27 Luglio 2020 / / Dettagli Home Decor

esposizione digitale Fab Food di Elle Decor Italia

Elle Decor Italia presenta la sua prima digital exhibition e affronta il tema dell’evoluzione degli spazi e dei riti del cibo Elle Decor Fab Food. The new spaces and rituals, online su fabfood.elledecor.it dal 28 luglio al 31 ottobre.  

Da alcuni anni Elle Decor Italia è presente in occasione della Milano Design Week con una mostra che porta lo sguardo verso il futuro. Abbiamo sempre scelto temi riguardanti l’evoluzione dell’abitare, che avessero a che fare con la relazione tra analogico e digitale. Indagare la relazione tra i riti legati al cibo e la loro espressione formale, dagli spazi pubblici a quelli domestici, in un mondo in cui il tema del food è in continua evoluzione, ci è sembrato imprescindibile. Soprattutto in questo particolare momento storico nel quale salute e sostenibilità sono fattori basilari. Questo ci ha portato a ragionare sul design dei luoghi della ristorazione ma anche sui temi ambientali legati alla produzione di cibo”, racconta Livia Peraldo Matton, direttore responsabile di Elle Decor Italia.

Il progetto, originariamente pensato per il Fuorisalone, a causa della pandemia ha assunto la forma di un’esposizione online e si lega alla ricerca condotta dal magazine nelle precedenti edizioni con le mostre ‘Soft Home’ (2016) e ‘At work’ (2019). La digital exhibition Elle Decor Fab Food. The new spaces and rituals è realizzata con il contributo di Vudafieri-Saverino Partners (concept e exhibition design), 150UP (digital design), Marco Bay (landscape design) e Sonia Massari (food advisor).

All’interno di una cornice che evoca gli ambienti di Palazzo Bovara, edificio storico nel cuore di Milano, originariamente la sede espositiva delle installazioni promosse dal brand di Hearst Italia, Elle Decor Italia dà vita ad una esposizione online immersiva, in grado di restituire tanto la complessità quanto la varietà dei cambiamenti in atto nel mondo del food – dai nuovi luoghi, ai riti e ai prodotti del mondo del cibo – riflettendo una rivoluzione non solo spaziale, ma anche mentale, culturale e sociale.

Il passaggio da un’installazione analogica a una digitale ha costituito una sfida importante per il magazine, che in questa occasione inaugura una formula inedita e coinvolgente: il progetto di interior, trasformato in virtuale, offre una navigazione su più livelli di approfondimento, sia dei prodotti di design sia delle tematiche.

La successione dei sei ambienti parte con il Labirinto, uno spazio urbano green che ospita sedie e tavolini tra rigogliose piante, tutte edibili, selezionate dall’architetto paesaggista Marco Bay, Future Market, supermercato futuribile dove scoprire le nuove frontiere del cibo di domani e del food design, individuate in collaborazione con Sonia Massari, esperta internazionale in materia. Si prosegue nella sezione Tribes con le evoluzioni caratterizzano anche gli stili di vita delle communities globali, si giunge alla Home, sempre più vissuta in seguito alla diffusione dello smart working e dove gli ambienti, anche del cibo, sono sempre più fluidi. Fino ad arrivare all’esplorazione dei ristoranti del prossimo futuro: la versione conviviale Cook & Share, un’idea di tavola condivisa ma con la dovuta attenzione alle regole della prossimità, e la Slow Good, la nuova idea informale, che comprende anche una zona Eat Alone, arredata con libreria e tavolini per consumare un pasto in solitudine, ma in totale comfort. Infine, c’è il Ristorante Decor, con una spettacolare installazione in collaborazione con Richard Ginori. Per contribuire alla user experience che ibrida digitale e analogico, ciascun ristorante offre una proposta di menu, che è possibile ordinare e ricevere direttamente a domicilio, grazie alla partnership con il Gruppo Maio che ha da poco lanciato un nuovo progetto di e-commerce Maio My Cooking Box (servizio disponibile con consegna su Milano, Torino, Novara, Biella e Vercelli). 

La mostra, accessibile da fabfood.elledecor.it, sarà on air dal 28 luglio fino al 31 ottobre, navigabile da qualsiasi device (in versione landscape per smartphone).

Da settembre Elle Decor Fab Food. The new spaces and rituals sarà accompagnato da un ciclo di talk a tema, in occasione della Milano Re-Design City (dal 28 settembre al 10 ottobre).

L’iniziativa ha visto il supporto di 22 brand di primo livello del mondo del design che hanno scelto Elle Decor Fab Food. The new spaces and rituals per lanciare le novità 2020, manifestando un positivo segnale di ripartenza delle aziende del mobile. 

Elle Decor Fab Food. The new spaces and rituals è realizzata con il Patrocinio del Comune di Milano.

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27 Luglio 2020 / / Decor

allestimento fiori tavola nozze

Cecilia Paganini , flower designer definisce i fiori come arte della natura. “Il loro potere espressivo è potentissimo, sono vivi e si trasformano nel tempo, sorprendendoci.” Così li descrive.

È lei il volto de La Fiorellaia occupandosi di allestimenti floreali per eventi e matrimoni ma non solo. Ma perchè ve ne parliamo? Beh che dire, il fiore è un elemento decorativo per la casa che può diventare protagonista indiscusso nello spazio di una casa, di un locale o di un evento.

