2 Ottobre 2021 / / Case e Interni

Loft in stile industriale nella città di Parigi

Un loft in città dal design industriale con un patio interno. La casa che ogni giovane coppia sogna di avere.

Contemporaneo e accogliente, questo loft in stile industriale di quasi 160 mq con patio, ha beneficiato di una ristrutturazione esemplare, che mette in risalto i volumi e le caratteristiche dell’ex immobile artigianale.

La progettazione di una nuova distribuzione interna, il rinnovamento degli infissi, degli impianti e dei rivestimenti sono stati al centro dei lavori, tutto con l’obiettivo di trasformare l’edificio in una casa accogliente e funzionale, aumentare la sensazione di spaziosità e portare luce in ogni angolo. In una ristrutturazione con cambio d’uso come questa è importante progettare ogni minimo particolare, conoscendo prima la posizione dell’impianto idraulico e termico e degli elementi strutturali.

Insomma, il nostro home tour ti porta a visitare una casa nel più puro stile newyorkese, ma ci troviamo nel centro di Parigi! Ecco che un vecchio laboratorio, viene trasformato in un moderno loft. Parte del fascino dell’edificio risiede nei soffitti molto alti, negli ampi spazi e grandi pareti vetrate, ma anche nelle pareti in pietra originali, nei soffitti con travi in legno, nelle finestre e pilastri in ferro o ghisa industriali.

La ristrutturazione ha dato, così, una seconda possibilità a questo edificio nel centro della capitale francese: grazie alla creazione di un patio interno, è stato possibile riempirlo di luce, rendere le camere abitabili e mantenere il living visivamente ampio.

Infatti, con la vetrata che collega il patio con il soggiorno e la cucina, è stato possibile aumentare la profondità visiva e la sensazione di spaziosità. La possibilità di godere anche di una piccola oasi di calma nel mezzo della città è una delle attrattive principali di questa casa parigina.

Un parquet a listoni corre su tutti gli ambienti tranne in cucina dove sono posate piastrelle esagonali dall’interessante disegno, così come nei bagni troviamo altre piastrelle dai disegni geometrici.

Il piano terra ospita un ingresso/studio, due camere (una con un bagno), la dispensa, un bagno e un ampio spazio comune che funge da cucina-soggiorno-pranzo.

L’open space è anche coronato al centro da un bellissimo tetto in vetro, che inonda gli interni di luce naturale, illuminando con la luce proveniente dall’alto il soggiorno con la sua stufa a legna, la zona pranzo con il lungo tavolo e la cucina disposta su tre lati e con isola.

La cucina, luogo di incontro e di svago, unisce tecnologia ad un’estetica molto semplice, ma raffinata. Qui, grazie anche alla mancanza dei pensili, lo sguardo viene immediatamente catturato dalla parete alta più di 4 metri completamente rivestita di piastrelle bianche smaltate, con disegni a rilievo. Una comoda dispensa permette di “nascondere” i pezzi più alti come il frigorifero e anche il disordine.

Loft in stile industriale nella città di Parigi

Nella zona pranzo, seguendo le ultime tendenze, il tavolo in legno e ferro è stato accoppiato a sedie dal design contemporaneo, rivestite in velluto.

Loft in stile industriale nella città di Parigi

Una parete in pietra a vista e la commistione di diversi materiali, che oltre ad essere molto decorativi, contribuiscono a delimitare visivamente gli ambienti, rendono questa casa unica. 

Loft in stile industriale nella città di Parigi

Accostato alla parete in pietra uno dei due divani in velluto marrone, di forma classica, accompagnato da un tavolino recuperato e verniciato di arancio e da due poltroncine dal sapore vintage.

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Come spesso avviene nei loft, l’altezza dei soffitti ha permesso la realizzazione di un soppalco, che è stato adibito a camera principale, insieme al suo bagno esclusivo. 

Loft in stile industriale nella città di Parigi

Sotto di esso è stata posizionata un’altra camera per gli ospiti, con bagno privato. La terza camera si trova dall’altro lato del patio. Per un certo periodo i padroni del loft hanno aperto e condiviso anche le loro stanze come Bed & Breakfast.

