27 Settembre 2022 / / La Gatta Sul Tetto

La pietra naturale è uno dei materiali più antichi utilizzati per costruire edifici. Questo è il primo articolo dedicato ad una serie sulla pietra naturale nell’edilizia.

pietra naturale
La pietra si può definire come un frammento proveniente da una roccia caratterizzate da durezza, compattezza e assenza di elementi metallici. Il nome deriva dal latino petra.  

Dalle pietre derivano i sassi, i ciottoli, ovvero sassi levigati dall’acqua, e la ghiaia, composta da frammenti più piccoli. Sono pietre le pietre preziose e semi-preziose, ma nel nostro ambito quelle che ci interessano sono quelle da costruzione. Ne esistono di svariati tipi, ognuna con le sue caratteristiche fisiche ed estetiche, ma prima di affrontare la parte tecnica, vediamo un po’ di storia.

La pietra naturale nella storia

Oltre al legno, la pietra è il materiale più antico utilizzato per la costruzione di abitazioni, luoghi di culto o sepolture. L’uomo scopre le qualità della pietra nel Paleolitico, ben 3 milioni di anni fa, e la utilizza per creare utensili vari, suppellettili, statuine. A partire dal neolitico, era che segna l’inizio della vita sedentaria, l’uomo avverte la necessità di costruire ripari stabili. Compaiono costruzioni megalitiche come i dolmen o costruzioni in pietra a secco di forma tronco conica come i nuraghi in terra sarda. Delle abitazioni rimane ben poco, anche perché spesso si trattava di capanne costituite da una base in pietra con una copertura realizzata con materiali fragili, come fibre naturali, terra, pelli di animali, legno.

Rappresentazione di una capanna di Terra Amata secondo la ricostruzione di Henry De Lumley

Tuttavia, lo straordinario esempio del villaggio di Skara Brae, nelle Isole Orcadi, in Scozia, deve farci riflettere sulla reale diffusione e livello tecnico delle abitazioni in pietra in epoca preistorica.Il suo buono stato di conservazione è sicuramente dovuto alle caratteristiche ambientali favorevoli, ma possiamo immaginare che esistessero strutture simili anche in altri luoghi del mondo. Il villaggio, scoperto per caso negli anni venti del secolo scorso, risale al neolitico, e fu costruito intorno al 3100 a.C. Le case erano scavate nel terreno e avevano muri in pietra a secco, diverse stanze, arredamento in pietra che comprendeva armadi, giacigli, un focolare al centro e perfino un rudimentale bagno collegato ad un sistema di drenaggio.

credits: https://www.flickr.com/photos/raptortheangel/

La pietra rimase il materiale di costruzione prediletto da tutte le civiltà antiche, dagli Egizi fino ai Romani. Per l’edilizia monumentale veniva impiegato il marmo, già allora molto ricercato. La Grecia, del resto, era ricca di cave di pregiati marmi bianchi, come il Pentelico, usato per costruire il Partenone. Greci e Romani introdussero la tecnica del mosaico, realizzato con ciottoli o con tessere di marmo, per rivestire pavimenti e pareti. 

Il Partenone nell’Acropoli di Atene, 447 a.C.
pietra naturale
Pavimento della basilica di Santa Maria in Cosmedin, VI sec., Roma. Credits

La pietra è utilizzata nel Medioevo per costruire castelli, chiese, monasteri e palazzi nobiliari, mentre i meno abbienti dovevano accontentarsi di legno e terra. Fu un periodo nel quale si utilizzavano le materie prime più accessibili, motivo per cui le pietre da costruzione provenivano dalle cave in prossimità. Questo ha favorito la nascita di villaggi e città “monocolore”, secondo la colorazione della pietra locale. 

Acropoli di Arpino, Arpino (Fr), Italia

A partire dal Rinascimento la pietra perde importanza come materiale strutturale, e viene mano a mano sostituita dal laterizio. Il suo ruolo diviene puramente decorativo, per rivestire facciate, strade, pareti e pavimenti.

pietra naturale
Rivestimento con marmo lavorato a bugnato in forma di diamante, Palazzo dei Diamanti, progettista Biagio Rossetti, 1493, Ferrara.

Oggi si parla tanto di pietra ricostruita o di biopietra per le costruzioni sostenibili. La pietra naturale non può essere considerata un materiale ecologico, visto che le cave deturpano il paesaggio. Tuttavia, la pietra ricostituita ricavata dagli scarti di lavorazione, o l’utilizzo di pietre dal forte potere isolante, come la pietra pomice, possono contribuire alla salvaguardia dell’ambiente. 

Classificazione commerciale delle pietre naturali

In Italia la classificazione commerciale delle pietre è regolata dalle norme UNI-8458. In base alla classificazione commerciale le pietre vengono denominate “prodotti lapidei”, e si dividono in 4 gruppi, definì in base alla durezza, lucidabilità, origine e composizione:

Marmi: rientrano in questo gruppo tutte le rocce cristalline, compatte e lucidabili, prevalentemente costituite da minerali di durezza 3 o 4 sulla scala di Mohs come calcite, dolomie e serpentino. Rientrano in questa categoria i marmi veri e propri, tutti i calcari e le rocce sedimentarie lucidabili ad eccezione del travertino, le brecce, le puddinghe, l’onice e l’alabastro.

Graniti: tutte le rocce fanero-cristalline, compatte e lucidabili, formate soprattutto da minerali di durezza 6 a 7 sulla scala di Mohs (ad esempio quarzo e feldspato).
Comprende tutte le varietà di granito, gabbro e sienite; i basalti, i porfidi; la diorite e alcune rocce metamorfiche di origine vulcanica come lo gneis.

Travertino: roccia calcarea sedimentaria ricca di cavità, compatta, lucidabile o non lucidabile in base alla varietà.