La Fiorellaia prende definitivamente forma, nel senso più esteso del suo team al completo, in via Milano 43 a Brescia, uno spazio di condivisione e sede di creatività e sviluppo. Il cliente può accedere passando da vari step di interazione, Cecilia ce li presenta.

allestimento tavola nozze La Fiorellaia

Il negozio come spazio espositivo e di incontro è il primo step in cui il cliente trova composizioni floreali, idrocoltura, oggetti legati al mondo della botanica e del fiore come gioielli con fiori, incensi naturali, saponi. Può trovare anche riviste di design e creatività perché il fiore va a braccetto con il design, diciamolo.

Lo spazio è stato creato appositamente attraverso una vera ricerca di stile che rispecchia a pieno il mood espressivo de La Fiorellaia. E il design non manca con dettagli riconoscibili di grandi brand che si unisco all’unicità creativa di oggetti ricercati per stupire, proprio come ogni creazione, unica e su misura del cliente.

negozio La Fiorellaia

Il secondo livello si identifica nel laboratorio, ovvero lo spazio dove il team de La Fiorellaia prepara proprio gli allestimenti ma anche dove il cliente trova i fiori freschi, se vuole una composizione o un mazzo di fiori ad hoc. In laboratorio periodicamente si fa anche scuola con corsi di arte floreale o arti creative in generale legati al mondo botanico lasciando spazio anche ad altri professionisti e artisti per corsi o workshop.

negozio La Fiorellaia

Il cuore pulsante dell’attività, ovvero l’ufficio creativo, grafico, progettuale e operativo è l’apice della piramide nonché il livello tre. Qui tutto prende forma nella testa e nel cuore prima di essere prodotto, ed è qui che Cecilia accoglie i clienti per matrimoni, eventi aziendali, feste private o shooting fotografici. “Questa zona assomiglia un po’ ad una casa perché è così che vogliamo che qui le persone si sentano: a casa” ci dice.

negozio La Fiorellaia

Mi piace l’idea di restare coerenti e pensare che questo sia un regno dove le piante e i fiori facciano da padroni, che siano il nostro punto saldo di riferimento.”

In Via Milano 43 la condivisione viene prima di tutto. L’intero spazio è infatti affittabile per shooting o eventi privati. La personalità di questo spazio è stata voluta e fortemente cercata.

Cecilia ci spiega: “Volevo uno spazio industriale, recuperato e mantenere il più possibile la -verità- del luogo. Ho mantenuto infatti il pavimento originale trattandolo solamente con un antipolvere in quasi tutto lo spazio ad esclusione del negozio dove abbiamo posato una resina bianca. Le campate del capannone restano originali e sono a vista. Gli interni con linee minima e pezzi di design e colore, dettagli da cercare, è stato stupendo pensare alla casa della Fiorellaia, è stato possibile renderla così onesta coerente grazie al contributo del creativo, mio grandissimo amico, Simone Errante.”

Per vedere dal vivo un’opera fresca fresca de La Fiorellaia trovate l’inaugurazione de La Tabaccaia nei pressi di Brescia, un locale che per mood assomiglia incredibilmente alle allo stile di Cecilia, è proprio nelle sue corde, forse è per questo che accoglie un’installazione tutta nuova che porta la sua firma, andate a scoprirla.

Articolo di Silvia Fabris

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27 Luglio 2020 / / Coffee Break

Grazie alla collaborazione tra Sea La Vie Marbella, agenzia immobiliare, e Zoco Home, azienda di arredi e accessori per la casa, nasce questa casa vacanze, dai colori neutri e naturali. L’atmosfera è sofisticata, con accenti naturali e dettagli etnici nella decorazione.

Natural accents in a house in Marbella

Thanks to the collaboration between Sea La Vie Marbella, real estate agency, and Zoco Home, a company of home furnishings and accessories, this holiday home is born, with neutral and natural colors. The atmosphere is sophisticated, with natural accents and ethnic details in the decoration.

25 Luglio 2020 / / Case e Interni

Rustico contemporaneo in una villa da sogno in Marocco

L’interior design contemporaneo non deve essere limitato ai moderni loft o abitazioni di città. Se stai cercando idee rustiche con influenze moderne e contemporanee, questa villa da sogno è perfetta per ispirarti.

Cerchi modi eleganti per incorporare un’atmosfera rustica nel tuo spazio? Per le case dei centri storici, le case in campagna o semplicemente per le persone che amano un mix di stili di design d’interni, lo stile rustico contemporaneo può essere la soluzione perfetta. Ma coniugare modernità a tradizione è un lavoro dove serve grande professionalità, come vediamo in questa casa a Essaouira in Marocco.

Da un lato il cemento a vista e le linee semplici e pulite dello stile contemporaneo, dall’altro la pietra tradizionale e mobili in legno fieri di mostrare i segni del tempo. Le caratteristiche naturali e rilassanti dello stile rustico si fondono con le linee pulite e le finiture del design moderno creando uno degli stili di arredamento più intriganti.

L’architettura e l’arredamento rustico contemporaneo sono una miscela di caratteristiche moderne e contemporanee inserite in una casa rustica, ma il termine può anche essere usato per descrivere alcune case moderne e contemporanee che incorporano caratteristiche tipiche dello stile rustico. Il risultato è una casa calda e accogliente con comfort e comodità.

