Una buona organizzazione della casa comincia dall’ingresso. L’abbiamo detto tante volte, questo spazio è un biglietto da visita e svolge una doppia funzione: accoglienza e ordine.

Qui ci sentiamo finalmente a casa quando rientriamo dal lavoro…e non c’è sensazione più bella. È quindi in questo angolino che dobbiamo predisporre quei pochi ma necessari arredi che ci permettono di liberarci dal peso della giornata, di chiuderci la porta dietro le spalle e indossare abiti comodi e un bel paio di pantofole.

 

Cosa serve in un ingresso

In base allo spazio a disposizione deciderai la tipologia di arredamento, se composto da un singolo accessorio oppure da un set di due o più elementi.

Partiamo dagli indispensabili:

  • APPENDIABITI

    La prima cosa che vogliamo fare entrando in casa è toglierci giacche, cappotti, sciarpe, cappelli e borse. Le possibilità sono infinite.

    Se hai un ingresso-living open space senza uno spazio di entrata definito o separato, allora l’opzione migliore sono dei ganci salvaspazio a parete su cui appendere solo lo stretto indispensabile (non vorrai certo avere cappotti e borse per tutte le stagioni sempre in bella mostra!).

    Ingresso su soggiorno organizzato con due appendiabiti a parete sottili Liolà

    L’alternativa sono gli appendini a pomello più decorativi rispetto ai ganci, per rendere la parete più piacevole e curata. Dopotutto in un open space bisogna avere la massima attenzione per i dettagli.

    Ingresso piccolo organizzato con pomelli appendiabiti a parete

    Vedi tutti gli appendiabiti

    Se invece hai qualche metro quadrato in più o un ingresso separato dalla zona giorno le opzioni sono diverse: un pannello attrezzato con appenderia (magari anche con specchio e mensole), una mensola con attaccapanni integrati, un mobile appendiabiti chiuso o con appendini a vista, un mobile per ingresso componibile con guardaroba appendiabiti integrato e combinato con altri complementi.

    Un ingresso separato con pannello appendiabiti e specchio

    Vedi tutti gli ingressi con appendiabiti

     

  • SCARPIERA

    Dopo giubbini, zaini e borse la seconda cosa di cui liberarsi sono le scarpe.

    Una scarpiera, seppur piccola, è un grande aiuto nell’organizzazione dell’ingresso. Se è davvero minuscola offrirà comunque lo spazio necessario per tenere a portata di mano le ciabatte con cui cambiarti appena rientri. Almeno potrai immediatamente togliere scarpe o stivali.

    Ingresso con piccolo armadietto scarpiera a due ante Evolution

    Se hai un po’ più di spazio a disposizione valuta un mobile ingresso multifunzionale con una scarpiera più capiente e un appendiabiti chiuso o aperto.

    Ingresso completo con mobile sospeso appendiabiti, scarpiera, specchio, mensole

    Vedi tutti gli ingressi con scarpiera integrata

     

    Se invece entrando in casa hai un corridoio lungo e stretto un’ottima idea è quella di collocare una scarpiera slim subito dietro la porta d’ingresso.

    Scarpiera bassa slim profonda 17 cm ideale dietro porta

    Spesso il mobile porta scarpe vero e proprio si presenta come un armadietto con ante a ribalta. Percepito come non adatto ad arredare un bell’ingresso, in effetti è un arredo improntato sulla funzionalità e meno sull’estetica. Quindi solitamente viene posizionato in altri spazi della casa.

    Anticamera con scarpiera a specchio a ribaltine

    Vedi tutte le scarpiere

     

  • CONTENITORI

    In generale consigliamo sempre di non commettere l’errore di rinunciare ad un posto chiuso dove riporre le cose che non vuoi lasciare in vista (scarpe, ombrelli, guinzaglio del cane, borse porta pc, documenti e portafoglio).

    Mobile da ingresso con contenitori chiusi, scarpiera e armadietto

    Il contenitore potrà essere un semplice cassetto o qualcosa di più capiente come una panca, un armadietto, un guardaroba, una cappottiera, un mobiletto multiuso, un armadio sottile o stretto, un mobile basso con ante.

    Vedi tutti i mobili da ingresso con contenitori

     

  • RIPIANI

    Mensole, cassetti svuotatasche, scaffali sospesi o una libreria vera e propria, una consolle su cui mettere chiavi, caricatori, telefoni, buste, bollette o altri documenti. Un piano di appoggio diventa uno svuotatasche multiuso sempre utile per lasciare vicino alla porta oggetti indispensabili. Ma offre anche uno spazietto ideale per foto di famiglia o dei tuoi viaggi più belli.