Pietre: tutte le rocce non lucidabili indipendentemente dalla loro origine, durezza e composizione mineralogica. Vi rientrano materiali molto diversi, come l’arenaria, i tufi, l’ardesia, la quarzite. In questa classificazione le rocce sono suddivise in:

  • rocce tenere e/o poco compatte: tufi e rocce sedimentarie clastiche
  • rocce dure e/o compatte: rocce magmatiche effusive e pietre a spacco come ardesia, gneiss, quarziti.

Caratteristiche delle pietre naturali

Conoscere le caratteristiche delle pietre naturali è importante per scegliere il prodotto lapideo adatto al progetto. Per questo, vanno consultate le schede tecniche che accompagnano il prodotto prescelto. 

Oltre all’aspetto e al colore, sono molto importanti fattori come l’igroscopicità (attitudine ad assorbire l’umidità), la gelività (resistenza al gelo) e la resistenza al fuoco

Inoltre, vanno considerati fattori come la durezza, la divisibilità, ovvero la tendenza a spaccarsi in alcuni punti, la durevolezza e l’aderenza alle malte.

Infine, un fattore molto importante è la lavorabilità, ovvero la possibilità di creare manufatti e finiture utilizzando diverse tecniche e attrezzature. Gli interventi previsti sono la spaccabilità, la segabilità, la scolpibilità e la lucidabilità.

Nella seconda parte analizzeremo la genesi delle pietre, per imparare a distinguerle e a individuare le loro caratteristiche principali.

27 Settembre 2022 / / Dettagli Home Decor

Perchè scegliere i pavimenti in pvc ad incastro per interni

Sotto forma di doghe o piastrelle, i pavimenti in pvc ad incastro sono particolarmente adatti alle ristrutturazioni grazie agli spessori ridotti e alla facilità di posa. I prodotti di ultima generazione sono caratterizzati da alta qualità e da un’estetica rinnovata. Inoltre, sono resilienti, antiscivolo, impermeabili e fonoassorbenti.

Ma scopriamo insieme tutte le caratteristiche, perché sceglierli, come trovare il modello giusto e come posare fai da te una pavimentazione in pvc ad incastro.

Pavimentazioni in pvc di nuova generazione

Fra le diverse tipologie di pavimenti disponibili sul mercato, oggi le pavimentazioni in pvc stanno riscuotendo un grande interesse. Il successo è legato soprattutto all’uso in caso di ristrutturazione di un pavimento preesistente che non si vuole o si può demolire per comodità o per limitare i costi.

I pavimenti in pvc di nuova generazione sono costituiti da più strati e ottenuti per pressatura. Alla base si trova uno strato di pvc compatto, sopra, fibra di vetro a garantire stabilità dimensionale, un film decorativo stampato su supporto in pvc e uno strato d’usura superiore. Il risultato è un prodotto più strutturato, resistente e curato nell’estetica. Le tipologie più vendute sono i pavimenti autoadesivi e quella dei cosiddetti pavimenti ad incastro o a click.

Pavimenti pvc di nuova generazione

In entrambi i casi l’innovazione tecnologica oggi permette di produrre pavimentazioni in grado di imitare le più diverse superfici. Dai pavimenti in pvc effetto legno a quelli che riproducono i marmi e le ceramiche, senza dimenticare quelle più moderne e al passo con le tendenze come metalli, resine e cementi. Anche per quanto riguarda i formati i pavimenti in PVC si sono evoluti notevolmente e garantiscono ora una vasta gamma di scelta, dalle doghe alle piastrelle.

Per sottolineare la differenza con i prodotti più economici prevalentemente venduti a rotoli, i pavimenti in pvc di nuova generazione sono chiamati LTV, ovvero Luxury Vynil Tile.

scegliere piastrelle e doghe in pvc per interni

Perché scegliere i pavimenti in pvc ad incastro per interni

Quando si è in procinto di ristrutturare casa la scelta di rinnovare le superfici optando per un pavimento in pvc ad incastro offre diversi vantaggi da non sottovalutare. Primo fra tutti la posa facile, pratica e veloce unendo le doghe o le piastrelle con un semplice incastro. Di conseguenza il pavimento è subito calpestabile. Inoltre, con la posa a click, si ha la possibilità di sostituire velocemente ogni doga o piastrella senza dover intervenire sul resto della pavimentazione. La posa ad incastro può essere effettuata su un nuovo massetto perfettamente liscio oppure sopra un pavimento esistente, grazie allo spessore di soli 3-5 mm. Chi ha una buona manualità può anche eseguire il lavoro da solo, risparmiando sui costi.

A questi vantaggi, se ne sommano altri, quali:

  • la resistenza ad abrasioni, urti accidentali, macchie e sostanze chimiche;
  • il pavimento in pvc è fonoassorbente, antiscivolo e impermeabile
  • sono facili da pulireperché antistatici, idrorepellenti e resistenti all’umidità, permettendo quindi di evitare che si formino muffa e batteri;
  • una volta posato non ci sono fughe e dunque non dobbiamo preoccuparci di eventuali accumuli di sporco e polvere;
  • il pvc è atossico, ecologico e permette di avevi consente di avere pavimentazioni a basse emissioni;
  • è compatibile con il riscaldamento a pavimento;
  • la vasta scelta di pattern e decoricapaci di replicare egregiamente altri materiali come pietra, legno, cemento e marmo permette di trovare il colore e la fantasia più adatta alle proprie esigenze;
  • possono essere installati in qualsiasi ambiente della casa grazie alla loro resistenza e durevolezza
  • il buon rapporto qualità/prezzo del pvc

Come scegliere un pavimento in pvc ad incastro

Come scegliere un pavimento in PVC ad incastro

Per chi è alla ricerca di una pavimentazione in pvc, basta fare una ricerca online per trovare le offerte migliori. Un esempio è il sito BRICOFLOR, che propone oltre 600 modelli di pavimenti in pvc delle migliori marche, come Gerflor o Tarkett, a partire da 19,95 € al m². In fase di acquisto, però, è necessario considerare alcuni aspetti tecnici che andranno a incidere sulla resa della superficie nel tempo.