La chiave per raggiungere questo stile è l’equilibrio. Spostarsi troppo in una o nell’altra direzione si tradurrà in una casa con alcuni elementi che appaiono fuori posto. Miscela attentamente i due stili, scegliendo una caratteristica alla volta da ognuno fino a ottenere esattamente l’aspetto che cerchi.

Non puoi sbagliare con toni neutri, materiali naturali e mobili senza tempo. L’arredamento rustico contemporaneo è tutto basato su un’estetica semplice, che mette in mostra la bellezza di tonalità neutre, materiali naturali e arredi semplici, ma confortevoli. Questo stile di design versatile funziona praticamente in qualsiasi interno, dal bagno al soggiorno.

Rustico contemporaneo in una villa da sogno in Marocco

Rustico contemporaneo in una villa da sogno in Marocco

Rustico contemporaneo in una villa da sogno in Marocco

Rustico contemporaneo in una villa da sogno in Marocco

Rustico contemporaneo in una villa da sogno in Marocco

Rustico contemporaneo in una villa da sogno in Marocco

Rustico contemporaneo in una villa da sogno in Marocco

Rustico contemporaneo in una villa da sogno in Marocco

Rustico contemporaneo in una villa da sogno in Marocco

Rustico contemporaneo in una villa da sogno in Marocco

Rustico contemporaneo in una villa da sogno in Marocco

Rustico contemporaneo in una villa da sogno in Marocco

Rustico contemporaneo in una villa da sogno in Marocco

Coloro che vogliono trascorrere momenti indimenticabili in Marocco, possono affittare questa meravigliosa villa di 100 mq con 3 camere da letto 3 bagni qui.

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Anna e Marco DMstudio – CASE E INTERNI

24 Luglio 2020 / / Dettagli Home Decor

The Olive Houses

A Maiorca, in posizione isolata a ridosso della catena montuosa Tramuntana tra ulivi e formazioni rocciose, Studio mar plus ask ha progettato The Olive Houses.

Mantenendo intatta la natura del luogo, gli architetti Mar Vicens e Ask Anker Aistrup hanno creato due case indipendenti che rendono omaggio alla cultura e alle tradizioni di questa regione.

Le due unità, chiamate The Pink House e The Purple House , prendono il nome dal colore dello stucco utilizzato all’interno.

La Casa Viola sorge sulle rovine di una capanna in disuso e al suo interno si trovano il bagno e la cucina. A poca distanza, invece, sorge la Casa Rosa. Costruita attorno a una grande roccia, che rappresenta il fulcro della casa, The Pink House ospita la camera da letto con camino.

Studio mar plus ask, sempre attento all’impatto dell’architettura sull’ambiente, ha dotato le due case di pannelli solari e un sistema di raccolta dell’acqua piovana che alimenta la doccia.

Progetto Studio mar plus ask

fotografie di Piet Albert Goethals

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24 Luglio 2020 / / Design

pergola bioclimatica bianca

Alta qualità e design made in Italy trasformano giardini e terrazze in ambienti confortevoli con le pergole di Pratic.

La primavera e l’estate sono il momento ideale per trascorrere più tempo in giardino o in terrazza, luoghi all’aperto che invitano ad assaporare bei momenti. E’ meraviglioso poter disporre di uno spazio outdoor dove sentirsi a proprio agio 365 giorni all’anno. Per raggiungere questo obiettivo, possiamo aiutarci con una soluzione pratica e dal design accattivante pensata per ampliare lo spazio abitativo delle case da sfruttare in completa libertà sia di giorno che di sera, con il sole o la pioggia: le pergole.

Le pergole Pratic, che potete vedere in questo sito, possono essere inserite ovunque in quanto progettate con lo scopo di valorizzare ogni contesto architettonico. La struttura è in alluminio, materiale leggero e resistente che necessita di scarsissima manutenzione, oppure in legno lamellare, trattato con prodotti appositi che ne accrescono la resistenza all’esterno. Le tipologie tra cui scegliere sono due: addossate alla parete oppure a isola con struttura autoportante. In entrambi i casi le pergole Pratic creano una stanza in più da vivere all’aperto nel massimo comfort in completa libertà.

pergola in alluminio con tenda addossata alla parete
Pergola in alluminio FUSION di Pratic

Caratteristiche e vantaggi delle pergole Pratic

Scenografiche e tecnologicamente avanzate le soluzioni di pergole per giardino possono essere realizzate con struttura in metallo o in legno e con diverse soluzioni di copertura: PVC o lame.

Il telo in PVC, che protegge dal sole, dalla pioggia e dal vento ha caratteristiche tecniche che lo rendono resistente ai raggi UV, alle intemperie e a sbalzi di temperatura, caldo e gelo.

Le pergole bioclimatiche hanno lame orientabili che, ruotando, fanno entrare la luce solare e creano flussi d’aria che rinfrescano l’ambiente sottostante. In caso di pioggia, le lame si chiudono, mentre le acque meteoriche sono convogliate da gronde perimetrali e pluviali integrate nella struttura, così da assicurare una protezione totale.