Questo loft caratterizzato da elementi costruttivi come il tetto in vetro, serramenti e pilastri in ferro da vecchia fabbrica, pietra e travi a vista, conquisterà sicuramente gli appassionati di open space e design industriale.

Loft in stile industriale nella città di Parigi
Loft in stile industriale nella città di Parigi
Loft in stile industriale nella città di Parigi

Loft in stile industriale nella città di Parigi

Loft in stile industriale nella città di Parigi

Loft in stile industriale nella città di Parigi
Loft in stile industriale nella città di Parigi

Fonte e foto: Espaces atypiques

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Anna e Marco Dmstudio – CASE E INTERNI

2 Ottobre 2021 / / La Gatta Sul Tetto

La cappa è uno degli elementi indispensabili per garantire la qualità dell’aria, e la scelta della cappa giusta dipende da molti fattori, in primo luogo dallo spazio che abbiamo a disposizione.

la cappa giusta

Nel progettare la cucina è importante tenere in considerazione la suddivisione delle zone di lavoro. Una buona distribuzione degli spazi e degli elettrodomestici permette di rendere funzionali le aree che useremo per la preparazione dei cibi. La cappa è uno degli elementi indispensabili per garantire la qualità dell’aria all’interno del nostro spazio di lavoro sia durante la preparazione dei pasti che dopo. I fumi e i vapori che si producono durante la cottura dei piatti possono rendere sgradevole l’odore nei nostri ambienti, la cappa a questo proposito garantisce un ricambio d’aria e impedisce agli odori di diffondersi nell’ambiente domestico. 

Tipologie di cappe 

Nello scegliere la cappa giusta per la nostra cucina una delle prime differenze riguarda la tipologia:

cappe aspiranti

Le cappe aspiranti vanno collegate ad una canna fumaria, cosicché i fumi aspirati dalla cappa vengono convogliati all’esterno dell’abitazione. Nell’installare una cappa aspirante, oltre alle dimensioni, è importante scegliere il design che si adatta alla nostra cucina. Le cappe aspiranti visionabili su www.miele.it  offrono diverse soluzioni a parete, ad incasso, a soffitto o ancora integrate nel piano di lavoro

cappe filtranti

Le cappe filtranti rimettono in circolo l’aria dopo che è stata aspirata, e sono invece ideali per gli spazi piccoli o per chi utilizza poco la cucina. Sono dotate di particolari filtri ai carboni attivi che trattengono gli odori, e presentano il vantaggio di non dover essere collegate alla cappa fumaria.

Tutte le cappe inoltre sono dotate di filtro anti-grasso, che riesce a catturare quelle particelle che si producono nel momento in cui ad esempio friggiamo. In questo modo la cappa è utile per eliminare, oltre agli odori, tutte quelle sostanze che sono anche nocive per la nostra salute. Un’altra soluzione è offerta dalle cappe da piano, in questo caso il metodo di ispirazione è verso il basso.  

Scegliere la cappa giusta

La scelta della cappa deve tenere conto dell’organizzazione dello spazio della cucina, a partire da questo aspetto è possibile scegliere il modello e il design in grado di adattarsi al meglio. 

la cappa giusta

Spesso si tende a scegliere la cappa nella fase finale dell’acquisto degli elettrodomestici, tuttavia una scelta accurata permette di riuscire a conciliare il giusto equilibrio tra design e funzionalità.  Nel valutare la cappa giusta bisogna tenere in considerazione lo spazio a nostra disposizione, sia in verticale che in orizzontale, la tipologia della nostra cucina (se ad esempio ha una soluzione con isola) e la frequenza con cui usiamo la nostra cucina per preparare i cibi. 

La dimensione è una della prime caratteristiche da prendere in considerazione: la cappa deve essere uguale o più larga rispetto al piano cottura. Una cappa più grande rispetto al piano cottura permette un’aspirazione completa, inoltre in base al modello scelto la cappa può trasformarsi in un importante elemento di design e dare un carattere anche alla nostra cucina. 

