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24 Marzo 2024 / / Case e Interni

11 Modi per personalizzare una casa in affitto con idee low cost

Esistono modi eleganti e economici per personalizzare il tuo appartamento in affitto e renderlo accogliente

Una casa è una casa, sia essa di proprietà o in affitto. Nonostante tutti gli aspetti positivi dell’affitto – flessibilità, non dover pagare quando si rompe la caldaia o l’impianto del bagno ecc. – uno dei maggiori svantaggi è che è difficile investire su un immobile che non è il tuo. Spendere molto per migliorie che potrebbero non esserti d’aiuto, quando è il momento di trasferirsi, è un ostacolo che può impedirti di dare le giuste attenzioni al luogo dove trascorri molte ore al giorno.

Nel nostro studio di architettura, negli ultimi anni, ci è  capitato talvolta di lavorare con clienti con budget ridotto per la loro casa in affitto, ma che desideravano comunque ambienti funzionali e accoglienti. Per fortuna ci sono molti modi per infondere personalità in un appartamento, anche se in affitto, senza spendere troppo.

Oggi siamo qui per darti i nostri consigli low cost, trucchi e progetti fai-da-te per personalizzare uno spazio in affitto.

Casa in affitto: Tavolo da pranzo con panca e pareti dipinte a metà di colore beige

Credit photo: Kasia Fiszer via How I rent Grillo-designs

1. Dipingi le pareti di colore chiaro

Può sembrare strano questo consiglio, parlando di personalizzazione, eppure è nel tuo interesse. Prima di dipingere le pareti con colori accesi o scuri, pensa al fatto che quando lascerai i locali dovrai dare molte più mani di vernice bianca per coprire il colore che hai scelto e che il tuo padrone di casa quasi sicuramente non amerà. Questo significa manodopera (o olio di gomito) e spese in più per la vernice. Quindi, se non ti sei accordato con il padrone di casa per avere qualche parete colorata, rimani sul classico bianco o su un tono chiaro, facilmente copribile con il bianco

Se prevedi di rimanere nell’appartamento a lungo termine, puoi anche azzardarti a colorare una parete d’accento oppure dipingere una finta boiserie (pareti dipinte a metà) come è di tendenza in questi anni (vedi foto sopra della casa in affitto di Medina Grillo, in Gran Bretagna).

Ci sono comunque altri modi per personalizzare le pareti, come la carta da parati rimovibile: una carta adesiva, che ha sviluppato la sua tecnologia negli ultimi anni e che può essere anche acquistata online. E’ semplice da installare, non lascia residui quando viene rimossa e ci sono tantissime opzioni tra cui scegliere a seconda del tuo stile. Potrai usarla per fare una parete decorata come punto focale. Quando dovrai trasferirti, rimuovi semplicemente la carta e lava la superficie originale o comunque, segui le indicazioni sulle confezioni. Se non la vuoi usare sui muri, pensa al fatto che con essa puoi personalizzare vecchi armadi, cassetti, ante o credenze.

Soggiorno con libreria dietro al divano

Credit photo: Fastighetsbyran

2. Metti una libreria dietro al divano

Per personalizzare la stanza senza modifiche permanenti, una libreria dietro al divano offre la possibilità di aggiungere carattere e stile al soggiorno senza dover dipingere o forare le pareti. Ed è molto più cool di una parete attrezzata, che ormai, diciamocelo, ha fatto il suo tempo! In questa casa scandinava, nella foto sopra, la libreria è del tipo con montanti fissati a muro e probabilmente era già esistente, ma un’economica e versatile Billy di Ikea potrà svolgere al meglio la stessa funzione e la potrai portare via o rivendere facilmente, se deciderai di cambiare casa.

Una libreria è perfetta per esporre libri, decorazioni, foto di famiglia e altri oggetti personali, che ti faranno amare di più questa abitazione che ancora non senti come casa. Inoltre, in molti piccoli appartamenti in affitto, lo spazio è prezioso. Posizionare una libreria dietro il divano consente di sfruttare al meglio ogni centimetro disponibile, utilizzando lo spazio verticale spesso trascurato. Utilizzando scatole e cestini, potrà contribuire a mantenere il soggiorno ordinato e funzionale. Insomma, una libreria ben curata dietro al divano può aggiungere calore al soggiorno, creando un’atmosfera accogliente che invita al relax e al riposo.

Hai affittato solo una stanza? Perché non posizione la libreria dietro al letto, se lo spazio lo consente?

Ikea Ivar dipinto di bianco

Credit photo: Stadshem

3. Le catene di arredamento low cost sono la base per spendere poco

Ai nostri clienti raccomandiamo sempre di investire nella migliore qualità che rientra nel budget. Ad esempio, ti consigliamo di non lesinare sul materasso, visto che ci passi diverse ore e metteresti a rischio il tuo riposo notturno. Tuttavia se il budget non è alto, Ikea e le altre catene dell’arredamento più economiche, possono venire in soccorso.

In questi negozi, puoi trovare tutto quello che ti serve per iniziare ad arredare. Ti consigliamo comunque di non prendere proprio i pezzi più economici, a meno che non sia strettamente necessario. Il motivo è che se in una categoria c’è una differenza di prezzo così ampia, c’è sempre un motivo: ne risente la qualità, la funzionalità o il design. Spendi poco oggi, per doverlo ricomprare domani. In ogni caso, spesso si vede a occhio nudo che quel pezzo è davvero “a buon mercato”. Spostati su arredi dal design semplice, senza tempo, ma di una fascia leggermente più alta.

Leggi anche: 6 consigli per arredare casa con stile con mobili low-cost IKEA

Ikea è senza dubbio uno dei primi marchi di arredamento low cost che viene in mente, anche se il colosso svedese diffuso in tutto il mondo, non è l’unica alternativa. Resta il fatto che il prezzo, reso basso anche grazie al trasporto e montaggio fai da te, è un vero aiuto quando si tratta di risparmiare. Inoltre, vale sempre la pena controllare il reparto occasioni, per poter spendere ancora meno. Qui trovi mobili provenienti dalle esposizioni.

Se, in generale, trovi che questi mobili delle catene low cost siano troppo noiosi o omologati, li puoi anche personalizzare dipingendoli con un colore diverso o cambiando la funzione, guarda uno dei numerosissimi Ikea hack che trovi qui sul blog. Nella foto in alto, elementi dell’economico mobile Ivar di Ikea sono stati dipinti di bianco e sono stati aggiunti dei pomoli, per renderlo più elegante.

 Esistono alternative a Ikea? Certamente, abbiamo dedicato un post proprio sull’argomento: 15 negozi di arredamento per la casa che sono ottime alternative IKEA

Soggiorno scandinavo con elementi vintage e parete con quadri

Credit photo: Fastighetsbyran

4. Personalizza con mobili ed oggetti vintage

Il bilocale svedese della foto sopra, dimostra che si può mixare mobili antichi e moderni per creare un ambiente accogliente anche in affitto. Una selezione di mobili vintage contribuisce alla personalizzazione e a donare un’atmosfera di eleganza senza tempo. Ecco come poter trasformare una casa anonima in un rifugio hygge: con una grande cura per i dettagli, come vecchie stampe appese alla parete, una scala da imbianchino vintage, uno schedario recuperato, un mappamondo o una lampada acquistata in un mercatino.

Riteniamo che dare una seconda possibilità a vecchi mobili sia un modo gratificante e stimolante per arredare una casa, spendendo poco. Visitando i mercatini e i negozi dell’usato hai la possibilità di trovare pezzi unici da abbinare ad altri pezzi acquistati nelle catene di arredamento low cost. Puoi anche esplorare i siti di annunci di second hand.

Inoltre, i mobili vintage e recuperati sono di tendenza, vista anche l’attenzione alla sostenibilità, che sta sempre più crescendo. L’integrazione di mobili recuperati nei mercatini o nei negozi dell’usato in ambienti moderni rappresenta non solo una scelta di design, ma anche un impegno tangibile verso la riduzione dei consumi e quindi dei rifiuti.

Soggiorno con divano giallo e cuscini colorati

Credit photo: Kim Cornelison via bhg

5. Un po’ di brio con decorazioni e note di colore

Gli elementi decorativi rendono una casa più viva, familiare e accogliente. Completando l’arredo con elementi morbidi come cuscini, pouf e plaid aggiungerai un po’ di comfort. Introdurre un po’ di colore attraverso alcuni complementi o mobili più piccoli, può dare un po’ di carattere e rinnovamento alla casa. E soprattutto, puoi portare via facilmente questi pezzi quando troverai il tuo prossimo alloggio, magari quello definitivo.

