17 Aprile 2020 / / VDR Home Design

Come creare una cabina armadio. Quattro possibili soluzioni per capire le misure da considerare e le configurazioni migliori in base alle esigenze.


Dimmi la verità.

Hai fatto di tutto per farci stare la cabina armadio in casa tua, giusto? Hai sacrificato persino il soggiorno, unendolo alla cucina e rimpicciolendolo.

L’importante è avere una cabina armadio tipo quella di Carrie Bradshaw di Sex and the City per intenderci. Vero?

Ma sai quali sono le misure minime necessarie per creare una cabina armadio? In quanti modi la puoi realizzare?

Te ne parlo nel post.

COME CREARE UNA CABINA ARMADIO: QUALCHE CENNO DI MISURE

Volere una cabina armadio e pensare di poterla realizzare sono due cose ben diverse, purtroppo.

Ti dico purtroppo perché non sempre è possibile realizzarne una: bisogna infatti valutare bene la disposizione della camera da letto che hai. Consideriamo due misure base. Gli armadi sono profondi 60 cm, ma quando si progetta una cabina di solito non ci sono le ante.

Quindi l’ingombro delle ante viene meno, ed è un bel pensiero di cui alleggerirsi. Se hai una cabina armadio aperta infatti puoi spingerti ad avere un passaggio davanti ai tuoi armadi leggermente più stretto rispetto a quello che dovresti avere, nel caso di armadi con ante a battente.

Potresti anche scendere ad avere un passaggio di soli 60 cm, tenuto conto del fatto che sono davvero pochi. Le porte che noi tutti abbiamo a casa di solito sono larghe 80 cm: questa è la misura standard che si dovrebbe avere per poter passare comodi senza sbattere da nessuna parte.

Quindi 60 cm + 80 cm fa 140 cm. Questo lo spazio in profondità da considerare per una cabina, che può scendere anche a 130 cm o 120 cm nel caso di cabina senza ante.

Se come dicevo prima hai armadi con ante a battente ti consiglio vivamente di tenere un passaggio davanti agli armadi di almeno 80 cm. Ricorda che le sole ante di solito misurano 50 cm.

vestiti appesi in cabina armadio
ZaraHome

E COME LO PROGETTO L’ARMADIO?

La progettazione dell’armadio parte dalla quantità di vestiti ed accessori che tu e i tuoi familiari avete. Di solito per un adulto si considerano due moduli da 100 cm di larghezza per 120 cm di altezza, più un paio di colonne da 45 / 50 cm di larghezza per 240 cm di altezza.

In questo modo dovresti riuscire a farci stare sia il vestiario invernale che estivo, senza bisogno di dover fare cambi. Se hai tantissimi pezzi da appendere, allora dovrai aggiungere più moduli da 100 cm.

Se ti interessa approfondire l’argomento organizzazione dell’armadio, ti rimando a due post che ho scritto. Nel primo trovi un’infografica che spiega in che modo sistemare i capi nell’armadio, mentre nel secondo ti indico i pezzi per me indispensabili quando si parla di organizzazione dell’armadio.

COME CREARE UNA CABINA ARMADIO: LA QUINTA A FONDO STANZA

Passiamo al lato pratico e vediamo le quattro soluzioni che ho pensato per questo post. La stanza in questione è una camera da letto con una forma davvero comune: un quadrato di quindici metri quadrati.

Quindi poco sopra a quelli che sono i minimi stabiliti dai regolamenti di igiene, ma le soluzioni si possono applicare anche se la stanza fosse leggermente più piccola.

La prima soluzione presenta due alternative differenti. E’ anche quella che sicuramente ti capiterà più di frequente di vedere sia sulle riviste che su Pinterest.

Si tratta di realizzare una parete divisoria in cartongesso dietro al letto, con spessore 10 cm. Basta lasciare ai lati un passaggio di 70/80 cm per poter accedere alla cabina, senza per forza dover installare una porta. Ma la parete divisoria volendo si può realizzare anche con pannelli in tamburato di spessore minimo di 5 cm, da far fare su misura al tuo artigiano di fiducia.

