini o attici, è caratterizzata da ampie superfici vetrate che possono essere aperte attraverso finestre scorrevoli o a libro. Dal punto di vista edilizio, poiché comporta un incremento della volumetria dell’edificio ed una modifica della sua sagoma, necessita di un permesso di costruire.

Nel caso però si volesse realizzare una veranda in giardino, non sarà necessario richiedere alcun tipo di permesso, purché si tratti di una veranda rimovibile e precaria, e che non comporti un aumento di volumetria della casa. Per l’installazione in un condominio invece, l’opera dovrà essere approvata dall’assemblea prima della richiesta dei permessi utili per la sua realizzazione, in quanto altera la sagoma originale dell’edificio. Estremamente funzionale e comoda, la veranda è una struttura che aggiunge valore alla propria abitazione in quanto ne aumenta la metratura e la bellezza.

pergola bioclimatica in giardino

Le pergole

La pergola o pergolato è una struttura caratterizzata da almeno tre aperture laterali ed una copertura superiore. Questo elemento deve riuscire a creare un tunnel di passaggio parzialmente o totalmente ombreggiato, grazie alla presenza di pilastri che ne reggono il peso. I pergolati possono essere adornati con piante rampicanti, oppure coperti con tessuti o teli resistenti alle intemperie. Solitamente, la pergola viene inserita nei giardini per ricreare una zona d’ombra, grazie alla presenza di piante rampicanti che vengono fatte crescere sulle travi che la compongono.

L’installazione di un pergolato può essere una valida scelta per creare una certa continuità tra ambiente interno ed esterno, o per coprire un terrazzo già esistente. Solitamente, la realizzazione di un pergolato non necessita di titoli abitativi edilizi. Tuttavia, nel caso di un pergolato coperto, questo sarà assoggettato alle regole dettate per l’installazione di tettoie.

Installazione verande e pergolati

Per l’installazione di verande e pergolati bisognerà affidarsi ad un’azienda specializzata del settore. A questo proposito, segnaliamo Verande Moderne: dal 2012, la ditta opera sul mercato proponendo una vasta selezione di verande di design, coperture e pergole in diversi materiali, che si adattano perfettamente alle necessità di ogni cliente. La rete di imprese di cui Verande Moderne si avvale è costituita da diverse realtà specializzate nella progettazione e posa in opera di verande, pergolati, chiusure e giardini d’inverno. Grazie alla lunga esperienza acquisita nel tempo, Verande Moderne è in grado di offrire soluzioni chiavi in mano e personalizzate. Sul sito, degli esperti di www.verandemoderne.it è possibile scoprire molte caratteristiche di rilievo sul mondo delle verande e delle pergole.

L’articolo Verande e pergole, una panoramica proviene da Dettagli Home Decor.

7 Luglio 2021 / / Dettagli Home Decor

cucina Abimis outdoor

Un’elegante versione outdoor della cucina Atelier è protagonista di una scenografica villa a Ginevra, mentre Cooling Station, un nuovo progetto firmato Abimis, crea un’inedita esperienza di convivialità en plein air in un’esclusiva residenza estiva a Mykonos.

La cucina ‘svizzera’, installata sotto il portico dell’ampio giardino della villa, a bordo piscina, si caratterizza per un’estetica semplice ed essenziale, una soluzione compatta e perfettamente attrezzata, ideale per un ambiente dal design raffinato e contemporaneo. Atelier è qui composta da quattro moduli, utilizzati come vani contenitori più un piccolo frigorifero sotto-banco. Il top ospita la zona cottura con il grill e il lavello che, grazie ad appositi coperchi, si possono trasformare in pratici piani lavoro.

cucina Atelier di Abimis

Atelier è interamente prodotta in acciaio AISI 316, materiale perfetto per l’outdoor, e grazie all’aggiunta del molibdeno risulta particolarmente adatto a ‘vivere’ in ambienti ricchi di cloro e salsedine.

Abimis Atelier outdoor

Atelier è stata progettata dal proprietario stesso dell’abitazione insieme all’ufficio tecnico Abimis: il suo desiderio era quello di realizzare una seconda cucina, per dedicarsi alla sua passione e poter trascorrere il tempo libero all’aria aperta.

mini cucina a bordo piscina

L’atmosfera vacanziera e la voglia di spensieratezza caratterizzano la casa di Mykonos, che ospita nel suo incantevole patio a bordo piscina Cooling Station, la nuova stazione fredda di Abimis, un blocco estremamente compatto, realizzato in acciaio AISI 316, composto da una piccola vasca, frigorifero e fabbricatore del ghiaccio, completato da pensili superiori per un facile stoccaggio di bicchieri e bottiglie.

mini cucina da esterno

Personalizzabile nelle dimensioni e nella finitura – la superficie esterna può, infatti, essere verniciata in acciaio lucido o opaco o in qualsiasi tonalità RAL, con le stesse tecniche impiegate nel settore dell’automotive – per meglio adattarsi al contesto che la accoglie, la Cooling Station è la soluzione perfetta per tutti i ‘bartender’, per dedizione.