Camera da letto piccola senza armadio, con cabina armadio dietro la tenda

Credit photo: Fastighetsbyran

6. Non comprare l’armadio, metti una tenda

In questa casa qui sopra, vediamo che la piccola camera, arredata con un letto senza testata, ha una tenda, che nasconde la cabina armadio. Un sistema meno costoso di un armadio. Non è un’idea tanto strampalata: devi mettere in conto che se acquisti un armadio per la tua casa in affitto, potrebbe essere che non lo puoi recuperare per un’altra casa, questo perché le misure o le altezze non corrispondono quasi mai. Se si tratta di una sistemazione temporanea, quindi, la tenda a tutta altezza con un sistema cabina armadio (che trovi benissimo da Ikea, Leroy Merlin o simili) o un vecchio armadio senza ante, può essere una buona soluzione per la tua camera in affitto.

Soggiorno con divano beige, cuscini colorati e grande quadro

Credit photo: Adam Albright via bhg

7.  Se il pavimento è datato, usa i tappeti

Hai pavimenti in ceramica datati, linoleum economici o piastrelle rotte nella tua casa in affitto? Un tappeto può correggere alcuni di questi difetti e cambiare l’aspetto di una stanza, oltre a mantenere intatto il pavimento esistente. Insomma, i tappeti sono perfetti, per mascherare un brutto pavimento. Oltre tutto, li puoi portare via con te se ti trasferisci.

Attenzione: evita l’errore comune di acquistare un tappeto troppo piccolo per la stanza. Il tappeto deve essere proporzionato all’ambiente e nel caso del soggiorno deve includee bene il divano ed eventuali poltrone. Puoi anche sovrapporre più tappeti, magari uno in lana con un tappeto in fibra naturale (molto più economico) e ti dimenticherai di cosa c’è sotto.

Pomoli in resina effetto vetro

Credit photo: the vanderveen house

8. Rinnova con maniglie e pomoli

Senza dubbio, questa è una delle migliori soluzioni a buon mercato, per rinnovare sia i mobili, che le porte. Considerando il fatto che, in una casa in affitto, importanti ristrutturazioni sono fuori questione, sostituire la ferramenta datata è un modo semplice per dare al tuo spazio un aspetto più nuovo e moderno, senza scontentare il padrone di casa. Ormai è possibile acquistare pomelli in resina e maniglie economiche anche su Amazon o su altri siti simili. Se non puoi avere la cucina dei tuoi sogni, puoi almeno scegliere le tue maniglie!

Casa in affitto: appendere quadri senza usare chodi

Credit photo: Kasia Fiszer via How I rent Grillo-designs

9. Appendi quadri anche senza chiodi

Tutti vogliono dare un’impronta alla propria abitazione, arredandola in modo che rifletta il proprio stile personale. È abbastanza facile quando possiedi una casa di proprietà, ma come puoi farcela quando vivi in affitto? I quadri alle pareti danno un tocco di carattere alla casa. È fantastico se riesci ad appendere un grande quadro o poster, magari un pezzo di famiglia, ma se non è possibile, ricordarti di raggruppare insieme i quadri più piccoli. Non c’è niente di più triste che vedere piccoli quadri isolati su ogni singola parete, perchè esiste già il chiodo. Non devi temere di forare la parete, perché ci sono delle alternative per fare una galleria di quadri e cornici. Per foto incorniciate o poster più leggeri, esistono adesivi con ganci che non intaccano la vernice. Li puoi trovare nei negozi di brico o online, in grado di gestire pesi diversi.

Esistono anche delle guide metalliche da appendere vicino al soffitto con un paio di fori, abbinate a cavi d’acciaio con ganci. Ogni cornice può essere spostata, mentre i cavi possono essere aggiunti anche in un secondo momento, per creare configurazioni nuove. In alternativa, puoi creare una variante molto più economica con un listello di legno o cornice inchiodato vicino al soffitto da cui far partire dei cordoncini su cui appendere i quadri (vedi foto sopra di una vera casa in affitto).

Soggiorno scandinavo con galleria di quadri e lampade

Credit photo: Stadshem

10. Fai un relooking delle luci esistenti

Ammettiamolo le lampade presenti nella maggior parte degli appartamenti dati in affitto non sono i pezzi più all’avanguardia, che si possa desiderare. Sebbene svolgano il loro lavoro nell’illuminare una stanza, non hanno un bell’aspetto o sono impersonali. Potrebbe non essere una buona idea spendere subito una parte del budget per un lampadario elegante, ma è meglio optare per pezzi più convenienti o provare un progetto fai-da-te, che migliorerà i tuoi punti luce già esistenti. Un economicissimo paralume di carta è sempre meglio di uno vecchio e macchiato.

Sappiamo che l’illuminazione può trasformare completamente qualsiasi spazio. Quindi, se non disponi di punti luce a sufficienza considera l’aggiunta di lampade a led ricaricabili o lampadine smart da utilizzare anche dove non ci sono prese o interruttori, senza dover intervenire né con muratore, né con elettricista.

Vecchio mobile dipinto di azzurro e vaso di fiori

Credit photo: a ray of sunlight

11. Aggiungi piante o elementi naturali

Nelle abitazioni scandinave, si è soliti trovare fiori o diverse piante, questo perchè aggiungono un tocco naturale agli interni e contribuiscono a rompere la monotonia cromatica dominata dal colore bianco. Le piante d’appartamento non sono mai troppe in una casa, possono abbellire una stanza e contribuire a migliorare la salute e il benessere generale. Anche i fiori in vaso, le erbe aromatiche, come rosmarino e salvia in vaso, sono perfette per la cucina.

Se non hai possibilità di curare le piante o non hai proprio il pollice verde, puoi anche introdurre materiali naturali (vimini, rattan, juta), disegni o stampe che evocano la natura, fiori secchi o pampas oppure puoi inserire materiali recuperabili durante una passeggiata nel verde, come rami, foglie, sassi e pigne da mettere in ciotole o vasi.

11 Modi per personalizzare una casa in affitto con idee low cost

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Anna e Marco – CASE E INTERNI

21 Marzo 2024 / / Laura Home Planner

Di tendenza, versatile e perfetto per tutte le occasioni, il cappotto lungo è un capospalla che non può mancare nel guardaroba e nella valigia delle amanti della moda. Capace di donare fascino e personalità al look, ha però un lato negativo: è difficile da riporre. Chi dispone di armadi bassi, chi desidera portarlo con sé in viaggio e chi, durante la bella stagione, vuole riporlo affinché non si rovini, deve, inevitabilmente, trovare qualche sistema che consenta di piegarlo. Per fortuna, i metodi esistono. In questo articolo ne sveliamo tre.

Piegare il cappotto donna lungo per appenderlo in un armadio basso

Partiamo da uno dei problemi più comuni, che tante volte spingono ad acquistare cappotti corti o midi proprio per la mancanza di spazi adeguati: l’armadio basso.

Appendere un cappotto lungo da donna in un armadio basso non è impossibile; per farlo, non si può naturalmente lasciare libera la lunghezza, ma è necessario ripiegarla sulla gruccia.

Ecco i passaggi da seguire per riuscirvi:

  • posizionare il cappotto su una superficie piana, allacciare i bottoni, se presenti, o accostare i lembi;
  • ripiegare le maniche sul davanti;
  • piegare i lati del cappotto al fine di dargli una forma rettangolare;
  • prendere una gruccia robusta con barra e appendere a questa – dall’esterno verso l’interno – il terzo inferiore del cappotto;
  • inserire le spalle nella gruccia e appendere.

Questa tecnica consente di ridurre a un terzo la lunghezza del cappotto, evitando che si rovini. Una variante prevede di lasciare le maniche libere ai lati.

cappotto donna lungo laurahomeplanner.com

Piegare il cappotto lungo per riporlo in valigia

Si sta per partire e non si vuole rinunciare al proprio cappotto lungo preferito, senza però indossarlo durante il viaggio? In questo caso, occorre trovare un modo per riporlo in valigia, evitando che occupi tutto lo spazio disponibile.

Per riuscire, bisogna procedere in questo modo:

  • posizionare il cappotto su una superficie piana, con la parte anteriore sul davanti;
  • allacciarlo o accostare i lembi, portare le maniche sul davanti e piegare i lati al fine di ottenere una forma rettangolare;
  • portare la parte inferiore verso l’alto, coprendo circa i tre quarti del cappotto e lasciando liberi le maniche e il colletto;
  • piegare ancora una volta la parte inferiore, portandola verso l’alto, quindi piegare verso il basso quella superiore.

