20 Ottobre 2020 / / Idee

La pratica di sovrapporre un nuovo pavimento su quello esistente ormai è molto diffusa nelle ristrutturazioni.

Ma questa scelta è meno banale di quello che può apparire…

In questo articolo voglio dirti quali sono i costi, gli aspetti da tenere in considerazione e i compromessi a cui dovrai scendere se installi un pavimento sovrapposto.

mailling list per ristrutturare casa

La sovrapposizione del pavimento è una soluzione sempre più diffusa perché i proprietari di casa sono convinti, grazie a questa soluzione, di risparmiare somme importanti sui costi di ristrutturazione.

Questa convinzione di base è vera, anche se in molti casi non è affatto così.

In compenso sovrapporre un pavimento nuovo ad uno esistente comporta alcune problematiche tecniche e pratiche di cui ogni persona che si accinge a farlo deve essere a conoscenza.

Queste problematiche sono spesso date per scontate dai professionisti del settore, quindi raramente i clienti finali vengono informati.

Nei prossimi paragrafi non ti dirò tutto quello che trovi negli altri articoli…ma ti dirò tutto quello che non ti dice nessuno:

  • Costi
  • Problematiche
  • Compromessi

Io stesso sono stato un professionista che per anni non ha dato le giuste informazioni in merito. Con questo articolo espio le mie colpe.

COME SI INSTALLA UN PAVIMENTO SOVRAPPOSTO?

Qualsiasi cosa ti dirò nel resto dell’articolo sarebbe incomprensibile se prima non chiarissimo quali sono le modalità di installazione di un pavimento sovrapposto. Che sono due:

  1. Incollaggio
  2. Posa flottante

La prima metodologia non è molto diversa da quella di posa di un normale pavimento: si incolla il nuovo pavimento su quello preesistente.

Ed è adatto più o meno a tutte le tipologie di materiali: gres porcellanati, monocotture, legno…

La seconda metodologia invece non prevede un fissaggio meccanico del pavimento ma semplicemente appoggiarlo sopra il pavimento esistente.

In questo caso, per fare in modo che il tutto non si muova, è necessario che il pavimento si comporti come se fosse un unico pezzo. Quindi è impossibile farlo con le piastrelle.

Pertanto questa tipologia di posa può essere usata con pavimenti in legno e in laminato (guarda la mia guida al pavimento in legno per approfondire).

IL motivo è che il legno e il laminato sono formati da assi con una “maschiatura” che consente di incastrarle tra di loro.

sovrapposizione pavimento: maschiatura parquet

In questo modo si riesce a creare un piano di grosse dimensioni che si comporta come un oggetto unico. Quindi può essere semplicemente appoggiato sul pavimento sottostante.

Ci sono solo due accorgimenti da prendere per la posa flottante con laminato:

  • bisogna inserire un materassino sottostante, con funzione acustica, di isolamento e di ripartizione dei carichi;
  • su superfici molto grandi è necessario inserire dei “giunti di dilatazione”.

Questi sono dei listelli che interrompono la pavimentazione. Sono necessari poiché, proprio perché il pavimento in laminato si comporta come un “pezzo unico”, si dilata e si contrae come un pezzo unico.

Se non ci fossero questi giunti che consentono proprio tale dilatazione, il pavimento si alzerebbe in alcuni punti.

mailling list per ristrutturare casa

I COSTI DI UN PAVIMENTO SOVRAPPOSTO

Sono vari i motivi per cui le persone scelgono di installare un pavimento sovrapposto. I principali sono due:

  1. Evitare opere edili invasive
  2. Abbattere i costi

Il primo punto ha oggettivamente senso solo nel caso in cui si decida di montare un pavimento sovrapposto senza ristrutturare casa.

Infatti durante una ristrutturazione ci sono già opere edili e la casa deve essere sgombra…quindi avere opere edili invasive non è un problema.

Il secondo punto invece merita una riflessione a parte.

Spesso si crede che il costo sia solo quello di posa in opera, invece in molti casi non è così. Ci sono alcuni aspetti tecnici vanno ad influire sul costo finale di posa in opera dei pavimenti sovrapposti.

E te li voglio mostrare.

Lo faremo paragonando i costi di sostituzione di un pavimento con metodo classico, con quelli di sovrapposizione.

A tal proposito voglio chiarire un paio di punti.

Io vivo e lavoro a Salerno, quindi ho esperienza del mercato di questa zona…i costi a Milano potrebbero essere totalmente diversi (e lo sono). Lo stesso vale per le altre parti di Italia.

Quindi dai il giusto peso a quello che leggerai.