Trattandosi di un pavimento flessibile, occorre prestare attenzione alla resistenza in base all’uso, secondo la norma EN 685. Per le abitazioni la classe 21 è indicata per il traffico leggero delle camere da letto; 22 carico medio per zona giorno e 23 carico intenso per corridoi e cucine.

Le classi 31, 32, 33 e 34 si riferiscono invece al PVC che può essere installato in spazi commerciali, mentre le classi 41, 42 e 43 certificano che le tavole in PVC sono indicate per l’uso in ambito industriale.

Al momento dell’acquisto è bene verificare anche lo strato di usura, cioè la capacità di resistere a graffi e abrasioni. Questo valore va da 0,20 mm a 0,70 mm per i PVC più resistenti. Come detto lo spessore medio del PVC ad incastro varia da 3 a 5 mm.

Come posare fai da te una pavimentazione in pvc ad incastro

Come posare fai da te una pavimentazione in PVC ad incastro

Come detto, i pavimenti in PVC ad incastro offrono una posa flottante, quindi senza l’utilizzo di adesivi, colle o malta. Sarà sufficiente appoggiare le doghe a terra e agganciarle tra loro tramite le apposite scanalature e linguette. Il PVC può essere applicato su massetto e pavimento preesistente. Prima della posa occorre verificare che il fondo sia ben pulito. Inoltre, è importante controllare che non ci siano avvallamenti o fessure che possono compromettere il risultato finale. Per rendere più regolare la superficie basta applicare della malta autolivellante che renderà il sottofondo più uniforme.

Per la posa del pavimento in pvc ad incastro gli esperti consigliano di partire da uno degli angoli della stanza. Adagiate la prima doga o piastrella e fissate le successive fino ad arrivare all’altro lato della stanza. L’ultima lamina può essere adattata secondo la lunghezza che vi serve incidendola con un taglierino e spezzandola. Completata la prima fila, proseguite con le altre fino a coprire tutta la stanza. Per essere certi che l’aggancio sia avvenuto correttamente, potete battere le tavole con un manico di martello o un martelletto di gomma.

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26 Settembre 2022 / / Blogger Ospiti

Non c’è niente di più bello ed elegante che il marmo. L’effetto che riesce a donare è unico e renderà la vostra casa unica. Un’alternativa molto valida che si è diffusa negli ultimi anni è quella del gres porcellanato. Ecco come usarlo e come abbinarlo all’arredamento.

Il marmo è utilizzato da tempo immemore per le abitazioni private. A differenza della pietra naturale, particolarmente porosa, la scelta di un pavimento in gres effetto marmo garantirà una resistenza invidiabile nel corso degli anni.

Il pavimento in gres può essere ovviamente modellato nella forma e nel colore. Le possibilità di personalizzazione sono infinite e permettono anche di adeguarsi a un arredamento preesistente. Che tipo di gres effetto marmo scegliere per la propria casa? Vediamolo insieme.

Colore del gres e venature: quali sono le migliori?

Il gres porcellanato può anche riprodurre le venature caratteristiche del marmo. Il colore specifico rende la pietra adatta a uno o più stili di arredamento. Ad esempio il pavimento in simil marmo bianco è ampiamente riflettente: per questo è consigliato in abbinamento a grandi vetrate e ambienti molto luminosi (il soggiorno è ideale, ad esempio). Al marmo bianco si può rifare anche un certo stile contemporaneo, se si adoperano anche acciaio e ferro.

Chi ama l’arredamento classico, magari con elementi in legno o shabby chic, potrebbe optare per marmo con venature scure (marrone, ad esempio). Si avrà un bel contrasto fra mobili tradizionali e pavimento più fresco. Navigando in tonalità più scure (nero o verde scure) si avrà un effetto barocco o neo-classico, ideale per chi ama il mobilio in stile Impero.

Se non si ha paura di osare, infine, si può scegliere anche del gres con venature molto accese e stravaganti (rosso, giallo), da abbinare con mobili di contemporary design.

Abbinamento con le pareti: accoppiamenti consigliati

Il pavimento dovrebbe essere in tinta anche con le pareti. Paradossalmente ridipingere le pareti è un’operazione più semplice ed economica rispetto al cambio del mobilio, ma è bene comunque progettare ogni dettaglio cromatico della casa, in modo da non dover programmare lavori aggiuntivi.

Andiamo per ordine. In caso di marmo bianco le pareti dovrebbero essere beige o grigio chiarissimo. I due colori neutri renderanno il soggiorno ancora più raffinato e luminoso. Se si
cercano contrasti di colore si potrà ampiamente rimediare col mobilio. Per il marmo scuro le alternative sono differenti: fermo restando i colori neutri si può optare anche per la creatività. In tal caso il colore rosso per le pareti costituisce la scelta adatta. Perfetto è anche l’effetto “mattone rosso”.

Il marmo beige, invece, andrebbe per contrasto con un colore acceso e luminoso: il giallo potrebbe essere l’alternativa ideale. Per marmi in colori stravaganti, invece, non esiste una vera e propria regola: è l’occasione perfetta per sfoggiare il proprio peculiare gusto. L’importante, infatti, è che la casa piaccia a chi la vive. In quest’ottica non abbiate paura di sperimentare!

24 Settembre 2022 / / La Gatta Sul Tetto

Grande, luminosa, questa casa a Madrid esprime l’essenza dello stile classico reso attuale grazie all’intervento dello studio Studio Galan Sobrini Architect.

casa a Madrid

Casa Almagro è la tipica casa d’epoca costruita in stile haussmanniano, il “bourgeois parisien”, per intenderci. Soffitti alti, modanature e stucchi, una pletora di stanze, stanzette e stanzini, camini e quant’altro. Si tratta di case dotate di un certo fascino e di prestigio, ma spesso poco adatte alle esigenze della vita contemporanea. Per questo lo studio Studio Galan Sobrini Architect è stato incaricato di attualizzare l’appartamento, sia dal punto di vista funzionale che estetico. Vediamo il risultato del loro intervento.