Nelle cucina con isola si consiglia l’installazione della cappa al soffitto, in corrispondenza dei fuochi, nelle cucine più piccole si può optare per cappe a scomparsa o ad incasso. 

I materiali più utilizzati per le cappe sono l’acciaio inox o il vetro, si tratta di materiali facili da pulire e in grado di resistere alle temperature alte. Infine un altro elemento da non sottovalutare è la silenziosità, la scelta del modello giusto deve tenere in considerazione anche questo aspetto. Il motore posizionato all’interno della cappa per essere poco rumoroso deve essere di buona qualità, una soluzione alternativa consiste nell’installare un motore esterno. 

Il prezzo delle cappe da cucina può variare a partire da una serie di elementi: la dimensione, la classe energetica, le prestazioni e ancora le funzioni. Tutti questi fattori vanno presi in considerazione nel momento dell’acquisto. 

1 Ottobre 2021 / / Dettagli Home Decor

Cambiare casa è un’impresa non di poco conto e spesso nel trasportare scatoloni, mobili e elettrodomestici si compiono errori notevoli, capaci di creare danni. Di seguito sono indicati cinque errori molto comuni che tendono ad essere commessi da chi non è esperto in questo settore. Conoscerli è il miglior modo per prevenirli in tempo.

5 errori da non commettere in fase di trasloco

1 – Non chiedere aiuto

Chi si ritrova da solo a fare un trasloco o chi non ha sufficienti aiuti fisici da parte di amici e parenti, è bene che chieda aiuto a del personale competente, come le ditte specializzate in traslochi. Sul mercato se ne trovano di ogni genere e tipo, da chi si limita al trasporto dei mobili a chi fornisce addirittura materiali utili all’imballaggio degli oggetti. Il consiglio è quello di rivolgersi sempre a realtà ben affermate, meglio se operanti in zone con richiesta alta a garanzia di un’esperienza certamente comprovata. Il settore traslochi Lucca ad esempio è ben avviato, con realtà che propongono addirittura un’assicurazione sui propri servizi capace di cancellare qualsiasi tipo di preoccupazione da parte del cliente. Chi si ritrova a non sapere dove conservare i mobili prima dell’assegnazione della nuova casa, può richiedere anche il servizio deposito, utile a chi non ha ancora le chiavi della nuova destinazione.

2 – Scatolare i vestiti senza criterio

Quando si impacchettano i vestiti è consigliabile suddividerli per stagione, così che una volta arrivati nella nuova abitazione, possano essere aperte solo le scatole con gli indumenti utili per la situazione climatica in corso. Anche il peso deve essere ben distribuito, evitando di fare colli troppo pesanti e altri molto leggeri.

3 – Dimenticare di scrivere il contenuto su ogni scatolone

Per rendere l’apertura degli scatoloni più facile e comoda, è buona abitudine quella di applicare delle etichette su ognuno di loro, sulle quali indicare a chiare lettere il contenuto. Una volta arrivati a destinazione, grazie alle etichette, sarà facile individuare i pacchi da aprire subito e quelli invece da mettere in disparte per essere aperti in un secondo momento.

4 – Omettere di portare a termine commissioni burocratiche

Quando si cambia abitazione è necessario fare volture, modificare l’indirizzo di residenza, comunicare la nuova via d’abitazione alla banca e al datore di lavoro e tante altre procedure che esulano dal trasloco ma che non devono essere trascurate. Anche in questo caso tornano in aiuto le ditte di traslochi, molte delle quali mettono a disposizione uno staff a cui delegare tali pratiche.

5 – Svuotare bene i cassetti

Quando si spostano mobili da un edificio all’altro bisogna fare attenzione al contenuto dei cassetti, spesso dimenticato per incuria e trasportato senza il controllo vigile di qualcuno. Prima di spostare i mobili quindi, i cassetti devono essere controllati e liberati, così da mettere al sicuro tutto ciò che contengono.