Inoltre considera che questi sono i costi di mercato, fatti da imprese che lavorano bene…non sono il cugino economico tuttofare…

Infine ipotizzeremo per fissi dei parametri che in realtà sono molto variabili:

  • lo spessore del pavimento+massetto esistenti supponiamo sia di circa 8cm;
  • le piastrelle che installiamo sono di qualità media e di dimensione indicativa 60x60cm.

Lavorazioni e costi nel caso di sostituzione della pavimentazione

Se togli il vecchio pavimento e ne metti uno nuovo hai questi costi:

  • Rimozione e smaltimento pavimento e massetto sottostante – circa 25 €/mq
  • Nuovo tappetino fonoisolante (occhio che questo non lo considera quasi nessuno ma è obbligatorio per legge…) – circa 8 €/mq
  • Nuovo massetto – circa 20 €/mq
  • Fornitura di nuovo pavimento – 35 €/mq (variabile a seconda di materiale e formato)
  • Posa in opera di nuovo pavimento – 35 €/mq (variabile a seconda di formato e materiale)

Totale: 123 €/mq

Lavorazioni e costi nel caso di sovrapposizione della pavimentazione con posa incollata

sovrapposizione pavimento

Se sovrapponi un pavimento in ceramica (gres porcellanato, monocottura….puoi vedere la guida al pavimento in gres per capirne di più), quindi incolli il pavimento hai i seguenti costi

  • Autolivellante (parziale o totale a seconda delle dimensioni della piastrella) per raccordare le differenze di quota – circa 8 €/mq
  • Fornitura di nuovo pavimento – 35 €/mq
  • Posa in opera di nuovo pavimento – 35 €/mq

Considerando che solitamente l’autolivellante è necessario su circa il 25% della superfice totale, possiamo dire che la sua incidenza reale al mq è di 2€.

Totale: 72 €/mq

Lavorazioni e costi nel caso di sovrapposizione della pavimentazione con posa flottante

sovrapposizione pavimento: posa flottante

Se metti un pavimento in laminato (il laminato di cui ti ho parlato nella guida al pavimento in legno) e lo sovrapponi con la posa “flottante”, hai i seguenti costi:

  • Tappetino di posa – 4 €/mq
  • Fornitura di nuovo pavimento (laminato economico) – 15 €/mq
  • Posa in opera di nuovo pavimento – 15 €/mq

Totale: 34 €/mq

(Nb: ci sarebbe anche il costo dei giunti di dilatazione…ma ha un’incidenza bassa sul costo finale e non lo consideriamo)

Attenzione: qui ho considerato un laminato economico…se metti un pavimento in legno prefinito puoi spendere quattro o cinque volte tanto (se non di più).

Ma posare in modo flottante un pavimento di pregio non ha senso…

Riassumendo, da una prima analisi è vero che spendi molto meno sovrapponendo un nuovo pavimento ad uno esistente.

Ma aggiungiamo alcune variabili che non vengono mai considerate.

Variabile 1 – le porte e i balconi

Se devi ristrutturare casa probabilmente cambierai anche le porte interne e magari anche i balconi (porte-finestre)…

In questo caso dovrai fare opere di muratura, sostituire i controtelai…e quindi non è un problema.

ma se invece decidi di tenere le vecchie porte e i vecchi balconi?

Probabilmente dovrai tagliare o adattare (leggi: alzare) le vecchie porte.

Questo lavoro costa almeno 40€ a porta. Tranne che per il portoncino di ingresso che può costarti fino a 200€.

Per i balconi, se sei fortunato e hanno una soglia alta, non devi fare niente (il pavimento sovrapposto va a battere contro la soglia).

Se invece sono senza soglia (cosa comune fino agli anni ’60) devi intervenire anche qui. Il costo a balcone potrebbe aggirarsi attorno agli 80€.

Variabile 2 – gli impianti

pavimento sovrapposto: tagi  in pavimento

Abbiamo detto che con la sovrapposizione del pavimento non devi togliere né il pavimento né il massetto esistenti. E questo è un bel risparmio…

Ma veramente non devi togliere neanche una piccola parte del vecchio pavimento?

Se stai solo mettendo un nuovo pavimento senza ristrutturare casa può anche essere vero…ma se stai ristrutturando realmente casa (quindi sposti muri e rifai gli impianti) la situazione cambia.

Le tubazioni di impianti idrici ed elettrici solitamente passano a terra, sotto i massetti.

Quindi dovrai far eseguire quelli che vengono chiamati “tagli a sezione obbligata” nella pavimentazione. Sono delle grandi tracce in cui viene tolto pavimento e massetto proprio per alloggiare i nuovi impianti.

Solitamente, quando rifai gli impianti, questi “tagli a sezione obbligata” occupano tra il 15% e il 20% della pavimentazione della casa.

C’è un problema però: il taglio a sezione obbligata è molto più costoso della normale demolizione di pavimento e massetto.