Se poi volessi chiudere, potresti mettere una scorrevole esterno muro, una porta a libro o una bella tenda. Ti ho proposto due versioni: la versione con la cabina a fondo parete unita, in cui è possibile passare da un lato all’altro e quindi organizzarla in modo del tutto libero.

La versione con due scomparti separati, per lei e per lui. In questa seconda opzione puoi creare un vero e proprio angolo privato da attrezzare con un piccolo pouf, uno specchio e qualche decoro.

Come vedi ho lasciato un passaggio da 70 cm davanti agli armadi: quindi non proprio una cabina stretta. Se sfrutti l’altezza potrai ricavare due barre appendiabiti, oltre che mensole e cassetti.

E’ importante che intorno al letto rimangano sempre almeno 50 cm di passaggio per poter circolare comodamente e poter rifare il letto senza far fatica.

come creare una cabina armadio dietro al letto con una parete autoportante in legno

CREARE LA CABINA ARMADIO AD ANGOLO

Questa è la soluzione che si vede meno e a cui si pensa meno. Tuttavia è comunque una possibilità da non escludere perché permettere di poter ricavare molto spazio contenitivo.

Il requisito da avere è due pareti di almeno 2 metri ciascuna, così da poter attrezzare una cabina bella capiente per due persone. Nella mia soluzione io ho messo una porta a libro a due ante, ma si può anche mettere una porta singola così da avere ancora più spazio contenitivo.

cabina armadio ad angolo

Nell’angolo in fondo a destra ci si può mettere un’altra cassettiera, così come l’angolo ufficio o l’angolo dei trucchi. Insomma, qualsiasi altra cosa di cui si abbia bisogno e che possa trovare spazio in camera.

Come attrezzare l’interno della cabina? Ci sono tante possibilità. C’è chi si fa fare i cassoni degli armadi su misura per lo spazio che ha, con tubi appendiabiti, cassetti e vani per riporre tutta la maglieria.

Ma c’è anche la possibilità di comprare i tubi appendiabiti e agganciarli direttamente a parete. Sono disponibili in più misure e finiture (alluminio, rame… ) e potrai decidere tu l’altezza e la distanza a cui sistemarli.

Potrai completare il tutto con mensole e cassettiere con rotelle. Dai un occhio al progetto della cabina armadio della nostra mansarda, potrebbe tornarti utile.

Tubi appendiabiti in rame con cassettiere bianche
Tubi in rame disponibili su Etsy

LA CABINA ARMADIO A FONDO STANZA CON LE PORTE SCORREVOLI

L’ultima soluzione che ti faccio vedere è forse anche la più classica. Parete in cartongesso con porte scorrevoli, possibilmente in vetro a chiudere il vano. In questo modo la luce entra ma la polvere in qualche modo viene fermata.

Sicuramente anche questa, come la versione precedente, ha un costo maggiore, perché comunque le porte sono un bell’investimento. Però danno un senso di completezza maggiore al progetto.

Le tipologie di porte che puoi inserire sono davvero molte, dipende anche dal gusto estetico e dallo spazio che hai a disposizione per installarle e aprirle.

cabina armadio con porte scorrevoli in vetro

Potresti anche decidere di non fare il cartongesso e sostituire tutto con pannelli vetrati fissi e scorrevoli o apribili a pacchetto. Dipende molto anche da quanto sei ordinata: avere tutto a vista ti obbliga a tenere la tua cabina quanto meno sempre rigorosa e a posto.

Tieni presente che le porte scorrevoli in vetro hanno bisogno di cassonetti da installare nel muro o comunque di binari, che richiedono sempre interventi murari a parte.

cabina armadio con pareti rivestite con boiserie e panelli in vetro scorrevoli

Qualche conclusione

Come hai visto da questo post creare una cabina armadio non è impossibile. Non è neanche così facile, perché bisogna prima definire bene quali sono le esigenze della famiglia e quali sono i vincoli della stanza nella quale si vuole progettare la cabina.