Questo nuovo progetto sottolinea, ancora una volta, la capacità di Abimis a creare soluzioni su misura e customizzabili per rispondere a qualsiasi esigenza abitativa e assecondare desideri, passioni.

Photo credits: Accent Barbiero – www.accentbarbiero.it

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7 Luglio 2021 / / Design Ur Life

Una stanza poco illuminata può creare un’atmosfera suggestiva, ma con il tempo diventa problematica e stancante. Infatti qualche settimana fa sono stata chiamata da una signora stanca del suo living buio in cerca di soluzioni per rendere più luminosa la sua stanza. Con una finestra rivolta a nord, la quantità di luce che entra in questa stanza è davvero ridotta. Tuttavia ci sono soluzioni che permetteranno di rendere più luminosa questa zona della casa e migliorare la situazione dell’illuminazione del soggiorno.

Illuminazione soggiorno

Il punto di partenza in ogni mia consulenza è fare il test dello stile. Il risultato del test di questa cliente è stato lo stile glam. Lo step successivo è stato analizzare tutti elementi che potevano togliere luminosità alla stanza, come ad esempio il pavimento scuro, il colore della parete, le tende e l’illuminazione artificiale non adatta allo spazio. Vediamo insieme qui sotto gli accorgimenti dell’interior designer.

Creare l’illuminazione più adatta per il soggiorno

Spesso parlo dell’illuminazione perché in uno spazio d’interni ha un ruolo molto importante e ho parlato in un articolo tempo fa di come scegliere la luce giusta in ogni stanza. Se non si riesce ad aprire altre finestre e quindi non disponiamo della sufficiente luce naturale, allora bisogna puntare su quella artificiale. Un progetto illuminotecnico aiuta a capire la quantità di luce necessaria e studiare la posizione dei punti luce. In questo soggiorno ad esempio ho preferito distribuire i punti luce e ho suggerito di utilizzare l’illuminazione indiretta aggiungendo la cornice con il led. Con questo sistema ho dato carattere allo spazio oltre che migliorare la luce. Il soggiorno ha un aspetto più elegante e raffinato con un’atmosfera speciale.

Illuminazione soggiorno

La scelta del colore per le pareti del soggiorno

I colori chiari e neutri possono andare bene in una stanza poco illuminata e la scelta dipende da alcuni fattori e caratteristiche della stanza. Ad esempio in questo soggiorno la finestra è rivolto a nord e quindi entra poca luce naturale. Non ho optato per il bianco brillante perché si rischiava di ottenere una stanza grigia e fredda. Invece ho proposto una tonalità di colore rosa molto delicato che illumina istantaneamente la stanza.

Il ruolo del pavimento nell’illuminazione del soggiorno

Un pavimento scuro è da evitare assolutamente in un soggiorno poco luminoso. Infatti la proprietaria mi diceva che nella scelta del pavimento ha solo guardato cosa le piaceva senza considerare il colore e il materiale più adatto al suo spazio. Questo può capitare spesso se non ti rivolgi ad un professionista quando devi prendere delle decisioni cosi importanti. Ma niente panico anche con un pavimento scuro si può migliorare scegliendo un tappeto chiaro.

Illuminazione soggiorno

Scegliere con cura le tende

La scelta delle tende è davvero fondamentale, se hai poca luce potresti anche pensare di non metterle. Ma in caso vuoi avere la possibilità di avere la privacy quando ti serve potresti optare per un tessuto bianco brillante e leggerissimo. Nel caso del mio progetto abbiamo optato per una tenda a pacchetto con un tessuto super leggero di colore bianco.

Illuminazione soggiorno

 La scelta dei mobili

Anche il colore dei mobili e lo stile sono importanti, infatti i colori chiari e superficie lucide aiutano a rendere l’ambiente più luminosa. La scelta dello stile minimal e arredi non troppo alti e ingombranti danno subito la sensazione di uno spazio arieggiante e luminoso. In questo progetto come abbiamo visto all’inizio sono partita con il test dello stile dove il risultato è stato lo stile glamour. Uno stile molto brillante e chic dove l’uso degli specchi e il vetro insieme al colore oro fanno brillare questo soggiorno.

