24 Aprile 2020 / / Dettagli Home Decor

cucina in giardino

Solidità e robustezza sono qualità fondamentali per una cucina da esterno, proprio come la Frame Kitchen Outdoor di Fantin, una delle novità 2020 del brand.

Con l’arrivo della bella stagione è il momento di attrezzare i nostri spazi all’aperto con tutto ciò che ci permette di vivere gli spazi outdoor nel massimo comfort. Se un tempo per cucinare en plain air ci si attrezzava con il classico barbecue, oggi possiamo optare per delle vere e proprie cucine attrezzate, realizzate con materiali resistenti e durevoli che le rendono adatte per l’outdoor.

Frame Kitchen Outdoor 

Tra le tante soluzioni d’arredo per cucinare en plain air, oggi abbiamo scelto la Frame Kitchen Outdoor, disegnata da Salvatore Indriolo, una delle novità Fantin 2020.

Frane Kitchen Outdoor di Fantin

La pluripremiata cucina, vincitrice dell’Archiproducts Design Award 2018 e dell’ADI Index 2019, da oggi è disponibile anche per esterno grazie a un trattamento di cataforesi che previene la formazione della ruggine e consente un’elevata resistenza agli agenti atmosferici: Fantin inaugura questo nuovo segmento di mercato, consapevole che la versatilità, il colore e la resistenza dei propri prodotti saranno soluzioni efficaci per rispondere alle esigenze di personalizzazione degli spazi aperti.

Le Frame Kitchens – sia per interni che per esterni – sono proposte a 2 o 3 moduli (128 o 188 cm di larghezza) con top in acciaio Barazza, e possono essere dotate di barbecue integrato a gas in inox, che consente di cucinare senza fumo e con grande praticità, grazie alla qualità dei materiali e all’alta tecnologia impiegata.

Frame Kitchen Outdoor di Fantin

La Frame Kitchen Outdoor permette di ampliare ulteriormente il programma pluriennale Frame, presentato nel 2018 e che già comprende tavoli, contenitori e librerie di diverse dimensioni: tutte le tipologie della collezione sono costruite da solidi telai in tubo quadro e sempre in vista, quasi a voler omaggiare il frame in quanto tale e lo stesso metallo che lo compone, che rappresenta l’anima di Fantin, che da oltre 50 anni lo lavora con ingegno e passione.

La collezione Frame infatti, è nata sulla base di un know how altamente specializzato, in grado di soddisfare le esigenze di un design minimale caratterizzato da solidità strutturale e proporzioni accurate, comune a tutti gli elementi che appartengono al programma.

Frame Kitchen Outdoor

Fantin, consapevole dell’importanza dell’innovazione dei suoi prodotti e in linea sempre con il principio di salvaguardia dell’ambiente, ha lanciato 18 nuove finiture Metal Essential goffrate (fornite dal partner AkzoNobel), tra le quali poter scegliere anche 5 nuove cromie che vanno dal giallo, al blu al verde. Una nuova collezione di vernici in polvere, priva di solventi e metalli pesanti, in grado di garantire un’ottima durabilità nell’outdoor e un’elevata resistenza al graffio e agli agenti atmosferici oltre ad essere in linea con i principali trend del mondo del design. Per il primo anno Fantin si affaccia a questo nuovo segmento di mercato, consapevole che la versatilità dei propri prodotti possa essere un valore aggiunto per rispondere alle esigenze di personalizzazione del cliente.

www.fantin.com

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24 Aprile 2020 / / Design Ur Life

Sono tante le belle case su Instagram che meritano essere pubblicate sulle riviste di Home Decor. Sopratutto sono case vere e non soltanto arredate per essere fotografate e pubblicate sui magazine. Quindi in questa rubrica attraverso il home tour potete trovare delle nuove ispirazioni e idee.

Oggi Ho scelto la casa di Barbara (il profilo Instagram si chiama @pilloledidesign) una super Donna e mamma di Udine. Lei è anche una giornalista pubblicista e oltre ad avere un ufficio stampa dirige anche il suo blog di design.

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La casa di Barbara è una casa che degli anni 80 dove prima avevano delle piastrelle che hanno sostituito con il parquet. Hanno demolito un caminetto e sostituito con la stube. Hanno tolto i colori e la carta da parati e ristrutturato il bagno della zona soggiorno.