Il cappotto lungo, a questo punto, dovrebbe aver assunto una forma rettangolare e potrà essere posizionato tranquillamente in valigia.

Cappotto donna lungo: come riporlo durante la stagione estiva, evitando che si rovini

Sebbene il metodo precedente sia perfetto anche per riporre il cappotto durante la stagione estiva, esiste un secondo metodo, il quale consente di conservare ancora meglio il capospalla. Anche in questo caso, occorre iniziare appoggiando il capo su una superficie piana e abbottonandolo o accostando i lembi. Diversamente da prima, però, la parte posteriore deve trovarsi sul davanti. Fatto questo:

  • piegare i due lati verso il centro, facendoli combaciare lungo la linea mediana, e portate le maniche verso il centro, in posizione verticale;
  • portare ora la parte inferiore verso l’alto, lasciando libero il terzo superiore del cappotto, e aprire i lembi della parte piegata;
  • piegare la parte superiore verso il basso e coprirla con i lembi inferiori del cappotto.

A questo punto, mettere il cappotto perfettamente piegato in una busta di plastica e riporlo fino al ritorno della stagione fredda.

L’articolo Come piegare un cappotto lungo? 3 modi per ordinare l’armadio proviene da Laura Home Planner.

20 Marzo 2024 / / My happy place

Nel vasto universo dell’arredamento e della cura della casa, emergono costantemente soluzioni innovative volte a migliorare la qualità della vita domestica. Tra queste, la lampada catalitica rappresenta un’interessante fusione tra estetica e funzionalità, attirando l’attenzione di chi cerca di creare ambienti non solo piacevoli alla vista ma anche salubri e accoglienti.

Questi dispositivi, caratterizzati da un design raffinato, non sono semplici oggetti d’arredo ma strumenti capaci di purificare l’aria eliminando batteri e odori sgradevoli, oltre a diffondere fragranze delicate. La loro presenza nelle abitazioni moderne testimonia un crescente interesse verso soluzioni che coniugano bellezza e benessere, rispecchiando il desiderio di trasformare gli spazi abitativi in oasi di comfort e serenità.

La storia della lampada catalitica

L’origine della lampada catalitica si perde nella notte dei tempi, precisamente nel XIX secolo, nata dall’esigenza di purificare l’aria negli ambienti ospedalieri. La sua invenzione ha segnato un punto di svolta nel controllo delle infezioni, grazie alla sua capacità di eliminare germi e batteri attraverso un processo di catalisi. Con il passare del tempo, questo strumento ha subito una notevole evoluzione, passando da semplice dispositivo medico a prezioso oggetto di design. La sua trasformazione riflette l’adattamento alle mutevoli esigenze e gusti del pubblico, diventando un elemento decorativo apprezzato per la sua duplice funzione di purificatore d’aria e diffusore di fragranze.

profumatori per ambienti lampada catalitica

Lampada Catalitica Millefiori

La storia della lampada catalitica è quindi un esempio affascinante di come l’innovazione tecnologica possa incontrare l’estetica e il benessere domestico, arricchendo la vita quotidiana con soluzioni che abbracciano passato e futuro.

Come funziona la lampada catalitica

Ma come funziona una lampada catalitica?

Il cuore del funzionamento risiede nel processo di catalisi, un fenomeno chimico in cui sostanze, in questo caso una pietra porosa impregnata di liquido profumato, diventano agenti attivi nel purificare e profumare l’aria senza l’ausilio di una fiamma aperta.

Questo processo inizia quando la pietra catalitica viene accesa e raggiunge una temperatura che le permette di attivare la reazione di catalisi. A questo punto, l’alcol presente nel liquido profumato si evapora, portando con sé le molecole delle fragranze scelte. Contemporaneamente, questo processo contribuisce a distruggere le molecole responsabili di odori sgradevoli e a eliminare batteri e virus presenti nell’aria. La peculiarità di funzionare senza fiamma rende le lampade catalitiche particolarmente sicure, eliminando il rischio di incendi e consentendo l’uso in ogni ambiente domestico, da quelle più frequentate come il soggiorno, fino a spazi intimi come la camera da letto.

@casaterra Design Store

 

Il liquido per lampada catalitica

Il liquido per lampada catalitica rappresenta l’elemento chiave che determina non solo l’intensità e la qualità del profumo diffuso ma anche l’efficacia del processo di purificazione. Questo liquido, un connubio di alcol e essenze aromatiche, è studiato appositamente per garantire una diffusione ottimale delle fragranze, arricchendo l’ambiente con note olfattive che possono variare da sentori floreali a essenze più intense e avvolgenti.

@Giada Vaccari

La scelta del liquido è fondamentale, poiché influisce direttamente sull’esperienza sensoriale desiderata e sulla capacità della lampada di creare un’atmosfera specifica, che sia di relax, energia o benessere. I produttori offrono una vasta gamma di liquidi, consentendo una personalizzazione quasi illimitata, che soddisfa i gusti più vari e si adatta alle differenti esigenze, trasformando ogni casa in un luogo unico e profondamente personale.

Come scegliere la lampada catalitica

La scelta di una lampada catalitica giusta passa per una serie di considerazioni che vanno oltre il semplice gusto estetico. Elementi come la dimensione del serbatoio, il materiale di fabbricazione, il design e la capacità di diffusione sono tutti fattori che influenzano l’efficacia e l’integrazione dell’oggetto nell’ambiente domestico.

@ Dr.Vranjes

Una lampada con un grande serbatoio, ad esempio, consentirà una maggiore autonomia di diffusione, ideale per ambienti ampi o per chi desidera non dover ricaricare frequentemente il dispositivo. Il materiale può influire non solo sull’aspetto ma anche sulla durata, con opzioni che vanno dal vetro soffiato a mano, sinonimo di eleganza e unicità, al metallo, per una maggiore resistenza. La capacità di diffusione, infine, deve essere adeguata alla dimensione dell’ambiente in cui la lampada verrà utilizzata, garantendo così un’efficace purificazione e profumazione dell’aria.

Come mantenere la lampada catalitica e consigli d’uso

Una corretta manutenzione è essenziale per preservare l’efficienza e la longevità della lampada catalitica. La pulizia regolare della pietra catalitica e la sua sostituzione periodica sono passaggi fondamentali per garantire una diffusione ottimale e un’efficace purificazione dell’aria. È importante seguire le istruzioni del produttore per la pulizia e utilizzare soltanto liquidi profumati compatibili, evitando miscele casalinghe che potrebbero danneggiare il meccanismo catalitico. Anche la pratica di spegnere la lampada quando non in uso contribuisce a prolungarne la vita utile, oltre a consentire un uso più consapevole e rispettoso dell’energia.

La lampada catalitica si rivela così una soluzione sofisticata per chi desidera abbellire e arricchire la propria abitazione, contribuendo significativamente al benessere domestico grazie alla sua duplice funzione di purificazione e profumazione dell’aria. La comprensione del suo funzionamento, abbinata alla scelta consapevole e alla manutenzione adeguata, permette di sfruttare appieno le potenzialità di questo strumento, facendone un alleato prezioso nella creazione di ambienti domestici salubri, accoglienti e piacevolmente profumati.

La lampada catalitica rappresenta, quindi, non solo un oggetto di design, ma un vero e proprio investimento nel comfort e nella qualità della vita all’interno delle mura domestiche.

L’articolo Lampada catalitica: cos’è e come funziona? proviene da My Happy Place.

20 Marzo 2024 / / Romina Sita

Ci sono arredi che non passano mai di moda, che nonostante la sua linea ben riconoscibile e il suo design caratteristico, hanno la capacità di adattarsi al contesto che lo ospitano e anzi, hanno il potere di aggiungere pregio e valore all’ambiente. In questo articolo ti parlo di un divano, un divano ben specifico che sicuramente conoscerai, sto parlando del Chesterfield. In particolare ti illustro, attraverso 10 idee differenti, la sua versatilità e come lo puoi abbinare, se il divano Chesterfield ti piace, al tuo stile di casa.