Grazie alle lame orientabili/retraibili o al telo in PVC compattabile, le pergole consentono di modulare la luce diretta o indiretta in funzione dell’orientamento solare e dell’intensità di luce desiderata.

pergola bioclimatica con lame retraibili
Pergola bioclimatica BRERA B di Pratic
pergola bioclimatica addossata alla parete con lame retraibili
Pergola bioclimatica BRERA P di Pratic

Per un utilizzo anche durante le ore serali, le pergole possono essere accessoriate con soluzioni di Led line disponibili con colorazione bianca o RGB. Inoltre, per garantire maggior privacy possono essere chiuse completamente da tende verticali a scomparsa e integrate nella struttura, mentre per vivere all’aperto anche durante le mezze stagioni e potersi proteggere da vento e pioggia, è possibile attrezzare la struttura con vetrate scorrevoli Slide Glass un vero e proprio serramento con vetri, che offre protezione, luminosità e massima visibilità all’esterno. Per chi desidera soluzioni più leggere c’è Raso, la tenda perimetrale perfettamente a scomparsa realizzata con tessuto filtrante oppure oscurante.

pergola illuminata e chiusa con vetrate scorrevoli
Pergola bioclimatica OPERA di Pratic

Le pergole Pratic si movimentano automaticamente in modo semplice e veloce mediante telecomando o con app Pratic e-connect, che permette di gestire le funzionalità direttamente dal proprio smartphone.

Ulteriore vantaggio delle pergole Pratic è il design essenziale: tutte le strutture si caratterizzano per un’estetica lineare, elegante e pulita, senza elementi di fissaggio a vista e con l’utilizzo di staffe telescopiche integrate.

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24 Luglio 2020 / / Dettagli Home Decor

acqua piscina trasparente
foto di Caroline Minor Christensen – Unsplash

Il sogno di ogni proprietario di piscina è godere di un’acqua incontaminata e trasparente. Per questo è importante che tutto il processo di trattamento dell’acqua si svolga senza intoppi. Scopriamo insieme 4 metodi per una corretta disinfezione della piscina.

Luogo ormai associato all’idea di salute e benessere, la piscina per assolvere a pieno a questo compito deve essere riempita e alimentata da un’acqua microbiologicamente pura e sicura.

Occorre, quindi, intervenire tempestivamente sui microrganismi e sulle altre sostanze che potrebbero nuocere alla salute dei bagnanti attraverso un opportuno trattamento di disinfezione. Rispetto ad una piscina ad acqua salata, gli impianti tradizionali necessitano di una maggiore manutenzione e l’acqua deve essere costantemente monitorata e trattata facendo attenzione che l’agente disinfettante impiegato risulti efficace e in grado di garantire un sempre elevato standard di igiene.

A tale scopo, la scelta può ricadere su agenti di natura diversa, a seconda delle specifiche esigenze, tutti accomunati dallo stesso obiettivo: la neutralizzazione di virus e batteri nocivi per la salute degli utenti per garantire un’acqua incontaminata nella quale rilassarsi, tuffarsi e divertirsi, da soli o in compagnia.

Il cloro

L’efficacia del cloro in termini di azione disinfettante è ciò che lo ha reso, fin dal principio, il prodotto più utilizzato per il trattamento dell’acqua di piscina. Il cloro, infatti, evita la proliferazione dei batteri e dei microrganismi, eliminando così anche la possi­bilità di intorbidamento dell’acqua. Il cloro deve essere dosa­to attentamente in relazione al numero di bagnanti abituali e alle caratteristiche dell’acqua, come temperatura e pH. Per la disinfezione dell’acqua di piscina, in particolare, il cloro si presenta sotto forma di due differen­ti soluzioni: ipoclorito di calcio (solido, venduto in pastiglie) e ipoclorito di sodio (liquido).

L’ossigeno

La disinfezione di una piscina con ossigeno, che può essere immesso sot­to forma di pastiglie, liquido o granulare, è un trattamento dell’acqua che si rivela delicato nei confronti di pelli sensibi­li, occhi e mucose.  Trattata con l’ossigeno, l’acqua risulta dolce e priva del caratteristico “odore di piscina”, nonché libera da sotto-prodotti pericolo­si. La disinfezione a ossigeno, però, è piuttosto costosa e ri­chiede appositi test per mantenere controllati e monitorati i valori dei due prodotti; inoltre, nelle vasche di dimensioni più ampie o utilizzate intensamente, è consigliato introdur­re anche un piccolo dosaggio di cloro.

L’ozono

L’ozono, che per via della composizione delle sue molecole formate da 3 atomi di ossigeno, è conosciuto anche come “ossigeno attivo”, è un’altra alternativa per il trattamento dell’acqua di una piscina. Nonostante abbia un forte potere os­sidante usufruibile in tutta sicurezza, come tutti gli altri di­sinfettanti, può risultare tossico in elevate concentrazioni, in particolar modo nel caso di ozonizzazione dell’aria. È ef­ficace contro batteri, cisti, funghi, muffe, spore e virus, inol­tre migliora la degerminazione e lo smaltimento delle acque di lavaggio degli impianti di filtrazione. Inoltre, l’ozono ha un apporto ridotto di sali minerali nell’acqua ap­portando un ulteriore benefit per la balneazione degli utenti. L’ozono tende a decomporsi rapidamente, andando a forma­re nuovamente ossigeno: questo implica non solo che la sua presenza nell’acqua è limitata nel tempo, ma anche che oc­corre produrlo direttamente in loco, in quanto il suo traspor­to è impossibile. Come disinfettante secondario può essere impiegato il cloro, di qualsiasi tipo, l’ossigeno, l’acqua ossige­nata o il bromo.