Case made in Italy su instagram

La loro è una casa che ha privilegiato il Design Italiano e il made in Italy attraverso le scelte di arredamento e i materiali.

Come ad esempio le porte interne che sono di una azienda storica italiana Lualdi. Un’azienda che conosco bene perché all’università ho fatto una ricerca sulle loro porte di design.

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In questo periodo così complicato il mio pensiero è: “almeno sono in due: giocano, si confrontano, bisticciano, si fanno compagnia…e creano un legame unico❤ “ Spesso li ritrovo in qualche parte della casa che bisbigliano, complottano le loro marachelle, ma si scambiano anche gesti d’intesa e d’affetto come vedete in queste immagini, dove hanno un po’ chiuso la porta scorrevole Lualdi che collega il soggiorno alla cucina. Approfitto così per mostrarvi anche le due porte delle zona giorno, di quel Made in Italy secondo me meraviglioso che in questi giorni sto cercando di supportare con l’iniziativa #sosteniamoildesignitaliano. E allo stesso tempo mi ricollego anche all’iniziativa di @lualdi_official che lancia l’hashtag #mydoors con un concorso che prende spunto da queste parole: “Dentro l'intimità collettiva del periodo storico che viviamo, le porte che ci appartengono aprono e chiudono mondi che non abbiamo mai percepito così fisicamente e sentimentalmente presenti”. Arch. Alfonso Femia . . . #pilloledesign #porteperinterni #portadidesogn #portarasomuro #portascorrevole #designdoors #portagrigia #vedonontivedo #lovedesign #serramenti #serramentididesign #designlovers #archilovers #inspodesign #designinspiration #fratelli #amoridimamma #unfratelloèpersempre #unasorellaèpersempre #amorefraterno #myfamily #cuoredimamma #esseremamma #slidingdoors #angolidicasa #scorcidicasa #quarantena #covid19

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Poi c’è la zona giorno diviso su due livelli; una zona con l’altezza più bassa dove c’è il divano e tv. Poi c’è la zona più alta che comprende l’ingresso e il tavolo da pranzo.

Case su Instagram
Case su Instagram

Oltre alle porte Made in Italy ci sono altri pezzi di design importanti come il lampadario Leucos e lo specchio Riflessi.

Case su Instagram
Case su Instagram

Nella casa di barbara c’è un metodo di riscaldamento molto interessante. Si tratta della stube tipico dell’Austria.

Case su Instagram
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Se siete curiosi di sapere di più su questa casa Oggi venerdì 24 aprile alle 15:00 facciamo una diretta Instagram e l’Home tour con Barbara che ci racconta la sua bellissima casa.

Se vuoi vedere la tua casa sul mio blog puoi contattarmi e inviarmi le foto.


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24 Aprile 2020 / / Architettura

Valutiamo metodi, materiali e vantaggi delle porte insonorizzate, perfette per ambienti casalinghi, ideali per il settore ospitalità

Foto di Pierre Blaché da Pixabay

Potersi chiudere una porta alle spalle spesso ci regala un senso di pace e libertà. Rientrare a casa, entrare nella camera di un hotel, è un po’ come lasciare il mondo fuori e regalarsi un universo fatto di privacy, dove protezione e sicurezza si intrecciano per poter vivere una dimensione del tutto personale.

Parliamo di sensazioni piacevoli, di cui godere grazie ad un requisito importante come la tranquillità e la possibilità di tenere fuori i rumori dell’area esterna. Per poter fruire di un ambiente sereno e silenzioso, così come proteggersi dall’inquinamento acustico, è fondamentale adottare tutte le misure necessarie per insonorizzare le pareti e soprattutto le porte.

La porta insonorizzata: modelli ad hoc per case e hotel

Per abbattere rumori e favorire la qualità della vita si pensa sempre più spesso alla collocazione di porte insonorizzate. Una scelta che considera gli ambienti casalinghi così come il settore ospitalità, grazie all’ampia proposta di modelli e soluzioni.

A casa così come in albergo poter godere di spazi tranquilli diventa una necessità fondamentale.

Per abbattere rumori, e favorire la qualità del sonno dei propri ospiti, i gestori del settore hotellerie valutano confortevole la presenza di una porta insonorizzata.