    Mensole e specchio da ingresso

    Mobile ingresso componibile con mensole integrate e armadietti

    Vedi tutti gli ingressi con mensole e ripiani

     

Se vuoi un ingresso davvero organizzato puoi aggiungere:

  • SPECCHIO

    Integrato ad un pannello appendiabiti o in un’entratina moderna, appeso alla parete sopra ad una consolle o ad un mobiletto basso, appeso a fianco della porta a figura intera, applicato sulle ante di una scarpiera. Le opzioni per una specchiera da ingresso sono svariate.

    Specchio rotondo per ingresso Evolution

    Lo specchio si rivela un accessorio utile su vari fronti: a livello decorativo, per gli ultimi ritocchi al trucco e all’abbigliamento prima di uscire, per donare più luminosità e un effetto di maggiore ampiezza in un ingresso piccolo o buio.

    Ingresso su corridoio con specchio figura intera dotato di appendini

    Vedi tutti gli ingressi con specchio

     

  • SEDUTA

    Pouf, panca (tipo cassapanca con contenitore incorporato o in versione panchetta decorativa da completare con dei bei cuscini d’arredo), sedia (meglio se di design).
    Sedersi all’ingresso può essere utilissimo per calzare o togliere scarpe e stivali, ma anche per far sedere i bambini più piccoli e aiutarli ad indossare cappottino o impermeabile. Inoltre una seduta può anche essere utilizzata per appoggiare borsette, sacchetti della spesa e zaini.

    Mobile da ingresso completo abbinato a poltroncina

 

Cosa mettere all’ingresso

Visti gli elementi indispensabili per organizzare un ingresso funzionale e pratico, vediamo cosa ci possiamo mettere.

 

Dove appendere i cappotti e le giacche

Se hai cappotti lunghi (paltò, trench, impermeabili, loden, parka…) prevedi una cappottiera, ovvero un ingresso che integra un guardaroba ad anta verticale “alta”. Se hai poco spazio e ganci a parete a vista non esagerare con il numero di capi, piuttosto riponili nell’armadio in camera. In ogni caso, meglio nasconderli alla vista anche con soluzioni a scomparsa.

Specchio-appendiabiti girevole per angolo

Guardaroba da ingresso bianco a due ante con specchio laterale

Se all’ingresso appenderai solo soprabiti corti (giacche, blazer, giubbotti, piumini sportivi, gilet smanicati, chiodi, bomber) ti servirà meno spazio. Potrai orientarti su degli attaccapanni a parete oppure su un guardaroba con appendiabiti chiuso in cui rimarrà abbastanza spazio per dei ripiani per borse o scarpe.

Pannello guardaroba per ingresso con appendiabiti nascosto Evolution

 

Sistemare le borse

Un dilemma soprattutto femminile è quello di dove mettere le borse in casa.
Se hai una collezione degna delle migliori fashion victims è difficile che un mobile da ingresso le possa contenere tutte. In tal caso il posto giusto è l’armadio, collocate su ripiani e vani appositamente pensati per loro.

All’ingresso terrai solo le borse di uso quotidiano, ad esempio la borsa shopper, il secchiello, la bauletto, la tracolla o la tote che usi ogni giorno per andare al lavoro.
Se hai abbastanza spazio potrai tenere qui anche una borsetta più piccola (una clutch, un marsupio) che vuoi tenere a portata di mano se esci al volo dopo il lavoro.

Ingresso con appendiabiti e spazio borse

Se hai la fortuna di avere un ingresso grande puoi pensare di allestire una soluzione componibile in cui possono trovare spazio tutte le tue borse, dalla più sportiva gym bag, passando per la pochette gioiello, fino alla baguette per una passeggiata in centro.

Se invece il problema sono gli zaini di scuola vale la stessa regola delle borse: appenderli ai ganci a parete crea disordine (e a lungo andare sporca il muro), l’opzione migliore sarebbe un piccolo guardaroba chiuso con appendini interni o con dei ripiani.
Un ingresso ordinato è il primo passo verso una casa ben organizzata, quindi se possibile meglio predisporre uno spazio chiuso in cui riporre zainetti o altre attrezzature sportive tue o dei tuoi figli (skate, pattini, monopattini, pallone…)

Armadietti per ingresso bassi per borse e scarpe

 

Dove mettere le chiavi

Molti sentono l’esigenza di nascondere le chiavi in casa, ma in questa mini guida non ci occuperemo di casseforti ed altri nascondigli segreti.
Ci limiteremo a darti un’idea di come appendere o riporre le chiavi all’ingresso in maniera sicura. Diamo per scontato che un’ottima pratica in termini di sicurezza sia quella di chiudere sempre la porta a chiave anche se ci si trova in casa.

In un ingresso arredato ci sono varie possibilità, la più comoda è quella di integrare un cassetto che diventa anche un utile svuotatasche per portafogli e documenti. Un’alternativa al cassetto è una mensola su cui riporre un cestino o un vassoio portaoggetti.