Si utilizzano delle seghe apposite e ci vuole molto più tempo.

Quindi la demolizione e lo smaltimento con taglio a sezione obbligata ha un’incidenza superiore rispetto alla demolizione e smaltimento di un intero massetto.

In un cantiere che ho chiuso recentemente il costo di questa operazione è stato di circa 65 €/mq.

A ciò devi aggiungere il massetto per riempire queste tracce, che abbiamo visto avere un costo di circa 25 €/mq.

Totale 90 €/mq.

Però non ti spaventare…facciamo le dovute proporzioni…

…abbiamo detto che generalmente questi tagli a sezione obbligata possono incidere per circa il 20% della superficie complessiva, quindi in una sovrapposizione di pavimento l’incidenza è per circa 90/4 = 22,5 €/mq.

Quindi rifacciamo i conti. In caso di rifacimento di impianti, il costo al metro quadro di sovrapposizione del pavimento sale a:

  • 72 + 22,5 = 94,5 €/mq se incolli un pavimento in ceramica/legno;
  • 34 + 22,5 = 56,5 €/mq se posi un pavimento flottante.

Siamo ancora molto sotto il costo di sostituzione del pavimento. Però se nella tua ristrutturazione l’incidenza dei tagli a sezione obbligata è maggiore del 20%…considera l’opportunità di rimuovere tutto il massetto e fare una normale sostituzione di pavimento.

Purtroppo prima di iniziare i lavori si possono fare delle stime di queste quantità, ipotizzando i percorsi delle tubazioni…ma in cantiere potrebbe cambiare tutto quanto.

Solo questa possibilità mi farebbe propendere decisamente per la sostituzione del pavimento piuttosto che per la sovrapposizione.

Vorrei evidenziarti come ci sia un’alternativa per non fare i tagli a sezione obbligata: far passare gli impianti in alto, nelle murature (sconsigliato) o in controsoffitti (meglio).

Vale sia per l’impianto idrico che elettrico.

Nel 2019 ho ristrutturato completamente una casa (rimuovendo anche il massetto…) facendo passare tutti gli impianti a controsoffitto.

Chiaramente far passare gli impianti a controsoffitto ha un costo…quello del controsoffitto.

Quindi si risparmia il “taglio a sezione obbligata” ma si paga il controsoffitto.

Un controsoffitto costa circa 30 €/mq. Se hai già intenzione di fare molti controsoffitti, e hai gli spazi a disposizione, puoi valutare questa soluzione.

Però considera che vanno rispettate le altezze minime degli ambienti: 270cm in camere, soggiorni, cucine, e 240cm in bagni, corridoi, ripostigli.

E poi un impianto fatto a controsoffitto ti costerà un po’ di più (tubi più lunghi e maggiori difficoltà di esecuzione).

Variabile 3 – Massetto autolivellante su tutta la superficie

sovrapposizione pavimento: massetto autolivellante

Prima ti ho detto che generalmente l’autolivellante è sufficiente su circa un quarto della superficie complessiva del pavimento esistente.

Ma questa cosa non vale sempre.

Chiariamo prima un punto: cioè cos’è e a cosa serve l’autolivellante.

L’autolivellante è un massetto cementizio a bassissimo spessore, circa 1,5mm (millimetri) che viene utilizzato per raccordare le differenze di pendenza o per stabilizzare porzioni di pavimentazione.

Infatti quasi sempre i pavimenti su cui ci si va a sovrapporre hanno questi due problemi:

  • Non sono perfettamente stabili
  • Non sono perfettamente in piano

Quando un tecnico o un posatore verrà a fare un sopralluogo saranno proprio questi due gli aspetti su cui si concentrerà.

Il pavimento è stabile?

Un problema frequente è che il pavimento su cui ci si va a sovrapporre non è stabile. Cioè le piastrelle sono in parte sollevate, in parte staccate dal fondo…e non va bene.

Se si sovrapponesse un pavimento su questo fondo, si staccherebbe subito.

In questo caso bisogna rimuovere tutte le piastrelle non stabili e riempire i buchi.

Il pavimento è in piano?

Ti rispondo senza nessun dubbio: no.

Il pavimento nelle case (soprattutto quelle realizzate fino agli anni ottanta del secolo scorso) non è mai in piano.

Non fraintendermi: non è che hai le stanze in pendenza.

Ma tra una stanza e l’altra, soprattutto vicino ai muri, dei dislivelli ci sono. Sempre.

“Cosa me ne frega?” dirai tu…

Niente fino a quando non modifichi la distribuzione interna della casa. Ma una ristrutturazione che si rispetti prevede sempre delle modifiche alla distribuzione interna.

In questo caso ti ritrovi con differenze di quota che, se va bene, sono di pochi millimetri, se va male arrivano a 2-3 cm.