INDICE DEI CONTENUTI
Divano Chesterfield: un’icona dell’arredamento
Come abbinare il divano Chesterfield in casa propria
#1 IDEA – Casa in stile industriale
#2 IDEA – Casa in stile new classic
#3 IDEA – Casa in stile classico tradizionale
#4 IDEA – Casa in stile farmhouse + scandinavo
#5 IDEA – Casa in stile minimale + classico
#6 IDEA – Casa in stile scandinavo
#7 IDEA – Casa in stile mid century + contemporaneo
#8 IDEA – Casa in stile coastal
#9 IDEA – Casa in stile americano moderno
#10 IDEA – Casa in stile industriale + contemporaneo
Dove acquistare un divano Chesterfield di qualità

Articolo in collaborazione con Vama Divani

Divano Chesterfield: un’icona dell’arredamento

Non sto a raccontarti la storia di questo prestigioso divano, della quale puoi trovare diverse risorse online. Ti basti sapere che il Chesterfield (soprannominato anche Chester) nasce come seduta di servizio, ma che la sua lavorazione e la qualità dei materiali, la ha reso pregiato, meritandosi così un posto nella fama delle icone intramontabili del design di arredo.

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Pic by Vama Divani

La caratteristica che rende il Chester unico e di pregio è il rivestimento in pelle realizzato con tecnica capitonné: bottoni posizionati equidistanti l’uno dall’altro, fino a formare una rete di rombi, che tengono salda l’imbottitura e il rivestimento in pelle, evitando così sconvenienti spostamenti e cedimenti dell’imbottitura.

La tecnica capitonné permette inoltre di distribuire il peso della persona in modo uniforme, rendendo il divano Chester una seduta comoda e di grande qualità.

Come abbinare il divano Chesterfield in casa propria

Ora che abbiamo conosciuto le caratteristiche principali, dobbiamo capire come poterlo inserire in casa nostra. Non è certamente semplice inserire un divano dell’800 in una casa del 2024, ma non sottovalutare le potenzialità del Chester, perché anche se si tratta di un divano dalle caratteristiche estetiche importanti, lui sa adattarsi egregiamente a diversi contesti.

Sto per mostrarti infatti 10 idee di abbinamenti in case dallo stile differente, così ti renderai conto tu stessa delle potenzialità di questa icona del design e di quanto un singolo elemento di arredo può dare carattere e valorizzare uno spazio di casa.

Faccio una piccola premessa.

Nell’ideale comune, quando si parla di rivestimento in pelle, si pensa subito alla classica pelle di colore marrone.

Ecco, il design del divano Chester si adatta a qualsiasi colorazione di pelle. Ne vediamo qui sotto qualche esempio.

Casa in stile industriale
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Pic by Pinterest

Un casa in cui sono presenti materiali ben riconoscibili come il legno grezzo, l’acciaio ed elementi di arredo con bulloni a vista, che richiamano le industrie delle grandi metropoli. La matericità della pelle del divano Chester, abbinato ai bottoni del capitonné, si sposano perfettamente con questo contesto.

Casa in stile new classic
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Pic by Pinterest

Uno stile classico rivisitato in chiave moderna, con colori più attuali, ma pur sempre sofisticati. Un divano Chester tono su tono col contesto, si adatta alla perfezione.

Casa in stile classico tradizionale
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Pic by Pinterest

Una casa tradizionale, classica e raffinata. Modanature, cornici e materiali pregiati rendono questo spazio ideale per accogliere un divano Chester.

Casa in stile farmhouse + scandinavo
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Pic by Binti Home

Una casa luminosa caratterizzata da elementi naturali che mostrano la sua essenza, come legno grezzo, l’acciaio e alcuni dettagli vintage e industrial. Una poltroncina dallo stile scandinavo e dalle linee pulite, rende lo spazio più raffinato e meno rustico.

Casa in stile minimale + classico
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Pic by Pinterest

Uno spazio candido, essenziale e rigoroso, ma addolcito da ritmici e dolci elementi ornamentali come in motivo capitonné del divano Chester e la trama geometrica di un grande tappeto.

Casa in stile scandinavo
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Pic by Pinterest

Uno spazio che sa di casa, accogliente, vissuto e molto cozy. In un contesto dalle tonalità neutre, il divano Chester, in una pelle color cognac, se la cava divinamente, perché arricchisce, impreziosisce e aggiunge calore alla stanza.

Casa in stile mid century + contemporaneo
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Pic by Pinterest

Una casa caratterizzata da arredi che si ispirano alla forme organiche, linee curve (ma senza fronzoli) e legni pregiati. Il tutto addolcito dalla rigidità di elementi dalle forme più contemporanee e monolitiche (come ad esempio una grande libreria essenziale). Il divano Chester in questo contesto si abbina perfettamente agli arredi vintage, creando un insieme coeso e armonico.

Casa in stile coastal
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Pic by Pinterest

Uno spazio decisamente materico caratterizzato da elementi della natura, per un’atmosfera rilassata che evocano quasi l’energia del mare (le assi di legno sulle pareti ricordano le cabine delle spiagge). Materiali naturali come il legno, la corda, il rattan, coralli, conchiglie, tutti elementi che evocano la vita all’aperto e l’invito a rilassarsi su un comodo e confortevole divano come il Chesterfield.

Casa in stile americano moderno
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Pic by Discovery Plus Design

Una casa ariosa, razionale e raffinata. Un divano Chester in pelle scura (o una coppia disposta in modo simmetrico) dona estrema eleganza ad uno spazio del genere.

Casa in stile industriale + contemporaneo
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Pic by Pinterest

Uno spazio industriale (legno grezzo, metallo e bulloni a vista) ma allo stesso tempo raffinato, grazie a elementi di arredo dalle dimensioni importanti e di pregio (vedi il quadro e le lampade a sospensione). Un divano Chester in pelle rossa, che richiama una delle tonalità presenti nella palette colori (decorazione del tappeto e fiori freschi), si integra perfettamente al contesto, valorizzandolo.

Se desideri conoscere lo stile di casa tua e i tratti distintivi che lo caratterizzano, sfoglia l'eBook “Il tuo stile di arredo e la tua prima moodboard” che ti insegna a definire il tuo stile di arredo, a dargli un nome e fissare le fondamenta estetiche della tua casa.

Dove acquistare un divano Chesterfield di qualità

Un divano del genere è un divano longevo e resistente. Lodevoli caratteristiche dovute sicuramente dalla qualità dei materiali e dalla maestria nella tecnica realizzazione a regola d’arte.

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Pic by Vama Divani

Vama Divani, produce artigianalmente ogni pezzo con amore e passione, utilizzando pelli di prima scelta, proprio per permettere a chi si accomoda su un divano Chester, di percorrere come un viaggio nel tempo e provare le stesse sensazioni di confort, che provavano i lordi inglesi dell’800, quando si sedevano sul loro divano dell’epoca.

In questo video puoi dare un’occhiata alla qualità dei divani Chesterfield di Vama Divani e di ciò che intendo.

Spero che questo articolo ti abbia dato idee e ispirazioni interessanti per scegliere e abbinare in casa tua, un divano intramontabile e prestigioso come il Chesterfield.

Ciao e alla prossima!

L’articolo 10 idee su come abbinare il divano Chesterfield, in funzione dello stile di arredo di casa sembra essere il primo su Romina Sita.

20 Marzo 2024 / / Laura Home Planner

Benvenuti nel nostro Post su come rendere la vostra casa più sostenibile! Se vi siete chiesti come vivere in modo più ecologico e semplice, siete nel posto giusto.

Dopo tutto, la sostenibilità inizia a casa e i piccoli cambiamenti possono fare una grande differenza.

In questo post esamineremo alcuni modi semplici ma efficaci per rendere la vostra casa più sostenibile, in modo da non solo aiutare l’ambiente, ma anche ridurre le bollette energetiche e vivere più comodamente.

casa sostenibile laurahomeplanner.com
  1. Il risparmio energetico inizia con l’isolamento

Uno dei modi migliori per risparmiare energia in casa è l’isolamento. Un buon isolamento garantisce che il calore rimanga all’interno in inverno e che la casa rimanga fresca in estate. Iniziate a controllare l’isolamento del tetto, delle pareti e dei pavimenti. Se ci sono punti in cui il calore può fuoriuscire, prendete in considerazione l’aggiunta di un ulteriore isolamento.

Può sembrare un investimento, ma a lungo termine vi farà risparmiare notevolmente sulle bollette energetiche.

  1. Investire in elettrodomestici ad alta efficienza energetica

Sostituire i vecchi elettrodomestici energivori con modelli ad alta efficienza energetica è un altro grande passo verso una casa più sostenibile. Al momento dell’acquisto di nuovi elettrodomestici, guardate l’etichetta energetica e scegliete quelli con l’etichetta A+++, che sono i più efficienti.

Questo vale non solo per i grandi elettrodomestici come frigoriferi e lavatrici, ma anche per quelli più piccoli come lampade ed elettronica.

3.Scegliere l’energia verde

Considerate la possibilità di passare a fonti di energia verde, come l’energia solare o eolica.