Il mio consiglio è quindi quello di definire bene i tuoi bisogno e prenderti il tempo di capire quanto sarà lo spazio di cui necessiterai. Solo così riuscirai a definire anche un possibile budget.

E se ancora non riesci a focalizzare la tua cabina dei sogni, scrivimi, la realizzeremo insieme!

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17 Aprile 2020 / / Dettagli Home Decor

Quando si parla di finiture decorative di alto pregio, riconosciute e amate a livello internazionale, progetti di successo nel settore del design e dell’architettura a livello globale, una produzione sempre più orientata verso la sostenibilità e il green approach, si sta raccontando dell’universo di Novacolor e della sua Joy Revolution.

La rivoluzione gioiosa che Novacolor racconta in questi scatti vuole riportare armonia ed equilibrio dentro e fuori i nostri spazi abitativi e di socializzazione. Proprio in un momento in cui vivere insieme e condividere gli spazi è difficile, The Joy Revolution rimanda ad un nuovo modello di socialità vissuta a distanza, dove il forte senso di appartenenza e di condivisione ci rendono parte di un progetto più grande che ci impone di ritornare, quasi fanciulli, a prenderci cura di noi.

In un momento storico in cui il mondo sembra avvilupparsi nella spasmodica crescita del consumo, senza la consapevolezza della sofferenza che stiamo provocando al pianeta che ci ospita, il dovere di ogni impresa, di ogni istituzione e di ogni cittadino è di essere protagonista del cambiamento necessario per riportare il mondo al suo equilibrio.

The Joy Revolution nel mondo del colore diventa ricerca di un nuovo sistema di produzione più rispettoso dell’ambiente, il cui impatto sia minimo e che consenta alla comunità di fruire di prodotti performanti e salubri.

Novacolor è ormai da anni un player attivo e costante in questo movimento globale, non solo attraverso le sue campagne di comunicazione ma anche e soprattutto con l’impegno continuo nella trasformazione dei processi produttivi, che usano materie prime da biomassa per ottenere prodotti non solo sostenibili ma anche funzionali ad un nuovo concetto di abitare: il benessere e la consapevolezza.

Per chi in questi giorni di quarantena vuole utilizzare in maniera creativa il proprio tempo, Novacolor mette a disposizione del cliente il servizio di consegna a domicilio

www.novacolor.it

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17 Aprile 2020 / / Architettura

Realtà complesse, flussi continui di informazioni, sensoristica e sistemi di videosorveglianza, costituiscono strumenti di raccolta di dati che mai erano stati a disposizione della progettazione.

I Big Data sono una realtà allo studio di molti settori e ambiti, dalla finanza al marketing, dalla salute alla progettazione. Gli edifici, sempre più interconnessi, sono come un paziente costantemente monitorato.
Gli ambienti si differenziano per tipologia, destinazione, caratteristiche specifiche di comfort, il tutto monitorabile e monitorato tramite sistemi di BMS, sonde ambiente, sensori di luminosità, presenza e volumetrici. Dati vengono anche dalla realtà esterna; ad esempio i satelliti metereologici, o le stazioni meteo di un aeroporto, le stazioni pluviometriche etc. descrivono aree geografiche in modo dettagliato e puntuale. Questi dati sono alla base dei modelli previsionali che su base statistica vengono impiegati per pianificare trasporti, opere e impatti ambientali.

I Big Data sono Database sconfinati la cui chiave di lettura permette di prevedere e progettare secondo esigenze specifiche, personali, su misura.
Vengono già impiegati in ambiti specialistici della progettazione edilizia, che può sfruttare strumenti di gestione dati accurati attraverso l’implementazione dei modelli con algoritmi dedicati. Il software visual scripting, di cui Dynamo ne è un esempio recente, è potenzialmente implementabile dal progettista, che diventa figura di confine tra la il programmatore e l’ingegnere edile; è un computational designer che usa uno strumento con articolazione chiara e metodica. I dati sono organizzati in alberi, gestiti secondo strutture gerarchiche definite rami o “branches”, e diventano punto di partenza per la gestione del modello secondo scopi precisi.