Ingresso bianco con appendiabiti, cassetto portachiavi e svuotatasche

Se all’entrata vuoi solo degli appendiabiti a parete piccoli, scegli un modello dotato di gancetto “a uncino” su cui appendere l’anello portachiavi.

Ganci colorati tondi per parete ingresso per chiavi e giacche

Anche una specchiera con uno spazio per agganciare o una mensolina per appoggiare le chiavi può risolvere il problema.

Specchiera a figura intera con fascia magnetica e calamite per chiavi

 

Dove mettere modem e telefoni

Un modello di ingresso con mensola o cassetto incorporati sarà anche utilissimo se state cercando un posto dove mettere il modem, il telefono fisso o lo smartphone che utilizzate solo per il lavoro.

Mobile per ingresso con cappottiera, cassetto svuotatasche e mensola bassa

 

Attrezzi per le pulizie, aspirapolvere, scope nel mobile da ingresso?

Perché no? Se lo spazio c’è e non sai dove altro mettere gli attrezzi per la pulizia (inclusi spazzoloni per pavimenti, detersivi, ferro da stiro e asse) una soluzione intelligente è quella di adibire un armadietto a piccolo ripostiglio.

 

Dove mettere le scarpe

La risposta più ovvia sarebbe: in una scarpiera.
Ma non ci piace dare risposte generiche e soprattutto sappiamo bene che non sempre questo mobile è la soluzione migliore.

Leggi la nostra guida “Dove mettere le scarpe in casa”.

 

Trucchi per l’organizzazione di un ingresso piccolo

Solo chi ha spazi piccoli sa cosa vuol dire arredarli: è una sfida. Ecco perché abbiamo dedicato a questo tema un’altra guida specifica.

Leggi la nostra guida “Arredare un ingresso piccolo: 11 idee per tutte le tasche”.

 

Recap: organizzare l’ingresso e altri consigli

I 4 indispensabili

Abbiamo visto gli elementi a cui non si può rinunciare per avere un ingresso ordinato e funzionale. In base alla configurazione e alla dimensione dell’entrata di casa sarà possibile unirli tutti, oppure sarà necessario operare una selezione di quelli che ci servono davvero.

  1. appendiabiti: ganci a parete, pomelli, pannelli, cappottiere chiuse, specchi o mobili ingresso modulari con attaccapanni integrati
  2.  

  3. scarpiera: le scarpe possono essere messe in scarpiere a ribalta o armadietti con ante, in ripiani all’interno di guardaroba chiusi, in panche-contenitore, in mobili da ingresso componibili con porta scarpe incorporati
  4.  

  5. contenitori: armadi, cappottiere, cassetti per riporre al chiuso borse e zaini, documenti, attrezzature sportive, ombrelli, scope, aspirapolvere
  6.  

  7. ripiani: mensole, librerie, scaffali, cassetti sospesi da usare come svuotatasche per chiavi, portafogli, telefoni, caricatori, router adsl, ma anche per libri e oggetti decorativi

Cos’altro mettere all’ingresso?

  • oggetti decorativi e portafortuna: fotografie, candele e diffusori di essenze, vasi con fiori, soprammobili e bomboniere a cui siete particolarmente legati, statuine benauguranti (Buddha, simboli religiosi, portafortuna come il celebre ferro di cavallo o l’occhio greco, folletti, amuleti, pietre o oggetti raccomandati dal Feng Shui come la “rana della prosperità” o il maneki neko, celebre gatto con la zampina alzata della cultura giapponese). Consiglio: meglio non esagerare per non sovraffollare e dare un’idea di disordine, ricordiamo che un ingresso organizzato è il primo passo per una casa ordinata
  •  

  • fiori e piante: entrare in casa e trovare subito del verde è un ottimo modo per rilasciare lo stress della giornata dietro di noi. Via libera a bonsai, se lo spazio è piccolo, orchidee (da evitare se l’ingresso non riceve luce naturale), piante in vaso sempreverdi che crescono anche con poca luce o il classico pothos che si adatta a qualsiasi ambiente e decora mensole e ripiani alti
  •  

  • bicicletta: se non hai uno spazio esterno o un garage potresti volerla mettere all’ingresso. Un’idea è dotarsi di mensole o ganci appendibici dal design curato
  •  

  • libri: gli amanti della lettura non hanno mai abbastanza spazio per i loro beniamini. Specialmente in una casa piccola anche l’ingresso può trasformarsi in libreria…o viceversa: puoi decidere di avere una libreria come mobile d’ingresso

Cose da NON mettere assolutamente all’ingresso: cuccia del cane, ciotole, lettiera del gatto trasmettono un senso di trascuratezza e non sono il massimo per l’igiene; l’acquario, elemento decorativo ma soprattutto habitat per i pesci che soffrirebbero se messi in una zona di passaggio come l’ingresso; il termostato, che subirebbe troppi sbalzi di temperatura e gli spifferi; stendino, bidoni o altri oggetti esteticamente sgradevoli.