L’installazione sul tetto di pannelli solari di società come ESTG può avere un grande impatto sul consumo di energia e aiutarvi a diventare autosufficienti per quanto riguarda l’elettricità. Inoltre, sempre più fornitori di energia offrono energia verde, quindi valutate le possibilità di passare a un’opzione più sostenibile.

4.Ridurre il consumo di acqua

Oltre a ridurre il consumo di energia, è importante essere consapevoli di come si utilizza l’acqua.

Piccoli accorgimenti, come l’installazione di soffioni a risparmio idrico e la riparazione dei rubinetti che perdono, possono già fare una grande differenza. Inoltre, considerate la possibilità di raccogliere l’acqua piovana per innaffiare il giardino invece di usare l’acqua del rubinetto.

5.Ridurre al minimo i rifiuti

Una casa sostenibile significa anche essere attenti ai rifiuti.Cercate di riciclare e riutilizzare il più possibile e riducete gli imballaggi acquistando, ad esempio, prodotti sfusi.Potete anche fare il compostaggio per trasformare i vostri rifiuti alimentari in compost fertile per il vostro giardino.

Rendere la vostra casa più sostenibile non deve essere per forza complicato. Con pochi e semplici cambiamenti, si può fare una grande differenza per l’ambiente, le bollette energetiche e il proprio comfort.

Che si tratti di isolamento, elettrodomestici ad alta efficienza energetica, energia verde, conservazione dell’acqua o minimizzazione dei rifiuti, ogni passo verso la sostenibilità è un passo nella giusta direzione.

Quindi cosa state aspettando? Iniziate e rendete la vostra casa un posto più verde!

L’articolo Abitare sostenibile: Semplici passi per rendere la tua casa sostenibile! proviene da Laura Home Planner.

20 Marzo 2024 / / Laura Home Planner

Ci sono alcune cose di cui tener conto prima di capire come organizzare la cucina:

  • come è progettata la cucina
  • quali sono le cose che immancabilmente restano in giro
  • chi utilizza la cucina (adulti, bambini, disabili, nonni..)

perché,

indipendentemente dal fatto che la cucina sia grande o piccola,

ciò che conta è come è progettata,

insomma,

se si ha a disposizione una cucina 6X4mt, ma non è distribuita nel modo giusto,

allora il problema da risolvere è come è sfruttato lo spazio,

perciò,

oggi vi darò qualche dritta per avere una cucina ben progettata ed organizzata.

Come organizzare la cucina: partiamo dallo spazio

Se lo spazio in cucina è limitato ,

la prima cosa da capire è se la disposizione delle zone operative è corretta,

mi spiego meglio:

la cucina ha tre aree operative:

quella dedicata alla cottura,

quella relativa al lavaggio ,

e quella della conservazione,

per far si che la cucina sia organizzata, è importante che queste zone comunichino tra di loro :

Ovviamente questa è una linea guida,

ogni cucina va progettata a seconda delle misure e degli impianti,

e purtroppo non tutte possono seguire questa disposizione,

ad ogni modo,

una volta determinata la posizione di piano cottura, lavello e frigorifero è importante capire quali sono le proprie abitudini,

come ad esempio:

  • quali utensili si utilizzano ogni giorno e quali sporadicamente
  • se si predilige conservare alimenti in scatola nelle proprie confezioni o in barattoli
  • eventuali servizi che si vogliono tenere in bella vista

dunque,

chiarite le abitudini e tenuto conto dello spazio e delle persone che utilizzano la cucina , si può studiare un progetto personalizzato.

Cucina piccola e stretta : come organizzarla

Se la cucina è piccola e stretta

il mio consiglio è di sfruttare lo spazio in altezza,

  • con pensili alti,
  • doppi pensili,
  • colonne dispense tutta altezza.
come organizzare la cucina laurahomeplanner.com

ma non solo,

perché ovviamente pensili e dispense servono per contenere,

per gli utensili e tutte quelle cose che servono a portata di mano invece,

si può utilizzare l’area tra base e pensili,

con barre porta utensili,

e con mensole porta oggetti

ma anche con barre luminose multifunzione (che sono le mie preferite)

Se invece la cucina è molto grande

Ci sono mille opzioni,

più è generoso lo spazio da sfruttare,

più numerose saranno le soluzioni,

ad esempio con una cucina angolare,

oppure con cucina con isola o penisola,

che aumentano spazio contenitivo e zona break.

Per chi non ama i pensili si possono sfruttare le basi,

e per chi non la vuole troppo piena si possono usare gli elementi a giorno.

Come organizzare la cucina: i miei preferiti

Definito che per ogni cucina c’è un progetto diverso,

dunque in base alle misure ,

alle abitudini,

agli impianti e tanti altri aspetti ancora, ogni cucina è a se

ecco gli elementi che secondo me non possono mancare per avere una cucina organizzata:

  • Barre porta utensili, porta spezie, elementi a giorno,

avere a portata di mano le cose come gli Chef è la cosa che preferisco,

perché odio aprire i cassetti con le mani sporche mentre sto impastando.

  • Organizzatori per pentole, coperchi, piatti

senza di questi nei cassettoni si crea confusione.

  • Elementi estraibili, come cassetti, cestelli, dispense, angoli

perché le basi con le ante sono comode perché contengono tanto, ma con i carrelli estraibili le cose si trovano nella metà del tempo.

  • Elementi porta bottiglie

non tutti ci pensano, ma avere le bottiglie in uno spazio a vista, comodo e ordinato , fa la differenza.

  • Barattoli trasparenti

per lo zucchero, il sale, i cereali, le spezie, insomma tutto a portata di mano sul piano d’appoggio senza confusione.

  • Un cassettone dedicato alla differenziata

per quanto non amo avere la pattumiera sotto al lavandino,

in mancanza di un trita rifiuti e di altro spazio dove mettere carta, plastica ecc.., la soluzione migliore è un cassettone organizzato con i contenitori per la differenziata.

L’articolo Come organizzare la cucina: idee e consigli per una cucina bella e funzionale proviene da Laura Home Planner.


L’articolo Elettrodomestici essenziali per la cucina funzionale del 2024. è stato scritto da Biagio Barraco e si trova su Questioni di Arredamento.

L’avvento del design moderno ha rivoluzionato l’estetica e la funzionalità delle cucine, ponendo l’accento sull’efficienza e sull’ergonomia. In questo contesto, la scelta degli elettrodomestici assume un ruolo di primaria importanza, non solo per l’impatto estetico, ma anche per le prestazioni e le tecnologie innovative offerte. Di seguito una lista degli elettrodomestici essenziali per la cucina, con i modelli più recenti (aggiornata al 2024).

Lavastoviglie.

La lavastoviglie è un’apparecchiatura essenziale che semplifica notevolmente la pulizia dei piatti, delle posate e degli utensili da cucina. Oltre a risparmiare tempo e fatica, la lavastoviglie permette di ottenere risultati di pulizia migliori rispetto al lavaggio a mano. I modelli moderni offrono una varietà di programmi di lavaggio e funzioni aggiuntive, come programmi rapidi, modalità eco e sensori di carico che regolano il consumo di acqua ed energia in base alla quantità di stoviglie presenti.

Le lavastoviglie a incasso, in particolare, si integrano armoniosamente nell’aspetto generale della cucina, grazie alla possibilità di nasconderle dietro pannelli simili alle ante dei mobili.

Foto di Nathan Dumlao su Unsplash

Oltre alla funzione primaria di lavaggio, le lavastoviglie moderne integrano diverse tecnologie avanzate:

  • Programmi speciali: per la pulizia delicata di pentole, bicchieri e stoviglie fragili.
  • Avvio ritardato: per una maggiore flessibilità di utilizzo.
  • Auto-dosaggio del detersivo: per un lavaggio efficiente e preciso.
  • Connessioni intelligenti: per il controllo da remoto tramite smartphone o app.

Consigliata la lavastoviglie Serie 8 di Bosch con tecnologia Zeolith® asciuga le stoviglie senza bisogno di energia supplementare.


Bosch SMV8YCX02E Serie 8, Lavastoviglie da incasso a scomparsa…

  • Home Connect: con la App Home Connect è possibile controllare da…
  • PerfectDry: asciugatura perfetta delle stoviglie più difficili da…
  • EmotionLight: quando caricate o svuotate la lavastoviglie due luci LED…
  • Extra Clean Zone: zona nel cestello superiore per una pulizia…

Ultimo aggiornamento 2024-03-17 / Link di affiliazione / Immagini da Amazon Product Advertising API

Frigorifero.