Tali errori possono sembrare banali, ma in fase di trasloco quando si è presi dagli impegni, è facilissimo commetterli. Conoscerli in tempo quindi può evitare spiacevoli sorprese.

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1 Ottobre 2021 / / +deco

Ciao,

Spero che abbiate passato un bellissimo Settembre!
Amo Settembre (leggi il post sul bellissimo Hotel La Minervetta per capire meglio il mio mood) e sono piena di significativi propositi per il nuovo anno (la mia testa e’ ancora programmata sull’anno scolastico), la maggioranza dei quali tende ad una migliore ottimizzazione di tempo ed energia.
Quasi due anni di pandemia hanno lasciato me e, suppongo, molte altre persone, con una minore abilita’ di concentrarsi dovuta al tanto tempo passato a casa e quindi in un ambiente che ti spinge alla distrazione, a fare piu’ cose contemporaneamente e a stare troppo connesso.
Il libro Deep Work di Cal Newport mi ha aiutata a riflettere su alcuni aspetti della nostra crescente inabilita’ di concentrarsi e a capire cosa necessita di essere migliorato nella routine quotidiana per sfruttare meglio il tempo.

Per illustrare con un interno quanto e’importante organizzare bene il proprio tempo, voglio farvi vedere un progetto dove lo spazio e’ stato usato magistralmente e dove una ‘scatola’ verde e’ diventata il cuore e il punto focale dell’appartamento.

Come Ester Bruzkus fondatrice di Ester Bruzkus Architekten ci spiega: “Prima di trasformare l’appartamento all’ultimo piano in un’accogliente casa per una coppia Berlinese che abbraccia uno stile di vita vegano, l’appartamento vuoto aveva finestre a tutt’altezza su due lati e pareti in cemento a vista sugli altri. Era grezzo, freddo e aperto – e c’era qualcosa da preservare nel nuovo progetto. Quindi invece che creare una serie di stanze convenzionali che chiudessero questo senso di apertura, e’ stata posizionata una singola struttura in legno lontano dai muri per dividere gli spazi fra questa struttura e gli esistenti muri. Il box, laccato verde scuro, si abbina bene con le calde tonalita’ dorate, violacee e marroni per smorzare l’austerita’ delle pareti e soffitti in cemento, creando un contrasto di materiali e colori e dettagli sartoriali che rendono la casa giovane ed accogliente.”

Sono molto colpita dalla scelta del verde: e’ il colore perfetto per un elemento cosi’ prominente, non banale ma neanche troppo sfacciato.

“La cucina – leggiamo nelle note al progetto- occupa uno dei lati lunghi del box verde (dentro cui si nasconde una sauna modulare estraibile!). I rivestimenti di quarzite naturale verde e viola complementano perfettamente il legno laccato. L’isola dove si cucina abbina la quarzite e il legno laccato al vetro scuro, ed e’ sovrastato da una divertente e scultorea luce di PSLab, marchio che ha fornito tutte le luci di questo progetto. E’ importante notare che il soffitto del green box e’ parte della struttura ed e’ distanziato dal soffitto in cemento.In questo modo, la struttura non e’ semplicemente un oggetto indipendente ma crea le stanze.”

“Il piano della cucina, lo schienale e le mensole sono fatte di quarzite naturale verde e violetta. La parte di falegnameria della struttura verde e’ di legno laccato, con inserti ritmici a stecche.”

“In aggiunta al verde intenso della parte centrale in legno c’e’ una ricca combinazione di altri materiali – travertino, marmo, quarzite, vetri con varie caratteristiche, ottone, acciaio e tessuti preziosi colorati. Visto che i proprietari sono vegani, non sono stati usati prodotti di origine animale- ad esempio, il tappeto e’ intessuto a mano con sete di origine vegetale.”

“Il bagno occupa lo spazio fra il box verde e il muro esistente. I lavabi sono fatti di marmo verde, acciaio nero e lavandini rosa; la doccia e la vasca sono di un calcare pallido che si armonizza con le altre tonalita’. Il design usa anche la geometria semplice del cerchio in modi diversi: nel design delle maniglie degli armadi, in un grande specchio e in uno skylight di forma circolare costruito sopra la doccia.”