L’intervento funzionale

La casa si estende su 375 m2, ed è situata nell’emblematico quartiere di Almagro a Madrid. Nonostante l’ampia superficie, la casa risulta buia e poco funzionale, per via del frazionamento dello spazio. Gli architetti hanno dapprima formulato una nuova distribuzione degli spazi, al fine di rendere l’appartamento più funzionale. Per aumentare l’apporto di luce naturale, soprattutto nel dedalo di disimpegni, i progettisti hanno fatto ricorso a vetrate e porte a vetri.

L’appartamento si divide un due parti distinte: una zona di rappresentanza e una zona più intima, dove sono collocati la cucina, i servizi e le stanze. La zona dedicata ai figli è divisa in spazi diversi, dall’area giochi, che si affaccia sulla cucina attraverso un’apertura vetrata, si accede alle camerette.

La zona di rappresentata è contrassegnata da porte a vetri in stile classico e comprende un soggiorno diviso in due parti da una parete centrale con camino. Da una lato il salottino più intimo, dall’altro quello per gli ospiti, dallo stile mid century. Gli architetti hanno demolito il tramezzo così da ampliare al massimo la zona giorno. Abbiamo poi una sala da pranzo con un mini lavello e attrezzature per la preparazione dei cocktail. 

Una casa a Madrid classica e contemporanea

Lo studio Galan Sobrini Architect ha lavorato per imprimere uno stile personale, moderno e ricercato a questo appartamento dall’aspetto classico. La cura dei dettagli, la scelta dei materiali, l’uso sapiente del colore hanno trasformato la casa in un esempio riuscito di classico contemporaneo. La sfida era di mantenere l’essenza della casa pur attualizzando lo stile, per questo il canovaccio di base conserva le modanature, le maniglie e pomelli, gli stucchi ai soffitti. Le porte sono state replicate in stile classico, tranne le diverse vetrate dal design moderno che suddividono gli spazi nella zona servizi. 

Il colore dominante è il bianco, contrastato dal nero e riscaldato dal rovere del parquet. La carta da parati è utilizzata con parsimonia, per ricordare il passato senza sovraccaricare gli ambienti. Motivi rigati nella zona servizi, fiori nelle camere da letto.

L’arredo è il risultato di un sapiente mix tra mobili moderni e classici, stemperato da alcuni pezzi rustici e di provenienza esotica. Poche e ben studiate le opere d’arte, tra fotografie d’autore in bianco e nero e dipinti astratti.

Il risultato è una casa non solo pratica e funzionale negli spazi, ma dotata di un linguaggio coerente, curata nelle finiture e nei dettagli, che la rendono uno dei progetti più riusciti dello studio.

Progetto: Studio Galan Sobrini Architect

Guarda altre bellissime case nella rubrica Home Tour.

23 Settembre 2022 / / Dettagli Home Decor

Le più belle carte da parati Spaghetti Wall dal mood autunnale

Per dare un nuovo look alle pareti di casa ecco una selezione delle più belle carte da parati dal mood autunnale firmate Spaghetti Wall

Le nuance della terra – il marrone nelle sue numerose sfumature, il colore del muschio, delle foglie cadenti e il salvia – si uniscono ai grigi e ai bordeaux per creare la tradizionale palette autunnale, con il suo fascino e legame con la natura in trasformazione.

Colori caldi e avvolgenti che penetrano negli spazi interni della casa, ora in primo piano, e ne caratterizzano dettagli, complementi o superfici. Le pareti, soprattutto, possono facilmente vestirsi con il mood della nuova stagione e replicarne gli stilemi più caratteristici con le più belle carte da parati.

Carte da parati Spaghetti Wall dal mood d’autunno

Spaghetti Wall propone nove collezioni di carte da parati caratterizzate da grafiche basate su motivi geometrici o liberi, impronte tessili o materiche, anche con immersioni prospettiche, improntate all’autunno.



carte da parati dal mood autunnale

A firmarle sono Claudio Meninno, Studio Malisan, Ana Basoc, Daniele Lo Scalzo Moscheri e il team creativo interno all’azienda stessa.



I pattern sono dimensionati, di volta in volta, in base alla parete su cui andranno applicati e stampati ad  altissima resa su uno degli undici supporti offerti dal brand. In fase di acquisto si potrà scegliere la fibra di vetro – in diverse colorazioni – ideale per l’applicazione anche a contatto con l’acqua. Sono disponibili supporti fonoassorbenti o in fibre ecologiche, lucidi oro o ancora con effetto legno o tattile.


Le carte da parati SpaghettiWall, personalizzate, sono fornite su rotoli con larghezza a partire da 60cm e senza limiti di altezza. Sono impiegabili in qualsiasi progetto: interior design, nel mondo residenziale e contract.

Ora non vi resta che sceliere una delle più belle carte da parati dal mood autunnale. In questo modo potrete donare un nuovo aspetto a qualsiasi stanza della casa, rendendola più accogliente in vista della nuova stagione.

Per conoscere tutte le grafiche disponibili vai su www.spaghettiwall.it

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22 Settembre 2022 / / Dettagli Home Decor

il progetto Hub of Huts di studio noa*

Per l’ultima realizzazione alto atesina noa* torna a Valdaora, all’Hubertus, uno fra i primi luoghi ad aver rivelato la forte carica espressiva dello studio. Dopo l’iconica piscina a sbalzo, una nuova piattaforma sospesa sfida la forza di gravità, capovolgendo il concetto di benessere. Parliamo del progetto Hub of Huts, la nuova SPA dell’Hotel Hubertus.