In entrambi questi casi, se vuoi sovrapporre un pavimento incollandolo, serve un massetto autolivellante.

Per esperienza ti posso dire che generalmente l’autolivellante è sufficiente su circa il 25% della superficie.

Però ci sono dei casi in cui diventa indispensabile su tutta la superficie della casa.

E mi è capitato proprio recentemente.

In un cantiere in cui, nonostante le mie perplessità, il cliente aveva deciso di sovrapporre un nuovo pavimento su quello esistente, avevamo ipotizzato di installare piastrelle in gres porcellanato a basso spessore (dello spessore ne parleremo a breve) di dimensione 60x60cm.

Quando andiamo a sceglierle il cliente si innamora di piastrelle grandi il doppio: 60x120cm.

Con piastrelle così grandi, per garantire che la posa non dia problemi, il fondo deve essere non solo perfettamente stabile…ma anche uniforme.

Il rischio sarebbe che col tempo le dilatazioni di formati così grandi facciano staccare le piastrelle.

Quindi è stato necessario estendere il massetto autolivellante a tutta la superficie della casa.

Quindi gli 8€/mq di cui ti parlavo prima, non sono stati relativi solo ad un quarto della superficie.

In questo caso (cioè con incollaggio) il costo di posa in opera diventa di 78 €/mq (invece di 72).

Attenzione: in caso di posa flottante non si pone il problema perché il tappetino è già previsto per tutta la superficie.

mailling list per ristrutturare casa

Riassunto dei costi

Abbiamo dato tanti numeri…riepiloghiamoli.

Ti ribadisco la premessa: sono costi parametrici suscettibili ad ampie variazioni per varie cause. I prezzi sono iva esclusa e sono per la lavorazione completa di tutto.

Caso 0: rifacimento pavimentazione – costo 123 €/mq

Questo è il nostro riferimento di base.

Vediamo i costi di sovrapposizione.

Caso 1: sovrapposizione pavimentazione con incollaggio – costo 72 €/mq

Caso 2: sovrapposizione pavimentazione con incollaggio e utilizzo piastrelle grandi dimensioni – costo 78 €/mq (NB: qui aumenterà anche il costo di posa in opera e fornitura, non considerati in questa stima)

Caso 3: sovrapposizione pavimentazione con incollaggio e rifacimento impianti – 94,5 €/mq

Caso 4: sovrapposizione pavimentazione con posa flottante – costo 34 €/mq

Caso 5: sovrapposizione pavimentazione con posa flottante e rifacimento impianti – 56,5 €/mq

Una precisazione per gli ultimi due casi: il costo del pavimento è quello di un laminato economico e il costo della posa in opera è relativo a tale pavimento. Se si applicassero gli stessi materiali al caso 0 (cioè quello base di rifacimento della pavimentazione) il costo complessivo scenderebbe di 40€/mq, diventando 88€/mq.

Quindi è fuori di dubbio: sovrapporre un pavimento ad uno esistente è economicamente conveniente.

Ma abbiamo già visto alcune problematiche:

  • Convenienza in caso di rifacimento degli impianti
  • Stabilità della base
  • Planarità

Nel prossimo paragrafo vorrei sottolineare altre controindicazioni.

Niente di eclatante…ma è giusto che tu le conosca e che le metta sul piatto della bilancia quando fai questa scelta.

LE CONTROINDICAZIONI DI UN PAVIMENTO SOVRAPPOSTO

Le controindicazioni sono di tipo tecnico, che limitano la scelta dei materiali, e di tipo pratico, relative a condizioni che dovrai accettare.

Non tutte le piastrelle vanno bene

Se decidi di incollare una piastrella sul vecchio pavimento devi tenere in considerazione il peso e gli spessori.

Non fraintendermi: non è che una piastrella pesa talmente tanto da mettere a repentaglio la tenuta del tuo solaio.

Personalmente però non adoro caricare ulteriormente solai di cui non conosco per certo la resistenza meccanica.

Il consiglio è quindi quello di utilizzare piastrelle sottili.

Se una piastrella normale è alta circa 1,5cm, una piastrella in sovrapposizione dovrebbe essere spessa tra 0,5cm e 1 cm massimo.

sovrapposizione pavimento: piastrelle sottili

Occhio anche al formato però.

Se fino a pochi anni fa 60x60cm era considerato un formato enorme…ora è la base.

Formati di 120x120cm stanno diventando la norma…

Piastrelle così grandi e sottili però hanno un problema: tendono ad ingobbirsi leggermente al centro.

Il motivo è che la cottura delle piastrelle crea delle tensioni al loro interno, e il basso spessore non riesce a controbilanciare completamente tali tensioni (occhio per i professionisti: l’ho descritta in modo molto maccheronico…).