Un esempio può essere rappresentato dai file epw, “Energy Plus Weatherfile”, che sfruttano database dell’aeronautica militare e delle stazioni metereologiche aeroportuali, per fornire dati di input alle simulazioni energetico\illuminotecniche.
Le serie di dati riguardano ogni ora del giorno, di ogni giorno dell’anno; costituiscono non più un’approssimazione, ma una fotografia della realtà dinamica e mutevole del contesto.
Riprodotto il contesto, lo strumento è impiegabile in mille modi, sta al progettista la scelta.

Il BIM è direttamente relazionabile a questo approccio progettuale; le sue infinite potenzialità si adattano a questa tipologia di processo e incamerano secondo istruzioni precise la parte ritenuta rilevante dal professionista specializzato. Il canvas diventa zona di interscambio di dati, il progetto è affinato ma anche realtà esistenti possono e sono gestite secondo approcci del tutto analoghi. Il limite non sta nell’aver iniziato dal primo stadio ad impiegare questo metodo, quanto piuttosto nella costanza e volontà di farlo.

L’impiego dei Big Data incide a monte, ma anche a valle della realizzazione; serve a orientare persone in un strutture pubbliche affollate, a regolare portate d’aria in ambienti lavorativi, a regolare umidità e temperatura, a valutare le abitudini per rendere l’ambiente più adeguato all’uomo. Allo stesso tempo ha potenzialità enormi in ambito di sostenibilità, perché lo spreco è eliminato, escluso dal processo ottimizzato.

A sfide crescenti è possibile rispondere solo con l’innovazione continua, in questo ATIProject rappresenta un punto fermo e mutevole nel corso degli anni; fermo nella propria affermazione come realtà di progettisti all’avanguardia nell’uso di queste procedure, mutevole perché realtà dinamica e adattata alle sfide sempre più importanti che si presentano di fronte. Nord Europa, paesi emergenti, ma anche Italia sono i banchi di prova a cui lo studio prima pisano, ora internazionale, è stato chiamato a rispondere. E a ben vedere, il metodo sembra proprio pagare.

17 Aprile 2020 / / Design Ur Life

La primavera ormai si sente da diverse settimane però siamo obbligati a restare in casa a causa dell’emergenza sanitaria. Il desiderio di passare del tempo all’aria aperta inizia a sentirsi. Non tutti vivono in  case con grandi spazi all’aperto e specie se si vive in città. In questo post ho raccolto un pò di idee per arredare il balcone piccolo con stile.

Se siamo in grado di individuare le potenzialità del nostro piccolo balcone e di scegliere i giusti elementi di arredo, anche i pochi metri quadri possono trasformarsi in un piccolo paradiso.

Come arredare un piccolo balcone

Piccoli accorgimenti e qualche soluzione intelligente e fantasiosa può trasformare un piccolo balcone in un regno dove possiamo concederci ore di puro relax. Ma bisogna considerare che il concetto di relax non è uguale per tutti. Infatti, c’è chi preferisce un immaginario da spiaggia con il lettino o sdraio per prendere il sole. Invece c’è chi vorrebbe uno spazio dotato di poltroncine sulle quali leggere delle riviste. Oppure chi associa il relax e il benessere a tanto verde.

In questo articolo avevo preparato una moddboard per un balconcino piccolo che consiglio di consultare. Ci sono fantastici complementi d’arredo per arredare un balcone molto funzionale.

Il balcone si trasforma in Bistrot

Le atmosfere Bohémien della tradizione bistrot parigini è molto affascinante e replicarlo su un piccolo balcone non è difficile. Bastano un tavolino pieghevole e due sedie di metallo.