Quando nel 2016 noa* ha realizzato la piscina a sbalzo per Hubertus, l’aveva immaginata come un masso erratico incagliato fra terra e cielo. Nel 2019 allo studio viene affidato un nuovo incarico,  la  progettazione  di  un  ampliamento  dedicato  al  benessere.  Un  compito  non facile, il rapportarsi ad un edificio che  aveva  già  trovato  nella  piscina  il proprio simbolo, eppure è stata proprio quest’ultima a fornire l’ispirazione per il nuovo progetto.

il villaggio capovolto che sfida la forza di gravità

In una fase di ricerca iniziale, il team di architetti ha studiato la nuova situazione di partenza, captando l’atmosfera dell’edificio nel suo contesto. Dall’osservazione del paesaggio circostante riflesso nelle acque della piscina ha preso vita l’idea compositiva: materializzare ciò che si vede specchiato sulla superficie dell’acqua, come se l’immagine fosse una rappresentazione fugace pronta ad essere convertita in realtà. È un concept che gioca con la linea dell’orizzonte, con il concetto di dritto e capovolto, con i punti di vista.

Hub of Huts di studio noa* per l'Hotel Hubertus

Lukas Rungger, architetto a capo del progetto e noa* founder, spiega:

L’essenza di questo progetto è il ribaltamento degli orizzonti, con il conseguente effetto di stupore per l’osservatore. Se però ci si pensa, il cambio di prospettive è un esercizio molto comune nelle aree benessere, dove, a seconda che sia stia sdraiati in sauna, seduti nell’area relax, o immersi a testa in giù in piscina, le viste cambiano continuamente”.

Hub of Huts di studio noa*

La nuova costruzione si colloca sul lato sud-est di facciata, in una posizione speculare rispetto alla piscina. Come questa, anch’essa  si stacca  dal  corpo  principale  della struttura: si tratta infatti di una piattaforma  a  sbalzo,  sospesa  di  15m  rispetto  al livello del terreno e sorretta da due pilastri rivestiti in tronchi di larice, analoghi a quelli che ritmano il prospetto retrostante.

il nuovo centro benessere dell'Hotel Hubertus

È raggiungibile attraverso una passerella sospesa, che funge anche da collegamento con la retrostante area relax di nuova costruzione, un parallelepipedo vetrato che accoglie fino a 27 persone. Sulla piattaforma, singole microstrutture dal tetto a capanna ospitano il programma funzionale su due livelli. Elemento di sorpresa è il livello inferiore della piattaforma, dove l’orizzonte subisce una rotazione di 180° e le capanne sembrano ancorate a testa in giù.

piscina sospesa dell'Hotel Hubertus

I due livelli si caratterizzano per un diverso trattamento delle schermature, con spazi esposti sopra e protetti sotto. Al piano superiore si trovano due vasche idromassaggio, due docce panoramiche e uno spogliatoio.

la sauna sospesa progettata dallo studio noa*

Il piano inferiore è un’area textile free: la parte centrale, al chiuso, ospita il foyer. Da qui si accede alla  soft  sauna,  alla  sauna finlandese, a una cabina doccia, alla doccia di nebbia gelata e a una terza  piscina all’aperto, da dove lo sguardo può spaziare su tutto il paesaggio circostante.

Il livello inferiore della piattaforma provoca nell’osservatore una sensazione di straniamento. Mentre si scende, la temperatura sale e l’ambiente diventa più protetto. Sembra una discesa nel centro della terra, con il conseguente ribaltamento dei poli” riassume l’architetto Gottfried Gruber, che ha supervisionato il progetto.

il progetto Hub of Huts di studio noa*

La decisione di lavorare con i tetti a doppia falda rovesciati è una scelta motivata da ragioni formali e funzionali: da una parte, il desiderio di riproporre l’architettura di un villaggio montano, dall’altra, l’esigenza  pratica  di  allocare  nel  tetto  capovolto l’impianto di depurazione dell’acqua nel caso della piscina, e le gradinate dove sedersi nel caso della sauna. Inoltre, lo sfalsamento delle capanne e l’orientamento alternato dei colmi permettono una vista a 360° sul paesaggio, vero protagonista del progetto.

La scelta dei colori e dei materiali è in concordanza con il paesaggio montano. Pannelli in alluminio dalle tonalità  brune  naturali  rivestono  le  singole  cabine  così  come  lo  spessore del solaio. Quest’ultimo è formato da una struttura di travi portanti in acciaio. Anche le  lamelle  che schermano le vetrate sono dello stesso  materiale  e  tinta.  I pavimenti  sono  in  ceramica beige chiaro, mentre nella sala relax il pavimento è in legno di rovere oliato bianco.

In questo nuovo incarico noa* ha saputo far rivivere lo slancio immaginativo da cui è nato il progetto per Hubertus, disegnando una piattaforma che con  i suoi  20  metri  di  sbalzo segna un nuovo avamposto fluttuante fra cielo e terra. Un progetto dove la forza di gravità sembra svanire per far largo a scenari inaspettati.

 

 

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22 Settembre 2022 / / Questioni di Arredamento

L’articolo Sanitari bagno: tipologie e modelli di tendenza è stato scritto da Elemaca e si trova su Questioni di Arredamento.

I sanitari bagno rappresentano gli elementi più importanti per un’abitazione, assieme alla cucina e alla camera da letto. Devono essere estremamente funzionali e al tempo stesso belli da vedere, con un’estetica che si unisce allo stile degli altri arredi.

Come scegliere i sanitari giusti per il proprio bagno

Prima di elencare le diverse tipologie di sanitari bagno da poter scegliere per la propria abitazione, è bene chiarire alcuni concetti fondamentali: l’estetica dei sanitari deve essere pensata appositamente per non impedire il corretto funzionamento dell’elemento d’arredo.