Grazie alla vasta collezione di porte insonorizzate per hotel e strutture turistiche è possibile dotarsi di modelli con differente abbattimento acustico fino a 46 dB, personalizzabili per il migliore confort. In un hotel il silenzio è essenziale per garantire un servizio di qualità, supportato da un buon isolamento acustico di finestre e porte finestre.

Come insonorizzare una porta: metodi e materiali

Costruire una porta insonorizzata rende necessario procedere con un metodo specifico, che tenga in considerazione il peso e la massa della porta, ma anche l’assemblaggio di più materiali.

Una normale porta in legno non è sufficiente per impedire il passaggio dei rumori, per questo è necessario procedere considerando prima di tutto il flusso dell’aria attraverso il perimetro della porta, da annullare sistemando una chiusura con guarnizioni da sigillare ermeticamente contro il telaio.

L’altro elemento fondamentale è la massa della porta, che incide sulle capacità di neutralizzare la fuoriuscita del suono.

Determinante anche la scelta dei materiali con cui costruire una porta insonorizzata. Un modello di qualità deve poter contare sull’utilizzo di legno, piombo, gomma e lamiera disposti nella maniera corretta, in modo tale che ai materiali soffici si alternino quelli duri, per realizzare una sorta di gabbia nella quale intrappolare i rumori impedendone il passaggio.

I vantaggi di una porta insonorizzata

Potrebbe sembrare una spesa poco importante, ma dotare la casa, così come gli spazi dedicati all’ospitalità, di porte insonorizzate è una scelta fondamentale, soprattutto considerando i vantaggi che un prodotto come questo è in grado di offrire.

Si tratta di investire sul comfort abitativo, regalando serenità e tanta tranquillità agli spazi casalinghi così come a quelli riservati ad attività lavorative di varia tipologia.

Per procedere all’insonorizzazione di una porta si deve considerare la portata dei rumori, valutando la tipologia dei disturbi, a partire da quelli che arrivano dall’esterno quali traffico, grida, voci, rumori aerei, radio e televisione, e dei rumori strutturali conseguenza delle vibrazioni e delle frequenze fra cui spiccano passaggio di auto e camion, utilizzo di elettrodomestici, uso di strumenti musicali.

24 Aprile 2020 / / Dettagli Home Decor

Gli arredi per esterni giocano un ruolo fondamentale per creare luoghi inediti di convivialità e socialità. Con la bella stagione si ritrova la voglia di stare all’aperto e di riscoprire l’aspetto più ludico legato a trascorrere il tempo libero en plein air.

Con le nuove proposte dining 2020, come il tavolo allungabile Ribot, il tavolo rotondo Swing e i tavoli ConcretoEthimo rivela inedite possibilità di vivere sensazioni di comfort e benessere anche a tavola, con la nuova versione Ping Pong del tavolo Play, invece, genera nuove esperienze per vivere all’aperto riscoprendone il lato più vivace e ludico.

Design, gioco e natura diventano, così, gli elementi per creare un ambiente che invita al relax e, all’occorrenza, al divertimento.

Tavolo da giardino Concreto

Concreto design Luca Nichetto

Solido, definito, Concreto. Un nome che esplicita la forma essenziale e la ‘sostanza’ di questa nuova linea di tavoli progettata per arredare gli ambienti contemporanei, assicurando comfort, funzionalità e qualità.

I tavoli Concreto, con solida base in cemento, hanno la struttura in alluminio, mentre il piano, disponibile sia rotondo (60Øcm e 70Øcm) sia quadrato (60x60cm e 70x70cm), può essere realizzato con finitura in teak oppure in ceramica nera. I tavoli sono, inoltre, proposti in due differenti altezze (74cm e 105cm) e anche per la versione più alta, perfetta per accompagnare gli sgabelli, il top può essere rotondo (60Øcm o 70Øcm) o quadrato (60x60cm o 70x70cm).

Ribot, tavolo allungabile

tavolo Ribot

Ribot, la collezione dalle linee raffinate e decise, realizzata interamente in teak massello, inserisce tra le sue proposte il nuovo tavolo dining allungabile.