Il bromo

Il bromo, infine, è un altro dei prodotti che possono essere impiegati per la disinfezione dell’acqua di piscina. Facile da maneggiare poiché venduto in pastiglie, non produce esalazioni gassose e garantisce una buona disinfezione anche a pH alti, si scioglie lentamen­te e viene solitamente usato tramite dosatori a lambimento per disinfettare e ossidare sia l’acqua delle piscine, sia quella del­le spa: la sua azione, infatti, è efficace anche ad alte tempe­rature. Rispetto al cloro, il bromo risulta essere un disinfet­tante più potente e meno volatile, ma è anche un prodotto organico non stabilizzato che, pur costando circa 5 volte più del cloro, possiede un’azione ossidante minore che non ri­esce ad arginare del tutto la crescita di sostanze organiche nell’acqua: è consigliabile, quindi, alternare la disinfezione con il bromo a periodi di impiego del cloro, limitando così la formazione di microrganismi dannosi.

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24 Luglio 2020 / / Blog Arredamento

Il nuovo Decreto Rilancio voluto dal Governo Conte, ha apportato alcune importanti modifiche all’Ecobonus e Sismabonus per l’anno 2020. Il meccanismo opera adesso in maniera assai diversa rispetto al passato. Le detrazioni ai fini fiscali che si possono ottenere sono maggiorate ed è altresì prevista la facoltà di cedere il credito direttamente alla ditta che esegue i lavori di ristrutturazione.
Con le indicazioni di www.notiziarioimmobiliare.it di seguito è presentata una guida completa su tutto quello che bisogna sapere per rendere gli immobili più efficienti e sicuri.

Detrazioni in vigore per l’anno 2020

Per usufruire dei benefici fiscali previsti dal Decreto Rilancio in materia di miglioramento dell’efficienza energetica e adeguamento sismico degli immobili, i contribuenti dovranno rispettare precisi limiti temporali. Le detrazioni partono dal 1° luglio e durano fino al 31 dicembre 2021. Le iniziative volte a promuovere lo sviluppo edilizio sono diverse, per cui è importante fare chiarezza per comprendere quale agevolazione possa fare al proprio caso e cosa è concretamente cambiato.
Per quanto riguarda l’Ecobonus, ovvero l’insieme degli incentivi volti ad accrescere l’efficienza energetica degli edifici, la precedente normativa fissava la detrazione IRPEF al 65%, che il contribuente poteva a sua volta recuperare in 10 rate annuali di pari importo. Secondo le vecchie disposizioni, i contribuenti potevano validamente accedere all’Ecobonus solo se gli interventi eseguiti riguardavano la sostituzione della vecchia caldaia con una efficiente oppure la coibentazione dell’immobile. Era, inoltre, prevista una detrazione del 50% per tutta una serie di lavori di ristrutturazione e ammodernamento.
In seguito alle modifiche legislative intercorse a maggio 2020, l’Ecobonus cambia portata e assicura ai contribuenti una detrazione maggiorata del 110%. Tuttavia, lo sconto IRPEF potrà validamente operare solo nel rispetto di alcune condizioni. I lavori ammessi, in particolare, sono la realizzazione del cappotto termico e la sostituzione della vecchia caldaia con un modello a condensazione oppure a pompa di calore.
I lavori di riqualificazione energetica che danno diritto alla detrazione maxi riguardano anche la posa in opera di pannelli solari o fotovoltaici, il rifacimento delle facciate esterne e la sostituzione dei serramenti con modelli che vantano determinati requisiti di trasmittanza termica.
Le modifiche legislative non hanno interessato solo l’Ecobonus ma si sono estese anche al Sismabonus, ovvero all’agevolazione fiscale che opera per le costruzioni antisismiche. Il beneficio, più nello specifico, spetta quando vengono posti in essere dei lavori edili volti ad assicurare un edificio ricadente nelle aree 2 e 4 per renderlo antisismico.
Precedentemente al Decreto Rilancio, i contribuenti potevano contare sulla detrazione del 70%, a patto che i lavori fossero finalizzati ad alzare la classe sismica della costruzione di 1 punto. L’aliquota passava al 75% quando il miglioramento della classe era pari a 2 punti. Invece, nel caso in cui la ristrutturazione ricadeva sulle parti comuni degli edifici, si applicava la detrazione dell’85%, a condizione che il miglioramento sismico fosse di 2 classi.
Allo stato attuale, quindi dopo gli interventi normativi di maggio, il Sismabonus ha subito profonde modifiche, perché la detrazione fiscale è stata alzata come per l’Ecobonus, ed è pari al 110%.
Coloro che intendono aderire all’iniziativa, dovranno scegliere se trasferire o meno il credito fiscale direttamente all’impresa che esegue i lavori. Si precisa, tuttavia, che il credito è anche cedibile ai soggetti privati, agli istituti bancari, alle pubbliche amministrazioni oppure agli intermediari finanziari.

Quale iter seguire per partecipare all’Ecobonus e Sismabonus 2020?