Estetica e funzionalità si uniscono e formano un unico concetto alla base di questi elementi d’arredo per il bagno, che negli ultimi anni sono realizzati con tecnologie innovative in grado di garantire una maggior pulizia, comfort e l’utilizzo di una minor quantità d’acqua.

Sanitari bagno

In commercio esistono vari modelli di sanitari bagno e tra questi possiamo evidenziare tre principali tipologie:

  • I sanitari sospesi;
  • I sanitari a filo muro;
  • I sanitari bagno a terra.

Sanitari bagno sospesi

Molto comuni nelle abitazioni realizzate negli ultimi dieci anni, i sanitari sospesi per il bagno rappresentano degli elementi d’arredo moderni, che hanno rivoluzionato il concetto di estetica e funzionalità.

Rappresentano la miglior soluzione per i bagni piccoli e per coloro che non amano oggetti ingombranti all’interno della stanza da bagno. Sono facili da pulire, non richiedono l’isolamento in silicone e sono disponibili in commercio in diverse forme e colori.

Questi sanitari presentano un’estetica elegante, sono realizzati con materiali resistenti, semplici da pulire e igienizzare. Rappresentano a tutti gli effetti degli elementi di design unici, per questo motivo il loro costo è tendenzialmente più alto rispetto alle altre tipologie presenti in commercio.

Sanitari bagno

Sanitari a filo muro

I sanitari bagno a filo muro sono tra i modelli più utilizzati e vengono installati direttamente a contatto con la parete. A differenza della tipologia sospesa, questi sanitari poggiano a terra e sono al tempo stesso molto semplici da pulire, perché evitano quello spazio fastidioso tra la parete e i sanitari.

La scelta di questa tipologia di sanitari è per chi desidera un bagno armonioso, perché questi elementi d’arredo permettono di nascondere gli scarichi e tutto ciò che potrebbe rovinare l’estetica del bagno. 

Sanitari bagno a terra

Considerati come i classici sanitari da bagno, utilizzati da decenni nelle nostre case, questa tipologia è senza dubbio la più economica e accessibile a tutti. Nel corso degli anni lo stile dei sanitari bagno a terra è stato rivoluzionato per rendere questi elementi d’arredo anche belli, oltre che funzionali.

Nella maggior parte dei casi è possibile acquistare i sanitari da bagno in set, così da realizzare un ambiente equilibrato e caratterizzato interamente da un unico stile. Nella maggior parte dei casi, i set già predisposti dalle aziende sono composti da wc, bidet e lavabi.

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22 Settembre 2022 / / La Gatta Sul Tetto

Siamo ormai a Settembre, le ferie sono finite quasi per tutti ed è arrivato il momento di tornare al lavoro. Molti di noi continueranno a usufruire dello smartworking, come dai primi mesi del 2020, mentre altri torneranno in ufficio.

Smartworking

Lo smartworking, rispetto a lavorare in ufficio, ha i suoi pro e i suoi contro: tra le cose positive c’è il fatto di poter lavorare ovunque ci sia una connessione internet, di potersi alzare la mattina senza il pensiero di dover affrontare la sfida del traffico e dei mezzi pubblici.

Tra gli aspetti negativi ci sono la mancanza di interazione sociale e la sottile sensazione di non essere mai completamente fuori dal posto di lavoro. La facilità dello stare a casa e di poter accendere il computer in qualsiasi momento, ha reso gli orari di lavoro effimeri, senza contare che in molti si sentono meno in diritto di prendersi giorni di malattia e di ferie. 

Avere uno spazio smartworking o un ufficio ben organizzato, vi aiuterà a facilitare il lavoro e a mantenere bassi i livelli di stress psicofisico.

Uno spazio smartworking funzionale

A chi ha la fortuna di avere una stanza in più, e prevede un allungamento significativo del periodo smartworking, consiglio di adibire questo locale a uso ufficio. Avere uno spazio smartworking separato dal resto degli ambienti, è importante proprio perché aiuta a mantenere lo stesso orario di lavoro dell’ufficio.

Posizionate la scrivania in modo da poter vedere la porta della stanza: il nostro cervello arcaico ha bisogno di sentirsi al sicuro e di tenere la situazione sotto controllo per evitare di subire un “attacco a sorpresa”. 

Munitevi inoltre di una sedia da ufficio comoda, ergonomica, che sostenga la spina dorsale durante le lunghe ore passate al computer.

Anche utilizzare i giusti colori è importante sia per mantenere viva l’attenzione e trasmettere energia nelle giornate grigie, ma anche per rimanere concentrati e che aiuti a non distrarvi troppo.

Vi consiglio una palette semplice e non troppo elaborata, ad esempio con il nero e il bianco di base, per mantenere il giusto ordine e rigore, abbinati a un terzo colore energico come il giallo, il rosso o il verde.

Se invece non avete una stanza da adibire allo smartworking, cercate di creare comunque uno spazio dedicato, in cui accedere negli effettivi orari di lavoro.

Organizzare al meglio l’ufficio

Si parla da anni di quanto sia importante lo stato di fatto di un ufficio o di un posto di lavoro per mantenere alto il morale dei dipendenti, oltre a contribuirne alla produttività. I vostri dipendenti passano almeno 8 ore al giorno in questo luogo ed è giusto renderli luoghi confortevoli e rilassanti.

Da evitare il bianco assoluto: è provato infatti, che negli uffici acromatici la produttività tenda a diminuire, favorendo invece l’assenteismo.

Se il vostro ufficio è organizzato con un open space, cercate di evitare i cubicoli stile anni ’80, che creano isolamento e poca coesione tra i dipendenti; favorite invece il gioco di squadra, con postazioni operative condivise e un grande tavolo per il brainstorming e la condivisione di idee.