Illuminazione soggiorno

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7 Luglio 2021 / / Romina Sita

La carta da parati è un elemento decorativo che può fare davvero la differenza in una stanza della casa, si adatta a qualsiasi stile di arredamento e può decorare un ambiente in modo caratteristico e originale. Ma cos’è la carta da parati? Come si installa? Dove si può applicare? A questa e a tante altre domande risponderemo in questo articolo. Parlo in plurale perchè ho chiesto aiuto a Paolo Leoni un esperto del settore e insieme ti sveliamo tutto ciò che bisogna sapere sulla carta da parati. 

Prima di iniziare vorrei raccontarti questo fatto curioso. Anzi, se mi conosci, forse ti sei già accorto di una cosa…. ti do un indizio….ti ricordi come si chiama mio marito? Ebbene sì, sto collaborando con un omonimo di mio marito! Curioso eh!

L’anno scorso ho fatto per caso una ricerca su Instagram per vedere quali profili si chiamavano come il mio, o in modo simile, e come quello di mio marito. Sarà capitato anche a te di fare una ricerca del genere, tanto per curiosità. Così mi sono imbattuta in questo profilo Color Art di Leoni Paolo carino, interessante e affine ai miei argomenti e ho messo il follow. Dopo qualche tempo Paolo mi contatta per fare una chiacchierata, conoscersi e per instaurare un eventuale collaborazione e così è stato. Ho trovato Paolo una persona capace, professionale e che mi esprime fiducia, così mi è venuta l’idea di dargli spazio qui sul mio blog, in cambio di ricevere informazioni e suggerimenti utili per i miei lettori.

Come l’ho fatto? Attraverso un’intervista. Ho raccolto le domande che ricevo su Instagram, più qualche dubbio e curiosità personale e ne è venuta fuori una ricca intervista. Ma prima di procedere vorrei fare una breve premessa e raccontarti un pò su cos’è la carta da parati.

Cos’è la carta da parati?

La carta da parati è una superficie di rivestimento e serve per decorare e ornamentare le pareti in modo originale. Sostanzialmente sono fogli di carta (disposti in rotoli), che vengono incollati al muro attraverso colle speciali e che resistono a lungo nel tempo. 

La carta da parati può essere utilizzata anche per rivestire anche mobili, ti basti pensare ai vecchi armadi della nonna con gli interni rivestiti.

posa carta da parati

Perché la carta da parati piace così tanto?

La caratteristica principale della carta da parati è il suo effetto continuo, essa infatti ti permette di creare un disegno dal grande formato su tutta la parete quasi come se fosse un affresco. I singoli fogli sono studiati in modo tale che quando vengono incollati l’uno affianco all’altro il disegno continua senza alcuna interruzione grafica (se la carta viene posata bene!). L’effetto di superficie continua è molto apprezzato sia per interni minimal che per interni più classici, tutto sta nel disegno raffigurato sulla carta da parati.

Capisci quindi che la carta da parati è un elemento decorativo dal grande potenziale, può essere in tinta unita dalla texture quasi impercettibile, con un disegno tipo affresco, con una grafica geometrica dalle mille forme, colori e stili, oppure può raffigurare l’immagine di un bosco con alberi a dimensione naturale, così ti sembrerà di esserci dentro. Tutto dipende dallo stile e dalle emozioni che desideri ricreare all’interno della tua casa.

Se hai difficoltà a trovare il tuo stile d’arredo, ti suggerisco di dare un’occhiata a questo articolo: Come trovare il proprio stile di arredo

Scegliere se applicare o meno la carta da parati non è semplice, perchè essa è molto interessante, ma allo stesso tempo suscita diversi dubbi e perplessità. Proprio per questo motivo, per aiutarti nella scelta, ho deciso di scrivere questo articolo con il supporto di Paolo Leoni, un esperto di tinteggiatura e pose di carta da parati. Ci sono tante cose che bisogna sapere prima di applicarla all’interno della tua casa e noi le abbiamo raccolte qui, buona lettura.

#1 Ciao Paolo, innanzitutto grazie per avermi concesso questa piccola intervista che penso, anzi sono sicura, possa essere utile a tanti. Ci racconti brevemente di te e della passione per il tuo lavoro?

Che dire di me, mi chiamo Leoni Paolo e dall’età di 15 anni svolgo con passione l’attività di tinteggiatura e posa in opera di carte da parati.