 

Pillola di bon ton: come accogliere gli ospiti all’ingresso

Secondo il bon ton è proprio l’entrata dove si riconoscono subito dei buoni padroni di casa. Il galateo lo dice chiaro e tondo: qui si dà il benvenuto agli ospiti scambiando saluti e convenevoli, ma soprattutto prendendo in consegna cappotti e borse. In questo modo le persone si sentiranno subito benvolute e a proprio agio.

Se il rapporto con gli ospiti è di confidenza o se si fermeranno per la notte, puoi disporre un cesto con comode ciabatte o pantofole e chiedere loro di togliersi le scarpe. Una pratica che li farà sentire definitivamente a casa propria. Ovviamente questo non si fa se avete in programma una cena formale (o romantica!).

Un dettaglio in più che farà di te il perfetto anfitrione: se gli ospiti portano un dono questo non va assolutamente lasciato all’ingresso, nella stanza dove metterai i soprabiti o peggio ancora, nascosto. Va portato con sé nella stanza in cui ci si ritrova per cenare o chiacchierare, e va messo in bella vista.

 

Rivenditori Italia Maconi

1 Luglio 2020 / / La Gatta Sul Tetto

Lo stile Luigi XV segna una rottura con tutti gli stili del passato, inventando nuove forme e nuovi modi di abitare, mentre l’arredamento diventa arte.

stile Luigi XV
Salone di compagnia di Mme Pompadour al Petit Trianon
Franck devedjian / CC BY-SA

Lo stile Luigi XV segna una rottura netta con tutti gli stili del passato, per quanto riguarda gli arredi e le decorazioni. E’ uno stile originale, che non si ispira all’antichità, ma ricerca nuove forme, proseguendo la gioiosa parabola anticonformista del rococò. L’edonismo raffinato, l’attrazione per l’eccentrico e il singolare si enfatizzarono con l’ascesa al trono di Luigi XV nel 1723. Egli è un amante dell’arte e dell’architettura, oltre che del gentil sesso, tanto che le dame si corte, dalla sposa Maria Leszczyńska alla famosa amante, nonché raffinata mecenate marchesa di Pompadour, ebbero un ruolo rilevante nel dettare il gusto estetico.

Il ritorno a Versailles

Cresciuto all’ombra del Reggente, il duca Filippo d’Orléans, Luigi XV non era interessato alla politica, al contrario del suo predecessore. Egli lasciò governare la Francia prima dal suo tutore, l’abate Fleury, poi dai suoi ministri, che incontrava raramente. Ancora prima di essere incoronato, Luigi trasferì nuovamente la corte a Versailles, dove ristabilì tutti i cerimoniali e l’etichetta che erano in vigore al tempo del bisnonno, il Re Sole. Luigi XV fece ristrutturare il Petit appartement du roi, un insieme di stanze ad uso personale, che restano il migliore esempio dello stile dell’epoca. Le stanze più significative sono il Cabinet de guarde-robe, le Cabinet del la pendule, le Cabinet des Chiens, dove alloggiavano i cani del re, e la Salle à manger des retours de chasse

Ritratto della marchesa di Pompadour, Francois Boucher, 1756

Un altro spazio esemplare dello stile Luigi XV è rappresentato dagli appartamenti della marchesa di Pompadour, situati nell’attico al di sopra degli appartamenti ufficiali del re. 

stile Luigi XV
Camera da letto di Mme Pompadour nel suo appartamento a Versailles
Jules78120 / CC BY-SA

L’appartamento, progettato dall’architetto del re, Ange-Jacques Gabriel, è intimo e raccolto. Colpisce il letto collocato in un’alcova: questa soluzione era molto utilizzata all’epoca, e aveva lo scopo di riparare dalle correnti d’aria e dal freddo. La bellissima boiserie, opera Verberckt, era un tempo dipinta in bianco e verde con la tecnica “vernis Martin”, messa a punto nel 1728 dai fratelli Martin.

Commode de madame de Mailly, Mathieu Criaerd , Vernis Martin, 1743, Musée du Louvre

Nell’intento di imitare i pannelli laccati cinesi, in gran voga all’epoca, i due decoratori idearono una verniciatura a base di resina cui si aggiungevano i pigmenti del colore di base, soprattutto il nero. Su questo primo strato erano dipinti paesaggi, figure, scene di genere, a volte in stile cinese, che andavano a decorare boiseries, mobili e strumenti musicali.