La facilità di estensione del piano, caratterizzato dal dinamismo dimensionale delle doghe, che si ripete anche nelle sedute, rappresenta la vera innovazione: un meccanismo eccezionalmente fluido, inserito nella parte centrale, consente un pratico e agevole allungamento e ne assicura la massima stabilità. Il tavolo Ribot, da 235 cm, può raggiungere la lunghezza di 340 cm e ‘accompagnato’ dalle sedute dining crea un mix perfetto tra comfort e convivialità.

Swing, nuovo tavolo rotondo

tavolo Swing design Patrick Norguet

Un inedito tavolo rotondo, realizzato con piano in teak naturale o decapato e struttura in metallo, va ad ampliare l’elegante collezione Swing, per offrire una nuova soluzione di comfort a tavola.

Swing, nella nuova versione circolare (140 il diametro e 74,5 l’altezza), presenta alcuni vantaggi che invitano a una nuova e semplice convivialità. La sua forma ‘egualitaria’ e priva di angoli lo rende non solo più armonioso, ma di più facile collocazione: il tavolo rotondo può, infatti, essere posizionato più liberamente negli spazi outdoor, anche in quelli di piccole dimensioni o dall’architettura complessa, e consente di ospitare un numero maggiore di persone rispetto ai tavoli quadrati o rettangolari della stessa dimensione.

Let’s Play!

tavolo Play Ethimo Design Studio

Ethimo ‘ridisegna’ l’outdoor proponendo la nuova versione Ping Pong del tavolo Play.

Realizzato in alluminio con gambe in fusione, piano in pietra ceramica e frame in alluminio, nella nuova misura 274 x 152,5 cm Play viene dotato di una rete da gioco con bacchette laterali in teak naturale. Una variante che rende il tavolo più funzionale, versatile e soprattutto, divertente!

La forza di Play si esprime non solo attraverso il suo carattere contemporaneo e le geometrie armoniose, ma nella possibilità di giocare con tutti gli aspetti che lo definiscono, come le tante dimensioni disponibili e la diversità dei materiali che compongono il piano, che spaziano dal teak naturale al gres effetto pietra.

Con Play Ping Pong, Ethimo genera una nuova esperienza per vivere all’aperto riscoprendone il lato più vivace e piacevole. Design, gioco e natura diventano gli elementi per creare un ambiente che invita al relax e, all’occorrenza, al divertimento.

Play Ping Pong conserva tutte quelle particolari caratteristiche per resistere al tempo e alle intemperie, in modo che il piacere di vivere outdoor possa rinnovarsi di stagione in stagione.

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24 Aprile 2020 / / La Gatta Sul Tetto

Lo stile Luigi XIII e lo stile Luigi XIV sono molto diversi tra loro, ma è facile confonderli. Per la serie sulla storia dell’arredamento, li metterò a confronto per capire le differenze.

Alzi la mano chi riesce a ricordare con sicurezza, osservando due mobili antichi, a quale stile appartengono. Spesso le differenze sono sottili, e poi resta il fatto che gli stili, pur avendo dei tratti distintivi marcati, hanno sempre elementi che discendono da quelli precedenti. Anche la suddivisione in epoche storiche non ci dà certezze, perché gli stili sono un fenomeno fluido. Inoltre, va ricordato che tutti gli stili che hanno assunto il nome da un re si estendono ben oltre l’arco temporale del loro regno.

In questa prima puntata analizzo lo stile Luigi XIII.

Il contesto storico 

Prima del Seicento i mobili sono evoluti ben poco: nei castelli medievali e nelle ville rinascimentali gli arredi erano ridotti al minimo, visto che i proprietari si spostavano di continuo da una dimora all’altra. Vi parlerò in un altro post di come si viveva in queste epoche, ora mi preme chiarire come il modo di arredare si sia evoluto nell’epoca cosiddetta moderna (1492-1789).