“La testiera e’ un design esuberante di Josef Frank (produtto da Svenskt Tenn). La camera da letto e’ posizionata fra il box verde ed una parete di vetro a tutt’altezza che da sul terrazzo.”

Amo questo progetto. E’ funzionale, elegante e ha molta personalita’, caratteristiche tutte molto importanti ma di cui solo una essenziale per un felice vita quotidiana, l’efficacia. Un po’ come i miei giorni.

(Fotografie di Robert Rieger, cortesia di Ester Bruzkus Architekten )

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1 Ottobre 2021 / / La Gatta Sul Tetto

Se c’è una mostra da non perdere quest’anno, è quella organizzata al Vitra Design Museum, dal titolo Here We Are! Donne nel design dal 1900 a oggi. 

Courtesy © Vitra Design Museum, illustration: Judith Brugger, object: Faye Toogood, Roly Poly, 2018, photo: Andreas Sütterlin

Finalmente, le designer donne della storia sono celebrate in una mostra a loro dedicata, dal titolo Here We Are! Donne nel design dal 1900 a oggi. Anche se non amo le distinzioni di genere e i recinti, perché secondo me non hanno nulla a che vedere con la parità, questa iniziativa ha il merito di puntare i riflettori su una realtà sconosciuta ai più. Scopriamo che nel design le donne hanno contato moltissimo fin dall’inizio del secolo scorso, ma sono rimaste spesso nell’ombra, soprattutto se queste erano le mogli o le colleghe di famosi designer e architetti. Dunque, grazie al Vitra Design Museum per aver pensato a questa mostra, in programma dal 23 settembre 2021 al 6 marzo 2022, nella sede di Weil am Rhein, non lontano da Basilea.

Le donne nel design dal 1900 a oggi

L’esposizione raggruppa le opere di 80 donne che hanno lavorato o che lavorano nel campo del design, tra personalità conosciute e figure meno note. Figurano anche Riformatrici e imprenditrici che hanno lasciato un segno significativo.

Il percorso espositivo si divide in 4 sezioni, ognuna dedicata ad un periodo storico.

Prima sezione: inizio del 1900

La prima sezione è dedicata allo sviluppo del design in Europa e negli Stati Uniti, dove intorno al 1900 emerse la figura professionale del designer moderno. In questa sezione troviamo la newyorkese Elsie de Wolfe (1859-1950), figura eccentrica e poliedrica che rivoluzionò il design di interni in America, introducendo il bianco e il beige come colori di fondo, alcune esponenti del Bauhaus e delle scuole russe del Wchutemas e delle Deutsche Werkstätten Hellerau di Dresda.

La vita al Bauhaus: ritratto di gruppo di tessitrici dietro il loro telaio nel
laboratorio di tessitura, Bauhaus Dessau, 1928. © Bauhaus-Archiv, Berlin

Seconda Sezione: anni ’20-’50

La seconda sezione è dedicata al periodo che va dagli anni Venti agli anni Cinquanta, nel quale alcune donne designer cominciarono a riscuotere un certo successo internazionale. Troviamo figure come la francese Charlotte Perriand e l’irlandese Eileen Gray, che lavorarono accanto a Le Corbusier, la cubana Clara Porset, Greta Magnusson Grossman, oppure Ray Eames e Aino Marsio-Aalto, consorti dei famosi architetti Charles e Alvar. 

Terza sezione: anni ’60-80

La terza sezione va dagli anni Sessanta fino agli anni ’80, periodo caratterizzato dal movimento femminista, con l’emergere di figure emblematiche come  Maija Isola, designer dell’azienda finlandese Marimekko, Liisi Beckmann’s, Lina Bo Bardi, Grete Jalk, Hedwig Bollhagen, Greta von Nessen, oppure le italiane Nanda Vigo, Gae Aulenti, Cini Boeri.