Le caratteristiche dello stile Luigi XV

Le caratteristiche dello stile Luigi XV sono da ricercare nei codici decorativi del Rococò, come vi ho raccontato in questo articolo. Diventato à la mode durante il periodo Reggenza, il rococò trionfa durante il regno di Luigi XV, soprattutto negli anni che vanno dal 1723 al 1760, anno in cui incominciò un periodo di “transizione” verso lo stile Luigi XVI. La decorazione entra in simbiosi con gli elementi strutturali, le Arti si fondono in un tutt’uno armonioso, flessuoso e sensuale. Riccioli, curve a forma di C, conchiglie, ghirlande e festoni, rosette, nastri, sono solo alcuni degli elementi chiave del repertorio decorativo del periodo. I commerci con Cina e India introducono il gusto per le decorazioni orientali ed esotiche: cineserie, turcherie, scimmie, draghi e animali fantastici. 

Boiserie per il castello di Bellevue, 1773, disegnata da
Ange-Jacques Gabriel et Verbeckt – Pubblicato da Paul Biver, histoire du château de Bellevue

I falegnami e gli ebanisti sono sempre più ricercati ed acquisiscono lo statuto di artisti, tanto che dal 1750 ebbero l’obbligo di firmare le loro opere, apponendo un marchio identificativo. I mobili sono costruiti in legno massiccio di rovere o faggio, e decorati con svariate tecniche. Oltre alla già citata vernis Martin, sono in gran voga le lacche di Coromandel, prodotte in India e caratterizzate da un fondo scuro sul quale sono dipinti fiori o paesaggi cinesi.

Altri tipi di laccatura molto apprezzate sono quelle con colori chiari, come il verde, l’azzurro, il grigio perla, ravvivate dall’immancabile cornice in foglia d’oro. Le decorazioni ad intarsio ligneo si arricchiscono cromaticamente grazie all’utilizzo di legni esotici, come quello di rosa, di violetta (una varietà di palissandro), il mogano, che si aggiungono a quelli autoctoni come il ciliegio, l’acero e l’agrifoglio.

I piani in marmo sono molto utilizzati per commode e consolle: i più comuni sono il marmo rosso di Rance, proveniente dal Belgio, il Morello delle Fiandre, la Breccia di Aleppo.

L’arredamento alla metà del Settecento

L’arredo è caratterizzato da eleganza e ricercatezza, coniugate con il confort. I mobili diventano sempre più leggeri e si moltiplicano le tipologie di seduta. Molte sono le novità che si affacciano in questo del periodo. 

stile Luigi XV

Compaiono le prime prime librerie a muro chiuse da vetrine. La biblioteca di una delle figlie del re, Madame Victoire, a Versailles è una piccola stanza le cui pareti sono interamente attrezzate con scaffali chiusi da vetrinette decorate con bordi a foglia d’oro e verde acqua. 

Il letto à la polonaisecompare all’incirca nel 1750, ed è riservato alle camere private. Si tratta si un letto che, a differenza di quelli “d’apparato”, si posiziona con il lato lungo contro la parete, ed è sormontato da un leggero baldacchino a forma circolare. Il letto è dotato di una testiera e di una pediera di dimensioni identiche, dalle quali partono le colonne curve che sostengono il baldacchino. Queste colonne sono nascoste dai drappeggi delle tende, cosicché il baldacchino sembra sospeso nell’aria. A questo letto si affianca poi una versione con il baldacchino a forma rettangolare o rotonda, fissato alla parete.

stile Luigi XV
Letto alla polacca Link

Il letto à la duchesse, un letto da parata in voga durante il regno del Re Sole, cambia il baldacchino da rettangolare a rotondo, spesso fissato al soffitto invece che alla testata.

Letto à la polonaise, letto à la duchesse e letto en alcôve

La commode en console, comparsa intorno al 1750, è una console dotata di cassetto, che veniva collocata sotto gli specchi. Il sécretaire appare anch’esso alla metà del secolo, come evoluzione dell’antico cabinet. Si tratta di un mobile alto diviso in due parti; la parte superiore contiene piccoli cassetti e l’anta a ribalta diventa un piano per scrivere, mentre la parte bassa è divisa in cassetti.

I tavoli si moltiplicano. In pratica viene realizzato un tavolo per ogni funzione, dai tavoli da gioco a quelli per scrivere, dai tavolini da caffè al tavolo da toilette o coiffeuse, dotato di un piano a ribalta dotato di specchio e cassetti.

Tra i mobili più utilizzati, spiccano il bureau plat, una scrivania dotata di cassetti, la chiffonière, un piccolo comodino con cassetto, le varie commodes, le console.

A ogni stanza la sua funzione

Per quanto riguarda le abitazioni aristocratiche, prosegue la tendenza a frazionare i grandi ambienti in piccole stanze, ognuna della quale ha ormai una funzione precisa. Il salotto è ormai diventato il centro della casa, ed è frequentato soprattutto dalle dame, ai cui abiti voluminosi si adattano le poltrone.