stile Luigi XIII

Il periodo durante il quale regnò Luigi XIII copre un arco di appena trent’anni, dal 1610 al 1643, troppo breve per creare e consolidare uno stile. Infatti, si tende a indicare come anno d’inizio dello stile Luigi XIII il 1589, anno in cui la dinastia dei Borboni fu fondata, e come anno finale il 1661. Per darvi un’idea del quadro storico, siamo nell’epoca di Richelieu, dei tre moschettieri, della regina Anna d’Austria e dell’architetto François Mansart, l’inventore dei “toit à la Mansart”, mansarda in lingua italiana. A Parigi si costruisce Place des Vosges, vengono create e finanziate le manifatture che renderanno celebre il savoir faire francese, anche se le tecniche furono tutte importate, in certi casi sottratte, agli artigiani italiani e fiamminghi. Les Gobelins, La Savonnerie, Abusson, solo per citare le più celebri manifatture tessili, ottengono lo statuto di manifattura reale.

stile Luigi XIII
Château de Maisons-Laffitte, architetto François Mansart

I pittori italiani orami vengono raramente chiamati alla corte di Francia, al contrario sono i talenti francesi, come Nicolas Possin, a studiare in Italia. 

Anne Brochet nel film Cyrano de Bergerac (1990)

Lo stile Luigi XIII e la nascita del mobile moderno

Lo stile Luigi XIII può essere considerato uno stile di transizione tra il Rinascimentale e il Barocco. L’influenza italiana è ancora presente, ma cede man mano alle suggestioni provenienti dalle Fiandre, allora dominate dalla Spagna.

I mobili sono massicci e monumentali, caratterizzati da una decorazione esuberante. I materiali più disparati, come la madreperla, l’avorio, le pietre dure, sono utilizzati per gli intarsi, e le decorazioni a intaglio variano dai motivi rinascimentali zoomorfi e antropomorfi a quelli tipicamente barocchi, come le foglie a volute larghe. Lo sviluppo dell’arte dell’ebanisteria, importata dalle fiandre, fa si che i mobili impiallacciati in ebano siano in gran voga.

L’ornamento tipico del mobile di questo periodo è senz’altro la colonna tornita a spirale, a rocchetto, a bulbo o a roccia, utilizzata anche per le gambe delle poltrone e dei tavoli. Le linee sono rette e le decorazioni geometriche, con pannelli spesso decorati con punte di diamante e losanghe.

stile Luigi XIII

I tessuti sono pesanti e riccamente ricamati a piccolo punto con motivi floreali. Frange di velluto e di seta rifiniscono i bordi, e i colori predominanti sono il rosso, il verde, il giallo brunito.

L’attenzione, oltre che all’estetica, è rivolta alla funzionalità e al confort: nascono nuovi mobili, come la poltrona imbottita e rivestita in cuoio o tessuto, nella quale l’imbottitura fissa rimpiazza i cuscini; il “lit de repos” che evolverà nella “dormeuse” o daybed; l’armadio, che lentamente rimpiazza il baule per riporre gli indumenti; il canapè o divano, che sostituisce la panca; la scrivania, nata dal cabinet privato della parte superiore.

I mobili per eccellenza dello stile Luigi XIII sono proprio i cabinet, in pratica una cassaforte ove riporre i preziosi o i documenti segreti, composti da una parte superiore, attrezzata di numerosi cassettini nascosti da sportelli con serrature, e una parte inferiore formata da sostegni torniti e uniti da una traversa ad “H”

Cabinet in legno d’olivo, rovere e abete, decorato con intarsi in ebano e palissandro

Il tavolo in stile Luigi XIII è rettangolare e si distingue per le sue gambe tornite e a forma di “H”, ed è spesso dotato di cassetto. Molto utilizzati anche piccoli tavoli con alette inclinabili e i tavoli di prolunga, molto pratici, che furono molto in voga anche durante il regno di Luigi XIV.

Il letto a baldacchino si riveste completamente di tessuti cosicché la parte in legno diventa invisibile, mentre si afferma il “lit d’ange”, in cui il baldacchino, sorretto solo dalla testata, si riduce fino a coprire solo una parte del letto.

La casa nel periodo Luigi XIII

Nelle abitazioni del periodo in cui regnò Luigi XIII gli interni sono suddivisi in piccole stanze disposte in fila. Nelle case dei più abbienti sono presenti una o due sale di ricevimento, un’anticamera, diverse camere da letto, uno studio e una stanza per il guardaroba.

stile Luigi XIII
Castello di Cormatin

La sala da pranzo è un’altra novità di questo periodo, visto che finalmente il tavolo diventa un arredo fisso. Tuttavia questa stanza era riservata ai banchetti, mentre normalmente i pranzi venivano consumati in camera da letto o nell’anticamera. Questa infatti era una stanza molto importante, nella quale a volte si ricevevano gli ospiti, o dove le donne passavano la giornata ricamando. 