Quarta sezione

Infine, la quarta sezione, che si estende fino ai giorni nostri, con opere di artiste dalla fama internazionale come la francese Matali Crasset, la spagnola Patricia Urquiola o l’olandese Hella Jongerius. E ancora, Barbara Kruger, Faye Toogood, Christien Meindertsma e Julia Lohmann, che studia le alghe marine come nuovo materiale sostenibile.

Per informazioni:

Vitra Design Museum, Charles-Eames-Straße 2, 79576 Weil am Rhein, Germany

T +49.7621.702.3200, F +49.7621.702.3590

info@design-museum.de 

www.design-museum.de

30 Settembre 2021 / / Dettagli Home Decor

economia circolare
FREITAG Circular Tarp – image Nicolas Polli

FREITAG avvia la produzione di teloni di camion a prova di economia circolare

I creatori di borse zurighesi sono stufi delle mezze verità. Vogliono un futuro in cui le borse ricavate dai teloni non solo siano di materiale riciclato, bensì diventino anche riciclabili a oltranza: per realizzarlo, FREITAG si spinge oltre l’universo delle borse e collabora con diversi partner industriali per sviluppare teloni per camion al 100% a prova di economia circolare. FREITAG non vede l’ora di chiudere al più presto il ciclo dei materiali, regalando un po’ di verde in più anche al traffico pesante europeo.

Pensiamo e agiamo in modo circolare: questa è la filosofia aziendale di FREITAG, già da più di 25 anni. «Oggi ci proponiamo di riflettere in primis su come contribuire a trasformare l’industria dei trasporti a monte in un materiale riciclabile, cosa che darà modo anche a noi stessi di agire in cicli infiniti», spiega Daniel Freitag. FREITAG si è già cimentata con successo in questa impresa pionieristica nel settore tessile con F-ABRIC, una linea d’abbigliamento 100% compostabile sviluppata in toto dal marchio zurighese.


Nel core business, dopo cinque-dieci anni sulla strada si può dare nuova e lunga vita al materiale dei teloni, convertendolo in borse, zaini e accessori. Successivamente, il ciclo di vita dei prodotti e dei materiali viene ulteriormente esteso tramite offerte di riparazione e scambio. Prima o poi, però, anche la borsa più instancabile cede, e non le rimane altro che aspettare di essere incenerita. «A Zurigo, tale pratica genera perlomeno un po’ di teleriscaldamento per la nstra sede centrale», afferma Markus Freitag, «l’ideale tuttavia sarebbe regalare ai teloni usati dei camion una vita non solo nuova, ma anche eterna

Poco più di un anno fa, FREITAG ha quindi deciso di rimboccarsi le maniche e di avviare lo sviluppo di un nuovo tipo di telone riciclabile. Ovviamente, dovrà essere robusto, durevole, idrorepellente e pratico quanto il suo predecessore in PVC. Invece di finire nella spazzatura, il nuovo telone dovrà inserirsi nel ciclo biologico o tecnico. In altre parole, un giorno si decomporrà biologicamente o potrà essere scomposto in materiali tecnici da cui nasceranno poi nuovi teloni o altri prodotti.

economia circolare
FREITAG Circularity – illustration by Data Orbit

Per garantire che tutte le fasi di produzione e i componenti chimici possano davvero essere definiti riciclabili e circolari, vengono valutati dal partner innovativo EPEA GmbH secondo la metodologia Cradle to Cradle®. Tuttavia, il team dispone già dei primi prototipi di materiale, ovvero combinazioni di diversi tessuti e materiali di rivestimento, che finora hanno ottenuto risultati sorprendenti nei test.

FREITAG è convinta che il telone riciclabile per camion diventerà presto una realtà in strada e sta facendo il possibile per garantire che il primo prototipo di telone possa essere montato su un camion prima della fine del 2022. Tuttavia, prevedere quando il telone riciclabile entrerà nella produzione di serie e il ciclo dei teloni per camion potrà essere chiuso è un’impresa ardua. Ma, se tutto procede secondo i piani di FREITAG, l’attesa non sarà più così lunga. Ci vorranno comunque almeno altri cinque lunghi anni di viaggi prima che si possano ricavare borse da questi teloni: si tratterà delle prime borse FREITAG realizzate a ciclo chiuso.