La sala da pranzo, divenuta imprescindibile, è affiancata da “salottini da compagnia”, salotti dedicati al gioco. La camera da letto si riduce in dimensione per far spazio a boudoir separati dalla camera da letto per spogliarsi e fare la toilette.

stile Luigi XV
Chaise percée di Mme Pompadour

Compaiono anche le stanze da bagno, dotate di vasca fissa, i bidet (link alla storia del bidet), e degli angoli appartati nei quali collocare le chaise percée, speciali sedie con il sedile forato, nelle quali era inserito un vaso in ceramica per raccogliere i bisogni, antenate del moderno w.c.

La poltrona stile Luigi XV, regina dei salotti

L’epoca di Luigi XV è l’epoca delle poltrone. Vecchi modelli vengono rivisitati e si inventano nuove sedute per soddisfare nuovi bisogni. La novità più importante dal punto di vista strutturale è la scomparsa della traversa che univa le quattro gambe di sedie e poltrone.

La sedia à la Reine, inventata sotto la Reggenza, è ancora molto in voga, ma viene leggermente modificata. Scompare definitivamente la traversa e lo schienale, piatto, assume un profilo a violino.

poltrone à la Reine

Ma la vera regina dello stile Luigi XV è senz’altro la poltrona bergère, inventata nel 1725. La seduta è ampia e lo schienale forma un tutt’uno coi braccioli, che sono pieni. Il sedile è dotato di un soffice cuscino rivestito con il medesimo tessuto.

poltrona bergère

Esistono diverse varianti di questa comoda ed elegante poltrona: la bergère gondole, con schienale curvo, la bergère en confessional, con schienale dritto e due “orecchie” ai lati che uniscono i braccioli allo schienale, e una combinazione delle due poltrone à la Reine e bergère, caratterizzata dallo schienale dritto. Alle bergère si accostava spesso un poggiapiedi. La Marquise è una variante più larga della bergère, spesso dotata di un piedino centrale.

La poltrona duchesse, antenata della chaise longue, è una bergère con la seduta prolungata, sulla quale le dame potevano sdraiarsi. Può essere considerata un ibrido tra la poltrona e il lit de répos. Ispirata al lettino dell’antichità, la duchesse è declinata in diverse versioni, ognuna con un nome differente, anche se le demarcazioni non sono così chiare.

duchesse

La duchesse brisée è costituita da due o tre elementi separati, mentre la duchesse en bateau ha due estremità di altezza diversa.

stile Luigi XV
Duchesse brisée de l’hôtel de Vallemaré-Dangé
stile Luigi XV
duchesse en bateau

Troviamo poi numerose varianti che possono essere considerate degli ibridi tra il lit de répos, e il divano. La récamière, detta anche letto alla turca, è caratterizzata dalla mancanza dello schienale e da due alti braccioli di uguale altezza.

stile Luigi XV
Letto alla turca attribuito a Nicolas-Quinibert Foliot
circa 1760

Alcune versioni hanno uno schienale obliquo, nelle quali la testiera è più alta della pediera, altre hanno lo schienale e la pediera separati. di volta in volta, vengono designate comei meridienne, dormeuse, veilleuse, ottomana, sofà, canapè. Per approfondire, leggete il mio articolo sulla storia del divano.

stile Luigi XV

Esistono poi altre tipologie di poltrone, come la cabriolet, una variante della poltrona à la Reine, caratterizzata da uno schienale concavo e dal profilo a forma di violino. Da questo momento i termini à la Reine e cabriolet designeranno soprattutto la tipologia dello schienale.

stile Luigi XV
Poltrone en cabriolet

Ecco che la sedia Luigi XV, con lo schienale dritto a forma di violino, può essere definita una poltrona à la Reine senza braccioli.


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1 Luglio 2020 / / Idee

Bastano poche semplici regole per avere una cucina sicura, pulita e in ordine. Scopriamo quali.

cucina sicura

Riuscire a vivere all’interno di un ambiente ordinato rappresenta un sinonimo di benessere e serenità mentale. Il motivo è presto detto: chi è in grado di ritagliare i tempi corretti da dedicare a ciascuna attività della routine quotidiana, avendo cura di portare a termine i vari impegni, è probabilmente una persona che ha trovato un suo ritmo vitale assoluto ed è capace di scacciare gli stress non necessari. Per tutti gli altri, però, la strada verso l’ordine e l’organizzazione – che è prima di tutto mentale – non è affatto in salita. Basta seguire alcune semplici regole, che poi sono abitudini di buon senso da prendere, per ottenere un veloce cambio di prospettiva. Soprattutto in una stanza ‘ad alto traffico’ come è la cucina, vero e proprio crocevia di casa: un ambiente che resta a disposizione della famiglia H24 e dunque all’interno del quale la cifra estetica e quella funzionale devono dialogare al meglio con la pulizia. Il trend del momento in fatto di progettazione e arredamento della cucina si intreccia con lo stile contemporaneo delle superfici e dei vari elementi. Le cucine di design di Poliform – realtà leader di settore – si offrono di stupire gli ospiti, i familiari e gli amici puntando su materiali eccellenti e dettagli preziosi che è bello mettere in evidenza giocando sulle luci e i riflessi. Il design elegante, tipico del made in Italy, si presta a meraviglia a interpretare i diktat dell’home design. Lo stile spesso minimal delle cucine moderne consente un’organizzazione estrema e funzionale degli spazi.