Castello di Cormatin

Per quanto riguarda la decorazione, l’influenza del tardo rinascimento italiano è ancora molto presente. Il soffitto sfoggia travi e travetti a vista spesso riccamente decorati, mentre le pareti sono rivestite con arazzi, o con pannellature in stile francese, alte circa 2 metri, o all’italiana, alte fino al soffitto, suddivise in piccoli pannelli dipinti e decorati con paesaggi, fiori o animali. Cominciano a comparire gli specchi a parete, ma sono ancora di piccole dimensioni. 

stile Luigi XIII
Castello di Cormatin, la decorazione della boiserie

I caminetti, spesso presenti in ogni stanza, sono costruiti in stile francese, cioè applicati su tutta l’altezza del muro. La parte superiore del focolare è decorata con un cartiglio o un dipinto. È solo alla fine del regno di Luigi XIII che i camini perdono la loro importanza.

stile Luigi XIII
La cucina del castello di Cormatin

La cucina era la stanza principale nelle case dei più poveri, mentre nelle dimore di un certo livello restava invisibile, spesso relegata nel seminterrato, ed era frequentata solo dalla servitù. Naturalmente la stanza da bagno non esisteva: per i bisogni si usavano i vasi da notte, mentre per lavarsi si usavano dei catini e, quando arrivava il “giorno del bagno”,una vasca di legno o di zinco veniva portata in camera da letto e riempita con acqua calda.

Nel prossimo post vedremo lo stile Luigi XIV e cercheremo di capire le differenze.


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24 Aprile 2020 / / ArtigianaMente

Spero che tu stia bene in questo momento così difficile per l’Italia e il mondo. Spesso so a malapena che giorno è, e da due mesi vedo sempre le stesse {poche} persone, ma a parte alcuni alti e bassi, rimango legata a casa e abbastanza sana di mente. Ho ripreso a leggere con più assiduità, a farmi la tinta fai da te. Dovrei affrontare più progetti domestici ma, per qualche ragione, non mi sembra di avere abbastanza tempo per questo… Preferisco viaggiare online alla ricerca di cose belle, ceramiche, idee per la casa, fiori e piante. A proposito di ceramiche, da poco nella mia piccola collezione è entrato un nuovo pezzo.

Si tratta della tortiera di Ceramiche Parrini. Un tuffo nell’estate che verrà. Ho scelto il decoro con i limoni, perché mi fa pensare alla bella stagione e il giallo è un colore che mi mette di buon umore.

Parrini è un laboratorio fiorentino, che dal 1979 propone vari oggetti in ceramica: stemmi familiari, piatti, centro tavola, i numeri civici, le ampolline, le brocche, tutti con decori di tradizione rinascimentale. Da 41 anni quindi produce ceramica con il metodo di stampo a mano, il disegno a mano libera, con decorazioni della natura di richiamo rinascimentale e con i colori brillanti del Mediterraneo.

Lo sai, amo molto il design e l’artigianato e amo l’Italia, per cui – in questo mio piccolo blog e per quanto possa valere la mia opinione – credo sia importante sostenere le nostre piccole e medie imprese. Dove il lavoro viene fatto con passione, tramandato di padre in figlio. Il nostro patrimonio manifatturiero è qualcosa di unico, nessun altro paese al mondo può vantare una simile ricchezza. Scegliere il Made in Italy rientra nel mio motto “compra meno, compra meglio” e fortunatamente per noi, ormai anche i piccoli artigiani spediscono in tutto il mondo.

Se anche tu ami la ceramica fatta a mano e il calore che porta a casa, fai clic qui per vedere e acquistare la collezione completa di Ceramiche Parrini.

Cerca pezzi unici di ceramica da aggiungere agli scaffali e alla tua routine mattutina!
Dalle piccole tazzine per il caffé ai vasi dipinti a mano, la lista dei miei desideri è lunga e la tua? Mi piacerebbe conoscere anche i tuoi luoghi preferiti per acquistare bei pezzi.

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