Ottenere il bonus significa godere della detrazione fiscale in rate di uguale importo. L’Ecobonus e il Sismabonus consentono anche lo sconto immediato in fattura e la conseguente cessione del credito.
La vecchia normativa in materia di Ecobonus e Sismabonus sanciva che le opere volte al miglioramento energetico e alla sicurezza sismica comportavano la possibilità di cedere la detrazione ai fornitori o, in alternativa, ai soggetti privati. In questo modo, il contribuente otteneva uno sconto in fattura, ma limitatamente ai lavori di primo livello e ricadenti sulle parti comuni dei condomini. Il tutto entro il tetto massima di 200.000€.
Esisteva anche l’opzione di cedere il credito agli istituti di bancari, ma solo in presenza di detrazioni fiscali maggiori rispetto alle imposte dovute. Grazie al nuovo Decreto, invece, questa limitazione è venuta meno. Tutti i contribuenti, a prescindere dall’entità delle detrazioni e imposte, hanno la possibilità di optare per la cessione.
Lo sconto in fattura opera adesso in maniera più semplice e rapida: l’ammontare dello sconto sarà pari al costo delle opere eseguite e ammesse. L’impresa esecutrice, nei fatti, anticipa il costo dei lavori di ristrutturazione, ricevendo come corrispettivo un credito di imposta del 110%. Questo credito, a sua volta, si può trasferire alla banca e ad altri enti finanziari.
Naturalmente, i pagamenti delle opere non si possono saldare in contanti ma con il bonifico, affinché si possa documentare la tracciabilità. Il bonifico, nel gergo definito “parlante”, dovrà dunque ben specificare la causale, i dati del committente e quelli del beneficiario.
Quando le opere poste in essere riguardano l’efficienza energetica, bisogna anche inoltrare tutta la documentazione tecnica, per attestare la corrispondenza delle modifiche alla legge in vigore. I tecnici abilitati si occuperanno di controllare che i documenti rispettino i criteri stabiliti e che le opere siano state ultimate ad una tariffa congrua. In questa fase, L’Agenzia delle Entrate effettuerà tutte le verifiche del caso.

Tirando le somme

Ecobonus e Sismabonus si rivelano, dunque, interessanti strumenti per migliorare la propria abitazione dal punto di vista energetico, oltre che per elevare la classe delle costruzioni antisismiche. Gli interessati avranno l’occasione – fino al 31 dicembre 2020 – di ottenere lo sconto del 110% direttamente in fattura. Ciò vuol dire che non bisogna anticipare o pagare alcuna somma, visto che l’impresa appaltatrice sosterrà il costo degli interventi ammessi alla detrazione.
Il meccanismo alla base dell’Ecobonus e Sismabonus potrebbe rivelarsi poco conveniente per le piccole e medie imprese, che potrebbero non accettare le richieste dei committenti per non subire le conseguenze della lunga ripresa economica. La cessione e lo sconto in fattura, infatti, potrebbero compromettere la necessità di liquidità immediata, adesso molto più sentita, visto il periodo di lockdown a causa dell’emergenza sanitaria. Il recupero della detrazione per il contribuente, in ogni caso, può sempre avvenire in 10 quote annuali di pari importo in sede di dichiarazione dei redditi.
Una precisazione a parte merita il bonus facciate, la cui detrazione è stata stabilita non più nella misura del 90% ma del 110%. Anche in questo caso, l’opera dovrà migliorare l’efficienza energetica o sismica dell’immobile, purché situato in aree di intensa urbanizzazione e che affaccia su spazi pubblici.
Scopo ultimo del legislatore è quello di consentire alle imprese che eseguono i lavori di cedere in maniera rapida – oltre che ad un prezzo sostenibile – il credito d’imposta. Questo permetterà di avere sempre la liquidità necessaria per far fronte ai costi d’esercizio.

24 Luglio 2020 / / Blog Arredamento

I tappeti rappresentano un elemento d’arredo molto bello e utile per gli appartamenti. I colori e la morbidezza caratterizzano gli angoli della casa, dando personalità alle varie stanze. Prendersene cura, però, non è sempre facile. Ai tappeti basta una macchia per rovinarsi irrimediabilmente, ma al tempo stesso devono essere regolarmente puliti per avere sempre il massimo dell’igiene negli ambienti domestici.

Pulizia dei tappeti: cosa non fare mai

Le macchie sono un nemico acerrimo di tessuti e tappeti. Nel caso in cui ci si trovi di fronte ad una macchia, occorre agire tempestivamente per rimuoverla. Mai strofinare perché si rischia di far entrare ancora più in profondità la sostanza macchiante, oltre a poter scolorire il tessuto, finendo col rovinare per sempre il tappeto.
Tamponare con acqua sarà utile per non far assorbire del tutto la macchia, utilizzando qualche goccia di detergente delicato in caso di macchie particolarmente resistenti. I tappeti non devono essere mai sbattuti con troppa forza, né vanno mai messi in lavatrice per il lavaggio.
Leggere le istruzioni di pulizia e lavaggio è importante per conoscere i prodotti specifici da usare, mentre qualsiasi agente chimico che si desideri provare per la pulizia, andrebbe sempre testato in un angolo nascosto del tappeto, per verificare che non sia aggressivo e non rovini il tessuto.
Aspirapolvere