Scegliere arredi stondati e sfruttare il decluttering

Per avere una cucina sicura e a prova di igiene occorre focalizzarsi non soltanto sulla scelta degli elementi, che dovranno avere preferibilmente gli angoli arrotondati per evitare l’accumulo di batteri, ma anche sulla presenza di ‘fughe’ all’interno delle quali potrebbe annidarsi lo sporco. Il piano di lavoro deve essere perfettamente liscio e non presentare fughe, inoltre è sempre bene monitorare – anche attraverso le molte app dedicate – le scadenze dei cibi in frigorifero per evitare problemi con gli alimenti a contatto. Ottimizzate gli spazi di lavoro valorizzando quelli ‘verticali’, anche all’interno delle ante dei vari mobili. Per tutto ciò che non decidete di buttare via o di mettere nel ripostiglio – con la tecnica del decluttering – potreste sempre scegliere di allestire un carrellino mobile che potrà essere utile e servire più ambienti diversi. Assicuratevi la presenza di un mare di cassetti (ma attenzione alla pulizia degli angoli interni) e contenitori a scomparsa, che vi serviranno a diversificare le attività e tenere sempre tutto a portata di mano. Eliminate dal piano di lavoro tutta quella sfilza di barattoli, contenitori per le spezie e scatole di cialde o piccoli elettrodomestici. Per ciascun oggetto deve esserci uno spazio che, una volta scelto, non cambia più. E’ bene evitare il tetris estremo, piuttosto valutate di inserire una nuova scaffalatura ma non riempite tutto affogando la vista. In caso di ambienti dalle dimensioni ridotte, valutate anche la possibilità di inserire dei pratici scaffali girevoli e di design. 


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30 Giugno 2020 / / Dettagli Home Decor

rifugio offgrid sostenibile

Lo studio HANNAH ha trasformato il legno di frassino infestato in un rifugio stampato in 3D. Un perfetto esempio di come i nuovi metodi di costruzione possono trasformare ciò che consideriamo rifiuti in materiali utili per l’architettura.

Ashen Cabin si trova nella foresta di Itaca, New York. La sua realizzazione ha richiesto diversi anni e innumerevoli ore di ricerca e innovazione oltre che l’impiego di un’enorme stampante 3D e un robot da costruzione che Leslie Lok e Sasa Zivkovic, ricercatori alla Cornell e fondatori dello studio Hannah, hanno acquistato su eBay.

The Ashen Cabin è un progetto che mette in pratica le nostre idee di ricerca e traducendole in architettura“, ha dichiarato Sasa Zivkovic. ”

Sappiamo che il calcestruzzo è responsabile dell’8% delle emissioni totali di CO2“, ha affermato Lok in una nota. “Usando la stampa 3D, eliminiamo l’uso di casseforme dispendiose possiamo depositare il calcestruzzo in modo intelligente e solo dove strutturalmente necessario, riducendone notevolmente l’utilizzo pur mantenendo l’integrità di un edificio“.

Per la seconda fase, il team ha riproposto un braccio robotico a sei assi trovato su eBay per il legno che riveste la facciata. Il team ha eseguito scansioni 3D di frassini dalla forma irregolare che erano stati infestati dagli insetti e ha usato il braccio per tagliare i tronchi in assi preformate che si incastrano e racchiudono la cabina come pezzi di un puzzle. Generalmente, questo tipo di legno verrebbe gettato via poiché le forme non standardizzate li rendono inutili per altri scopi di costruzione.

legno di scarto

I frassini infestati spesso si decompongono o vengono bruciati per produrre energia“, ha dichiarato Zivkovic. “Sfortunatamente, entrambi gli scenari rilasciano CO2 nell’atmosfera, e quindi il vantaggio dell’utilizzo di ceneri compromesse per le costruzioni è che lega il carbonio alla terra e compensa la raccolta di specie legnose più comunemente utilizzate.”

Lo studio Hannah spera che il loro approccio possa definire una strada per una seconda e sostenibile possibilità di utilizzo del legno di scarto.

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30 Giugno 2020 / / Dettagli Home Decor

villa sulla spiaggia

Nasce dall’ idea del celebre Marlon Brando da cui prende il nome il luxury resort The Brando situato sull’atollo privato di Tetiaroa in Polinesia Francese.

Lui voleva infatti creare il primo resort al mondo a zero emissioni di carbonio che si è tradotta in un’opportunità per conoscere sia i luoghi sia la popolazione di queste isole così lontane. E così è stato.