Dal 2006 sono il titolare della ditta Color art di Leoni Paolo, azienda presente sul mercato dal 1975 anno di fondazione da parte di mio padre Leoni Giuseppe. 

La passione per il mio lavoro, nasce molti anni fa più o meno quando avevo 12 anni, il sabato mattina non essendo impegnato con la scuola mi piaceva accompagnare mio padre al lavoro, iniziando con la preparazione degli ambienti per garantire il massimo rispetto delle superfici da tinteggiare e la pulizia degli ambienti perché come dice sempre lui tutti sono capaci di pitturare ma pochi lo sanno fare bene.

#2 L’argomento carta da parati incuriosisce molto ma allo stesso tempo suscita diversi dubbi e perplessità alle persone, la tipologia di posa, il costo, la durata nel tempo ecc… Si può posare la carta da parati in autonomia? Ci sono marche più facili da posare rispetto ad altre?

Posare la carta da parati non è così semplice, non me la sento di consigliare al cento per cento una posa in autonomia, tuttavia ci sono diversi tipi di carte da parati, quelle più difficili dove bisogna incollare il foglio e quelle dove va applicata la colla direttamente sul muro. Su queste potrei azzardare una posa in autonomia, però ci sono diverse incognite da tenere in conto: il taglio della lunghezza dei rolli, l’applicazione omogenea della colla e la formazione di bolle d’aria sotto il parato, che se non eliminate in tempo una volta terminata l’applicazione sarebbero impossibili da togliere.

#3 Qual è la differenza tra le carte autoadesive e quelle da incollare? Quale pensi sia la migliore?

La differenza tra le carte da parati autoadesive e quelle “classiche” sostanzialmente sta nel fatto che se per sbaglio c’è un errore in fase di posa, le autoadesive non permettono il distacco immediato dalla parete data la forza con la quale si incollano alla superficie, quindi si è impossibilitati nel correggere l’errore. Invece con quelle classiche si riesce sempre in un tempo limitato a sistemarle.

#4 La carta da parati lascia respirare il muro, oppure non c’è differenza tra un muro intonacato e un muro rivestito con la carta?

Ci sono in commercio alcuni tipi di parati “traspiranti”, però dalla mia esperienza ho sempre sconsigliato la posa su pareti con umidità di risalita, perché carta e umidità non sono mai andati d’accordo. Personalmente ho sempre consigliato la risoluzione del problema con intonaci appositi per umidità e successivamente la posa in opera del parato, cosi facendo non ho mai riscontrato problemi a lavoro ultimato.

#5 Quanto può durare nel tempo una carta da parati?

La carta da parati se incollata nel modo giusto, non subisce urti e, se non è a contatto con l’acqua, può durare molti anni.

#6 È difficile da rimuovere la carta da parati? Il muro dietro si rovina?

La carta da parati può essere facile ma anche difficile da rimuovere, tutto sta nel tipo di colla che l’applicatore ha utilizzato, tuttavia anche se si ha una facile rimozione la parete dietro potrebbe avere bisogno di una rasatura a scelta del cliente se a gesso o civile.

#7 So che esistono le carte da parati per gli ambienti umidi come il bagno, cosa ne pensi, le consiglieresti?

E’ un tipo carta da parati che consiglio se si vuole avere un qualcosa di diverso dalle solite piastrelle, è in fibra di vetro e a fine applicazione vanno date dalle 2 alle 3 mani di protettivo in base al brand del parato scelto. Tuttavia bisogna avvisare il cliente dei costi, della durata del procedimento e dell’attesa nel poter utilizzare la doccia o vasca dopo l’applicazione, che è di circa 48h.

#8 C’è qualcosa che spesso si dà per scontato e che invece è importante valutare quando si sceglie di rivestire una o più pareti con la carta da parati?

Purtroppo sì, le persone danno per scontato che la carta da parati si possa applicare su tutte le superfici e alla svelta!

Per quanto riguarda le pareti bisogna valutare il fondo se nuovo, con vecchie pitturazioni, con porzioni di intonaco o pittura in fase di distacco e se la parete è rifinita a civile.

Invece per gli arredi bisogna valutare lo spessore del legno, se già laccati o di legno grezzo, per non trovarsi le ante deformate. Se la carta da parati viene applicata su un solo lato e su un’anta di poco spessore, asciugando “tira” il legno da una parte sola.

#9 Hai qualcosa da aggiungere o da raccontarci che può essere utile a chi ci legge?

L’ultima cosa che mi sento di dire è: “rendete la vostra casa un posto accogliente, createvi un vostro stile non solo con la decorazione, i colori di casa e le carte da parati, ma anche con l’arredo, insomma abbiate rispetto e amate la vostra casa!”