Si tratta di una cosa quasi impercettibile, e che non ti darà problemi estetici di sorta. Ma di cui devi tenere conto in fase di scelta.

Non pretendere un pavimento perfettamente in piano

sovrapposizione pavimento storto

L’abbiamo detto prima: i pavimenti esistenti hanno dei piccoli dislivelli, soprattutto tra una stanza e l’altra.

Questi dislivelli si manifesteranno in modo evidente se abbatti muri.

Quindi tali dislivelli dovranno essere raccordati.

Abbiamo detto che si fa con il massetto autolivellante.

Ma in ogni caso i dislivelli non scompariranno e le piastrelle incollate (ma anche il laminato flottante) lo riporteranno fedelmente.

Mi è capitato di entrare in case in cui si sentiva sotto i piedi che il pavimento saliva e scendeva.

Però anche dove non si sente sotto i piedi, la presenza di questo dislivello può portare a delle conseguenze.

Ti faccio tre esempi presi dal cantiere in cui ho dovuto mettere l’autolivellante sotto tutta la pavimentazione.

Esempio 1: spifferi sotto la porta

Una sera il proprietario di casa mi telefona dicendomi:

“Alessandro, sotto il portoncino di ingresso c’è oltre un centimetro di spazio quando è chiuso. Com’è possibile?”

La risposta era che, poiché il pavimento è stato sovrapposto, e non era perfettamente in piano, è stato necessario sollevare leggermente la porta per evitare che, da aperta, strisciasse contro il pavimento.

“Ma allora mi devo tenere gli spifferi dal pianerottolo a vita?”

La risposta naturalmente è no: tutti i nuovi portoncini hanno uno spazzolino nella parte bassa che scende quando la porta è in posizione di chiusura. Proprio per non far passare gli spifferi. Semplicemente non era stato sbloccato.

Esempio 2: porta storta

Un altro giorno mi chiama dicendomi:

“Alessandro, la porta rasomuro mi pare storta…vedo un po’ più di spazio da un lato rispetto all’altro” (si parla di meno di mezzo millimetro in 2 metri di altezza…una cosa impercettibile)

Il motivo è lo stesso: pavimento storto e necessità di non far strisciare la porta sul pavimento. La porta sembra storta ma non lo è.

Esempio 3: controsoffitto storto

Infine, in un’altra chiamata:

“Alessandro, ho misurato il controsoffitto e c’è una differenza di mezzo centimetro tra una parte e l’altra della stanza”

(Lo so…sembra assurdo ma aveva misurato il controsoffitto…)

Indovina qual è il motivo?

Il pavimento non è perfettamente in piano a causa dei dislivelli e quindi misurando il controsoffitto da terra ci sono differenze di quota…ma il controsoffitto era perfettamente dritto…

Questo per dirti che con un pavimento sovrapposto ci possono essere a cascata piccoli difetti che in realtà difetti non sono.

La stessa cosa potrebbe dirsi anche per gli arredi.

Sempre nella stessa casa il cliente ha installato la cucina nuova e quando apriva lo sportello della lavastoviglie lo zoccolino sottostante si staccava.

L’artigiano ha detto al cliente: “eh ma la colpa è del pavimento che è storto!”

Aveva ragione (si parla di 2mm di dislivello in quel caso…) ma è bastato tagliare leggermente lo zoccolino per sistemare il problema.

mailling list per ristrutturare casa

Se il pavimento è flottante…occhio al giunto di dilatazione

A me non piacciono i pavimenti flottanti perché, per prevenire sollevamenti del pavimento, bisogna inserire i giunti di dilatazione.

Se il parquettista è bravo riesce a metterli sotto le porte…ma se gli spazi sono molto grandi (gli open space che si usano da parecchi decenni ormai) non c’è alternativa: avrai un bel giunto in mezzo al salone.

Non il massimo…

Inoltre questi pavimenti hanno una sorta di elasticità verticale che dà l’impressione di camminare in modo precario.

È una sensazione strana, che personalmente non mi piace. Da un pavimento pretendo stabilità e il flottante non mi da questa sensazione.

Ma a parte questo, il risultato è che alle volte questi pavimenti scricchiolano. Come nelle vecchie case.

A me non piace…a te?

LO VUOI ANCORA UN PAVIMENTO SOVRAPPOSTO?

Quello che penso io dei pavimenti sovrapposti penso che sia chiaro.

Non mi piacciono e li sconsiglio sempre.

Anche se li ho fatti installare.

Capisco che alle volte siano soluzioni scelte per motivi contingenti (pochi soldi), ma hai letto che il risparmio non è sempre così palese.

Adesso hai tutti gli strumenti necessari per farti due conti.

Certo, se devi ristrutturare casa, il pavimento rappresenta una piccola parte della spesa che dovrai sostenere.