Create delle zone “franche” separate, adatte ai momenti di relax e alle pause pranzo. Ottimo per queste zone è il colore verde, vitale e rilassante, abbassa i livelli di competizione e trasmette il senso di unione.

Leggi gli articoli della rubrica Home therapy.

Se vuoi saperne di più di home therapy o di come puoi rinnovare la tua casa con un basso budget, visita il sito www.Sphomecoming.it e scrivimi nella sezione Contatti.

21 Settembre 2022 / / Dettagli Home Decor

 

cosa scegliere tra camino o stufa per riscaldare casa

Se state valutando di ampliare o cambiare il sistema di riscaldamento della vostra casa, ecco qualche utile informazione che vi aiuterà nella scelta tra camino o stufa.

I continui aumenti del gas metano stanno portando molte persone a valutare delle alternative meno dispendiose per riscaldare casa.

L’Associazione Italiana Energie Agroforestali suggerisce ai consumatori di utilizzare la legna da ardere per scaldarsi in casa, sia con camino o stufa. Secondo quanto affermato, utilizzando la legna per scaldare una casa da 100 mq si possono risparmiare fino a 900 euro all’anno. Il 55% in meno rispetto al metano, la cui spesa si aggira intorno ai 1.650 euro. Allo stesso modo, con il pellet si può avere un risparmio annuo di 700 euro, il 44% in meno.

Se ti stai domandando cosa scegliere tra camino o stufa, vediamo nel dettaglio le caratteristiche di entrambi per una scelta consapevole.

Camini e termocamini

La maggior parte dei camini hanno un vetro ceramico di sicurezza e diffondono il calore per convenzione, con l’aria che fuoriesce da bocchette laterali o frontali a seconda del modello. Inoltre possono avere uno o più ventilatori che diffondono l’aria a distanza, riscaldando in modo più omogeneo. Alcuni modelli possono essere collegati a un impianto di canalizzazione per riscaldare più ambienti. L’impianto prevede l’installazione di tubature a parete o nel controsoffitto, e bocchette di fuoriuscita dell’aria.

I termocanini invece vanno collegati all’impianto di riscaldamento dell’acqua e possono sostituire la caldaia. Il calore viene diffuso attraverso i radiatori oppure dall’impianto radiante.

Camini e termocamini sono alimentati a legna oppure a pellet. Questi ultimi sono programmabili e rendimenti più alti. La legna, invece, brucia più lentamente e per motivi di salvaguardia dell’ambiente molte regioni ne hanno vietato l’utilizzo.

Quando si acquista un camino occorre considerare la potenza, da scegliere in base allo spazio da riscaldare. La classe di efficienza energetica A++ è la migliore mentre 5 stelle corrispondono al valore massimo della certificazione ambientale.

Gli apparecchi a cinque stelle rappresentano ad oggi il massimo livello della tecnologia di combustione esistente sul mercato e garantiscono un abbattimento delle emissioni di PM10 fino a otto volte inferiori rispetto alle tecnologie più datate.

Camino o stufa? guida alla scelta
inserto MCZ

Gli inserti per il veccho camino

Se avete un vecchio caminetto aperto che non usate è possibile sostituirlo con un inserto. Questo non è altro che un camino monoblocco dalle dimensioni compatte che va inserito nell’apertura esistente. L’inserto è gà assemblato con tutti i componenti e pronto per essere installato senza prevedere lavori particolari. Inoltre, se il vecchio camino presenta una cornice sarà possibile mantenerla.

In commercio ci sono modelli a legna e a pellet. Entrambe le tipologie necessitano di un collegamento alla canna fumaria indipendente per la fuoriuscita esterna dei fumi nocivi causati dalla combustione. Prima dell’installazione è importante contattare un esperto per controllare la canna fumaria esistente al fine di verificare che sia utilizzabile e, se occorre, farla pulire o rinnovarla.

termocamino MCZ

Montaggio

Per quanto riguarda il montaggio, il vincolo è dato dalla canna fumaria, indispensabile per garantire la sicurezza. La canna fumaria deve avere un andamento verticale e mantenere un’angolazione entro i 30°. Il comignolo sul tetto va collocato a non meno di 50 cm dal colmo. Alcuni modelli in commercio hanno un design appositamente studiato per essere lasciati a vista, con struttura in acciaio e la tubatura nascosta dallo stesso rivestimento. Altri modelli, invece, si possono incorniciare con pannelli di cartongesso da rivestire in base al proprio gusto e stile della casa.

stufa salvaspazio MCZ

Stufe e termostufe

Camino o stufa? E con quale tipo di alimentazione? Il camino ha indubbiamente il suo fascino ma la stufa offre dei vantaggi in più.

Facile da utilizzare e programmabile, la stufa può essere alimentata a biomassa, legna e pellet. Questi ultimi sono molto performanti e funzionano in automatico. Infatti, per metterla in funzione e riscaldare, basta caricare il pellet nel serbatoio e impostare alcune funzioni come ad esempio la velocità. Inoltre, come anticipato, si può programmare sia per un giorno che per una settimana. Alcuni modelli offrono l’ulteriore vantaggio di poterle controllare a distanza tramite un app installata su tablet o smartphone.

Proprio come per il camino, in fase di scelta occore valutare alcuni aspetti tecnici. Tra questi la potenza, ma anche le dimensioni, perchè la stufa va collocata a 10/20 cm dalla parete. Se il modello scelto ha lo scarico dei fumi superiore anziché sul retro, la distanza dalla parete può essere ridotta a soli 5 cm.

In caso di stufa a pellet, più è piccola minore sarà la capacità del serbatoio. Alcuni modelli sopperiscono al problema con una forma allungata e profondità di circa 30 cm.

Stufe a legna

A parità di quantità, la stufa a legna ha rendimenti inferiori rispetto al pellet. Per questo il calore generato è inferiore e la combustione risulta meno pulita. Accensione e spegnimento non si possono programmare, nemmeno impostare la temperatura di funzionamento. Il caricamento della legna avviene manualmente e, allo stesso tempo, va regolato l’apporto di aria.