Il Resort, che propone una formula all-inclusive, è composto da 35 residenze dotate di spiaggia e piscina private, oltre ai classici servizi dei resort più lussuosi tra cui ristoranti, bar e spa in questo caso polinesiana.

Un soggiorno esclusivo all’insegna del lusso discreto e green, qui al The Brando, oltre ad essere modello all’avanguardia di tecnologie eco-sostenibili.

piscina sulla spiaggia

Il progetto prevede un ampliamento nei prossimi anni per vivere un’esperienza ancora più esclusiva, con la realizzazione di una nuova soluzione residenziale, complementare al resort, per garantire agli ospiti ancora più privacy. Su un terreno di circa 5000mq, offre una spettacolare vista sulla laguna, un’ampia terrazza e una spiaggia privata seguendo il tipico stile Polinesiano.

Il progetto che riprende lo stile del luogo prevede tetti in pandanus, legni tropicali, pareti di corallo e all’esterno il  farepoté, costruzione tipica polinesiana: un gazebo ricoperto di foglie.  L’aspetto più importante riguarda però l’ambiente: la pianificazione dell’ampliamento del residence è affidata a un’impresa impegnata nel preservare la biodiversità di Tetiaroa in un’ottica di sostenibilità ambientale e architettonica, con l’obiettivo di eliminare le emissioni di carbonio, motivo per cui questo resort è un modello all’avanguardia di tecnologie eco sostenibili.

Anche per questo motivo si è meritato il prestigioso Forbes Travel Guide Five-Star Hotel award, il rinomato rating di hotel di lusso, ristoranti e centri benessere in tutto il mondo.

Articolo di Silvia Fabris

 

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30 Giugno 2020 / / Design Ur Life

Una tecnica di marketing che ha lo scopo di migliorare la presentazione di un immobile, si chiama Home staging.

Hai presente quando hai un appuntamento romantico o di lavoro? Bene! Sicuramente anche tu, in base al tipo di appuntamento, pensi a come pettinarti, cosa metterti e come truccarti in modo da presentarti all’incontro al meglio. Allo stesso modo, se decidi di vendere l’auto, la prima cosa che fai è lavarne gli interni e gli esterni e poi fare delle belle foto per metterle online, in modo da catturare l’attenzione dei futuri acquirenti. Ebbene, l’home staging funziona proprio allo stesso modo per le case.

Si pensa a quale possano essere le persone interessate a quel tipo di appartamento e le si prepara in modo da poterle fotografare quando sono al top della loro forma. Il che non significa assolutamente che se ne nascondono i difetti, solo si allestiscono in modo tale che possano emergere tutti i lati positivi, creando un’atmosfera tale che già dalle foto una persona possa pensare “Wow! Che bella casa!”

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Oggi come oggi si cerca sempre più spesso casa navigando prima nei vari siti online e basta un click per passare alla casa successiva. Le foto sono tutte uguali: brutte, scure, storte, magari con una panoramica distorta (fish eye) che fa sembrare le pareti rotonde. Spesso ci sono stendini a vista con le mutande stese ad asciugare, bollette da pagare sulla tavola, disordine e roba ammassata ovunque. Insomma, sei lì che cerchi casa e ti trovi a navigare vedendo foto che trasmettono tutto fuor che sensazioni positive e rasserenanti.

Ecco perché l’home staging fa la differenza:

Una casa bella, pulita, allestita con attenzione e fotografata in maniera più professionale emerge in mezzo a tutte le altre case in vendita e fa venir voglia di andare a vederla dal vivo. Durante la visita, tutto quello che si è visto nelle foto online c’è e aiuta a capire quali sono i reali spazi della casa e a immaginare la propria vita lì.

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Si tratta di una strategia di marketing immobiliare

Ancora non molto in uso in Italia, ma che all’estero è una realtà già diversi anni e lì non esistono quasi più agenzie immobiliari che mettono online appartamenti e case senza che prima siano state allestite da delle home stager. Perché? Perché una casa allestita viene venduta più velocemente, al giusto prezzo e il costo dell’allestimento è di gran lunga inferiore al primo ribasso che l’agente immobiliare italiano ti proporrà di fare, se rimane sul mercato senza visite per qualche mese.

Home staging
Home staging

L’home staging è perfetto sia per case già abitate che per case nuove finite ma vuote, che al grezzo (senza finiture e con pavimenti ancora senza piastrelle, per capirci). La sua versatilità lo rende uno strumento davvero prezioso, perché nulla è lasciato al caso e alla base c’è una strategia ben studiata e ragionata.

Prova a fare un giro sui siti immobiliari e fai caso a quante case hanno belle foto e quante invece no: quali ti saltano all’occhio e ti fanno dire “io qui ci andrei!”?

Come arredare una casa al mare e affittarla in poco tempo

Guest post by Elsa lacasaimperfetta.com

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