Balcone piccolo

Balcone piccolo

Disponibile qui

Tavolino d’appoggio

Se lo spazio sul balcone è davvero poco e non ci starebbe nemmeno un tavolo, la soluzione è appendere un tavolino alla balaustra.

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Disponibile su amazon

Arredare il balcone con i cuscini

Con il minimo sforzo, i cuscini trasformano il balcone in un angolo accogliente e colorato da vivere per rilassarsi e trascorrere del tempo all’aria aperta.

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Cuscini disponibili su Kave home

Le idee sono davvero tante e qui sopra ho portato soltanto alcuni esempi. Se sono stata d’ispirazione e hai replicato alcune di queste idee non dimenticare di inviarmi le foto.


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17 Aprile 2020 / / Architettura

Un vecchio garage londinese è stato recuperato e trasformato in una villetta urbana. La sfida di questa ristrutturazione audace è stata quella di portare la luce in tutti gli spazi. E le soluzioni sono geniali.

villetta urbana

Un vecchio garage in un quartiere residenziale di Londra, è stato trasformato in una elegante e luminosa villetta urbana. Merito dell’architetto Stuart Hatcher che ha saputo vedere le potenzialità di questo spazio lungo e stretto, incassato tra due costruzioni. Vediamo le soluzioni adottate.

Il problema della luce

Il problema principale era senz’altro quello della luce, che poteva essere catturata solo dall’alto, oppure…Ecco l’idea geniale dell’architetto: creare una corte interna con pareti completamente vetrate, capace di convogliare la luce nel punto in teoria più buio. Questo escamotage, assieme alla costruzione di lucernai posizionati lungo tutta la costruzione, e alle pareti dipinte di bianco, ha reso questa casa, chiusa su se stessa come una conchiglia, un luogo luminoso e accogliente.

villetta urbana

Per quanto riguarda la distribuzione degli spazi, il progettista ha creato tre livelli, sfasati e incastrati tra loro, più un livello sul tetto, nel quale ha ricavato un terrazzino. Il piano terra  comprende uno spazio unico con l’ingresso e la cucina con spazio dining, illuminato sia dalla luce zenitale che dalla luce proveniente dalla facciata, opportunamente dotata di finestre dal vetro opacizzato, visto che affacciano direttamente sulla strada.

villetta urbana
villetta urbana

Da questo piano si scende di qualche scalino per raggiungere il seminterrato, che il progettista ha ricavato scavando nel terreno sottostante il garage. Qui si trova la zona notte, con le due stanze affacciate sul patio interno, attrezzato come una piccola area verde e sul quale si affacciano anche le camere da letto. 

villetta urbana

Entrambe le camere sono dotate di bagno personale, uno dei quali riceve la luce naturale da una apertura sul soffitto, chiusa con vetro antisfondamento, aperta nel pavimento della cucina.

Le finiture e la scenografia

Tornando al piano terra, si può salire al primo piano percorrendo la scala in acciaio verniciato di nero e scalini in legno chiaro. Indubbiamente qla scala è l’elemento scenografico che definisce lo spazio e aggiunge una forte connotazione estetica.

villetta urbana

Essa collega il piano terra al primo piano, dove si intravvede il soggiorno dietro ad un parapetto in vetro, e prosegue con uno slancio aereo attraversando lo spazio per giungere al terrazzino a tasca ricavato nel tetto, che si estende sopra lo spazio, ribassato, della cucina.

villetta urbana

Dal soggiorno, che si affaccia sul patio interno, si accede ad un piccolo studio, anch’esso illuminato dalla luce proveniente dal patio.

Le finiture contemplano pavimenti in cemento o in rovere, pareti completamente bianche, e acciaio verniciato di nero per gli infissi. Gli arredi, ridotti al minimo indispensabili, introducono note di colore con il verde, l’ocra e il blu pavone delle sedute in velluto.

Progetto di Stuart Hatcher, costruzione di Williams Hall Developments, interior design di mad atelier, foto di The Modern House.