E va pianificata insieme a tutti gli altri lavori da fare…qui hai potuto leggere alcuni spunti su come una scelta (il pavimento flottante) possa incidere su altre scelte (impianti, porte, infissi, etc.).

Tu hai una visione chiara della tua ristrutturazione e un piano di azione da seguire?

La pianificazione della ristrutturazione è una parte fondamentale in cui un proprietario di casa solitamente è solo.

Ho scritto un libro per tutti i proprietari di casa che devono ristrutturare, in cui ho messo in chiaro tutti i passi da fare e come farli per non commettere errori.

La pianificazione è uno dei passaggi fondamentali di questi passi.

Scegliere il pavimento è importante, ma solo dopo aver inserito questo passaggio in un corretto processo di ristrutturazione che parte dall’analisi dei reali problemi della casa.

Questo è pianificare e non ti spiega nessuno come farlo.

Lo trovi nel libro “Ristrutturazione Roadmap”:

Se invece non sei interessato puoi sempre scaricare gratuitamente i capitoli 2 e 3 del libro in cui ti parlo dei problemi da evitare, che mettono in difficoltà i proprietari con la loro ristrutturazione ogni giorno.

Puoi scaricarlo cliccando l’immagine qui sotto.

mailling list per ristrutturare casa

L’articolo Installare nuovo pavimento su uno esistente: quello da sapere prima di farlo nella tua ristrutturazione sembra essere il primo su RistrutturazionePratica | la corretta pianificazione e gestione della ristrutturazione.

20 Ottobre 2020 / / Idee

Siamo abituati a inviarli e a riceverli per mille e una ragione. Sono regali sempre apprezzati e, per loro essenza, estremamente gustosi. Stiamo parlando dei cesti di Natale, vero e proprio must della stagione delle feste: oggetti curatissimi, volano assoluto di marketing e promozione aziendale ma non solo.

cesti natalizi

Ricercati ed eleganti, fanno bella mostra di sé sotto l’albero oppure a centro tavola. Sanno sempre come stuzzicare il palato, poiché nella loro composizione non possono mai mancare prodotti tipici e gourmet del made in Italy. Il significato odierno di questo dono lo conosciamo bene: non soltanto i cesti vengono inviati dalle aziende a clienti speciali oppure dalle persone comuni ad amici cari o ancora a professionisti per un ringraziamento in grande stile. Il più delle volte vengono anche scelti quale alternativa virtuosa a regali troppo banali: un regalo enogastronomico non sarà mai e poi mai derubricato come sbagliato o inutile. La cosa essenziale sarà riuscire a stuzzicare sia gli occhi – con un packaging di grido – che il palato: una volta aperta la confezione e consumati i prodotti resterà così, infatti, un ottimo ricordo (e la consapevolezza di aver fatto bella figura). Ma la storia dei cesti di Natale è davvero senza tempo: bisogna tornare parecchio indietro nel tempo per poterne trovare le prime tracce.  

Gli Antichi Romani, le ‘sportule’ e i Saturnalia 

Occorre tornare indietro almeno fino ai tempi degli Antichi Romani, quando era in auge la tradizione legata al solstizio d’inverno (che cade il giorno 21 dicembre) e relative festività religiose. Siamo intorno al 200 avanti Cristo, in epoca pagana: era il tempo dei ‘Saturnalia’ e i Romani avevano l’usanza di scambiarsi cesti pieni di doni. All’interno di questi vi erano il più delle volte alloro e altri cibi (per esempio fichi secchi) ma non solo. Avevano un nome particolare, questi cesti riempiti di alimenti: erano detti ‘sportule’. Molto semplicemente, questa definizione era dovuta al materiale con il quale i cesti stessi erano fatti: si trattava delle fibre intrecciate delle foglie di sparto, pianta nota per essere molto resistente. Abbiamo accennato alla festività dei Saturnalia, dedicata al Dio Saturno ritenuto il protettore dei raccolti e della terra. Vi era un periodo dell’anno ben preciso e scandito dal calendario per compiere il rito della consegna dei doni: si trattava di un tempo compreso tra il 17 e il 23 del mese di dicembre. Si pensava che Saturno ritornasse nell’Aldilà, dopo aver vagato sulla Terra, nel giorno del solstizio invernale. Ed era proprio in questo lasso temporale che, attraverso le offerte, occorreva placarlo. Infatti, dopo essere tornato nelle profondità, si credeva che avrebbe ripagato la devozione aiutando l’agricoltura e favorendo i raccolti.  