Rimedi naturali per pulire i tappeti da macchie accidentali

Il sale è un rimedio decisamente efficace soprattutto se si ha a che fare con macchie di vino rosso. Per pulire il tappeto basterà spargere il sale sulla macchia, lasciando agire finché il sale non sarà diventato rosso. A questo punto, si tampona con un panno imbevuto d’acqua e sale e si ripete la procedura finché non sarà sparita completamente la macchia. Per le macchie già secche, si può usare del vino bianco diluito con acqua per rimuoverle.
Il bicarbonato di sodio è un prodotto versatile, utile per tantissimi impieghi e ottimo alleato contro macchie e sporco. Sui tappeti si usa cospargendo la macchia da trattare, per poi versare dell’acqua tiepida ma senza esagerare. Quindi si tampona delicatamente con un panno fino alla completa rimozione di macchie e sporco.
Il limone è un altro alleato della pulizia a costo zero e facile da reperire. Svolge anche un’azione disinfettante e ne bastano poche gocce per ottenere un fantastico effetto smacchiante. Trattandosi di un elemento acido, è consigliabile usarlo soltanto su superfici non colorate, meglio ancora se bianche.
La schiuma da barba è un metodo insolito ma efficace che sostituisce le mousse per pulire. Per essere efficace, non deve contenere additivi chimici aggressivi. Si può usare per trattare una macchia particolare, spargendo la schiuma nell’area interessata. Si lascia agire una ventina di minuti e poi si rimuove il residuo con una spugna e si tampona la zona con un panno.

Regolare pulizia dei tappeti in casa

Pulire regolarmente i tappeti è importante per una questione igienica. I tappeti, infatti, sono una sorta di “filtro” che trattiene sporco, polvere, capelli, peli di animali, germi, batteri e altre particelle. Proprio per questa ragione, la pulizia dei tappeti in casa deve avvenire con una cadenza piuttosto regolare.
L’operazione si può svolgere da soli utilizzando prodotti presenti in casa. La prima cosa da fare è rimuovere la sporcizia in eccesso, usando una scopa elettrica e regolandola per non danneggiare il tappeto. I robot aspirapolvere, in questo caso, sono la soluzione perfetta perché garantiscono una pulizia eccellente del tappeto, oltre a fare tutto in completa autonomia. Questi dispositivi, inoltre, hanno un’intelligenza artificiale per riconoscere le diverse superfici e adattarsi automaticamente. I robot aspirapolvere sono l’alleato ideale per chi ha poco tempo ma desidera una pulizia delicata e approfondita dei tappeti e della casa. Di seguito, una guida all’acquisto di un robot aspirapolvere fornita dagli esperti online di smartdomotica.it.
Una volta eliminato lo sporco in eccesso, si può lavare il tappeto leggendo le indicazioni sull’etichetta anche se, nella maggior parte dei casi, basta usare una miscela di acqua calda e sapone per piatti. Con una spazzola delicata si cosparge tutto il tappeto con la miscela, ripassando più volte fino ad insaponare completamente il tappeto, lasciando agire per qualche minuto.
La fase di risciacquo è molto importante perché, se il sapone non viene eliminato del tutto, potrebbe finire per rovinare o scolorire il tappeto. Per questo deve essere risciacquato con acqua abbondante, fino alla completa eliminazione della schiuma. Se si usa una pompa d’acqua, bisogna agire delicatamente, poggiandola sul tappeto finché questo non sarà completamente zuppo. Con la pompa d’acqua si potranno eliminare anche ulteriori residui di sporco ostinato assieme alla schiuma e all’acqua.
Il tappeto bagnato deve essere possibilmente lasciato asciugare all’aria aperta oppure si può usare un tergi-pavimento o un’aspirapolvere per rimuovere l’acqua, passando gli apparecchi sempre seguendo il verso del pelo e mai il contrario.

Pulire i tappeti a seconda della tipologia

  • I tappeti in lana non devono assolutamente essere inseriti in lavatrice, né lavati a mano con acqua calda. La pulizia regolare può essere svolta sostituendo il sapone per i piatti con un detergente più delicato, come uno shampoo o un sapone neutro.
  • I tappeti in corda o iuta possono essere igienizzati e puliti usando bicarbonato e acqua per fare in modo che le fibre vengano pulite in profondità.
  • I tappeti in tessuto puro non trattato possono essere puliti con prodotti specifici, così da effettuare una sterilizzazione e un lavaggio accurato e approfondito.
  • I tappeti persiani si puliscono con acqua e aceto. Con una prima passata di acqua pura, si rimuove lo sporco superficiale, mentre con una spatola morbida con acqua e aceto, si procede manualmente per una pulizia più profonda. L’operazione va ripetuta più volte.
    Se non si dispone di spazi esterni, si può pulire il tappeto senza bagnarlo ma usando un panno bagnato per rimuovere il primo strato di sporco, per poi procedere normalmente. L’asciugatura deve avvenire in maniera delicata, possibilmente sollevandolo e lasciando defluire l’acqua prima di lasciarlo all’aria aperta e al sole.
24 Luglio 2020 / / Blog Arredamento

Sei alle prese con la ristrutturazione della tua nuova casa e vuoi intervenire anche sulla pavimentazione per esterni di vialetti, piazzali, camminamenti, parcheggi e percorsi carrabili? Per scegliere il migliore materiale con il quale realizzare il pavimento per esterni dovresti considerare la sua resistenza agli agenti atmosferici, agli sbalzi di temperatura e ai carichi, la sua durata nel tempo e il suo livello di manutenzione, senza dimenticare caratteristiche come impermeabilità, antiscivolo e antigelo.
Un pavimento per esterni in pietra di Luserna risponde alla perfezione a tutti questi requisiti. In particolare la pietra di Luserna estratta dalle cave di Vottero Riccardo è simbolo d’eccellenza in questo campo, molto richiesta e apprezzata per le sue doti fisiche ed estetiche e per le superfici a spacco naturale, fiammate, spazzolate, anticate e lucidate. I professionisti della ditta Vottero Riccardo estraggono i blocchi di pietra con tecniche di lavorazione accurate che mantengono inalterate le eccezionali proprietà di questo prezioso materiale.