Grazie mille Paolo, quest’ultima cosa che hai detto la condivido in pieno ed è proprio il messaggio che cerco di trasmettere qui online.

Spero di averti dato informazioni utili in merito alla carta da parati e se c’è altro che vorresti sapere non esitare a lasciare un commento qui sotto, scrivendo la tua domanda specifica. Io e Paolo saremo lieti di rispondere e darti una mano.

Ciao e alla prossima,

Romina

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6 Luglio 2021 / / Dettagli Home Decor

Casa M&M Studio 3Mark

Il progetto Casa M&M, Studio 3Mark

Lo studio 3Mark ha recentemente concluso la ristrutturazione di un appartamento in centro Cuneo di ben 120 metri quadrati. Il progetto doveva riqualificare degli spazi risalenti agli anni 50’ – 60’ con la scelta consapevole di mantenere tutte le qualità e i pregi artistico-architettonici dell’epoca. La struttura interna ad esempio vedeva risaltare un dettaglio classico del passato: un imponente corridoio che si dirigeva nelle varie stanze. Questo diventa oggi uno spazio di lettura, alternativo, divertente.

Casa M&M Studio 3MarkCasa M&M Studio 3MarkCasa M&M Studio 3MarkCasa M&M Studio 3Mark

Partendo da qui tutti i locali sono stati rivisitati: una piccola stanza è stata convertita in cucina e il bagno si è sdoppiato ricavando anche un angolo lavanderia.

Casa M&M Studio 3MarkCasa M&M Studio 3MarkCasa M&M Studio 3MarkCasa M&M Studio 3Mark

Il lavoro dello studio 3Mark per Casa M&M ha avuto un impatto leggero sull’unità abitativa per non aver sconvolto quella che era la sua natura bensì evidenziando quelli che erano i suoi punti di forza, con arredi vissuti e pavimenti parzialmente conservati. Qui si sovrappongono arredi di design contemporaneo ed elementi disegnati appositamente per il progetto.

Fotografie Studio 3Mark

Articolo di Silvia Fabris

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6 Luglio 2021 / / Dettagli Home Decor

Plico Chair di Carl Hansen

Carl Hansen & Son presenta la Plico Chair di Preben Fabricius e Jørgen Kastholm, una poltrona pieghevole la cui leggerezza è un esempio unico di design semplice e onesto che non scende a compromessi né sulla comodità, né sull’estetica.

Il duo di designer danesi Fabricius & Kastholm è stato magistrale nel creare un design sincero che mettesse elegantemente in evidenza quello che altri designer cercano spesso di nascondere. Con giunti a vista, splendide giunzioni in ottone e artigianato impeccabile, la Plico Chair è il perfetto esempio di tutto ciò. La poltrona è stata presentata per la prima volta nel 1964 quando fu premiata per la sua spiccata fattura artigianale e per la sua estetica durante la Copenhagen Cabinetmakers’ Guild Exhibition.

Plico Chair di Carl Hansen

L’idea dietro il design era di creare una poltrona che occupasse meno spazio possibile quando non in uso ma che non compromettesse la comodità. Plico significa “piegare” in latino. Nonostante l’aspetto leggero, la poltrona offre il massimo comfort grazie al morbido rivestimento e dispone di uno schienale regolabile completamente pieghevole. Questo assicura un grado di versatilità non comune in altre poltrone.

La Plico Chair è il secondo prodotto Fabricius & Kastholm lanciato da Carl Hansen & Son dopo l’introduzione della libreria modulare FK, complemento flessibile e senza tempo.

Plico Chair di Carl Hansen

Al primo sguardo, la poltrona appare molto semplice, ma un’osservazione più attenta rivela un progetto estremamente dettagliato. Il telaio è realizzato in rovere massello e le gambe posteriori lievemente piegate creano una morbida linea arrotondata sul retro. I braccioli sono formati da fasce tese in cuoio e fissate sulle gambe posteriori, conferendo alla poltrona un aspetto caratteristico. Lo schienale e la seduta sono realizzati in tela mentre i cuscini sono rivestiti in tela di lino cucita per garantire un’estetica elegante. Le giunzioni in ottone completamente a vista aggiungono un tocco deciso. La versione alta della poltrona presenta un cuscino poggiatesta in tela di lino fissato con due fascette in cuoio che, unite allo schienale flessibile, la rendono ancora più comoda.

Plico Chaird di Carl Hansen

La Plico Chair sarà disponibile nei punti vendita da agosto 2021

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