La strenna natalizia e il boom del XX Secolo, anche online 

Con il tempo, il culto del Dio Saturno si è perduto, vi è stato l’avvento del Cristianesimo ma la tradizione di regalare cesti ricchi di cibi nel periodo di Natale non è mai finita, anzi. Bisogna registrare un periodo storico ben preciso nel corso del quale questa tradizione ha ripreso particolare vigore. Si tratta del Dopoguerra, tempi duri in cui il cibo scarseggiava. Dopo una lunga fase difficile, in cui la povertà era all’ordine del giorno, si cercava di ripartire costruendo e consolidando i legami regalando prodotti per il sostentamento della famiglia. Si è trattato da sempre di primizie e prelibatezze, prodotti tipici della nostra tradizione culinaria che è sinonimo di qualità. Erano le famiglie stesse a preparare autonomamente i cestini, che venivano puntualmente regalati ad altre famiglie, ad amici o magari al parroco o al dottore. Veniamo poi ai giorni nostri. Abbiamo detto che i cestini natalizi sono un dono particolarmente apprezzato e gradito per tutto ciò che simboleggia (affinità, gratitudine) e per ciò che augura (prosperità, benessere e fortuna). Si è venuto a creare attorno alle ceste di Natale un vero e proprio business, che ruota attorno ad alcuni cardini ben precisi.

cesti natalizi

Oltre a qualità e abbondanza non bisogna dimenticare l’importanza di altri aspetti quali la presentazione e la confezione ma anche la possibilità di personalizzare il cesto in base al destinatario e ai suoi gusti. Aziende come la Bennati leader nel settore anche in ambito web – suo il primo e-commerce in Italia, varato nel 1998, sui cesti natalizi – hanno compreso le potenzialità di questa fetta di mercato e hanno trasformato una tradizione e un’abitudine virtuosa in un business che fa grandi numeri. Basta pensare che solo nel 2019 le confezioni prodotte e vendute sono state nel complesso ben 271.690. Una realtà affermata, che è stata fondata nel 1984 e che oggi può vantare la certificazione di ‘operatori del biologico’. I cestini natalizi dell’azienda Bennati vengono realizzati con un forte impegno a favore del pianeta in tutte le varie fasi del processo produttivo. In particolare, sarà interessante affermare come venga utilizzato soltanto cartone riciclabile (certificato FSC), si lavori per ridurre l’ingombro e l’impatto delle confezioni e le spedizioni vengano realizzate con imballaggi riciclati e riciclabili

Il dono enogastronomico e l’importanza della confezione 

Abbiamo già accennato all’importanza della cifra estetica quando si tratta di far colpo su parenti, professionisti ma anche amici speciali con una confezione regalo di Natale. Al centro di tutto, come vuole la tradizione, si pone proprio la cesta (ma spesso le confezioni sono anche di cartone doppio decorato). Dovrà essere piuttosto leggera e scarsamente ingombrante, ad ogni modo – proprio come erano le sportule dei Saturnalia – dovrà essere estremamente resistente. Al suo interno vengono infatti posizionati quanti più prodotti enogastronomici possibile. Si parla di contenitori e sacchetti con il cibo ma anche di grappe, vini e spumanti: ogni cosa deve stare comodamente al suo posto e in sicurezza. Dovrà inoltre risultare piacevole allo sguardo, anzi conquistarlo: ok a colori sgargianti e fantasie a tema Natale. Scegliete poi bene la misura del pacco, evitando sproporzioni. Quello dei cesti natalizi è un successo che, specie oggi con il boom degli acquisti online, è in netta crescita. Quando arrivano le feste non c’è proprio niente di meglio che riunirsi intorno alla tavola per condividere sapori tradizionali con le persone del cuore.  

19 Ottobre 2020 / / Dettagli Home Decor

HH47 Juma Architects

Juma Architects progetta HH47. Non si tratta di un nuovo progetto commissionato agli architetti ma della moderna abitazione e dello studio dei suoi fondatori, Mathieu Luyens e Julie van De Keere.

Juma Architects ha realizzato il progettato HH47 come propria abitazione adiacente allo studio di architettura. Il terreno su cui si sviluppa è fantastico in quanto si trova lontano dalla strada ed è circondato da una vegetazione lussureggiante che crea un’area interamente privata.

Un lungo viale di accesso funge da ingresso alla proprietà, conducendo ad una corte interna intima ed accogliente, delimitata da tre volumi collegati tra loro che ospitano un garage doppio con rivestimento in legno, lo studio degli architetti con accesso indipendente e l’abitazione privata. I tre volumi variano in altezza e insieme creano un design chiaro e pulito.

La pianta della casa è caratterizzata da una forma allungata, questo perché gli architetti hanno un debole per le forme lunghe e basse. L’unico ambiente situato al primo piano è la camera da letto principale con spogliatoio e bagno, che funge da suite separata.