Cos’è la pietra di Luserna

La pietra di Luserna è una roccia metamorfica appartenente al gruppo degli Gneiss di tipo lamellare, estratta esclusivamente in Piemonte tra la Val Pellice e la Valle Po. È una pietra naturale composta da tre minerali: Feldspato a base di calcio e ferro (30-50%), Quarzo (30-40%) e Mica (10-20%).
Per saperne di più > pietra di Luserna: origine, composizione, proprietà chimico / fisiche / meccaniche.

Pavimento per esterni in pietra di Luserna: perché sceglierlo

La pietra di Luserna:

  • è una roccia molto resistente, affidabile, non geliva ovvero non si danneggia quando congela e scongela, è una roccia molto longeva, dalla durata praticamente eterna.
  • non richiede grandi opere di manutenzione.
  • è una pietra naturale viva che reagisce all’ambiente esterno formando patine sottili e diventando con il tempo leggermente più opaca.
  • è un materiale naturale, ecologico, ecocompatibile: la sua particolare composizione permette di soddisfare tutte le esigenze di lavorazione senza impiegare additivi, leganti e sostanze inquinanti.
  • ha una buona conducibilità termica e una grande capacità di accumulo di calore.

Idee per pavimentazioni esterne in pietra: cosa si può realizzare con la pietra di Luserna.

Pavimenti per esterni con sampietrini

I piccoli cubetti in pietra di Luserna sampietrini sono perfetti per realizzare la pavimentazione di cortili, vialetti pedonali e posti auto. Le dimensioni e le cromie dei sampietrini possono variare, così come lo schema di posa; le disposizioni più gettonate sono fila, cerchio o semicerchio, archi, ventaglio, coda di pavone, rosoni. Scegliere sampietrini come rivestimento per la pavimentazione degli spazi esterni significa optare per una soluzione decorativa dal forte impatto estetico, bella da vedere ma anche relativamente economica e soprattutto molto resistente e duratura. Per la loro forma e posa, questi blocchetti garantiscono buona permeabilità e drenaggio dell’acqua, difficile che si formino pozzanghere in caso di forte pioggia, inoltre non risultano scivolosi. Questa pietra lavorata a cubotti è perfettamente calpestabile, resiste sia al transito di veicoli sia al passaggio a piedi.

Pavimenti per esterni con sampietrini

Pavimentazione in quadrettoni di pietra

Piastrelle quadrate o rettangolari in pietra dalle dimensioni contenute e regolari vengono posate una di fianco all’altra, perfettamente in fila e riga o leggermente sfalsate. L’effetto è piacevole, ordinato e curato. Un rivestimento in pietra a quadrotti risulta perfetto per lastricare e rivestire il cortile davanti casa, il piazzale che conduce a garage e rimessa, ma anche il bordo di una piscina. A seconda di gusti ed esigenze è possibile scegliere la tonalità cromatica di lastre e piastrelle di pietra, dalla tipica tonalità grigio-azzurra della pietra di Luserna a soluzioni multicolori oppure a tinta omogenea.

Pavimentazione in quadrettoni di pietra

Piazzali in pietra con pavimentazione a mosaico opus incertum

Per la pavimentazione di piazzali e ampi spazi esterni la tecnica più in voga è quella a mosaico opus incertum che prevede un rivestimento fatto con pietre tutte diverse l’una dall’altra per dimensioni e forma, posate in modo irregolare senza uno schema. Ne risulta una pavimentazione in pietra unica e originale, non regolare e difficilmente replicabile. La realizzazione sta tutta nella bravura (e nella pazienza!) del posatore che sceglie un pezzo alla volta e lo avvicina agli altri come fossero pezzettini di un mosaico, avendo cura di affiancare nel migliore dei modi lati e spigoli.

Piazzali in pietra con pavimentazione a mosaico opus incertum

Vialetti con pietre irregolari

Per realizzare la pavimentazione di un percorso di passaggio o di un vialetto in giardino che dall’ingresso conduce fino all’orto o che gira tutto intorno alla casa si possono scegliere pietre naturali diverse per dimensioni, forma e colore. Si può lastricare un sentiero con pietre di Luserna disposte in modo apparentemente casuale ma in realtà perfettamente studiato. Pietre tutte diverse, affiancate, quasi incastrate come le tessere del gioco del Tetris.

Vialetti con pietre irregolari

Scale esterne in lastre di pietra

Per la realizzazione di scale esterne, gradini e alzate possono essere impiegate lastre di pietra di Luserna opportunamente lavorate, trattate e posate. La superficie di queste lastre è resa ruvida e antiscivolo così da evitare accidentali cadute e scivolamenti; i bordi sono arrotondati; la disposizione dev’essere tale da evitare infiltrazioni d’acqua e la formazione di pozzanghere.
A seconda degli impieghi, per realizzare scale esterne vengono utilizzati lastroni di pietra fiammata a spessore fisso o variabile.

Scale esterne in lastre di pietra
Queste sono solo alcune idee per pavimentare gli spazi esterni della casa. Infiniti progetti, infinite realizzazioni ma una certezza: la pietra di Luserna è un materiale naturale unico, dalla firma inconfondibile, per chi non vuole rinunciare né alla funzionalità né all’estetica.