Il frigorifero è uno degli elettrodomestici più importanti per una cucina. Oltre alla conservazione di alimenti freschi e congelati, i frigoriferi più moderni offrono una serie di funzioni aggiuntive per preservare la qualità e prolungare la durata degli alimenti. Alcuni modelli dispongono di zone di temperatura regolabile, tecnologie di controllo dell’umidità, sistemi di filtrazione dell’aria e dispositivi di distribuzione dell’acqua e del ghiaccio.

Per una cucina moderna, si possono scegliere frigoriferi con design elegante e finiture di alta qualità che si integrano perfettamente con lo stile e l’arredamento circostante.

Le innovazioni tecnologiche in ambito di refrigerazione offrono numerosi vantaggi:

Consigliato il frigorifero 4 porte InstaView Door-in-Door™ di LG con Craft Ice™ produce cubetti di ghiaccio sferici a lenta fusione.


LG GSXV80PZLE Frigorifero Americano Side by Side InstaView Total…

  • CARATTERISTICHE: Frigorifero Side by Side – Dimensioni LxAxP 91,3 x…
  • NO FROST: Frigo a libera installazione con sistema di raffreddamento…
  • INSTAVIEW DOOR-IN-DOOR: Un elegante pannello di vetro che si illumina…
  • DISPENSER ACQUA E GHIACCIO: Il distributore di acqua con innovativo…

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Piano a induzione.

I piani cottura a induzione sono diventati sempre più popolari nelle cucine moderne. Questo tipo di piano cottura utilizza la tecnologia dell’induzione magnetica per riscaldare direttamente le pentole, garantendo un riscaldamento rapido e preciso. Rispetto ai fornelli a gas o elettrici tradizionali, i piani a induzione offrono numerosi vantaggi, tra cui una maggiore sicurezza grazie alla mancanza di fiamme aperte e superfici calde e una pulizia più facile grazie alla superficie liscia e piatta.

Foto di Louis Hansel su Unsplash

Inoltre, i piani a induzione sono altamente efficienti dal punto di vista energetico, poiché l’energia viene trasferita direttamente alla pentola senza dispersioni. È importante notare che per utilizzare un piano a induzione è necessario utilizzare pentolame magnetico, come pentole e padelle in acciaio inossidabile o con fondo ferromagnetico.

Oltre alle eccellenti prestazioni di cottura, i piani a induzione vantano caratteristiche innovative:

  • Zone di cottura flessibili: adattabili a diverse dimensioni di pentole e padelle.
  • Funzione booster: per una cottura rapida e potente.
  • Controllo touch: preciso e intuitivo.
  • Timer integrato: per una maggiore sicurezza e controllo.

Consigliato il piano cottura a induzione FlexInduction di Siemens con funzione powerMove per spostare le pentole senza interrompere la cottura.


Siemens EX645LYC1E IQ 700 Piano cottura a induzione…

  • Funzionamento touchSlider: con l’innovativa tecnologia touchSlider, la…
  • PowerInduzione: il calore viene condotto attraverso una bobina a…
  • PowerBoost: garantisce fino al 50% di potenza extra durante la…
  • Timer con funzione di spegnimento: per spegnere la zona di cottura in…

Ultimo aggiornamento 2024-03-17 / Link di affiliazione / Immagini da Amazon Product Advertising API

Elettrodomestici essenziali per la cucina, altri possibili scelte.

Oltre agli elettrodomestici essenziali per la cucina, altri possono arricchirne la funzionalità e lo stile:

  • Forno multifunzione: con diverse modalità di cottura, grill, vapore e auto pulizia.
  • Microonde: con grill e funzioni avanzate per la cottura e lo scongelamento.
  • Robot da cucina: per impastare, frullare, tritare e preparare diverse pietanze.
  • Friggitrice ad aria: per friggere senza olio con risultati salutari e gustosi.
Foto di Louis Hansel su Unsplash

Consigli.

  • Valutare le proprie esigenze e il proprio budget: non è necessario acquistare tutti gli elettrodomestici più costosi e tecnologici, ma è importante scegliere quelli che meglio si adattano al proprio stile di vita e alle proprie abitudini in cucina.
  • Considerare l’efficienza energetica: scegliere elettrodomestici in classe energetica alta per risparmiare energia e ridurre l’impatto ambientale.
  • Optare per modelli multifunzione: per risparmiare spazio e avere a disposizione diverse funzioni in un unico elettrodomestico.
  • Leggere le recensioni degli utenti: per avere un’idea delle prestazioni e dell’affidabilità degli elettrodomestici prima di acquistarli.
  • Scegliere elettrodomestici a basso consumo energetico e con materiali riciclabili.
  • Smaltire correttamente i vecchi elettrodomestici.
  • Utilizzare gli elettrodomestici in modo efficiente: non sovraccaricare il frigorifero, utilizzare le pentole adatte al piano a induzione, avviare la lavastoviglie solo a pieno carico.
  • Sfruttare le funzioni di risparmio energetico: modalità Eco, programmi a bassa temperatura, timer di spegnimento automatico.

Conclusione.

Con una scelta consapevole e informata degli elettrodomestici essenziali per la cucina, è possibile creare una cucina moderna che sia non solo bella e funzionale, ma anche efficiente, sostenibile e all’avanguardia.

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L’articolo Elettrodomestici essenziali per la cucina funzionale del 2024. è stato scritto da Biagio Barraco e si trova su Questioni di Arredamento.

18 Marzo 2024 / / Casa Poetica

Ordine in casa - Casa Poetica

“Ordine in casa” è il pensiero che mi accoglie quando apro la porta e vedo quella piccola pila di cose da sistemare, che sembra sussurrarmi promesse di ordine futuro.

Questo concetto va oltre la semplice disposizione degli oggetti; diventa una riflessione su come viviamo, amiamo e ci prendiamo cura dello spazio che chiamiamo casa.

È la mia ricerca di una serenità domestica che non si inchina all’altare della perfezione che voglio condividere con te.

Qui, non esistono giudizi, ma solo un invito a considerare come una casa vissuta sia una casa amata, disordine compreso.

Insieme, esploreremo come l’ordine in casa possa nutrire la nostra gioia di vivere, anziché alimentare la nostra ansia di apparire.



Ordine in casa e il mito della perfezione

Nell’intimità dei nostri spazi quotidiani, la ricerca di “ordine in casa” può trasformarsi in un’ossessione per la perfezione, un ideale inarrivabile che, invece di portare serenità, genera frustrazione.

È un viaggio che molte di noi conoscono bene, un dialogo interiore che continua a ripeterci che non siamo mai abbastanza, che la nostra casa non è mai abbastanza.

 

Perfezione che fa rima con frustrazione

La perfezione, così come la immaginiamo, non esiste.

È un’illusione, una meta sempre fuori dalla nostra portata.

Pensiamo che se solo potessimo tenere tutto sotto controllo, se ogni oggetto avesse il suo posto e ogni superficie risplendesse, allora saremmo felici, soddisfatte, complete.

Ma la verità è che la vita reale è disordinata. È piena di imprevisti, di giornate stanche, di momenti in cui l’ultima cosa che vogliamo fare è sistemare. E questo va bene.



Il giudizio: quello degli altri e il nostro

Uno degli aspetti più insidiosi di questa ricerca della perfezione è il timore del giudizio.

Viviamo nell’era dei social media, dove ogni momento sembra richiedere una convalida esterna, dove ogni angolo della nostra casa può diventare uno scenario per una foto.

Questa esposizione continua può farci sentire come se fossimo sempre sotto esame, come se la nostra casa dovesse essere pronta per gli ospiti in ogni istante.

Ma il giudizio più duro spesso viene da noi stesse.

È il nostro dialogo interiore che ci critica, che ci dice che non stiamo facendo abbastanza.

Dobbiamo imparare a placare quelle voci, a ricordarci che il nostro valore non è determinato dalla pulizia della nostra casa o dall’ordine dei nostri armadi.



Un approccio gentile per avere ordine in casa

Allora, come possiamo cambiare questo dialogo interiore?

Come possiamo cercare “ordine in casa” senza cadere nella trappola della perfezione?

RICONOSCI CHE LA TUA CASA È UN LUOGO DI VITA E NON UN SET FOTOGRAFICO. Le case sono fatte per essere vissute, e la vita include disordine. Accetta che il disordine fa parte del ciclo quotidiano e non è un segno di fallimento.

IMPOSTA OBIETTIVI REALISTICI. Invece di aspirare a una casa sempre impeccabile, stabilisci obiettivi di pulizia e organizzazione che siano sostenibili per te e per il tuo stile di vita.