Si tratta di una scelta conveniente per chi abita vicino a zone boschive dove è possibile reperire legna gratuita oppure a basso costo. Va detto, però, che la legna appena tagliata contiene molta acqua, quindi va lasciata seccare. Inoltre, la legna occupa molto più spazio rispetto al pallet, quindi occorre ricavare un posto coperto e asciutto dove poterla stoccare.

Consigli per scegliere tra camino o stufa
Club di MCZ

Termostufe

Grazie all’ausilio di un kit idraulico, le termostufe si collegano all’impianto di riscaldamento. Così facendo è possibile scaldare l’acqua che raggiunge i termosifoni oppure i pannelli radianti. Il termotecnico saprà indicare la potenza adatta per riscaldare tutta la casa. In alternativa può essere utilizzata in abbinamento alla caldaia.

Come scegliere la stufa a pellet più adatta alle proprie necessità?

Camino o stufa? Se a questo punti la vostra scelta è indirizzata verso una pratica stufa a pellet, ecco la novità di MCZ Group che vi aiuterà nel trovare il modello giusto.

L’azienda sa quanto può essere complicato scegliere la stufa più adatta e che sappia veramente rispondere alle proprie esigenze. Proprio per questo ha deciso di creare uno strumento davvero innovativo e semplice da usare: il configuratore online

In quattro semplici click, anche l’utente meno esperto può trovare i modelli di stufa a pellet più adatti alle proprie necessità, confrontarli tra loro e creare un preventivo su misura, direttamente online. Basterà scegliere e cliccare tra le opzioni disponibili.

Cosa si vuole riscaldare?

  • Un’unica stanza o open space con aria calda? Due o più stanze separate con aria calda?
  • Un’intera unità abitativa sfruttando l’impianto esistente (termosifoni o a pavimento)?

Quanto grande è l’ambiente che si vuole riscaldare?

  • Superficie da 10 a 300 mq
  • Altezza da 200 a 600 cm

 Com’è l’isolamento dell’ambiente che si vuole riscaldare?

  • Scarso
  • Medio
  • Buono

Ci sono altre caratteristiche che la stufa dovrebbe avere?

  • Uscita fumi superiore
  • Controllo WI-FI di serie
  • Ventilazione totalmente escludibile
  • Profondità ridotta
  • Braciere autopulente

Una volta selezionate le diverse opzioni, il configuratore online by MCZ proporrà i modelli più adatti. A questo punto basterà selezionare il prodotto più congeniale e richiedere il preventivo online che non solo spiegherà dettagliatamente tutte le caratteristiche e il prezzo, ma permetterà anche di ammirare quel preciso modello direttamente a casa propria, il tutto grazie alla realtà aumentata. Una vera e propria esperienza da vivere direttamente online e da completare successivamente con la consulenza del rivenditore più vicino.

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21 Settembre 2022 / / Dettagli Home Decor

La casa minimalista nella campagna di Minorca dell'architetto Marina Senabre

Due volumi bianchi creano questa casa minimalista immersa nella campagna di Minorca firmata dall’architetto Marina Senabre.

La casa è concepita come una conversazione tra due architetture. Due volumi che rappresentano, da un lato, la costruzione e l’edilizia tradizionale dell’isola di Minorca e, dall’altro, l’architettura contemporanea. Un edificio con tetto a capanna e l’altro con tetto piatto si guardano e dialogano grazie al linguaggio che usano entrambi: composizione ed estetica.

Il progetto Casa E

L’intento del progetto è quello di proporre il contrasto tra la purezza della geometria e la natura ondulata che circonda la casa. L’architettura poggia rispettosamente sul paesaggio, integrandosi e distinguendosi allo stesso tempo. La campagna minorchina riesce ad entrare nella casa attraverso le grandi aperture quadrate, come opere d’arte sulla parete che la legano completamente al territorio.

Intorno all’intero perimetro della casa si erge un muro a secco di mezza altezza , caratteristico della campagna minorchina con cui veniva tradizionalmente delimitato e protetto l’appezzamento dai forti venti che potevano colpire la zona.

Queste due strutture sono indipendenti l’una dall’altra. L’edificio più grande ospita la cucina , sala da pranzo , soggiorno e camera padronale. L’altro offre uno spazio per gli ospiti in cui soggiornare e una piscina coperta. Si collegano tra loro attraverso una serie di grandi aperture e patii interni.

L’architetto spiega che Casa E è stata progettata per sentirsi parte dell’ambiente circostante. “Il contrasto tra la purezza della geometria e la natura sinuosa che circonda la casa è molto importante; l’architettura sembra stabilirsi sul paesaggio in modo rispettoso, integrandosi e distinguendosi allo stesso tempo”, afferma.

Le aperture vetrate incorniciate dal legno creano dentro casa una serie di ambienti luminosi fornendo allo stesso tempo un collegamento con la campagna di Minorca.

Gli interni di questa casa minimalista

L’interno è minimalista e bianco con svariati elementi naturali che aggiungono calore agli spazi. Elementi tradizionali come il legno naturale e il microcemento disegnano la casa, dove non c’è posto per le decorazioni ma viene esaltata la proporzione e la semplicità. Il microcemento si estende su tutto il pavimento e copre anche l’isola della cucina, le pareti del bagno e persino il pavimento delle docce.

La cucina è la vera protagonista della casa, dove dalle grandi finestre quadrate si vedono le mucche che pascolano vicine.

Nel volume più piccolo la piscina coperta offre un luogo lussuoso dove rilassarsi all’interno di questa casa minimalista nella campagna di Minorca.

Il microcemento riveste i pavimenti del volume più piccolo e, naturalmente, anche l’interno della mini piscina collocata al suo interno

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