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17 Aprile 2020 / / Dettagli Home Decor

Tra le tante difficoltà che si incontrano quando si deve ristrutturare c’è anche la scelta di come creare i collegamenti tra i due piani dell’abitazione. Destreggiarsi tra misure, orientarsi tra le diverse forme, identificare il materiale più adatto… Per rendere più semplice l’operazione utilizza un configuratore di scale. Inserendo tutte le caratteristiche necessarie, dalle misure della stanza alla tipologia di scala che vuoi installare, potrai personalizzare la tua struttura. Una volta trovata la scala adatta alle tue necessità puoi stampare il progetto realizzato dal configuratore di scale e utilizzare questa utile stampa per fare il tuo ordine.

I dettagli tecnici da chiarire prima

Prima di potere usare un configuratore per scale devi avere a tua disposizione alcune misure esatte della tua stanza. In pratica devi conoscere con precisione l’altezza tra il pavimento e il soffitto, e devi sapere anche quanti centimetri è spessa la soletta oltre che il materiale di cui è fatta. Se si tratta di installare una scala, e non di sostituirla, come si fa per esempio per unire un solaio all’abitazione, è sempre bene chiedere prima il parere tecnico perché potrebbe essere necessario rinforzare la soletta. E in questo caso servono dei lavori aggiuntivi che comunque sono condizionati da vincoli strutturali. Altrimenti, nel caso di unione tra due livelli abitabili, si procede considerando semplicemente i requisiti standard.

A che altezza è il soffitto? Inserisci le misure nel configuratore di scale

Il configuratore di scale può rivelarsi uno strumento di grande aiuto nella scelta della scala migliore perché ti obbliga a considerare diversi aspetti tecnici, a cominciare dall’altezza dell’ambiente nel quale vuoi collocare la scala. Per esempio, se tra pavimento del piano inferiore e il soffitto l’altezza supera i 3 metri è consigliabile scegliere una scala ad angolo oppure con un pianerottolo intermedio che interrompe la salita. La scala a chiocciola invece è sempre adatta, qualsiasi sia lo spazio a disposizione e l’altezza da coprire. Al contrario delle scale in muratura, che comunque di solito vengono realizzate in fase di edificazione dell’abitazione, le scale prefabbricate permettono una maggiore libertà di scelta e di personalizzazione. Tra queste ci sono poi le scale modulari che si montano con estrema rapidità e che possono essere modificate senza difficoltà quando serve. Con il configuratore di scale puoi fare tutti gli esperimenti e provare diversi tentativi prima di procedere con l’acquisto definitivo.

A chiocciola, a rampa e anche a sbalzo, con il configuratore di scale le provi tutte

La forma della scala non è un dettaglio irrilevante, perché deve essere adattabile allo spazio che avete a disposizione. Quella diritta, che si sviluppa in una sola rampa, per non essere ripida e scomoda, necessita di parecchio spazio, ma dalla sua ha il vantaggio di essere rapida da installare e generalmente abbastanza economica. La scala a rampa, ovvero quella che si sviluppa con uno o due angoli, è comoda, permette di avere gradini più bassi e occupa meno spazio di quella lunga e diritta. Di solito questo modello è più costoso. C’è poi la scala a chiocciola che offre diversi vantaggi: si può installare senza bisogno di supporti al muro, perché viene ancorata solo alla soletta e ha un ingombro sicuramente più ridotto delle altre. Con il configuratore di scale si possono provare a fare tutti i tentativi, si può persino provare a configurare una scala a sbalzo, da ancorare al muro.

In questo caso bisognerà segnalare la presenza o meno di un muro portante al quale appoggiarla, stabilire l’altezza dei gradini e decidere se va prevista anche la balaustra al piano d’arrivo. Insomma, con l’aiuto di un configuratore ci si rende presto conto che colore e materiale non sono gli unici dettagli da valutare prima di procedere con il progetto.

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