PRATICA LA GRATITUDINE PER LA TUA CASA.Concentrati su ciò che ami del tuo spazio, invece di ciò che vuoi cambiare. Ricorda i momenti felici e il comfort che ti offre.

SII GENTILE CON TE STESSA. Il tuo valore non dipende dalla perfezione della tua casa. Trattati con lo stesso livello di compassione e comprensione che offriresti a una buona amica.



Verso un nuovo inizio

Ordine in casa non significa avere una casa perfetta, ma creare uno spazio in cui ci sentiamo a nostro agio, uno spazio che riflette chi siamo e come viviamo.

La nostra casa dovrebbe essere il nostro rifugio, non un museo da mostrare.

Lasciando andare il mito della perfezione, possiamo abbracciare la bellezza del reale, del vissuto, del nostro.

E se mai ti trovi a desiderare un supporto per navigare il viaggio verso un ordine più funzionale e personale, ricorda che non sei sola.

A volte, un piccolo aiuto esterno può fare la differenza nel trasformare la tua casa in quel rifugio sereno che desideri.

Non esitare a cercare quell’aiuto che può guidarti verso un equilibrio tra bellezza e praticità, rendendo l’ordine in casa un alleato della tua felicità quotidiana, piuttosto che una fonte di stress.





Cover Photo by Alexandra Fuller on Unsplash.





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L’articolo Ordine in casa: tra sogno e realtà proviene da Casa Poetica.

18 Marzo 2024 / / ChiccaCasa

Adv – Questo articolo è stato in collaborazione con VAMA Divani, azienda simbolo dell’eccellenza made in Italy, esperta in produzione di divani Chesterfield

L’iconico divano Chesterfield è sopravvissuto a più di 300 anni di storia, mantenendo inalterato il suo fascino senza tempo. Un mito del design inglese, ma non solo. Il Chesterfield è un modello diffuso in tutto il mondo, presente in migliaia di salotti.

Iconico sì, ma quanto lo conosci davvero?

Viaggia attraverso gli aneddoti che hanno fatto la storia di questo divano e scopri come riconoscere un Chesterfield originale e come abbinarlo al meglio nel tuo living.

Indice dei contenuti

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“Portate la sedia a Mr Dayrolles”: l’errore che portò al successo del divano Chesterfield1
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Siamo in Inghilterra a metà del 1700, nella dimora dell’aristocratico Lord Philip Stanhope. Fu proprio lui a commissionare a un artigiano dell’epoca una seduta per i suoi ospiti richiedendo delle caratteristiche ben precise: un sedile basso e uno schienale alto. Una conformazione tale, questa prescelta da Lord Stanhope, da non far sgualcire i vestiti eleganti dei gentiluomini che era abituato a ricevere.

Nacque così la prima seduta Chesterfield.
Lord Stanhope era un esempio di stile, un vero e proprio influencer ante litteram.
La sua nuova seduta non passò di certo inosservata nell’ambiente aristocratico, ma fu un curioso evento a far scaturire la diffusione del modello Chesterfield.

Una volta in punto di morte, Lord Stanhope fu raggiunto dal suo figlioccio Mr. Dayroll. A quel punto Lord Stanhope, chiese alla servitù di “portare la sedia a Mr. Dayroll”, in modo che potesse restare al suo capezzale.
La servitù fraintese e fece impacchettare una poltroncina Chesterfield, per recapitarla all’abitazione di Mr. Dayroll.

Di lì a poco, la poltrona Chesterfield divenne un vero e proprio trend, tra gli aristocratici.
Questo modello è nato come prodotto artigianale e tuttora la sua autenticità si misura in base ad alcuni dettagli manifatturieri. Scopriamo allora come riconoscere un divano Chesterfield originale.

Perché si chiama divano Chesterfield?

Il divano Chesterfield prende il nome dalla città di Chesterfield, in Inghilterra.

Alcuni credono che sia semplicemente perché è stato creato lì, mentre altre fonti suggeriscono, nello specifico, il legame con la famiglia Earl of Chesterfield, quella di Lord Stanhope, la quale ha avuto un ruolo molto importante nella storia dell’arredamento inglese.

Ciao, Mondo!

Come riconoscere un divano Chesterfield originale e di qualità
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Chesterfield è un modello, non un brand.

Non c’è un’azienda madre che produce queste sedute, ma una serie di realtà artigianali che rispettano le caratteristiche del modello Chesterfield.

Guarda il video e scopri come riconoscere un Chesterfield originale

Tra i luoghi comuni che ruotano attorno al divano Chesterfield, c’è la diffusa convinzione che non è un Chesterfield originale, se non è di provenienza inglese.
Non è così e, ti dirò di più. Molti venditori inglesi utilizzano proprio il gancio della provenienza per spacciare per originali dei divani Chesterfield che pur essendo inglesi non sono autentici e neppure di alta qualità.

Non è la provenienza a fare un vero Chesterfield, ma l’insieme di queste caratteristiche

  • lavorazione capitonné senza interruzioni, realizzata a filo;

  • bottoni ad anello di rifinitura, fissati sulla struttura;

  • braccioli arrotolati, alla stessa altezza dello schienale;

  • assenza di cuscini imbottiti sullo schienale (è la struttura stessa ad essere imbottita e lavorata);

  • la reputazione e la lavorazione del brand produttore;

  • la qualità dei materiali;

  • l’attenzione ai dettagli.

Come abbinare e valorizzare un divano Chesterfield in pelle
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Un divano Chesterfield ha tutte le carte in regola per essere protagonista in salotto.
Qualsiasi sia il rivestimento o il colore del divano, ci sono delle buone norme di styling che amo applicare nei salotti con un divano Chesterfield, proprio per valorizzare il pregio di queste sedute.
Ora le condivido con te.

1) Cuscini decorativi sul divano Chesterfield? No, grazie

Divano Chesterfield verde VAMA Divani

Ho già visto fin troppi divani Chesterfield ricoperti da cuscini, al punto da nascondere la lavorazione capitonné.
A livello estetico, i cuscini sono utili ad aggiungere valore a un divano o a una poltrona, attraverso il contrasto materico e cromatico. Tuttavia, il design iconico e ricco del Chesterfield rende questa seduta già perfetta, equilibrata e completa di suo.

Non è necessario aggiungere altro, o, comunque, esagerare con i cuscini è un vero peccato: si rischia di coprire i dettagli del divano Chesterfield.

Parola d’ordine per copertine e cuscini extra sul divano Chesterfield: moderazione.

 

2) L’equilibrio di volumi, nei salotti con divano Chesterfield

Nella moodboard: Divano Chesterfield VAMA 3 posti, pelle nera

Se ami il divano Chesterfield, allora vuoi farlo notare nel tuo living, no?

Per dargli il valore che merita, puoi inserirlo in un contesto leggero e arioso, così da farlo risaltare al massimo.
Accompagnalo con complementi eleganti e delicati, dal design pulito (un tappeto sottile a pelo corto, una lampada a fungo e un tavolino minimal) per trasformarlo nel re del salotto.

Molto indicati sono anche tutti gli arredi sospesi, trasparenti o con piedini alti e sottili.

Insomma, per evidenziare il pezzo forte del tuo living, puoi scegliere di tenere leggero (il che non vuol dire “anonimo”) tutto il resto.

 

3) Evidenziare il divano Chesterfield in salotto con l’uso sapiente del colore

Nella moodboard: Divano Chesterfield 3 posti, Vama

È un’opera d’arte e, come tale, è giusto che tutti i riflettori siano puntati sul tuo divano Chesterfield.
Per metterlo in risalto, puoi usare il magico potere del colore.

Trova un colore che ti piace e che crei un bel contrasto con il colore del divano.
Declinalo sulle superfici all’interno della stanza in diverse sfumature, tutte simili, ma più o meno luminose.
In questo modo, darai vita a un interessante dinamismo grazie al chiaro-scuro (per nulla noioso) e il divano diventerà il punto focale della stanza.

Questa tecnica si addice tanto anche ai divani Chesterfield in velluto, per evidenziare il gioco di chiaro-scuro creato dal rivestimento dall’aspetto cangiante.

Ultima postilla sul tema cromatico: le pareti scure sono un abbinamento davvero perfetto, con il modello Chesterfield.

4) Materiali e stili che stanno bene con il divano Chesterfield

Nella moodboard: Divano Chesterfield 3 posti, Vama

Nonostante il suo grande carattere, il Chesterfield è un arredo incredibilmente versatile.