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30 Settembre 2021 / / Dettagli Home Decor

caldaia a condensazione parete lavanderia

Le caldaie a condensazione, per le loro caratteristiche, possono essere considerate migliori rispetto a quelle tradizionali. Con l’approssimarsi della stagione invernale è consigliabile pensare a quale sistema di riscaldamento adottare per la nostra abitazione, in modo che l’ambiente risulti confortevole. Naturalmente l’esigenza è anche quella di coniugare la possibilità di risparmiare denaro ed evitare inutili sprechi energetici, che possono impattare in modo significativo sull’ambiente. Una scelta ecosostenibile, come quella di ricorrere ad una caldaia a condensazione, può soddisfare queste necessità e rivelarsi quindi vincente.

Perché è conveniente la caldaia a condensazione

La caldaia a condensazione si rivela una scelta conveniente per vari motivi. Naturalmente non dimentichiamoci che molto dipende anche, dalla scelta del fornitore di gas, sia per poter risparmiare sia per avere una soluzione in grado di rispondere alle specifiche esigenze. E.ON, uno dei principali operatori energetici in Italia, per esempio, mette a disposizione un’ampia gamma di soluzioni innovative, vantaggiose e progettate in un’ottica green.

Ma quali sono i principali motivi per cui una caldaia a condensazione si rivela più conveniente rispetto ad una di tipo tradizionale? La caldaia a condensazione è particolarmente vantaggiosa in presenza di un vecchio impianto a radiatori progettati per lavorare ad alte temperature oppure quando l’edificio si contraddistingue per un cattivo isolamento termico.

È vero anche che i sistemi di riscaldamento di tipo tradizionale o che sono stati installati molti anni fa possono essere soggetti a malfunzionamenti o a problemi tecnici, richiedono sempre una manutenzione frequente e possono non essere così efficienti per quanto riguarda il calore prodotto e i consumi. Per questo in molti casi conviene sostituire una vecchia caldaia con la caldaia a condensazione.

Come funziona una caldaia a condensazione

Secondo l’Agenzia Internazionale dell’Energia, il 2021 si caratterizza come un anno in cui le emissioni sono aumentate di molto. Un’evidenza che è messa in luce anche nelle stime contenute nel rapporto Global Energy Review 2021, che a questo proposito parla di un aumento delle emissioni nocive nell’atmosfera di circa il 5% per l’anno in corso. Inoltre, il rapporto sottolinea che la domanda globale di energia è destinata ad aumentare del 4,6%.

In considerazione dell’esigenza di portare avanti consumi energetici che prevedano il rispetto dell’ambiente, è necessario eliminare gli sprechi energetici. Da questo punto di vista la caldaia a condensazione può essere davvero la scelta giusta. Ce ne rendiamo conto spiegando meglio come funziona una caldaia di questo tipo.

Infatti, la caldaia a condensazione si contraddistingue per un rendimento termodinamico maggiore rispetto a quello messo a punto da una caldaia classica. Il calore del fumo viene recuperato nella caldaia a condensazione, evitando così che la dispersione verso l’esterno.

Tutto ciò può comportare dei benefici per quanto riguarda la riduzione dell’inquinamento ambientale e un minor consumo di gas.

Sul mercato è possibile scegliere dei modelli e tipologie di caldaie a condensazione: ci sono quelle da interno, di dimensioni compatte, facili da installare, che danno la possibilità di scegliere anche fra potenze differenti. Ci sono poi quelle da esterno, che danno l’opportunità di risparmiare spazio all’interno dell’abitazione, perché possono essere installate in spazi esterni, come balconi o terrazzi.

Infine, vi sono quelle da incasso, progettate e realizzate per essere installate all’interno di unità a scomparsa, sempre negli spazi esterni degli edifici.

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