L’orientamento della casa non è l’ideale, ma gli architetti l’hanno vista come un’opportunità e non come uno svantaggio. Il portico vetrato situato tra la cucina e il soggiorno crea un giardino o un patio intermedio. In questo modo, gli abitanti possono godere di una vista più varia del giardino e di una luce naturale extra che non si limita esclusivamente al cortile.

Juma Architects progetto HH47

Juma Architetcts progetto HH47

Juma Architects progetto HH47

Juma Architects progetto HH47

Juma Architects progetto HH47

Juma Architects progetto HH47

Juma Architects progetto HH47

Juma Architects progetto HH47

Juma Architects progetto HH47

Juma Architects progetto HH47

Juma Architects progetto HH47

Juma Architects progetto HH47

Juma Architects progetto HH47

Foto © Annick Vernimmen

www.jumaarchitects.com

L’articolo Casa e studio di Juma Architects proviene da Dettagli Home Decor.

19 Ottobre 2020 / / Design

realtà virtuale e interior design

Allo spazio di Visioninterne, ‘Ambassador’ di Archiproducts, il più grande catalogo ed e-commerce di arredamento, abbiamo provato l’emozione di muoverci, come dal vivo in un progetto di interior design in Realtà Virtuale Immersiva.

Durante la Fall Design Week siamo stati invitati da Archiproducts alla scoperta di pezzi all’ultimo grido per le tendenze d’arredo che quest’anno non avevamo ancora avuto modo di toccare con mano. Una proposta inaspettata inoltre è stata quella della realtà virtuale che ci ha mostrato un nuovo modo di progettare e non da meno un nuovo modo di relazionare tra professionisti e clienti.

La realtà virtuale, il progetto in versione immersiva

Un’avventura per chi è del settore, una sicurezza per chi si trova a cambiare case ed è alle prese con ansie e difficoltà di scelta. È questa l’idea che ha spinto Visioninterne a realizzare progetti in Realtà Virtuale Immersiva. Analizzando l’esigenza di clienti che spesso vivono con ansia la fase di progetto abitativo, l’incubo della scelta, il panico dell’attesa che lo accompagna fino al fatidico momento di entrare nella nuova casa, una volta completata ecco che il virtuale arriva in soccorso.

visore realtà virtuale immersiva

Abbiamo indossato il visore per voi ed abbiamo fatto un’emozionante esperienza, curiosi vero?Beh la situazione è la stessa per chi sta definendo i dettagli della propria casa, “ci si ritrova nella propria abitazione come in una scena di Matrix” definiscono infatti i membri dello studio Visioninterne, primo ad occuparsi e proporre questo tipo di elaborazione. E noi possiamo confermare che è proprio così! “Ci si muove tra mobili e stanze come dal vivo, si ‘toccano’ superfici e si ‘provano’ i dettagli costruttivi, si sperimentano prospettive e sguardi d’insieme.”

Visioninterne alla Milano Design City 2020

Porgettare con esperti di housing

La tecnologia avanzata di Visioninterne consente al cliente di inserire in diretta varianti di colore e materiali per arrivare alla soluzione ottimale e alla completa sicurezza dell’investimento.

Il progetto è legato alla consulenza di esperti di housing e psicologia, una nuova scienza entrata da poco nelle università italiane e che oggi ha nelle neuroscienze una fonte di metodi di indagine e di informazioni che possono davvero aiutare tutti a trovare le soluzioni di arredo più consone alle proprie esigenze di autorealizzazione e di benessere.

www.visioninterne.it

Articolo di Silvia Fabris

L’articolo La realtà virtuale immersiva di Visioninterne proviene da Dettagli Home Decor.

19 Ottobre 2020 / / Coffee Break

Situato in un edificio del 1926, questo appartamento duplex, (cioè su due livelli), nell’ultima ristrutturazione ha conservato i vecchi mattoni a vista delle pareti e le travi in legno del,soffitto, in perfetta armonia con gli elementi più moderni, come il divisorio in vetro. Sono state inoltre mantenute le porte originali, i pavimenti in parquet, ora riverniciati in bianco per omogeneizzare gli ambienti e le modanature che gli conferiscono un ulteriore fascino. Per adattarlo alle esigenze dei nuovi proprietari è stato inserito un divisorio in ferro e vetro per ricavare al secondo livello una suggestiva camera da letto, incorniciata dalle falde del tetto e dalle pareti in mattoni a vista.

A period duplex apartment

Located in a 1926 building, this duplex apartment, (i.e. on two levels), in the last renovation has preserved the old exposed brick walls and wooden beams of the ceiling, in perfect harmony with the more modern elements, such as the glass partition. The original doors have also been kept, the parquet floors, now repainted in white to homogenize the rooms and the moldings that give it an additional charm. To adapt it to the needs of the new owners, an iron and glass partition has been inserted to create an evocative bedroom on the second level, framed by the pitched roof and exposed brick walls.