Le sue radici storiche lo rendono perfetto con gli arredi classici e con i pezzi antichi, ma le forme sinuose e regali, creano un ottimo equilibrio anche con i mobili moderni e più essenziali.
Il modello Chesterfield si presta benissimo ai mix stilistici e agli ambienti eclettici.

Sono molteplici i materiali che possono essere abbinati a un divano Chesterfield in pelle: dai materiali naturali come pietra, cotone e legno, ai più poetici, come carta e paglia di Vienna, ma anche metallo, velluto e vetro.

Essendo basso, è un divano perfetto per arredare un loft. In più, si presta perfettamente a creare il mood da club delle sale hobby dedicate a biliardo, lettura, giochi da tavola o salette cinema.

Dove comprare un divano Chesterfield originale?
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Stai cercando un divano Chesterfield in Italia? Presta attenzione a trovare un produttore affidabile e certificato.
Come anticipato qualche paragrafo fa, quello che fa la differenza nell’autenticità del divano Chesterfield è la qualità, non la provenienza.

Il posto migliore per acquistare un divano Chesterfield originale in Italia è VAMA: la realtà artigianale Made in Tuscany, che opera dal 1972, leader indiscusso per la produzione di divani classici (ma non solo) di alta qualità.

Si tratta di una di quelle aziende storiche, preziose e rare, che svolgono un’accurata scelta di materiali e che rifiniscono ancora a mano i loro prodotti, seguendo, con maestria, le tecniche artigianali tradizionali.

Da VAMA Divani è possibile trovare modelli autentici, disponibili in una varietà di dimensioni, colori e tipi di rivestimenti in pronta consegna oppure personalizzabili (su misura, con rivestimento a scelta).

Quest’ultima opzione permette di concordare insieme agli esperti VAMA ogni dettaglio del divano, per creare un pezzo unico, in linea con i tuoi gusti e con le tue esigenze. Anche in questi casi, VAMA è in grado di garantire un rapporto qualità-prezzo davvero eccellente.

Qualità Vama: ecco le caratteristiche di un divano Chesterfield autentico

Ogni divano Chesterfield firmato Vama è accompagnato da una targhetta d’argento 925 con il logo Vama e il numero progressivo del prodotto.

La targhetta certifica l’originalità.

  1. Struttura del divano. VAMA utilizza legno massello di abete e di faggio per assicurare robustezza e flessibilità.

  2. Sospensioni. Generalmente, i divani Chesterfield VAMA sono equipaggiati con cinghie elastiche ad alta resistenza che assicurano una seduta flessibile e confortevole.
    Su richiesta, VAMA realizza sospensioni “come una volta”, con molle biconiche d’acciaio e cinghie di juta.

  3. Imbottiture. Per garantire longevità e il massimo del comfort, VAMA opta per resine espanse a densità differenziata.

  4. Pelle. La selezione è estremamente scrupolosa. Si affidano solo a concerie selezionate. Ogni pelle è soggetta a un rigoroso controllo di qualità prima del taglio.

  5. Lavorazione capitonné. Questa fase richiede una certa abilità artigianale. È proprio il livello di precisione a garantire un risultato impeccabile.

Quanto costa e perché investire su un divano Chesterfield originale è una buona idea
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Il prezzo di un divano Chesterfield autentico dipende dalle dimensioni e dai rivestimenti.

Ecco solo alcuni dei buoni motivi per cui un divano Chesterfield (purché sia originale) è sempre un ottimo investimento per l’arredamento dei tuoi spazi.

  1. Alta qualità artigianale. I divani Chesterfield sono prodotti con materiali di prima scelta, come vera pelle e legno massello. Se a questi ingredienti si aggiunge anche la cura artigianale, ecco che si ottengono sedute pensate per durare.

  2. Design eterno. Il design classico di un divano Chesterfield non passa mai di moda. Si abbina bene con tanti stili d’arredo ed è in grado di aggiungere personalità e pregio al tuo living.

  3. Comodità al top. La struttura robusta e l’imbottitura di qualità, rendono il divano Chesterfield davvero comodo.

Insomma, non è un arredo come tanti, ma un vero e proprio investimento. Può diventare il punto di forza della tua casa ed è uno di quegli oggetti iconici che con il passare del tempo acquisisce valore anziché perderlo.

 

Ora che conosci tutti i segreti del divano Chesterfield, non puoi perderti la sezione di divani Chesterfield in pronta consegna di VAMA. Chissà, magari tra loro c’è anche il tuo prossimo divano!

17 Marzo 2024 / / Laura Home Planner

Tra le tendenze degli ultimi anni in fatto di piani di lavoro, si trova il top cucina in gres porcellanato,

una tendenza sempre più presente,

non solo per i piani d’appoggio,

ma anche come materiale spesso impiegato per ante e schienale della cucina.

Il top cucina in gres porcellanato

è un materiale ceramico  che si ottiene attraverso l’ impasto di diverse materie prime naturali ,

tra cui argille e sabbia,

è pressato e cotto a temperature molto elevate che lo rendono impermeabile e non poroso.

Top cucina in gres porcellanato: caratteristiche e vantaggi.

Grazie alla sua superficie compatta e non porosa, il top cucina in gres porcellanato può vantarsi di essere un materiale:

  • sicuro

infatti è impermeabile alle sostanze tossiche o irritanti e resistente ad alte temperature e agli shock termici.

  • igienico

adatto a stare a contatto con gli alimenti è impermeabile a batteri, funghi e muffe.

  • facile da pulire e mantenere

basta pulirlo con acqua calda, se serve con aggiunta di un detergente delicato e se si tratta solo di polvere basta un panno asciutto.

  • resistente ai graffi

la superficie compatta, robusta e dura, rendono il top cucina in gres porcellanato resistente a graffi e usura.

  • sostenibile ed ecologico

in quanto si tratta di un materiale duraturo e riciclabile.

Dunque,

sembra un piano perfetto,

ma avrà qualche svantaggio?

In effetti non è un piano adatto alle tasche di tutti,

in quanto ,

promozioni delle aziende di cucine a parte

il top cucina in gres porcellanato, ha un costo sicuramente superiore rispetto ad un top in laminato,

ma questo è ovviamente dovuto alle sue caratteristiche tecniche.

A quale cucina è adatto ?

Intanto c’è un mito da sfatare,

c’è ancora qualcuno che dice di non voler il top per la cucina in gres porcellanato perché ha le venature del marmo,

ma ovviamente non è sempre così.

Il gres porcellanato è un materiale che può avere diverse texture:

  • effetto marmo
  • legno
  • effetto cemento
top cucina in gres porcellanato laurahomeplanner.com
immagine Unsplash

oppure pietra,

o semplicemente può essere monocolore,

per questo motivo,

può essere abbinato a qualsiasi stile,

dunque ad ogni genere di cucina.

e se il top in gres porcellanato è troppo per il nostro budget?

Esistono diversi altri materiali utilizzati per i top delle cucine,

materiali che come il gres porcellanato possono essere usati per il piano di lavoro e ,

in alcuni casi

anche per le ante.

Tra i materiali più conosciuti per i piani di lavoro in cucina ci sono:

Il laminato, il fenix, L’HPL , il quarzo, il marmo e il granito,

la differenza tra questi ed il gres porcellanato sta nelle loro caratteristiche tecniche ed estetiche, nonché nel prezzo.

Il laminato ad esempio,

non è adatto al contatto con il calore della pentola appena tolta dai fornelli, la superficie potrebbe bruciarsi,

ma in compenso

è tra i materiali più utilizzati per i piani di lavoro e gli altri componenti delle cucine perché si può adattare facilmente e può essere lavorato sul posto in caso di necessità,

ha tantissime varianti di colore e di texture,

e se ben sigillato nei punti focali quali la zona del lavello e del piano cottura dove ovviamente è tagliato per l’incasso degli elettrodomestici,

può risultare impermeabile ed idrorepellente.

Il top in HPL ( High-pressure decorative laminate) “laminato decorativo ad alta pressione” invece,

è un pannello costituito da strati di fibre di cellulosa impregnati con resine termo indurenti sottoposti ad un processo ad alta pressione consistente nella applicazione simultanea di calore e pressione,

questo materiale è idrorepellente e termoresistente, facile da pulire e resistente agli impatti.

E poi c’è il quarzo, igienico, idrorepellente, facile da pulire,

nonché

il marmo e il granito,

il primo resistente alle abrasioni e agli urti, ma sensibile agli acidi e alle macchie,

il secondo, il granito,

resistente  ai graffi poco poroso e molto compatto.

L’articolo Top cucina in gres porcellanato: tendenze in cucina proviene da Laura Home Planner.